Politica
Emergenza erosione: il commento di Orietta Colacicco dei Paladini Apuoversiliesi
Orietta Colacicco Presidente dei Paladini Apuoversiliesi, l’associazione che da 26 anni si batte contro l’erosione della spiaggia sulla costa apuoversiliese erosione sulla costa apuana e versiliese ha dichiarato:…

"Votiamo no su assestamento di bilancio e mozione “Massa Capitale della Cultura”: l'appello del gruppo consiliare del Pd di Massa per il consiglio comunale del 31 luglio
In vista del Consiglio comunale di domani, 31 luglio, i gruppi consiliari Partito Democratico e Massa Un’Altra Cosa voteranno contro l’assestamento di bilancio e la mozione relativa alla…

Senso unico in via San Giuseppe Vecchio: il consigliere comunale Tarantino presenta la raccolta firme dei residenti
I residenti di Via San Giuseppe Vecchio chiedono il senso unico: “Così non si può più circolare” . Una raccolta firme per chiedere l’istituzione del senso unico in…

Viale da Verrazzano: al via le indagini per le bonifiche
L'accordo di programma per la prosecuzione degli interventi di bonifica del Sito di Interesse Nazionale e Regionale di Massa e Carrara, sottoscritto nel 2016 dal Ministero dell'Ambiente, dalla…

Il Polo P&S: sottoscritta la lettera al governo sulle aree interne per dare futuro ai nostri paesi
“In coerenza con il lavoro svolto in consiglio comunale in questi due anni non posso far altro che criticare il pessimo approccio del ministro Foti al tema delle…

Anche Avenza Si R-Esiste si schiera contro le case popolari in via Murlungo e critica alcuni ambientalisti
Avenza Si R-Esiste, per mano di Patrizia Arrighi rende pubblico il dissenso sulla questione Murlungo e anche sulle battaglie degli ambientalisti, secondo il comitato, non sempre coerenti con…

Le polemiche sulla satira cinematografica distolgono dai problemi della città: il commento del segretario comunale di Forza Italia Giuseppe Bergitto
Il segretario comunale di Forza Italia Giuseppe Bergitto ha commentato la recente polemica social che ha animato la politica carrarese: "Ho paura che la satira cinematografia a Carrara…

Confimpresa Toscana apre le porte alla Cultura: imprese e territorio uniti nel segno dell'identità e della creatività
Impresa e cultura, due mondi apparentemente distanti, trovano oggi un punto d'incontro grazie a Confimpresa Toscana, che lancia una nuova iniziativa per promuovere le attività culturali all'interno dei…

"Il sindaco ha perso il controllo politico della città": il consigliere Mirabella chiede le dimissioni di Serena Arrighi
Città paralizzata politicamente, sindaco isolato e gestione amministrativa inadeguata: questo il severo giudizio del consigliere della lista Ferri Filippo Mirabella che fa un’analisi degli eventi recenti che hanno…

Associazione Arci 31 Settembre: sottoscritta la lettera al Governo sul futuro delle aree interne
L’Associazione Arci 31 Settembre ha sottoscritto la lettera pubblica al Governo che chiede la revisione urgente del Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne 2021-2027. La lettera è…

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Massa Città in Comune, impensierita per la pericolosità dei cittadini che vi transitano, torna a parlare della strada provinciale SP4 nel tratto che da Antona arriva oltre il Passo del Vestito e lo fa con una serie di interrogativi che pone al presidente della provincia Gianni Lorenzetti, in merito alla determina del 2010 che poneva divieto di transito per i mezzi pesanti. E punta il dito sullo scaricabarile in atto tra comune e provincia.
"Il divieto di transito sulla strada prima del paese di Antona come individuato dalla determina del 2010 è ancora valido oppure no? L'avvallamento tutt'ora presente può essere considerato non più pericoloso?"
E ancora:" I mezzi che oggi transitano con blocchi di marmo e attrezzatura per cava sono in regola grazie ad una autorizzazione specifica? Nel caso, chi l'ha data e come è stata concessa? Stessa autorizzazione vale per tutti i mezzi pesanti, anche non legati all'escavazione?".
Insiste il collettivo di sinistra:" Presidente Lorenzetti, consiglieri provinciali, dirigente alle strade, c'è un pericolo sulla strada tra Pian della Fioba e il Passo del Vestito? Quindi il divieto esiste oppure no? I cittadini e le cittadine possono essere tranquilli se transitano su quella strada?"
Le domande del collettivo sono accompagnate da un commento che richiama allo stato d'animo di tanti cittadini e cittadine:"Queste domande le poniamo noi, ma se le fanno molti nostri concittadini che temono di rischiare la loro incolumità e quindi rinunciano a passare su quella strada. E noi diciamo giustamente-specifica la nota stampa che sottolinea, ponendo poi la questione cruciale - il presidente della provincia Lorenzetti, crediamo anche a nome dei consiglieri provinciali, afferma di avere le idee chiare su quanto accaduto nel settore trasporti, per questo che chiediamo di fare ulteriore chiarezza sui camion, soprattutto di trasporto del marmo, che transitano sulla SP4 da Antona verso e oltre il Passo del Vestito. Da tempo riceviamo segnalazioni su transito di mezzi pesanti sulla SP4, quasi a testimoniare non ci sia alcun divieto, ma non abbiamo alcuna notizia in merito alla cancellazione dell'ordinanza di divieto".
Su chi debba decidere e pronunciare l'ultima parola, per Massa Città in Comune ci sarebbe un rimbalzo di responsabilità tra comune e provincia e accusa:" Abbiamo assistito ad un desolante teatrino tra Comune e Provincia sul rimpallo di responsabilità, di autorizzazioni annunciate ma mai concretamente inviate: c'è una responsabilità politica e tecnica che i cittadini stanno pagando, che alcune attività economiche stanno pagando. Basterebbe una chiarezza definitiva, atti amministrativi conseguenti e coraggio dei propri ruoli ed azioni".
Per il collettivo di sinistra, che preconizza un potenziale, altro, intervento della Procura basterebbe far chiarezza tutte le decisioni prese sotto le varie forme di determine, comunicazioni, ordinanze, in pratica ricostruire dal punto amministrativo la vicenda. Leggiamo dunque sulla nota:"Saremmo preoccupati se ci trovassimo di fronte un altro intervento della Procura contro la Provincia di Massa Carrara , un'altra inchiesta a seguito di questa nostra denuncia pubblica di quello che riteniamo un disservizio, che forse nasce dall'impoverimento delle risorse delle province in questi ultimi anni, ma che non può essere la giustificazione definitiva. Basta un solo atto, vengano rese pubbliche le ordinanze, determine, comunicazioni, relazioni tecniche relative al divieto o meno sulla strada provinciale SP4 di Arni".
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Riccardo Bruschi, Gianni Musetti e Lucian Martisca di Forza Italia Carrara, in una nota stampa, nel denunciare i fatti di violenza accaduti a Marina di Carrara nelle ultime ore, evidenziano la situazione di degrado sociale in cui versa tutto il territorio comunale.
"Le ragioni - affermano - sono nel degrado cui la nostra città è stata abbandonata da decenni di malapolitica, Forza Italia vuol darle un target turistico e culturale alto, "modello Pietrasanta", il lavoro sarà difficile ma ci riusciremo".
"Esortiamo - continuano - quindi le famiglie e gli insegnanti a parlare con i ragazzi per evitare la formazione di "gang" sia per la loro sicurezza che per quella degli altri. Esprimiamo gratitudine alla Forze dell'Ordine che sulla questione da un lato si riunuiscono costantemente nel Comitato Provinciale di Pubblica Sicurezza e dall'altro monitorano quotidianamente quelle zone, anche in borghese".
"Chi condanniamo - concludono - invece è la politica, vecchia e di sinistra, che ha spesso considerato i giovani come seccatori da emarginare, e quindi non li ha considerati. Sono mancati luoghi d'incontro ed attivita: non a caso i fatti sono accaduti a lato dell'abbandonato spazio della "Caravella", un tempo luogo vivo e ludico. Anche il nostro sindaco dovrebbe decidersi a rafforzare sul posto il pattugliamento della Polizia Municipale invece di utilizzarla solo per "far cassa" con le multe, lasciando a pochi privati di buona volontà in via rinchiosa un minimo di servizio di sicurezza".
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"Come ogni estate a Marina di Carrara si presentano spettacoli non molto belli, anzi, si presente un vero e proprio degrado sociale che danneggia in primis la città ma anche i commercianti". A denunciarlo è Lucian Martisca di Forza Italia.
"Questa estate - attacca - il palcoscenico di tutto questo orrore è la passeggiata del porto, piu precisamente proprio al centro del Largo Marinai d'Italia, dove ragazzi tra i 14 e 20 anni consumano alcol in esagerazione e danno il via a risse e assembramenti continui".
"Da inizio estate - sostiene - si verificano episodi dove vengono sorprese persone ad urinare in mezzo alla passeggiata Sandro Pertini oppure a vomitare in spiaggia, spaccare bicchieri di vetro e danneggiare tutto ció che li circonda, perche forse loro non sanno che tutto ció che li circonda viene realizzato con i soldi di tutti i cittadini! È imbarazzante che nessuno abbia mai provveduto a vigilare intensamente su questa zona, che oltre ad essere una bellissima passeggiata, è anche un luogo dove i genitori portano i bambini a rinfrescarsi la sera e dove passano molti anziani".
"Pertanto - conclude - si chiede all'amministrazione di far posizionare sulla passeggiat diverse auto delle forze dell'ordine per prevenire questo vero e proprio degrado sociale che si sta verificando sul nostro litorale, per evitare quello che è successo l'anno scorso, perche è veramente una vergogna finire sui telegiornali solo per il degrado presente nella nostra città. I controlli dovrebbero essere effettuati ogni sera e non solo nel weekend, perche la situazione è assolutamente fuori controllo, e la si puo benissimo monitorare dalle telecamere presenti lungo la passeggiata".
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Il comitato “Una montagna da salvare” ha ascoltato alcuni residenti di Canevara i quali hanno sollevato alcune tematiche di quotidiana (in)vivibilità. “Siamo costretti a lasciare le auto lungo la strada, anche verso la ex cartiera e ben sappiamo che in quel tratto la carreggiata si restringe e può essere rischioso per la circolazione – hanno riferito - . Purtroppo Canevara non ha un parcheggio. Gli esercizi crescono, essendo una zona baricentrica rispetto alle frazioni montane circostanti e va ripensato un altro modello di accoglienza e di spazi per la sosta”.
Pronto ad accogliere e a sostenere la richiesta dei residenti il comitato “Una montagna da salvare”: “A Canevara esiste lo spazio della ex segheria e potrebbe essere utile per lo scopo nonché per la valorizzazione della frazione – osserva Daniele Tarantino -. Quella segheria è in stato di abbandono da anni e Canevara soffre di spazi che potrebbero essere recuperati in quel contesto. Inoltre i residenti chiedono di incrementare ulteriori servizi, anche sanitari, per la montagna valutando se all’interno della ex scuola esistono ancora spazi fruibili. Piacerebbe inoltre, al fianco della struttura, la realizzazione di un campetto verde, che sarebbe molto gradito dai residenti, ma non ci sono certezze. Siamo inoltre felici del risultato raggiunto riguardo l’istallazione dell’antenna per la telefonia cellulare per i paesi montani della Valle del Renara, per la quale, affiancando la popolazione residente, stiamo lottando da diversi mesi“.
E la lotta del comitato affianca anche il paese di Forno, dove è partita una raccolta di firme per salvaguardare il presidio medico ambulatoriale presente in paese, che rischia la chiusura. Insomma, non mancano certo i progetti per migliorare la nostra montagna ma la collaborazione dei cittadini è sicuramente preziosa, obiettivo su cui poggia le basi il comitato “Una montagna da salvare”.
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“Noi, circondati da incuria, topi e serpenti”: fanno appello al comune di Massa e all’azienda Enel i residenti di via del Boschetto, stradello che da via Rotino porta al nucleo abitativo sito sotto il viadotto Trieste.
“Non possiamo più fidarci nemmeno a uscire di casa – esordisce Ginevra Orlandi, che lì risiede e coltiva un orto -. Dentro il capanno degli attrezzi ho trovato un grosso serpente e da quel giorno non ho più il coraggio di tornarci. Siamo circondanti dall’incuria. La vegetazione cresciuta nell’adiacente terreno, dove l’Enel ha una cabina elettrica, supera già il muro di cinta. Quello spazio va ripulito, e non è la prima volta che lo chiediamo”.
Anche Maria Lorenzetti è terrorizzata: “Stavo scendendo le scale quando ho visto passare un serpente di notevoli dimensioni. Mi sono impressionata e c’è mancato poco che cadessi, trovandomi questo serpente che quasi mi sfiorava i piedi. L’area è infestata e necessita di una bonifica. Ci sono anche i ratti, grossi come gatti. Non è possibile vivere in questa situazione di sporcizia e abbandono”.
E non è andata meglio alla vicina: “Lei – raccontano Maria e Ginevra – se l’è visto penzolare davanti agli occhi. E’ uscita in cortile e il serpente era attaccato al ramo di una pianta. Poveretta, c’è mancato poco che svenisse dalla paura”.
Con loro è Daniele Tarantino, dell’associazione Insieme, a cui si sono rivolti i residenti. A rafforzare la posizione, è Francesco Boni, che fa il possibile per mantenere l’area di via del Boschetto più pulita possibile: “Il problema è che oltre quel muro cresce di tutto – indica – Le piante superano già il ponte Trieste. C’è bisogno di un intervento urgente perchè da quello spazio incolto salta fuori di tutto. E la gente, qua, non è sicura”.
In via del Boschetto il piccolo nucleo abitativo conserva ancora le antiche aie su cui si aprono porte e finestre delle abitazioni circostanti. “Qua ci vivono una ventina di famiglie, anche con bambini piccoli che si ritrovano fuori, a giocare e divertirsi negli spazi comuni – informa Ginevra - . E non è salutare e nemmeno igienico per i piccoli giocare in spazi invasi da insetti, topi e serpenti. Lanciamo un sos al Comune di Massa affinchè provveda a far ripulire e a disinfestare l’area in questione”.
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Cogliamo con interesse e soddisfazione la creazione del nuovo gruppo in consiglio comunale "Massa Civica" ad affermarlo il coordinamento comunale di Fratelli d'Italia Massa e siamo pronti a confrontarci con loro per rafforzare ancora di più l' azione della nostra amministrazione e del sindaco.
"La creazione - continua Fratelli d'Italia - del nuovo gruppo dimostra come vi sia la volontà della maggioranza di allargare sempre di più la propria azione anche a soggetti che le scorse elezioni amministrative hanno rappresentato un importante progetto anche in termini di consenso e che oggi hanno deciso di iniziare un percorso di avvicinamento all' amministrazione. Una maggioranza ed un sindaco che dimostrano ancora una volta la capacità di parlare al mondo civico e di avere come obiettivo il bene della Città. " Crediamo, conclude Fratelli d'Italia che questa sia la migliore dimostrazione del buon lavoro fatto fino ad oggi dalla maggioranza e dal sindaco. Fratelli d'Italia, a Massa, come a Carrara è convinta che un progetto che vede coinvolti il centro destra ed il mondo rappresentato dalle liste civiche sia lo strumento per sconfiggere il malgoverno del Pd e dei Cinque Stelle".
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Solo un cumulo di propaganda secondo Rifondazione Comunista riferendosi all'amministrazione e in particolare alla politica di gestione dell'estrazione del marmo in merito ai Pabe, lo strumento imposto dalla regione a tutela dell'ambiente a fronte dell'escavazione nel lapideo. Per Rifondazione Comunista le parole scritte e approvate con i Pabe non si traducono in fatti, tant'è-sostiene- i progetti di impianti di lavaggio ruote dei camion con adeguato sistema di raccolta e trattamento delle acque di lavaggio, verrebbero ignorati dall'amministrazione.
"Come Rifondazione Comunista –scrive in una nota il partito di sinistra-vogliamo denunciare come questa amministrazione, che dedica molta attenzione ai padroni delle cave e poca alla cittadinanza, stia distruggendo così non solo le Apuane, ma anche la qualità della vita dei paesi di montagna condannati oramai a subire solo i tempi del profitto di pochi e a pagare sulla propria pelle i danni ambientali e sociali provocati da altri".
Commento amaro e laconico che parte da una denuncia ben precisa:" Mentre nei Piani attuativi di Bacino adottati quasi un mese fa dal consiglio comunale si indica la necessità di predisporre" un sistema di lavaggio delle ruote e dei pianali dei mezzi in uscita, con idoneo sistema di raccolta e trattamento delle acque di lavaggio, come definito nelle Schede norma delle singole cave", contemporaneamente aziende che presentano progetti per la realizzazione di questi impianti vengono praticamente ignorate. E a pagarne il prezzo più alto sono gli abitanti
dei paesi di montagna".
Una denuncia, questa di Rifondazione Comunista, che prende le mosse dalle segnalazioni di cittadini di Fornello e da una società che ha presentato un progetto di pulitura dei pneumatici di cui ancora non si sa nulla: ma cosa succederà, si chiede Rifondazione, con il quantitativo di escavato di ben 655.000 metri cubi previsto con la prossima approvazione definitiva dei Pabe, nel bacino di Rocchetta e il via vai continuo di camion? Si legge infatti nella nota stampa:"Abbiamo avuto notizia che il giorno 9 Giugno 2021 è stato presentato un progetto dalla Società Escavazione Calacata per la realizzazione di un impianto di lavaggio gomme presso il bacino di escavazione della Rocchetta. Ad oggi non abbiamo notizia di alcuna realizzazione, tanto che gli abitanti del Fornello stanno segnalando il passaggio continuo di mezzi pesanti che lasciano sulla strada notevoli quantità di polvere di marmo che il vento della stagione secca porta nella case. Possiamo immaginare cosa succederà se i PABE verranno approvati visto che nel bacino di Rocchetta verranno autorizzati 655'000 metri cubi di escavazione, cioè oltre 1637000 tonnellate di montagna, e quindi il passaggio di un camion ogni 10 minuti, per 200 giorni all'anno, per 10 anni. Un inferno di polvere, inquinamento da anidride carbonica, polveri sottili derivate dal consumo dei freni e degli pneumatici".
La chiosa di Rifondazione Comunista cala dunque dura e pesante:" Ancora una volta la sbandierata attenzione all'ambiente da parte dell'assessore Paolo Balloni e dell'intera giunta si manifesta come una bufala, una mera propaganda che nasconde in realtà un aggravamento della qualità della vita di cittadine e cittadini, delle lavoratrici e dei lavoratori che abitano i borghi montani e che non chiedono altro che vivere tranquillamente facendo crescere i propri figli e nipoti in un ambiente sano".
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Stefano Alberti del PD ha chiesto una interpellanza in merito allo stato in cui versa Piazza Pellerano a Massa e la fontana dei Delfini, priva dello zampillo da tempo e mai rimessa in funzione, pur essendo l'unica fontanella pubblica della zona.
"Per cui - si legge nel comunicato - si interpella il sindaco per sapere se: - l'amministrazione Comunale intenda intervenire per ripristinare lo zampillo d'acqua della fontana dei Delfini e al contempo intervenire per garantire un fontanello pubblico di acqua potabile per famiglie e persone anziane che frequentano quotidianamente piazza Pellerano"
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Il sindaco di Massa, Francesco Persiani, si prepara a lasciare spazio al nuovo gruppo consiliare denominato "Massa Civica" composto dai tre consiglieri Roberta Dei, Sergio Menchini e Giovan Battista Ronchieri che esprimono la volontà di "raccogliere le esperire di civismo e metterle al servizio della collettività."
Il sindaco Persiani ha dichiarato, con queste parole, di accettare i nuovi progetti dei tre consiglieri: "Accolgo con favore la volontà di iniziare un percorso di confronto con il neonato gruppo consiliare "Massa Civica", a cui auguro buon lavoro. Tanti sono i temi che questa amministrazione sta portando avanti e tante sono le cose che faremo da qui al 2023. Confrontare le idee ed i progetti, tenendo come punto di partenza le linee di mandato, non può che stimolare il sottoscritto ma anche tutta la maggioranza a fare ancora meglio. Sono convinto che con i consiglieri Menchini, Dei e Ronchieri il dibattito sarà costruttivo e volto al miglioramento ed al rafforzamento della maggioranza."Il sindaco conclude con nuove speranze per lavorare nel migliore dei modi e soddisfare i cittadini."
"Sono disponibile fin da subito - ha concluso - a sedermi intorno ad un tavolo per dialogare con tutti coloro i quali credono che con l'amministrazione che presiedo si possa lavorare bene nell'unico intento di perseguire il bene e l'interesse dei cittadini massesi. Partendo dalla volontà di rilanciare con ancor maggior slancio la nostra azione amministrativa sono sicuro che potremo essere attrattivi nei confronti di tutte quelle persone che si riconoscono nel percorso di cambiamento iniziato nel 2018 e non ancora terminato."
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"Salviamo Tagliata Romana dalla distruzione!" esorta il Grig presidio Apuane riferendosi al sito archeologico scoperto da un archeologo negli anni 80 e in un comunicato lancia un grido di allarme: "Chiediamo l'immediata sospensione della valutazione del progetto cava 190 FOSSAFICOLA C che prevede viabilità su ravaneto in presenza di accertati reperti archeologici: si tratta della TAGLIATA ROMANA, rinvenuta nel 1980 dall'archeologo Enrico Dolci".
Non solo: sempre in merito al sito archeologico, l'associazione culturale ed ecologista invoca l'intervento della Sovrintendenza affinché ne venga riconosciuta la valenza storico-culturale e venga così posto dietro lo scudo della normativa sui beni di interesse artistico e storico:"Chiediamo-scrive il Grig- la verifica da parte della Soprintendenza della "Dichiarazione di interesse culturale" al fine di definire la procedura atta a riconoscere la valenza storico-culturale del bene immobile da sottoporre alle adeguate prescrizioni di tutela. Non si può tollerare ulteriormente la distruzione sistematica del sito archeologico di TAGLIATA ROMANA FOSSACAVA, minandolo con la presenza massiccia di cave e nuove cave".
La questioni che preme e impensierisce il Grig riguarda la scelta dell'amministrazione carrarese di escludere dalla Valutazione di Impatto Ambientale alcuni procedimenti presentati in materia di cava e di escludere la verifica di legittimità dei titoli autorizzativi richiesti: perché l'esclusione di questi controlli? Chiede il Grig che presenta domanda di chiarimento all'amministrazione comunale, estendendo per conoscenza alla regione Toscana.
"Il GRIG, nei giorni scorsi-informa l'associazione- ha inoltrato richiesta di chiarimenti al Settore Servizi ambientali/Marmo del comune di Carrara, per conoscenza a regione Toscana, relativamente a procedimenti di cava in valutazione di esclusione da VIA e verifica della legittimità dei titoli autorizzativi per le richiedenti".
Il Grig, nel dettaglio, invoca la revoca della determina di esclusione da VIA del progetto di cava 159 e chiede di procedere a valutazione complessiva degli impatti cumulativi prodotti dalle cave di bacino 159/156/190: i dubbi dell'associazione nascono dal tenore del decreto che illustra le linee guida relativa alla assoggettabilità a VIA, dubbi che getta nell'apprensione il Grig sulla sorte di TAGLIATA ROMANA DI FOSSACAVA. Leggiamo infatti nella nota stampa:" Il Decreto sulle Linee guida per la verifica di assoggettabilità a VIA chiarisce che "...un singolo progetto deve essere considerato anche in riferimento ad altri progetti localizzati nel medesimo contesto ambientale e territoriale" ". Vale a dire, spiega il Grig: ciascun progetto deve essere considerato nel suo essere parte integrante con gli altri progetti collegati e legati insieme in un unico disegno implicante le verifiche di assoggettabilità a VIA. E infatti la nota prosegue:" Tale criterio consente di evitare la frammentazione artificiosa di un progetto, di fatto riconducibile ad un progetto unitario, eludendo l'assoggettamento obbligatorio a procedura di verifica. La valutazione dei potenziali impatti ambientali non può essere limitata al singolo intervento non tenendo conto dei possibili impatti ambientali derivanti dall'interazione con altri progetti localizzati nel medesimo contesto ambientale e territoriale. In considerazione degli impatti cumulativi generati sull'area di TAGLIATA ROMANA DI FOSSACAVA con il progetto di escavazione appena depositato di cava FOSSAFICOLA 190 C, del progetto in itinere di cava 159 (esclusa da VIA !!!) e del progetto approvato di cava 156, tutte localizzate nello stesso "luogo" di estrazione, chiediamo al comune, Settore Cave/Ambiente, di revocare in autotutela la determina di esclusione da VIA di cava 159 e di procedere a valutazione complessiva degli impatti cumulativi prodotti dalle suddette cave di bacino (159/156/190). Ciò riferito anche all'artificiosa frammentazione di un progetto, di fatto riconducibile ad un progetto unitario, infrastrutture e disturbo antropico, a cura dello stesso progettista!".
Ma c'è un'altra contrapposizione tra l'associazione e l'amministrazione comunale in materia di autorizzazioni: il Grig ammonisce sull'utilizzo della variante postuma per prorogare le autorizzazioni fuori termine. Il Grig parte dunque ricordando l'indirizzo espresso e ribadito dalla regione:" Ancora una volta regione Toscana è stata chiara con la trasmissione della nota, al GRIG e al Comune, che riportiamo integralmente: "Facendo seguito alla Vs. richiesta di chiarimenti, relativa alla presunta violazione dell'art. 20 comma 4 della LR 35/2015 (conseguente alla presentazione di SCIA in regime di proroga) si fa presente che il suddetto art. 20 comma 4 prevede che il provvedimento di autorizzazione può essere prorogato dal comune una sola volta e per una durata massima di tre anni al solo fine di completare i lavori già autorizzati ove non sia stato possibile completare gli stessi per motivi non imputabili alla volontà del titolare dell'autorizzazione. Il provvedimento di proroga non può comportare alcuna modifica o variante al progetto definitivo oggetto dell'autorizzazione già rilasciata ai sensi dell'articolo 17. In merito a tale aspetto questo settore ha inoltrato all'Avvocatura regionale specifico quesito circa l'ammissibilità o meno di varianti, sia sostanziali che non sostanziali, dell'autorizzazione prorogata ai sensi dell'art. 20 LR 35/2015 che ha specificato che la proroga consente il mero allungamento dei termini d'efficacia dell'atto originario senza incidere in alcun modo sui contenuti" ".
Conclude quindi il Grig:"In considerazione di quanto definitivamente chiarito da regione Toscana chiediamo dunque al comune di sospendere in autotutela tutte le autorizzazioni rilasciate con variante postuma alla proroga al piano approvato; sono diverse, come la cava 64, attualmente in valutazione di esclusione da VIA, in cui si ravvisano anche "pesanti difformità postume" al piano approvato. In definitiva, con la variante postuma alla proroga è il comune che autorizza lo scavo in difformità: viene cioè autorizzata la difformità!".
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