Politica
Cermec, massima fiducia nell'assessore Orlandi: la Lista Serena Arrighi
" La lista del sindaco Arrighi fa quadrato intorno alla prima cittadina e all'assessore Orlandi sul caso del Cermec: I consiglieri della Lista Serena Arrighi Sindaco esprimono massima…

Recinzione abbandonata cade a pezzi sulla strada della Foce:i residenti fanno segnalazioni al comune di Carrara ma parte il rimpallo delle responsabilità tra gli uffici
Un vecchio cantiere per costruire delle abitazioni proprio sulla sommità della via Foce, nel comune di Carrara, abbandonato da tempo e una recinzione in legno, ormai…

Arrighi scavalca il Prefetto e fallisce sulla sicurezza. Città abbandonata al degrado
"La gestione della sicurezza urbana da parte del sindaco Arrighi viene strumentalizzata e continua a sollevare perplessità e critiche. Arrighi, consapevole del suo immobilismo, ma anche che la…

No al biodigestore al Cermec: la posizione di Italia Nostra Massa Montignoso
La storia del biodigestore raccontata da Bruno Giampaoli di Italia Nostra Massa Montignoso:"Lavello e Alteta, due antichi luoghi bellissimi del nostro territorio deturpati dalle industrie chimiche tanto che anche…

Apuane: ecosistema o polo di sfruttamento produttivo? I dubbi del Cai di Massa
Le osservazioni ai piani attuativi dei bacini estrattivi che come Club Alpino Italiano abbiamo inoltrato all'amministrazione di Massa ben 4 anni fa hanno avuto un ben preciso obiettivo:…

Svastiche e scritte minatorie sui muri del liceo scientifico Fermi di Massa: la solidarietà dei Giovani Democratici Massa Carrara
I Giovani Democratici di Massa denunciano gravi minacce rivolte agli studenti, in particolare a quelli del Liceo Fermi di Massa. "Come movimento giovanile riteniamo fondamentale esprimere la nostra solidarietà…

"Sul futuro di Cermec le mie preoccupazioni sono le stesse dei sindacati: garanzie per il futuro e no all'ingresso di privati" : il sindaco Arrighi replica ai sindacati
Il sindaco di Carrara Serena Arrighi torna a parlare del futuro di Cermec e del progetto per la costruzione di un nuovo impianto. "Le preoccupazioni che esprimono oggi le segreterie…

Iniziate le operazioni di rimozione nave Guang Rong. Paolo Balloni (Collaboratore On. Barabotti): "Buona notizia a lungo attesa. Rafforzare al massimo sinergia fra tutte le istituzioni per accelerare quanto più possibile la ricostruzione"
Si è tenuto in data odierna il sopralluogo al cantiere della nave mercantile Guang Rong, che si è scontrata e incagliata contro il pontile di Marina…

Il sistema di Retiambiente non ci piace: la critica del comitato Si R-Esiste
Retiambiente riserva ogni giorno spiacevoli sorprese: è la conclusione a cui è arrivato il comitato Si R-Esiste che ha commentato le ultime vicende collegate ai servizi…

"Serve una visione chiara per rilanciare la città": primo incontro a Massa del comitato Tra la gente
Si è svolto il primo tavolo di confronto promosso dal comitato “Tra la Gente”, un incontro partecipato che ha riunito cittadini, commercianti e operatori locali per discutere i…

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Tutti ormai ne parlano, ma di cose ancora da chiarire ce ne sono molte. Il sindaco di Massarosa Alberto Coluccini ha ordinato la chiusura delle due strutture di accoglienza Serinper del territorio comunale: la casa famiglia "Casa Sonrisa" e il gruppo appartamento protetto "Claudio Veroni".
Sindaco Coluccini, immaginiamo che la decisione sia stata difficile e particolarmente sofferta. Com'è arrivato a questa conclusione?
Al momento del mio insediamento a palazzo civico di queste strutture sapevo poco o niente. Man mano ho indagato sempre più a fondo e ho scoperto cose che mai avrei immaginato. Certi servizi, come quelli delle case famiglia, devono essere adeguati, quasi impeccabili, data l'importanza sociale che hanno: in caso contrario, meglio che non esistano. E le informazioni che ho raccolto e i sopralluoghi che ho fatto personalmente alle strutture mi hanno confermato la necessità di chiuderle, e così ho fatto.
Nel verbale di chiusura inviato al comune, si legge che "al momento la struttura non presenta le caratteristiche minime per il mantenimento dei requisiti autorizzativi per carenze organizzative, assistenziali ed ambientali".
Sottoscrivo. Mi sono trovato davanti ad una situazione sconcertante. Locali trascurati e freddi, muffa sui muri, infissi rotti, la cassetta del pronto soccorso chiusa con un lucchetto e nessuno aveva le chiavi, sovraffollamento oltre i limiti di legge. Insomma, era tutto come non dovrebbe essere. Ad aggravare il contesto, le testimonianze su presunti maltrattamenti e continui disagi subiti dagli ospiti.
Sul sito web della Serinper, si legge che la qualità del servizio viene "rilevata attraverso un costante monitoraggio delle strutture ed un accurato piano di formazione ed aggiornamento continuo di tutto il personale". Delle strutture abbiamo già parlato. Come ha trovato, invece, il personale?
Sulla professionalità non posso giudicare, ma, dal punto di vista numerico, sicuramente scarso rispetto alle necessità.
Ma come è possibile che nessuno si sia mai accorto di una situazione tanto tragica?
Le carte e i documenti dicono tutt'altro rispetto alla realtà. La Serinper, ogni qual volta ci fossero interventi da fare, dichiarava di aver ottemperato alle mancanze segnalate. Formalmente, quindi, tutto era a posto. Solo i nostri sopralluoghi e i controlli dell'Asl hanno potuto constatare che così non era.
Gli ospiti, però, avrebbero potuto denunciare la loro condizione.
È una questione complessa. Teniamo conto che gli ospiti di queste strutture sono spesso persone fragili, con un passato difficile alle spalle, che cercano protezione in questi ambienti. Per loro, questi percorsi sono la via di uscita ed un ultimo tentativo per tornare ad avere una vita tranquilla e reinserirsi nella società. Se anche qui trovano malessere e disagi, non possono che sentirsi ulteriormente abbandonati e rassegnati. La speranza è che nel ricollocamento in altre strutture possano trovare un contesto migliore dal quale ripartire.
In ogni caso, è stato lei a farsi avanti e a decidere di porre fine a questo scempio. Qual era il ruolo del comune nelle attività di queste strutture?
Il comune contribuisce a pagare le rette per gli ospiti residenti sul proprio territorio. Se ad esempio un abitante di Massarosa ha bisogno di tutela e viene accolto in una struttura di Lucca, così da allontanarlo dalla propria realtà, noi siamo chiamati a prendere parte attiva nel suo mantenimento in quanto nostro concittadino. Gli edifici, invece, sono di privati e vengono presi in affitto dalla Serinper. Il comune svolge funzioni prettamente burocratiche, come rilasciare la licenza di inizio attività. Ovviamente, se i margini per avere questo permesso vengono meno, si deve agire di conseguenza, come successo in questo caso.
Le colpe sono tante e di tanti, ma sicuramente non dell'attuale amministrazione, visto che la Serinper è attiva nel vostro comune dal 2011 e l'insediamento della sua giunta risale ad un anno fa.
Le precedenti amministrazioni sembra che abbiano sottovalutato il problema. O meglio, adesso tentano di giustificarsi. Durante un recente consiglio comunale, la consigliera di minoranza Simona Barsotti, allora assessore al sociale, ha dichiarato che durante le giunte Mungai venivano periodicamente effettuati controlli e non erano stati riscontrati problemi nelle strutture. Ma una cosa è sicura: questa situazione va avanti da molto tempo, e non è certamente degenerata da poco.
Che idea si è fatto di tutti questi disservizi?
Il costo per ogni singolo ospite non è certamente basso. A questo punto mi viene da pensare che sia più un business che un servizio di tutela e accoglienza. La cosa grave ed aberrante è che tutto questo viene fatto sulla pelle delle persone più fragili. Non è più tollerabile.
La Serinper ha diverse dislocazioni sparse per la Toscana, specialmente a Massa e Montignoso. Lì la situazione è altrettanto drammatica?
Sono in contatto con la Asl Nord-Ovest e con i sindaci dei comuni interessati. Ho riferito loro le motivazioni della chiusura. Starà a loro fare le opportune verifiche e spero che prendano le decisioni più giuste. Ho, inoltre, preso i contatti con un nostro concittadino ospite nel gruppo appartamento di Montignoso. Mi ha riferito che, anche lì, di problemi ce ne sono eccome. Staremo a vedere, ma penso che non rimarrò isolato nella mia decisione di chiudere queste strutture.
Foto Alfredo Scorza
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"Non volendo assolutamente sovrapporci alle delicate indagini della Magistratura sul caso Serinper - afferma Elisa Montemagni, capogruppo in consiglio regionale della Lega - abbiamo ritenuto comunque, proprio prendendo spunto dai recenti presunti gravi fatti che ruotano attorno alla predetta cooperativa, predisporre una mozione, poi approvata all’unanimità dall’Aula, in cui chiediamo un'accurata e celere indagine conoscitiva in merito a quello che sono le svariate modalità di accreditamento di soggetti preposti, ad esempio, alle cure di minori che si trovano in condizioni particolarmente disagiate."
"E' chiaro - prosegue il consigliere - che la memoria va ai tragici fatti del Forteto e se anche le dimensioni della recente vicenda massese, paiono non essere, fortunatamente, paragonabili a quanto successo nella comunità mugellana, è parimenti importante conoscere appieno tutti i meccanismi che regolano i rapporti fra le Istituzioni e chi è deputato a svolgere un compito di assoluto valore sociale."
"Il nostro intendimento - precisa l’esponente leghista - è quello, pertanto, di analizzare la complessa tematica, cercando, qualora fosse necessario, di trovare e poi adottare i giusti correttivi, affinchè non succedano più situazioni così drammatiche, come quelle narrate dai fatti."
"L'obiettivo primario - conclude la rappresentante della Lega - è quello, dunque, di riformare doverosamente e costruttivamente un sistema, rendendolo il più possibile inattaccabile e condizionabile da fattori esterni, col chiaro e principale scopo, quindi, in questo caso specifico, di difendere la dignità di giovanissimi che, viceversa, sembrerebbero essere stati vittime di individui senza scrupoli, dediti esclusivamente alla più bieca forma di clientelismo."
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Inaugurata stamani, mercoledì 23 dicembre, la prima linea Pedibus a Carrara. Presso la struttura sportiva della Polizia Municipale di viale XX Settembre 241, si sono incontrati i bambini e i loro accompagnatori per percorrere il tragitto della Linea Verde verso l’Istituto Comprensivo “Giuseppe Taliercio”, senza fermate intermedie fino all'arrivo a scuola.
A salutare il gruppo il Sindaco Francesco De Pasquale, che ha avuto parole di apprezzamento per il progetto Pedibus, “ un modo divertente, salutare, ecologico ed economico per andare e tornare da scuola”. Una sorta di autobus umano, con un adulto-autista e un adulto-controllore che aprono e chiudono la fila dei bambini, con fermate, orari e un tragitto sicuro. Tutti i bambini sono assicurati e indossano una pettorina catarifrangente per essere visibili mentre percorrono il tragitto casa-scuola in tutta sicurezza. Durante il percorso i bambini chiacchierano, scoprono il territorio, cantano e ridono per arrivare svegli e attivi a scuola.
Pedibus coinvolge attivamente gli alunni, educandoli alla mobilità sostenibile, promuovendo la loro autonomia e aiutandoli a riappropriarsi del piacere di camminare, fare movimento e apprendere i fondamenti dell’educazione stradale, a livello sia teorico che pratico. Una modalità divertente e salutare per liberare l’ingresso delle scuole da assembramenti e congestione del traffico e per garantire ai bambini una maggiore sicurezza e un’aria più pulita.
Pedibus di Carrara nasce grazie al progetto ScuBIm - Scuole a Basso Impatto, promosso dai Comuni di Carrara e Massa e finanziato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con il supporto di due partner di progetto, la società Cras e l’Associazione Euromobility.
"Iniziative come queste - commenta il sindaco Francesco De Pasquale - hanno una doppia importanza perché da un lato disincentivano l'affollamento dei mezzi pubblici e dall'altro hanno l'obiettivo di contrastare il fenomeno dell'obesità infantile. Nei prossimi giorni il percorso verrà rafforzato attraverso l'uso di segnaletica adesiva, che permetterà ai bambini e alle bambine, che per tutta la durata del tragitto sono accompagnati da una sorta di autista, di essere guidati verso la scuola".
Le linea verde sarà attiva tre giorni a settimana, martedì, mercoledì e giovedì. Per garantire l'arrivo a scuola qualche minuto prima dell'orario d'entrata, fissato per le ore 7:55, dopo la pausa per le vacanze natalizie, l’orario di partenza sarà previsto per le ore 7.30, con una fermata intermedia presso lo spazio sottostante il viadotto dell'autostrada che incrocia il viale XX Settembre in località Doganella.
Per rimanere aggiornati sul progetto è possibile consultare il sito www.scubim.it/pedibus/
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«Questa amministrazione ha a cuore i reperti archeologici rinvenuti nelle cave attive di Carrara, per questo ci siamo attivati, in sinergia con il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e la Soprintendenza Archeologica per realizzare un progetto espositivo in cui collocare alcuni di questi manufatti. E quel progetto verrà realizzato all’interno dell’area archeologica di Fossacava, una soluzione accolta positivamente dalla stessa Soprintendenza»: in risposta alla nota stampa della sezione Apuo Lunense di Italia Nostra, l’assessore alla cultura Federica Forti illustra il progetto definitivo per l’allestimento di un nuovo percorso espositivo nella cava Romana di Fossacava, sito che si trova lungo la strada comunale per Colonnata, in località Tarnone, conosciuto per la sua particolare forma ad anfiteatro e per l’importante valore storico e archeologico che preserva.
«Il Dirigente del Settore Turismo ha dato l’incarico alla società Archeodata per un progetto esecutivo che prevede la collocazione dei reperti e un percorso ragionato con cartellonistica, video in 3D che ricostruisce l’area e oggetti riprodotti per un percorso tattile. Come relazionato nelle commissioni opportune, – continua l’assessore alla cultura – ricordo che la commissione 7 ha accolto il parere favorevole di tutti i consiglieri –a Fossacava nascerà un Parco Archeologico e chiederemo alla Regione il riconoscimento di Ecomuseo. Stiamo muovendo i primi passi per sottoscrivere un accordo di collaborazione con il Museo di Luni al fine di creare un percorso turistico che coinvolga anche Fossacava e i musei cittadini. Il parco archeologico – conclude Forti - si strutturerà dunque come un museo diffuso sul territorio, inglobando nel percorso di visita il già esistente museo civico del marmo. I due poli raccontano due capitoli distinti e complementari della storia dell’escavazione del marmo a Carrara e ci permettono di coniugare archeologia classica con archeologia industriale».
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Le organizzazioni sindacali, Slc Cgil, Slp Cisl e UilPoste di Massa-Carrara, portano alla luce le continue offese e maldicenze di cui sono protagonisti i lavoratori degli uffici postali, i quali non hanno mai smesso lavorare e hanno garantito il servizio alla collettività, al contrario di molti enti che hanno chiuso uffici o ricevevano solo su appuntamento.
“Lavorare ad uno sportello in un ufficio postale in tempi di coronavirus, è come essere applicati ad una catena di montaggio, perché da inizio turno (la mattina dalle ore 8.00, il pomeriggio dalle 13.30), fino al termine della giornata lavorativa, non si hanno a disposizione pause di alcun tipo.” – esordiscono i sindacati.
“I dipendenti di Poste Italiane sono continuamente oggetto di una campagna denigratoria e diffamatoria sui giornali e social per le lunghe file di attesa, ma qualcuno si è reso conto – puntualizzano- che tutti gli altri Enti, come Inps, Agenzia delle Entrate, istituti al servizio del cittadino, alcuni servizi del Comune non sono aperti al pubblico o che le banche ricevono solo su appuntamento? “
“Poste dal primo lockdown non ha mai chiuso –esclamano- i nostri operatori ci sono sempre stati ed a loro è sempre stato richiesto di più, poi arrivano le scadenze e tutti devono fare lo Spid, perché poi c’è da attuare il cashback, ci sono le Tari, c’è l’IMU, i pacchi che arrivano, i pacchi da spedire e fare operazioni anche quelle più semplici che si possono rimandare a tempi migliori e colori migliori.”
“Gli operatori postali ci sono, ma il loro lavoro è estenuante, specialmente se a corredo ci sono le ingiurie e le aggressioni verbali e qualche volta fisiche” denunciano le OO.SS.
“Le code di cui tutti siamo coscienti e ci rammarichiamo, ci sono e sono legate –spigano- a delle carenze di organico più volte denunciate da queste Segreterie in questo settore e in subordine sono dovute alla necessità di adeguarsi alle regole dettate dalle vigenti disposizioni in materia di assembramenti nei luoghi chiusi, previste dai vari DPCM del Governo.”
“Come Organizzazioni Sindacali, SLC CGIL, SLP CISL e UILPOSTE abbiamo chiesto all’azienda il turnover per sostituire coloro che riescono e riusciranno ad andare in pensione. Gli organici ormai sono ridotti all’osso e su Massa Carrara e provincia ad oggi abbiamo ancora uffici razionalizzati, situazione che aggrava ed incentiva le lunghe file che disturbano anche chi sta dall’altra parte del vetro.”
“Quotidianamente assistiamo a code davanti a diversi esercizi commerciali, solo quelle che si registrano nei picchi natalizi alle Poste sono scandalose ed inaccettabili? –contestano i sindacati- Forse ancora non è ben chiara la situazione che stiamo vivendo tutti? I nostri operatori non sono super eroi ma lavoratori e lavoratrici che ogni giorno senza soste operano per fare un servizio utile alla collettività utile alla nostra Provincia.”
Spiegano: “Più volte abbiamo chiesto alle istituzioni una maggiore attenzione, nei giorni scorsi abbiamo scritto al Prefetto per richiedere una maggiore attenzione sulla sicurezza delle lunghe file esterne, per porre un freno alle intemperanze e dire “basta” ad un atteggiamento divenuto inaccettabile.”
“Attraverso utili di diversi decenni –concludono i sindacati- Poste Italiane con Cassa Deposito e Prestiti ha costruito strade, ospedali, scuole, salvato aziende in crisi utilizzando il frutto del lavoro dei dipendenti e di questo ne andiamo fieri, quindi auspichiamo un clima di maggior serenità e pazienza quando usufruite dei nostri servizi sia che sia un ufficio sia che sia recapitare la Posta. Stiamo operando e lavorando per voi.
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Il Movimento Cinquestelle massese, un po' per fare il punto e un po' a reazione a seguito del colpo di scena di ieri sera in consiglio comunale con il ritiro da parte dell'amministrazione Persiani del documento di Ricognizione degli Agri marmiferi (l'atto con cui si procede a una sorta di identificazione delle concessioni attive per bacini estrattivi e di cui è previsto l'obbligo di adozione dalla legge regionale così come per il Regolamento degli Agri marmiferi e per i Pabe ) , ha indetto una conferenza stampa. "Volevamo parlarvi con una prospettiva globale e farvi una panoramica parlando di Regolamento di agri marmiferi, Pabe e Ricognizione ma ieri sera purtroppo il sindaco ha ritirato l'atto di Ricognizione" introduce infatti in conferenza Luana Mencarelli consigliere pentastellata.
L'Amministrazione parla di refusi ma i consiglieri Luana Mencarelli e Paolo Menchini parlano di errori gravi, di incongruenze tra l'atto che doveva essere votato l'altra sera e i Pabe, nonostante siano entrambi frutto della collaborazione di cui l'Amministrazione si è avvalsa con l'Istituto di Geotecnologia di Siena:"A nostro avviso-sottolinea Mercandelli- non sono refusi, dichiarare una cava attiva se è inattiva o non caducata se è caducata sono errori gravi. Hanno confuso cave con altre particelle presenti nello stesso bacino ma che sono discariche. Gli errori sono diversi e non sappiamo dovuti a cosa ma l'impressione è che sia una ricognizione fatta sulla base di documenti inviati da concessionari e non frutto di controlli e sopralluoghi. Non è il sistema per un atto importantissimo come questo. Io per esempio ho avanzato la richiesta di 2 accessi agli atti il 4 di dicembre e ci sono 5 giorni massimo a disposizione per rispondere ma sto ancora aspettando: così non possiamo vigilare". Per Menchini non ci sono giustificazioni:"Noi avremmo preferito discuterlo-sostiene- per metterne in evidenza alcuni aspetti: l'anno ritirato parlando di refusi ma era un documento già passato al vaglio della Giunta e dalla Commissione ambientale: non sono refusi sono mancanze gravi".
Nella parte tabellare, raccontano i due consiglieri, compare per esempio la parola "affittato" di cui Menchini ha chiesto lumi sentendosi rispondere essere un refuso: "Ma con che cosa la sostituirete?" ha chiesto allora il consigliere che rivendica non di essersi astenuto ma di non aver votato affatto l'atto, approvato dalla maggioranza e di cui poi il sindaco ha deciso la sospensione della votazione.
"Nella tabella del documento M71 e M72-prosegue Menchini- sono definite cave inattive e i concessionari non risultano ma siamo andati a verificare e su M72 Valsora Palazzolo per esempio il concessionario secondo i Pabe è Turba Cava Romana. Non solo-ha aggiunto il consigliere-ma dalla cava M71 nel 2017 e nel 2018 non sono scesi blocchi e la cava M72 ha prodotto un blocco nel 2018 e uno nel 2017 e voi sapete che le cave possono essere caducate se restano inattive, in quel caso l'Amministrazione può procedere con nuove gare o può decidere di lasciarle inattive, per noi del Movimento per esempio per le cave dentro il parco delle Apuane saremmo per non rinnovarle".
L'altra grossa criticità denunciata dal Movimento Cinquestelle che apprendiamo attraverso le parole di Menchini, è l'assenza di partecipazione con sindacati e ambientalisti per la stesura del Regolamento degli Agri marmiferi, atto arrivato all'approvazione dopo 17 ore di discussione e 40 emendamenti presentati dal Movimento Cinquestelle e per lo più bocciati:"In pratica ambientalisti e sindacati-accusa il consigliere pentastellato- sono stati invitati la mattina del giorno dell'incontro per ricevere il testo con l'incontro avvenuto nel pomeriggio, è evidente che non hanno avuto la possibilità di studiarlo: è stata una partecipazione ridicola".
Per Menchelli il Regolamento approvato non tiene conto di impatto ambientale, filiera, tracciabilità, controlli, canoni adeguati in altre parole, dice il consigliere della redistribuzione della ricchezza.
Sulla filiera locale, che permetterebbe maggiore occupazione Menchelli denuncia:"La legge 35 del 2015 prevedendo la premialità il legislatore permette al concessionario di aggiungere anni alla sua concessione se l'estratto viene destinato alla filiera locale: la legge regionale fissa il tetto massimo a 25 anni della concessione e dice che la quantità alla filiera non può essere inferiore al 50%: a Carrara sono partiti da 13 anni applicando il minimo di 50% fino ad arrivare a percentuali dell'80% che garantisce 25 anni, ma a Massa queste percentuali sono molto più basse : con estensione della concessione a 13 anni si va dal 25% fino al 30% e solo con 25 anni si arriva al 50%.
"L'altro asse su cui abbiamo lavorato è il valore del marmo-rivendica il consigliere-. Attraverso l'Università di Siena si sono censite le tipologie di marmo che esce da ciascuna cava (blocco, semiblocco e informe) e quindi per ogni cava è stato stabilito il valore di mercato del marmo per ogni cava (il valore medio). Bene: il regolamento prevede che questo valore "potrà essere controllato ogni 3 anni" ma noi abbiamo chiesto che debba essere controllato e debba essere controllato ogni anno. Chiaramente-ha aggiunto Menchelli addentrandosi sul tema controlli- è evidente che non possiamo stabilire qualsiasi valore e qualsiasi percentuale ma se poi non ci sono i controlli tutto viene vanificato. A Massa dal 2018 e al 2020 come media si è controllato una cava ogni 3 anni: con questi ritmi non si va da nessuna parte anche perché è previsto dal Regolamento di revocare la concessione solo se nell'arco dell'anno ci sono stati almeno 5 controlli non andati a buon fine".
Altra questione affrontata e denunciata dai Cinquestelle è la tassazione prevista:"Noi abbiamo due tipi di tasse: il contributo di estrazione al 10% del valore medio secondo la legge regionale, soldi che entrano nella cassa del Comune ma nella misura del 10% va in parte alla Regione, in parte alla Asl e in parte al Parco delle Apuane mentre il restante viene speso per controlli, per la sicurezza socioambientale, il ripristino di strade in pratica un giroconto. Poi-prosegue il consigliere-la legge regionale prevede anche un canone di concessione che è a piena disponibilità del comune prevedendo che la somma delle due imposte non sia superiore al 15% limitando di conseguenza il canone di concessione al 5%. Ma Massa ha previsto di mettere a gara questo canone concessorio: quando le concessioni andranno a gara chi partecipa potrà offrire di pagare un contributo maggiore ma se c'è un tetto questa gara rischia di non esserci così noi a buon senso abbiamo chiesto di togliere questo tetto. Invece addirittura Massa ha posto un limite del 3%".
"Voi capite-ha commentato Luana Mencarelli-perché non abbiamo votato questo regolamento anacronistico e molto delicato verso l'attività estrattiva che compromette in primis la tutela ambientale: è sotto gli occhi di tutti il Frigido bianco dopo le piogge, i ravaneti, i canali intasati. Noi abbiamo chiesto che si obbligassero i concessionari del recupero ambientale della cave dismesse e abbiamo chiesto che il prelievo del materiale di scarto fossero opere obbligatorie da addebitare al concessionario con cadenza temporale. Ci siamo battuti per la sicurezza sul lavoro-ha sottolineato Luana Mencarelli -troppe volte le cronache ci hanno parlato di lavoratori che hanno perso la vita: il numero di addetti presenti sul piazzale di cava per esempio è importantissimo e invece anche dai Pabe viene fuori che il numero degli addetti è troppo basso. Un'altra cosa: sulle concessioni esistenti la legge prevede che possano essere prorogate per massimo 3 anni e loro invece hanno aggiunto accanto a proroga, la parola rinnovo aprendo la strada (in relazione agli anni di rinnovo) ad altre condizioni di concessione rispetto a quelle originarie. E' stata introdotta perfino l'espressione "altri beni" per cui si è temuto si aprisse la porta ai temuti beni estimati di Carrara-ha stigmatizzato la consigliere ricordando laconicamente-Tutti emendamenti respinti".
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Non chiara, secondo il consigliere comunale dell’opposizione Massimiliano Bernardi, la posizione dell’amministrazione 5 stelle di Carrara rispetto alle concessioni demaniali discussa ieri sera in consiglio comunale.
Bernardi, che ha dichiarato di appoggiare la giunta se deciderà di sostenere i balneari, ha tuttavia parlato di navigazione a vista da parte dell’assessore al commercio Giovanni Macchiarini che si sarebbe schierato a parole coi balneari ma che, di fatto, non avrebbe preso alcuna decisione politica a loro favore.
“Nel consiglio comunale di ieri sera anche il sindaco De Pasquale ha voluto prendere la parola ma poi ha detto ben poco, ma se i 5 Stelle si schiereranno dalla parte dei balneari avranno sicuramente il mio sostegno perché oltre alle chiacchiere occorre predisporre un atto politico forte e non continuare a rimpallare le responsabilità . Lo spauracchio di dover assegnare con selezioni pubbliche la gestione di beni demaniali ormai è dietro la porta e per la situazione incartata da anni, le concessioni demaniali sono diventate un vero incubo per molti dei gestori e dei proprietari degli stabilimenti balneari . E anche se nel frattempo hanno cercato di assicurare una buona gestione del bene demaniale , dando anche la possibilità di lavoro a tantissime persone, dopo la lettera ricevuta il Comune non sanno più che pesci prendere.”.
Bernardi ha fatto notare che l’amministrazione, a suo giudizio, sarebbe in grande difficoltà a firmare un rinnovo delle concessioni fino al 2033, dal momento che l’Unione europea, ente sovraordinato, ha stabilito che debbano essere fatte le gare. “Anche lo Stato italiano è fermo alla norma del senatore leghista Gian Marco Centinaio – ha ripreso Bernardi - oggetto, ora, della procedura di infrazione, e non solo, ai comuni non ha fornito indicazioni su come e in quali tempi le gare debbano eventualmente essere fatte. Il risultato è quello di grande caos e incertezza, come ha detto anche l'Assessore Macchiarini.”.
Bernardi ha quindi proposto la convocazione di un consiglio comunale con ordine del giorno presentato dalla maggioranza 5 Stelle per tentare almeno di arginare il caos dopo l’avvio della procedura di infrazione europea sul rinnovo automatico, cosa, peraltro, già fatta nei comuni limitrofi.
“Un ordine del giorno urgente – ha continuato Bernardi - per fornire alla giunta quanto meno un atto di indirizzo basato sulla lettura del quadro normativo attuale che è stato spiegato dall’assessore Macchiarini in assise. Nell’ultima seduta della Conferenza Stato-Regioni peraltro non è uscito nulla di concreto e si spera almeno in una risposta entro fine anno o di un’informativa da parte del governo agli enti locali. Per questo occorrerebbe convocare un consiglio comunale che dia mandato alla giunta di sollecitare il governo tramite Regione Toscana ad emanare entro fine anno un atto che tuteli le imprese balneari e sia chiarificatore sulla legge 1452018 che ha disposto la proroga al 31 dicembre 2033. Una cosa è certa: per legge le funzioni concernenti le concessioni di beni del demanio marittimo sono di competenza dei comuni ed è su questo che il governo Pd- 5 Stelle è chiamato a far chiarezza: garantire certezze alle imprese attuali concessionarie, indicando senza rischi di dietrofront la data di scadenza delle concessioni, e nel contempo decidere se, come e in quali tempi procedere alle aste, per evitare le sanzioni della procedura d’infrazione europea che potrebbero ricadere anche sul nostro comune".
Vi. Te.
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La sezione Apuo Lunense di Italia Nostra, ha scritto una lettera aperta al sindaco di Carrara Francesco De Pasquale, per denunciare lo stato di incuria in cui versa l'imponente repertorio di materiale archeologico della città di Carrara, ponendo l'accento sull'atteggiamento indifferente dell'amministrazione a guida pentastellata, con un comportamento deludente se paragonato alle promesse fatte durante la campagna elettorale che li ha visti vittoriosi e gli anni precedenti, come membri di una battagliera opposizione:
Egregio sig Sindaco,
Più volte abbiamo segnalato - scrive l'associazione-ma mai abbiamo ricevuto riscontro , la precaria situazione dei materiali archeologici reperiti, negli ultimi anni, in varie cave attivnte di Carrara, dove ancora giacciono.
Le chiediamo di spiegare, non solo a noi ma a tutti i cittadini interessati, il motivo in base al quale gli uffici competenti del Comune di Carrara (Ufficio Cultura ed Ufficio Marmo) si ostinano, per noi incomprensibilmente, a non applicare l'Ordinanza Marchetti,tuttora valida, che obbliga il trasferimento dei reperti presso il Museo Civico del Marmo, struttura istituita nel 1982 appositamente per la tutela del materiale archeologico.
Si tratta, come risulta anche da documenti ufficiali, di una novantina di semilavorati marmorei di epoca romana di notevole importanza, che rientrano pertanto nei casi previsti non solo dall'Ordinanza Marchetti, ma anche dalle sovraordinate leggi di tutela vigenti a livello nazionale.
Abbiamo verificato che dal 2009 è cessata la consegna al Museo dei reperti di interesse archeologico rinvenuti nelle cave.
Se è dunque evidente conclude- che non sia ascrivibile solo all'Amministrazione da Lei presieduta l'inspiegabile mancata osservanza di leggi e regolamenti da parte degli uffici competenti, è tuttavia pur vero che la comunità di Carrara si aspettavano discontinuità rispetto alle precedenti Amministrazioni, anche sul piano legale, confidando su quanto ampiamente dichiarato dal M5S sia durante la campagna elettorale sia negli anni di opposizione.
Restiamo in fiduciosa attesa di una Sua risposta.
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Piazza della stazione cambierà presto volto, nel giro di meno di un anno se i lavori procederanno nei tempi previsti, all'insegna di un radicale restyling che garantirà modernità e migliore vivibilità della piazza, anche grazie all'idea di creare al suo interno uno spazio dedicato ad arte, a mostre e a spettacoli e uno spazio invece dedicato al verde. Il tutto con un nuovo sistema di illuminazione e controllato attraverso un circuito di videosorveglianza, percorsi per ipovedenti, maggiore sensibilità verso la disabilità e con l'abbattimento delle barriere architettoniche. Da zona buia e poco sicura, attraverso il bando Periferie che porterà 950 mila euro destinati al rifacimento di piazza IV Novembre, l'Amministrazione Persiani conta di riportare in piazza sicurezza allontanando situazioni di degrado e illegalità. Il cantiere si aprirà ad inizio 2021 ed avrà una durata di dieci mesi, fa sapere l'Amministrazione.
A presentare il progetto in conferenza stampa: il sindaco Francesco Persiani, l'assessore ai Lavori Pubblici Marco Guidi e il Capo di Gabinetto Daniele Pepe.
"La nuova piazza della stazione avrà due "anime"-spiega in una nota Palazzo Civico- una sorta di anfiteatro che diventerà uno spazio polifunzionale, per installazioni d'arte o la realizzazione di eventi e spettacoli, e l'area verde dove sarà ricollocato il monumento dedicato a Minuto".
Proseguendo nella descrizione della fisionomia che assumerà la piazza, il primo cittadino e l'assessore spiegano come a delineare i due spazi ci sarà una fontana in marmo lineare che terminerà con una vasca ornamentale di fronte all'ingresso della stazione.
Dal punto di vista della viabilità la parcheggiabilità non verrà toccata anzi, saranno aumentati di 5 i parcheggi a disposizione per i disabili, tantè che il progetto è stato condiviso e partecipato con la Consulta provinciale per le disabilità:"Che ringrazio, per l'eliminazione delle barriere architettoniche e la creazione di percorsi per ipovedenti" sottolinea l'assessore Guidi. " Il trasporto pubblico resterà sul lato ovest e sarà infatti diviso dalla viabilità privata che avrà accesso sul lato Viareggio con una doppia uscita su via Minuto oppure via Pellegrini-descrive ancora la nota aggiungendo- ci sarà una fermata drop off, per far salire o scendere velocemente dall'auto i viaggiatori".
Una novità sarà invece l'area pedonale di fronte all'ingresso della stazione, riservata all'eventuale passaggio e sosta dei soli mezzi di emergenza, per una maggiore sicurezza per gli utenti.
"Sarà inoltre realizzato un punto di bike sharing- illustra l'assessore Guidi- Con Ferrovie dello stato interverremo anche per migliorare la raccolta delle acque e risolvere la criticità dell'allagamento della stazione in caso di piogge".
Commenta così il sindaco Persiani:"E' un ulteriore tassello all'interno di un percorso dell'Amministrazione di riqualificazione di zone dimenticate o trascurate. Abbiamo iniziato con piazza Palma e piazza San Carlo, procederemo con piazza Garibaldi, la nuova rotatoria sull'Aurelia in cui si inserirà piazza Liberazione ed ora procediamo con la stazione. L'area della stazione è un luogo da riabilitare sotto il profilo estetico, di funzionalità e sicurezza e proprio per disincentivare situazioni di illegalità avrà una nuova e più efficace illuminazione ed un sistema di videosorveglianza. Con FS Sistemi Urbani poi completeremo il rinnovamento dell'area tramite il Piano integrato della stazione, iter che sta procedendo. Crediamo sia un'opera con cui abbiamo trovato un equilibrio tra le tante necessità e che permetterà alla cittadinanza di riappropriarsi della piazza e viverla".
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L’inaugurazione fu ufficiale e in pompa magna con la presenza dei massimi vertici del Pd a partire dal governatore Eugenio Giani, allora in veste di presidente del consiglio regionale, al consigliere regionale Giacomo Bugliani fino al sindaco di Aulla, Roberto Vallettini, tutti presenti per dare il via all’attività della comunità residenziale e terapeutica per minori “Numeri Complessi”, struttura aperta da Serimper ad Aulla, ma, a quanto denuncia la Lega, l’apertura della struttura sarebbe avvenuta prima dell’accreditamento da parte della Regione.
“E’ stato Alessio Zoppi – ha spiegato Nicola Pieruccini, commissario comunale della Lega Salvini Premier – a riferire che la struttura “Numeri Complessi” sarebbe stata operativa dal 4 di novembre del 2019 mentre sulla convenzione pubblicata e firmata dalla direttrice della società della Salute Rossana Vallelonga si legge che l’accreditamento è avvenuto il 21 di novembre. Entrambi i personaggi, Zoppi e la Vallelonga, sono al momento ai domiciliari a seguito dell’inchiesta su Serinper. Chi ha controllato che, a fronte dell'apertura di un servizio così delicato rivolto a minori disagiati, ci fossero tutte le autorizzazioni e gli accreditamenti previsti dalla normativa? Pare che non lo abbia fatto nessuno né dei tecnici, né dei politici che pure erano presenti all’inaugurazione. L’ impunità di cui erano certi Zoppi e Benassi viene fuori fortemente dalle intercettazioni: erano costantemente informati di ciò che accadeva in Regione Toscana dalla sorella di Bugliani che chiedeva informazioni al fratello e quindi agivano come pareva a loro. Zoppi tra l'altro durante il discorso del ringraziamento per l'inaugurazione si era lasciato sfuggire una frase che oggi appare più che mai sgradevole a fronte degli orrori che stanno emergendo dopo gli arresti . Disse che lui e Benassi si erano accorti del grande sforzo operato dalla Regione Toscana nel rendere effettivi i diritti di cittadinanza sociale: ma che quello prettamente sanitario con una forte vocazione sociale rappresentava la sintesi della loro missione. Una missione che oggi sappiamo essere stata orientata senza pudore, senza scrupoli e senza un minimo di rispetto e di tutela verso i piccoli ospiti e le loro madri che erano stati affidati loro dalle Istituzioni , al guadagno sfrenato.”. Pieruccini ha rimarcato come i due soci di Serinper puntassero esclusivamente solo a far soldi ed ha citato, a conferma, la convenzione tra Serinper e Azienda Usl Nord Ovest che prevedeva un costo giornaliero per ciascun minore accolto nella struttura “ Numeri complessi “ di 300 euro più IVA. Considerando che la struttura può ospitare venti minori il volume d’affari era di seimila euro al giorno e oltre due milioni di euro all’anno.
“Un business “ sanitario" – ha continuato Pieruccini - che aveva probabilmente ingolosito i due soci in affari, considerato il pressing effettuato sulla sorella di Bugliani , loro dipendente , e sul consigliere Bugliani per aprire questa nuova struttura. Il fine è chiaro : le strutture residenziali riabilitative per minori di tipo “ sanitario” sono molto più redditizie delle case famiglia di tipo “ sociale “ ed una retta vale più del doppio. Ma il provvedimento con cui viene consentito l’esercizio di attività sanitarie a soggetti pubblici e privati ed il percorso che le strutture sanitarie private devono intraprendere per essere accreditate, è più difficile del percorso di apertura delle case famiglia e prende il nome di sistema delle tre A : Autorizzazione – Accreditamento - Accordi contrattuali. Prevede peraltro il raggiungimento di tre step che permettono la loro equiparazione alle strutture pubbliche. Di recente Il sistema di accreditamento toscano delle strutture sanitarie è stato aggiornato con la modifica con il Dpgr numero 90 del 16 Settembre 2020 . Per quanto riguarda l’accreditamento per le strutture sanitarie pubbliche e private è previsto un termine massimo adeguamento entro il 30 settembre 2021 e sono stati prorogati al 30 giugno 2021 i termini per l'invio dell'attestazione dei nuovi requisiti di processo della riabilitazione previsti dalla delibera regionale 1509/2020.Ogni struttura sanitaria privata deve, quindi, dimostrare di essere in possesso di determinati requisiti. L'accreditamento istituzionale viene rilasciato a seguito dell'attestazione del possesso dei requisiti organizzativi di livello aziendale e dei requisiti di processo, comuni e specifici.”. Pieruccini ha rivolto un appello a fare controlli sulla struttura Numeri Complessi per verificare la presenza di tutti i requisiti necessari per poter continuare l’attività.
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