Politica
Governo indecente che aspira al ritorno al ventennio: Rifondazione Comunista Massa Carrara attribuisce al governo la responsabilità della scritta minatoria comparsa a Massa sul muor del liceo scientifico Fermi
Rifondazione Comunista Massa Carrara si scaglia ferocemente contro Fratelli d'Italia e il centro destra e rinnova il mantra dell'attentato alla democrazia per la scritta "Siete nel mirino" e…

Cermec, massima fiducia nell'assessore Orlandi: la Lista Serena Arrighi
" La lista del sindaco Arrighi fa quadrato intorno alla prima cittadina e all'assessore Orlandi sul caso del Cermec: I consiglieri della Lista Serena Arrighi Sindaco esprimono massima…

Recinzione abbandonata cade a pezzi sulla strada della Foce:i residenti fanno segnalazioni al comune di Carrara ma parte il rimpallo delle responsabilità tra gli uffici
Un vecchio cantiere per costruire delle abitazioni proprio sulla sommità della via Foce, nel comune di Carrara, abbandonato da tempo e una recinzione in legno, ormai…

Arrighi scavalca il Prefetto e fallisce sulla sicurezza. Città abbandonata al degrado
"La gestione della sicurezza urbana da parte del sindaco Arrighi viene strumentalizzata e continua a sollevare perplessità e critiche. Arrighi, consapevole del suo immobilismo, ma anche che la…

No al biodigestore al Cermec: la posizione di Italia Nostra Massa Montignoso
La storia del biodigestore raccontata da Bruno Giampaoli di Italia Nostra Massa Montignoso:"Lavello e Alteta, due antichi luoghi bellissimi del nostro territorio deturpati dalle industrie chimiche tanto che anche…

Apuane: ecosistema o polo di sfruttamento produttivo? I dubbi del Cai di Massa
Le osservazioni ai piani attuativi dei bacini estrattivi che come Club Alpino Italiano abbiamo inoltrato all'amministrazione di Massa ben 4 anni fa hanno avuto un ben preciso obiettivo:…

Svastiche e scritte minatorie sui muri del liceo scientifico Fermi di Massa: la solidarietà dei Giovani Democratici Massa Carrara
I Giovani Democratici di Massa denunciano gravi minacce rivolte agli studenti, in particolare a quelli del Liceo Fermi di Massa. "Come movimento giovanile riteniamo fondamentale esprimere la nostra solidarietà…

"Sul futuro di Cermec le mie preoccupazioni sono le stesse dei sindacati: garanzie per il futuro e no all'ingresso di privati" : il sindaco Arrighi replica ai sindacati
Il sindaco di Carrara Serena Arrighi torna a parlare del futuro di Cermec e del progetto per la costruzione di un nuovo impianto. "Le preoccupazioni che esprimono oggi le segreterie…

Iniziate le operazioni di rimozione nave Guang Rong. Paolo Balloni (Collaboratore On. Barabotti): "Buona notizia a lungo attesa. Rafforzare al massimo sinergia fra tutte le istituzioni per accelerare quanto più possibile la ricostruzione"
Si è tenuto in data odierna il sopralluogo al cantiere della nave mercantile Guang Rong, che si è scontrata e incagliata contro il pontile di Marina…

Il sistema di Retiambiente non ci piace: la critica del comitato Si R-Esiste
Retiambiente riserva ogni giorno spiacevoli sorprese: è la conclusione a cui è arrivato il comitato Si R-Esiste che ha commentato le ultime vicende collegate ai servizi…

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Orietta Colacicco, Presidente dei Paladini Apuoversiliesi scrive all’Assessore Monni e al consigliere Bugliani in merito all’erosione del litorale, dovuto al Porto di Carrara, al possibile ampliamento dello stesso e chiede che l’associazione possa prendere parte al sopralluogo sulle coste di Poveromo il 9 gennaio 2021.
“Bene, adesso ci dicono che siamo faziosi, che il Porto di Carrara non ha portato e non porterà erosione – dice Orietta Colacicco, Presidente dei Paladini Apuoversiliesi - Vero, l’erosione è un fenomeno naturale, lo abbiamo imparato, ma il porto ha fatto accelerare e molto il fenomeno. Visto che risale agli anni ‘30, basta confrontare le immagini dalla Torre Fiat del 1952 e del 2018 e domandarsi come mai la linea di costa si frastaglia sempre più, sino a ridursi a una linea sottilissima.”
“Del resto non lo abbiamo detto noi –aggiunge- ma 59 scienziati di tutto il mondo, che qui sono venuti a partire dal 2001 relatori del Forum Internazionale del Mare e delle coste. “
“Addirittura, prima ancora che il porto fosse realizzato, nel 1802 la relazione della Commissione Lizzoli, reperita in archivio di Stato –dichiara- prevedeva come l’ipotetica costruzione di tale opera “innaturale” avrebbe portato a una perdita di duecento passi di spiaggia ogni 52 anni. E’ ciò che sta avvenendo.”
Dopo proposte di ampliamento, proposte di ampliamento, bocciate nel 2001 e nel 2014 poiché “troppo impattanti”, nel 2018 si parla nuovamente di ampliamento del Porto di Carrara, ora accorpato al Porto di La Spezia, per volontà dell’Autorità della Liguria Orientale. “Quando, invitati fra gli stakeholder il 7 Novembre a La Spezia - spiega Clacicco- domandiamo di che dimensione sia l’ampliamento, ci rispondono che sarebbe dipeso dalle misurazioni, da un modello numerico. Ora ci sono queste misurazioni?”
“Qualcuno dice che ci sono prove e prove, sino al 2018 non c’erano, se ci sono, vorremmo averle per mostrarle a chi conosce bene la materia” asserisce. “Così vedremo se sono sufficienti a garantire che un ampliamento, che dal DPSS pare del 70% dell’attuale porto non aumenta e non fa accelerare l’erosione.” “Magari fosse così, diciamo noi! – esclama- Carrara avrà il porto commerciale e il porto turistico e tutto il litorale sarà tranquillo. Niente più erosione ed esondazione, perché ultimamente di questo si tratta. Oltre al grave danno ambientale ed economico dell’erosione, ora si tratta di sicurezza per le persone, se addirittura acqua e sassi escono in strada.”
“Durante la nostra assemblea del 19 Dicembre –soggiunge- il Sindaco di Massa Francesco Persiani ci ha comunicato che nel Piano regolatore a sue mani non risulterebbe un ampliamento quale quello desumibile dal DPSS. Curioso, perché il DPSS è propedeutico al Piano Regolatore, quindi gli abbiamo scritto per poterlo vedere. E aspettiamo.”
“Tornando a Marina di Carrara –riprende- che da un punto di vista turistico possano vivere due anime commerciale e turistica di pari ampiezza, senza una trasformazione totale dell’assetto urbanistico, sembra molto difficile.”
“Questo possiamo dirlo, perché fra noi ci sono esperti di turismo e di urbanistica –afferma- Chi arriverà non vorrà container, rumori, traffico, vorrà scendere dalla barca, bere un aperitivo, passeggiare. Magari vorrà pranzare o fermarsi a dormire sulla terra ferma. E allora dove sono gli alberghi?”
“Noi abbiamo il piacere di contare fra i nostri soci un famoso e grande urbanista che è Tiziano Lera. Il suo é un sogno fantastico, una conversione del porto in turistico, che, senza alcun ampliamento, avrebbe lasciato una banchina per il commerciale. Una soluzione per tutelare ambiente ed economia, rilanciando a partire proprio da Marina di Carrara tutto il comprensorio.”
“Dicono ancora che c’è accumulo di sedimenti lungo il molo e la diga foranea –dichiara- vero, avviene in molti porti, anche a Viareggio da dove è stata prelevata la sabbia per il ripascimento ancora parziale a Poveromo. Ma con questo accumulo quanto si potrà ripascere?” “Sappiamo da una recente ricerca dell’Università di Pisa presentata dal Professor Giovanni Sarti –spiega- che negli ultimi quaranta anni si è prodotto un deficit sedimentario di 253.900 mc, a testimoniare, considerati i vari ripascimenti, che i fiumi non portano quasi più nulla. Quanto invece l’ampliamento potrebbe far accelerare l’erosione. Questo è il punto. “
“Noi vogliamo capire e approfondire, ascoltando tutti, anche se certo –commenta- è un peccato che non abbiamo mai visto nessuno delle persone che dicono che noi diciamo il falso a uno dei tanti giorni di studio dedicati all’erosione. Ma noi siamo di mente aperta e se vogliamo sederci intorno a un tavolo virtuale, siamo pronti. Poi, sentiti i nostri esperti, ci esprimeremo e, se avremo dei dubbi, andremo avanti nel contrastare l’idea dell’ampliamento del porto con tutti i mezzi consentiti. “
“Intanto contemporaneamente –conclude- pensiamo all’erosione e al ripascimento. Abbiamo scritto all’assessore Monni e al Consigliere Bugliani, chiedendo di poter partecipare al sopralluogo di sabato 9 a Poveromo”.
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L'attacco a Washington da parte dei sostenitori di Trump ha, come del resto prevedibile, scatenato il dibattito social, con post e battute riferite al fatto in sé e anche all'abbigliamento particolare di alcuni di loro. Nicola Pieruccini, commissario Lega Salvini Premier, ha criticato Roberta Crudeli, consigliere Pd e membro dell'opposizione nell'amministrazione carrarina, di aver fatto paragoni fra i sostenitori di Trump e i militanti della lega, in un post, visibile sul suo profilo facebook, dove associa foto dei militanti Trump e quelli della Lega, con il commento: "Eccoli i sovranisti italiani con i loro sodali americani".
"Aver letto - afferma Pieruccini - sui social le più recenti prese di posizione di Roberta Crudeli, cominciamo a temere che il vaccino anti-Covid 19 che ella si è iniettata nei giorni scorsi davanti ai fotografi, abbia tra gli effetti collaterali la perdita della lucidità. Cercare di strumentalizzare quanto accaduto negli Usa creando improbabili paragoni tra i sostenitori di Trump e i militanti della Lega, denota una tale mancanza di spessore e cultura politica da sfociare nell'autolesionismo. Pur non volendo entrare nel merito della politica interna americana, di cui si dovrebbero occupare deputati e cittadini americani e non un consigliere comunale di Carrara neovaccinata, non abbiamo ben capito che cosa non le sia piaciuto, a causa del suo approssimativo utilizzo della lingua italiana".
"Non abbiamo ad esempio capito - prosegue - se a non esserle piaciuto sia stato l'outfit da vichingo di alcuni manifestanti perché in quel caso, quegli abiti non risulterebbero essere più ridicoli del volto con maschera da Burlesque che lo stesso ineffabile consigliere ha postato come immagine di copertina del suo profilo Facebook all'inizio del 2021. O se, invece, a non esserle piaciuto, sia il fatto che la manifestazione di piazza sia avvenuta di fronte al congresso americano, nel qual caso vorremmo ricordarle che non più tardi di un paio di mesi fa il suo collega Giacomo Bugliani ha radunato i suoi sostenitori in piazza Aranci a Massa, luogo simbolo della democrazia nella nostra provincia essendo la sede della prefettura e del consiglio provinciale, solo per reclamare una poltrona per lui e una per lei".
"Oppure se - incalza Pieruccini - a non esserle piaciuto è il fatto – deprecabile – che questi manifestanti siano entrati con la forza nella sede del congresso Usa, nel qual caso vorremmo ricordarle, senza andare troppo indietro con la storia, di quando una protesta teleguidata dall'attuale alleato di governo e prossimo alleato per le amministrative di Carrara, assediò per molti mesi tra il 2014 e il 2015 il Comune di Carrara contro la giunta Zubbani di cui la Crudeli, come capogruppo del Pd, era socio di maggioranza".
"Tuttavia - conclude - qualsiasi cosa non le sia piaciuta tra quelle elencate, è ormai chiaro a tutti che il consigliere comunale neovaccinata Roberta Crudeli, non eletta, ma aspirante in consiglio regionale, farebbe qualsiasi cosa. Tradirebbe gli amici e gli alleati politici di una vita, come ha fatto con Andrea Vannucci e il suo gruppo nel 2017. Andrebbe contro alla sua storia politica, sposandosi con chi ha esposto cappi contro di lei e la sua amministrazione, e cioè alleandosi con i 5 stelle a sostegno del governo Conte. Infine, per raccattare qualche voto, dopo essersi fatta fotografare con l'ago del vaccino ficcato nel braccio e la maschera da Burlesque, sarebbe persino capace di indossare un costume da vichingo. Sia chiaro però, nella Lega non la vogliamo".
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Il dipartimento cultura di Forza Italia, guidato da Luca Tonlazzerini, interviene con una nota inerente la ripresa delle scuole.
“Il 7 - afferma Tonlazzerini - le scuole riapriranno, mi gioco una partita di credibilità. Sono disposta a giocarla insieme a tutto il governo”, queste sono le parole del Ministro dell’Istruzione a pochi giorni dall’inizio delle vacanze natalizie. Conoscendo però le capacità dell’attuale esecutivo, la Dott.ssa Azzolina scrisse subito a Babbo Natale ma si dimenticò del lockdown e così, per l’ennesima volta, le scuole resteranno “appese ad un filo”. Il governo PD – 5 stelle ancora una volta ci ha girato le spalle; bastava un piccolo segnale, un po' di sincerità ma non rientra nel loro DNA. In Toscana e nella nostra Provincia, le difficoltà sono ulteriormente amplificate da una gestione demagogica del PD che, negli anni, ha incancrenito la realtà dei nostri Istituiti Scolastici, ed è proprio lì che sembra esserci stata “la loro rivoluzione”: un tornado avrebbe provocato meno danni. Studentesse e studenti non sono soprammobili, hanno bisogno di una scuola viva; “fare scuola” non è concludere un programma ministeriale, “fare scuola” è donare, è empatia, è emozione, sacrificio, rigore, solidarietà, relazione e presenza; naturalmente presenza in sicurezza! "
"E che cosa ha fatto il nostro governo regionale o la nostra Provincia per aiutarci a preservare la nostra salute tra i banchi di scuola? - incalza - Hanno pensato ad una possibile installazione di impianti di ventilazione meccanica? Hanno introdotto sanificatori d’aria a raggi UV-C? Hanno implementato il sistema di illuminazione con LED UV-FREE? Hanno dotato gli Istituti di lampade Germicida UVC con generatore ad ozono per sanificare gli ambienti durante le ore notturne? Hanno fornito DPI FFP2? Hanno dotato i docenti di microfoni? Non mi sembra che per giungere a queste soluzioni serva l’apporto di un esperto in Crisis Menagement. E pensare che questi interventi, a fronte di un basso impegno economico, riducono al 2% il rischio di contrarre l’infezione da Sars-cov-2. Peccato che gli esponenti locali del PD continuano a preferire, ad azioni semplici ma funzionali, parole semplicistiche e vuote proprio come la Sign.ra Azzolina che ha inciso il prossimo tormentone estivo “le scuole riapriranno”.
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La Lega Ambiente di Carrara, ha redatto, una lunga relazione relativa al Piano Operativo Comunale adottato con delibera comunale n. 60 del 6.08.2020, esprimendo in sette punti, la propria critica opinione sull'operato dell'amministrazione in tema di urbanizzazione e ambiente:
"Il piano- esordisce Lega Ambiente nel documento- ad una prima visione generale, presenta una discreta impostazione di base con una sostanzialmente corretta strutturazione urbanistica; ne traspaiono infatti alcune idee di città, di standard urbani, una qualche volontà di tutela del territorio (almeno per alcune parti) e un tentativo di attuare una prima forma di pianificazione rivolta al non consumo di suolo ed alla conservazione e valorizzazione dell'esistente. Addentrandosi nell'urbanistica del piano, però, la sempre più attenta lettura svela via via diverse scelte incongruenti con i principi sopra richiamati: tanti elementi di dettaglio non confacenti con un corretto ed equilibrato assetto del territorio e dunque molteplici criticità, sia urbanistiche che ambientali ed edilizie, le quali collidono con la fragilità e la delicatezza di questo territorio".
Partendo dalla prima osservazione, riguardante la classificazione del territorio in zone urbanisticamente omogenee (classificazione obbligatoria dettata dal D.M. 1444/1968), si rilevano , fra le altre che : "Manca- prosegue- la classificazione di tutto il territorio comunale di costa, che comprende, da ovest ad est: l'area tra il Parmignola e la Fossa Maestra (in parte attuale camping), tutto l'arenile con il tessuto degli stabilimenti balneari fin anche all'attuale parcheggio sull'area ex lamiere NCA, l'intero Porto e l'affaccio a mare tra le foci di Carrione e Lavello. Rileviamo sia una grave carenza del piano ed una omissione rispetto agli obblighi del D.M. 1444/1968".
Segue una lunga dissertazione sulla pianificazione dell'area di Marina di Carrara, prendendo soprattutto in considerazione la zona del litorale e del porto, che è soggetta a cambiamenti strutturali ( per esempio il waterfront)."Riteniamo pertanto- sostiene la Lega- che tutta la fascia di arenile con il tessuto degli stabilimenti balneari debba essere classificata in Zona F (per attrezzature di interesse collettivo) come peraltro già era nei precedenti piani regolatori comunali; l'area portuale vera e propria, ossia quella oggi effettivamente in uso per lo scalo commerciale, possa essere classificata in Zona D (insediamenti per impianti industriali produttivi o assimilati); la parte dell'area portuale non strettamente commerciale ma più turistica possa essere classificata anch'essa come zona F di attrezzature di interesse collettivo (si vedano ad esempio le aree per il proposto waterfront e per la passeggiata di ponente e comunque tutte le parti più turistiche).
Riteniamo infine che, quale scelta significativa e coerente con le volontà di ridotto consumo di suolo e di riqualificazione ambientale del territorio comunale, anche l'area tra le foci di Carrione e Lavello sia da classificare come zona F (per attrezzature di interesse collettivo) al fine di potervi attuare nel futuro quel parco lineare costiero, il cui progetto preliminare era già stato redatto da Legambiente e donato alla città anni fa, così che si possa costituire un ambito di reale mitigazione e compensazione ambientale dell'infrastruttura portuale e che la costa del Comune di Carrara possa avere un vero riqualificato e raro affaccio sul mare".
Prendendo in considerazione la parte interna del territorio comunale partendo da Anderlino, altra zona soggetta a lunghe discussioni in merito alla sua destinazione d'uso:"si apprezza la restituzione del riconoscimento di zona agricola (E) per la gran parte del territorio aperto esistente, in quanto più volte ne è stato sottolineato l'importante valore paesaggistico e di connessione ambientale con la prima collina, ma anche l'interesse produttivo agricolo tuttora in essere e che coinvolge un paio di aziende agricole in attività nella zona, i quali invece sono stati minacciati dalla scellerata variante del 2014 al piano strutturale"
Si passa poi al centro storico di Carrara " che lascia dubbi sotto il profilo urbanistico la perimetrazione in zona A, i quartieri della parte più ad est / nord-est e della frangia ovest ai piedi della collina (a partire dallo stesso mercato coperto della Lugnola), i quali sono caratterizzati da costruzioni moderne e recenti per cui riesce veramente difficoltoso individuare le parti (come prescrive il D.M.) che "rivestano carattere storico, artistico di particolare pregio ambientale" o che "possano considerarsi parte integrante" con l'agglomerato storico più antico di Carrara."
Ovviamente si passano in esame anche i bacini marmiferi e le zone adiacenti, anche questo tema caro agli ambientalisti : "Una notazione particolare necessita da ultimo, ma non ultima per importanza, la classificazione del bacino marmifero a monte. Si evidenzia infatti che classificare in zona D (per impianti industriali o assimilati) indistintamente tutto il territorio montano interessato dalla presenza delle cave, comprendendovi anche crinali, cime, valli e canali, zone tutt'ora boscate, versanti più o meno vergini, sia inadeguato ad un corretto assetto del territorio, oltre che pericoloso per i delicati assetti idrogeologici ed ambientali dell'area.
Si ritiene- continua- che sarebbe più corretto e più aderente alla reale configurazione dei luoghi classificare in zona D solo le aree di cava vere e proprie ed i relativi ambiti pertinenziali, lasciando alla classificazione generale del territorio rurale le restanti parti di territorio, ancorché incluse nell'inquadramento legislativo regionale del bacino marmifero industriale, che però è cosa ben diversa dalle classificazioni e dalle previsioni urbanistiche"
Il secondo punto riguarda il perimetro del territorio urbanizzato e si rilevano altre incongruenze: l'osservazione parte dal piano strutturale e la variante del 2014, che , a detta degli ambientalisti " per nulla rispettano le caratteristiche essenziali dettate dalla legge regionale sul governo del territorio (L.R. 65/2014)".
In particolare : " La legge regionale - recita- dispone in modo molto chiaro che "il territorio urbanizzato è costituito (solo e soltanto) dai centri storici, dalle aree edificate con continuità dei lotti a destinazione residenziale, industriale e artigianale, commerciale, direzionale, di servizio, turistico-ricettiva, dalle attrezzature e i servizi, i parchi urbani, gli impianti tecnologici, i lotti e gli spazi inedificati interclusi dotati di opere di urbanizzazione primaria" .
Tant'è che poi lo stesso POC, all'interno della propria articolazione degli ambiti territoriali, disciplina questi lotti, annessi "forzosamente" al territorio urbanizzato, all'interno dell'assetto ambientale come aree verdi o addirittura come "aree verdi di connessione e di filtro ambientale" (V5) riconoscendo quindi l'assenza di qualsiasi caratteristica riconducibile al territorio urbanizzato ex lege.
Dentro al territorio urbanizzato permangono ancora diverse aree di estremo pregio ambientale e di grande importanza per evitare la saldatura di una piastra urbanizzata unica su tutto il territorio di pianura e di fondovalle del Comune.
Tra queste merita rammentare tutte le aree agricole e le zone umide tuttora esistenti nell'area di Battilana-Fossa Maestra, ma anche le aree aperte agricole pedecollinari di Anderlino ed a cavallo del tratto ovest della SS. Aurelia, fino alle aree agricole residuali tra Avenza e Marina e di Villa Ceci : tutte assolutamente prive di quelle caratteristiche essenziali che la legge regionale prescrive per potere essere classificate come territorio urbanizzato.
Il punto tre tratta degli ambiti territoriali :"Come rilevato alla precedente osservazione sulle criticità della perimetrazione del territorio urbanizzato, l'articolazione degli ambiti territoriali del piano adottato ha senza dubbio il pregio di cercare di porre alcuni rimedi o di provare ad attuare alcune previsioni tampone, per mitigare le incongruenze e gli impatti negativi di una definizione "abnorme" del t.u., come detto dettata nelle sue linee generali dal vigente piano strutturale del comune.
Partendo dalla costa ritroviamo ancora la mancanza di una previsione di ambiti territoriali per la gran parte del territorio costiero comunale (come già si osservava al punto 1 la mancanza di classificazione in termini di zone urbanistiche omogenee)".
Nella relazione, si punta particolarmente l'accento sulla zona alla foce del Carrione,dove "manca di qualsiasi previsione rivolta alla messa in sicurezza ed alla riqualificazione ambientale della sua foce, ma anche, proprio per come è stato strutturato il POC adottato, manca della sua naturale continuità ambientale; tutti elementi che possono ingenerare gravi situazioni di rischio per il territorio e la popolazione qui insediata".Anche per i bacini marmiferi, gli ambientalisti criticano l'operato e segnalano le inadempienze . "Nell'articolazione degli ambiti territoriali per il bacino marmifero si deve riprendere la valutazione mossa con l'osservazione 1 sulle zone territoriali omogenee. L'indistinto rimando ai piani attuativi dei bacini estrattivi, senza che venga definita neanche una minima articolazione del territorio montano, palesa anche qui una rinuncia del POC alla pianificazione urbanistica ed al corretto governo di questa parte del territorio comunale.
Si ritiene pertanto che sarebbe stato più opportuna, e confacente alla reale configurazione del territorio, la definizione di una prima articolazione ambientale e territoriale anche di questo particolare territorio, che tenesse conto delle aree di cava vere e proprie e dei relativi ambiti pertinenziali o di sviluppo, quelle effettivamente in attività o per le quali siano realisticamente prevedibili attività estrattive (ad esempio desumibili dai piani di cava autorizzati), distinguendola da tutte quelle porzioni che invece non sono e/o non potranno mai essere oggetto di concrete attività estrattive, quali (come già notato all'osservazione 1) crinali, cime, zone boscate o di naturalità, ma anche versanti tuttora vergini nei quali non sono presenti risorse marmifere o comunque giacimenti commercialmente sfruttabili, i quali oggi ricadono comunque negli areali indicati per i PABE.
Anche qui, pertanto, le scelte pianificatorie, o meglio le non scelte di pianificazione urbanistica, adottate dal POC appaiono banalizzanti e riduttive rispetto alla reale complessità ambientale di queste parti montane del territorio comunale".
Si passa poi al capitolo usi, mobilità e standard urbanistici:"Una carenza molto pesante, ed ormai cronica per il territorio comunale di Carrara, è il deficit, accumulato negli anni trascorsi per una insensata gestione del territorio, di adeguati standard urbanistici primari: afferenti essenzialmente alle dotazioni di verde pubblico, di spazi pubblici di ritrovo e socializzazione all'aperto, di parcheggi, e di idonee sezioni stradali, in particolare capaci di contenere in sicurezza non solo il traffico veicolare ma soprattutto la mobilità pedonale e ciclabile".
Si prende anche in esame il problema dell'area della Marmi Macchine ". L'area è veramente vasta, soprattutto in termini urbanistici se rapportata all'abitato di Marina: si pensi che equivale di fatto alla superficie di tutti i quartieri compresi tra via Cavallotti e via Dei Mille.
La riflessione deve essere mossa sull'ormai attuale "cronico" sotto-utilizzo dell'area e sulle prospettive di ulteriore sotto-utilizzo negli anni a venire; questione dunque che non può lasciare indifferente una corretta pianificazione del territorio e conseguenti sagge scelte urbanistiche/politiche, proprio in relazione alla pesante carenza di standard urbanistici pubblici che attanaglia tutto il territorio comunale e l'abitato di Marina per parte sua.
Marina e il territorio comunale in generale non si possono permettere il "lusso" di un potenziale tale spreco di spazio urbano".
Villa Ceci, a Marina di Carrara, copre il quinto paragrafo : "Villa Ceci costituisce infatti uno dei più vasti tra i rari spazi verdi, ancora inedificati, scampati all'urbanizzazione intensiva che ha caratterizzato lo sviluppo della fascia costiera negli ultimi decenni. È di fatto ad oggi l'unico territorio rurale che consente la separazione tra gli abitati di Marina ed Avenza e che evita la saldatura dei tessuti urbani in una unica piastra edificata. È così inoltre una delle ultime importanti testimonianze degli originali assetti insediativi di questo tratto di pianura costiera (..)Un territorio con tali caratteristiche rientrerebbe pienamente da una parte in quelle "aree rurali intercluse che qualificano il contesto paesaggistico..." e dall'altra in quegli "ambiti periurbani" del "territorio rurale" puntualmente definiti e disciplinati dagli artt. 4, 64 e 67 della legge regionale sul governo del territorio n. 65/2014, in forza dei quali non può essere considerato "territorio urbanizzato".
Le ultime due aree prese in esame sono " Gli ambiti e le aree di trasformazione" e le " Norme tecniche di attuazione" : nel primo, si pone in particolare l'attenzione sulla zona di levante dell'entrata del porto, dove: "Risulta la previsione di nuovo costruito per complessivi 3.750 mq di superficie edificabile ad uso di residenza, direzionale e commercio, ripartiti su due lotti di totali 12.600 mq.
Si ritiene questa previsione molto critica in termini urbanistici; in quanto va a collocare un notevole aumento del carico urbanistico ed insediativo proprio in una zona già molto densa ed allo stato di fatto con carenza di adeguati standard urbanistici, come è Marina centro ed est. Altresì si colloca in una zona di elevato rischio idrogeologico, nella quale un così rilevante aumento di tessuto edificato può comportare l'aggravio delle condizioni di criticità dell'edificato esistente.
Peraltro, infine, si vanno a collocare delle residenze proprio a pochi metri in faccia al complesso portuale industriale. In questo quadro, a fronte proprio della rilevanza di nuovo costruito, appaiono inutili anche le previste prescrizioni per la formazione di spazio pubblico-piazza e verde, ridotti a delle strisce strette a margine delle viabilità esistenti".
L'ultimo punto sopracitato, è il richiamo ad una serie di articoli, che riguardano per esempio, l'Art. 36 (Contenimento dell'impermeabilizzazione dei suoli). Consentire negli interventi edilizi più rilevanti una riduzione fino al 15% della superficie fondiaria da destinare a suolo completamente permeabile sistemato a verde, risulta eccessivo in termini di reale tutela idrogeologica del territorio, vista la fragilità e la delicatezza del territorio comunale ed atteso che, proprio nei documenti di indirizzo e di analisi del POC, la sicurezza idrogeologica del territorio risultava uno dei pilastri a fondamento del piano.
Tutta la relazione è visitabile sul sito di Lega Ambiente Carrara https://www.legambientecarrara.it/
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Massimiliano Bernardi (Alternativa per Carrara) attacca l'amministrazione pentastellata e, in particolare, l'assessore Andrea Raggi per la gestione del campo Don Bosco di Fossone.
"L'assessore Andrea Raggi - afferma Bernardi - spende ulteriori 7 mila 890 euro di denaro pubblico, affidando all'avvocato Danilo Bellini il nuovo supporto giuridico per esecuzione mobiliari procedura 4/2020 del tribunale di Massa. Eppure il Comune era già stato condannato a pagare 45 mila euro a fronte dei primi decreti ingiuntivi arrivati a giugno, tuttavia l'Assessore Raggi che avrebbe dovuto denunciare chi aveva sbagliato e causato grave danno all'amministrazione, continua a tacere e a pagare".
"Basterebbe infatti un atto di trasparenza - prosegue Bernardi - per informare i cittadini sul numero e gli importi degli atti di pignoramento notificati al Comune e spiegarne il perché. All'epoca dei fatti Raggi aveva persino dichiarato: "Non intendiamo pagare i debiti della società" e per questo aveva dato il primo incarico all'avvocato Danilo Bellini per 4 mila euro che aveva subito spiegato pubblicamente che "il Comune non era debitore, ma era il terzo pignorato e con l'atto legale intendeva evitare il Comune pagasse debiti non suoi".
"Evidentemente - aggiunge l'esponente politico - il tribunale di Massa non l'ha pensata così e ha condannato il Comune a pagare i primi debiti nel limite di 45 mila euro. Questa volta però i nostri amministratori hanno imparato la lezione, avendo il sottoscritto contestato l'incarico precedente che era stato autorizzato dal dirigente senza l'atto di giunta e così con delibera di giunta n. 314 del 15/12/2020 hanno autorizzato la costituzione in giudizio agli atti esecutivi procedura n. 4/2020 Esecuzioni Mobiliari del tribunale di Massa".
"Sul caso Don Bosco Fossone - conclude Bernardi - in effetti vorremmo sapere qual è l'impedimento che non permette all'assessore Andrea Raggi di chiarire una volta per tutte perché si è accollato la situazione debitoria della società. Ad oggi nessuna spiegazione è stata resa pubblica relativamente alla vicenda del mutuo non pagato per circa 50 mila euro che ha avuto per protagonista Marina Ceccarelli, storica presidente della società sportiva Don Bosco Fossone, dimessasi ormai da mesi in seguito all'esplosione del caso. Detto ciò all'assessore Andrea Raggi chiediamo anche di spiegare se le rassicurazioni rese sulla stampa mesi orsono da parte del nuovo Consiglio Direttivo della Don Bosco Fossone di rimediare a tutte le questioni economiche e di sanare le vecchie situazioni debitorie e rilanciare il Don Bosco Fossone, sono state mantenute".
Do. Be.
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Nicola Pieruccini, commissario Lega Carrara Salvini Premier, attacca l'amministrazione pentastellata e in particolare l'assessore all'ambiente Scaletti e il Presidente della commissione Giovanni Montesarchio, per non aver informato la popolazione in merito alla installazione di nuove antenne per la ricezione del 5G: "Con la salute non si scherza- dice Pieruccini- e nessuno ha informato la popolazione. Sono 24 le antenne di telefonia mobile nel nostro Comune , lo prevede il Regolamento deliberato dall'Amministrazione precedente nel 2009 e rivisitato ed integrato nel 2013, lasciato per anni nel cassetto e soprattutto dimenticato dai 5 Stelle che non lo hanno adeguato alle nuove tecnologie che negli ultimi anni hanno avuto evoluzioni epocali.
Da svariate settimane - afferma - nel silenzio tombale dei nostri amministratori, sono state infatti predisposte e successivamente attivate per la tecnologia 5G antenne nuove su tutto il nostro territorio comunale. Il dato emerge dal protocollo in entrata del Comune di Carrara dove le aziende di telefonia mobile Vodafone, Tim e Wind 3 hanno inviato le SCIA comunicando che avrebbero iniziato i lavori di adeguamento ed implementazione delle stazioni base. Da queste comunicazioni si evince che è previsto un piano di potenziamento della rete telefonica da parte degli operatori con l'attivazione della banda ad alta frequenza 5G, ma che l'Amministrazione 5 Stelle non ha messo mano all' obsoleto Regolamento del 2013.
I nuovi ripetitori - prosegue - che sono stati potenziati per ora sono stati individuati su Marina di Carrara, Carrara centro, Bonascola Conad, Avenza Esselunga e Via Bulderini ed installati su torri già presenti sul territorio, attraverso aggiunta di nuove antenne in grado di trasmettere la nuova tecnologia in essere, che per legge devono garantire i limiti espositivi che dovranno essere controllati da Arpat".
A questo punto, Pieruccini punta il dito sulla gestione della comunicazione alla popolazione per una corretta informazione delle caratteristiche del 5g e gli effetti sulla salute: "Una classe politica attenta all'ambiente e alla salute dei cittadini, si sarebbe posta come unico compito, quello di promuovere iniziative per informare i cittadini sulle caratteristiche della tecnologia 5G e riprendere in mano il vecchio Regolamento ed impegnarsi in particolar modo per ridefinire gli attuali limiti a cui sono soggette le emissioni elettromagnetiche degli impianti di telecomunicazione per la telefonia mobile iperveloce.
Niente è stato fatto - continua - e l'invito che la Lega rivolge ai nostri amministratori Assessore Scaletti e Presidente Montesarchio è quello di applicare le stesse forme di pubblicità e di partecipazione che sarebbero previste per lo strumento urbanistico anche per quanto riguarda gli impianti per telefonia mobile al fine di assicurare i cittadini di un corretto potenziamento territoriale che minimizzi l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici . La Lega conosce bene i potenziali benefici della rete 5G per la società, destinati anche a sostenere la digitalizzazione delle imprese, dei trasporti e degli uffici pubblici e che in questo momento particolare di emergenza Covid 19 risulta essere ancora più rilevante, tuttavia evidenzia la necessità di "considerare ogni possibile impatto collaterale negativo" e che la diffusione della tecnologia debba avvenire nel rispetto del principio di precauzione.
La Lega - conclude - domanda per i motivi illustrati se i 5 Stelle abbiano verificato che siano state rispettate le massime garanzie possibili sulla salute, sulla privacy e sui diritti civili perché queste infrastrutture rischiano di essere impattanti sotto molteplici punti di vista ed a pagarne le conseguenze potrebbero essere sia l'ambiente che la popolazione ma soprattutto le nuove generazioni che rischiano di avere in eredità un territorio inquinato".
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Dalle ore 13 di oggi, martedì 5 gennaio, fino alle 12 di giovedì 7 gennaio, via Martiri della Libertà è chiusa al traffico, nel tratto a monte del bivio per Fosdinovo sulla provinciale 73.
Sulla strada per Campocecina, di competenze comunale, è stato istituito un divieto di transito valido per tutti i veicoli. Il provvedimento si è reso necessario in vista delle forti nevicate previste anche a quote basse per le prossime ore che impegneranno i mezzi spalaneve del Comune sulla viabilità da e per le frazioni montane dove risiedono diverse persone. «Visto il regime di Zona Rossa che limita gli spostamenti a quelli giustificati da comprovate necessità, la classica escursione festiva a Campocecina non sarà possibile “per decreto”. Anche per questo, essendo previste nelle prossime ore forti nevicate a bassa quota, abbiamo deciso di concentrare i nostri sforzi sulle strade che servono le zone abitate. Quindi i nostri mezzi opereranno in modo prioritario sulle vie che consentono di raggiungere le frazioni a monte, per garantire ai residenti la possibilità di accedere alle proprie abitazioni» ha spiegato il sindaco Francesco De Pasquale.
Il primo cittadino ha ricordato che chi viola le restrizioni sugli spostamenti previste dai decreti è soggetto a sanzioni anche piuttosto salate come confermano le cronache di questi giorni sulle decine di multe elevate a coloro che hanno tentato di raggiungere Campocecina nella giornata di domenica, quando era in vigore la Zona Rossa.
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Il coordinatore comunale di Forza Italia Domenico Piedimonte ha chiesto le immediate dimissioni di Roberta Dei da consigliera comunale per il vergognoso e surreale comportamento nei confronti del nostro partito e degli elettori di centro destra. Durissima la presa di posizione del capogruppo del partito di Silvio Berlusconi:
In qualità di coordinatore comunale eletto di Forza Italia, mi corre l'obbligo di richiedere immediate dimissioni di Roberta Dei da consigliere comunale per il vergognoso e surreale comportamento nei confronti del nostro partito e degli elettori di centro destra: votando per Forza Italia, mai avrebbero pensato di eleggere un’ “utile idiota” che svolgesse la propria funzione consiliare per la causa della sinistra più estrema. Con l'unico obiettivo di danneggiare l'amministrazione e i partiti di centro destra grazie ai quali questa città cerca di interrompere e rallentare una china discendente come fase che prelude ad una crescita di benessere. Da oltre 30 anni abbiamo visto andare in declino occupazione, turismo e sistema sanitario.
Fino ad oggi, ho chiesto e diffidato (anche a mezzo stampa) Dei dall'usare il simbolo ed il nome di Forza Italia perché era ormai di dominio pubblico che si incontrasse nei bar della città per prendere istruzioni scritte e disposizioni politiche dai rappresentanti di Potere al Popolo. Partito che, trombato alle elezioni e rimasto senza consiglieri, fornisce e detta istruzioni alla Dei con l'obiettivo di 'legnare' il sindaco, l'amministrazione e Forza Italia.
Ho assistito in questi mesi ad un teatrino politico sconcio e moralmente vergognoso. Come vergognoso e destabilizzante nei confronti dell'elettorato del mio partito è stato assistere alla fuoriuscita del consigliere Dei dal gruppo consiliare di Forza Italia per entrare nel gruppo misto, ma continuandosi poi a definire “di maggioranza”. E dietro questa falsa appartenenza ha votato oltre il 90 per cento delle volte insieme all'opposizione.
Roberta Dei ed il suo sodale “Mauro”, due personaggi pieni di livore e senza alcun seguito tra i cittadini.
Nei mesi scorsi ho pubblicamente e privatamente chiesto loro di trovarsi una nuova collocazione partitica più consona ai loro nuovi ideali rifondaroli. Richieste che non hanno lor impedito di raggirare anche alcuni giornalisti che continuavano a dar loro credito e a farli apparire pubblicamente organici al nostro partito che li ha visti militare nel passato. Un passato politico che non ha loro mai portato a realizzare nulla di vantaggioso per la città ed i cittadini.
E' scandaloso, per tutti noi di Forza Italia, vedere tradire l'elettorato e soprattutto i valori del nostro partito. Dei e Mauro hanno addirittura rinnegato recentemente uno dei valori portanti di Forza Italia. Uno dei quattro pilastri insieme al liberismo, europeismo e cristianesimo. Sto parlando della colonna portante del GARANTISMO. Un valore fondante che pretestuosamente i due hanno gettato nel water per sposare posizioni di comodo giustizialiste e degne del vecchio grillismo e del mai tramontato comunismo.
Il filo conduttore di questo comportamento kafkiano è stato finalmente svelato a tutti dallo stesso consigliere Roberta Dei che, poco avvezza anche all'uso della tecnologia, ha lasciato involontariamente accesa la webcam ed il microfono durante una riunione della commissione comunale. Da questo video di 15 minuti si vede che è Luca Corsi, (candidato trombato nelle liste di Potere al Popolo nelle comunali massesi del 2018), a svolgere chiaramente la funzione di consigliere comunale. Lo fa fornendole anche i contenuti sui quali tentare di attaccare il nostro sindaco. Non solo, appare anche evidente (ma lo si era capito da tempo) che questo soggetto ha in uso la mail istituzionale del consigliere Dei, tramite la quale interroga uffici, invia comunicati da lui scritti e fornisce sue interpellanze sulle quali la consigliera appone la firma, come si desume dal video appena citato.
Politicamente immorale, direi. E chissà quali scambi o motivazioni segrete hanno portato a questa strana alleanza.
Il seggio che Forza Italia ha ottenuto nelle scorse elezioni è stato quindi meschinamente portato al servizio di Potere al Popolo. Come coordinatore comunale intendo reclamarlo e ricordare alla consigliera Dei che Forza Italia, anche a febbraio 2020, l'ha formalmente diffidata dall'usare il nome ed i simbolo del partito. Lo ha fatto con l'avvallo di tutta la dirigenza comunale, provinciale e regionale. Purtroppo, questa diffida non aveva sortito l'effetto sperato e lei ha continuato impunemente a farlo con il solo obiettivo di danneggiare il campo nel quale aveva militato nel passato. Per questo ribadisco la richiesta immediata di dimissioni da consigliera.
L'obiettivo di Dei e Mauro adesso è chiaro. Dare voce a Potere al Popolo.
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Continua la polemica fra Roberta Dei, consigliera al comune di Massa per Forza Italia e Stefano Benedetti: la Dei, in un comunicato, ribadisce la sua posizione all'interno del partito e lo attacca riguardo alla pubblicazione, da parte sua, di una conversazione privata fra la Dei e un cittadino.
"Ancora una volta - scrive la Dei - sono costretta a ricordare a Benedetti che sono una consigliera eletta nella lista di Forza Italia, una consigliera di maggioranza che ha sempre votato in consiglio comunale secondo coscienza e soprattutto rispettando l'impegno preso con i miei elettori. Gli ricordo, inoltre, che ho fatto attivamente campagna elettorale per l'attuale amministrazione Persiani mentre lui, che ricopre un ruolo importante e ben retribuito, per chi ha fatto campagna elettorale? Per non parlare di quanto accaduto in Lunigiana, Aulla in particolare, dove addirittura sono state create liste elettorali contro Forza Italia e non certo da me".
"Stefano Benedetti - afferma la Dei - anziché violare i miei diritti, di cittadina e consigliera comunale, pubblicando sui social il mio scambio di opinioni con un cittadino mentre ero all'oscuro di essere registrata, dovrebbe riflettere su quanto sia lui a danneggiare Forza Italia e ancor prima la città di Massa, con questi comportamenti".
Si passa, quindi, al presunto coinvolgimento di Benedetti nella vicenda Serinper che ha visto portare alla luce nomi importanti del panorama politico locale e che è oggetto tuttora delle indagini della procura: "Dovrebbe, infatti, ricordarsi di essere coinvolto nella vicenda Serinper per un reato gravissimo, il traffico di influenze illecite, e di non aver avuto neppure l'onestà politica di dare le dimissioni da presidente del consiglio comunale, fatto per cui i massesi dovranno pagare 10 mila euro di commissione di inchiesta, come ha deciso il sindaco Persiani per tutelarlo".
Infine, la Dei si rivolge direttamente al Benedetti: "Questo la dice lunga su quanto tu tenga più alla poltrona che alla città e al partito e su quanto stia diventando imbarazzante per la città di Massa l'avere un presidente del consiglio comunale che si presta a tali bassezze".
Dona. Bene.
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Nel corso dell’anno appena trascorso anche l’attività del Consiglio Comunale di Carrara è stata caratterizzata dall’emergenza Coronavirus, ma il Consiglio, come auspicato dal Presidente Michele Palma, è stato resiliente. I numeri dimostrano che ha saputo adattarsi velocemente alle sopravvenute esigenze di sicurezza, senza mai venire meno al ruolo di indirizzo che è riservato alla massima istituzione democratica cittadina.
Nel corso del 2020 si sono svolti un totale di 23 consigli comunali, solo uno in meno rispetto all’anno precedente: di questi, sei si sono svolti in videoconferenza a causa dell’emergenza Covid-19.
Due i Consigli solenni: il 27 gennaio per il Giorno della Memoria e il 10 febbraio per il Giorno del Ricordo. Il 75° anniversario della liberazione di Carrara è stato celebrato l’11 aprile con una diretta streaming su Facebook alla presenza del Presidente Palma e dei due Vicepresidenti Stefano Dell’amico e Cristiano Bottici.
Molto buona la partecipazione dei consiglieri, di cui il 70% ha saltato non più di tre sedute del consiglio. Cinque sono i consiglieri che hanno partecipato a tutte le riunioni del 2020: Stefano Dell’Amico, Daniele Del Nero, Daniele Raggi, Daria Raffo e Giovanni Montesarchio.
Gli atti discussi in Consiglio comunale, al netto delle comunicazioni istituzionali e delle interrogazioni e interpellanze, sono stati 90, un dato leggermente inferiore al 2019 quando gli atti furono 105. Si è trattato di 81 proposte di delibera (70 nel 2019), 5 mozioni (21 nel 2019) e 2 ordini del giorno (14 nel 2019). Di tutti questi ne sono stati approvati circa il 98%, ovvero 88 atti approvati contro soltanto 2 respinti. La pianificazione delle attività del consiglio è stata supportata dalla Conferenza dei Capigruppo che è stata convocata 33 volte, di cui 11 in modalità telematica.
“Pur senza avere immediatamente a disposizione strumenti su misura, sia tecnologici che normativi, dopo un breve periodo di adattamento tra marzo e aprile, siamo riusciti a trovare i modi e le forme per proseguire l’attività. Una attività che è stata intensa, non solo numericamente, ma soprattutto qualitativamente, spiega il Presidente Palma. Nel corso del 2020 il Consiglio ha, infatti, approvato atti di straordinaria importanza e di portata epocale, alcuni dei quali erano attesi da anni. Sono, infatti, stati approvati il Regolamento degli Agri Marmiferi, la Ricognizione degli Agri Marmiferi, i Piani Attuativi dei Bacini Estrattivi ed è stato adottato il Piano Operativo Comunale. Si tratta di provvedimenti che ridisegnano il futuro della città, sotto i profili economico, ambientale e urbanistico e i cui effetti si vedranno nel corso degli anni.
Importante è stato anche il ruolo di controllo e indirizzo sul tema sanità che, pur essendo di competenza regionale, è stato seguito con grande attenzione da tutti i componenti del Consiglio, non solo per i temi legati alla pandemia, ma soprattutto guardando al futuro. Tra gli atti trattati sull’argomento, la mozione a tutela dei servizi sanitari a Carrara, approvata con la partecipazione di tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio. Da ricordare, infine, le variazioni di bilancio con cui sono state messe a disposizione dei settori sociale e commercio fondi per aiutare la città a superare l’emergenza covid-19.
Nel corso del 2021, conclude Palma, saremo chiamati a portare a conclusione l’iter di alcuni atti adottati nel 2020, su tutti l’approvazione del P.O.C. dopo aver valutato tutte le osservazioni presentate dai cittadini. Sarà, inoltre, necessario riprendere le fila di temi che a causa della pandemia sono stati accantonati, come il Regolamento sulla Partecipazione, e dotare il Consiglio Comunale di strumenti, sia regolamentari che tecnologici, che gli consentano di farsi trovare sempre pronto ad affrontare le sfide che il futuro ci riserverà, senza che ne risenta il processo democratico.
Infine, la questione ecologica deve ritornare al centro del dibattito, anche come volano per il rilancio economico e sociale. In questo campo la nostra città può fare molto e mi aspetto che il Consiglio venga chiamato più volte a lavorare su questo tema”.
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