Politica
Tognini, consigliere provinciale FI: "Scelta vincente, la Provincia volta pagina. Archiviata l'egemonia della sinistra"
Omar Tognini, consigliere provinciale in carica e capogruppo di Forza Italia in Provincia, si congratula con Roberto Valettini per l'elezione a Presidente della Provincia, sottolineando con…

Provinciali di Massa-Carrara, Sottanelli deputato di Azione: “Congratulazioni a Valettini. Vince un progetto moderato, Azione decisiva”
"A Roberto Valettini rivolgo le congratulazioni di Azione per l’elezione a Presidente della Provincia di Massa-Carrara e i migliori auguri di buon lavoro. È stata…

Vallettini Presidente della Provincia di Massa-Carrara. Marco Guidi, coordinatore provinciale di FdI e consigliere regionale: "Questa è la sconfitta del PD"
«Ha vinto il territorio, ha perso il Partito Democratico», commenta così il coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia e consigliere regionale Marco Guidi dopo

Il consigliere Massimiliano Manuel di FdI: "Dalla Regione 480 mila euro per la manutenzione della palestra dell'Istituto Zaccagna di Carrara"
"Dopo 6 anni di chiusura della palestra e gravi disagi per studenti e professori, arriva finalmente una risposta concreta a un problema che per troppo tempo…

Roberto Valettini è il nuovo presidente della Provincia di Massa e Carrara. L'analisi del voto fascia per fascia. Al sindaco di Aulla il 50,94% dei voti ponderati
Roberto Valettini è il nuovo presidente della Provincia di Massa e Carrara. Il sindaco di Aulla, candidato della coalizione di centrodestra, ha battuto Gianluigi Giannetti, sindaco di Fivizzano,…

Materiali lapidei, Campione senatrice di Fratelli d’Italia: "Odg alla manovra sui residui lavorazione marmo è una bella notizia per tutto il comparto"
«È stato approvato dalla commissione Bilancio del Senato il mio ordine del giorno alla manovra, che propone una nuova regolamentazione per i residui di lavorazione del…

Consulta immigrati comune di Carrara: la presidente è Marinela Cuni che assicura "Ascoltare, integrare e collaborare sono i nostri obiettivi"
La consulta dei Cittadini immigrati ha una nuova presidentessa. Si chiama Marinela Cuni, è di origine albanese ed è stata scelta dai componenti della consulta giovedì scorso. Ad…

Lorenzo Pascucci nominato responsabile regionale dell'organizzazione di Forza Italia Toscana
“Accolgo con grande onore e profondo senso di responsabilità la nomina a Responsabile Regionale dell’Organizzazione di Forza Italia Toscana. Ringrazio il Coordinamento Regionale e il Segretario Regionale Marco…

Le liste civiche di Massa sosterranno Roberto Valettini alla Presidenza della Provincia di Massa-Carrara
Le liste civiche Civici Apuani e Lista Persiani Sindaco comunicano la propria decisione di sostenere la candidatura di Roberto Valettini, sindaco di…

Politeama Verdi a Carrara: incontro tra condomini e sindaco Arrighi che assicura che il prossimo passo sarà il progetto di consolidamento
Politeama: nuovo incontro a palazzo Civico per discutere del futuro dell'edificio di piazza Matteotti. Dopo che lo scorso 27 novembre si era riunito il tavolo tecnico a cui partecipano, oltre…

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È seconda la Toscana nella recente classifica sui servizi sanitari redatta dal ministero della sanità: “Un dato altamente meritorio per la qualità del lavoro svolto, ma che non deve distogliere dallo sforzo di fare di più e meglio- esordisce il consigliere comunale e capogruppo della lista civica Persiani Sindaco Simone Ortori- Le diverse amministrazioni regionali e comunali a Massa hanno fatto bene a investire su strutture nuove. È stata compiuta una scelta importante derivante dalla costruzione del NOA: non può esistere qualità della cura senza la qualità delle strutture che la ospitano”. Per questo, prosegue Ortori, bisogna proseguire su questa strada con la costruzione della nuova casa di comunità alla stazione e della nuova struttura che ospiterà medicina nucleare al NOA. “Il rapporto con la regione non può che essere di piena collaborazione, nell’interesse dei pazienti, che devono essere sempre messi al centro della nostra iniziativa politico-amministrativa, oltre ogni logica elettorale e partitica”.
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Giuseppe Bergitto, neo eletto segretario comunale di Forza Italia, e Gianenrico Spediacci, segretario provinciale del partito, si associano all’appello della Presidente del Consiglio d’Istituto dello Zaccagna, nell'affermare che la situazione dell’istituto è grave, situazione che hanno potuto verificare di persona dopo un sopralluogo all’interno dell’istituto. Quello che hanno trovato è stato persino più drammatico di quanto raccontato dai giornali: una scuola in condizioni disastrose, tra infiltrazioni d’acqua, strutture fatiscenti e ambienti che sembrano più vicini a un edificio abbandonato che a un luogo destinato alla formazione dei giovani. "Pensavamo di trovare una situazione critica, ma la realtà è ancora peggiore di quanto immaginassimo - hanno detto Bergitto e Spediacci dopo il sopralluogo - Appena entrati, ci siamo resi conto che l’Istituto Zaccagna è allo stremo. Mentre facevamo il sopralluogo, sotto una pioggia battente, ci siamo imbattuti in secchi disseminati ovunque, posizionati per raccogliere l’acqua che filtrava dal soffitto. Un'immagine surreale, che non dovrebbe appartenere a una scuola del 2025, ma a un edificio in attesa di demolizione. Ci siamo trovati a camminare con la sensazione di dover avere tra le mani un vademecum delle zone agibili e di quelle a rischio. Anche noi, come gli studenti e i docenti che ogni giorno devono affrontare questa realtà, ci siamo sentiti incerti, attenti a non mettere piede in aree che potevano rivelarsi pericolose. Una vergogna. L’edificio mostra segni evidenti di degrado strutturale: muri scrostati, finestre che non si chiudono bene, infiltrazioni che hanno lasciato macchie nere sui soffitti e sulle pareti. I bagni hanno maniglie rotte e porte che non si chiudono correttamente. La palestra, già inutilizzabile da anni, è l’ennesima dimostrazione dell’incuria in cui versa l’istituto".
"Non si può nemmeno definire palestra – hanno sottolineato Bergitto e Spediacci – È uno spazio abbandonato a sé stesso, dove lo sport è un miraggio. Eppure, parliamo di un luogo fondamentale per la crescita e la salute degli studenti. A preoccupare non è solo la condizione attuale dell’edificio, ma l’assenza di risposte concrete da parte delle istituzioni. La Provincia continua a giustificare il mancato intervento con la carenza di fondi, ma nel frattempo gli studenti e il personale scolastico sono costretti a convivere con disagi inaccettabili. È inconcepibile che nel 2025 ci siano scuole in queste condizioni. Non possiamo accettare che i ragazzi debbano studiare in ambienti insalubri, con il rischio costante di trovarsi sotto un soffitto che perde o in un’aula non sicura. I canali di scolo devono essere cambiati, gli interventi strutturali non possono più essere rimandati. La sicurezza e il benessere degli studenti devono essere una priorità, non un’opzione. Forza Italia denuncia come in tutti questi anni non sia mai stata effettuata una normale manutenzione. Un degrado che non è frutto del caso, ma di anni di trascuratezza e mancate azioni. Nei laboratori, i ragazzi da due anni sono costretti a stare al freddo perché due termosifoni non funzionano e, nonostante le ripetute lamentele e segnalazioni, non è ancora stato fatto nulla. Siamo di fronte a una scuola che cade a pezzi, con infiltrazioni ovunque. Eppure, la risposta è sempre la stessa: i soldi non ci sono e non si può intervenire. Addirittura, per aggiustare un cornicione, i ragazzi non possono passare per andare in biblioteca, dove avrebbero uno spazio per studiare il pomeriggio, ritrovarsi e fare esperienze di convivialità e interscambio. Un ulteriore ostacolo che penalizza direttamente gli studenti, negando loro non solo il diritto a un’istruzione dignitosa, ma anche la possibilità di vivere la scuola come un luogo di crescita e socialità. Forza Italia chiede con urgenza un piano di intervento straordinario per lo Zaccagna e per tutte le scuole che versano in condizioni simili. Non servono più promesse, servono azioni immediate. Questo degrado è sotto gli occhi di tutti e non possiamo accettare che la scuola pubblica venga trattata in questo modo". Bergitto e Spediacci si sono associati all’appello della Presidente del Consiglio d’Istituto dello Zaccagna e lanciano un invito alla comunità locale: "Chiediamo ad architetti, geometri e professionisti del settore di aiutarci a elaborare un progetto di riqualificazione per questo istituto - ha aggiunto Gian Enrico Spediacci - Lo Zaccagna è sempre stata un’eccellenza del territorio, una scuola costruita per ospitare mille studenti, e potrebbe diventare un vero polo formativo. È il momento di fare il primo passo per restituire a questo istituto e ai suoi studenti la dignità che meritano". La questione sarà portata all’attenzione nazionale attraverso l’onorevole Deborah Bergamini, affinché il problema non rimanga solo locale ma venga affrontato con interventi concreti e tempestivi.L’appello è chiaro: basta parole, è ora di restituire dignità a una scuola che, nonostante tutto, continua a formare il futuro. Ma fino a quando? Forza Italia teme che lo Zaccagna possa fare la stessa fine del Liceo Scientifico, su cui la Provincia non ha ancora dato risposte in merito al progetto presentato a giugno 2024.
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"Neanche il feroce maltempo ha fermato i criminali che imperversano, ormai abitualmente, a Carrara e in particolare nel quartiere di Avenza. Nella notte tra venerdì e sabato i malviventi hanno fatto saltare il bancomat dell'istituto di credito Bper a distanza di soli due mesi dall'assalto alla filiale di Fossola. Nonostante i proclami del sindaco di Carrara, Serena Arrighi, la situazione di degrado e di insicurezza non accenna a diminuire. L'organico delle forze dell'ordine a Carrara, come è a tutti noto, è completo e le invettive del sindaco Arrighi contro il governo servono soltanto a tentare di mascherare la sua inefficienza. Del resto, la priorità della giunta di Carrara è quella di dedicare monumenti a Che Guevara". Lo dichiara Susanna Donatella Campione, senatrice di Fratelli d’Italia e componente della commissione Giustizia del Senato. "In realtà Carrara, in particolare in alcune zone come Avenza, è mdiventata il regno dei delinquenti, degli sbandati e degli irregolari. Non vorremmo che, di questo passo, in città fossero proprio i delinquenti a dettare legge e che il prossimo monumento carrarino venisse dedicato alla Banda Bassotti", conclude Campione.
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“Mi sembra fin troppo semplicistico ottenere fondi destinati al territorio e investirli tanto per spenderli. In certi casi sarebbe sicuramente meglio fare senza ed effettuare però interventi di riqualificazione e recupero magari più semplici, ma meno invasivi” lo dice il presidente di Massa Città Nuova Stefano Benedetti che aggiunge: “L’ amministrazione comunale di Massa, sta eseguendo lavori che sulla carta dovrebbero essere di recupero e riqualificazione, ma che in realtà risulteranno essere distruttivi per questa parte di costa. Nella stessa zona insiste la storica Torre Fiat e lo stesso parco prima dell’ intervento, era un’oasi naturale molto frequentata da atleti e persone in cerca di relax. Nel periodo estivo, l’estrema vicinanza con il mare, attirava la presenza dei turisti che frequentano la spiaggia limitrofa. Con questo progetto che prevede la realizzazione di casermoni costruiti a pochi metri dal mare, l’economia turistica avrà solo da perderci e nel merito è difficile capire se, è perché, la commissione paesaggistica abbia rilasciato parere favorevole, nonostante il palese impatto visivo del tutto negativo a causa della presenza di queste imponenti strutture. Nel merito, è bene sapere che il Piano Paesaggistico Regionale è uno strumento urbanistico previsto dalla legislazione e redatto dalla Regione congiuntamente al Ministero della Cultura. Lo stesso, individua i progetti prioritari per la conservazione, il recupero, la riqualificazione , la valorizzazione e la gestione del paesaggio. Per questo motivo non si comprende come sia stato possibile superare il vincolo paesaggistico riservato ai parchi pubblici, per permettere la realizzazione di un progetto così impattante che causerà sicuri danni all’economia turistica”. Benedetti si è rivolto al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, al ministero della cultura e a quello dell’ambiente chiedendo un intervento per accertare lo scempio in corso e quindi per ordinare il conseguente ripristino dello stato dei luoghi.
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Mycelium è in presidio fisso per la Pace da alcuni mesi, a Massa. Con questa iniziativa si vuole creare un punto di riferimento sul territorio per una cittadinanza attiva e consapevole in tema di diritti fondamentali e, soprattutto, mantenere l'attenzione sul tema della PACE e i diritti umani, contro la militarizzazione e la follia della guerra, tutte le guerre, attraverso una corretta informazione per contrastare una propaganda che giustifica massacri di bambini e sofferenze inaudite inferte a intere popolazioni e che restituisce una realtà distorta di quel che accade sui territori in conflitto. Sarà un'occasione per conoscersi, fare rete, scambiare informazioni e contatti ma anche per accogliere e raccogliere proteste e proposte, uno spazio di condivisione e collaborazione per idee e realizzazione di iniziative su obbiettivi comuni.
Per info e contatti:
L'Europa si sta trasformando in una macchina da guerra. La scelta del piano di riarmo da 800 miliardi riflette un'Europa che ha tradito i suoi principi fondanti. L'Unione Europea non ha mai realizzato il sogno di pace e cooperazione tra i popoli, progetto sul quale era nata ma si è trasformata in un'Europa delle banche, con legami opachi con i lobbisti, sostenendo politiche di austerità e calpestando i diritti dei cittadini. Oggi, la sua metamorfosi in un’Europa militarista non sorprende più. La narrativa della "difesa" contro una presunta minaccia russa è solo uno specchietto per le allodole, un pretesto per militarizzare le economie e arricchire le lobby delle armi, mentre i cittadini pagano il prezzo di questa follia. Oggi si distoglie l'attenzione con un dibattito sul fantomatico “esercito europeo”, che non è il vero tema in questione, gli 800 miliardi previsti non sono destinati a un esercito europeo unificato, ma al riarmo dei singoli stati, con la riconversione delle loro economie in economie di guerra, e con investimenti, a partire dai risparmi dei cittadini, in armi. Tutto ciò sottrarrà, inevitabilmente, risorse vitali per la sanità, l'istruzione e la cultura nei prossimi anni, portando al collasso non solo il nostro tessuto produttivo ed economico più virtuoso ma anche sociale, i nostri diritti fondamentali. La cosiddetta "PACE GIUSTA" è un'illusione che giustifica l'invio di armi e la militarizzazione del continente, ignorando ogni possibilità di risoluzione pacifica dei conflitti. Le parole della presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, e dell'Alta rappresentante per gli Affari esteri, Kaja Kallas, sono chiare: l'Europa deve prepararsi a una lunga guerra. Ma chi pagherà le conseguenze di questa escalation? Saranno i giovani, le famiglie, i cittadini comuni a subire le conseguenze in termini di vite umane, economiche e sociali di una guerra che non è la loro, per gli interessi di pochi. Non possiamo permettere che la nostra società venga trascinata in un conflitto dai risvolti imprevedibili che minaccia le nostre vite, i nostri diritti e il nostro futuro. È tempo di dire basta a questa spirale di follia e che non contempla un reale impegno per la pace e la giustizia sociale e attenzione verso i reali bisogni della popolazione. Non possiamo rimanere in silenzio mentre l'Europa si trasforma in un continente guerrafondaio. Facciamo sentire la nostra voce, uniti per la pace, un futuro senza guerre, per i nostri figli e le generazioni future. È il momento di agire! L'Europa si sta trasformando in una macchina da guerra. La scelta del piano di riarmo da 800 miliardi riflette un'Europa che ha tradito i suoi principi fondanti. L'Unione Europea non ha mai realizzato il sogno di pace e cooperazione tra i popoli, progetto sul quale era nata ma si è trasformata in un'Europa delle banche, con legami opachi con i lobbisti, sostenendo politiche di austerità e calpestando i diritti dei cittadini. Oggi, la sua metamorfosi in un’Europa militarista non sorprende più. La narrativa della "difesa" contro una presunta minaccia russa è solo uno specchietto per le allodole, un pretesto per militarizzare le economie e arricchire le lobby delle armi, mentre i cittadini pagano il prezzo di questa follia. Oggi si distoglie l'attenzione con un dibattito sul fantomatico “esercito europeo”, che non è il vero tema in questione, gli 800 miliardi previsti non sono destinati a un esercito europeo unificato, ma al riarmo dei singoli stati, con la riconversione delle loro economie in economie di guerra, e con investimenti, a partire dai risparmi dei cittadini, in armi. Tutto ciò sottrarrà, inevitabilmente, risorse vitali per la sanità, l'istruzione e la cultura nei prossimi anni, portando al collasso non solo il nostro tessuto produttivo ed economico più virtuoso ma anche sociale, i nostri diritti fondamentali. La cosiddetta "PACE GIUSTA" è un'illusione che giustifica l'invio di armi e la militarizzazione del continente, ignorando ogni possibilità di risoluzione pacifica dei conflitti. Le parole della presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, e dell'Alta rappresentante per gli Affari esteri, Kaja Kallas, sono chiare: l'Europa deve prepararsi a una lunga guerra. Ma chi pagherà le conseguenze di questa escalation? Saranno i giovani, le famiglie, i cittadini comuni a subire le conseguenze in termini di vite umane, economiche e sociali di una guerra che non è la loro, per gli interessi di pochi.
Non possiamo permettere che la nostra società venga trascinata in un conflitto dai risvolti imprevedibili che minaccia le nostre vite, i nostri diritti e il nostro futuro. È tempo di dire basta a questa spirale di follia e che non contempla un reale impegno per la pace e la giustizia sociale e attenzione verso i reali bisogni della popolazione. Non possiamo rimanere in silenzio mentre l'Europa si trasforma in un continente guerrafondaio.
Facciamo sentire la nostra voce, uniti per la pace, un futuro senza guerre, per i nostri figli e le generazioni future. È il momento di agire!
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L'ennesimo atto criminale compiuto ad Avenza è stato analizzato da Michela Pinelli di Avenza R-Esiste: "I due boati che hanno riecheggiato nella notte, ad Avenza, per l’assalto al bancomat della banca BPER di via Giovan Pietro, si spera che abbiano risvegliato dal sonno non solo i cittadini ma, anche le coscienze di chi non capisce che la definizione di paura percepita non è altro che un alibi al lassismo perdurante. L’attacco al bancomat di via Giovan Pietro è un dejavù di quello al bancomat della Cassa di Risparmio di Fossola di pochi mesi fa. I cittadini svegliati nella notte di soprassalto, si sono fatti le stesse domande in preda al panico: “Dove è successo? Quale banca? Ci saranno feriti, auto rotte, case danneggiate?”. E intanto mentre il brusco risveglio porta l’attenzione dei più a cercare di capire l’avvenuto, a pochi metri di distanza, i soliti impuniti ‘clienti della notte’ cercano di entrare nel già più volte derubato negozio di Avenza. Questa volta però alle finestre e ai balconi la gente c’era, c’era un maggiore giro di pattuglie per la rapina avvenuta e il costoso sistema d’allarme ha fatto il suo dovere, e quindi niente liquori gratis, né affettati portati via dal banco. Il problema è delle leggi? Che si mettano d’accordo tutti e le cambino, pene giuste e correttive per chi delinque (a prescindere dal colore/credo/ paese d’origine). Il problema è del comune? Ma no! Abbiamo letto che hanno trovato finalmente la soluzione. E mentre c’è chi ‘incassa un risultato importante’ e chi parla di ‘traguardo significativo’ i cittadini si guardano basiti, contemplando il vuoto della politica che ci dovrebbe rappresentare. Gente incapace e che fa della contraddizione, del sensazionalismo vuoto, dell’autocompiacimento una sterile bandiera da sventolare in ogni dove. Ecco, sappiatelo, la gente comune che magari vi votò, ne ha le scatole piene delle vittorie incassate, mentre perdurano i furti con scasso, e dei traguardi di percorsi che auspichiamo vi portino presto a casa. Non abbiamo più intenzione di far finta che tutto vada bene”.
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Sarebbe una vittoria di Pirro, secondo il consigliere della lista Ferri, Filippo Mirabella, l’individuazione dell’area per installare ad Avenza una sede della polizia municipale. Mirabella infatti ha spiegato: “La sede individuata si presenta come un manufatto fatiscente e non adeguato per ospitare i vigili. L'idea che questa struttura possa diventare un luogo funzionale e sicuro sembra infatti pura utopia, considerando quanto lavoro sarà necessario per rimetterla in sesto. Chiedo: c’ è già un progetto, c’è il finanziamento per i lavori per renderlo minimamente adeguato? Quali sono i tempi? Dopo mesi di incertezze e di spasmodiche ricerche con promesse non mantenute, in Commissione Lavori Pubblici è stata infatti annunciata una soluzione che sembra a tutti gli effetti un palliativo per prendere altro tempo. Peraltro la clamorosa retromarcia della Arrighi in merito alla individuazione dei locali della ex Circoscrizione in Via Sforza, solleva dubbi legittimi: cosa è cambiato dalle rassicurazioni della Prima Cittadina in Consiglio comunale ? La nuova proposta infatti potrebbe sembrare una conquista, ma, come la celebre vittoria di Pirro, è invece destinata a risultare un successo privo di concretezza. Mentre i residenti continuano a chiedere soluzioni rapide ed efficaci, si celebra infatti, una vittoria, che per il momento non migliora la sicurezza del territorio e non realizza un cambiamento tangibile e subitaneo. Per quasi un anno l'assessore Elena Guadagni sulla ricerca della sede, ripeteva il mantra “ la stiamo cercando ma non la stiamo trovando” , mentre la comunità aspettava fiduciosa e, su sollecitazione del sottoscritto al Prefetto, dottor Guido Aprea di intervenire sulla incresciosa situazione di Avenza, erano state convocate sia la Guadagni che il Comandante della Polizia Municipale Paola Micheletti, ma anche in quel caso nulla di concreto era stato fatto. Purtroppo l’ Arrighi, non sembra mai prendere una posizione definitiva, passando da un’idea all’altra con una velocità impressionante, cambiando opinione a seconda del vento, senza mai dare certezze, per cui chiedo : sulla sede inizialmente proposta presso la ex Circoscrizione quali sono le motivazioni di questa retromarcia? Perché ribaltare un'idea che sembrava adeguata e veloce? E, soprattutto, cosa è davvero cambiato per giustificare questa nuova decisione? Sembra essere un altro annuncio, un'altra promessa che non avrà alcuna risposta immediata. La continua incertezza sulla sede del distaccamento della Polizia Municipale di Avenza non è solo una questione di burocrazia mal gestita, ma un chiaro segnale di un’amministrazione che non ha come priorità la sicurezza del territorio . Il suggerimento è chiaro: è necessario adottare una visione strategica, che non si limiti a soluzioni temporanee, ma che ponga al centro l'efficacia a lungo termine, con investimenti seri e pianificazione adeguata. La sicurezza dei cittadini non può essere lasciata in balia di soluzioni provvisorie che, oltre a non risolvere nulla, alimentano solo frustrazione. Una proposta concreta arriva dai residenti, che da tempo suggeriscono di riconsiderare la soluzione della ex Circoscrizione di Via Sforza, come sede del distaccamento. Questa potrebbe rappresentare una scelta sensata e funzionale ed il sindaco Arrighi dovrebbe ascoltare queste istanze e rivedere la propria posizione, mettendo da parte i ripensamenti continui e puntando finalmente su una soluzione definitiva”.
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Massa, strade disastrate: Benedetti di Massa Città Nuova scrive al prefetto
Sarebbe stato contattato da molti cittadini preoccupati per le condizioni pessime delle strade massesi: così riferisce Stefano Benedetti, presidente di Massa Città Nuova ed ex presidente del consiglio comunale nella giunta Persiani 1, ed aggiunge di vedersi costretto a scrivere al prefetto: “Strade piene di pericolose buche, presenti ormai anche nelle strade principali e non solo in quelle periferiche. Macchine lesionate, cerchioni rotti, persone cadute dallo scooter e ferite, sono ormai all’ordine del giorno e non è sufficiente avere le garanzia che, comunque, vi sono delle coperture assicurative da parte del comune di Massa responsabile a tutti gli effetti di questa grave situazione. È, invece, necessario provvedere urgentemente ad un monitoraggio del territorio per addivenire ad una successiva stesura del Piano delle Strade per poter pianificare una manutenzione straordinaria e ordinaria di rifacimento stradale, soprattutto per mettere in sicurezza il territorio e salvaguardare l’ incolumità pubblica. Le ricordo che il sindaco di Massa Francesco Persiani, è il primo responsabile della sicurezza e della salute dei cittadini e in quanto tale, avrebbe dovuto attivarsi già da anni per risolvere la questione attingendo ai finanziamenti previsti per questo uso. Probabilmente, ha scelto di fare altre cose, vedi Ugo Pisa e progetti vari come la fontana del pontile e la riqualificazione di alcune piazze, nonostante le continue denunce della cittadinanza preoccupata di vivere in una gruviera con tutti i rischi del caso”. Benedetti che non nasconde certo l’evidente ruggine esistente con quella che è stata la sua stessa coalizione che ha sostenuto, appunto Persiani per due mandati e anche la maggioranza di centro destra di cui lui stesso ha fatto parte, ha rivolto un appello accorato al prefetto perché faccia leva sul sindaco Persiani in relazione al tema delle buche stradali ed ha auspicato che il sindaco prenda in seria considerazione i buchi e i crateri delle strade per limitare i danni e migliorare la situazione.
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- Incontro-dibattito sull'incidente della Guang Rong organizzato dalle associazioni ambientaliste a Massa il 18 marzo
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- Forte dei Marmi: avviata stamani la raccolta firme per fermare l’ampliamento del Porto di Carrara. Petizione anche su Change.org
- Il comune contro la chiusura della Corte tributaria di primo grado di Massa Carrara Persiani: serve una revisione del piano del MEF


