Politica
Cisl Toscana Nord: eletti il nuovo segretario generale e la segreteria confederale
Si è svolto martedì 8 luglio presso la Cassa Edile di Lucca, il Consiglio Generale della CISL Toscana Nord, convocato per eleggere la nuova Segreteria confederale a seguito…

Il consigliere comunale massese Simone Ortori elogia l'intervento in via Tecchioni
Nuovi lavori in via Tecchioni, a Massa che si saldano a quelli nel versante del Comune di Montignoso e della Provincia, in via dei Colli, per poter…

Mareggiata colpisce ancora la costa massese. Fratelli d'Italia: "Basta interventi tampone, la Regione finanzi subito la progettazione esecutiva della difesa del litorale.
L'ennesima mareggiata che questa notte ha colpito la costa di Marina di Massa ha nuovamente messo in ginocchio stabilimenti balneari e attività economiche locali, soprattutto la zona…

Degrado in via Tinelli, i cittadini si mobilitano: interpellanza in Consiglio Comunale con raccolta firme
Degrado del verde pubblico, segnaletica assente o danneggiata, strade dissestate e piste ciclabili impraticabili. Sono queste le principali criticità denunciate dai residenti di via Tinelli, nella frazione di…

"Lorenzetti usa le istituzioni per la sua campagna elettorale. Palazzo Ducale non è la sua vetrina elettorale": la critica di Fratelli d'Italia Massa Carrara
Fratelli d'Italia, attraverso il presidente provinciale Marco Guidi esprime forte indignazione per l'ennesimo comportamento inopportuno del Presidente della Provincia di Massa-Carrara, nonché sindaco di Montignoso, Gianni Lorenzetti,…

'Presidenza assente, situazione ormai insostenibile': la critica della consigliera del Consorzio 1 Toscana Nord Maria Teresa Baldini
Maria Teresa Baldini, consigliere del Consorzio 1 Toscana Nord e componente della lista "Difendiamo il Territorio", che torna a denunciare una gestione che definisce "inadeguata e ormai insostenibile".Le…

Successo per il Futura Festival a Marina di Carrara: l'associazione ringrazia la città
Ha richiamato molti giovani e suscitato grande entusiasmo il Festival di Associazione Futura che si è tenuto a Marina di Carrara il 4 e il 5 luglio. Da…

Il sindaco di Carrara mette la bandiera della Palestina sulla facciata del comune: violazione della neutralità istituzionale e insulto per la memoria delle donne del 7 luglio secondo il consigliere Bernardi
Ipotizza una violazione della neutralità istituzionale, il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi in relazione alla scelta fatta dal sindaco di Carrara, a seguito della decisione presa dal presidente della…

Massa Capitale della cultura 2028? Per il comitato Ugo Pisa ci vogliono memoria, innovazione e responsabilità ecologica
Il comitato Ugo Pisa manifesta le sue perplessità sulla candidatura di Massa come caitale della cultura 2028: "Leggendo le dichiarazioni del sindaco Persiani sulla candidatura di Massa…

Massa, all'ospedale delle Apuane intervento programmato ma dopo ore di attesa è rimandato
Riceviamo e pubblichiamo il comunciato della pagina social 'Timeout'."Ospedale, tra burocrazia e abbandono: si reca in ospedale per un intervento programmato e dopo ore in cui viene…

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La ASL, e,, in fotocopia, il sindaco di Carrara Serena Arrighi e Nicola Del Vecchio, segretario CGIL, hanno comunicato l’apertura delle Cure Intermedie a Fossone. Nei comunicati autoreferenziali addirittura viene scomodato De Andrè (che si rivolterà nella tomba) per dire che loro vanno in direzione ostinata e contraria, essendo, in effetti, loro, tutti allineati e coperti con il potere, quello regionale o del partito di maggioranza relativa. A ben vedere vanno in direzione ostinatamente contraria solo alle istanze avanzate da liberi Comitati, da cittadini liberi e dai malati sofferenti. Tutti esaltano la scelta di non far gestire le Cure Intermedie dal privato. Noi crediamo si stia pensando alla Don Gnocchi, che peraltro è convenzionata con ASL per altri importanti servizi sanitari. Concordiamo con la scelta di gestione pubblica del servizio ma ci domandiamo se invece sia giusto che le Residenze Sanitarie per Anziani siano gestite in provincia per la quasi totalità dal privato. Forse Arrighi e Del Vecchio non ritengono questo servizio altrettanto importante.
Ribadiamo la nostra contrarietà alla scelta di collocare un servizio così delicato in una struttura isolata e progettata per altri scopi (RSA); non servita da mezzi pubblici; confinante con il plesso scolastico fossonese; mal servita da una viabilità a senso unico strettissima con problemi certi in occasione di entrata e uscita degli alunni e ci domandiamo:
- La struttura è composta da tre piani più un piano sotto strada: non ci pare che i pazienti di cure intermedie siano così numerosi da occupare tutti gli spazi disponibili. A che uso verranno adibiti gli spazi sicuramente inutilizzati?
- Il piano interrato come verrà utilizzato, e a che scopo?
- Al momento non ci risulta che la struttura sia collegata alla rete elettrica ma che l’energia venga prodotta da generatori posizionati in loco, con costi, immaginiamo, molto alti e inquinamento da combustione di idrocarburi. Quando e come verrà superata questa soluzione assurda, costosa e, soprattutto, fortemente inquinante?
- La struttura, progettata per ospitare anziani, disporrà sicuramente di saloni e spazi comuni da dedicare alla socialità, come verranno utilizzati? Pensiamo solo all'inutile spreco di risorse per climatizzare spazi non congruenti con le Cure Intermedie.
Per verificare le criticità sopra esposte chiediamo alla ASL di consentire ai rappresentanti degli scriventi comitati di effettuare un sopralluogo; chiediamo al sindaco di appoggiare la nostra richiesta a garanzia di trasparenza e controllo democratico e chiediamo che sia lei a rispondere alle nostre domande senza delegare i tecnici della ASL. E, ancora, chiediamo a Lei di dirci finalmente come intenda utilizzare gli immobili esistenti, a partire dal Civico e dalle palazzine di Monterosso, visto che pervicacemente continua a sollecitare la costruzione di una inutile nuova palazzina a fianco del Monoblocco. Risponda in prima persona essendo responsabile della sanità carrarese, ma risponda.
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“Ci vuole coraggio da parte del sindaco di Carrara, Serena Arrighi ad incensarsi per il trasferimento alla RSA di Fossone delle Cure Intermedie”: la severa critica arriva dal consigliere dell’opposizione Massimiliano Manuel che spiega: “Indubbiamente siamo arrivati all’apertura, ma dopo otto lunghi mesi di strascichi, cantieri chiusi e bugie da parte di ASL . Risulterebbero più credibili le dichiarazioni della Arrighi se non fosse il sindaco di Carrara e se, in veste di sindaco, non avesse pervicacemente sostenuto le politiche fallimentari dell’azienda Usl Toscana Nord Ovest da quando, per incapacità e noncuranza nei confronti dei propri doveri o dei diritti altrui, i Vigili del Fuoco hanno dovuto mettere fuori gioco il Monoblocco. La Arrighi è stata complice di quel PD che ha condannato i cittadini di Carrrara a non avere più un sanità locale, alla precarietà dei servizi ubicati nei containers, distruggendo le prospettive di un’intera generazione. Una gran faccia tosta anche nel dichiarare che “Con questa apertura abbiamo centrato diversi obiettivi che ci eravamo posti e abbiamo anche ottenuto un miglioramento del servizio“. A tal proposito infatti è d’obbligo ricordare che, questo giorno , per tutti i cittadini di Carrara è una sconfitta, perché da anni erano in attesa dei lavori di completamento per la realizzazione di una Residenza Sanitaria Assistenziale da 40 posti letto per anziani con centro diurno integrato, di superficie complessiva di 5700 metri quadrati, sita lungo via comunale di Monteverde in località Fossone, costituita da funzioni proprie come definite dal D.P.C.M. 22.12.1989, che ora è svanita come neve al sole. Quindi la Arrighi ancora una volta, ha dimostrato una superficialità senza limiti, in quanto festeggia senza accennare al grave danno causato ai nostri anziani che, senza posti letto, continueranno a vagare per le strutture della Lunigiana con enormi disagi e costi per Ioro e per i loro familiari. Tutto questo non è solo il risultato di ciò che può essere definito una forma di egoismo del PD che per salvare capre e cavoli non ha guardato in faccia nessuno, ma il risultato di un regime politico-economico ben preciso, che ha trovato nell’architettura della demolizione del Monoblocco e della ricostruzione dell’inutile cubo, l’ architrave della sanita locale. Infine, non è accettabile che venga riconosciuto un risultato tale da ringraziare l’Asl Toscana Nord Ovest, dirigenti e tecnici, per arrivare all’apertura di ieri. È vergognoso infatti che Arrighi cerchi disperatamente di sanare situazioni incancrenite da lunga incuria, perché il nostro intento è accendere un faro di attenzione su quello che non ha funzionato, su quello che manca e che dovrebbe esserci, e che evidentemente sfugge a chi ha responsabilità manageriali e politiche per la gestione della sanità pubblica, visto che poco o nulla è stato fatto finora per porvi rimedio. Fratelli d’Italia intanto, proseguirà con le ispezioni nelle strutture sanitarie della Asl con l’intento di rilevare disservizi e carenze e pungolare a colmare le tante lacune riscontrate”.
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La mancanza cronica di impianti sportivi a Carrara sta vivendo una bufera. A relazionare sulla situazione è il consigliere del Gruppo Civico Massimiliano Bernardi che spiega: “La coperta è corta e le strutture non sono sufficienti a fronte della richiesta delle società, tanto che pare che la squadra di basket dei Legends di Giorgio Benfatto, padre dell’assessore allo sport Lara Benfatto, giocherà il prossimo campionato di divisione regionale 1 al palazzetto dello sport di Massa, perché i lavori al Palazzetto dello Sport di Avenza si protrarranno fino alla metà di novembre, se tutto va bene. L’assessore Benfatto è stata anche portata in Tribunale da una società di pallavolo che aveva richiesto un indennizzo di 52 mila euro proprio per l’assegnazione sbagliata delle ore. A fronte di ciò, si registra l’abbondanza, sempre crescente, di realtà attive in varie discipline (dal calcio alla pallacanestro, passando per il volley e l’atletica, solo per citarne alcune) che ha messo in condizione Arrighi e company di non sapere più cosa fare. È chiaro che ci sarà da rivedere il regolamento per la concessione delle palestre e degli spazi del centri sportivi comunali o meglio di quei pochi che sono rimasti a disposizione. E in questa realtà appare proprio come una beffa il fatto che alcuni protagonisti della scena sportiva cittadina siano stati usati dai politici di turno per farsi propaganda sui social, Arrighi in prima fila con la Carrarese, e che adesso non nascondono l’amarezza nel vedersi ridotto, o anche annullato, il monte ore dedicato ai propri atleti rispetto a quello della precedente stagione. Voci informate dicono che il presidente Giorgio Benfatto avrebbe deciso di traslocare definitivamente oltre Foce per iniziare una collaborazione con una società massese. Un sonoro schiaffo all’amministrazione e una brutta figura della figlia Lara”. Secondo Bernardi sicuramente qualche società sportiva resterà esclusa completamente dalla disponibilità degli impianti per giocare e allenarsi, il che porterà un grave danno al prestigio delle società ed anche all’indotto che portavano alla città. Sempre secondo le informazioni riferite da Bernardi, a causa dell’indisponibilità del palazzetto di Avenza, l’Audax andrà a giocare alla Dogali e il Tennis tavolo, che milita in serie A avrebbe chiesto di giocare le prime partite tutte in trasferta, in attesa di avere un campo decente in casa. A questa situazione bisogna aggiungere, come fa notare Bernardi, il cantiere PNRR della piscina di Carrara fermo da mesi e la piccola e inadeguata piscina di Marina in condizioni ancora non chiarite. “La prima grave problematica - aggiunge Bernardi - è la crisi delle strutture sportive carraresi con la cronica mancanza di spazi, ecco perché il trasloco a Massa del Legend risolve alla radice tanti problemi. La seconda, invece, è la conferma della impossibilità di ogni collaborazione tra le tre società perché la Benfatto non è all’altezza di gestire la situazione, per cui, dopo dieci campionati giocati sempre alla Dogali, i Legends lasciano il campo che li ha visti nascere. Da qui la necessità di rivedere i criteri di assegnazione, perché quelli precedenti non appaiono più idonei a una equa ed efficace distribuzione.
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Domenica 25 agosto l'Asl ha effettuato il trasferimento dei pazienti ricoverati al reparto delle cure intermedie del Monoblocco nella nuova struttura di Fossone. "Sono tanti i motivi per essere soddisfatti oggi: in un colpo solo abbiamo garantito la permanenza in città di un servizio importantissimo e abbiamo aperto al territorio una nuova struttura moderna e funzionale – sottolinea il sindaco di Carrara Serena Arrighi - Quello della nuova rsa di Fossone, lo ricordo, è un progetto che risale addirittura agli anni '90, ma quando la nostra giunta si è insediata ha trovato solo un cantiere abbandonato, ben lontano dalla sua conclusione. Ora, finalmente, la struttura è aperta ed al servizio di tutta la nostra comunità e questo è stato possibile solo grazie a un grande lavoro di squadra partito dalla cabina di regia sulle strutture di costa alla quale partecipano amministrazioni comunali, Provincia, Regione, sindacati oltre ovviamente all'azienda sanitaria. E' in quella sede che giusto un anno fa abbiamo individuato quale dovesse essere la strada da seguire e ora possiamo essere soddisfatti per questo traguardo raggiunto, pur sempre consapevoli che si tratta solo del primo di una lunga serie che saremo chiamati a tagliare nei prossimi anni. Il lavoro della cabina di regia è ancora ben lungi dall'essere concluso e per questo presto torneremo a riunirci per affrontare nel dettaglio altri due temi che non possono più essere rimandati: il progetto della nuova palazzina di Monterosso e la casa della salute di Avenza. Anche questi sono progetti di cui si parla da troppi anni e che noi ora vogliamo trasformare in realtà". La sindaca torna poi a concentrarsi sull'importanza della nuova struttura di Fossone. "Con questa apertura abbiamo centrato diversi obiettivi che ci eravamo posti e abbiamo anche ottenuto un miglioramento del servizio – ribadisce Arrighi -. Per prima cosa le cure intermedie non solo sono rimaste a Carrara, ma sono anche rimaste pubbliche, senza alcun passaggio, nemmeno temporaneo, in strutture private. A questo si aggiunga che quando sarà a pieno regime la nuova struttura di Fossone avrà a disposizione ben 40 posti letto, vale a dire il doppio di quanto possibile al Monoblocco, infine, con l'apertura del reparto di cure intermedie si è concluso un cantiere che sembrava infinito e si è restituito decoro a tutto il quartiere, un risultato questo per il quale bisogna ringraziare l'Asl Toscana Nord Ovest, dirigenti e tecnici, assieme a tutti coloro che in questo anni hanno lavorato senza sosta per arrivare all'apertura di ieri. Quanto è stato fatto è la dimostrazione che, con lavoro e impegno, è possibile raggiungere ogni traguardo e farlo nei tempi previsti".
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Scrivere un “articolo al contrario” rispetto al “verso” che ha preso tutto il mainstream nazionale sulla persona di Roberto Vannacci può non essere semplice. Magari estrapolando qualche battuta o qualche pezzo di un suo discorso decontestualizzandolo da tutto il resto sarebbe più facile. Per poi commentarlo e criticandolo senza argomentazioni. Ma non è il nostro caso, facendo parte di quel piccolo esercito di giornalisti appartenenti alle varie testate delle Gazzette che per anni, alla guida del direttore Aldo Grandi, hanno cercato di descrivere sempre fatti nel modo più obiettivo possibile, magari remando anche contro “correnti mediatiche al contrario” che caratterizzano spesso il mondo dell’informazione dei giorni nostri.
La serata andata in scena alla Versiliana si è aperta con il cosiddetto sold-out, meglio conosciuto in italiano “tanto per rimanere in tema di identità” con tutto pieno, non c’è più posto. Un tutto pieno stracolmo all’inverosimile, con centinaia di persone in piedi come difficilmente si sono viste durante le varie serate della Versiliana. Un palcoscenico dove si alternano personaggi conosciuti, più o meno osannati, dei nostri tempi. Insomma “al contrario” di quello che ci vogliono far pensare, Roberto Vannacci, ora eurodeputato, riesce a trascinare, è proprio il caso di dirlo, tante persone.
Perfetta l'organizzazione dell'evento. Un plauso alle ragazze che si sono occupate di accogliere e gestire i partecipanti all'evento. Un grazie al presidente della fondazione Versiliana Benedetti e dal vice-presidente Francesco Pellati che ha introdotto l'incontro. In prima fila anche il sindaco Alberto Giovannetti, presenza assolutamente gradita. Oltre ovviamente al braccio destro del generale ossia Massimiliano Simoni.
Un’apertura della serata che per l’occasione viene fatta proprio dal vicepresidente della fondazione Versiliana Francesco Pellati, che ringrazia il generale per aver accettato l’invito della Versiliana. Esordisce Pellati: “Versiliana che invita Roberto Vannacci come personaggio divenuto rilevante in poco tempo, sulle scene nazionali”. Non risparmia complimenti il vicepresidente al generale che, abbandonando il concetto del politicamente corretto, è ritornato al famoso concetto del “soggetto e predicato”, esprimendo il suo pensiero con chiarezza. Si capisce bene, insomma, quello che intende dire. Altro complimento per il generale è quello relativo alla sua pacatezza, definita quasi olimpica, con la quale reagisce agli insulti. Continua Pellati: “Beato lei che ci riesce”. Francesco Pellati continua indicando Aldo Grandi, storico e direttore delle Gazzette, giornale on line prezioso per sapere cosa accade a Lucca e nei dintorni, definendolo anche lui molto diretto e chiaro nelle sue espressioni. Due personaggi sul palcoscenico della Versiliana definiti proprio da Pellati “sulla stessa modalità di comunicazione.”
Apre la serata Aldo Grandi che, dopo i ringraziamenti di rito, comunica che l’evento della presentazione del libro di Roberto Vannacci è quello più seguito di tutta l’estate alla Versiliana. “Il coraggio vince”, titolo del secondo libro di Roberto Vannacci, è la storia della sua vita. Una storia raccontata in prima persona che segue il primo libro “il mondo al contrario” che ha avuto un successo incommensurabile a livello di vendite.
Il generale prende la parola con il solito entusiasmo e passione ringraziando il numerosissimo pubblico presente con la speranza di poter esprimere liberamente i concetti e i pensieri di grandissima attualità, concetti e pensieri oggetto di tanti commenti da parte di innumerevoli testate giornalistiche e reti televisive. Una sorta di festeggiamento quello sul palcoscenico della Versiliana quello di ieri sera. Difatti a distanza di poco più di una anno dalla presentazione da parte del direttore delle Gazzette Aldo Grandi del libro di Roberto Vannacci si ritrovano insieme per presentare si il suo secondo libro “il coraggio vince.” Ma questa volta non nelle vesti di un mero scrittore, bensì, dopo un percorso fulmineo degno di un generale incursore, in meno di un anno, con la conquista dello scranno di europarlamentare con poco meno, sempre per fare chiarezza sui numeri e fare buona informazione, di 560.000 voti.
Ma il libro è passato da subito in secondo piano, dovendo far notare la bassezza della qualità dell’informazione del giornale che, per penna di un suo manuense Fabrizio Roncone, erede di Matteo Pucciarelli che ha reso noto il generale in tutta Italia, ha dipinto il generale come il soggetto che “abbandona la vestaglia fru fru”, un accappatoio indossato da Roberto Vannacci in una vecchia foto pubblicata. Insomma il generale dipinto come... omosessuale, 'ferocemente astuto' fomentando, così,il grande male che alcuni vorrebbero rappresentasse. Per quando riguarda il libro di Vannacci il giornalista del Corriere lo ha definito nel suo articolo di sabato 24 agosto, un “lugubre successo“ per il numero di vendite.
Forse manca di argomenti il giornalista che ha continuato considerando il generale estremista solo perché ha cercato, con il suo libro, di risvegliare menti e anime sopiti da decenni contribuendo a riportare le persone ad argomentare e ragionare sui concetti identitari, religiosi, territoriali. Concetti relativi alla normale famiglia costituita da un uomo e una donna, alla sicurezza e alla giusta punizione per chi delinque. Insomma concetti banali che però il pensiero unico dominante e il mainstream omogenizzato a questo pensiero stanno cercando di cancellare nelle “menti pensanti” e si badi bene, non ho scritto ben pensanti, come avrebbe magari sottolineato qualcuno di quella sinistra radica chic che sta manipolando menti un po’ più labili delle nostre.
“Articoli al contrario”, come il libro di Vannacci del suo mondo. Sempre al contrario, cercando di spiegare come le razze, le idee più o meno condivise, i territori variegati e diversi tra di loro, gli usi e le consuetudini locali, il partiti, il credo religioso, costituiscono la ricchezza della nostra esistenza. E quanto più Vannacci, a nostro avviso troppo pacato e ipertollerante delle ingiurie e accuse, si sforza di scrivere e dire questo, tanto più vien additato e criminalizzato mettendo sulle sue labbra concetti contrari al suo pensiero.
Parlando sempre di ingiurie, Aldo Grandi, che ha la capacità di fomentare e provocare le discussioni, ha voluto evidenziare anche l’uscita a dir poco infelice, dell’onorevole Bersani che ha definito pubblicamente il generale, che non si è mai riparato “dietro la collina” per chi conosce la famosa canzone di Francesco De Gregori, anzi è sempre stato in prima linea nel suo lavoro e nella vita, un “coglione”.
Beh, un po’ di sale nella zucca e un po’ di onestà intellettuale ci volevano proprio al poliglotta Bersani prima di esprimersi in un modo scadente come questo. Il direttore Aldo Grandi ha voluto sottolineare, qualora ve ne fosse bisogno, le sei lingue che parla correntemente il generale Vannacci, che solo per questo non dovrebbe essere definito da chi “pettina le bambole” un coglione. Ma crediamo che non sia solo il fatto di parlare tante lingue un elemento discriminante. Anche chi ne parla solo una può non essere un coglione, basta che quella lingua e i termini della stessa vengano usati in modo appropriato senza offendere gratuitamente nessuno.
Poi, per capire che Roberto Vannacci non può essere definito così come lo ha definito Bersani, basta leggere il suo libro “il coraggio vince” e capire cosa ha fatto nella sua vita fino ad oggi, o meglio, fino a quando quei 560 mila... coglioni che l’hanno votato, non gli hanno permesso di diventare un parlamentare dell’Europa, quell’Europa e quell’Italia che lui ha sempre difeso a rischio della propria vita. Ma una sinistra priva di argomentazioni non poteva avere altro modo che quello di insultare, non potendo appunto argomentare concetti banali e logici difficili da scardinare.
E allora si è parlato di fascismo, dimenticandoci che è finito, morto e sepolto come ha evidenziato il generale alla Versiliana, oltre sedici lustri fa. Venuta in aiuto di Bersani, che non intende chiudere qui la questione offesa per la quale è stato condannato e sulla quale il generale avrebbe preferito mettere una pietra sopra, ma vuole andare a processo, è arrivata Rosi Bindi.
Anche lei si vuole immolare per entrare nel tritacarne giuridico di una potenziale denuncia del generale sfidandolo e definendolo “fascista”. Tutto per provare a provocarlo e per magari essere anche lei denunciata. Solo così si può ritornare a pieno titolo sulle testate giornalistiche nazionali, si spera.
Il libro vi consigliamo di leggerlo, ma del libro, grazie a tutti questi attacchi sulla persona e grazie al tempo che è stato da subito tiranno, sia Aldo Grandi che doveva fare le domande, sia il generale Roberto Vannacci, ne hanno parlato poco.
Un altro argomento di estrema attualità è stato tuttavia trattato, quello dello “ius scholae”, tanto per mettere sempre le lingue come il latino di mezzo. Tradotto come “diritto di scuola” molto più semplice da capire per chi, forse come Bersani, non parla le lingue del generale, è l’argomento del giorno sollevato da Antoni Tajani, leader di quel partito (S)Forza Italia che sta forse Sforzando l’Italia un po’ troppo in tempi come i nostri nei quali i problemi da risolvere, forse, sono altri.
Anche qui le argomentazioni del generale sono ineccepibili e le sue idee sono chiare e comprensibili. Anche alla “marea di persone”, tanto per rimanere in tema, che lo seguono. Non può essere un ciclo di studi a identificare e definire se una persona può essere dichiarata dallo stato dove vive da un certo periodo di tempo, cittadina Italiana. Le caratteristiche per la richiesta di cittadinanza debbono essere altre e più complesse, ma, in particolare, più profonde.
E qui va da esempio Vannacci, che ha dichiarato di essere stato e di aver vissuto da ragazzo per oltre dieci anni in Francia, ma di non avere mai avuto bisogno e desiderio di richiedere la cittadinanza. Al contrario, più era fuori dal suo paese e più sentiva il bisogno e la voglia di ritornare sentendo nel suo profondo l’appartenenza a quell’Italia in cui era nato e per la quale ha votato la vita, per difenderla. Anche qui Bersani poteva “asciugare gli scogli”, scavalcarli e provare a vedere cosa c’era oltre nella persona del generale.
Un inciso che fa pensare: in Francia un modo per ottenere la cittadinanza ci sarebbe. Dopo cinque anni di arruolamento nella Legione Straniera, difendo il territorio francese e dedicando questo tempo la patria di cui vuoi essere cittadino, la puoi richiedere. Aspettare di vedere chi se la merita, stabilire un percorso che dimostri l'accettazione integrale dei doveri della nazione e degli interessi nazionali.
Il tempo è trascorso in modo piacevole, rapidamente e, quando il conduttore ha chiesto qualche minuto di recupero per la serata purtroppo non è stato concesso visto già lo sforamento che c’era stato. Tante persone interessate che sarebbero state lì, alcune sedute e tante in piedi, ancora per ore ad ascoltare il generale. Se ne facciano una ragione i soloni della politica, a questo punto.
Una persona pacata abbiamo visto sul palco della Versiliana, un generale convinto che le proprie idee possano migliorare l’esistenza e la coesistenza di ognuno, che non si sente affatto offeso o disturbato se viene definito fascista perché il fascismo è finito 80 anni fa. Vannacci è anche tornato sulla X^ Mas, "glorioso reparto della Regia Marina che ha operato dal 1939 al 1943 per la Patria".
Sul “dress code”, ma sempre per essere italiani vogliamo scrivere “codice di abbigliamento”, Vannacci deride chi vorrebbe i suoi seguaci si incontrassero a settembre in un annunciato raduno in camicia nera dicendo: "Da me si può venire con la camicia bianca, a pallini, come si vuole. Mi interessano i principi e gli ideali, che porterò avanti finché avrò energia".
Foto Loreno Bertolacci
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Progetto Caravella: il consigliere di FdI Massimiliano Manuel fa il punto della situazione: “Dopo mesi di abbandono e incuria, con una recinzione da cantiere, ecco l’ ennesima grande delusione per il progetto della Caravella apparso ieri sulla stampa. Il progetto non recupererà le funzioni dell'area senza sradicarla dalla sua funzione attuale di ambito urbano, almeno così sembra. Le scelte politiche dovevano portare ad un progresso, ma si utilizza ulteriore cemento sull’ arenile. Dopo l’approvazione del Poc, infatti, il piano dell’arenile è decaduto, per cui tutti gli interventi su area soggetta al piano dell’arenile (e l’area della Caravella, per l’appunto, ci rientra) avevano bisogno di un permesso di costruire in deroga. La deroga però è assolutamente sottoposta a limiti e per utilizzarla deve esistere un interesse pubblico, e non deve superare certe dimensioni. Perché cementificare la Caravella, soffocando di grigio aree verdi potenzialmente essenziali, per rendere Marina “climaticamente” più resiliente, visto il disastro causato dal downburst del 2022? Nei piani del comune c'è il recupero degli edifici e degli impianti esistenti, la riqualificazione della pista di pattinaggio a rotelle e la realizzazione di una skate plaza outdoor, una pista per gli amanti dello skate con rampe e parti verticali per il "trick" ed evoluzioni degli skaters e la realizzazione di una nuova palestra per la scherma con spogliato. Fratelli d’Italia intravvede un forte rischio di scollamento tra la nuova Caravella sportiva e la “vecchia Caravella”, come era stata concepita in origine, cioè uno spazio destinato alla fruizione della città e del cittadino con la storica pineta e gli spazi per i bambini e bambine più piccoli. Peraltro la conferenza dei servizi aveva stoppato il progetto per le gravi criticità che presentava secondo la Sovrintendenza, Coni e vigili del fuoco. L’altra grave mancanza del progetto che, lo ricordiamo, è stato finanziato per due milioni, non prevede la salvaguardia del nostro patrimonio culturale: non è previsto il recupero e la valorizzazione della recinzione marmorea esistente che risale agli anni 30. Le operazioni di riqualificazione così concepite, non riporteranno alla luce l’antica bellezza della Caravella per quanto riguarda l’intervento sulla recinzione monumentale esistente infatti l’approccio progettuale si è limitato alla sola rimozione delle siepi e alla realizzazione di un camminamento in ghiaia stabilizzata. Una vera bruttura. Purtroppo sarà demandata a fasi successive la possibilità di ottenere risorse economiche adeguate ad una progettazione che ne veda il restauro. La pluri-osannata cittadella dello Sport rischia di rivelarsi un fallimento a 360 gradi”.
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È davvero imbarazzante, o, almeno così dovrebbe essere per il sindaco di Massa, che dopo cinque anni dalla richiesta, ancora non ci sia stata l’inaugurazione ufficiale del Ponte Sandro Pertini Presidente della Repubblica. Il Circolo ARCI "31 Settembre" ha cominciato le sua campagna “Ponte Pertini” a Novembre 2019, inviando una PEC al sindaco con la richiesta di un incontro per sottoporre la domanda di titolazione del Ponte: appuntamento saltato e ad oggi non ancora avvenuto. Nonostante siano state raccolte quasi 2000 firme in questi anni, nonostante l’approvazione della Commissione Toponomastica del 18 Febbraio 2020, ad oggi la titolazione non è avvenuta. Nulla è emerso, dalle ricerche fatte, che qualcosa impedisse tale titolazione del ponte, neanche il disagio di dover cambiare numeri civici sui documenti. La delibera della Commissione è nel cassetto del sindaco o nel dimenticatoio? Oppure ci sono tempi burocratici o tecnici che fanno ritardare la titolazione? Con un atto di giunta il 6 Giugno 2024 è stata intitolata a Paolo “Pablito” Rossi, calciatore Campione del mondo un pezzo di strada a Marina di Massa. La domanda era stata protocollata ad aprile 2024. È bene ed è bello ricordare anche il 12° uomo in campo nella finale di Madrid: Sandro Pertini Presidente della Repubblica. È quindi evidente che non ci siano procedure e lungaggini, una volta che la Commissione Toponomastica ha dato l’assenso ad una titolazione. E allora chiediamo al sindaco, qual sia il problema. Rifiutare la titolazione al Presidente della Repubblica crediamo sia un atto che offende la cittadinanza, crediamo offenda Paolo Rossi, crediamo offenda la storia del nostro paese. Quindi presumiamo che sia una scelta politica di parte, il non voler intitolare il Ponte al Presidente Della Repubblica, Sandro Pertini, sicuramente un uomo amato dalla maggioranza delle cittadine e dei cittadini italiani, e inviso ad una minoranza che ha difficoltà nel riconoscere la storia.
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Il sindaco di Carrara Serena Arrighi ci ha abituato in questi anni a dispensare senza scrupoli e pudore patenti di razzismo, maschilismo e intolleranza verso le minoranze. Accuse serie, tra le più infamanti che possono colpire una persona, ma che spesso si sono rivelate del tutto infondate e non suffragate dai comportamenti delle persone a cui quelle accuse erano destinate. È ormai diventato un leit motiv: quando Arrighi è in difficoltà, si inventa queste accuse per crearsi un nemico, non curandosi delle conseguenze umani e sociali che queste comportano. Tutto ciò nonostante lei e qualche suo collaboratore siano tutt'altro che estranei a comportamenti piuttosto "opinabili" in materia: solo per fare qualche esempio, basti ricordare quando Arrighi liquidò come "stressata" in consiglio comunale la sua segretaria (è notorio che le donne "disubbidienti" siano tutte "stressate"...) o quando si è rifiutata di denunciare la manomissione di un'opera di White Carrara dal significato inequivocabilmente antisemita o quando la sua vice ironizzò pesantemente sullo strabismo di Venere di un noto esponente politico.
Venendo ai fatti degli ultimi giorni, i veri temi sono: è lecito nutrire dubbi sull'opportunità di privare Avenza dell'unico spazio per riunioni rimasto per realizzare uno sportello per la comunità dominicana presente in città? Era quello il luogo adeguato, considerato che nei pressi ci sono svariate attività commerciali che operano al di fuori delle norme? Perché l'amministrazione non è mai intervenuta sulle molte attività commerciali fuori regola di Avenza, alcune delle quali notoriamente nascondono attività illecite? Non c'è il rischio di creare un ghetto? Non c'era un altro luogo per creare in città un ufficio con gli stessi servizi? Perché nella delibera si parla genericamente di "luogo di incontro" della comunità dominicana e non si fa cenno ai servizi che sono stati presentati? Che fine ha fatto la promessa di creare un distaccamento della polizia municipale in quegli spazi? Dato che gli atti approvati, come spesso accade, sono poco chiari, lo spazio sarà gestito dal consolato o dalla comunità locale? La gestione è limitata alle ore in cui si svolgeranno i servizi (domenica mattina) o sarà una gestione esclusiva degli spazi 24/7? L'amministrazione ha anche approvato una determina con rilevanza contabile per aprire in via Turati anche una stazione di posta per combattere le povertà. Visti i molteplici servizi che si svolgeranno in quei luoghi, gli spazi individuati sono adeguati, considerato che a prima vista sembrano angusti e non idonei?
Fare queste domande non significa avere pregiudizi verso la comunità dominicana nella quale ci sono anche eccellenze professionali e comunque storie di vita e umane da rispettare e tutelare. Significa solo volerci vedere chiaro fino in fondo in una procedura amministrativa poco chiara e in un'ubicazione di quei servizi che può legittimamente essere ritenuta sbagliata.
E se in questo contesto il sindaco si sente legittimata a pronunciare accuse di razzismo a destra e a manca, significa trasformare le accuse di razzismo, che sono cosa serie a grave, in una clava volta solo a tutelare i suoi interessi politici, palesando un rispetto verso i suoi concittadini che pensano diversamente da lei pari a zero.
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