Politica
Amministrazione di sinistra che non investe nella ristrutturazione delle case popolari: la critica del consigliere 5 Stelle Matteo Martinelli
Il consigliere del Movimento 5 Stelle Matteo Martinelli torna sul tema della ristrutturazione delle case popolari: "Lo scorso giugno avevo chiesto in Consiglio fondi per…

Zona Apuane: iniziata la sperimentazione operativa interna SEUS
Nella giornata di ieri, 22 dicembre 2025, nella sala Giulio Conti - Marmoteca di Carrara Fiere - a Marina di Carrara si è tenuto l'evento "L'avvio della sperimentazione…

Ringraziamento e auguri del neo presidente della Provincia Roberto Valettini
Il nuovo presidente della Provincia di Massa Carrara Roberto Valettini ha reso pubblico il suo messaggio di ringraziamento e di auguri per le feste: "Sono…

Un appello per i disabili da Italia Nostra Massa Montignoso
Il presidente di Italia Nostra Massa Montignoso è intervenuto sulle barriere architettoniche lanciando un appello all'assessore al sociale Francesco Mangiaracina: "La situazione…

"Gravi a Carrara le minacce anarchiche dopo le condanne per l'assalto al gazebo della Lega. Solidarietà ai nostri militanti": così Susanna Ceccardi europarlamentare della Lega
"Le minacce contenute nei messaggi diffusi dagli ambienti anarchici dopo la sentenza del Tribunale di Massa, chiusi con un sinistro 'a buon rendere', sono un fatto…

La destra colpisce la Lunigiana: così si creano territori di serie B, secondo il Pd di Massa Carrara
Il Partito Democratico provinciale di Massa e Carrara esprime profonda preoccupazione e ferma contrarietà rispetto ai nuovi criteri di classificazione montana introdotti dalla legge…

Bilancio di previsone 2026-'28 comune di Carrara approvato e con il segno positivo dopo 11 anni: 26 milioni dal marmo e risorse per scuola e sociale
Il consiglio comunale ha approvato ieri sera il bilancio di previsione 2026-2028. Per il secondo anno consecutivo il bilancio di previsione è stato approvato in anticipo…

Asmiu e Retiambiente Carrara entrano nel Gruppo Retiambiente
L’assemblea dei soci di RetiAmbiente Spa del 22 Dicembre 2025 ha approvato l’apporto degli asset dei Comuni di Massa e di Carrara alla società. Il…

La destra vince solo per le divisioni interne del centrosinistra: ennesima analisi della vittoria di Valettini in Provincia fatta dai Ragazzi del Bar Eden
Un altro commento da un'associazione di sinistra che sminuisce la vittoria di Roberto Valettini, sostenuto dal centro destra, a nuovo presidente della Provincia. Esimi arrivano anche i neonati,…

Accademia di Belle Arti di Carrara: il consigliere Mirabella evidenzia una consulenza all’assessore Lattanzi tra possibili profili di conflitto di interessi, carenze di trasparenza e interrogativi istituzionali
Il consigliere della Lista Ferri, Filippo Mirabella ha reso pubbliche alcune osservazioni fatte sull'Accdemia di Belle Arti di Carrara: "L’atto prot. n. 5410 del 4 agosto…

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Progetto Caravella: il consigliere di FdI Massimiliano Manuel fa il punto della situazione: “Dopo mesi di abbandono e incuria, con una recinzione da cantiere, ecco l’ ennesima grande delusione per il progetto della Caravella apparso ieri sulla stampa. Il progetto non recupererà le funzioni dell'area senza sradicarla dalla sua funzione attuale di ambito urbano, almeno così sembra. Le scelte politiche dovevano portare ad un progresso, ma si utilizza ulteriore cemento sull’ arenile. Dopo l’approvazione del Poc, infatti, il piano dell’arenile è decaduto, per cui tutti gli interventi su area soggetta al piano dell’arenile (e l’area della Caravella, per l’appunto, ci rientra) avevano bisogno di un permesso di costruire in deroga. La deroga però è assolutamente sottoposta a limiti e per utilizzarla deve esistere un interesse pubblico, e non deve superare certe dimensioni. Perché cementificare la Caravella, soffocando di grigio aree verdi potenzialmente essenziali, per rendere Marina “climaticamente” più resiliente, visto il disastro causato dal downburst del 2022? Nei piani del comune c'è il recupero degli edifici e degli impianti esistenti, la riqualificazione della pista di pattinaggio a rotelle e la realizzazione di una skate plaza outdoor, una pista per gli amanti dello skate con rampe e parti verticali per il "trick" ed evoluzioni degli skaters e la realizzazione di una nuova palestra per la scherma con spogliato. Fratelli d’Italia intravvede un forte rischio di scollamento tra la nuova Caravella sportiva e la “vecchia Caravella”, come era stata concepita in origine, cioè uno spazio destinato alla fruizione della città e del cittadino con la storica pineta e gli spazi per i bambini e bambine più piccoli. Peraltro la conferenza dei servizi aveva stoppato il progetto per le gravi criticità che presentava secondo la Sovrintendenza, Coni e vigili del fuoco. L’altra grave mancanza del progetto che, lo ricordiamo, è stato finanziato per due milioni, non prevede la salvaguardia del nostro patrimonio culturale: non è previsto il recupero e la valorizzazione della recinzione marmorea esistente che risale agli anni 30. Le operazioni di riqualificazione così concepite, non riporteranno alla luce l’antica bellezza della Caravella per quanto riguarda l’intervento sulla recinzione monumentale esistente infatti l’approccio progettuale si è limitato alla sola rimozione delle siepi e alla realizzazione di un camminamento in ghiaia stabilizzata. Una vera bruttura. Purtroppo sarà demandata a fasi successive la possibilità di ottenere risorse economiche adeguate ad una progettazione che ne veda il restauro. La pluri-osannata cittadella dello Sport rischia di rivelarsi un fallimento a 360 gradi”.
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È davvero imbarazzante, o, almeno così dovrebbe essere per il sindaco di Massa, che dopo cinque anni dalla richiesta, ancora non ci sia stata l’inaugurazione ufficiale del Ponte Sandro Pertini Presidente della Repubblica. Il Circolo ARCI "31 Settembre" ha cominciato le sua campagna “Ponte Pertini” a Novembre 2019, inviando una PEC al sindaco con la richiesta di un incontro per sottoporre la domanda di titolazione del Ponte: appuntamento saltato e ad oggi non ancora avvenuto. Nonostante siano state raccolte quasi 2000 firme in questi anni, nonostante l’approvazione della Commissione Toponomastica del 18 Febbraio 2020, ad oggi la titolazione non è avvenuta. Nulla è emerso, dalle ricerche fatte, che qualcosa impedisse tale titolazione del ponte, neanche il disagio di dover cambiare numeri civici sui documenti. La delibera della Commissione è nel cassetto del sindaco o nel dimenticatoio? Oppure ci sono tempi burocratici o tecnici che fanno ritardare la titolazione? Con un atto di giunta il 6 Giugno 2024 è stata intitolata a Paolo “Pablito” Rossi, calciatore Campione del mondo un pezzo di strada a Marina di Massa. La domanda era stata protocollata ad aprile 2024. È bene ed è bello ricordare anche il 12° uomo in campo nella finale di Madrid: Sandro Pertini Presidente della Repubblica. È quindi evidente che non ci siano procedure e lungaggini, una volta che la Commissione Toponomastica ha dato l’assenso ad una titolazione. E allora chiediamo al sindaco, qual sia il problema. Rifiutare la titolazione al Presidente della Repubblica crediamo sia un atto che offende la cittadinanza, crediamo offenda Paolo Rossi, crediamo offenda la storia del nostro paese. Quindi presumiamo che sia una scelta politica di parte, il non voler intitolare il Ponte al Presidente Della Repubblica, Sandro Pertini, sicuramente un uomo amato dalla maggioranza delle cittadine e dei cittadini italiani, e inviso ad una minoranza che ha difficoltà nel riconoscere la storia.
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Il sindaco di Carrara Serena Arrighi ci ha abituato in questi anni a dispensare senza scrupoli e pudore patenti di razzismo, maschilismo e intolleranza verso le minoranze. Accuse serie, tra le più infamanti che possono colpire una persona, ma che spesso si sono rivelate del tutto infondate e non suffragate dai comportamenti delle persone a cui quelle accuse erano destinate. È ormai diventato un leit motiv: quando Arrighi è in difficoltà, si inventa queste accuse per crearsi un nemico, non curandosi delle conseguenze umani e sociali che queste comportano. Tutto ciò nonostante lei e qualche suo collaboratore siano tutt'altro che estranei a comportamenti piuttosto "opinabili" in materia: solo per fare qualche esempio, basti ricordare quando Arrighi liquidò come "stressata" in consiglio comunale la sua segretaria (è notorio che le donne "disubbidienti" siano tutte "stressate"...) o quando si è rifiutata di denunciare la manomissione di un'opera di White Carrara dal significato inequivocabilmente antisemita o quando la sua vice ironizzò pesantemente sullo strabismo di Venere di un noto esponente politico.
Venendo ai fatti degli ultimi giorni, i veri temi sono: è lecito nutrire dubbi sull'opportunità di privare Avenza dell'unico spazio per riunioni rimasto per realizzare uno sportello per la comunità dominicana presente in città? Era quello il luogo adeguato, considerato che nei pressi ci sono svariate attività commerciali che operano al di fuori delle norme? Perché l'amministrazione non è mai intervenuta sulle molte attività commerciali fuori regola di Avenza, alcune delle quali notoriamente nascondono attività illecite? Non c'è il rischio di creare un ghetto? Non c'era un altro luogo per creare in città un ufficio con gli stessi servizi? Perché nella delibera si parla genericamente di "luogo di incontro" della comunità dominicana e non si fa cenno ai servizi che sono stati presentati? Che fine ha fatto la promessa di creare un distaccamento della polizia municipale in quegli spazi? Dato che gli atti approvati, come spesso accade, sono poco chiari, lo spazio sarà gestito dal consolato o dalla comunità locale? La gestione è limitata alle ore in cui si svolgeranno i servizi (domenica mattina) o sarà una gestione esclusiva degli spazi 24/7? L'amministrazione ha anche approvato una determina con rilevanza contabile per aprire in via Turati anche una stazione di posta per combattere le povertà. Visti i molteplici servizi che si svolgeranno in quei luoghi, gli spazi individuati sono adeguati, considerato che a prima vista sembrano angusti e non idonei?
Fare queste domande non significa avere pregiudizi verso la comunità dominicana nella quale ci sono anche eccellenze professionali e comunque storie di vita e umane da rispettare e tutelare. Significa solo volerci vedere chiaro fino in fondo in una procedura amministrativa poco chiara e in un'ubicazione di quei servizi che può legittimamente essere ritenuta sbagliata.
E se in questo contesto il sindaco si sente legittimata a pronunciare accuse di razzismo a destra e a manca, significa trasformare le accuse di razzismo, che sono cosa serie a grave, in una clava volta solo a tutelare i suoi interessi politici, palesando un rispetto verso i suoi concittadini che pensano diversamente da lei pari a zero.
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Bene ha fatto Angelo Zubbani a ricordare il percorso partecipativo guidato da Andrea Zanetti per il progetto di Water front. Così come lui ha ricordato Messineo e Sommariva, a noi preme ricordare la determinazione con cui Guccinelli, allora presidente dell'Autorità portuale, ha voluto spostare l'ingresso in porto a Levante, consentendoci oggi di ridisegnare Marina libera dal traffico pesante. A noi invece ha convinto l'immagine evocata dal sindaco Serena Arrighi di essere l'ultimo tedoforo di una corsa lunga, ma conclusa con successo, cosa già accaduta anche all' allora sindaco Zubbani. In quell'immagine è racchiuso un esplicito ringraziamento e riconoscimento del lavoro svolto da chi l’ha preceduta, come anche fatto da Lorenzetti, a tutti coloro hanno concorso a questo risultato nel tempo. Meno capiamo l'ennesimo attacco al sindaco e alla maggioranza della quale fa parte. Come principale forza di governo della città e prima forza della coalizione chiediamo, quindi, ora ,che Angelo Zubbani chiarisca una volta per tutte se lui e il suo partito hanno ancora intenzione o meno di continuare a sostenere l’amministrazione Arrighi, o se, come invece sembra, stanno manifestando un chiaro segnale di insofferenza e volontà di marcare una distanza da questa esperienza amministrativa. A noi che siamo convintamente impegnati affinché l’amministrazione lavori al meglio per portare a compimento i molti progetti in essere, avere un quadro di certezza politica non può fare che bene.
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La consigliera Daniela Bennati e l’intero Polo Progressista e di Sinistra ( M5S e UP) sono preoccupati per l’ammissione del fallimento delle politiche urbane fatta dal vicesindaco Cella. Altri sei anni persi “sperando che il bello inneschi il bello”, mentre il degrado nello spazio pubblico si allarga a macchia d’olio nonostante il rifacimento di qualche piazza e marciapiede. Il commercio locale è ormai ridotto allo stremo con continue chiusure degli esercizi storici. In un contesto di debolezza economica del genere il rischio è quello tipico di questi momenti ovvero di ritrovarci solo con investimenti legati ad attività delle mafie e aumento dell'usura. Il commercio online viene indicato come una delle concause di questa crisi, ma è proprio così oppure è una trasformazione legata alle nuove modalità concesse dall'innovazione tecnologica che doveva essere gestita e aiutare i commercianti locali ad approfittarne? Le amministrazioni Persiani hanno perseguito politiche urbanistiche in favore della grande distribuzione, mentre hanno posto il commercio di vicinato sotto il controllo del nuovo elefantiaco, e evidentemente inutile, Regolamento del commercio voluto dagli assessori leghisti che si sono succeduti, nessuna politica fiscale per il commercio di quartiere e adesso lo spostamento del mercato. Eppure gli strumenti per governare le politiche amministrative sul commercio locale ci sono, sempre che si sappia come utilizzare i dati della Master che con tutta evidenza il vicesindaco non conosce. Il colpo di grazia per le attività commerciali del centro città arriverà dallo spostamento del mercato che oggi è l’unico strumento politico che fa sinergia in maniera strutturale.L’amministrazione comunale blocchi il progetto di spostamento e apra un percorso partecipato sul futuro dello spazio pubblico nel centro città. Il fallimento della politica amministrativa del “bello che inneschi il bello” per le gallerie della città dovrebbe indurre il Sindaco Persiani a riconsiderare il pensiero leghista.
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"Dopo aver letto con attenzione gli interventi pubblicati sui quotidiani riguardo al progetto della Multiutility toscana, sento il bisogno di condividere alcune riflessioni, basate sulla mia lunga esperienza nel settore dei servizi pubblici e sulla mia partecipazione a numerose discussioni con sindaci e amministratori comunali" a parlare è il presidente della prvicia e sindaco di Motignoso Gianni Lorenzetti che continua: "In queste discussioni, abbiamo spesso valutato la convenienza di passare da una gestione comunale a una gestione industriale dei servizi, sottolineando i vantaggi di una gestione sovracomunale in termini di sicurezza per l'utente, maggiore capacità di investimento e solidarietà tra i comuni. Negli anni Settanta e Ottanta, le esperienze consortili hanno avuto un ruolo fondamentale sia in Toscana che in altre parti del Paese. Negli anni Novanta, la legislazione ha imposto la trasformazione di questi consorzi in società per azioni, mantenendo i comuni come proprietari. Qui in Toscana, queste società per azioni pubbliche hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo delle infrastrutture, dalla metanizzazione dei comuni agli investimenti nelle reti idriche e fognarie, fino agli impianti di depurazione. Ciò che trovo particolarmente significativo è che questi investimenti sono stati realizzati senza richiedere risorse aggiuntive ai comuni proprietari né coinvolgere soci privati. Si è fatto ricorso all'autofinanziamento attraverso le tariffe e a prestiti inizialmente da Cassa Depositi e Prestiti, e successivamente da banche commerciali. Colpisce come, negli anni Ottanta, si investisse di più nelle infrastrutture idriche rispetto a quanto si faccia oggi, nonostante siano passati quasi quarant'anni.
L'idea di una Multiutility toscana mi sembra positiva, soprattutto se potrà rappresentare un ulteriore passo avanti nello sviluppo industriale, garantendo il mantenimento, se non l'aumento, degli investimenti e continuando a sostenere i principi di solidarietà che hanno guidato queste aziende fino a oggi. Tuttavia, non sono convinto che questo progetto possa garantire che la capacità decisionale rimanga effettivamente nelle mani dei comuni, cioè pubblica.Se la Multiutility dovesse essere quotata in borsa, la sua missione principale sarebbe quella di remunerare gli azionisti, come stabiliscono le regole del mercato. Anche con le migliori intenzioni da parte dei comuni proprietari, l'obiettivo principale diventerebbe quello di garantire il rendimento del capitale agli investitori. Se i comuni volessero attuare politiche di sostegno all'utenza, oltre a quelle già previste dalla regolazione nazionale, dovrebbero convincere i soci privati a rinunciare a una parte degli utili, cosa che trovo difficile. Se fossi un investitore o un fondo, probabilmente non sarei d'accordo e cercherei di vendere le azioni alla prima occasione.
Il tema delle risorse per finanziare la crescita è cruciale per garantire servizi migliori a tariffe più basse. Finanziarsi tramite obbligazioni o debiti finanziari ha un costo inferiore rispetto alla remunerazione richiesta da un socio privato. È quindi difficile immaginare che la quotazione in borsa possa portare a una riduzione dei costi di finanziamento e, di conseguenza, a tariffe più basse. Non si tratta di una questione ideologica, ma di costi: la quotazione in borsa richiede una remunerazione più elevata dell'investimento. Esiste, purtroppo, una questione ideologica che vede nel mercato la soluzione ottimale in tutti i casi. Il mercato funziona bene in condizioni di concorrenza, e la quotazione in borsa di imprese industriali che operano in mercati competitivi è uno strumento essenziale per finanziare la crescita. Tuttavia, i servizi pubblici sono erogati per lo più in regime di monopolio, senza concorrenza, e sono soggetti a una forte regolazione riguardo a tariffe e qualità dei servizi. Nel dibattito si è anche sottolineato che molte delle multiutility italiane sono state formate più di vent'anni fa e che tutte sono quotate in borsa. In questo tempo, però, potremmo aver sviluppato l'esigenza di nuove politiche orientate agli utenti e alla loro partecipazione nella gestione. Credo sia il momento di muoversi in questa direzione, restituendo valore agli utenti, proteggendo ulteriormente i più deboli e trovando nuove forme di coinvolgimento, obiettivi che la quotazione in borsa non faciliterebbe.Le società pubbliche, a differenza di altre forme di gestione, possono utilizzare gli utili per sostenere le famiglie a basso reddito, ridurre le tariffe per le utenze più deboli e finanziare investimenti senza gravare sulle tariffe. Queste misure permettono di contenere i costi del servizio e di renderlo più efficiente. Parlare di "restituire valore agli utenti" significa proprio restituire parte delle tariffe pagate sotto forma di opere, servizi e sostegno alle politiche sociali, come dimostrato dall'esperienza di Gaia Spa nelle province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia".
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"Troppe criticità per la raccolta porta a porta nelle zone di San Carlo, Pariana e Ca' Di Cecco, si trovino altre soluzioni": ad affermarlo sono gli esponenti di Fratelli d'Italia Marco Guidi, Bruno Tenerani e Massimiliano Fornari che aggiungono: "In questi giorni è iniziata la distribuzione dei mastelli per la raccolta porta a porta nelle frazioni montane di San Carlo, Pariana e Ca' Di Cecco con non pochi dubbi e preoccupazioni da parte dei residenti della zona che si sono trovati di fronte alla scelta compiuta da Asmiu.I residenti ci hanno evidenziato come molte delle case soprattutto nell'ambito di Pariana non abbiamo un posto interno idoneo dove collocare i vari mastelli, senza dimenticare che la popolazione anziana avrà difficoltà a portare fuori quotidianamente la spazzatura in strada; bisogna evidenziare anche come la spazzatura esposta davanti casa in alcune zone possa attirare animali selvatici o addirittura ratti, con evidenti problematiche anche sotto il profilo della sicurezza e dell'igiene pubblica.Chiediamo ad Amsiu di fermare la sperimentazione del porta a porta per la raccolta della spazzatura nelle zone di San Carlo e Pariana, investendo invece risorse economiche su isole ecologiche fuori terra dotate di carta elettronica e telecamere contro gli abbandoni selvaggi".
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Alberi e fontane lungo la nuova passeggiata sul porto: sono le richieste che arrivano da molti cittadini di cui si sono fatti portavoce i dirigenti provinciali di FdI, Matteo Costa e Lorenzo Baruzzo che hanno voluto segnalare tale mancanza nello spirito costruttivo volto al miglioramento di un’opera ben realizzata. “Sarebbe positivo – hanno detto Costa e Baruzzo - prevedere lungo il percorso della passeggiata, alcune aree con la piantumazione di alberi e l'installazione di fontane , per consentire alle persone, soprattutto a quelle più anziane di effettuare "soste di refrigerio" senza rischiare "colpi di calore" nelle giornate più afose. Segnaliamo anche la mancanza di bagni pubblici e di appositi cestini per i mozziconi di sigarette che - anche causa la maleducazione di molti - adornano la passeggiata. Chiediamo quindi all'amministrazione comunale carrarese di intervenire per rimediare alle mancanze segnalate”.
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"In questo bailamme di interventi per attribuirsi meriti, più o meno ingiustificati, sulla nuova passeggiata sul molo a ponente, inserita nel quarto lotto del water-front, ci corre l'obbligo di ricordare che, se Marina di Carrara avrà un nuovo water-front, è esclusivo merito delle risultanze del percorso partecipativo "Porto le mie idee", iniziativa promossa, organizzata e realizzata esclusivamente dall'associazione AmareMarina, non certo dall'amministrazione comunale e dall'Autorità Portuale dell'epoca.". Parte così la dichiarazione dell'associazione AmareMarina che ripercorre le tappe che portarono a definire il progetto dell'attuale passeggiata sul molo: "La precisazione è doverosa, non tanto per vanteria, quanto per rendere merito ai numerosi cittadini che di quel percorso partecipativo furono la parte attiva. Precisiamo che l'associazione AmareMarina non aveva nessun ombrello istituzionale che sopperisse all'impegno economico e intellettuale, profuso per presentare e discutere la richiesta del percorso presso l'Autorità Regionale per la partecipazione a Firenze. L'esito del percorso partecipativo sconfessò su tutti i fronti il progetto dell'allora amministrazione del sindaco Zubbani e dell'Autorità Portuale di Luigi Guccinelli, che prevedeva un water-front invasivo con la costruzione di un alto muro in mezzo al viale a mare, dal Carrione fino alla Caravella. Il progetto abominevole, di per sè, lo era ancora di più in quanto la parte nella zona Carrione era un vero e proprio "cavallo di troia" per un ampliamento del porto a levante, in modo da aggirare la bocciatura del progetto di piano regolatore portuale del 2002. Non possiamo neppure sorvolare su chi sostiene, in modo politicamente sguaiato e dimostrando ignoranza politica in materia, che la passeggiata sia stata ottenuta grazie all'approvazione del Prp (Piano regolatore portuale) durante l'Amministrazione De Pasquale. Il water-front è disgiunto dall'approvazione del Prp. Ne è testimonianza il fatto che i lavori per il water-front sono in atto, nonostante l'approvazione per la variante al Prp sia ancora da arrivare. Il percorso partecipativo "Porto le mie idee" è stata un' esperienza rilevante per la nostra città: il primo a essere realizzato da una associazione di semplici cittadini, premiato con il premio Montaione della Regione Toscana. Grazie a quel percorso, si è impedito lo scempio del progetto di water-front di allora. Il percorso venne realizzato grazie al lavoro dell'associazione AmareMarina, in particolare di chi scrive, due donne che si sono impegnate per la loro città. Il nostro impegno non è stato mai riconosciuto, anzi ha portato molti problemi personali e professionali. Non stupisce. A Carrara si premia e considera chi in primis pensa a se stesso, chi dice sempre e si accoda all'orchestra del momento, chi tace. Detto questo, la soddisfazione di avere fatto una cosa utile e importante, rimane. Di certo, però, chiediamo a chi all'epoca non c'era, a chi allora era troppo intento ai propri interessi, per potersi dedicare alla Cosa Pubblica, a chi neppure sapeva che cosa stava succedendo, la correttezza e decenza di tacere e di non arrogarsi meriti che non ha. Infine una considerazione: la passeggiata sul mare è solo un contentino per il popolo. La "torta con le candeline" sarà l'ampliamento del porto a levante, ma i partecipanti a "Porto le mie idee" si erano espressi con un chiaro "No" all'ampliamento: come mai non se lo ricorda nessuno?".
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