Politica
«Incendio al campo di Lavello, sfiorata la tragedia. La sindaca faccia rispettare ordinanza di demolizione e sgombero»
"L'incendio che nella notte ha devastato una roulotte abitata nel campo rom di Lavello è l'inevitabile conseguenza di una situazione di illegalità e degrado che denunciamo da tempo.

«Trasporto pubblico a Colonnata, situazione segnalata da tempo, ora anche pericolosa: la giunta Arrighi resta sorda»
“Già in data 26 luglio 2024 e 14 ottobre 2024 attraverso la stampa locale avevo segnalato le allora gravi criticità del servizio di trasporto pubblico a Colonnata, con…

Il cambio di nome dell'aeroporto del Cinquale è irregolare: Italia Nostra Massa Montignoso si appella al prefetto e alla presidenza nazionale
La sezione Massa Montignoso di Italia Nostra ha fatto un appello al presidente nazionale per salvaguardare i toponimi storici della città di Massa: “A Massa, nel corso degli anni, sono…

Il Polo P&S: sono i sindaci azionisti di Gaia a dare le linee strategiche al CDA
Per il Polo Progressista e di Sinistra, composto da M5S RC e Mcc, chi risponde in nome e per conto di GAIA Spa non ha ben chiara la…

Azione U30 Massa: soddisfatti per la riapertura della Biblioteca, una risposta concreta alla città
Come Azione U30, accogliamo con soddisfazione la notizia della riapertura della Biblioteca Comunale di Massa nella sua sede temporanea presso la scuola Bertagnini. Si tratta di una soluzione…

Ponticello in legno sul fiume Frigido in stato di degrado: il consigliere Tarantino e il comitato "Tra la Gente" chiedono un intervento immediato
Ancora una segnalazione sullo stato di degrado delle infrastrutture pedonali nella zona del fiume Frigido. Questa volta è il comitato cittadino “Tra la Gente”, attraverso il suo rappresentante…

Ferro non zincato nel cantiere della scuola Buonarroti: il consigliere Mirabella sottolinea i ritardi, gli aumenti di spesa e le mancate risposte dell’amministrazione
Il ferro usato per i lavori alla scuola media Buonarroti di Marina di Carrara non è zincato, quindi molto più soggetto ad arrugginire, specialmente se usato in una…

Feneal Uil: rinnovato il contratto nazionale lapideo e materiale da escavazione
Lunedì 14 luglio a Milano si è conclusa la trattativa che ha portato al rinnovo del CCNL Lapidei e materiali da escavazione per circa 30mila lavoratrici (3mila…

Fondazione Antonino Capponnetto fa il punto sulla situazione apuana in attesa della Commissione Parlamentare antimafia
La recente operazione che ha visto il nostro territorio come un autentico hub del traffico illecito di sostanze stupefacenti è una ulteriore conferma su quanto sia la…

"Gravi violazioni al Consorzio di Bonifica Toscana Nord. Sodini non rispetta la democrazia né la parità": la critica di Teresa Baldini
"Quello che è avvenuto nell'ultima assemblea del Consorzio di Bonifica Toscana Nord è molto grave, sia dal punto di vista dei contenuti che dell'atteggiamento tenuto dal Presidente Sodini,…

- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 342
"In ordine a quanto apparso sulla stampa intendiamo esprimere solidarietà al Commissario provinciale Emanuele Ricciardi. I nostri vertici ci devono ascoltare, ma anche gli eletti e i quadri del partito devono remare nella stessa direzione ed affidarsi a chi li coordina. In questo senso i continui attacchi sulla stampa al Sindaco e al Commissario Ricciardi, al netto di quelle che saranno le decisioni future, non si possono certo considerare atti utili a Forza Italia, al centrodestra unito e al futuro della città di Massa. Occorre lavorare con moderazione e buon senso e ricercare l'unità. Rinnoviamo la nostra fiducia al Commissario provinciale".
- Galleria:
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 698
E’ Corrado Grimaldi il nuovo segretario generale del Comune di Carrara. La sua nomina è stata sancita dal decreto firmato dal sindaco Serena Arrighi. La sede di segreteria del Comune di Carrara era vacante dal 31 ottobre a seguito del trasferimento ad altra sede del precedente segretario Giulio Nardi.
L’amministrazione ha provveduto, quindi, ad avviare il procedimento di nomina del successore mediante la richiesta di pubblicazione dell'avviso di ricerca di un Segretario per l'Ente all’Albo nazionale dei segretari comunali e provinciali presso il Ministero dell’Interno. Al termine del procedimento sono state 18 le manifestazioni di interesse pervenute: dall’esame dei curricula presentati, quello di Corrado Grimaldi ha evidenziato adeguate competenze tecnico giuridiche e gestionali confacenti alle esigenze dell’ente.
E’ stato deciso, pertanto, di individuarlo quale segretario titolare della sede di segreteria del Comune di Carrara.
Corrado Grimaldi, nato a Salerno il 06 agosto del 1965, laureato in giurisprudenza. Dal 1995 ha ricoperto il ruolo di segretario comunale, dal 2001 in una serie di Comuni della provincia di Firenze, approdando nel 2014 al Comune di Borgo San Lorenzo, nel 2017 al Comune di Lucca, infine a quello di Verona. Grimaldi ha preso servizio lo scorso 5 dicembre e il sindaco, con separati atti, gli ha conferito ulteriori incarichi gestionali e di sovrintendenza della struttura comunale rispetto a quelli previsti per legge.
Al nuovo segretario vanno gli auguri di buon lavoro da parte della sindaca e di tutta la giunta, con l’auspicio di operare tutti insieme per il bene del territorio.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 965
Forza Italia Massa, per voce del suo coordinatore comunale Domenico Piedimonte, invia una nota di grave disappunto per il nuovo manufatto che si sta costruendo a due passi dal Pontile e che secondo loro limita ulteriormente la vista del mare.
“In questi giorni stiamo assistendo all'assurda costruzione di un nuovo manufatto a ridosso del Pontile di Marina di Massa che danneggia ulteriormente la vista del Pontile e della spiaggia per coloro che arrivano da direzione Viareggio. Sembra un muro alto due metri e largo almeno tre la cui posizione non è solo discutibile ma sembra fatta appositamente per andare contro coloro che invece il mare lo vorrebbero vedere da ogni scorcio possibile.”
“Crediamo anche – prosegue il comunicato- che questo manufatto non potesse esser costruito in assenza di una concessione edilizia (e di conseguenza con una relativa autorizzazione paesaggistica) o di una votazione del Consiglio Comunale; così come previsto dall'attuale piano urbanistico P.P.E. (piano dell'arenile). Se è vero che l'art.14 dell'attuale P.P.E. prevede che “l'alloggiamento per il contatore enel, gas e acqua sarà oggetto di una concessione edilizia”, ci chiediamo come sia stato anche solo possibile posizionarlo li in danno della vista del mare e del pontile.”
"E' evidente a tutti che da anni- rincara la dose Piedimonte - Forza Italia Massa chiede al Sindaco Persiani vigilanza e rispetto dell'attuale piano dell'arenile e con esso reclama la visibilità del mare sempre più oscurata da piccoli abusi da parte di pochi che però, con il loro egoistico comportamento, di danni ne fanno a tanti. Alla cittadinanza intera ed ai turisti.
Forza Italia Massa, ancora oggi è quindi costretta, anche a mezzo stampa, a rivendicare la propria azione politica sull'arenile a favore dei propri concittadini e dei turisti. Niente di diverso di quanto faceva quando era all'opposizione ma di certo in una situazione più dolorosa poiché il primo cittadino molto avrebbe potuto fare innanzi alle precise segnalazioni a lui sottoposte in questi anni. Ed insufficiente è la motivazione finora addotta da Persiani e cioè di soprassedere in quanto sarebbe stato realizzato un nuovo piano urbanistico della costa (P.A.A.V.). Ma a cosa serve un nuovo piano urbanistico se poi non verrà tutelato e rispettato come quello attuale?
Sul marciapiede del lungomare, anche negli ultimi due anni, pare siano sorti nuovi manufatti in odore di abusivismo - prosegue Piedimonte - . Con una magia, in alcuni punti della passeggiata, dei semplici ed innocui vasi di fiori si sono trasformati in imponenti opere murarie riducendo notevolmente il marciapiede pubblico. Ma si continua a far finta di niente. Su alcune spiagge libere cosiddette attrezzate sono stati posti dei canneti che, seppur innocui all'apparenza, tolgono la vista dell'arenile e del mare. Le siepi di pittosforo, principalmente presenti nelle spiagge libere tra l'arenile ed il marciapiede, sono poste dal P.P:E. a salvaguardia della sabbia che altrimenti, con il vento, continuerebbe ad invadere marciapiede e strada creando pericoli .
Il varco 1 presente tra il bagno Sant'Antonio BiBi e Villa Gioietta, nonostante gli innumerevoli solleciti al Sindaco Persiani non è ancora fruibile da mamme con il passeggino o disabili in carrozzina perchè ostruito da un alloggio del contatore che è li privo di concessione edilizia ed in palese contrasto con il piano urbanistico dell'arenile. Anche il Varco 2 tra il Bagno Milano e la spiaggia libera attrezzata 'Il Brugiano' è ancora ostruito da un alloggio dei contatori utenze in violazione della norma urbanistica. Senza dimenticare che su alcuni varchi, in cinque anni, non è stata ancora posta la segnaletica comunale ed in altri non sono state rimosse le barriere architettoniche che ne impediscono l'ingresso ai disabili.. Tra il bar ristorante Venere e Bagno Italia nulla si fa per rimuovere dei cancelli apposti senza alcuna autorizzazione che continuano ad impedire l'ingresso in spiaggia da un passaggio naturale. Cancelli che addirittura non sono stati posti li ne dal bar Venere e ne dal Bagno Italia. Anzi, costoro, per inerzia dell'amministrazione, forse subiscono indirettamente le conseguenze negative di questi cancelli che, oscurati da un telo verde, oscurano appositamente la visuale del mare anche in inverno.
Marina di Massa necessita di un Sindaco che ami il mare e lo tuteli unitamente alla sua vista. Di un Sindaco che assuma e dia lavoro a dei giovani bagnini a presidio delle spiagge libere e non uno che continui con la politica di sinistra volta a sottrarre ai cittadini e turisti il 30% di spazio delle spiagge libere per darle in governo agli stabilimenti limitrofi.
Il coordinamento comunale di Forza Italia Massa ha provato in tutti i modi a sensibilizzare sul tema il Sindaco Persiani. Invano - prosegue - ma ci ha provato con costanza e pervicacia. Ha anche presentato sei mesi fa una interpellanza scritta tramite il Consigliere Antonio Cofrancesco (capogruppo del gruppo misto di maggioranza) per chiedere chi e quando avesse autorizzato l'installazione di un cancello sul varco al mare presente tra il Bagno La Romanina ed il locale Essenza. A tale interpellanza era stato risposto in aula che essendo cambiato il capo della polizia municipale bisognava attendere per avere risposte. E già questo sarebbe sufficiente per sancire lo scollamento da una visione turistico balneare e dalla concezione della vista del mare come bene comune.
L'unico filo conduttore di quanto affermato fino ad ora è che ancora dopo 5 anni Persiani non vuole comprendere la visione di Forza Italia sui danni recati dalla mancata vigilanza e dal mancato rispetto del piano urbanistico della costa. Ancor peggio è non voler capire ed accettare che secondo noi la vista e l'accesso al mare rivestono un punto fondamentale nei confronti di una economia turistica che si vorrebbe aiutare a far decollare" conclude.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 276
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 479
Continua a tenere banco la questione relativa allo smaltimento della marmettola, e le conseguenti proposte legate a possibili siti di stoccaggio. L’ultima ipotesi è arrivata dalla stessa giunta provinciale, che ha proposto l’ex cava in località Grottini, situata tra le colline del Candia.
Un’idea che sembra essere stata bocciata a prescindere da già moltissimi partiti e liste del territorio, tra cui la sezione di Massa-Carrara di Fratelli D’Italia.
Con una nota ufficiale, firmata dal coordinatore provinciale Marco Guidi e dal coordinatore comunale Bruno Tenerani, il partito ha espresso la propria totale contrarietà ad un progetto di questo tipo, che potrebbe rivelarsi devastante per l’ambiente e l’agricoltura di una zona storica che andrebbe invece valorizzata per i suoi aspetti culinari e paesaggistici.
“Apprendiamo dagli organi di stampa – si legge nella nota diramata da FdI – che una delle due proposte arrivate sul tavolo della presidenza della provincia per risolvere la problematica dell'emergenza di stoccaggio della marmettola sia quella di utilizzare l'ex cava Grottini immersa nelle colline del Candia. Una proposta questa a dir poco scellerata, in quanto il sito si trova all'interno delle colline del Candia, che di certo non hanno bisogno di essere deturpate o peggio inquinate da una discarica di qualsiasi natura, ma hanno bisogno di essere valorizzate facendole diventare sempre più attrattive. Sulle colline del Candia sono presenti diverse aziende agricole – sottolineano Guidi e Tenerani – tra l'altro riconosciute come viticultura eroica vista la morfologia del territorio e di hobbisti, che grazie al loro lavoro instancabile riescono a valorizzare ed a tener vivo il territorio senza lasciarlo abbandonato a se stesso, con tutte le problematiche che si potrebbero creare a livello ambientale ed idrogeologico; aziende che grazie al loro lavoro stanno ottenendo da diversi anni attestati nazionali ed internazionali per il vino di alta qualità prodotto, oltretutto contribuendo a far conoscere sempre più il ns territorio. In questi giorni il consigliere regionale Vittorio Fantozzi, in collaborazione con l'onorevole Alessandro Amorese, ha presentato in consiglio regionale un'interrogazione alla giunta, chiedendo quali soluzioni intende attuare nel breve periodo per risolvere l'emergenza marmettola. Come Fratelli d'Italia siamo convinti che serva una soluzione che non comporti costi troppo alti per l'imprese, e costi in termini occupazionali, ma siamo altrettanto conviti che la soluzione dei Grottini non sia per niente praticabile in quanto comporterebbe dei seri danni ambientali irreparabili”.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 723
È scoppiato un vero e proprio caso dopo la pubblicazione di un relazione dei vigili del fuoco, riportata anche da “La Repubblica”, in cui si afferma che ben quattro ospedali toscani hanno installato i pannelli Larson PE, tristemente famosi per aver dato il via al rovinoso incendio di un grattacielo in via Antonini a Milano.
La cittadinanza è preoccupata, anche perché il nome degli edifici non è stato reso noto, e la politica locale si è mossa per avere certezze sul da farsi, partendo perlomeno dal livello amministrativo regionale.
È di certo il pensiero di Unione Popolare, Massa Città in Comune e Diritti in comune: Una città in comune Pisa - Rifondazione Comunista, che attraverso un comunicato ufficiale congiunto, richiedono un intervento tempestivo del presidente di regione Eugenio Giani, così da poter controllare sin dai prossimi mesi l’effettiva pericolosità dei pannelli.
“Quattro ospedali toscani sarebbero a rischio incendio a causa della presenza di pannelli isolanti dello stesso tipo di quelli che hanno causato l'incendio del grattacielo di via Antonini a Milano lo scorso anno. Secondo quanto riporta il quotidiano "la Repubblica", nell'edizione milanese dello scorso 2 dicembre, una relazione dei vigili del fuoco commissionata dalla Procura di Milano ha stilato un elenco di immobili in tutta Italia che hanno installato i pannelli Larson PE. Tra questi, vengono citati quattro ospedali toscani, senza che nell'articolo venga indicato quali. Non può che generare preoccupazione sapere che in Toscana ci sarebbero quattro ospedali a rischio incendio. Per questa ragione, chiediamo urgentemente al Presidente Giani, alla Regione Toscana e alle Asl territoriali di verificare in quali ospedali siano stati installati i pannelli isolanti considerati a rischio incendio. Di mettere in atto tutte le necessarie azioni volte a garantire la sicurezza dei degenti, del personale medico, dei lavoratori e lavoratrici sanitari e dei servizi ospedalieri”.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 513
Le amministrazioni locali, quelle provinciali, persino in regione si stanno scervellando per capire dove poter stoccare e smaltire i fanghi della lavorazione marmifera.
Eppure, per molti, l’idea che debba essere il pubblico a pagare è qualcosa di tremendamente sbagliato e ingiusto, visto che, alla fine, sono i privati ad aver creato il problema della marmettola, senza peraltro aver puntato su possibili nuovi metodi di smaltimento o di riutilizzo dei fanghi.
L’idea che lo stato e le sue istituzioni funzionino un po’ da “bad company” per i privati che non riescono a risolvere i propri problemi non è proprio andata giù alla sezione di Carrara di Legambiente, che in un lungo comunicato, accusano senza appello le aziende del settore estrattivo e lapidee, colpevoli di aver creato un problema enorme da un punto di vista ambientale ma ad oggi non in grado di risolverlo, e perciò costrette ad attendere, e sperare, che i cittadini mettano mano al portafoglio e alla loro salute per metterci una pezza sopra.
“La “nuova” emergenza si chiama marmettola. Tanto nuova, a dir la verità, non è. Ma dopo la chiusura della discarica di servizio alla Venator di Scarlino, e la conseguente interruzione dei ritiri per il tramite della Cages di Massa, le istituzioni locali si sono affannate a cercare una soluzione ad un problema che, per essere chiari, è marcatamente delle imprese lapidee. Già a settembre eravamo intervenuti, come Legambiente, per mettere in evidenza come la “crisi” di oggi non sia conseguenza di un destino cinico e baro – spiega l’associazione ambientalista – ma dell’incapacità e dell’indolenza di un sistema produttivo e industriale che vive alla giornata, gioca su termini ambigui, usa il tema della sostenibilità e della circolarità a giorni alterni e quando più gli aggrada, e adopera il ricatto occupazionale per spingere gli enti locali a impegnarsi nella ricerca di soluzioni a un problema che potrebbe avere pesanti ripercussioni sociali (in termini soprattutto occupazionali) e ambientali (per una non corretta gestione di quello che, fintanto che non trova reali e “strutturali” forme di recupero è e rimane, per legge, un rifiuto. Come associazione, da tempo ormai, sosteniamo che l’economia circolare ha bisogno di impianti e che “rifiuti zero” senza “impianti mille” è solo una presa in giro. Se parliamo di rifiuti urbani è corretto e giusto che siano i comuni a farsi carico di realizzare anche le strutture impiantistiche, pubbliche, per rendere concreta la circolarità. Ma se ci spostiamo nel campo dei rifiuti speciali, derivanti dalle attività produttive, questo onere è tutto degli imprenditori: perché dovrebbe fare eccezione il comparto lapideo apuano? È persino paradossale che i cantori del “libero mercato e della libertà di intrapresa” bussino poi alle porte delle istituzioni, pretendendo che da queste arrivi la soluzione perché non hanno mai investito in ricerca, in innovazione di processo, in tecnologia e si sono affidati (loro, proprio loro!) ad un “monopolista”. Cerchiamo quindi di fare chiarezza: la crisi della Venator, e il conseguente blocco della Cages, non ha le sue radici in una crisi di mercato ma nel fatto che la discarica in cui conferivano i “gessi rossi” (un mix del residuo della loro produzione di biossido di titanio con i fanghi della lavorazione del marmo) non ha più la capacità di ricevere questi rifiuti. Una discarica creata da una ex cava a Montioni, nel bel mezzo di un parco naturale in prossimità di Follonica. La strana parabola della marmettola che diventa sottoprodotto per unirsi ad un altro scarto di lavorazione e creare un rifiuto non ci sembra un esempio mirabile di economia circolare”.
La marmettola potrebbe essere un elemento di guadagno in un’ipotetica economia circolare? Legambiente non chiude all’ipotesi, ma ammette che la strada è ancora parecchio lunga e in salita, e al momento, non solo per l’Italia ma anche per le leggi europee, la marmettola resta un rifiuto che va smaltito seguendo procedimenti ben definiti.
I profitti delle cave sono ingenti, le concessioni sono stabili, ed è per questo che l’associazione ambientalista è così sbigottita di fronte all’incapacità dei privati di venire a capo del problema marmettola.
Non è possibile che, anche questa volta, siano i contribuenti a dover pagare un pasticcio tutto di marca privata.
“Altro punto su cui fare chiarezza: la marmettola è, fintanto che non trova un suo reale utilizzo come materia prima seconda, un rifiuto. Lo dicono le norme europee e il codice dell’ambiente: il catalogo europeo dei rifiuti – continua Legambiente – gli attribuisce il codice CER 010413 (Rifiuti prodotti dal taglio e dalla segagione della pietra). Questi rifiuti possono essere considerati, invece, sottoprodotti ma a ben precise condizioni (le indica lo stesso Testo Unico dell’Ambiente) che invece, al momento, nel ciclo produttivo da cui origina la marmettola non sono soddisfatte. Si ponga fine, quindi, al gioco “delle tre carte”; se si pensa di destinare a questi scarti un’area di “stoccaggio” (perché non chiamarla discarica?), per di più ai Grottini o Codupino a Massa (area già di per sé meritevole di attenzione per la discarica “Asmiu”), si dica chiaramente che la marmettola è un rifiuto speciale e che gli imprenditori lapidei se ne devono fare carico, sotto il profilo dei costi anzitutto, e assumendosi la responsabilità di riconoscere la loro incapacità a realizzare veri circoli virtuosi dei propri sistemi produttivi. Altrimenti non ci resterà altro che pensare che quel sistema di imprese continui “a fare lo scemo per non pagare le tasse” (anche letteralmente). In conclusione, a nostro avviso non ha alcun senso che le Amministrazioni pubbliche si debbano attivare per risolvere il problema della marmettola, al posto delle imprese di un settore che vanta già profitti stratosferici; altrimenti dovrebbero fare altrettanto per gli altri settori produttivi (edilizia, nautica ecc.), che invece pagano per un corretto smaltimento dei rifiuti da loro prodotti. Come già detto sopra, gli imprenditori del lapideo sapevano da tempo che la Cages avrebbe smesso di ritirare la marmettola. Se sono stati imprevidenti, problemi loro. Trovino una discarica che accolga i loro rifiuti (anche se, per inciso, per la nostra associazione la discarica è la destinazione peggiore per i rifiuti) e paghino per il conferimento come già fanno imprese di altro tipo. Sicuramente, il fatto di dover pagare per lo smaltimento, costituirà un potente incentivo per trovare rapidamente un riutilizzo della marmettola nell’economia circolare”.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 1220
Mancherebbero ancora più di sei mesi, ma il clima politico in quel di Massa è davvero rovente, e tutti i fronti politici si stanno già preparando in vista dell’apertura delle urne.
La maggioranza dell’attuale sindaco Persiani scricchiola pericolosamente (e il centrodestra sempre parecchio intenzionato a proporre una nuova figura), il PD ha “quasi” già trovato il suo candidato, ma anche il Movimento Cinque Stelle non ha intenzione di restare alla porta.
Con un comunicato ufficiale, i pentastellati massesi hanno reso nota la creazione di un nuovo fronte progressista, composto, oltre ovviamente al M5S, anche da Unione Popolare e dal collettivo Massa Città in Comune.
Il nuovo polo nasce con l’idea di proporre un’alternativa sia alla destra che al centrosinistra, aprendosi totalmente alla società civile e puntando in primis su un piano d’azione sul territorio piuttosto che concentrarsi sull’individuazione del candidato con più appeal.
Una scelta coraggiosa, che visto i tentennamenti della platea di votanti nei confronti dei vecchi baluardi della politica degli ultimi vent’anni, potrebbe portare a delle sorprese nello scrutinio di giugno.
“Prima dei nomi vengono le idee. Partendo da questo input e dal desiderio di offrire soluzioni alternative ai problemi della città, sabato a Massa è stata ufficializzata la formazione di un polo progressista e di sinistra formato dal Movimento Cinque Stelle, Unione Popolare e il collettivo Massa Città in Comune. A promuovere l'iniziativa sono uomini e donne che intendono avviare un percorso partecipato e condiviso in vista delle prossime elezioni amministrative finalizzato alla costruzione di un programma centrato su alcuni imprescindibili punti. Superare le vecchie pratiche politiche, lavorare ad un modello di sviluppo diverso e opposto a quello utilizzato dalle altre forze in campo, elaborare uno schema che non parta dall’individuazione immediata di un candidato sindaco o una candidata sindaca, ma da un “programma” alternativo a quello della destra e diverso da quello del centrosinistra Solo al termine di questo percorso – concordano le forze che compongono il polo – sarà individuato il nostro candidato sindaco o candidata sindaca, quale garante e interprete del programma e della visione che lo guida. L’obiettivo ambizioso è costruire un'idea di città e un futuro diverso per le nuove generazioni che ancora abitano e frequentano il territorio, un futuro fondato su un paradigma che assuma la “sostenibilità” quale asse culturale dell’economia del territorio, ovvero la difesa dell'ambiente, contrastando le dinamiche più pericolose del mercato che producono un arricchimento di pochi. Il percorso si propone di restituire alla politica la dignità che le compete, attraverso l’attivazione concreta e indifferibile di processi di assoluta trasparenza, di eliminazione di tutto quanto concorre, a ragione, alla sua percezione come luogo dei privilegi, delle facili carriere, degli sprechi, a volte del malaffare. Le nostre priorità, che saranno sviluppate in laboratori tematici, sono il lavoro, che è questione fondamentale, la buona occupazione e la sicurezza nei luoghi di lavoro; i beni comuni (la montagna e le cave, il mare e le spiagge, l’acqua e l’ambiente); la casa come diritto umano; la promozione di misure volte al contrasto della povertà, le bonifiche, la salute e la sanità pubblica; le infrastrutture e la mobilità, i diritti delle nuove generazioni, la formazione e la cultura”.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 442
Ormai sembra cosa fatta: il sindaco di Massa, Francesco Persiani, non gode più di un ampio apprezzamento tra le file di chi, quasi cinque anni fa, lo aiutò a raggiungere la poltrona più ambita del comune apuano.
Una notizia che forse non porta nulla di nuovo, le critiche al sindaco da parte dei propri alleati si sprecano da mesi, ma la bocciatura della variazione di bilancio, proposta dallo stesso Persiani, consiglio comunale potrebbe portare ad uno strappo insanabile, con conseguenze ancora tutte da decifrare.
Il consigliere Antonio Cofrancesco (Gruppo Misto) ha persino invitato il primo cittadino a dimettersi, ma per ora Persiani riga dritto, anche se rischia di arrivare alle prossime elezioni con davvero pochi in grado di dargli un sostegno sincero.
Di certo, Forza Italia non farà parte della sua schiera: con una nota ufficiale, il coordinatore comunale di FI Massa Domenico Piedimonte critica aspramente l’operato del sindaco, accusato di fare un uso personalistico della sua carica, e senza dunque ascoltare le proposte che arrivano persino dai suoi alleati, e di aver quasi abbandonato alcune zone periferiche della città, ormai in stato di degrado.
“Il sindaco Persiani ha, a mio avviso, governato male la città, soprattutto per essersi ‘dimenticato’ di interi zone importanti quali Partaccia, Ronchi, Poveromo, interi quartieri della città e della montagna. Anche per questo ha perso la fiducia dei consiglieri. In primis quelli della sua lista. Prova ne è che dei sei consiglieri che aveva eletto nella lista Persiani Sindaco – incalza Piedimonte – ne rimane solo uno a sostenerlo. La gran parte dei partiti del centrodestra che nel 2018 gli avevano offerto l'opportunità di guidare la coalizione realizzando il programma elettorale pattuito hanno oramai chiaro che non si è rivelato adatto a guidare la nostra città e l'umore della città è ben evidente ai più. L'attuale sindaco ha sempre sostenuto di andare avanti solo se sostenuto da tutti, ma anche davanti alla palese bocciatura politica in aula sembra far finta di nulla anziché trarne le dovute conclusioni. Quello sull'assestamento di bilancio è stato un voto politico come ha ben rimarcato Marco Guidi. È stata presentata in aula una variazione non condivisa che non metteva soldi per i parcheggi, per la pista dell'aeroporto, per il decoro della città, per la rimozione degli abusi segnalati su alcuni dei varchi di accesso al mare, per la Partaccia e per le nostre periferie. E neanche per una delle sole iniziative che Forza Italia si è vista approvare tramite mozioni dal consiglio comunale intero. Una manovra che rispecchiava nuovamente il leitmotiv di un uomo solo al comando. Prassi oramai ritenuta evidentemente inaccettabile non più solo da noi di Forza Italia, che da anni reclamiamo maggior trasparenza ed un cambio di passo volto verso ad un ascolto empatico richiesto da molti cittadini, associazioni di categoria, comitati, singoli consiglieri ed interi partiti. La città ed il centrodestra ha bisogno di un sindaco che pratichi davvero la condivisione ed il coinvolgimento nelle scelte impattanti per il territorio e non la lasci una parola vuota ad uso della stampa. La bocciatura della variazione di bilancio ha un significato chiaro a tutti. È stato un atto di sfiducia che il consigliere Antonio Cofrancesco ha ben argomentato in aula prima del voto, chiedendo al sindaco le sue immediate dimissioni. Quindi, le avvisaglie c'erano tutte. Altroché un fulmine a ciel sereno. Speriamo solo che adesso, il sindaco uscente non voglia creare artificiosamente problemi al centrodestra andando a favorire le sinistre che smaniano di tornare al governo della città. Se alla richiesta della politica locale di fare un passo indietro lui risponde che sarà Roma a decidere, è ancora più evidente la sua inadeguatezza politica a ricoprire il ruolo. Massa ha bisogno di un sindaco che rilanci l'azione locale del centrodestra unito e non di un proconsole Romano”.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 300
"La definizione del T2 e del cd. "Lotto Debole" e conseguenti tagli chilometrici, previste dalla gara in oggetto e risalente ormai a più di 11 anni fa, non pare più adeguata a rispondere alle esigenze dell'utenza e alle garanzie in termini occupazionali dei lavoratori" interviene Rossetti Alice la coordinatrice regionale di Italia Viva " occorre che sia garantito il servizio pubblico di trasporto locale anche e soprattutto nelle aree a minore densità, oltre che la condizione lavorativa dei lavoratori del settore e allo stesso tempo che sia minimizzato il ritorno alla frammentazione nella gestione del servizio, in controtendenza con quanto previsto con l'aggiudicazione al gestore unico regionale. Per questo, " conclude Rossetti " è necessario che la Regione, in sinergia con UPI Toscana, Provincia di Massa Carrara, aziende coinvolte e sindacati si adoperi a riprogrammare il servizio individuando soluzioni tecniche, organizzative e contabili utili ad attenuare l'impatto dei tagli nei primi anni del servizio per rientrare negli anni successivi creando ad esempio con un lotto T3 e incrementando anche il personale della provincia di Massa Carrara destinato al Servizio TPL trasporti ai fini della gestione dei prossimi anni di contratto. Ai cittadini della provincia di Massa Carrara devono essere garantiti servizi adeguati, non si può non tenere conto che le scelte, vista la vetustà della gara, vadano integrate alla luce del mutato contesto in questi dieci anni."
- Dazzi: “Il ruolo di Città creativa Unesco non è in discussione. Abbiamo tante idee"
- Caffaz: "Sull'Unesco c'è il caos, urge un consiglio comunale dedicato all'argomento"
- Carrara, Martinelli (M5S) sulla variazione di bilancio: “Usati solo i fondi tenuti da parte dalla giunta De Pasquale”
- "Nessun regalo alle imprese né a nessun altro da parte del sindaco"
- Marmettola, Andrea Barotti (AM) critica la soluzione “Codupino”: “Assurdo pensare ad un sito chiuso vent’anni fa”
- Carrara, maggioranza e opposizione unite sulle mozioni Pd per la transizione ecologica
- Amorese e Guidi (FdI): "Eseguiti importanti interventi di riqualificazione a Casette"
- Consiglio provinciale: approvato il piano dell'offerta formativa e del dimensionamento scolastico per il 2023-2024
- Università del tempo libero, il sindaco Arrighi fa chiarezza
- Caffaz: “Cartelli per i turisti scritti in un inglese imbarazzante. per reazione ho scritto l'interrogazione in carrarino”