Politica
«Incendio al campo di Lavello, sfiorata la tragedia. La sindaca faccia rispettare ordinanza di demolizione e sgombero»
"L'incendio che nella notte ha devastato una roulotte abitata nel campo rom di Lavello è l'inevitabile conseguenza di una situazione di illegalità e degrado che denunciamo da tempo.

«Trasporto pubblico a Colonnata, situazione segnalata da tempo, ora anche pericolosa: la giunta Arrighi resta sorda»
“Già in data 26 luglio 2024 e 14 ottobre 2024 attraverso la stampa locale avevo segnalato le allora gravi criticità del servizio di trasporto pubblico a Colonnata, con…

Il cambio di nome dell'aeroporto del Cinquale è irregolare: Italia Nostra Massa Montignoso si appella al prefetto e alla presidenza nazionale
La sezione Massa Montignoso di Italia Nostra ha fatto un appello al presidente nazionale per salvaguardare i toponimi storici della città di Massa: “A Massa, nel corso degli anni, sono…

Il Polo P&S: sono i sindaci azionisti di Gaia a dare le linee strategiche al CDA
Per il Polo Progressista e di Sinistra, composto da M5S RC e Mcc, chi risponde in nome e per conto di GAIA Spa non ha ben chiara la…

Azione U30 Massa: soddisfatti per la riapertura della Biblioteca, una risposta concreta alla città
Come Azione U30, accogliamo con soddisfazione la notizia della riapertura della Biblioteca Comunale di Massa nella sua sede temporanea presso la scuola Bertagnini. Si tratta di una soluzione…

Ponticello in legno sul fiume Frigido in stato di degrado: il consigliere Tarantino e il comitato "Tra la Gente" chiedono un intervento immediato
Ancora una segnalazione sullo stato di degrado delle infrastrutture pedonali nella zona del fiume Frigido. Questa volta è il comitato cittadino “Tra la Gente”, attraverso il suo rappresentante…

Ferro non zincato nel cantiere della scuola Buonarroti: il consigliere Mirabella sottolinea i ritardi, gli aumenti di spesa e le mancate risposte dell’amministrazione
Il ferro usato per i lavori alla scuola media Buonarroti di Marina di Carrara non è zincato, quindi molto più soggetto ad arrugginire, specialmente se usato in una…

Feneal Uil: rinnovato il contratto nazionale lapideo e materiale da escavazione
Lunedì 14 luglio a Milano si è conclusa la trattativa che ha portato al rinnovo del CCNL Lapidei e materiali da escavazione per circa 30mila lavoratrici (3mila…

Fondazione Antonino Capponnetto fa il punto sulla situazione apuana in attesa della Commissione Parlamentare antimafia
La recente operazione che ha visto il nostro territorio come un autentico hub del traffico illecito di sostanze stupefacenti è una ulteriore conferma su quanto sia la…

"Gravi violazioni al Consorzio di Bonifica Toscana Nord. Sodini non rispetta la democrazia né la parità": la critica di Teresa Baldini
"Quello che è avvenuto nell'ultima assemblea del Consorzio di Bonifica Toscana Nord è molto grave, sia dal punto di vista dei contenuti che dell'atteggiamento tenuto dal Presidente Sodini,…

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Scultura, economia circolare e nuove tecnologie. Saranno questi alcuni dei punti cardine attorno ai quali si svilupperà l'azione di Carrara nella rete della Città creative Unesco per il prossimo anno. “Il nostro ruolo di Città creativa Unesco non è assolutamente in discussione – chiarisce l'assessore Dazzi -. Siamo ben consapevoli di quanto questo appartenenza non solo sia strategica, ma rappresenti anche un motivo di orgoglio per Carrara. Noi siamo tra i coordinatori italiani delle Città creative per quanto riguarda l'arte e l'artigianato e siamo invece vice coordinatori a livello mondiale e presto ci attendono delle importanti scadenze. A marzo avremo un tavolo con le altre città nazionali dove ci proporremo per proseguire in questo importante compito di coordinamento, mentre sono in corso delle valutazioni sul farci avanti o meno per presiedere anche la rete a livello internazionale. Si tratta sicuramente di un nostro obiettivo e per questo sono in corso delle valutazioni interne per capire se in seno al Comune ci siano già le forze per adempiere a un ruolo tanto importante o se sia il caso di prendere un po' di tempo e aspettare prima di proporci. Al di là di queste considerazioni, lo ribadisco, il nostro ruolo di Città creativa non è assolutamente in discussione, anzi. Poche settimane fa sono intervenuta al forum di Modena: si è trattato di un'importante occasione di confronto con gli altri rappresentanti delle città creative dove il nostro contributo è stato particolarmente apprezzato. Nel frattempo stiamo lavorando già a numerose iniziative da programmare nel 2023. Vorremo iniziare, già nei primi mesi dell'anno, con un tavolo tecnico che coinvolga tutte le città italiane e poi, la prossima estate, con un forum che tenga assieme temi importanti come quello della scultura, ma anche dell'economia circolare e delle nuove tecnologie legate all'artigianato. Quanto infine al Progetto Commons, come ho già avuto modo di sottolineare, si è trattato di un passo indietro legato a motivi esclusivamente tecnici visto che, come ha spiegato anche la stessa direttrice del MudaC Laura Barreca, ci sono stati dei problemi legati alla rendicontazione e per questo abbiamo preferito destinare altrove i 40mila euro del bilancio comunale”.
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"È stata surreale la seduta di ieri della commissione cultura con le associazioni degli artigiani che hanno giustamente denunciato l'assenza di una progettualità seria da parte dell'amministrazione comunale e gli stessi rappresentanti locali dell'Unesco che hanno paventato una seppur remota possibilità di revoca del ruolo di città creativa a Carrara".
Inizia così un comunicato di Simone Caffaz, che poi comincia ad analizzare più in dettaglio carenze e contraddizioni: "Un campanello d'allarme era suonato nelle scorse settimane quando l'assessore Dazzi aveva manifestato l'intenzione di creare una sub-commissione composta da consiglieri comunali di sola maggioranza per farsi aiutare nell'argomento. Un'iniziativa sbagliata e illegittima, che faceva il paio con il mancato inserimento della città nel programma del forum di Modena, situazione a cui, dopo la nostra denuncia pubblica, è stata messa una "toppa" prevedendo un intervento fuori programma della stessa Dazzi".
Ma le carenze del Comune, a giudizio di Caffaz, sono ben più gravi e non possono essere risolte con un semplice discorso al forum di Modena: "La sub-commissione non è stata mai riunita e, ad oggi, nulla è stato fatto per tutelare e valorizzare il ruolo della città, come hanno correttamente affermato le associazioni artigiane. Anzi, il Comune ha rinunciato senza dare troppe spiegazioni, a 19 mila euro che erano già stati stanziati da Regione e Fondazione Marmo per il progetto Commons che riguardava la rete delle città creative. Quali sono i motivi di tale scelta? È opportuno rinunciare in questo modo a risorse pubbliche e private recepite dalla precedente amministrazione dopo aver vinto un apposito bando? Qual è il progetto alternativo a Commons?".
Di qui la proposta di Caffaz, che prende in mano la situazione: "Chiedo in tempi rapidi la convocazione di un consiglio comunale sull'argomento, preparato da un'adeguata fase istruttoria in cui si possano conoscere documenti e aggiornamenti. Chiediamo a tutte le forze politiche di prendere una posizione chiara sull'argomento in consiglio comunale e, se è necessario, stanziare delle risorse o impegnarsi a farlo in vista del prossimo bilancio. Altrimenti la sindaca Arrighi, la giunta e la maggioranza si prendano la responsabilità di affermare che non ritengono strategico e utile che Carrara rientri tra le città creative Unesco".
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È tempo di bilanci, sia a Roma che nel resto d’Italia, e il comune di Carrara non fa di certo eccezione. La giunta Arrighi ha ufficialmente proposto una nuova variazione al bilancio del comune apuano, ma le direttive proposte hanno lasciato parecchi dubbi e perplessità tra i consiglieri di minoranza. Tra questi c’è anche il consigliere pentastellato Matteo Martinelli, che attraverso una nota ufficiale, ha voluto esprimere i suoi dubbi sull’effettivo impatto dell’attuale amministrazione sugli ultimi aiuti alla popolazione, attanagliata dal costo della vita alle stelle, e sui lavori di manutenzione sul territorio comunale.
Risulta infatti, a detta di Martinelli, che tutti i fondi utilizzati sin ora sono stati “eredità” della precedente giunta De Pasquale, che aveva appositamente creato un fondo per venire incontro ad emergenze di questo tipo.
Considerando che anche i successivi 100mila euro dedicati per l’aiuto ai nuclei familiari in difficoltà arrivano da Roma, Martinelli si chiede perché l’attuale maggioranza non abbia fatto scelte più coraggiose in merito alla spesa per il supporto alla cittadinanza.
“L’ultima variazione di bilancio proposta dall’amministrazione comunale lascia decisamente perplessi sia per le modalità con cui ci è stata proposta, sia per la gestione delle somme destinate a fronteggiare il tema del rincaro delle bollette. Per una parte la variazione è largamente condivisibile – commenta il consigliere del Movimento Matteo Martinelli –in quanto recepisce fondi del PNRR per la riqualificazione dell’area villaggio San Luca, la progettazione della nuova Taliercio, la strada di Campocecina e gli interventi di messa in sicurezza su Canal Del Rio. Si tratta di investimenti pianificati dall’amministrazione De Pasquale che ne aveva già ottenuto i relativi finanziamenti ministeriali. Per quanto concerne l’utilizzo del ‘’fondone covid’’ lasciato in eredità dall’amministrazione De Pasquale, tutte le polemiche di inizio legislatura si sono sciolte come neve al sole, alla luce del fatto che quei fondi sono stati in larga misura spesi in questi mesi per fronteggiare l’aumento del costo dell’illuminazione pubblica e delle altre utenze degli edifici e impianti del Comune. In altre parole, se la città non è al buio e le scuole al freddo lo si deve anche a chi in passato ha gestito le risorse con prudenza e lungimiranza. Dall’altra parte ci è stata prospettata in commissione bilancio uno stanziamento per le famiglie per soli 150mila euro per il caro bollette, anche questi presi dal fondo. Per cui l’amministrazione Arrighi, di fatto, non ha messo un solo euro su questa fondamentale partita. Di fronte a tale prospettiva, avevo chiesto in commissione un ulteriore approfondimento per cercare di capire se effettivamente non ci fosse la possibilità di trovare somme ulteriori da mettere a disposizione delle famiglie che ne hanno bisogno. Risorse che puntualmente abbiamo scoperto esserci, per circa 100mila euro, ma sempre e solo dall’utilizzo di fondi statali, a seguito della comunicazione dell’amministrazione. Comunicazione arrivata solo all’ultimo tuffo in consiglio comunale. Insomma, pur comprendendo le difficoltà del momento, rimarchiamo che si poteva e si doveva fare di più. Infine, se non ci fosse stata in commissione una presa di posizione da parte della minoranza, probabilmente neppure gli ulteriori 100mila euro sarebbero mai arrivati alle famiglie. Pertanto, auspichiamo per il futuro una maggiore condivisione delle scelte, soprattutto su tematiche sentite e importanti per i cittadini”.
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"Nessun regalo alle imprese né a nessun altro da parte del sindaco". Così il presidente della commissione Marmo Nicola Marchetti risponde al consigliere di minoranza Matteo Martinelli ed a chi ne riecheggia strumentalmente le affermazioni.
"In commissione il sindaco Arrighi ha precisato le posizioni politiche della nostra maggioranza ribadendo la volontà di portare avanti il ricorso di Cassazione in merito ai beni estimati e ricordando le battaglie tipiche della nostra maggioranza – aggiunge Marchetti -. Riguardo il passaggio sull'Emas è imbarazzante confondere la richiesta di una certificazione ambientale così importante con qualsiasi altra cosa. Spesso sulle cave si parla esclusivamente di impatti ambientali e quando il Comune chiede una certificazione che può garantire una maggior tutela ci sembra paradossale legarla a un favore. Per ciò che concerne il rapporto con la Regione questa amministrazione sta cercando, come detto in commissione, di riallacciare i rapporti dopo anni di assenza. In questi mesi abbiamo avviato un confronto serrato e, ribadisco, che non c'è davvero alcun appiattimento sulle posizioni di nessuno. Nostra intenzione è semmai quella di rapportarci in maniera costruttiva con tutti i soggetti attori del mondo del lapideo per far arrivare maggiori risorse alla collettività carrarese"
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Le abbondanti piogge delle ultime settimane, oltre ad essere state un vero e proprio toccasana per l’agricoltura e le riserve idriche, hanno portato a valle un problema che sembra aver monopolizzato quasi per intero la vita politica massese e non solo. I “protagonisti” indiscussi di questa querelle sono ovviamente i fanghi di scarto della lavorazione del marmo, più comunemente noti come marmettola, che anche “grazie” alle nuove acque hanno letteralmente riempito i torrenti che scendono dai crinali apuani, arrivando, in alcuni casi, ad intaccare così tanto alcune falde da costringere le amministrazioni locali di turno a staccare il rifornimento idrico ai cittadini.
Sembra un evento “piovuto”, per restare in tema, dal cielo, ma i disagi creati dai fanghi sono invece un problema atavico di tutta la regione apuana, che ciclicamente ritorna a parlare di possibili soluzioni per arginare il problema.
Dai banchi del consiglio comunale di Massa, per bocca dell’assessore Paolo Balloni, sembra essersi alzato l’ennesimo tentativo di ovviare al “caso marmettola”: depositarla in gran quantità nell’ex discarica Codupino in via San Colombano.
Un’idea che ha fatto storcere il naso a molti, in primis ad Andrea Barotti, consigliere civico di Arcipelago Massa, che considera assurdo anche il solo pensare di utilizzare un’ex sito di stoccaggio chiuso ormai da vent’anni.
“La proposta, lanciata dall’assessore Balloni di depositare la marmettola nella ex discarica di Codupino mi ha stupito, poiché sembra che il sito di via San Colombano, di cui si trova traccia in una serie di documenti passati in consiglio comunale, non sia, per l’amministrazione Persiani, chiuso. La realtà che ha descritto – incalza Barotti – in poche righe, il ministero dell’ambiente è ben diversa! Gli uffici del dicastero, rispondendo ad una interrogazione, hanno riferito che la discarica, presente in un elenco di ambiti da bonificare, ha terminato la propria attività oltre vent’anni fa. Ad oggi, nonostante le mie pubbliche richieste, nessun componente dell’Amministrazione Persiani ha fornito il titolo autorizzativo che consentirebbe l’uso, conforme alla normativa, della discarica, né alcuno ha fornito nette rassicurazioni sul rispetto delle prescrizioni previste per garantire, una volta esaurito il conferimento dei rifiuti, l’integrità delle matrici ambientali; del resto, neppure la commissione ambiente ha fatto luce sull’origine dei cumuli di rsu rilevati nel corso di un sopralluogo”.
Se però Codupino è inadeguata, quale potrebbe essere la soluzione giusta per “stoccare” la marmettola? Barotti non entra nel dettaglio, di certo però non propende per l’apertura di nuove discariche, ma evidenzia come sia quasi impossibile discutere di ambiente con una giunta di questo tipo, che, secondo il consigliere, ha già messo in conto di voler far pagare lo smaltimento dei fanghi ai cittadini.
“L’aspetto di questa vicenda che suscita rabbia e amarezza è che – continua il consigliere –mentre si discute sulla bonifica della falda, un assessore, forse poco informato sulla disciplina vigente, pensa di risolvere l’emergenza marmettola utilizzando una discarica chiusa da anni. La destra (nessuno mi sembra abbia preso le distanze da Balloni) vorrebbe porre sulle spalle dei cittadini non solo la depurazione delle acque del Cartaro, l’inquinamento del Frigido, le autobotti per l’intorbidimento delle sorgenti di Forno, ma anche lo smaltimento dei residui della lavorazione del marmo. Un politico che ha la responsabilità di governare un territorio dovrebbe sapere che nella marmettola possono trovarsi contaminanti ed è perciò necessario conferirla in impianti autorizzati e idonei”.
Uno scenario che dunque, secondo Barotti, non può che suscitare altro che desolazione: questa giunta parrebbe inadeguata a gestire l’emergenza ambientale causata dalla marmettola, ma anche l’opposizione, un tempo alle redini del comune, non è che si sia distinta per il suo approccio ambientalista e di rigore nei confronti del settore estrattivo.
Quel che è certo, a parer del consigliere, è che alla fine, come molto spesso succede, a pagarne le conseguenze saranno solo ed esclusivamente i cittadini.
“La Giunta Persiani pare ripetere gli errori del vecchio centrosinistra, poiché, non trascurando la mancata bonifica della ex discarica di Codupino, propone di creare un sito di stoccaggio per i rifiuti prodotti dai settori estrattivo e lapideo; la stessa idea di partenza che aveva condotto una classe politica ad aprire la discarica di Montignoso. Evito di spiegare all’assessore all’ambiente Balloni le procedure ed i costi per dare forma alla sua alzata d’ingegno, però lo informo che Reti Ambiente, quando acquisirà Asmiu, potrà chiamare, in assenza di riserve, i cittadini, aumentando la Tari, a partecipare alle spese per il recupero ambientale del sito di via San Colombano. I massesi, in breve, potrebbero pagare anche lo smaltimento della marmettola. Infine, trovo davvero poco credibile un’amministrazione che parla di turismo, di ambiente e poi propone una discarica in un contesto fragile e per molti versi compromesso. Ritengo serva girare pagina! un vero cambio di passo che nemmeno un certo centrosinistra può garantire; potrà quella compagine, indipendentemente dal volto del candidato, parlare di ambiente quando la vecchia ricicleria ha immesso, dall’anno 2016 all’anno 2019, acque non depurate nella fognatura bianca? Io credo di no, ed è per questo che serve una politica nuova, autorevole e credibile”.
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È davvero difficile trovare argomenti che accomunino tutti i rami di un consiglio comunale, figuriamoci un voto all’unanimità. Ci sono però alcune questioni e sfide, come quella dell’efficientamento energetico e della transizione ecologica, che bene o male riescono ad unire le azioni sia della maggioranza che dell’opposizione: il credo politico si mette in secondo piano quando di mezzo c’è il futuro del territorio.
Potremmo definirli guidati da questo spirito i consiglieri comunali di Carrari, che nella giornata di ieri hanno votato all’unanimità sulle due mozioni proposte dal capogruppo Pd Gianmaria Nardi riguardanti alcune svolte “green” che prenderanno piede nella città apuana e nelle sue frazioni.
“Carrara città con strade sicure" e "Installazione colonnine ricarica elettrica": i nomi delle due mozioni sono già abbastanza esplicative, e vogliono essere l’apripista per un cambiamento verde e sostenibile che porterà Carrara a recuperare il divario ormai venutosi a formare con alcuni grandi città italiane ed europee.
“Nel consiglio comunale di Carrara di martedì 29 novembre – si legge comunicato diramato dal Pd locale – sono state approvate due mozioni proposte dal Capogruppo PD Gianmaria Nardi, sostenute nel dibattito unitamente da maggioranza e opposizione. Pur avendo due titoli diversi, le mozioni hanno un obiettivo comune: "Carrara città con strade sicure" e "Installazione colonnine ricarica elettrica" sono solo i primi passi verso una decisa e necessaria svolta "green" della nostra città. L'idea di costruire un percorso condiviso con i cittadini per limitare effettivamente la velocità delle auto nelle aree urbane, a partire dalle commissioni competenti, è una scelta che tutela salute e ambiente, salvando vite umane e limitando le emissioni nocive, e migliora la qualità della nostra vita, consentendoci di sviluppare e rendere sicuro l'uso della bicicletta. Soprattutto tutela la vita delle nuove generazioni, che avrebbero un livello di maggiore sicurezza in tutte le loro attività. Unitamente a questo, l'impegno a costruire una rete pubblica di ricarica elettrica consente di recuperare un divario sulle altre città italiane ed europee, e di aggiungere una ulteriore opportunità di mobilità sostenibile per i cittadini carraresi, con un impegno a coprire tutte le frazioni e i paesi. Il dibattito ha chiarito che questo è solo un primo passo, condiviso con l'amministrazione e il consiglio comunale tutto, di una visione che deve portare all'efficientamento degli edifici pubblici, così come a servizi ambientali in grado di aumentare il riciclo e la dotazione industriale per il riuso dei rifiuti raccolti in città, aumentando decoro e pulizia. Altri importanti passi sono quelli già preliminarmente affrontati in commissione ambiente, dove si è manifestata la volontà di istituire comunità energetiche, e più approfonditamente in commissione marmo quella di rispondere all'emergenza marmettola (nell'immediato con soluzioni che ci consentano di non fermare la produzione e tutelare la salute dei cittadini e in prospettiva attraverso processi di economia circolare che ci consentano di trasformare quello che oggi è un rifiuto in una risorsa)”.
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Il consiglio provinciale della Provincia di Massa-Carrara nel corso dell'ultima seduta ha approvato all'unanimità il piano provinciale dell'offerta formativa e del dimensionamento scolastico per l'anno 2023-2024: l'atto adesso passa alla Regione Toscana per l'approvazione definitiva.
La delibera, come ogni anno, giunge al termine di un percorso che coinvolge le due conferenze zonali (della costa e della Lunigiana), che hanno la competenza per quando riguarda la scuola dell'infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado, e il tavolo della Provincia per le scuole secondarie di secondo grado.
Dimensionamento scolastico
Le novità del nuovo piano riguardano la Lunigiana con la soppressione della direzione didattica di Aulla e la richiesta di istituzione di un nuovo istituto comprensivo, denominato Gandhi, ad Albiano Magra che prevede l'attivazione di una nuova scuola secondaria di primo grado. Viene inoltre richiesto il trasferimento dell'Istituto Marsili di Tresana dal comprensivo Alighieri di Aulla al Cocchi di Licciana Nardi.
Offerta formativa
Per l'infanzia nella zona di costa, a Massa, viene richiesta l'attivazione di una sezione aggiuntiva per incremento iscrizioni all'istituto comprensivo 3 di Marina di Massa. Per la primaria in Lunigiana il piano prevede l'attivazione del tempo pieno, su richiesta delle famiglie, per il nuovo istituto comprensivo di Albiano Magra.
Per le scuole superiori le novità riguardano:
- l'istituto Zaccagna di Carrara, con la richiesta di un nuovo indirizzo dedicato ai Sistemi informativi dell'impresa
- l'istituto Belmesseri di Pontremoli, prevedendo la soppressione dell'indirizzo "Turismo" e la sua sostituzione con un nuovo indirizzo dedicato ai "Servizi culturali e dello spettacolo"
- l'istituto tecnico di Fivizzano, con la richiesta della sostituzione della lingua russa con quella spagnola per l'indirizzo relazioni internazionali per il marketing, e l'attivazione di un corso serale socio sanitario.
Infine, sempre per le scuole secondarie, sono cinque i percorsi richiesti per quanto riguarda la formazione professionale:
- Istituto professionale Einaudi di Carrara: operatore per l'abbigliamento e prodotti tessili per la casa
- Istituto professionale Barsanti di Massa: Operatore riparazione dei veicoli a motore, operatore elettrico e operatore termoidraulico
- Istituto alberghiero Minuto Massa: Operatore delle produzioni alimentari
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“Utl: selezione dei docenti trasparente e nel rispetto del regolamento. Tutti i documenti e i verbali sono pubblici e a disposizione, in futuro siamo comunque pronti a intervenire per rendere più agili le procedure”.
Università del tempo libero: dopo due anni di attesa in questi giorni alunni e insegnanti stanno tornando finalmente in classe, nel frattempo il sindaco Serena Arrighi fa chiarezza sulle procedure seguite per la selezione dei docenti.
“Per i dodici corsi previsti quest'anno dall'Utl sono stati selezionati in tutto 11 insegnanti a fronte di 85 domande pervenute – spiega il primo cittadino -. Di queste candidature solo 71 sono risultate ammissibili e a quel punto è stato, come previsto dal vigente regolamento comunale di organizzazione degli uffici e servizi, il personale dell'ufficio Cultura a farsi carico della selezione. La norma vigente, che disciplina le modalità e gli incarichi individuali di collaborazione per questo tipo di procedure non prevede che vengano stilati né graduatorie né giudizi di idoneità; tuttavia, a garanzia di trasparenza e oggettività nel proprio giudizio, l'ufficio Cultura chiamato a scegliere i docenti ha comunque deciso di fissare dei criteri puntuali da seguire per selezionare le singole candidature. La selezione é stata così effettuata sulla base del titolo di studio, classificando ogni curriculum nelle quattro fasce buono, distinto, ottimo ed eccellente e poi valutando ogni ulteriore titolo di studio, ritenuto ammissibile, con 0,50 punti e i titoli di insegnamento specifici fino a un massimo di ulteriori dieci punti. Su questa base è stato redatto un verbale con relativa tabella esplicativa, che è liberamente consultabile in Comune con una richiesta di accesso agli atti, e selezionati i docenti. Infine, un'altra discriminante per la selezione, è stata il possesso di partita iva visto che, trattandosi di un incarico professionale, questo è un requisito necessario”.
Con i corsi che stanno già iniziando a partire Arrighi non esclude di poter introdurre qualche novità in futuro. “Ci tengo anzitutto a ringraziare gli uffici per il lavoro svolto e per la serietà con la quale il personale ha affrontato questo compito – dice -. Il nostro Comune in questa selezione ha seguito una procedura molto più stringente rispetto a tante altre realtà e ora i docenti conserveranno il proprio incarico per due anni. Quando andremo a riaprire la selezione nei prossimi anni sarà però nostra cura formalizzare questo grande lavoro di selezione fatto dal personale ed esplicitare in maniera ancora più chiara tutti i passaggi e i requisiti previsti dal bando”.
Nel frattempo le lezioni all'Utl stanno ormai partendo e oggi ci sarà la prima lezione per il corso di psicologia con Manuela Iside Alberti, mentre domani, giovedì, sarà la volta dei corsi Afa con Alessandra Fioravanti, storia dell'arte con Marzia Vignali e Italiano con Michele Canalini e ancora venerdì Carlo Paolini aprirà il proprio corso di filosofia mentre lunedì 5 inizieranno le lezioni di informatica con Michele Ambrogi.
Sono infine già stati attivati i corsi di Gabriele Costa per Storia dell’arte contemporanea e di Maria Teresa Tersigni per lingua inglese, i restanti corsi, che ancora non hanno raggiunto la soglia necessaria per l’attivazione, il calendario verrà comunicato prossimamente.
Tutti gli iscritti riceveranno puntuali informazioni dall’ufficio cultura o dai rispettivi docenti dei corsi per cui hanno già perfezionato l’iscrizione. Tutti gli iscritti, inoltre, avranno la possibilità di frequentare, senza alcun costo aggiuntivo, il corso di Bridge, già svolto con successo negli anni precedenti. il pomeriggio di martedì a partire dalle 15.30. Gli interessati possono rivolgersi al numero 328 6498111 o scrivere alla seguente mail: sartorio.claudio@gmailcom
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Un piccolo capolavoro in dialetto carrarino, probabilmente la prima interrogazione fatta in un consiglio comunale scritta in parlata locale: d’altronde Simone Caffaz non è nuovo a queste cose, sia per l’esperienza in politica, sia per quella come giornalista, ricordiamo la direzione del giornale “ Lo Svegliarino” e, diciamolo, se si deve stare all’opposizione, stando “addosso” al governo in carica, tanto vale farlo seriamente, ma anche ricorrendo a qualche trovata non usuale rispetto alla classica fraseologia della politica.
In questo caso, l’interrogazione in carrarino è stata scritta, provocatoriamente , per attaccare l’amministrazione sui neo posizionati cartelli di informazioni turistiche della città, scritti, a detta del consigliere e della parte che rappresenta, in un inglese assai approssimativo.
“A parte il proverbiale tempismo dell'amministrazione – afferma Caffaz – che ha attaccato i cartelli appena si è conclusa la stagione turistica, è il loro contenuto e soprattutto la traduzione in un inglese imbarazzante a meritare attenzione. Ho quindi presentato un'interrogazione alla sindaca in cui chiedo quanto sia costato questo obbrobrio, chi abbia fisicamente realizzato le traduzioni e cosa intenda fare per porre rimedio a questa situazione”.
Dato che i cartelli sono tradotti talmente male da essere difficilmente comprensibili, lo stesso consigliere ha deciso provocatoriamente di scrivere l'interrogazione in carrarino, dialetto che la sindaca ha dichiarato di non conoscere. Eccola di seguito.
'NTEROGAZION
OGGETTO ('N CARARIN COS'): NOIO VOLEVUAN SAVUAR
Bela mé Serena,
a t'scriv 'n cararin anc se 'n t capis na parola p'rché a i ho lèt i cartedi che t'ha fat atacar 'n 'ngles e a ni ho capit gnent, cusì a volev che 'nt capiv gnent nemanc a te. Gol d' Zerbio, un a un e pada al zentr.
Com' a t' dizev a i ho vist i cartedi che t'ha fat atacar p'r i turisti ch i è n scriti 'n dó lingue, l'italian e l'ngles. Pasi p'r l'italian, dó stropión i èn anc lì, ma a n vói 'nfierir con la tò segretaria e 'l to portavóza ch i è n p'rmalosi e chi gost'n pù che 'l fium ai luchesi.
A voi 'nveza parlar d'l'ngles p'rché chi a t l'ha scrit a m par chi n abi studiat a Ocsford ( 'n 'ngles Oxford) ma tut' al pù ala Roseli quand' a lè v'nuta zù.
Mò a vòi fart 'na precisazion. Con le lengue a' nè che mè a son propi poliglota però un pò a i ho studiat e quindi am arabat. Anc col cararin a n son sicur d'scriv'r ben (al diz a queli e quele d'la tò gongrega chi i èn fetenti) ma 'na volta a l'ho domandat al Beniamino Gemignani e lù i m'ha dit: "Scriv com t' parl". E cusì a fai.
Ma a'rv'nin al'ngles, Serena. An la fai lunga con la gramatica e la sintasi p'rché chi cartedi i' fan tant schif da far str'mulir. A vegn al sod, ale parole. P'r te via Loris Giorgi, vist che t' la ciam 'n tuti e dò i modi, a d è na strit ('n 'ngles street) o 'na ruod ('n 'ngles road)? A men che l Ghinoi e la Lucila in abbin 'l bar in dó cità d'verse, i è 'na strit, e adora p'rché 'n tì cartedi t'la ciam ruod?
Ma la roba pú greva a dè che n'ta ancamó capit cos ad è Carara p'rché t'la ciam sia siti ('n 'ngles city) che taun ('n 'ngles town), com se Nova Iork ('n 'ngles New York) i fus uguale ad Aùla ('n 'ngles Aulla).
'nsoma, n'ta ancamó capit se t sen la capa d'l tò palaz o la regina d'nghiltera ('n 'ngles England).
Mé però a t'voi aiutar e a t fai dò domande, cusì qualcò t' capis ancaté:
Un) Quant' ièn gostati 'sti obrobri d'cartedi?
Dò) Chi a t'l'ha fata la traduzion 'n 'ngles? Me su dó pe, visti i rsultati, a diré la Gea Dazi ('n 'ngles Gaia Dazzi) che a n'mbroc mai una;
Trè) Mó, se 'n t' but via 'sti cartedi e 'n ti arfà d' nóv, quand i turisti i vegn'n cóm' a fian? Ti va te a arcontar la cità? Ma ti arcont 'na siti ('n 'ngles city) o 'na taun ('n 'ngles town)? Semai 'ti pó mandar la Crudeli cusì, si s'la fan ados da le rise, i dà dó pastiche.
'n conclusión a t domand na risposta scritta, 'n ngles o 'n cararin.
E non dir che 'sta 'nterrogazion a d è 'na paiazata p'rché 'na paiazata i èn i tò cartedi.
'l cunsigér d' la siti o d' la taun
Simone Caffaz ('n cararin Cafaz)
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