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Le osservazioni al progetto di bonifica della Buca degli Sforza fatte da Italia Nostra Massa Montignoso e Legambiente
Italia Nostra Massa Montignoso e Legambiente hanno fatto alcune osservazioni al progetto di bonifica della Buca degli Sforza, a Massa, che, a breve vedrà l' aggiudicazione alla…

Votata all'unanimità, ad eccezione di Polo progressista e di sinistra, la variante Aurelia: la critica del comitato NoVariante
Il comitato No Variante Aurelia ha commentato il voto del consiglio comunale di Massa a favore della Variante: "Nel consiglio comunale del 16 settembre hanno votato all'unanimità…

Non in mio nome: manifestazione per Gaza organizzata da Associazione Mycelium in Piazza Aranci a Massa il 21 settembre
L'associazione Mycelium ha organizzato un flash mob di protesta per Gaza. Ecco la loro dichiarazione: "In questo momento storico, tra i più bui che l'umanità abbia attraversato negli…

Politeama, l'inizio della fine: flash mob di Avenza Si R-Esiste in piazza Matteotti per segnalare i molti nodi del degrado della città
Sono arrivati in piazza Matteotti con un pullman riservato, intorno alle 20,15 di giovedì 17 settembre: il gruppo nutrito di cittadini di Avenza che fa parte del comitato…

Il Polo P&S: la variante Aurelia con 60 milioni di euro sommergerà di inquinamento Massa
Il Polo Progressista e di Sinistra, composto da M5S RC e Mcc, non si meraviglia per l’approvazione della delibera per il primo lotto della Variante Aurelia,…

"Incontriamoci a Massa": il Pd Massa Carrara apre la campagna elettorale il 20 settembre in piazza Aranci
Il Partito Democratico di Massa-Carrara inaugura la campagna elettorale per le elezioni regionali del 12 e 13 ottobre con…

Un incontro per aprire un dialogo sul porto di Carrara: i Paladini Apuoversiliesi a colloquio con il nuovo commissario dell'Autorità Portuale Bruno Pisano
I Paladini Apuoversiliesi sono stati ricevuti dall’Autorità portuale di Carrara, mercoledì 17 settembre, per conoscere il nuovo Commissario straordinario Bruno Pisano. L'obiettivo, secondo Orietta Colacicco, Presidente…

Partito Repubblicano di Massa: il ricordo del XX Settembre 1870 mito fondante della nazione Italia
Come ogni anno, gli amici Repubblicani della sezione G. Mazzini di Massa del PRI, ricordano la storica data del XX Settembre 1870, giorno nel quale si realizzò il…

Gruppo consiliare Pd e Massa è un'altra cosa sulla variante Aurelia: "Sì all'opera, ma con uno studio serio sulla mobilità per tutelare qualità della vita e sviluppo sostenibile"
Durante l'ultima seduta del Consiglio Comunale abbiamo espresso voto favorevole all'avvio del primo lotto della Variante Aurelia, un intervento strategico che potrà incidere profondamente sugli assetti…

"Parole rabbiose e scomposte": il consigliere Martinelli risponde al segretario del Pd Barattini
Il consigliere del Movimento 5 Stelle Matteo Martinelli ha risposto alla replica del segretario del Pd Luca Barattini alle sue posizioni sulla sanità locale: "Non ci stupisce…

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Dopo la reazione critica di Fratelli d’Italia arriva quella di Forza Italia, firmata da Gianni Musetti e Lucian Martisca, coordinatore di Forza Italia Giovani Carrara.
“In piena crisi economica – hanno detto Musetti e Martisca - in una città che è in un evidente stato di degrado, il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale assume una persona che si occuperà di gestire il proprio profilo Facebook, pagandola con i soldi dei contribuenti ben 35 mila per 15 mesi, soldi che il sindaco avrebbe dovuto spendere per riqualificare la città o almeno dare a chi ne ha davvero bisogno. Carrara ha centinaia di ragazzi disoccupati, molti di questi costretti a cercare lavoro in altre province, perchè l’amministrazione di Carrara non pensa minimamente alla gioventù ma solo al proprio interesse.”
Secondo Musetti e Martisca, l’aggiunta di un addetto alla comunicazione digitale allo staff del sindaco che ha già, da tre anni, sul libro paga comunale un/una portavoce e una squadra di addetti alle pagine facebook del sindaco e della giunta, sarebbe una mossa che punterebbe chiaramente a rinnovare l’immagine del sindaco in vista della campagna elettorale per le amministrative del 2022: “ Il sindaco, dopo quattro anni di dolce far nulla – hanno detto Musetti e Martisca – fa una mossa di propaganda elettorale con spese a carico dei cittadini che ormai sono stufi di essere presi in giro da questa amministrazione, poco serie e rispettosa nei loro confronti. Sappiamo tutti in che condizioni si trova Carrara, partendo dal degrado del centro storico fino alla zona costiera che pecca di manutenzione, e il comune di Carrara pensa di risolvere i problemi assumendo una persona che si occupa del profilo Facebook del sindaco. Questa può essere tranquillamente definita : amministrazione dello spreco. “.
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Tra i suoi compiti ci sarebbe anche quello di curare i profili social del sindaco ma sarà pagato con soldi pubblici: 35 mila euro all’anno per un addetto alla comunicazione digitale, che, secondo il coordinamento comunale di Fratelli d’Italia, sarebbero stati spesi dall’amministrazione 5 stelle di Carrara. Si è detto indignato, Lorenzo Baruzzo, coordinatore comunale di FdI, per la notizia ed ha aggiunto: “Ci indigna per il fatto che riteniamo superflua tale "figura", ma soprattutto per il fatto che questi 35 mila euro dei soldi dei carraresi il sindaco avrebbe potuto utilizzarli per cose molto più utili alla collettività come ad esempio asfaltare le strade, sistemare le scuole , potenziare l'illuminazione e altro.Interventi che l'amministrazione comunale spesso trascura perchè dice non ci sono soldi, che, invece, per l'addetto alla comunicazione digitale sono stati trovati .
Perr Baruzzo: “ Un sindaco spendaccione oltre che incapace. Dopo l'addetto stampa che interviene autonomamente su argomenti della politica cittadina in sua vece, il gruppo consiliare grillino che risponde al posto del sindaco, quando le domande vengono rivolte a lui e la persona che gli farà da tutore sui social, ci domandiamo se questo sindaco abbia ancora le capacità - casomai le abbia mai avute - di amministrare una città come Carrara; se avesse un po’ di dignità "politica" si dimetterebbe. Addetto stampa, gruppo consiliare e un paio di assessori che tengono in mano i ...fili permettendo.”.
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Basta parole, basta riunioni per fare due chiacchiere, basta risposte vaghe e non risolutive. Lo ha chiesto in maniera perentoria il sindaco di Massa Francesco Persiani che ha chiesto con fermezza un tavolo istituzionale ad hoc, che porti a soluzioni tangibili e concrete sulla spinosa questione degli operai della Sanac.
“E’ il momento di dare risposte concrete ai lavoratori della Sanac Spa – ha detto Persiani - che da anni stanno lottando per avere certezze sul loro futuro riuscendo ad ottenere solo promesse. In merito alla riunione di questa mattina dei sindacati con il ministero dello sviluppo economico, non sono arrivate notizie rassicuranti e, fatto che ritengo particolarmente grave, è mancato ancora il confronto con i vertici di ArcelorMittal. E’ inaccettabile che a tutt’oggi resti sconosciuto il piano investimenti della multinazionale e che Sanac vada avanti con casse integrazioni in aumento e commesse in diminuzione, pur vantando milioni di crediti da ArcelorMittal. Non dimentichiamo che a tutto ciò, vanno aggiunte le problematiche seguite all’emergenza sanitaria. E nel frattempo si avvicina la scadenza della fideiussione di fine novembre.”
Persiani ha ribadito l’urgenza di trovare una soluzione che deve essere un obbligo della politica nazionale, assolutamente non più procrastinabile e ha lanciato chiare frecciate all’indirizzo della classe politica – specialmente quella di origine apuana - che non ha presenziato alle riunioni su una questione così rilevante: “ A poco valgono le comparsate di onorevoli locali in maggioranza al governo e membri del governo stesso, se poi al momento di rimboccarsi le maniche e risolvere la situazione essi stessi o non presenziano alle riunioni o si limitano a dichiarazioni di facciata.”
Persiani ha ricordato di aver più volte chiesto di essere aggiornato sulla delicata vicenda che coinvolge oltre cento lavoratori dello stabilimento di Massa, quindi oltre cento famiglie che continuano a vivere nell’incertezza, ma di essere stato coinvolto solo sporadicamente. “Questo rappresenta una mancanza di rispetto nei confronti di tutta la città – ha aggiunto Persiani - L’interessamento da parte nostra non è mai mancato e in più occasioni ho sollecitato il ministero, da cui abbiamo ascoltato solo parole e pochi fatti. Massa non può permettersi la perdita di altri posti di lavoro né la perdita di un’azienda che, nel settore siderurgico, potrebbe essere un’eccellenza ed è stata ed è un punto di forza sul territorio apuano. L’arrivo di ArcelorMittal era sembrato positivo per la continuità di Sanac spa, ma ora è evidente che la multinazionale debba dare risposte così come il Governo senza più lasciare gli operai in un’attesa infinita e logorante. Gli operai che nonostante tutto ogni giorno svolgono il loro lavoro hanno il diritto di conoscere ciò che li aspetta ed hanno il diritto ad essere rispettati.”.
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A Massa ci sono i campi di calcio pubblici di Tirrenia, Ricortola, Marina di Massa, Romagnano. Poi ci sono quelli in montagna di Casette, Ca di Cecco, e Forno: un numero assolutamente insufficiente per corrispondere alle esigenze della molte società sportive operanti sul territorio che stanno dando segnali chiari di malcontento e di protesta. A fianco degli operatori delle società sportive si è schierata Confimpresa che ha deciso di farsi portavoce del malumore sempre più diffuso. “I campi attualmente disponibili sono un po’ pochi – ha detto il presidente di Confimpresa Daniele Tarantino - Le società sportive chiedono un aiuto da parte del comune per i lavori di manutenzione straordinaria, perchè da troppo tempo non si è fatto più nulla. Bisognerebbe fare una ricognizione delle aree e mettere mano a un progetto che riqualifichi sport e impianti sportivi. Servono risorse di supporto ed una programmazione sportiva adeguata per affrontare le criticità lamentate dalle società che si ritrovano a dover operare in condizioni di completa incertezza.
Oltre alla richiesta di aiuto, dalle società sportive e da Confimpresa è arrivato anche l’invito all’amministrazione a prendere come esempio la situazione dei comuni vicini da Carrara, dove, qualche anno fa, sono stati rifatti quattro o cinque campi sportivi tra cui Fossone, Atletico Carrara, San Marco Covetta; a Montignoso con il campo della Renella. “ Rispetto alle altre città – ha aggiunto Tarantino - a Massa è stato fatto un po’ poco. Chiediamo di investire in una nuova progettualità e incentivare le risorse anche e soprattutto nei campi sportivi perchè il territorio ne ha bisogno.”
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Si è rivolto direttamente alla prefettura di Massa e ha dato la sua versione dei fatti. “ Nessuna violazione delle norme anticovid” ha garantito il presidente del consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti, in relazione all’esposto fatto contro di lui dalla consigliera Roberta Dei, ex compagna di partito di Benedetti, fuoriuscita da Forza Italia subito dopo la vittoria alle amministrative massesi. La Dei aveva contestato un uso scorretto della sala di rappresentanza del comune di Massa nelle date del primo giugno e del 19 agosto: non sarebbero state garantite le misure anticovid tra i convenuti. Benedetti ha replicato ricordando di aver disposto, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, le misure per lo svolgimento delle sedute del consiglio comunale in video conferenza, senza adottare alcuna disposizione limitativa all’utilizzo della sala consiliare.
“ Il regolamento per la concessione in uso della sala consiliare – ha chiarito Benedetti - approvato con delibera consiliare numero 26 del 2020, disciplina le modalità e le condizioni d’uso della sala da parte di soggetti esterni, fermo restando che ai sensi del comma 2 dell’articolo 1 del citato regolamento, la sala è ordinariamente riservata alle attività istituzionali e di rappresentanza proprie del consiglio e dell’amministrazione comunale. Alla luce del quadro normativo sopra delineato, gli eventi del 1 giugno e 19 agosto 2020 vanno rispettivamente inquadrati: il primo quale attività di natura istituzionale, mentre il secondo quale evento proprio dell’amministrazione comunale.”
Benedetti ha ricordato che il primo giugno si è svolta un’udienza nell’ambito dell’incidente probatorio relativo a un procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica di Massa, a seguito di espressa richiesta del presidente dello stesso tribunale, che non aveva la disponibilità di altri spazi e comunque non era in grado di reperirli nei tempi richiesti dalla procedura avviata ed ha ribadito che in quella occasione è stato comunque garantito il rispetto delle norme anti covid,quali distanziamento sociale, utilizzo delle mascherine e igienizzazione preventiva delle mani.
“Per quanto concerne l’evento del 19 agosto – ha continuato Benedetti - si è tenuto un incontro formativo interno organizzato dall’ufficio politiche giovanili avente come oggetto: “ Prospettive diverse: drone fra volontariato e lavoro”, con la presenza di circa venti persone. L’evento è stato introdotto dagli assessori Cella, Zanti e Balloni. Anche in tale occasione sono state rigorosamente rispettate le norme anti Covid sopra richiamate.”. Benedetti, infine ha ammesso di aver ricevuto, il 17 agosto, una nota via e-mail del RSPP dell’Ente, Virgilio Vitaloni, che comunicava l’assenza delle condizioni per lo svolgimento di riunioni nella sala consiliare e ha ricordato di aver fatto mette l’ apposito cartello dell’interdizione della sala il 20 agosto, dopo aver informato il servizio di uscierato della non utilizzabilità della sala. Ma anche in quella occasione, ha ripetuto Benedetti non ci sarebbe stata alcuna violazione delle norme a tutela della salute in tema anti covid.
Vinicia Tesconi
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Sciopero per il clima: venerdì 9 ottobre il movimento Fridays for future di Massa e Carrara scende in piazza per tornare a chiedere alle amministrazioni e ai governi di tutto il mondo di unirsi alla battaglia per la giustizia climatica e dichiarare lo stato di emergenza.
"Uno stato di emergenza che è sotto gli occhi di tutti – commentano dal Fff – se solo si ha il coraggio di tenerli aperti. Gli incendi in California, lo scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia, l'innalzamento dei mari che aumenta il fenomeno dell'erosione ben visibile anche nel nostro litorale o la putrefazione alla quale è destinato il canale del Brugiano in tempi di siccità, sono eventi che non possono essere analizzati separatamente. Oggi con questo sciopero globale torniamo a chiedere alle istituzioni di dare un nome a ciò che è ormai ben visibile a tutte e a tutti, il cambiamento climatico. Agli studenti e alle studentesse, così come ai loro insegnanti, chiediamo di unirsi a noi in questa battaglia di giustizia ambientale e sociale".
Quello di venerdì in piazza Aranci dalle 9.30, spiegano da Fff, "sarà uno sciopero diverso rispetto agli altri a causa dell'emergenza sanitaria, tuttavia il Covid non ci ferma, anzi, ci spinge a trovare nuove soluzioni. Per questo abbiamo organizzato un un presidio in piazza in cui si alterneranno performance artistiche, interventi e un quiz a premi sui temi che tratteremo. La crisi climatica è un'emergenza che deve essere trattata allo stesso modo dell'emergenza sanitaria: è necessario ascoltare gli scienziati e creare leggi che possano davvero mettere un freno all'innalzamento della temperatura. Ci rimangono sette anni e quattro mesi per invertire la rotta, cioè per cambiare il nostro modello di sviluppo che appare insostenibile per le risorse che abbiamo a disposizione".
Al mondo della scuola, Fff chiede di convalidare le giustificazioni delle assenze per la partecipazione alla mobilitazione del nove ottobre; di dichiarare lo stato di emergenza climatico ed ecologico per il proprio istituto, anticipando la politica; di sostenere le proteste e aggiornare le loro rivendicazioni, riconoscendo il ruolo delle lotte sociali attorno all'emergenza climatica ed ambientale, "perché non si può ignorare lo stretto legame tra giustizia ambientale e giustizia sociale e si deve evitare che le conseguenze del degrado ambientale e del collasso climatico ed ecologico ricadano, come succede da tempo, sugli ultimi".
"Le studentesse e gli studenti italiani sono stati in tutto il mondo primi, per numero di partecipanti, a contribuire alla mobilitazione globale del 15 marzo 2019 contro il cambiamento climatico, ponendosi in agitazione permanente durante la giornata del venerdì. Soltanto a Milano sono scese in piazza, in quella data, centomila persone. Dopo decenni di omissioni, silenzi e inazione, finalmente da oggi soffia il vento della speranza. Chiediamo di insegnare la verità nelle scuole; di sostenere incondizionatamente gli studenti nelle rivendicazioni; di condividere conoscenza, sapienza ed esperienza per costruire una solida comprensione delle necessità attuali della nostra Terra per poter rigenerare i suoi equilibri. ".
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- Questa in sintesi l’analisi fatta dalla sezione Apuo Lunense di Italia Nostra in merito ai progetti relativi ai marciapiedi di via Giovan Pietro ad Avenza e di viale Colombo a Marina di Carrara e soprattutto in merito agli interventi sul verde urbano di queste zone.
Significativa la vicenda del marciapiede in marmo di via Giovan Pietro per il quale nel dicembre del 2019 venne accusato il marmo stesso come responsabile del dissesto che da anni caratterizza quel tratto di strada - marmo fragile, scivoloso, soggetto a dilatazione termica, poco resistente al transito - arrivando a proporre con una delibera di sostituirlo con un conglomerato bituminoso tipo Naturbit, di cui veniva sottolineato l’ampio uso nei centri storici per le sue qualità, per poi, pochi mesi dopo, ritrattare tutto e tornare a proporre il marmo bocciardato dopo che l’ufficio LLPP ha bocciato il conglomerato in precedenza approvato.
“Ci disorienta la mancanza di una programmazione seria, di una visione d’insieme dei problemi. – hanno fatto sapere da Italia Nostra - Si procede per tentativi: è tutto un fare e disfare. Sospettiamo che, in questo caso specifico, il cambio di decisione sia determinato dai risultati oggettivamente negativi del conglomerato utilizzato per il marciapiede di Viale Colombo. Ma la nostra attenzione è catturata da un altro aspetto, a noi particolarmente caro. Quando, il dicembre scorso, uscì sulla stampa la notizia del rifacimento del marciapiede e vi si affermava che l’abbattimento dei pini sarebbe stato subordinato alla valutazione di salute e stabilità degli stessi, ci rallegrammo. Pensammo che il sacrificio dei 17 pini sani e robusti di Viale Colombo fosse servito a qualcosa: a non abbattere più alberi senza la preliminare valutazione agronomica, peraltro obbligatoria.”.
Il progetto recitava: “Per salvaguardare le alberature di pino esistenti si ritiene necessario effettuare indagini specializzate con prove di trazione per valutare la salute e la stabilità della pianta alla rottura e al ribaltamento. Tale valutazione andrebbe effettuata prima e dopo l’intervento sugli apparati radicali superficiali”. Coerentemente con ciò, nel computo dei lavori comparivano le due voci di spesa: Attività di consulenza agronomica (5.000 euro) e Rilievi accertamenti indagini- Analisi specialistiche su alberature (5.000 euro).”. Italia Nostra ha messo in evidenza, come già aveva fatto per il caso dei pini di viale Colombo, l’incongruenza del ricorso ad agronomi esterni pur avendo all’interno di Nausicaa un agronomo responsabile del verde pubblico pagato dal comune che farebbe pensare a una mancanza di fiducia in questa figura che, se così fosse, andrebbe sostituita. Italia Nostra si è presa la briga di leggere la perizia degli agronomi esterni e l’ha giudicata molto approssimativa e imprecisa, fatta solo di citazioni copincollate e priva di parti scientifiche fondamentali.
“ Si tratta di un citato pressoché identico a quanto si può trovare in siti di pubblico accesso, senza alcuna rielaborazione, senza il dovuto virgolettato che segnala la citazione e senza la dovuta citazione bibliografica. Purtroppo, non vediamo le schede e manca un sommario (tabella) che riassuma le caratteristiche morfologiche, i difetti, le classi di pericolosità e quindi le prescrizioni. Non c'è una prova strumentale: probabilmente, perché di fatto non ci sono difetti. Supponiamo quindi che le piante vengano abbattute per la valutazione del rischio e non per la propensione al cedimento. Ma quando si parla di pini, a meno che non abbiano conclamati difetti, solo le prove di trazione ci possono dire se sono soggetti a stramazzo o meno.Per i nostri pini, classificati in C (rischio moderato), l’agronomo consiglia uno stretto controllo periodico, salvo poi, poche righe dopo, aggiungere che, pur non essendo in stato di grave pericolosità di caduta, stanno creando danni alle pavimentazioni presenti sottochioma . Ma se l’agronomo dice che sono in C, perché devono essere abbattuti, visto che il marciapiede si può rifare con tecniche che ne impediscono il sollevamento da parte delle radici? E se il marciapiede non fosse dissestato, sarebbe stata ugualmente commissionata una perizia agronomica sulla “stabilità” dei pini? “. La conclusione tratta da Italia Nostra è dunque quella di: “capitale naturale che non è trattato come parte integrante del tessuto urbanistico, ma ancora una volta è trattato come corpo estraneo, pronto ad essere sacrificato in nome del capitale costruito. Gli strumenti conoscitivi e regolatori, nonostante una loro buona diffusione, stentano ad essere applicati nella prassi gestionale e, ciò, nonostante sia abbastanza codificata e regolamentata anche la gestione “tecnica”. L’anello critico della filiera è proprio l’amministrazione locale. Il verde, il cui governo richiede un approccio integrato per la sua complessità e multidisciplinarietà, continua a non essere oggetto di specifica pianificazione, continua ad essere vittima del ritardo culturale e della “distorta” percezione pubblica, da cui scaturiscono, in modo inevitabile, una drammatica banalizzazione e il dileggio delle informazioni tecniche e scientifiche, lasciando il posto al luogo comune e alle credenze popolari.È vuoto esercizio linguistico parlare di qualità della vita e di resilienza urbana se poi si persevera nel ritardo culturale di non riconoscere, nei fatti, la funzione di mitigazione ai cambiamenti climatici, di termoregolazione, di cattura delle polveri sottili degli alberi, soprattutto di quelli maturi e con ampia chioma, come i pini, peraltro, assieme ai lecci, i più tolleranti all'aumento delle temperature e richiedenti meno irrigazioni, proprietà di non poco conto in considerazione del cambiamento climatico. “.
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“Con grande felicità vi annunciamo che i lavori alla Scuola dell'Infanzia "Giampaoli" sono finalmente terminati!!! Sono in corso gli interventi di sanificazione e pulizia e, dalla prossima settimana, i nostri bambini potranno tornare a "casa".Al più presto vi sarà comunicata la data di inizio.Nel frattempo, in questi giorni, continueranno i turni alla Lunense.”.
Questo il messaggio ricevuto oggi dai genitori dei bambini della scuola materna Giampaoli inviato loro da alcune insegnanti al termine dell’ennesimo summit per decidere il destino della scuola. Un annuncio entusiastico nel quale, tuttavia, inevitabilmente, i genitori della Giampaoli non hanno potuto non notare che la data del rientro nella sede ufficiale della scuola non è ancora indicata né, tanto meno sono date spiegazioni in merito a quelle che parevano essere le ultime definitive soluzioni: trasferire due classi della Giampoli nella struttura vuota del Casone di Marina di Massa, previo intervento da 5000 euro per la risistemazione dei locali e con l’attivazione di un servizio gratuito di pulmini per il trasferimento dei bambini.
In pochi, in effetti, hanno festeggiato in tono con l’allegria dell’ annuncio, stremati da ormai quasi un mese di scuola in cui hanno dovuto tenere a casa i loro bambini o mandarli a scuola a giorni alterni, unica soluzione di fatto messa in atto presso l’asilo Lunense, con non pochi disagi anche per i bambini di quella scuola. Ma soprattutto al termine di oltre un mese di continui rovesciamenti di fronte con dichiarazioni ufficiali dalla scuola e dall’amministrazione spesso confuse e contraddittorie che hanno portato per ben quattro volte i genitori a protestare pubblicamente contro le istituzioni.
Quindi, al momento, sembrerebbe imminente il rientro dei bambini alla Giampaoli a lavori terminati, sebbene tra le variabili che avrebbero allungato i tempi della riapertura c’era il maltempo che avrebbe fermato i lavori e che di fatto ha imperversato sul comune di Carrara da oltre una settimana. A rendere scettici i genitori ci sarebbero anche le foto, scattate da alcuni di loro, oggi, che mostrano come in realtà il cantiere sia ancora aperto. E non ha aiutato neppure scoprire che sul sito del comune di Carrara, nel piano degli investimenti per il triennio 2019-2020-2021 non compaia alcuna voce che rimandi al famoso mutuo dichiarato dall’assessore ai lavori pubblici Andrea Raggi per i lavori alla Giampaoli.
Nel documento, accessibile a tutti per il programma trasparenza del comune, gli unici finanziamenti registrati per i lavori alla Giampaoli sono 96 314 euro indicati come avanzo di amministrazione nel 2019 e 475 477,09 euro indicati come contributo della Regione Toscana. Riassumendo quindi: dall’annuncio a giugno dell’inizio dei lavori che sarebbero certamente finiti per l’inizio del nuovo anno scolastico, al suggerimento di sistemare i bambini nei container a settembre perché i lavori sarebbero finiti il primo ottobre, all’ok dato e subito smentito al trasferimento temporaneo presso i locali dell’oratorio della chiesa della Santissima Annunziata perché i lavori non saranno finiti il primo ottobre e forse neanche per il 15, al mandare i bambini a giorni alterni alla Lunense, al portarli tutti al Casone a Marina di Massa per arrivare a Evviva si rientra, prima o poi. La saga Giampoli lanciato i titoli di coda ma il finale è ancora tutto da capire.
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Si chiuderà entro il 31 dicembre 2020 la seconda fase dei lavori di messa in sicurezza dei soffitti del liceo Pascoli di Massa: lo ha detto il presidente della Provincia di Massa-Carrara, Gianni Lorenzetti, incontrando a Palazzo Ducale, assieme al consigliere provinciale Stefano Alberti, la dirigente scolastica, Alessandra Paoli, e alcuni docenti e genitori.
“Nei giorni scorsi – ha detto tra l’altro il presidente - si sono ultimati i lavori per circa 120 mila euro finanziati il 31 luglio scorso dal Pon, il Piano operativo nazionale del Ministero per l’avvio in sicurezza del nuovo anno scolastico, per cui abbiamo messo a disposizione della scuola il piano terra, il primo piano e parte del secondo, per un totale di 8 aule.
Come è noto – ha aggiunto Lorenzetti – nel corso di questo intervento, che doveva essere fatto a macchia di leopardo installando controsoffitti anti sfondellamento, ci siamo accorti della necessità di un’operazione più estesa, per cui abbiamo deciso di fare i lavori su tutti i soffitti, trovando le risorse nel nostro bilancio, ulteriori 260 mila euro, disponibili a seguito della pronuncia della Corte dei Conti che ha reso necessario rivedere i conti consuntivi degli 5 anni.
Con i lavori che abbiamo già fatto su una pavimentazione sintetica per la rimozione dell’amianto arriviamo a spendere sul questo liceo qualcosa come 430 mila euro circa, che per come sono i nostri bilanci è una cifra davvero importante.
Nell’ultimo consiglio provinciale, nei giorno scorsi, abbiamo approvato la variazione di bilancio, con il voto favorevole e responsabile di maggioranza e opposizione, che ci permette di passare alla seconda fase dell’intervento, completandolo anche con il terzo e quarto piano, e quindi di presentare il crono programma”.
Vediamo i passaggi che porteranno alla riconsegna entro la fine dell’anno di tutto l’istituto all’attività didattica: giovedì 8 ottobre il presidente con proprio decreto approverà il nuovo progetto. “Il giorno dopo – ha aggiunto il presidente - sarà pubblicata la gara sulla piattaforma Start della Regione Toscana e ci saranno 5 giorni per presentare le offerte”.
Giovedì 15 ottobre saranno aperte le offerte e ci sarà l’assegnazione: gli uffici verificheranno poi i requisiti di legge della ditta vincitrice e si conta di arrivare alla consegna il 22 ottobre per permettere l’inizio dei lavori lunedì 26 ottobre.
Rispetto alla sicurezza il cantiere sarà compatibile con l’attività didattica: c’è la disponibilità da parte della Provincia, che dovrà essere valutata e verificata con il responsabile della sicurezza del liceo, di riconsegnare i piani man mano che i lavori procederanno.
Nel corso dell’incontro è stato anche comunicato che nel frattempo alla Provincia sono state assegnate le risorse per la progettazione del rifacimento della copertura della scuola.
Con la messa a disposizione del primo lotto di classi, come ha comunicato la dirigente scolastica Paoli potrà riprendere la didattica in presenza, secondo le modalità che la scuola renderà note e che prevederanno il rientro a scuola a settimane alterne del liceo linguistico e di quello delle scienze sociali.
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Questa mattina si è svolta la commemorazione per l’anniversario della morte di Norma Cossetto, presso il campo profughi di Istria e Dalmazia a Marina di Carrara. Sonia Castellini, la coordinatrice provinciale di Azzurro Donna Massa, presente questa mattina ha detto: “Con questa occasione ho avuto modo e piacere di parlare con i membri dell’associazione ANVGD di Massa e di capire meglio cosa fosse quel luogo, un edificio parte di una storia ormai innegabile ma troppo spesso dimenticata o seppellita appositamente per convenienza.”
La coordinatrice ha dedicato un pensiero a tutte le vittime della tragedia e in particolare a Norma Cosetto: “Nella tragedia delle foibe hanno perso la vita molte persone tra cui moltissime donne, tra loro appunto Norma Cossetto, studentessa italiana, istriana, uccisa dai partigiani jugoslavi nei pressi della foiba di Villa Surani. La notte tra il 4 e 5 ottobre fu gettata in una foiba insieme ad altre tre donne dopo aver subito nuovamente violenze sessuali. La loro “colpa”? non essersi unite al movimento partigiano.”
“Così questa mattina sono state portate 3 rose per onorare e ricordare Norma,- ha continuato Sonia Castellini - violentata dai partigiani e dimenticata per troppo tempo.“
La coordinatrice provinciale ha ringraziato l’associazione ANVGD di Massa ed in particolare il Presidente Sergio Tabanelli per l’invito e ha concluso dicendo: “Esprimo loro la vicinanza di Azzurro Donna che si occuperà, percorrendo un binario parallelo all’associazione, di far conoscere finalmente la storia delle donne esuli di Istria e Dalmazia troppo spesso dimenticate e di riportare alla luce i fatti di atroce violenza perpetrati ai danni delle donne che rifiutavano di unirsi al movimento partigiano.”
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