Politica
Arrighi scavalca il Prefetto e fallisce sulla sicurezza. Città abbandonata al degrado
"La gestione della sicurezza urbana da parte del sindaco Arrighi viene strumentalizzata e continua a sollevare perplessità e critiche. Arrighi, consapevole del suo immobilismo, ma anche che la…

No al biodigestore al Cermec: la posizione di Italia Nostra Massa Montignoso
La storia del biodigestore raccontata da Bruno Giampaoli di Italia Nostra Massa Montignoso:"Lavello e Alteta, due antichi luoghi bellissimi del nostro territorio deturpati dalle industrie chimiche tanto che anche…

Apuane: ecosistema o polo di sfruttamento produttivo? I dubbi del Cai di Massa
Le osservazioni ai piani attuativi dei bacini estrattivi che come Club Alpino Italiano abbiamo inoltrato all'amministrazione di Massa ben 4 anni fa hanno avuto un ben preciso obiettivo:…

Svastiche e scritte minatorie sui muri del liceo scientifico Fermi di Massa: la solidarietà dei Giovani Democratici Massa Carrara
I Giovani Democratici di Massa denunciano gravi minacce rivolte agli studenti, in particolare a quelli del Liceo Fermi di Massa. "Come movimento giovanile riteniamo fondamentale esprimere la nostra solidarietà…

"Sul futuro di Cermec le mie preoccupazioni sono le stesse dei sindacati: garanzie per il futuro e no all'ingresso di privati" : il sindaco Arrighi replica ai sindacati
Il sindaco di Carrara Serena Arrighi torna a parlare del futuro di Cermec e del progetto per la costruzione di un nuovo impianto. "Le preoccupazioni che esprimono oggi le segreterie…

Iniziate le operazioni di rimozione nave Guang Rong. Paolo Balloni (Collaboratore On. Barabotti): "Buona notizia a lungo attesa. Rafforzare al massimo sinergia fra tutte le istituzioni per accelerare quanto più possibile la ricostruzione"
Si è tenuto in data odierna il sopralluogo al cantiere della nave mercantile Guang Rong, che si è scontrata e incagliata contro il pontile di Marina…

Il sistema di Retiambiente non ci piace: la critica del comitato Si R-Esiste
Retiambiente riserva ogni giorno spiacevoli sorprese: è la conclusione a cui è arrivato il comitato Si R-Esiste che ha commentato le ultime vicende collegate ai servizi…

"Serve una visione chiara per rilanciare la città": primo incontro a Massa del comitato Tra la gente
Si è svolto il primo tavolo di confronto promosso dal comitato “Tra la Gente”, un incontro partecipato che ha riunito cittadini, commercianti e operatori locali per discutere i…

Sicurezza e allagamenti: il consiglio comunale di Massa accende i riflettori su via Garosi
Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, il consigliere Tarantino ha riportato all’attenzione due questioni centrali per la città: la sicurezza pubblica e i continui allagamenti in via Garosi.«Negli…

Lavori a Carrara, chiuso l'accesso alla sede UIL. Il commento: "Problemi di sicurezza e danno economico rilevante ai servizi. Riaprire immediatamente l'accesso"
I lavori in corso che hanno invaso Carrara hanno chiuso l'accesso alla sede della Uil in via Roma. Una sistuazione aggravata dal mancato preavviso da parte del…

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Ennesima segnalazione di una bandiera italiana esposta all’ingresso di un luogo pubblico ma ormai strappata e degradata dall’azione degli agenti atmosferici: arriva, anche questa volta da Lorenzo Baruzzo, coordinatore comunale di Fratelli d’Italia e si riferisce alla bandiera che si trova sopra la sede della ex circoscrizione di Bonascola, ma all’elenco dei tricolori dimenticati e segnalati da Baruzzo appartengono anche quelle del campo scuola di Marina di Carrara, della scuola Roccatagliata in via Cavallotti, della scuola Taibi a Fossone e anche altre che avevano portato il coordinatore di Fdi, già in passato a fare un esposto per vilipendio alla bandiera alla Procura della Repubblica e al Prefetto di Massa Carrara che a suo tempo , inviò una nota al sindaco di Carrara “richiamandolo” al rispetto delle norme in materia di esposizione delle bandiere al di fuori degli edifici pubblici.
“Dalle condizioni in cui un’amministrazione comunale tiene esposte le bandiere italiane, il nostro “tricolore” fuori dagli edifici pubblici di sua proprietà, si può denotare anche il senso di appartenenza istituzionale dell’amministrazione stessa. – ha dichiarato Baruzzo - Siamo costretti ancora una volta a far notare come l’amministrazione grillina di Carrara , questo senso istituzionale lo abbia smarrito da tempo, ammesso che lo abbia mai avuto. Segnaliamo ancora un’altra bandiera posta su un luogo istituzionale che versa in condizioni pietose. Non è la prima volta che l’amministrazione grillina a guida De Pasquale - che forse, essendo stato obiettore di coscienza , non ama il tricolore più di tanto - lascia esposte le bandiere italiane all’esterno degli edifici di sua proprietà in maniera indecorosa.”
Baruzzo ha invitato pubblicamente l’amministrazione grillina carrarese a provvedere alla sostituzione della bandiera oggetto della presente segnalazione ed a prestare più attenzione al rispetto delle norme in materia di esposizione delle bandiere al di fuori degli edifici di proprietà comunale.
“Se l’amministrazione comunale non ha risorse economiche per acquistarne di nuove - ha aggiunto Baruzzo - ma dagli ultimi incarichi e consulenze, come ad esempio la consulente multimediale del sindaco al costo di oltre 35 mila euro o l’aumento dei compensi del CDA della partecipata Nausicaa, sembrerebbe che i soldi li abbia, siamo disposti a regalagliele noi, perché noi, alla Patria ed ai simboli che la rappresentano, ci teniamo molto. Ci auguriamo di non esser di nuovo costretti a ricorrere ad esposti alla Procura della Repubblica ed al Prefetto.”
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Una storia di sprechi, di lentezza cronica e di risvegli improvvisi in odor di elezioni: così si può sintetizzare l’analisi fatta da Gianenrico Spediacci, Andrea Vannucci e Dante Benedini, del Gruppo consigliare Insieme per Carrara, sulla storia della ristrutturazione della scuola Giromini dall’inizio dell’amministrazione 5 stelle.
Severo è il giudizio del gruppo che ha rimarcato “ l’attitudine allo sperpero” degli attuali amministratori ed ha ricordato: “Il 26 di novembre è scaduto il termine per trasmettere alla regione i dati per l’aggiornamento della graduatoria del piano triennale per le scuole. Ricordiamo che l’amministrazione pentastellata ha gettato alle ortiche la bellezza di 400 mila euro per il rifacimento della Giromini, ereditati dalla precedente amministrazione perché i nostri amministratori non hanno rispettato i tempi previsti da quel finanziamento. Si sono quindi prodigati per sostituire quel progetto con uno faraonico dal costo di due milioni e mezzo di euro, giustificati, in gran parte, da una serie di accessori quali l’impianto di condizionamento, le luci che si accendono da sole, poco utili, di difficile e costosa manutenzione, ma soprattutto meno importanti di lavori che sarebbero stati utili in altre scuole. Per questo progetto, tuttavia, la gara, le cui risorse sono interamente a carico del comune, è stata fatta con grande fretta tanto che ne è conseguita l’impossibilità di partecipare alla richiesta di finanziamento, non soltanto per i due milioni di euro già chiesti l’anno scorso, ma neppure per recuperare i 400 mila malamente perduti, che adesso sarebbero stati di nuovo proponibili.”
Il gruppo Insieme per Carrara non ha nascosto il sospetto che l’improvvisa eccessiva accelerata data sul caso Giromini, dopo oltre due anni di sonnolenta immobilità, sia dovuto solo al miraggio, con fini puramente propagandistici, di riuscire ad inaugurare la scuola entro l’anno e mezzo che manca alla fine del mandato pentastellato e quindi durante la prossima campagna elettorale.
“E’ lecito, dopo due anni di letargo, non attendere solo altri sei mesi per poter ottenere come minimo 400 milaeuro, ma molto probabilmente una cifra vicina ai due milioni ? – hanno concluso da Insieme per Carrara - I cittadini di Carrara pagheranno di tasca propria quando in tutta la Toscana sarà la regione a finanziare e tutto ciò a causa della lentezza congenita di questa amministrazione e dell’improvvido colpo di reni finale di sapore smaccatamente elettoralistico.”
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"Al Cup sono stati rispettati i protocolli contro la diffusione del contagio da Covid19? Ci chiediamo quali. Perché soltanto venerdì una persona infetta si è presentata davanti all'operatore dello sportello del distretto di via Bassa Tambura dove ieri mattina ne è arrivata una seconda, che avrebbe dovuto essere in quarantena in attesa del tampone del marito. Se questi sono i protocolli allora stiamo freschi". Non molla la presa la Uiltrasporti di Massa Carrara che, tramite il referente Angelo Lieti, continua a portare alla luce tutte le mancanze e le criticità da parte dell'azienda sanitaria nel gestire la seconda ondata della pandemia, in particolare per i lavoratori delle aziende e cooperative in appalto, fra sportello Cup e pulizie. Dopo i 5 positivi ad Aulla e i 3 dello sportello al Noa, si sono verificati altri due casi al limite che mettono a rischio la salute dei lavoratori. Stavolta allo sportello del distretto di via Bassa Tambura.
"Venerdì una persona, residente fuori comune, è arrivata tranquillamente al distretto senza alcun problema. Aveva fatto il tampone e non riusciva ad avere il risultato. Si è presentato all'ingresso dove è stato subito respinto perché aveva la temperatura alta. E fin lì sarebbe stato tutto quasi in regola, pur sapendo che l'esito dei tamponi non può e non deve essere richiesto agli sportelli o ai distretti ma solo online o tramite il medico di famiglia. A ogni modo, questa persona non si è arresa. Si è allontanata ed è tornata poco dopo. Magari si è passata del ghiaccio in fronte – continua Lieti – ma il termoscanner probabilmente ha fallito la misurazione e lo hanno fatto entrare. E poi si è scoperto allo sportello che era positivo. E' saltata ogni regola, è fallito in questo caso il Protocollo attuato a cui fa riferimento l'Asl nella risposta ai miei interventi precedenti e alla email inviata. Sabato mattina un'altra vicenda paradossale. Una signora si è presentata al distretto di Massa per disdire un appuntamento. Temperatura in regola, niente da dire. Peccato che suo marito si trovasse in casa in attesa del tampone, convivente possibile positivo. Tutto giusto per il protocollo ma è evidente che ha delle falle!".
Lieti mette nel mirino tutte le procedure dell'Asl che hanno dimostrato di non funzionare, come in questi due ultimi casi: "Soprattutto non funzionano perché allo sportello, a rischiare in prima persona con l'utenza sono dipendenti di cooperative che si possono difendere con una misera mascherina chirurgica mentre il personale sanitario è bardato, giustamente, di tutto punto, dalla testa ai piedi. Senza contare che le barriere parafiato continuano a essere troppo basse – conclude Lieti –. Chiediamo se è possibile avere procedure più rigide e chiediamo di fornire ai lavoratori delle cooperative gli stessi dispositivi di protezione dei dipendenti Asl".
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Una realtà, quella del trasporto merci nella provincia di La Spezia sulla quale gravitano anche molti camionisti dalla vicina provincia di Massa Carrara, diventata ormai una giungla in cui è sempre più difficile per gli operatori far rispettare le regole della legalità. Per questo motivo Sandro Spinetta, presidente provinciale di Assotir La Spezia, ha chiesto l’intervento del prefetto.
“Come Assotir abbiamo ottenuto buoni risultati a livello nazionale – ha detto Spinetta – ma su La Spezia abbiamo dovuto chiedere l’intervento del prefetto per ripristinare al più presto un clima di legalità. Dopo la riunione del Consiglio direttivo provinciale di La Spezia di Assotir, del 28 novembre scorso, in videoconferenza i trasportatori spezzini, anche alla luce della situazione di grande difficoltà che le imprese di autotrasporto locali stanno attraversando, dettate solamente in parte dall’emergenza sanitaria in atto, hanno deciso di chiedere quanto prima un incontro al nuovo Prefetto di La Spezia, dottoressa Maria Luisa Inversini. La nostra richiesta nasce dall’esigenza di porre all’attenzione delle Istituzioni e delle autorità di controllo locali, le attuali condizioni di disagio in cui i trasportatori sono costretti a confrontarsi ogni giorno: una viabilità ordinaria ormai al collasso, che genera perdita di ore di guida e riposo per i conducenti e conseguentemente aumento di costi per le imprese, mancanza di procedure di controllo volte ad evitare assembramenti ai gates in Porto, pratiche di concorrenza sleale messe in atto da alcune imprese operanti nella piazza spezzina con meccanismi poco trasparenti in tema di corretto uso del tachigrafico, gestione del personale e pagamento dei premi assicurativi dei veicoli, senza dimenticare la piaga delle famose agenzie che vendono trasporti ai padroncini a prezzi scandalosamente bassi.”. Spinetta ha ricordato i risultati importanti raggiunti da Assotir a livello nazionale: “ Il 27novembre siamo riusciti, insieme alle altre sigle aderenti ad UNATRAS (Unione Nazionale delle Associazioni del Trasporto Merci) ad ottenere, dopo un lungo e faticoso percorso, la ripubblicazione dei costi di riferimento di un’impresa di autotrasporto da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questo risultato, seppur non è vincolante per la legge, resta estremamente positivo e non deve essere considerato come scontato bensì come il primo passo di un cammino che spero possa portare ad una riforma più strutturale dell’intero settore.”
“Anche sotto il profilo del Tavolo Nazionale dei Container– ha proseguito Spinetta – siamo ormai prossimi all’uscita del nuovo distanziere nazionale che sarà disponibile dal mese di gennaio 2021 e sul quale abbiamo lavorato intensamente. Tutto ciò per dire che tanto è stato fatto – ha concluso Spinetta – ma molto altro c’è da fare, specie a livello territoriale. Proprio per questo riteniamo che un confronto con il Prefetto di La Spezia sia quantomai opportuno al fine di denunciare molte questioni che su questa piazza esistono ma di cui in molti forse o non ne sono a conoscenza o fanno finta di nulla. Come Assotir vogliamo dire basta.” Spinetta si è rivolto in particolare a tutte quelle imprese che operano non rispettando le regole e per le quali Assotir La Spezia è pronta a chiedere al Prefetto, congiuntamente anche con le altre autorità, rigidi controlli.
“Ormai La Spezia, così come altre realtà portuali italiane – ha iconcluso Spinetta - è diventata una vera e propria giungla: chi opera nel settore container, come me, sa perfettamente che ci sono imprese che utilizzando camion con tachigrafo analogico e quindi che eludono, come se nulla fosse, i tempi di guida e di riposo a discapito delle imprese serie che operano nel rispetto delle regole. Lo stesso si può dire in termini di assicurazione dei veicoli dove un autoarticolato viene assicurato come un normale autocarro, risparmiando così sul valore della polizza, per il modo in cui viene gestito il personale da certe imprese che pur facendo di tutto, visto che la normativa è facilmente raggirabile, riescono ad ottenere un DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) assolutamente regolare. Di tutto questi temi, di ciò che è successo in porto durante i mesi più duri della pandemia e di ciò che continua a succedere ancora oggi, con assembramenti continui durante la fase di attesa di aggancio del container, Assotir di La Spezia è pronta a discuterne con il Prefetto, con l’auspicio che lo stesso ascolti il grido di aiuto di una categoria che chiede solamente di poter lavorare nella legalità e nel rispetto della sua dignità imprenditoriale.”.
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La distribuzione delle mascherine nei comuni della Toscana è iniziata il 15 novembre con il passaggio dalla zona arancione alla rossa ma a Carrara, a tutt’oggi le mascherine gratuite fornite dalla Regione non sarebbero ancora state consegnate.
Lo ha dichiarato Lucian Martisca coordinatore comunale di Forza Italia Giovani che ha spiegato: “A Massa la distribuzione delle mascherine è già iniziata e nel capoluogo della Regione Toscana sono già state consegnate 10 giorni fa. A Carrara, invece, siamo completamente abbandonati. Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha appena annunciato che dal 4 dicembre torneremo in zona arancione, e quindi la distribuzione delle mascherine gratuite non sarà più un obbligo. Per questo motivo vogliamo assicurarci che il sindaco De Pasquale consegni tutte e 320.000 mascherine previste dalla Regione, e pretendiamo delle scuse per questo immenso ritardo.”.
Martisca ha voluto ricordare che il sindaco di Tresana, Matteo Mastrini ha effettuato la consegna delle mascherine già dal 20 novembre: “L’amministrazione Mastrini è un simbolo di grande organizzazione, con un sindaco che ascolta e lavora per il bene del proprio comune, a differenza di quello che succede a Carrara, dove il sindaco non si preoccupa minimamente dei disagi dei cittadini. – ha aggiunto Martisca - i cittadini carraresi rispetteranno il calendario stilato dal sindaco, anche se la consegna completa delle mascherine avverrà quando non saremo più in zona rossa.Come al solito Carrara è sempre l’ultima e sempre in ritardo. Speriamo che con la consegna delle mascherine presso i punti prestabiliti non si creino assembramenti,perché se dovesse accadere questo considereremo il piano di emergenza del sindaco De Pasquale un totale fallimento.”.
V. T.
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Servizio di raccolta dei rifiuti inefficiente o addirittura assente: è durissima la critica della Lega contro i vertici di Nausicaa e contro l’amministrazione 5 stelle.
Il commissario comunale della Lega Salvini Premier si è spinto anche oltre fino a dichiarare che a fronte dei ripetuti disservizi, i cittadini avrebbero diritto ad uno sconto dal 20 al 40 per cento sulla Tari.
Inevitabilmente lo sdegno di Pieruccini non ha potuto non richiamare la polemica ormai sempre più estesa per l’aumento dei compensi dei membri del cda di Nausicaa: “La rabbia dei cittadini-utenti per l'aumento dello stipendio che si sono deliberati il presidente Luca Cimino ed il CDA di Nausicaa, è diventata incontenibile e virale - ha detto Pieruccini - Questi approfittatori, per la pessima gestione delle attività svolte dalla Multiservizi in particolare nei cimiteri e nella raccolta rifiuti e per come hanno trattato i 130 dipendenti che chiedono contratti dignitosi, avrebbero dovuto annullarsi il compenso invece di aumentarselo. Dopo le accuse e le minacce di multe salate da parte del primo cittadino per le segnalazioni sui cassonetti pieni di rifiuti a San Ceccardo, alla stragrande maggioranza delle persone che si comporta in maniera responsabile e civile non interessano le polemiche, ma che venga rispettato il diritto al servizio di pulizia e raccolta dei rifiuti e anche degli ingombranti.”
Pieruccini ha chiamato in causa anche l’assessore alle partecipate Matteo Martinelli che avrebbe, per contratto di servizio, l'obbligo del controllo sulle attività svolte da Nausicaa: “Martinelli invece di controllare difende l'amico Cimino - ha aggiunto Pieruciini - così facendo fa andare in perdita il bilancio comunale per ben due volte : per l'aumento degli stipendi e per le richieste di sconto sulla Tari che i cittadini hanno il diritto di ottenere per il mancato servizio. È lampante infatti che questi signori non abbiano eliminato l’emergenza “sporco, degrado, ingombranti e spazzatura” e provocato invece un danno enorme all'immagine della città”.
Pieruccini ha ribadito le richieste della Lega per una maggiore tutela dell'ambiente e del benessere degli utenti da parte dell'Azienda ed anche per uno stop alle minacce, da parte del sindaco De Pasquale, di multe sparate a caso nel mucchio, risultate offensive per i molti che rispettano le regole, penalizzati da una minoranza di cittadini incivili.
“Visto che le telecamere mobili, annunciate nel 2017 in conferenza stampa De Pasquale-Scaletti-Micheletti, che dovevano essere da deterrente per i furbetti della spazzatura, sono risultate una bufala - ha continuato Pieruccini - occorre punire chi veramente commette le infrazioni ed intervenire subito nel rimuovere i rifiuti senza fare tante polemiche. Le ultime segnalazioni in ordine di tempo immortalano cumuli di ingombranti e materassi per strada davanti alle case popolari del PEP.”
Pieruccini ha annunciato l’intenzione di fare un esposto alla Procura della Repubblica contro Cimino e Martinelli, ritenuti colposamente negligenti nell’adempimento dei propri obblighi istituzionali, affinché venga accertata l’eventuale sussistenza di reati sulla base della documentazione fotografica e dei filmati di cui è in possesso.
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"Oggi lo possiamo dire con certezza: la seconda ondata della pandemia è stata gestita molto male all'interno di tante aziende e fabbriche. Protocolli di sicurezza allentati e in alcuni casi completamente ignorati. I focolai di contagio si sono moltiplicati a una velocità incredibile rispetto a quanto avvenuto a primavera: fra marzo e giugno, infatti, complice anche la paura di quanto stava accadendo altrove, si stava attenti a tutto, c'erano controlli puntuali e i protocolli di sicurezza erano condivisi con le Rsu aziendali". Il segretario della Uilm area nord Toscana, Giacomo Saisi, mette nel mirino la gestione del contagio in tante aziende della provincia di Massa Carrara dove in autunno la ripresa del lavoro dopo l'estate non è avvenuta con tutte le dovute precauzioni.
"Un aspetto su tutti – incalza il segretario Uilm -, la gestione dei cosiddetti 'contatti stretti'. Sono molte le realtà industriali della provincia in cui si opta per un tampone rapido lasciando i dipendenti a lavoro invece di fargli rispettare la quarantena di garanzia. Ovviamente così possono risparmiare e mantenere per qualche giorno i livelli produttivi, evadere gli ordini, ma non è questo il modo di tutelare la salute dei lavoratori e delle loro famiglie. E non è il modo di fermare una pandemia".
La Uilm area nord Toscana chiede di alzare nuovamente il livello dell'attenzione: "Prima viene la sicurezza poi la produzione. Una cattiva gestione di certi episodi può diventare pericolosa per i dipendenti e a lungo andare può persino compromettere la produzione aziendale stessa – attacca Saisi -. In questa fase bisogna continuare a tenere altissima la guardia, evitare il diffondersi di nuovi focolai, avere un contatto stretto con le Rsu e coinvolgerle nelle decisioni e nelle misure da prendere. Bisogna ascoltare i rappresentanti dei lavoratori perché sono quelli che lavorano direttamente sul campo e hanno una visione a 360 gradi delle problematiche che emergono sui posti di lavoro".
Protocolli che devono poi essere condivisi una volta per tutte, con chiarezza, anche con l'azienda sanitaria: "C'è un altro aspetto emerso in queste settimane nelle aziende di Massa Carrara. L'azienda sanitaria dopo 21 giorni ti giudica guarito anche con tampone positivo e per l'Usl puoi riprendere il lavoro. Dove si verificano questi casi le aziende sono però restie a far rientrare il dipendente che deve consumare giorni di ferie o essere messo in cassa integrazione (se è possibile) fino a che non si relativizza. Ci vorrebbe sicuramente in confronto tra Asl e medici competenti per gestire in maniera univoca queste situazioni".
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Continua il duello a distanza tra il massese Stefano Benedetti, consigliere di Forza Italia nonché presidente del Consiglio comunale e il montignosino Gianni Lorenzetti sindaco Pd di Montignoso nonché presidente della nostra provincia.
Questa volta oggetto del dibattere su cui Stefano Benedetti chiama all'attenzione è la sala Centro Congressi di via San Leonardo a Marina di Massa chiusa da oramai molti anni, come spiega lui stesso nella nota così:"La sala Centro Congressi di via San Leonardo a Marina di Massa, unico centro congressi del territorio comunale di proprietà della Provincia di Massa Carrara, è ormai chiusa a chiave da ben 9 anni e nel frattempo si sono succeduti tre presidenti , Angeli, Buffoni ed attualmente Gianni Lorenzetti, che fino ad oggi sono riusciti solo a fare promesse di riapertura alla popolazione, senza, peraltro mai mantenerle".
Benedetti fa una breve sintesi sui passaggi negli anni scorsi e di come si sia arrivati alla situazione di oggi:"Già nel 2012-fa quindi un passo indietro Benedetti- l'amministrazione provinciale, sotto la gestione di Osvaldo Angeli, approvò il progetto preliminare per i lavori necessari ad ottenere il certificato di prevenzione incendi e di manutenzione straordinaria dell'immobile con tanto di affidamento di incarico a professionisti esterni per circa 30.000,00 euro. Nel 2014- prosegue nell'excursus storico attaccando a testa bassa l'allora presidente Pd- il presidente Narciso Buffoni, si impegnò a restaurare la struttura entro la fine dell'anno, ma come per sua abitudine, la promessa fu vana ed il Centro Congressi continuò a restare chiuso". Passa poi rivendicare le promesse, definite disattese, di Gianni Lorenzetti:"Nell'anno 2015 l'amministrazione provinciale dichiarò che il centro sarebbe stato riaperto a breve, ma all'arrivo del nuovo presidente Gianni Lorenzetti , la struttura continuò a rimanere chiusa e paradossalmente lo è ancora a distanza di nove anni ( 2011-2020 ), con la differenza che Lorenzetti il 6 marzo 2019 fece anche l'inaugurazione, senza poi riaprirla al pubblico ( Sic !!! )".
Non usa metafore Benedetti per commentare la spinta che potrebbe dare la struttura, se operativa, alla comunità:" Insomma-dice- una grande presa in giro per la cittadinanza tutta, se si pensa all'importanza strategica di questa struttura che sorge in piena zona turistica e vanta una sala plenaria da 250 posti a sedere, dotata di altre quattro salette in grado di ospitare dalle 20 alle 70 persone".
E il Covid? Si potrebbe obbiettare. Risponderebbe Benedetti rivendicando:" E' vero che attualmente ci troviamo in era Covid-19 con tutte le restrizioni del caso, ma ciò non può e non deve incidere sulla normale attività degli enti pubblici, che devono comunque continuare ad operare, anche come in questo caso, su progetti a medio e lungo termine, anzi, questo tragico momento storico, può diventare una opportunità di lavoro in più, proprio come sta facendo il Comune di Massa che, nonostante, tutte le problematiche legate all'emergenza non ha mai smesso di effettuare interventi pubblici".
Rincara la dose il presidente del Consiglio sottolineando come la sala del Consiglio comunale da sola non possa bastare per soddisfare le esigenze della comunità:" Nella nostra città attualmente l'unica sala messa a disposizione, prima dell'emergenza, per svariate iniziative sociali, culturali ed istituzionali, è quella del Consiglio comunale e per il resto non esistono altre strutture pubbliche, escluso-asserisce Benedetti- Villa Cuturi che, ovviamente, ha problemi di spazio, in grado di soddisfare le tante richieste che pervengono da soggetti privati, associazioni, cooperative, professionisti e quant'altro, alle quali io non riesco e non posso concedere sempre la sala consiliare, destinata principalmente agli usi legati all'attività amministrativa e dei Consiglieri comunali".
"Esiste poi-mette in guardia il forzista, minacciando di rivolgersi alla Corte dei Conti, da un possibile slittamento ulteriore dei tempi senza un intervento tempestivo per mettere mano definitivamente alla questione della sala Centro Congressi - un problema di non poco conto, relativo alle certificazioni finora ottenute, ma che in caso di ulteriore allungamento dei tempi di riapertura, potrebbero scadere con un evidente danno alle casse pubbliche, legato principalmente ai quattrini dei cittadini che sono stati investiti per mettere a norma la struttura, roba da Corte dei Conti, alla quale io in tal caso mi rivolgerò".
Chiude così Stefano Benedetti:"Dipende esclusivamente dal " buon senso " del presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, con il quale il Comune di Massa aveva fatto un accordo per la gestione, accordo fino ad oggi eluso dallo stesso presidente, il quale continua a rinviare, senza plausibili motivazioni, la stesura di una convenzione che permetta appunto al Comune di ridare alla città una boccata di ossigeno in termini culturali, sociali e di aggregazione. Credo che l'attuale presidente della Provincia-insiste e ripete il presidente del Consiglio comunale massese-farebbe meglio a riflettere seriamente e dignitosamente sulla questione e ad attivarsi in modo da mettere il Comune nella condizione di gestire il Centro , altrimenti, oltre il danno ci sarà anche la beffa e l' amministrazione provinciale ne dovrà rispondere in prima persona di fronte agli elettori e soprattutto alla Corte dei Conti".
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Il primo cittadino di Carrara, Francesco De Pasquale, aggiorna i propri concittadini sull'andamento dei casi sul territorio comunale con un appello per gli acquisti di Natale:
"Care concittadine e cari concittadini
Purtroppo anche oggi registriamo il decesso di una persona a causa del covid. Si tratta di una donna di 91 anni. Alla sua famiglia e ai suoi cari va il cordoglio di tutta la città di Carrara. La pandemia purtroppo continua a mietere vittime anche se i dati del contagio segnano un lieve rallentamento. Secondo i dati dell’azienda sanitaria locale, oggi a Carrara risultano 956 attivi totali: abbiamo 891 persone positive a domicilio, 42 ricoverate in ospedale e 23 in strutture sanitarie. Rispetto alla scorsa settimana, quando avevamo 1032 casi attivi, la diffusione del virus ha subito una battuta d’arresto e il numero dei positivi è diminuito di 76 unità. Si tratta di una battuta di arresto significativa non tanto in termini “statistici” quanto per il fatto che dimostra l’efficacia delle misure di contenimento attuate. Anche dal resto della Regione arrivano dati confortanti tanto che nei prossimi giorni l’amministrazione toscana potrebbe chiedere e ottenere un allentamento delle restrizioni. Questo non deve assolutamente farci abbassare la guardia perché il virus circola ancora e purtroppo continua anche a mietere vittime. Quindi dobbiamo continuare a restare a casa il più possibile, evitare gli assembramenti, lavare spesso le mani e indossare sempre la mascherina.
Come avete letto sulla stampa e su questa pagina, sul nostro territorio comunale, da lunedì inizierà la distribuzione delle mascherine gratuite messe a disposizione dalla Regione Toscana. La consegna verrà effettuata dalle 14 alle 19, da lunedì 30 novembre a domenica 6 dicembre, nei 5 punti allestiti sul territorio comunale, secondo un calendario diviso per cognome. Tutti i dettagli sono pubblicati sul sito del comune di Carrara e in un post dedicato su questa pagina.
Richiamo tutti i cittadini al senso di responsabilità. Questo significa che chi si presenterà a ritirare le mascherine dovrà rispettare rigorosamente le distanze di sicurezza. Per limitare il numero di accessi, invito le famiglie a inviare una sola persona per nucleo e sollecito anche chi ha vicini o amici a organizzarsi in tal senso.
Segnalo fin d’ora agli eventuali “furbetti” della mascherina che allestiremo un sistema di controllo per impedire che qualcuno prenda più mascherine di quelle a cui ha diritto. Ciascuno ha diritto a un pacco di 5 mascherine chirurgiche: le potrà ritirare presentandosi munito di tessera sanitaria preferibilmente ma non obbligatoriamente presso il punto di distribuzione più vicino casa. Una persona, come detto, potrà ritirare anche le mascherine di parenti e amici a patto di avere a disposizione la loro tessera sanitaria. Senza tessera non sarà possibile ritirare nulla.
Al termine della prima settimana di distribuzione, verranno comunicate le modalità attraverso le quali sarà possibile recuperare le mascherine per coloro che, per comprovati e gravi impedimenti, non fossero riusciti a ritirarle o non avessero parenti e amici in grado di farlo per loro. Per tutti i dettagli, ripeto, potete visitare il sito del comune di Carrara e leggere il post dedicato su questa pagina.
Ringrazio per il supporto a questa iniziativa Protezione Civile del Comune di Carrara, Alfavictor, Associazione Nazionale Alpini Carrara, Consolato del Mare, Orcaloca, Prociv, Pubblica Assistenza Carrara, Stazione Soccorso Alpino Carrara e Lunigiana, Vab, Cai di Carrara e Nausicaa Spa.
Concludo con un invito in vista del periodo delle festività natalizie. Per supportare le attività locali, auspico che chi è nelle condizioni economiche di acquistare doni e regali, decida di farlo presso i negozi di vicinato. Così facendo daremmo un sostegno, sia simbolico che concreto, ai nostri commercianti: in una realtà piccola come Carrara molto spesso, sono nostri amici o conoscenti.
Il covid ci tiene lontani fisicamente ma questo non può e non deve indebolire il nostro senso di comunità".
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Un teatrino ripugnante e inqualificabile: così il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi ha definito le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Francesco De Pasquale e dall’assessore ai lavori pubblici Andrea Raggi in relazione a due temi caldi come il ritardo enorme accumulato dai lavori sul ponte di Avenza e i lavori di rifacimento del marciapiede di via Verdi facenti parte del bando delle periferie.
Per Bernardi si tratterebbe infatti di una sorta di paravento dietro al quale gli amministratori 5 stelle starebbero cercando di nascondere errori e manifeste incapacità. “Non è possibile che – ha detto Bernardi - per accattivarsi la benevolenza dei commercianti di Carrara considerati di categoria A , Raggi si autoincensi per aver spostato i lavori dopo il Natale e nel contempo assieme al sindaco vada a sputare sentenze contro Regione Toscana e Telecom, quando proprio loro hanno fatto di tutto per iniziare i lavori del ponte ad ottobre nonostante i commercianti di Avenza, considerati di categoria B, avessero chiesto di rimandare i lavori a dopo le festività natalizie.”. Bernardi ha rimarcato come su entrambi i fronti gli amministratori grillini abbiano mancato l’obiettivo ed ha voluto evidenziare: “ I progetti del Bando delle Periferie sono quelli più a rischio: a Carrara, infatti, c’è la possibilità di non vedere mai riqualificato il capannone ex CAT, dove c’era la sede della protezione civile, né Palazzo Pisani, nè Palazzo Rosso senza contare che in ballo ci sono anche la videosorveglianza e la pubblica illuminazione, settori previsti nei progetti e sostanziali per la sicurezza urbana che, tuttavia, non sono mai stati presi in considerazione da Raggi.”. Bernardi ha quindi ribadito che il ponte di Avenza, in base al reale stato dei lavori, sarà riaperto solo dopo le feste di Natale e che la responsabilità di tutto ciò è da ascrivere agli amministratori 5 Stelle che non si sono mai interessati del problema e che ora cercano di dare colpe a tutti. Sui marciapiedi di Carrara est Bernardi ha spiegato: “ Nulla infatti è più incerto dei percorsi intrapresi dall'assessore ai Lavori Pubblici , soprattutto per la questione tempi. Ci vuole peraltro una bella dose di faccia tosta per affermare che i lavori in via Verdi termineranno tra 15 o 20 mesi. Ma le le lungaggini assurde in capo ai grillini , dopo tre anni e mezzo di immobilismo puro , hanno portato il comune a subire l’eliminazione dell'acconto previsto pari al 20 per cento dalle convenzioni firmate e a dover trovare copertura di bilancio proprio relativamente alle spese dell'esercizio 2018 a seguito di gare bandite. Ma la cosa peggiore, per il bilancio comunale, è che gli impegni contabili a partire dall'esercizio 2019 avrebbero dovuto essere anticipati con fondi propri, perché i trasferimenti da parte dello stato, saranno rimborsati secondo il principio del "contributo a rendicontazione". Raggi conosce molto bene questa situazione ma continua a fare esternazioni sulla stampa parlando al futuro, senza dire la verità ai cittadini. Per incapacità ed arroganza ha penalizzato gravemente la nostra città perché si è fatto scappare il finanziamento di 18 milioni di euro del bando delle Periferie e purtroppo quei pochi progetti che i 5 Stelle riusciranno a realizzare , certamente saranno inaugurati da altri che avranno pure da tribolare a rendicontare le spese per ottenere i rimborsi a babbo morto. Questo è il grillismo con la sindrome bipolare.”.
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