Politica
Riapertura cave nelle Apuane e impatto sul Frigido: intervento del Comitato Ugo Pisa
La riapertura di cave dismesse da decenni nel comune di Vagli di Sotto, all'interno del Parco regionale delle Alpi Apuane, solleva interrogativi che vanno ben oltre i confini…

Progetto "Massa Street Art": i consiglieri Alberti, Cairoli, Ricci e Tarantino chiedono dove saranno collocate le opere
I consiglieri comunali Stefano Alberti, Gabriele Cairoli, Enzo Romolo Ricci e Daniele Tarantino hanno presentato un’interrogazione per chiedere dove e secondo quali criteri, le opere di…

Cermec, Retiambiente e gestione dei rifiuti: i molti dubbi sulle scelte del sindaco Arrighi avanzati dal consigliere Mirabella s
Crisi nei rifiuti e leadership percepita come assente, Cermec, RetiAmbiente e una guida politica ancora da chiarire: sono le riflessioni maturate dal consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella…

I consiglieri del Pd di Aulla escono dal partito e restituiscono la tessera
Il Partito Democratico di Massa-Carrara prende atto della decisione dei consiglieri comunali di Aulla Giovanni Schianchi, Giada Moretti, Katia Tomé, Tania Brunetti e Alessandro Giovannoni di…

Un nuovo cantiere si apre a Carrara centro con l'inizio del 2026: aggiudicati i lavori per il recupero di Palazzo Pisani in via Loris Giorgi
Palazzo Pisani: entreranno presto nel vivo i lavori per il recupero e il miglioramento sismico. Dopo palazzo Rosso un altro gioiello del centro storico si prepara a…

Entrata in Retiambiente esaltata da Arrighi e Orlandi, poco apprezzata da opposzione e anche dal Pd: per il consigliere 5 Stelle Martinelli è un tentativo puerile di cercare consensi
Il consigliere dei 5 Stelle, Matteo Martinelli torna ad attaccare la giunta Arrighi sull'entrata in Retiambiente: "Ci troviamo di fronte all'ennesimo puerile tentativo del sindaco…

Requisiti modificati e verbali vuoti: il consigliere Caffaz spiega come è stato organizzato il bando del comune per direttore del teatro Animosi
A pensar male si fa peccato...ma poi si trovano i documenti che confermano che si aveva ragione. E' esattamente quanto è accaduto al consigliere dell'opposizione del comune di…

Le Rsu del Cermec bollano come non vere le denunce fatte da Menconi della Cgil
Le Rsu del Cermec rappresentate da Chiara Pirozzo della Cisl, Maurizio Bertieri della Uil e Gianluca Della Tomasina di Fiadel prendono le distanze dalle dichiarazioni sul…

Partono a Carrara i restauri della statua di Beatrice d'Este, della statua della Sirena e a Codena del monumento ai caduti
Il monumento a Beatrice D'Este di piazza Alberica, la statua della Sirena di via Carriona e, non ultimo, il monumento ai caduti di piazza Rosselli a…

A Carrara continuano i cantieri e i disagi: prorogata fino a marzo la garatuità dei parcheggi del centro
Per ridurre i disagi a residenti, commercianti e visitatori a seguito dei numerosi cantieri attualmente in corso in tutta la città l'amministrazione comunale ha deciso di prorogare…

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Dal risentito stupore del presidente della Regione, Eugenio Giani, per il declassamento della Toscana in zona rossa allo scaricabarili tra gli esponenti del Pd nell’attribuzione di tale responsabilità, per il consigliere di Alternativa per Carrara, Massimiliano Bernardi, poco c’è da salvare nelle scelte di quelli che per diverse legislature prima di quella attuale furono suoi alleati di partito nel governo della città. Bernardi ha ribadito il diritto e l’importanza della critica per la gestione della sanità toscana insieme all’incapacità dimostrata dagli attuali amministratori,a suo giudizio, impegnati solo a mantenere salde le proprie poltrone.
“Bisogna parlare e riflettere – ha spiegato Bernardi - sul perché in relazione ai quattro livelli di rischio la Toscana è rischio “alto”, avendo superato il 48 per cento di occupazione delle terapie intensive quando la soglia sicura prevista era al trenta. E anche perché la Toscana ha registrato il più alto Rt d'Italia. Per cui se vogliamo confrontarci sul rispetto verso le vittime, i malati e tutti i cittadini toscani, la politica non può imporre il silenzio ma dare risposte a voce alta . Perché chi non accetta la critica costruttiva non è né responsabile né rispettoso .”.
Bernardi ha rigettato le accuse formulate nei suoi confronti di ignoranza ed ha portato ad esempio gli ultimi dati relativi alla provincia di Massa Carrara che assomigliano sempre più a un bollettino di guerra. “Siamo per mortalità e per contagi- ha detto Bernardi - Si tratta di orribili sui quali una parte politica della sinistra purtroppo sembra voler glissare .”.
A conferma della pessima gestione dell’emergenza, secondo Bernardi, ci sarebbe l’attuale corsa affannata a reperire posti letto e strutture in cui allestirli dovuta al fatto che gli ex vertici PD della Toscana, cioè Enrico Rossi, avevano chiuso gli ospedali e non avevano nemmeno predisposto un minimo di soluzioni adeguate e sostenibili per gestire questa terribile ed annunciata emergenza nel corso dell’estate. Bernardi ha previsto notevoli difficoltà per tutto il personale medico e paramedico a fronteggiare la seconda ondata e si è detto vicino alle famiglie che hanno subito gravi perdite, a chi lavora faccia a faccia col virus.
“Per questo motivo – ha aggiunto Bernardi - riteniamo che si debbano svelare gli argomenti più drammatici , cioè la carenza di posti letto, delle terapie intensive, dei servizi territoriali, delle risposte ai tamponi che non arrivano, delle caotiche procedure per le quarantene e per la vergognosa situazione in cui è stato lasciato il personale delle USCA assolutamente insufficiente per una efficace rete territoriale. Occorrerebbero più competenza, più responsabilità e più trasparenza da parte dei politici del PD che hanno rovinato la sanità toscana. “.
Bernardi ha voluto ricordare che l’attuale situazione grava non solo sui contagiati dal covid ma anche su tutti i malati di altre patologie che stanno vedendo rallentati o azzerati i servizi ospedalieri di cui necessitano. “ Rimaniamo quindi esterrefatti ed increduli –ò ha concluso Bernardi - vista la drammatica situazione denunciata tutti i giorni su stampa locale e sui social , per gli assurdi interventi a posteriori di alcuni esponenti politici del PD che fino a pochi giorni fa non avevano nemmeno idea di ciò che stava accadendo ed erano rimasti per mesi in religioso silenzio in attesa forse delle direttive di partito.”.
V. T.
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Due anni fa avevano scelto di non sostenere la candidatura di Francesco Persiani a sindaco di Massa ma oggi hanno deciso di rendergli il merito di una efficace gestione della drammatica emergenza sanitaria sul territorio massese.
L’elogio a Persiani arriva infatti dalla Associazione Massa Libera che ha spiegato il doveroso riconoscimento al primo cittadino per la capacità dimostrata di essere una guida forte, riflessiva e sicura.
“Ci sembra strano dover essere noi – hanno detto da Massa Libera - suoi aperti seppur leali avversari nelle elezioni del 2018, ad essere i primi a rendergli merito, ma pecchiamo di troppa onestà intellettuale per continuare a tacere: nessuno avrebbe mai potuto immaginare uno scenario tanto drammatico, ma passati i primi comprensibili momenti di timore il sindaco ha saputo prendere in mano la guida dell’emergenza rassicurando allo stesso tempo la popolazione che nulla sarebbe stato intentato per non farla sentire abbandonata. Oggi che purtroppo ci troviamo di nuovo in uno scenario di pessimismo, notiamo come, nello stesso modo, siano stati portati avanti atti e progetti importanti pur in mezzo al silenzio degli amici e le speciose polemiche degli avversari. Ci è sembrato giusto dire la nostra perché avendo il privilegio di assistere al quotidiano lavoro che il sindaco e la sua squadra fanno riteniamo che questo meriti il grazie di tutta la comunità.”.
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Contributi per fare fronte alla morosità delle famiglie più fragili che vivono in case popolari: è questo in sintesi quello che prevede il protocollo tra Comune di Carrara ed Erp Spa, approvato oggi dalla giunta del sindaco Francesco De Pasquale, su proposta dell’assessore alle Politiche Abitative Anna Galleni.
L’iniziativa è rivolta agli assegnatari regolari degli alloggi che versino in una “situazione di particolare fragilità socio-sanitaria ed economica accertata”.
Su valutazione del Servizio Sociale, queste persone potranno ricevere contributi finalizzati esclusivamente al pagamento delle rate di morosità accumulata, per un massimo di euro 200 mensili e per un periodo non superiore a 12 mesi. Grazie a questo accordo, in sostanza, il Settore Politiche Abitative può fornire un valido strumento per far sì che le famiglie più fragili e con gravi problemi sanitari possano far fronte ai debiti da locazione ed evitare i conseguenti sfratti.
«Con questo strumento andiamo a colmare un vuoto che esisteva sugli aiuti che il Settore Politiche Abitative poteva erogare a chi è in difficoltà. Attualmente il nostro supporto passa attraverso il contributo affitto, il contributo morosità incolpevole, i fondi per il “passaggio da casa a casa”.
Questi aiuti non possono però essere concessi a chi vive in un alloggio ERP. Grazie a questo nuovo protocollo possiamo dare un aiuto reale a chi è in difficoltà economica, abita in una casa popolare, ha nel proprio nucleo familiare una persona con una situazione sanitaria particolarmente grave ed è indietro nel pagamento dei canoni o degli oneri condominiali. In questo momento già così difficile è sicuramente uno strumento prezioso per preservare le persone ed aiutarle concretamente a conservare la propria casa» ha dichiarato l’assessore Anna Galleni
Il protocollo, che verrà sottoscritto con Erp, è specificatamente finalizzato ad aiutare a ripianare la morosità degli assegnatari definitivi di alloggi Erp, degli assegnatari in via provvisoria e degli assegnatari regolarizzati, la cui condizione familiare sia conosciuta dai Servizi Sociali e presenti problematiche sanitarie accertate dai servizi dell’Azienda USL Toscana-Nord Ovest.
L’intervento, previa valutazione dal Servizio Sociale, potrà essere concesso per un massimo di euro 200 mensili e per un periodo non superiore a 12 mesi prorogabile su esclusiva indicazione del Servizio Sociale e salvo superamento del periodo sperimentale, e comunque fino ad esaurimento degli stanziamenti di bilancio comunale. Per accedere all’intervento, il nucleo familiare dovrà essere in possesso di certificazione Isee uguale o inferiore all’importo di euro 4.000.
Dopo la sottoscrizione del protocollo, e contestualmente alla sua entrata in vigore, sul sito del Comune di Carrara verranno pubblicate le informazioni dettagliate su aventi diritto e dettagli del provvedimento.
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L’annuncio dell’intenzione di sporgere querela da parte del direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, Luciano Massari, non ha minimamente scalfito il coordinatore comunale della Lega, Nicola Pieruccini e il coordinatore comunale di Forza Italia, Riccardo Bruschi che sono tornati a ribadire quanto affermato alcuni giorni fa e cioè l’urgenza del commissariamento dell’Accademia e delle dimissioni dell’attuale direttore.
Alla base delle prime richieste dei coordinatori di Lega e Forza Italia c’era la relazione firmata dal professor Michele Aietta per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dalla quale sarebbero emerse gravi motivazioni a sostegno dell’ineleggibilità e l’incandidabilità di Luciano Massari.
In risposta alla minacciata querela fatta dal direttore dell’Accademia Pieruccini e Bruschi hanno addirittura rilanciato le accuse attingendo ancora alla relazione del dottor Aietta che avrebbe evidenziato altre criticità. Pieruccini e Bruschi si sono detti sconcertati dalla minaccia di Massari ed hanno ribadito di aver reso pubblici, in maniera testuale, estratti della relazione del dottor Aietta. Inoltre hanno anche definito prive di pregi giuridici le argomentazioni portate da Massari per cercare di confutare quanto scritto nella relazione del Mef.
“Vogliamo ricordare – hanno detto Pieruccini e Bruschi – che al momento Massari gestisce la seconda struttura pubblica più importante della città dopo il comune. Come si fa a giustificare comportamenti che violano la legge in modo così palese asserendo che essi non contraddicono lo statuto dell'Accademia? Capiamo che il suo ufficio è a Palazzo del Principe, ma non crederà mica di vivere in un principato autonomo in cui non vigono le leggi dello stato ma quelle di Massari. Forse non ha mai sentito parlare del principio della gerarchia delle fonti giuridiche, sulla base del quale quella superiore, cioè lo stato, prevale sempre su quella inferiore, ovvero lo statuto dell'Accademia.”. i due coordinatori di Lega e Forza Italia hanno voluto rendere pubblici anche altri passaggi della relazione di Aietta che, a loro giudizio, getterebbero ulteriore grave discredito sull'attuale governance e farebbero chiaramente capire la situazione di diffusa illegalità e di estrema emergenza in cui verte l'istituto, che appare oggi al di fuori di ogni controllo. Eccoli di seguito:
“Rinuncia a un direttore amministrativo di ruolo e nomina antiecononoma di un “interim” a 800 chilometri di distanza.
Secondo la relazione, Massari appare il dominus dell'Accademia ben al di là delle prerogative di legge e statutarie. Ad esempio nella domina del direttore amministrativo egli, “sulla base di discutibili motivazioni di merito e non di legittimità, ha rinunciato a una procedura di comando che avrebbe stabilizzato tale figura” decidendo, senza averne le prerogative di legge (che al contrario spetterebbero al Miur), l' “antieconomica nomina di un direttore amministrativo ad interim, di preferenza del direttore, la cui sede di ruolo è situata a circa 800 chilometri di distanza con un tempo di percorrenza in auto di circa 9 ore”.
Inchiesta della procura sul servizio di catalogazione informatizzata del Fondo Antico della biblioteca dell’Accademia
La Procura ha avviato un'inchiesta sul servizio di catalogazione informatizzata del Fondo antico della biblioteca dell’Accademia. Evitando un'analisi approfondita della problematica in quanto la gran parte dei documenti sono stati sequestrati dai carabinieri, il dott. Aietta evidenzia che non esiste “il contratto deliberato dal cda” del servizio, non è stata richiesta “l'autorizzazione della sovrintendenza ai beni culturali”, la gara è stata indetta “sotto soglia”, e quindi negoziata e senza bando, per 40 mila euro, salvo poi scegliere un preventivo da 70 mila euro scartandone uno da 41 mila nonostante “nella Commissione di gara non ci fosse un componente esperto in grado di fornire una valutazione professionale”, dopo aver richiesto solo 3 preventivi invece dei 5 previsti dalla legge e senza copertura finanziaria (a bilancio erano disponibili e impegnati solo 32 mila euro). Il contratto è stato infine sospeso per circostanze speciali e di interesse pubblico.
Lo scandalo della Summer School
Relativamente agli ormai celeberrimi corsi “Summer School”, anch'essi oggetto di una inchiesta della procura della Repubblica per la quale sono già prepotentemente venuti alla ribalta della cronaca, la relazione evidenzia che il Memorandum tra l'Accademia e l'associazione “Via della seta” è stato sottoscritto dal direttore “in modo illegittimo” in quando egli non ne aveva titolo “poiché privo dell'autorizzazione a prendere impegni per l'Accademia, in quanto il Memorandum non è stato approvato dal Consiglio accademico né portato a conoscenza del cda” e poiché si “discosta palesemente” da altri atti regolarmente approvati dalle strutture dell'Accademia, come ad esempio il regolamento didattico. Per il totale caos organizzativo, il dirigente del ministero non riesce a individuare i motivi per i quali l'associazione “Via della Seta” abbia incassato 60.800 euro, versandone all'Accademia solo 21.000 e chiedendo 3.800 euro per ogni studente, cifra enormemente superiore ai 1.500 euro che la la convenzione prevedeva per l'organizzazione dei “corsi propedeutici” (quelli di lingua italiana, previsti dallo stesso Memorandum, non sono mai partiti). Aietta ritiene che in realtà tali studenti cinesi abbiano partecipato semplicemente ai corsi di “summer school”, il cui costo di iscrizione è mediamente di 500 euro (e non di 3.800 come fatto pagare agli studenti cinesi!)
Molti docenti non rispettano il monte ore e 27 docenze non di ruolo sono state affidate senza l'espletamento di procedure pubbliche
Il dottor Aietta ha riscontrato che “molti docenti svolgono un orario complessivo senza rispettare il monte ore di 324” e che nell'affidamento di corsi diversi dalla titolarità d'insegnamento “27 corsi sono stati affidati senza l'espletamento delle procedure pubbliche”, violando in diversi casi “l'articolo 97 della Costituzione che impedisce il doppio lavoro dipendente in capo al medesimo soggetto sottraendo anche opportunità lavorative a giovani disoccupati in cerca di lavoro e in possesso di idonei requisiti”. Risulta disatteso dai docenti l'obbligo di presentare al consiglio accademico una relazione triennale sulla propria attività e “i direttori di scuola e di dipartimento sono remunerati con le attività aggiuntive previste dal contratto integrativo di istituto senza svolgere, peraltro, le attività previste dal loro incarico”
Illegittima esternalizzazione del servizio bibliotecario
L'esternalizzazione del servizio bibliotecario in modo continuativo appare illegittima perché, anche qualora fosse utile e necessario, cosa che il dirigente non ha riscontrato, potrebbe essere giustificata solo per esigenze temporanee e contingenti, considerando anche che molti dirigenti risultano in debito d'orario.”.
Pieruccini e Bruschi hanno di nuovo sottolineato l’urgenza di rimuovere Massari dal suo incarico addirittura ventilando la possibilità di licenziarlo dal ruolo di dipendente pubblico e insegnante ed hanno ribadito la necessità della nomina di un commissario per ripristinare un minimo di legalità e regolarità amministrativa, da parte del Miur, che sino ad oggi si sarebbe distinto per un complice silenzio. Per le stesse ragioni Pieruccini e Bruschi hanno chiesto le dimissioni dell’assessore Andrea Raggi, rappresentante dell'amministrazione comunale nel cda dell'Accademia, in quanto complice o, peggio, totalmente distratto. I due coordinatori di Lega e FI hanno anche chiesto una mobilitazione cittadina per risollevare l’Accademia da una crisi profonda e che oggi sembra irreversibile allo scopo di evitare l'accorpamento con quella di Firenze, ipotesi che, secondo Pieruccini e Bruschi, nei palazzi della politica sarebbe data come sempre più probabile e di cui il Pd, i 5 stelle e la lobby che ha espresso Massari direttore ne avrebbero la piena responsabilità.
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Torna al centro del dibattito politico la questione degli operatori dei CUP grazie all’ordine del giorno preparato dalla capogruppo del Pd carrarese, Roberta Crudeli, che sarà presentato il 20 novembre nel corso del prossimo consiglio comunale.
Crudeli ha fatto notare che sulla vertenza in questione si è registrata una sostanziale unità tra le forze politiche, le organizzazioni sindacali e le Istituzioni del territorio e che la Regione Toscana ha espresso il suo impegno per garantire la messa in campo di un percorso per la stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori dei CUP.
“Gli operatori del Cup - ha spiegato la Crudeli - hanno svolto e stanno svolgendo un ruolo importante, in questa difficile e prolungata fase emergenziale, quale interfaccia tra il sistema sanitario e i cittadini. Il percorso di internalizzazione deve essere un obiettivo non più rinviabile perché queste lavoratrici e questi lavoratori vedano finalmente concluso il loro lungo periodo di precariato quale riconoscimento per la loro dignità e per ciò che hanno fatto e stanno facendo in queste difficili fasi legate all'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia.”.
La Crudeli chiederà al sindaco Francesco De Pasquale, in qualità di Presidente della Conferenza Zonale delle Apuane di trasmettere alla Regione Toscana e all'azienda USL Toscana Nord – Ovest, ad Estar Toscana e la Conferenza Zonale delle Apuane l’invito a garantire senza ulteriori indugi, la chiusura del percorso di internalizzazione degli operatori e operatrici del CUP Apuane e di inviare il presente documento al Presidente della Regione Toscana dott. Eugenio Giani e alla direttrice generale dell'azienda USL Nord ovest dr.ssa. Maria Letizia Casani.
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In riferimento ai conferimenti abusivi registrati nei giorni scorsi presso l’isola ecologica di via Roma, in località San Ceccardo, il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale ha dichiarato: «Stiamo monitorando e predisponendo misure di contrasto a questo fenomeno fin dai primissimi giorni della sua comparsa. Voglio però fare una premessa. Le persone servite dal porta a porta non possono e non devono sottrarsi al servizio andando a gettare i rifiuti indifferenziati nei bidoni rimasti nelle zone ancora inserite nel Pap. Si tratta di un comportamento che denota scarsa civiltà e disinteresse a un tema delicatissimo quale quello dell’ambiente e della qualità della vita della nostra città. Per quanti controlli e misure di contrasto possiamo attivare – ammonisce il primo cittadino - è fondamentale che i cittadini capiscano che aumentare la differenziata è un investimento sul futuro, non solo in termini ambientali e di qualità della vita ma anche economici».
Esaminando in generale il fenomeno della migrazione dei rifiuti, il sindaco spiega: «A seguito dell’introduzione o estensione del porta a porta si tratta di un trend fisiologico. Purtroppo c’è chi, per pigrizia, cerca di aggirarlo. A queste persone voglio dire che si tratta solo di impegnarsi un po’ e cambiare qualche piccola abitudine. Il porta a porta non è un sistema difficile, bisogna solo prenderci confidenza». De Pasquale analizza poi nello specifico quanto accaduto all’isola ecologica di via Roma: «Quello che è successo in questi giorni è particolarmente grave non solo perché qualcuno ha aggirato il servizio andando a gettare l’indifferenziato nelle isole disponibili ma anche perché, cosa ancora più grave, molte persone, trovandole piene, non si sono fatte problemi ad abbandonare i sacchi in strada e sul marciapiede».
Ma l’amministrazione non si è limitata a una semplice “condanna” dell’accaduto: «Questi comportamenti incivili non possono e non saranno tollerati anche perché oltre a danneggiare il decoro della città e a creare situazioni pericolose dal punto di vista igienico sanitario, comportano dei costi in più per la collettività. In primis quelli per la pulizia “straordinaria” delle isole: in questi giorni, il personale di Nausicaa è stato infatti costretto a ripetuti passaggi per riportare la situazione alla normalità, con un aggravio sui conti del municipio. Colgo l’occasione per ringraziare la nostra multiservizi per l’immediata collaborazione nella gestione di queste criticità. Per stroncare sul nascere questo fenomeno – ha dichiarato il sindaco - abbiamo predisposto dei controlli. A seguito delle violazioni rilevate sono state elevate alcune sanzioni e altre ne saranno comminate se si ripeteranno episodi simili. Vi ricordo che per questi comportamenti la sanzione può arrivare fino a 500euro. A seguito dell’estensione del pap e della rimozione, qualche giorno fa, degli ultimi bidoni dalle località san ceccardo e fabbrica, stiamo adeguando l’ordinanza sindacale del 2017, includendo le nuove zone. Il provvedimento in sostanza vieta “di conferire rifiuti dalle utenze ricomprese nelle aree interessate al porta a porta presso zone non attualmente interessate al servizio (cassonetti per la raccolta stradale dei rifiuti)”, rendendo tali comportamenti sanzionabili».
Il primo cittadino conclude con un ringraziamento alla Polizia Municipale che «nonostante il carico di lavoro già straordinario imposto dall’emergenza Covid si è resa disponibile anche per questo servizio. Per i nostri agenti è un momento particolarmente delicato e voglio ringraziarli per quello che stanno facendo a nome di tutta la città. Doverli destinare anche a questi controlli, significa che l’inciviltà di qualcuno sta già avendo ricadute negative sull’intera comunità. Spero che chi ha sbagliato finora lo capisca: se le mie parole non saranno sufficienti proseguiremo con le sanzioni. Credo che in questo momento, in cui molti cittadini affrontano anche situazioni difficili dal punto di vista economico, sia particolarmente sconveniente gettare soldi nelle multe solo perché non si ha voglia di mettere un minimo di impegno nella raccolta porta a porta».
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Due interpellanze legate a criticità palesi subite dai cittadini di Massa sono state presentate dal consigliere dell’opposizione Stefano Alberti. La prima riguarda la scuola primaria Giosuè Carducci di Poggioletto interessata da un doppio problema: l’urgenza di un intervento di rifacimento dei bagni, per i quali erano già stati accantonate diverse migliaia di euro e l’assembramento che ostacola anche il traffico che si forma all’ingresso e all’uscita dei bambini a causa dell’utilizzo di un unico cancello per entrambe le funzioni.
“Si interpella la giunta – ha scritto Alberti - per sapere se verrà garantito il ripristino dello stanziamento per il rifacimento di tutti i servizi igienici del plesso scolastico e se l'amministrazione non ritenga opportuno aprire anche l'altro cancello della scuola (lato monti) per organizzare più efficacemente e in tutta sicurezza l'ingresso e l'uscita dell'edificio.”. La seconda interpellanza è riferita alle segnalazioni di molti cittadini in merito a delle operazioni in corso nella zona della Rinchiostra da parte di una nota compagnia di telefonia mobile. Alberti ha ricordato che il compendio della Rinchiostra racchiude in poche centinaia di metri la scuola elementare "Carlo Collodi", l'impianto sportivo della Virtus Poggioletto, la Villa della Rinchiostra, la struttura per anziani RSA Villa Sempreverde e numerose residenze pubbliche e private e che il regolamento non consente nuove installazioni per gli impianti di telecomunicazione in aderenza o vicinanza a luoghi sensibili, quali appunto scuole, residenze sanitarie. Ha ribadito che le antenne non possono essere collocate in luoghi privati ma in aree pubbliche e che l'area della Rinchiostra era stata già stata in passato oggetto di stralcio dal piano delle antenne confermato anche da una recente risposta dell'amministrazione ad una interpellanza del gruppo PD che escludeva previsioni di installazioni SRB di quinta generazione . “ Chiediamo al sindaco se è stato presentata presso gli uffici comunali una richiesta da parte dei gestori telefonici, di adeguamento al programma annuale di sviluppo delle reti 2021 della telefonia mobile che preveda l'installazione di un'antenna nel sito della Rinchiostra, palesemente in contrasto con le normative comunali del settore e, nel caso, come intenda muoversi la sua amministrazione.”
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La crisi economica morde purtroppo e il rischio di cadere tra le spire di strozzini e usurai si fa più pericoloso e concreto per molti. Un'attenzione particolare quindi, per Luana Mencarelli consigliere di opposizione del MoVimento 5 Stelle, dovrebbe essere rivolta alla popolazione con un apposito servizio presso la sede municipale.
"Ho presentato una mozione- fa sapere la consigliere- per chiedere di istituire uno sportello Anti-usura all'interno del Palazzo comunale in grado di accogliere le vittime, o potenziali tali, fornirgli le necessarie informazioni e indirizzarle verso chi può concretamente dargli una mano, per non farle sentire sole nel percorso di liberazione dalla stretta criminale o meglio prevenirla".
Chi se non l'amministrazione comunale, l'apparato politico- organizzativo più prossimo ai cittadini, dovrebbe preoccuparsene prima di altri sembra chiedersi chiede Mencarelli che evidenzia:"Il Comune è il livello istituzionale più prossimo ai cittadini e alle imprese che nel Palazzo comunale dovrebbero poter trovare la propria casa e l'istituzione ha il dovere, a mio avviso, di dimostrare pubblicamente di essere al loro fianco come prima forma di protezione contro chi pratica l'usura".
Il pensiero della consigliere Mencarelli è rivolto a famiglie e imprese:"Gli strozzini- ricorda infatti- si arricchiscono da sempre con le difficoltà economiche e attualmente le famiglie e le imprese si trovano a subire disposizioni del Governo nel tentativo di arginare la disfatta sanitaria, ma che possono incidere sulle capacità di solvenza già messa alla prova da una pregressa e lunga crisi finanziaria. Purtroppo-interviene la consigliere- la situazione recente e quella odierna hanno infatti imposto di prendere coraggiose misure per salvaguardare la salute e la vita stessa dei cittadini, ma di contro con pesanti ripercussioni sulle economie familiari e quindi nazionali".
Riconoscendo l'utilità delle misure adottate a Roma per arginare la crisi, Luana Mencarelli valuta che potrebbero verificarsi comunque situazioni di disagio e rivolge un appello alla politica apuana: "Nonostante siano state approntate forme di ristoro-premette Mencarelli- è probabile che non azzereranno tutte le criticità conseguenti alle temporanee chiusure delle attività e per questo motivo aumenta in maniera esponenziale il rischio che i nostri concittadini cadano vittime di forme di finanziamento da parte di usurai. Come politici abbiamo il dovere di schierarci per la loro tutela" conclude la consigliere del M5S.
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Un chiarimento sull’impianto di potabilizzazione della sorgente del Cartaro di Massa è arrivato da Pietro Morelli del Comitato massese Il mondo nelle nostre mani, che si è rivolto direttamente al presidente di Confindustria Massa Carrara Matteo Venturi: “La maggior parte dei fanghi che verranno lavorati dall’impianto derivano dalla segagione del marmo – ha spiegato Morelli – quindi sono fanghi composti da marmettola e per depurare l’acqua dalla marmettola Gaia fa pagare ai cittadini di Massa e Carrara 800 mila euro all’anno nelle bollette. Chiedo al presidente di Confindustria Matteo Venturi che ha parlato ci considerare il marmo una risorsa per tutti facendo squadra con gli imprenditori, di rendersi portavoce verso i gestori di cava per accollarsi le spese sia per la depurazione dell’acqua potabile dalla marmettola sia per la costruzione di questo impianto, che non sarebbe necessario se non ci fosse la polvere di marmo ad inquinare l’acqua potabile. E anche per un rispetto scrupoloso per l’ambiente che ci circonda. La salute e gli interessi dei cittadini vanno tutelati“.
Morelli ha sottolineato come sia evidente la devastazione causata dall’escavazione nelle montagne e la povertà e lo stato di abbandono del territorio provinciale ed ha ricordato di aver rivolto le stesse richieste anche a Marco De Angelis, nuovo Presidente di Confindustria Marmo macchine senza ottenere risposte. Morelli ha anche voluto ricordare che una delle concause dell’alluvione a Marina di Carrara nel 2014 fu proprio la presenza in eccesso di marmettola sul fondale del fiume Carrione per la quale nel 2016 sono stati stanziati 30 milioni di euro di cui 14 per sopperire ai danni causati. “Non si può parlare di risolvere problemi di dissesto idrogeologico se non si toglie la causa – ha concluso Morelli - a conti fatti, viene sfruttato un bene comune per la ricchezza di pochi a spese dei cittadini e di un territorio ferito ed abbandonato da tutti i livelli istituzionali.”.
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“Oramai non sorprende più l’ennesima ‘boutade’ del presidente del consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti, rispetto al decreto di rinvio delle elezioni provinciali. Sorprende di più semmai il fatto che un presidente del consiglio di una città capoluogo di Provincia ignori a tal punto la legge di riforma delle Province, la 56 del 2014, da suddividere le province in enti di primo livello e di secondo livello, o grado come le chiama lui: basta leggerla la legge per capire che tutte le Province sono enti di secondo livello. Considerando, poi, quello che ha scritto direi che lo vedrei bene in futuro come autore di libri fantasy”.
Comincia così la replica del presidente della Provincia di Massa-Carrara, Gianni Lorenzetti, all’intervento di Benedetti comparso sulla stampa.
“Io – aggiunge il presidente - sarei stato per farle subito le elezioni, avendo tra l’altro oramai già avviato l’iter, ma di fronte all’evidenza di un decreto legge del governo che spostava il precedente limite per fare le elezioni dal 20 dicembre 2020 al 31 marzo 2021, di fronte alle considerazioni che il decreto fa in merito alla pandemia e di fronte all’invito dell’Unione Province d’Italia, citato nel mio decreto, di revocare la convocazione dei comizi elettorali, non si poteva fare diversamente: infatti tutte le province interessate alla tornata elettorale, di qualunque estrazione politica, hanno revocato le elezioni. Forse il presidente del consiglio comunale di Massa non sa che per queste elezioni di secondo livello non era possibile far votare, come ci è stato chiaramente rappresentato, gli eventuali elettori ammalati o in isolamento. Questo avrebbe potuto senz’altro inficiare e falsare l’esito elettorale: cosa avrebbe detto in questo caso lo stesso se nonostante il decreto legge si fossero fatte le elezioni e si fosse concretizzata questa eventualità? Nella foga di inseguire l’inesistente, forse il nostro non ci aveva pensato. Rispetto al fatto di non aver riconvocato i comizi occorre precisare che la nuova data non la scelgo io, ma va concordata in sede di Upi e del suo direttivo nazionale. Benedetti, poi, sostiene che in questi quattro anni non ho fatto niente: se per lui niente è aver preso un ente dilaniato dalla riforma delle province, con la riduzione di oltre il 50% del personale, il prelievo forzoso da parte dello Stato del 63% delle risorse proprie, in questo quadriennio, dopo aver ricercato altre fonti di finanziamento, aver messo insieme un piano di interventi sulla viabilità provinciale e sull’edilizia scolastica di oltre 40 milioni di euro, ripeto se questo per lui è niente, posso dire che ha una percezione distorta della realtà. Rispetto poi all’accusa di voler rinviare le elezioni per cercare consenso o per restare attaccato alla poltrona per altri tre mesi voglio consolare Benedetti, sapendo di dargli un dolore, ma aspiro a governare questo ente per altri quattro anni. Capirà che il suo dolore val bene il beneficio che vorrei ancora arrecare a questa Provincia, ritenendo, con il mio impegno e con quello di chi siederà in consiglio provinciale, di poter fare di più e meglio, come è giusto che sia”.
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