Politica
Le osservazioni al progetto di bonifica della Buca degli Sforza fatte da Italia Nostra Massa Montignoso e Legambiente
Italia Nostra Massa Montignoso e Legambiente hanno fatto alcune osservazioni al progetto di bonifica della Buca degli Sforza, a Massa, che, a breve vedrà l' aggiudicazione alla…

Votata all'unanimità, ad eccezione di Polo progressista e di sinistra, la variante Aurelia: la critica del comitato NoVariante
Il comitato No Variante Aurelia ha commentato il voto del consiglio comunale di Massa a favore della Variante: "Nel consiglio comunale del 16 settembre hanno votato all'unanimità…

Non in mio nome: manifestazione per Gaza organizzata da Associazione Mycelium in Piazza Aranci a Massa il 21 settembre
L'associazione Mycelium ha organizzato un flash mob di protesta per Gaza. Ecco la loro dichiarazione: "In questo momento storico, tra i più bui che l'umanità abbia attraversato negli…

Politeama, l'inizio della fine: flash mob di Avenza Si R-Esiste in piazza Matteotti per segnalare i molti nodi del degrado della città
Sono arrivati in piazza Matteotti con un pullman riservato, intorno alle 20,15 di giovedì 17 settembre: il gruppo nutrito di cittadini di Avenza che fa parte del comitato…

Il Polo P&S: la variante Aurelia con 60 milioni di euro sommergerà di inquinamento Massa
Il Polo Progressista e di Sinistra, composto da M5S RC e Mcc, non si meraviglia per l’approvazione della delibera per il primo lotto della Variante Aurelia,…

"Incontriamoci a Massa": il Pd Massa Carrara apre la campagna elettorale il 20 settembre in piazza Aranci
Il Partito Democratico di Massa-Carrara inaugura la campagna elettorale per le elezioni regionali del 12 e 13 ottobre con…

Un incontro per aprire un dialogo sul porto di Carrara: i Paladini Apuoversiliesi a colloquio con il nuovo commissario dell'Autorità Portuale Bruno Pisano
I Paladini Apuoversiliesi sono stati ricevuti dall’Autorità portuale di Carrara, mercoledì 17 settembre, per conoscere il nuovo Commissario straordinario Bruno Pisano. L'obiettivo, secondo Orietta Colacicco, Presidente…

Partito Repubblicano di Massa: il ricordo del XX Settembre 1870 mito fondante della nazione Italia
Come ogni anno, gli amici Repubblicani della sezione G. Mazzini di Massa del PRI, ricordano la storica data del XX Settembre 1870, giorno nel quale si realizzò il…

Gruppo consiliare Pd e Massa è un'altra cosa sulla variante Aurelia: "Sì all'opera, ma con uno studio serio sulla mobilità per tutelare qualità della vita e sviluppo sostenibile"
Durante l'ultima seduta del Consiglio Comunale abbiamo espresso voto favorevole all'avvio del primo lotto della Variante Aurelia, un intervento strategico che potrà incidere profondamente sugli assetti…

"Parole rabbiose e scomposte": il consigliere Martinelli risponde al segretario del Pd Barattini
Il consigliere del Movimento 5 Stelle Matteo Martinelli ha risposto alla replica del segretario del Pd Luca Barattini alle sue posizioni sulla sanità locale: "Non ci stupisce…

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Intense emozioni e applausi, nell’ambito del 68° Premio Bancarella, alla consegna del prestigioso riconoscimento la “Gerla d’Oro” alla scrittrice giapponese Yoko Uchida e alla Pro Loco di Montereggio.
Un riconoscimento, fortemente voluto dall’Unione Librai Pontremolesi e dall’Unione Librai delle Bancarelle, che è stato assegnato, per la prima volta, ad una scrittrice straniera e ad una associazione e che viene conferito ogni anno a chi si distinguenella attività di salvaguardia e promozione dei valori dei librai.
La scrittrice YokoUchida e la Pro Loco di Montereggio sono stati, insieme alla Associazione le Maestà di Montereggio, gli ideatori promotori e realizzatori dell’iniziativa “Montereggio tra le culture nel mondo. Il Giappone”.
Un progetto biennaleche si è svolto su due binari paralleli: da un lato un processo di internazionalizzazione della tradizione dei librai con la pubblicazione di due opere [(Yoko Uchida "Montereggio. Vicissitudini di librai viaggiatori da un paesino", ed. Hojosha Publishing ltd, 2018, Tokyo; AAVV (alunni del laboratorio di scrittura Scuola Primaria L.Galanti di Arpiola) Yoko Uchida "Il Libro nella Gerla", ediz. giapponese, Hojosha Publishing ltd, 2019, Tokyo]; dall’altro, il coinvolgimentodegli alunni del laboratorio di scrittura della maestra Francesca Luciani, della Scuola Primaria “Livio Galanti” di Arpiola: AAVV “Il Libro nella Gerla”, ediz italiana 2018, Montereggio.
Seguita in diretta sulle piattaforme social di montereggio.eu da un ampio pubblico, le Gerle d’Oro sono state consegnate da Vilma Giovannacci e da Roberto Lazzarelli, nella loro funzione di libraimontereggini, rappresentanti delle associazioni promotrici del riconoscimento.
I premi sono stati consegnati a Sandro Fogola quale Presidente della Pro Loco di Montereggio ed a Giacomo Maucci coordinatore dell’iniziativa “Montereggio tra le culture nel mondo. Il Giappone” che ha ritirato il premio per conto della scrittrice Uchida.
Un premio con il quale si è voluto riconoscere l’importanza del ruolo svolto dalla Pro Loco, quale ente propulsore di iniziative culturali, fortemente legate ai valori della tradizione e del territorio.
Il ringraziamento è stato esteso a tutti coloro che li hanno seguiti, supportati e accompagnati attivamente lungo questa sorta di “viaggio”, i primis ai 23 giovani autori del “Il Libro nella Gerla” ed ai librai Marco Rimondi, Paola e Mario Bertoni che hanno saputo riconoscere in questo eccezionale lavoro lo spirito dei primi librai, fondatori del Premio Bancarella.
“…Le capacità letterarie della Uchida – con il fondamentale supporto della casa editrice la Hojosha Publishing Co ltd, nelle persone del Presidente MrMyhashita e del direttore editoriale, il compianto Mr. Nishida – hanno saputo descrivere l’importante spaccato della diffusione della cultura italiana rappresentato dalla saga dei librai di Montereggio, trasformando questa storia in un momento di approfondimento e di speranza per tutti i librai e i lettori giapponesi e diventandone, insieme ai 23 autori del “Il Libro della Gerla” gli ambasciatori nel mondo ed un fenomeno editoriale e commerciale”.
La serata si è conclusa con la lettura di un saluto dalla scrittrice Yoko Uchida, non presente per le note ragioni dovute al Covid-19:
“Dal Giappone vi ringrazio di cuore per questo bellissimo riconoscimento la “Gerla d’Oro”.
Sono estremamente onorata.
Voi librai, nostricolleghi, avete regalato non solo a me, ma anche a tutti i lettori e librai giapponesi, un viaggio immaginario fino in Italia, fino a Pontremoli.
Meraviglioso.
Per me quindi, è il riconoscimento più significativo della mia vita che voglio condividere con Montereggio, le sue associazioni, i 23 giovani autori del “Il Libro nella Gerla”, la loro maestra e l’ex dirigente scolastica la Professoressa Maria Grazia Ricci
Ringrazio a nome di tutti quelli che amano la lettura.”
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Di male in peggio: così il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi ha definito la risposta data dall’assessore all’ambiente in merito all’ennesima ordinanza di divieto dell’uso dell’acqua a Bedizzano.
Se già infatti era preoccupante la frequenza degli intorbidamenti delle fonti che hanno portato a una serie frequente di stop all’uso dell’acqua potabile, il sapere per bocca dell’assessore all’ambiente Sarah Scaletti, che il motivo dell’ultimo divieto è la presenza di batteri nell’acqua e che per questo motivo il gestore del servizio ha dovuto provvedere alla pulizia e alla disinfezione delle sorgenti, dei depositi e delle reti interessate, è addirittura inquietante.
“Oltre al problema in sé, che ci preoccupa, - ha detto Bernardi - vista l’importanza che riveste una buona qualità dell’acqua pubblica, siamo preoccupati per il modo utilizzato per la gestione soprattutto se, come svelato dalla stessa Scaletti , questa volta sono presenti batteri. Un comportamento superficiale e disattento che rischia di minare sempre più la fiducia dei cittadini verso il consumo di un bene primario come l'acqua. In ogni caso è necessario e non più rinviabile una decisa presa di posizione da parte dell’assessore Scaletti per fare in modo che l'ente gestore individui le vere ragioni del disservizio, dichiari, definitivamente, la natura dell’inquinamento e si adoperi fattivamente per risolvere il problema .”
Bernardi ha suggerito la necessità di avere conoscenza pubblica delle analisi dell’acqua sul sito del comune di Carrara e un intervento del sindaco che, a suo parere, si dovrebbe fare parte attiva e non semplice esecutore di ordinanze sulle segnalazioni dell'Asl e degli organi competenti, affinché vengano illustrate le cause tecniche e manutentive o di qualsivoglia natura che causano la non potabilità dell’acqua anche senza che ciò venga sollecitato dall'opposizione. “Non intervenga più l’assessore Scaletti – ha aggiunto Bernardi - a riproporre sempre le solite lagnanze su l’amministrazione precedente, perché ormai sono passati tre anni e le responsabilità se le deve prendere chi governa, non c’ è scampo a ciò. In ultimo per il ruolo politico che rivesto ho il dovere di ricordare ai 5 Stelle che la violazione del principio di precauzione, ripetutamente connessa alla non osservanza del principio di informazione, a favore della popolazione, appare indice di negligenza grave, considerato che solo la conoscenza può consentire di adottare sistemi di prevenzione. Di rilevante importanza sarebbe conoscere infatti quale batterio ha infettato l’acqua e se sia stato predisposta una verifica di come ciò sia potuto accadere . Esigiamo chiarezza in merito quindi vogliamo sapere di quali batteri si tratta, qual è stata la soglia rilevata oltre i limiti di legge e se è stato imposto formalmente, da parte dell’amministrazione 5 Stelle al gestore, di adottare ogni idoneo ed immediato provvedimento, al fine di ripristinare subito il servizio .Se le risposte non fossero convincenti, continuerò ad approfondire la questione, anche coinvolgendo altre istituzioni se necessario, in quanto, a mio avviso, ipotizzabili carenze di manutenzione e costi elevati delle bollette , possono costituire solo ulteriore e valida motivazione per mettersi fattivamente dalla parte dei cittadini di Bedizzano".
Vi. Tes.
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Il consiglio comunale fiume in modalità online, partito oggi a Massa e aperto per tre giorni con la finalità di discutere e votare le osservazioni alle parti ripubblicate del Regolamento urbanistico, ha subito un tentativo di protesta fatto dall’opposizione rappresentata da Pd, 5 stelle e Italia Viva che ha contestato il perdurare della formula del consiglio comunale “a distanza”, anche se da settimane ormai questa misura non è più obbligatoria e tutti i comuni sono tornati a convocare i consigli comunali in presenza.
A riferirlo è stato Bruno Tenerani, coordinatore comunale di FdI Massa che ha aggiunto. “Si trattava di un consiglio comunale convocato in remoto attraverso l'utilizzo dei mezzi tecnologici, nel rispetto del periodo di emergenza. Ancora una volta l'opposizione ha dimostrato di non aver rispetto del consiglio comunale, cercando di bloccarne i lavori e addirittura di rimandarlo. Per anni il PD e il centro sinistra hanno tenuto inostaggio questa città con le loro liti interne che hanno ritardato l'approvazione di un atto fondamentale per la città come il RU e oggi, hanno tentato ancora una volta con una messa in scena di bloccare il regolamento urbanistico. Per fortuna il senso di responsabilità del sindaco Francesco Persiani e di tutta la maggioranza ha permesso di proseguire con i lavori, consapevoli che i cittadini, le categorie economiche e tutta la città attendono da anni un atto fondamentale per le sorti anche economiche del comune. Alla minoranza che grida alla luna ricordiamo come sia ancora in essere il periodo di emergenza proclamato dal governo e come la tutela della salute sia superiore ad ogni polemica pretestuosa portata avanti da una opposizione che, evidentemente, anche sul regolamento si dimostra priva di idee.”.
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“E' la grande novità nel panorama delle prossime elezioni regionali. La lista comune tra Forza Italia ed UDC è un segno di rafforzamento dell'area di centro in nome dei comuni valori del popolarismo europeo, dell'ispirazione cristiana e liberale”.
Con questa motivazione la Direzione Toscana UDC, riunitasi nel sede regionale a Prato, ha approvato la costituzione di una lista unitaria con Forza Italia, che, ne è convinta la dirigenza dello scudo crociato, “renderà ancor più praticabile l'alternativa al centro-sinistra in Toscana, attrarrà elettori moderati nuovi e tradizionali, amplierà l'offerta culturale e politica dentro il centro-destra”.
“Significativo il fatto – si aggiunge nel documento – che il futuro gruppo consiliare in Regione Toscana porterà lo stesso nome della lista (FI -UDC) e sarà garanzia di un lavoro in prospettiva utile e proficuo per tutti i territori della regione”.
“Nei collegi in cui è divisa la Toscana – prosegue il documento – gli elettori troveranno in tale lista unitaria donne e uomini appartenenti all'UDC o riconducibili all'area popolare e democratico-cristiana, segno di un patrimonio politico, amministrativo ed associativo che rappresenta per tutti un patrimonio da valorizzare”.
“Questo primo passo – conclude il documento – rappresenta l'esordio in Toscana di un vero e proprio laboratorio politico, che, in tempi brevi, ci auguriamo porti alla formazione di un soggetto nazionale unitario più ampio ed inclusivo. Soggetto che, partendo dagli attuali partiti aderenti al Partito Popolare Europeo, sia aperto ad altre preziose realtà di ispirazione cristiana e del miglior umanesimo laico e capace di costituire in Italia l'asse portante dell'alternativa alla sinistra ed alla deriva rispetto ai principali valori della nostra tradizione “.
L'UDC Toscana ha annunciato una conferenza stampa per presentare le prossime candidature e alcuni punti programmatici.
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L’assessore all’ambiente Sarah Scaletti risponde al consigliere comunale Massimiliano Bernardi al problema sollevato su Bedizzano.
“Il problema che si registra in questi giorni a Bedizzano, non è il consueto intorbidamento delle fonti, sul quale, come avevo annunciato, l’intervento è stato avviato e portato al completamento dal gestore: adesso la frazione di Bedizzano è dotata di un sistema che le permette di approvvigionarsi, in caso di intorbidamento, da sorgenti diverse da quelle che normalmente alimentano l’acquedotto pubblico della frazione. Questa volta però il problema non è la torbidità ma la presenza di un batterio, per il quale il gestore ha provveduto alla pulizia delle disinfezione delle sorgenti, dei depositi e delle reti interessate” ha spiegato.
Effettuati questi interventi si attende ora l’esito dei nuovi campionamenti dell’azienda sanitaria. “Quanto alle opere realizzate da Gaia su richiesta dell’amministrazione comunale a cui fa riferimento Bernardi, queste sono state eseguite nei tempi che avevamo prospettato ai cittadini ed entrano in funzione laddove si verifichi l’intorbidamento delle fonti, cosa che questa volta non è avvenuta in quanto si tratta di un problema di tipo batterico” prosegue l’assessore.
“Anche questa volta comunque, non appena abbiamo appreso del problema, ci siamo confrontati con il gestore per individuare tutte le soluzioni possibili per contenere i disagi, compresa la disponibilità delle cisterne. Nessuno qui ha mai detto o anche solo pensato che i cittadini dovessero arrangiarsi e il lavoro fatto nei mesi scorsi sul problema dell’intorbidamento lo dimostra” ha concluso Scaletti.
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Un giro di falsi matrimoni finalizzati ad abbreviare le procedure per gli immigrati per ottenere il permesso di soggiorno è stato scoperto a Livorno ma c’è il fondato sospetto che possa essere una procedura diffusa anche in altri comuni. Sul tema è stata fatta un’interrogazione parlamentare dall’onorevole Galeazzo Bignami responsabile nazionale Dipartimento Sicurezza, Legalità e Immigrazione di Fratelli d’Italia che ha trovato il supporto di Lorenzo Baruzzo, coordinamtore comunale FdI e responsabile regionale del dipartimento legalità e immigrazione e di Andrea Romiti, capogruppo di FdI nel comune di Livorno, con delega all’immigrazione.
“E’ un fatto gravissimo – ha detto Baruzzo - occorrono più controlli nella fase di rilascio del permesso di soggiorno.”. Romiti ha aggiunto : “Questo governo deve investire sulle forze dell’ordine, deve aumentare gli organici, i mezzi e migliorare i sistemi di indagine e le banche dati a loro disposizione. Questi episodi criminosi di matrimoni falsi e dichiarazioni mendaci per ottenere permessi di soggiorno, non sono casi isolati”, afferma e continua “in Italia, si legge sulla stampa, che capiti troppo spesso che ci si accorga di matrimoni oppure posti di lavoro totalmente falsi solo in fase successiva al rilascio del permesso. La sinistra parla di accoglienza e integrazione, ma non capisce che se vogliamo raggiungere questi scopi, la prima cosa è avere sul Territorio Nazionale persone oneste che non commettono reati e che hanno il reale diritto di ottenere il permesso di soggiorno”.
L’interrogazione dell’onorevole Bignami, hanno spiegato Baruzzo e Bignami, sarà indirizzata al Ministro degli Interni e metterà in evidenza la carenza di organico delle Forze dell’Ordine deputate ai controlli sulle dichiarazioni degli stranieri per ottenere il permesso di soggiorno e l’insufficienza dei sistemi di indagine non collegati all’anagrafe dei comuni, che permettono troppo spesso a dei criminali di prendersi gioco delle leggi italiane ottenendo un permesso di soggiorno illegittimo.
“Essere coniuge di cittadino italiano – ha continuato Baruzzo - significa poter stare sul territorio nazionale anche quando si sono commessi reati molto gravi, che altrimenti avrebbero portato alla revoca di qualsiasi altra tipologia di permesso di soggiorno. Contrarre falsi matrimoni dà modo a criminali di rimanere nel nostro paese”.
“La sinistra con il suo falso buonismo – hanno concluso Baruzzo e Romiti - mosso da un business per le cooperative, oltre a non fare investimenti adeguati sulle Forze dell’Ordine, ha voluto facilitare l’emissione di permessi di soggiorno con sanatorie e falsi profughi danneggiando non solo gli italiani, ma anche tutti quei cittadini stranieri onesti che ogni giorno lavorano e si sentono equiparati ai tanti che illegittimamente stanno sul nostro territorio nazionale”.
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La frazione di Bedizzano sulle colline carraresi è di nuovo senza acqua potabile, evento che negli ultimi mesi si è ripetuto con preoccupante frequenza. A ricostruire la vicenda recente di questo disservizio è stato il consigliere Massimiliano Bernardi che ha spiegato: “A Gennaio l’assessore all’ambiente Sarah Scaletti ci ha raccontato di aver ottenuto la disponibilità del gestore ad anticipare una serie di interventi che dovevano partire a breve, ma, forse per colpa del Covi-19, dopo sette mesi, la soluzione per l’ottimizzazione della gestione dell’acqua che sgorga dalle quattro sorgenti vicine al paese di Bedizzano, pare sia rimasta al palo. L’assessore Scaletti, all’epoca, sosteneva a parole di avere trovato più di una soluzione, invece nei fatti siamo all’ennesima ordinanza del sindaco : acqua non potabile. Una delle soluzioni propagandata dall’Assessore contemplava un sistema che permettesse di portare a Bedizzano l’acqua della sorgente «Ratto», delle Canalie, opzione che sarebbe scattata per evitare la sospensione dell’acqua, ma come si è visto non è andata a buon fine. L’assessore aveva fatto anche un sopralluogo nel paese insieme ad alcuni funzionari del settore e ai tecnici di Gaia spa, per poi meschinamente replicare alle mie critiche politiche accusandomi di aver strumentalizzato la cosa per avere visibilità.” Bernardi ha ricordato tuttavia che le criticità e i disagi erano iniziati a diventare frequenti dal 2017, quando fu emessa una ordinanza di divieto di uso dell’acqua e sono “esplosi” nel 2019, con ben quattro ordinanze, dopodiché ieri di nuovo tutti all'asciutto.
“Credo non sia insolente chiedere a qualcuno dei 5 Stelle se i tecnici dell’ufficio Ambiente e dell’ente gestore , su richiesta della Scaletti, abbiano predisposto un progetto e a che punto è l' iter di pianificazione delle azioni intraprese per risolvere il problema. – ha continuato Bernardi - Sarebbe opportuno a questo punto, invece di offendere e tramare alle spalle , prassi ormai consolidata da parte di tutti gli assessori pentastellati, perché di fatto non hanno argomenti per rispondere, incominciare a fare una politica più trasparente e responsabile, in special modo riguardo i cittadini di Bedizzano che hanno diritto di conoscere i tempi certi di risoluzione del problema.”
Bernardi ha concluso ribadendo che il sindaco Francesco De Pasquale e la sua amministrazione, a fronte del grande disagio subito per l' acqua non potabile, non hanno proferito parole di scusa verso gli abitanti di Bedizzano. “Sul sito istituzionale del sindaco - ha chiosato Bernardi - appare solo un asettico e sterile comunicato : <A seguito dell'ordinanza che vieta l'utilizzo dell'acqua del pubblico acquedotto a Bedizzano, il gestore sta predisponendo punti di distribuzione di acqua potabile in Piazza della Costituzione e al Campo Sportivo della frazione >. Vale a dire: arrangiatevi.”.
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L’interrogazione, già presentata dal gruppo consigliare Insieme per Carrara, composto dai consiglieri Andrea Vannucci, Gianenrico Spediacci e Dante Benedeini, il 29 giugno, e discussa nell’ultimo consiglio comunale del 23 luglio, aveva come oggetto la situazione della scuola Saffi e domandava chi avesse effettuato i lavori di completamento della facciata di lato via Solferino ma l’assessore ai lavori pubblici Andrea Raggi ha deciso di non rispondere riservandosi di farlo per iscritto. Una mancanza di risposta immediata che si somma a risposte sbagliate e imbarazzate date sullo stesso argomento anche in passato da questa amministrazione quando l’opposizione aveva rilevato che i lavori alla Saffi erano stati effettuati illegalmente da una ditta non abilitata e senza il previsto parere della Sovrintendenza, e che per questo, erano stati bloccati e che ha portato il gruppo Insieme per Carrara a fare delle considerazioni generali sulla gestione del settore lavori pubblici: “ Ci domandiamo come sia possibile che un amministratore non sappia se ha fatto completare i lavori alla ditta non autorizzata o ne abbia scelto un’altra e con quale procedura. – hanno detto da Insieme per Carrara - Per giunta neppure si è saputo rispondere alla domanda di chi avesse pagato la spesa dei ponteggi rimasti inoperosi per mesi.”
Da qui la definizione data dal gruppo Insieme per Carrara di consigli comunali che sfiorano il paradosso. Risposte confuse, secondo Insieme per Carrara, anche in merito alle misure prese dall’amministrazione dopo il grave incidente di una ragazza caduta per causa di radici di pini emerse dall’asfalto. “ Sollecitati a chiarire per quale motivo l’amministrazione avesse deciso , a seguito del grave incidente, di transennare mezza Marina, mettendo in crisi tutti i residenti e i commercianti, sebbene il pericolo fosse stato ripetutamente segnalato in passato e non si fosse fatto nulla per due anni, gli amministratori in visibile imbarazzo, non hanno saputo spiegare né cosa stanno facendo, né cosa hanno intenzione di fare. Naturalmente hanno provato a scaricare la responsabilità su “quelli di prima”, dimenticando che quando hanno ricevuto le chiavi della città in quella zona il manto stradale era ancora in buone condizioni. Per giunta quando sono stati richiamati a considerare quanto fosse pericolosa e brutta la recinzione fatta di plastica e tondini di ferro, sono caduti dalle nuvole dicendo che avrebbero mandato i vigili a controllare.”. Inquietante la domanda sollevata dal gruppo Insieme per Carrara.
“E’ possibile avere degli amministratori che non sanno a chi affidano i lavori di manutenzione delle scuole e che di fronte alla realizzazione di un intervento di chiusura di strade, fatto in fretta e furia, per rimediare ad una colpevole inerzia, neppure siano andati a vedere che è stata installata una recinzione pericolosamente bassa sostenuta da tondini di ferro che in alcuni casi non hanno neppure il tappo di protezione ?”.
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Ci sarebbero dubbi anche abbastanza fondati, secondo il coordinamento comunale di Italia Viva riguardo alla conferma dell’incarico di presidente di IMM al commercialista Luca Mannini, già riconfermato con un ruolo di consulenza all’interno di Nausicaa. A dirlo è stato Fabrizio Volpi, coordinatore comunale di Italia Viva che ah motivato le sue perplessità.
“La notizia di oggi è che l'assemblea dei soci di IMM è stata di nuovo rimandata in quanto non sarebbe ancora disponibile il bilancio 2019 ed anche perché la Regione Toscana avrebbe qualche problema a liquidare la somma di 500 mila euro, per lo stato di crisi della società, a causa della Corte dei Conti . Luca Nannini, 50 anni, massese, dottore commercialista, curatore fallimentare di numerose società pubbliche, figura di alto livello per la soluzione di aziende in crisi, tuttavia, per la scalata alla IMM sembrerebbe ormai di aver perso definitivamente il treno.”
Secondo quanto riferito da Volpi, la figura di Mannini sarebbe stata individuata come successore dell’attuale e uscente presidente Fabio Felici, dal vicesindaco Martinelli già lo scorso anni, vedendo in lui il professionista che avrebbe dovuto salvare una società in profondo rosso da anni.
“Dopo gli appelli dei sindacati, Cgil in primis – ha aggiunto Volpi - che hanno a più riprese e anche in questi giorni, chiesto la testa dei vertici IMM, preoccupati sia per gli stipendi dei lavoratori oltre che per il cambio di Mission della Fiera che, da promotrice del lapideo si era trasformata in tour operator con variegate e strane iniziative di rilancio del territorio, l’amministrazione 5 Stelle ha fatto flop e forse non potrà mai formalizzare il nuovo CDA. Entrando nel merito della Corte dei Conti, la situazione sembrerebbe preoccupante considerato che il presidente Angelo Buscemi, nella seduta della Sezione Regionale di Controllo Toscana del 2019, aveva messo nel mirino alcune consulenze affidate dalle società partecipate di cui la Regione Toscana deteneva delle quote societarie , sulle quali la stessa non aveva fornito chiarimenti in sede di contraddittorio. Il Presidente Buscemi aveva chiarito che sarebbero state valutate in un successivo esame, dopo che i giudici avessero annunciato l’apertura di un vero e proprio «focus» da chiarire che comprendeva le consulenze affidate da società in crisi, come la nostra Internazionale Marmi e Macchine Carrara S.p.a., la quale aveva fatto ampio ricorso a non meglio precisate “Consulenze tecniche varie” per un valore di circa 400 mila euro. Nell’attesa di capire quale tegola potrebbe cadere rovinosamente sulla società, che è sempre stata un vanto per noi tutti, Italia Viva rileva anche profili di inopportunità politica in riferimento agli incarichi di consulenza in ex Amia e Nausicaa, assegnati al dottor Luca Nannini, qualora diventasse Presidente di IMM . Come si evince dai dati riportati nella sezione “Amministrazione Trasparente” della Multiservizi Nausicacaa il Nannini risulta titolare di diversi incarichi di consulenza conferiti negli ultimi anni di amministrazione 5 Stelle . L’ultimo incarico risulta affidato nel 2019 per un compenso di euro 11.500, che sembrerebbe contestuale con il probabile incarico di consulente della IMM, considerato che da mesi il dottor Nannini è presente giornalmente presso gli uffici dirigenziali della società ed ha libero accesso a documenti quali il piano di risanamento ed i dati del bilancio, secretati per mesi anche ai consiglieri comunali.”
Italia Viva ha quindi chiesto al vicesindaco Matteo Martinelli, in qualità anche di assessore alle società partecipate se è a conoscenza di una consulenza formale del professor Luca Nannini alla IMM perché, anche se da più di un anno Mannini attende di essere eletto presidente, non potrebbe frequentare assiduamente gli uffici nè consultare documenti ed atti senza non un vero e proprio contratto di incarico di consulente.”.
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Il PD di Massa, a seguito della ripubblicazione del Regolamento Urbanistico (RU) ha presentato osservazione per eliminare lo stralcio dell'ambito territoriale di Ronchi-Poveromo. Con l'eliminazione dello stralcio, sarà possibile finalmente procedere alla riqualificazione di questa importante parte del territorio comunale. Il PD ha ripercorso in sintesi la storia urbanistica, politica e sociale di questa importante parte del territorio comunale:
"La zona di Ronchi-Poveromo, attraverso gli strumenti urbanistici che si sono succeduti dal dopoguerra, è sempre stata considerata "residenziale-paesistica", è destinata ad edifici mono familiari di target elevato in un contesto di elevato pregio ambientale.Ma in questi ottant'anni, nonostante il succedersi di piani regolatori, varianti e piani attuativi, c'è sempre stato "qualcosa" che durante i procedimenti ha impedito che si arrivasse ad una qualche forma di programmazione di prospettiva. Anche il PS vigente, che detta le indicazioni strategiche vincolanti per lo sviluppo del territorio, conferma la possibilità di espansione di nuovi volumi per un massimo di 80.000 mc in lotti di almeno 3.000 mq, disponendo inoltre che l'edificazione possa avvenire col solo RU, senza Piano Particolareggiato. È importante sottolineare che il PS subordina i nuovi interventi alle necessarie misure per garantire la compatibilità ambientale e paesaggistica. Venendo alle vicende più recenti relative al RU, è altrettanto importante ricordare ed osservare che il RU portato a termine dalla precedente amministrazione aveva concluso il suo iter procedurale in sede comunale con le contro deduzioni alle osservazioni, ed era pronto per la trasmissione alla Conferenza Paesaggistica per la conformazione al PIT – Piano Paesaggistico. Tale RU recepiva, per Ronchi-Poveromo, l'indicazione del PS, iniziando con una edificazione molto contenuta rispetto al dimensionamento massimo del PS stesso ed ha inoltre otemperato alle indicazione della normativa sovra ordinata contenuta nel PIT – Piano Paesaggistico in presenza di aree boscate. Questa previsione, rispettosa degli aspetti ambientali e paesaggistici, era un inizio, un'inversione di rotta rispetto all'atavica incapacità ed inconcludenza pianificatoria che si è ricordatain premessa. Contestualmente nella nuova programmazione era prevista l'eliminazione delle criticità ambientali (regimazione delle acque meteoriche e fognature in primis) e la dotazione della prescritta quota di standard (parcheggi, verde pubblico, attrezzature di interesse generale, ecc.). La pianificazione dell'ambito riguardava anche le strutture ricettive, fra nuove ed esistenti da riqualificare, ai fini di una valorizzazione del territorio anche sotto il profilo turistico. Ma l'attuale amministrazione Persiani, nell'agosto del 2018, appena insediata, ha operato lo stralcio dell'ambito territoriale di Ronchi-Poveromo, riportando tutto in alto mare: infatti, lo stralcio comporta il rinvio a tempo indeterminato di tutte le previsioni, poiché bisognerà aspettare il nuovo PS, non ancora avviato, e poi il successivo Piano Operativo. Quindi, se andrà bene, se ne riparlerà fra molti anni. Lo stralcio, si ribadisce, è avvenuto dopo che la precedente amministrazione aveva portato a termine l'iter di formazione del RU, a seguito di c.ca cinquanta sedute del Consiglio Comunale; e si osserva che lo strumento con cui si è operato lo stralcio è un emendamento consiliare nell'ambito di una deliberazione che aveva la dichiarata finalità di porre rimedio ad errori materiali e procedurali.
Non si può non sottolineare come lo stralcio di un ambito così vasto, corrispondente ad un intero sottosistema del PS, costituisca certamente un atto rilevante di nuova pianificazione, oltretutto in contrasto col PS stesso; e come, in quanto tale, sia avvenuto al di fuori di qualsiasi iter procedimentale previsto, quali avvio di procedimento, comunicazione e partecipazione, pubblicazione, osservazioni, controdeduzioni, ecc.
In sostanza, si è proceduto ad una rilevante nuova pianificazione, cosistente nello stralcio dell'area e nella corrispondente norma "transitoria" che ne sancisce l'inedificabilità, e lo si è portato in Conferenza Paesaggistica per l'approvazione senza alcuna evidenza pubblica e partecipazione. E neppure facendolo oggetto, nel merito, di ripubblicazione e osservazioni (la norma transitoria non è andata in ripubblicazione)."
Il PD ha espresso la sua netta contrarietà al rinvio della pianificazione di Ronchi-Poveromo: "Per gli effetti negativi sull'economia locale, con particolare riferimento al comparto dell'edilizia già in grave crisi. Lo stralcio non ha penalizzato solo i proprietari dei terreni potenzialmente edificabili, ma anche i proprietari degli edifici esistenti in quella zona, nei quali si potranno fare solo interventi conservativi, senza ampliamenti né sopra elevazioni. Sempre per gli effetti negativi sull'economia locale, con riferimento anche al comparto turistico-ricettivo, per il venir meno delle previsioni di nuove strutture ricettive e della possibilità di adeguare e potenziare le esistenti. Per le ricadute negative di questa ennesima triste vicenda urbanistica sull'immagine della città, che conferma la sua incapacità di pianificare questa parte di territorio, rifugiandosi ancora una volta nel rinvio sine die Perché dallo stralcio è penalizzato tutto il territorio, dal momento che non si potranno realizzare nemmeno i servizi (parcheggi e parchi pubblici, attrezzature pubbliche varie)."
Il PD ha espresso inoltre la sua contrarietà al metodo con cui si è proceduto allo stralcio:
"Questo metodo suscita fondati sospetti di illegittimità per i seguenti aspetti: la tempistica, con lo stralcio avvenuto a procedimento ormai concluso e a piano già contro dedotto; lo strumento con cui si è operato, e cioè una delibera di semplice rettifica di errori nell'ambito della quale si è approvato invece un rilevante atto di nuova pianificazione; la mancanza delle dovute attività di comunicazione e partecipazione e corretto procedimento. Il PD, infine, fa osservare come il rinviare la pianificazione di Ronchi-Poveromo al nuovo PS sia scorretto e fuorviante, in quanto non essendo il PS un strumento operativo, il rinvio è di fatto al futuro Piano Operativo (che sostituirà il RU), e quindi a tempi ben più lontani.
Fa osservare però che il rinvio, di fatto, "scavalca" il PS vigente, stabilendo che una sua parte significativa e consistente non avrà alcuna attuazione, in ciò violandone manifestamente i contenuti strategici cogenti."
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