Politica
Caldo negli uffici comunali: il sindaco Persiani replica alla consigliera Bennati
“In merito all’articolo pubblicato oggi, appare evidente il tentativo di trasformare una questione complessa e concreta come il cambiamento climatico in un pretesto per lanciare accuse strumentali e…

Strategie clientelari per mantenere i centri di potere nelle partecipate: Diamanti dei 5 Stelle critica la riconferma di Panfietti a capo di Erp
"La conferma di Luca Panfietti a capo di Erp dopo 15 anni di rinnovo della carica non ci stupisce affatto, ma, anzi, conferma della linea ''politica'' dell'…

Approvata dal consiglio comunale di Massa la mozione per la tutela del Candia: la soddisfazione del consigliere Badiali
Il consigliere comunale di Massa Filippo Badiali ha accolto con soddisfazione l'approvazione della sua mozione sul Candia: "Come Presidente della Commissione Attività Produttive e consigliere comunale dei Civici…

Il Polo progressista e di sinistra sulla riconferma di Panfietti a capo di Erp: "Quindici anni al comando hanno creato una dinastia"
La riconferma del Sig. Panfietti alla guida di ERP Massa Carrara è un pessimo segnale politico che non ci lascia soddisfatti sotto due punti di vista. Prima di…

Rivieri e Brunetti di Indipendenza: "Solidarietà a Benedetti nel caso Asmiu Boghetti"
La polemica sul presunto conflitto di interesse tra la presidente di Asmiu e Stefano Benedetti ha suscitato la presa di posizione di Mauro Rivieri responsabile rovinciale di Indipendenza…

Fratelli d'Italia Massa: pieno sostegno alla valorizzazione e alla sicurezza della zona del Candia
l gruppo consiliare di Fratelli d'Italia di Massa, composto dai consiglieri Marco Guidi, Massimo Evangelisti e Bruno Tenerani ha espresso con convinzione il proprio voto favorevole alla…

Spaccio e degrado in via Pradaccio a Massa: la segnalazione del gruppo consiliare del Pd
Massa, allarme in via Pradaccio: il PD ha chiesto un piano d’intervento contro spaccio, degrado e strade in rovina . Condizioni igienico-sanitarie critiche, problemi di illuminazione pubblica, strade…

Massa, frazione Ortola: ripulita l’area sopra la scuola, presto un nuovo spazio per la comunità
Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di pulizia e bonifica dell’area situata sopra la Scuola di Ortola, a seguito delle segnalazioni dei residenti che lamentavano una crescita…

Fratelli d'Italia: Marco Guidi nominato consulente della Commissione parlamentare d'inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità "Il Forteto"
Prestigiosa nomina per il coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia Il coordinamento provinciale di Fratelli d'Italia esprime la più viva soddisfazione e i più sentiti complimenti all'avvocato Marco Guidi,…

Il comitato Ugo Pisa critica l'appoggio del Pd al piano regolatore portuale di Marina di Carrara
Abbiamo letto con attenzione l'intervento del Partito Democratico provinciale relativo al nuovo Piano Regolatore Portuale di Marina di Carrara. In quanto realtà impegnata attivamente nella difesa…

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"Dopo l'emergenza coronavirus, è necessario ripartire dai quei settori che sono l'eccellenza del sistema produttivo della Toscana. Oggi a Carrara, mi sono confrontata con alcuni imprenditori del comparto lapideo Apuo-Versiliese. Questo distretto è un vero e proprio punto di riferimento a livello nazionale oltre che essere uno dei cardini dell'economia del territorio: dopo il blocco per l'emergenza sanitaria, c'è dunque voglia di ripartire, ovviamente in tutta sicurezza, anche grazie al lavoro che viene svolto in ambienti aperti. Un indotto che porta ricchezza e lavoro in tutta l'area apuana non può restare fermo". Lo scrive in una nota l'europarlamentare della Lega, Susanna Ceccardi.
"Conciliare attività estrattiva, rispetto dell'ambiente ed economia circolare in un sistema virtuoso come questo ci potrà dare sicuramente la forza di rilanciare, a livello europeo, un vero e proprio brand legato alla tipicità del prodotto che è davvero unico in tutto il mondo. Come tante altre realtà del Toscana - conclude Ceccardi - il marmo delle Apuane è sinonimo di qualità, prestigio, bellezza. Per la sua storia millenaria non ha certo bisogno di presentazioni: ma è compito della politica difendere e tutelare nelle istituzioni questa realtà individuando prospettive di crescita, sviluppo e nuove opportunità per tutto il territorio".
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L’emergenza coronavirus che sta mettendo a dura prova tutta l’Italia potrebbe avere, in alcune realtà, conseguenze ancora più disastrose. Tra queste, secondo Riccardo Bruschi, coordinatore comunale di Forza Italia, c’è l’Accademia di Belle Arti di Carrara che versava già in una condizione drammatica ancor prima dell’inizio dell’epidemia. “ Da un anno a questa parte – ha detto Bruschi – la situazione dell’Accademia di Belle Arti è salita agli onori delle cronache locali per le indagini, ancora in corso, da parte della Procura della Repubblica e per le ispezioni da parte del Ministero che riguarderebbero presunti reati contabili e non solo, avvenuti durante l’ultimo triennio. Consapevoli che le suddette indagini potrebbero essere ostative alla nomina del direttore eletto lo scorso giugno, siamo venuti a sapere che tutti gli organi statutari e di governo didattico della scuola sono scaduti ormai da mesi, paralizzando la normale attività dell’istituto.”.
Questa la situazione in base alla ricostruzione fatta da Forza Italia: il direttore, Luciano Massari, il cui mandato è scaduto il 31 ottobre 2019, seppur rieletto in quanto unico candidato, forse per le varie indagini in corso, non è stato ancora nominato dal Miur. Il consiglio di amministrazione è privo del numero legale, perché oltre il ministero non ha nominato né il rappresentante del direttore , né il rappresentante degli studenti.
Il presidente Antonio Passa, non ha competenze in merito alla didattica e non ha ricevuto alcuna delega da parte del Miur per assumere iniziative che sono in capo al direttore. Il consiglio accademico è decaduto e non è stato rinnovato dal direttore uscente nei tempi previsti. I revisori dei conti si sono dimessi da mesi e ad oggi non sono stati sostituiti dal Miur e dal Mef. I componenti del Nucleo di Valutazione si sono dimessi e non sono stati nominati i nuovi membri. Il collegio dei docenti non può riunirsi senza il direttore che lo presieda.
“ In pratica - ha continuato Bruschi - oggi siamo di fronte ad un “fai da te” da parte dei docenti che cercano di tamponare questa incresciosa situazione, ovviamente oltremodo aggravata dall’emergenza sanitaria, assicurando agli studenti lezioni in modalità a distanza. Questa situazione si sta protraendo da mesi per cui
la preoccupazione circa il futuro incerto della nostra storica Accademia appare oltremodo legittimo. Si presume che il prossimo anno assisteremo ad un ridimensionamento verticale del numero di studenti cinesi iscritti, attualmente sono circa la metà, altresì gli studenti italiani provenienti da varie province e che, oltretutto, hanno visto lievitare in modo sconsiderato i contributi che l’Accademia chiede loro al momento dell’iscrizione senza un corrispettivo adeguato sull’offerta didattica e strumentale, caleranno anch’essi. Il ridimensionamento verticale delle iscrizioni porterebbe, gioco-forza, a riconsiderare l’opportunità di mantenere o meno l’Accademia così come l’abbiamo conosciuta fino a poco tempo fa o farla diventare una semplice succursale dell’Accademia fiorentina. L’impoverimento e le ricadute su Carrara sarebbero drammatiche su tutti i piani, compreso quello economico. Perdere la presenza degli studenti in città vuol dire perdere anche il supporto a tutte quelle attività economiche che la loro presenza garantisce.
Riteniamo quindi doveroso che tutte le forze politiche intervengano tempestivamente attraverso i loro rappresentanti nazionali, come noi abbiamo già provveduto a fare, per sollecitare il ministero dell'Università e della Ricerca a nominare un commissario alla guida dell'Accademia a salvaguardia di un'istituzione che da sempre è un patrimonio e un vanto di tutta la comunità carrarese.”.
Vi. Te.
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Sarà la vigilia del 25 aprile, festa particolarmente cara ai partigiani e alla sinistra, oppure saranno gli effetti, che ormai cominciano a farsi sentire per tutti, della reclusione e dell’immobilità forzata dalla pandemia: di fatto, oggi, l’ira funesta ha colpito il commissario della Lega Salvini Premier, Nicola Pieruccini che ha lanciato anatemi praticamente su tutti i bersagli classici del suo partito declinati nella dimensione locale:
“Ascoltino bene lor signori: Casa Betania ha incassato nel 2018 un milione e 88 mila euro e nel 2019 un milione e 274 mila euro e da statuto si sono spartiti parte degli utili tra i soci ragguagliato al Capitale versato, proprio grazie alle politiche permissive del Partito Democratico sui migranti. Una vergogna vera e propria da parte di tutti quei politicanti locali che per l’emergenza Covid-19 non sono mai intervenuti contro l’immobilismo sugli aiuti ai cittadini da parte della giunta grillina, ma invece con gran foga continuano a fiancheggiare l'emorragia di soldi che lo Stato elargisce quotidianamente agli extracomunitari. Ipocriti e senza dignità i politici del PD non mostrano alcun interesse verso i nostri anziani con pensioni da fame e verso i poveri che nell’emergenza sanitaria economica e sociale aspettano i buoni spesa per sfamarsi. Per questo i nostri concittadini devono sapere che ogni giorno ad un migrante di Casa Betania spettano 23 euro piu IVA ai quali si aggiungono la scheda telefonica e il pocket money di 3 euro e 50 per le piccole spese quotidiane, un vero miraggio per quasi la metà della popolazione residente a Carrara. La Lega replica quindi stizzita alle farneticanti dichiarazioni della nomenklatura provinciale del Pd e, indispettita contesta la presa di posizione pubblica contro il Capitano Matteo Salvini da parte del consigliere forzista locale che, probabilmente non ha saputo argomentare al meglio il suo pensiero, visto che è subentrato dopo le dimissioni del candidato a Sindaco Maurizio Lorenzoni della destra unita. La Lega rigetta quindi con forza le incredibili accuse di razzismo che le sono state rivolte. I leghisti infatti hanno recepito l’ira funesta dei capi popolo Pd: Giacomo Bugliani, Martina Nardi , Norberto Riccardi, Elena Mosti, le Sardine e i Giovani Democratici e in tutta risposta rivendicano a gran voce lo slogan del Salvini-pensiero : “prima gli italiani”. A dirla tutta: i capipopolo rossi, invece di pensare a sostenere misure di aiuto per gli italiani che muoiono di fame, sono occupati a fidelizzare col buonismo che li contraddistingue, coloro che potrebbero portare un po’ di voti al Pd dentro le urne delle prossime elezioni della Toscana. Un vero e proprio vomito riversato sulla città perché il PD, che oggi parla di solidarietà verso gli extracomunitari, ha continuato a trattare in maniera dispari i propri connazionali di fatto “favorendo le partitelle di pallone”, senza porsi il problema che gli extracomunitari nei loro luoghi di origine, i tamponi e i vaccini non sanno nemmeno cosa siano. I dati sanitari riportano, inoltre, che in percentuale altissima questi soggetti sono portatori sani di TBC e magari, senza regole e dispositivi di protezione , si trovano a contatto con il virus e addio a distanziamenti e sacrifici della popolazione. Noi della Lega non veniamo minimamente scalfiti né dalla sinistra né da chi nella destra potrebbe essere una voce fuori dal coro, noi non abbiamo tempo da perdere perché siamo impegnati a rattoppare decenni di danni causati dalla sinistra per i tagli alla Sanità Pubblica che hanno causato la strage di morti e di infettati da infezione Covid-19. Cari compagni vi siete scordati degli italiani, dei toscani, dei vostri concittadini di Carrara e, sempre più annebbiati dal “razzismo contro gli italiani" , vi siete scordati che le Regole e i DPCM del vostro governo vanno rispettati da tutti.”
Vinicia Tesconi
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Loro sono il personale docente e gli Ata amministrativi, i tecnici, gli ausiliari/bidelli che lavorano nella scuola come precari e che rischiano di essere particolarmente schiacciati dalle conseguenze dell’emergenza in corso. La richiesta, rivolta al ministro della pubblica istruzione Azzolina ed anche ai sindacati, accusati di essere rimasti in silenzio fino ad ora sulla situazione dei precari scolastici, è quella considerata impellente di sbloccare e rinnovare le graduatorie delle scuole nelle quali immettere anche soggetti con laurea o diplomi, che rimangono lasciati da parte, privati del diritto essenziale: poter avere un lavoro. “Mentre si pensa a far ripartire le attività nel paese per evitare un massacro sociale – hanno scritto i precari della scuola della provincia di Massa Carrara - ai precari della scuola, pur avendone titolo, è negato il diritto di entrare nelle graduatorie, bloccate, dal decreto legge dell’8 aprile 2020 che con l’assurda motivazione ufficiale dell’ emergenza sanitaria. Un duro colpo per quanti da anni, lavorano nella scuola come precari e per i tanti che aspirano da tre lunghi anni ad entrare nelle graduatorie per avere la possibilità di lavorare.
I precari scolastici hanno fatto notare che gli interventi legislativi degli ultimi cinque anni, in particolare la legge 159/2019, hanno espressamente previsto il rinnovo triennale delle graduatorie di istituto, per consentire ai dirigenti scolastici di rimediare alla cronica carenza di organico con il conferimento di supplenze annuali e temporanee.
“Abbiamo sostenuto enormi sacrifici personali ed economici - hanno proseguito i precari scolastici - per il conseguimento di master e certificazioni di ogni genere utili all’inserimento e all’aggiornamento della nostra posizione, inaccettabile, dunque, per noi l’atteggiamento di chiusura totale e di indifferenza mostrati dal ministro in questo drammatico periodo. E’ paradossale questa situazione che vive la scuola e la nostra società: sono stati investiti 85 milioni di euro per rafforzare il sistema informatico delle scuole per la didattica a distanza e contemporaneamente salta fuori l’ impossibilità dell’amministrazione di fare ciò che chiede di fare ai suoi dipendenti.” Critiche dai precari anche in relazione al lavoro agile in modalità telematica che non dovrebbe avere alcun problema per acquisire negli uffici scolastici le domande degli aspiranti docenti, tecnici, amministrativi e bidelli dal momento che già precedentemente la modalità telematica era stata impostata. “ Ancora una volta lo stato si dimostra incapace di ascoltare i fabbisogni dei cittadini – hanno concluso i precari scolastici - mostrandosi solo capace di imporre senza dare. Tra l’altro le richieste dei precari della scuola, è opportune sottolinearlo, hanno anche un’utilità sociale perché finalizzate al buon andamento della scuola pubblica. Questa non è una sana democrazia. A fronte della pretestuosa giustificazione imposta dal ministero e del silenzio complice delle organizzazioni sindacali, i lavoratori precari della scuola e i neolaureati hanno deciso di scendere in campo in prima persona, consapevoli del valore rappresentano per la scuola italiana, chiedendo a gran voce il rinnovo delle graduatorie mediante procedura interamente telematica. Anche noi precari di Massa Carrara, come i colleghi di altre province, chiediamo di essere considerati cittadini portatori di diritti che valgono sempre, ancor di più in un plumbeo periodo dove è doveroso da parte dei decisori politici rafforzare tessuto sociale e scuola pubblica.
Il rinnovo delle graduatorie è indispensabile per il corretto avvio dell’anno scolastico 2020/2021, e risponde all’esigenza di garantire non soltanto il diritto al lavoro di centinaia di migliaia di precari, ma anche il diritto all’Istruzione degli studenti, come garantito dalla nostra Costituzione.”.
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E’ partito da una considerazione critica, Fabrizio Volpi, coordinatore comunale di Italia Viva, per spiegare poi il progetto del suo partito in relazione al fondamentale servizio dell’estate ragazzi: “I minori, i disabili e le loro famiglie sono stati tra i più esposti alle conseguenze psicologiche e sociali a causa dell’isolamento durante l' emergenza coronavirus. – ha spiegato Volpi - È evidente però che queste categorie speciali siano state anche letteralmente ignorate all’agenda politica dell’amministrazione grillina e tagliate fuori dall’attenzione da parte dei vertici di Nausicaa. Chiusi in casa e senza alcuna possibilità di uscita, con genitori che, se particolarmente fortunati, sono stati presi dal lavoro o dallo smart working e quindi impossibilitati a dedicarsi a loro, sono risultati essere i soggetti più colpiti e i meno sostenuti per colpa del Covid-19 .
”Volpi a nome di Italia Viva ha invitato Italia Viva i politici locali ad utilizzare il tempo che manca all’inizio della fase 2, per identificare i nuovi bisogni del territorio e mettere assieme le forze per creare modelli integrati di servizi per minori disabili e le famiglie fin dal prossimo giugno. “A fronte delle proteste del sindacato e dei lavoratori di Nausicaa - ha continuato Volpi - è quasi logico criticare le politiche dell’amministrazione 5 Stelle per la decisione di ricorrere al FIS per una parte di lavoratori, senza che ve ne fosse la necessità, ma solo l’opportunità. Secondo Italia Viva pertanto, la nostra gloriosa partecipata in house che ha una “mission sociale ben definita e solo per questo esiste ancora”, ha l’obbligo di riattivare i progetti di sostegno socio-educativo a favore dei minori disabili in aiuto alle famiglie fragili, nel rispetto delle indicazioni atte a prevenire qualsiasi forma di contagio.”
Volpi si è detto molto scettico in relazione alle affermazioni del presidente di Nausicaa, Luca Cimino, sulla massima disponibilità al confronto e al dialogo perché, come i sindacati sanno bene, non è vero che in questa situazione il destino dipendenti non dipende solo dalle scelte di Nausicaa e del comune. E poi Volpi ha indicato una soluzione che potrebbe essere intrapresa nei prossimi mesi estivi: “Da seguire - ha chiarito Volpi - è l'iniziativa della Ministra alle Pari Opportunità Elena Bonotti che, avendo a cuore il disagio di famiglie, disabili e minori ha previsto uno stanziamento di 35 milioni a sostegno dei centri estivi. Lo ha annunciato la Ministra stessa anche per venire incontro alle esigenze di quei papà e quelle mamme che, quando scatterà la "fase 2", dovranno tornare al lavoro e non sapranno come affrontare la gestione familiare. I bandi che saranno messi in campo da Bonetti, che partiranno a metà maggio, hanno lo scopo di coinvolgere il terzo settore che dovrà progettare in tempi, modi e spazi nuovi, in tutta sicurezza, allo stesso tempo insegnare ai bambini una modalità di gioco diversa, magari, se necessario, indossando dispositivi di protezione individuale. Ciò richiederà più presenza di personale per poter lavorare in piccoli gruppi spiega la Ministra, ma soprattutto non costerà nulla alle tasche dei genitori. Italia Viva chiede a gran voce che, se Il Ministero fornirà al territorio centri estivi attraverso la gestione delle associazioni del terzo settore, seguendo le indicazioni di tipo sanitario previste dagli scienziati, gli assessorati i al sociale ed alla pubblica istruzione assieme a Nausicaa, si pongano l'obbligo di integrare tali Centri estivi. L'indicazione di Italia Viva è di predisporre l'apertura dal primo Giugno fino all'inizio del nuovo anno scolastico, ed attivare in ogni scuola un “piccolo centro per piccoli gruppi” prevedendo i necessari distanziamenti ed i presidi igienico sanitari necessari al contrasto del contagio da Covid-19. Tutto ciò non solo si renderà necessario, ma potrebbe ridare fiducia e dignità a tutti quei lavoratori discriminati che si sono sentiti esclusi e rifiutati perché Nausicaa ha deciso di ricorrere alla Cassa Integrazione assolutamente non necessaria in quanto che, il florido bilancio di quest'anno, è facile capirlo avrà utili alle stelle”.
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Prosegue l’iter di approvazione dei Pabe. Venerdì alle 9.30 le commissioni Ambiente, Marmo e Urbanistica, in maniera congiunta inizieranno a esaminare le osservazioni relative al Piano Attuativo relativo alla Scheda n.15 del PIT-PPR, comprendente i bacini di Torano, Miseglia e Colonnata e adottato a giugno 2019. L’appuntamento si terrà sottoforma di videoconferenza e i consiglieri parteciperanno in forma telematica, nel rispetto delle prescrizioni imposte dal governo durante l’emergenza Covid-19.
A seguito dell’avviso dell’avvenuta adozione pubblicata a luglio 2019 sul BURT sono pervenute 133 osservazioni, di cui solo 3 fuori termine. A settembre si è tenuta poi presso la Regione Toscana la prima Conferenza dei Servizi al termine della quale è stata formalizzata una serie di rilievi/osservazioni al piano adottato. Questo è uno dei passaggi previsti per legge dall’iter di approvazione dei Pabe. Il gruppo di progettazione intersettoriale del Comune di Carrara, ha provveduto a predisporre un documento, corredato dei necessari allegati, delle controdeduzioni e dei chiarimenti in relazione a quanto sollevato nel verbale citato. Queste controdeduzioni, che includono anche i contributi del Parco delle Apuane e della Soprintendenza, potrebbero comportare una serie di modifiche agli elaborati tecnici adottati: per questo, prima di sottoporli nuovamente alla Regione Toscana, l’amministrazione ha ritenuto opportuno sottoporre tutto all’attenzione delle commissioni comunali per eventuali contributi. Su questo punto verterà la seduta congiunta di domani.
Per quanto riguarda invece le 133 osservazioni, queste arriveranno all’attenzione delle Commissioni una volta conclusa la fase dell’esame dei rilievi formulati da Regione, Parco delle Apuane e Sovrintendenza in sede di Conferenza dei Servizi. La procedura, pertanto, prevede che il Consiglio Comunale si esprima due volte: la prima sulle osservazioni presentate e la seconda e ultima per l’approvazione definitiva del piano.
«Come dimostra l’elenco dei passaggi sopra indicati, l’iter di approvazione dei Pabe richiede un lavoro complesso e articolato che soprattutto in questo momento di emergenza è particolarmente difficoltoso organizzare. Stiamo comunque procedendo e auspichiamo che il lavoro si concluda in tempi brevi per dare alla città questo strumento di pianificazione fondamentale per una gestione lungimirante dell’attività estrattiva. Per questo ringrazio tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza e gli assessori coinvolti, Maurizio Bruschi, Matteo Martinelli e Sarah Scaletti e per il grande impegno profuso» ha commentato il sindaco Francesco De Pasquale.
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“Dopo il terribile mese trascorso pur nella gravità della situazione, una tenue luce sembra apparire in fondo al tunnel. Grazie alle misure adottate dal governo ed allo sforzo disciplinato della popolazione, la diffusione del virus subisce un evidente rallentamento e ci consente di progettare anche a livello comunale una nuova fase.” Esordisce così, in una nota, Articolo Uno che propone di progettare una fase due a livello comunale.
“Per questo, assieme alle altre forze della minoranza consiliare abbiamo chiesto la convocazione di un consiglio comunale che ponesse al suo centro tali temi.” “Adesso c’è da lavorare insieme, per un progetto chiaro – continuano - che possa ridare alla nostra comunità un futuro migliore. E il luogo preposto a farlo, con un serio dibattito democratico, è il consiglio comunale.”
“Va cambiato il modello di sviluppo. – affermano - Ciò coinvolge anche il nostro territorio che dovrà essere ripensato nei suoi usi e nelle sue prospettive economico-sociali ed il loro impatto con l'ambiente. Tema che dovrà essere al centro della revisione del Piano Strutturale che dovrà contenere un diverso rapporto fra ambiente e società.”
“Sul versante sanitario – continuano - vi sono scelte ravvicinate non eludibili da compiersi rispetto al rapporto Covid e livelli essenziali d'assistenza: una completa revisione del rapporto fra Noa e strutture territoriali, l’assistenza domiciliare che dovrà prevedere le nuove unità Usca dedicate al Covid.”
“Con l'estate alle porte diventa cruciale fornire un concreto sostegno all'intero sistema economico –sostengono - con un generale ripensamento delle politiche di bilancio dell'ente: dalla revisione della fiscalità generale (tari, tosap....) al sostegno per il pagamento dei canoni d'affitto, ecc.”
“Per questo – concludono -occorre costruire una ‘cabina di regia’ che coinvolga le forze rappresentative della città. Occorre scegliere e scegliere bene, nell'esclusivo interesse della città.”
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Il finanziamento per erogare contributi economici straordinari a sostegno del pagamento del canone d'affitto non è una proposta dell'assessore al sociale Anna Galleni ma una disposizione della regione Toscana. A dirlo è il consigliere dell'opposizione, Massimiliano Bernardi che ha colto l'occasione per ribadire la mancanza di trasparenza dell'amministrazione carrarese proprio in un momento in cui i cittadini hanno bisogno di istituzioni che non siano bugiarde ma sincere e generose di verità. Secondo Bernardi, quello della Galleni nell'intervista con La Gazzetta di Massa Carrara sarebbe un annuncio spot all'intero di una gestione amministrativa che, nel frangente dell'attuale emergenza, non ha adottato alcuna strategia politica in autonomia: " L'amministrazione De Pasquale - ha detto Bernardi - ha pedissequamente distribuito le mascherine acquistate dal governatore della Toscana Enrico Rossi, erogato i "buoni spesa" ottemperando al decreto della Protezione Civile che li ha pure finanziati ed ora ha recepito in giunta il bando sui contributi affitto predisposto e confezionato dall'anno e finanziato con i fondi regionali. Confermiamo purtroppo di nuovo che quando c'è la salute di mezzo, la fame e la paura del domani perché è in gioco la nostra stessa esistenza, le bugie e le omissioni non sono possibili, non sono accettate e non sono lecite soprattutto se sono finalizzate a riacquistare il consenso elettorale perso."
Bernardi ha poi sollevato la questione relativa alla provenienza dei soldi che serviranno per i contributi al canone d'affitto: " Di certo – ha proseguito il consigliere di Alternativa per Carrara - non provengono da "nuovi finanziamenti per emergenza coronavirus" emessi con i fondi propri di bilancio comunale che era stato approvato in anticipo rispetto a tutta Italia perché si diceva avrebbe potuto permettere al comune di approvare misure a favore dei cittadini – misure che, fino ad oggi, non sono ancora pervenute. Le risorse di aiuto invece sono quelle messe in campo dalla Regione Toscana "Risorse regionali per l'integrazione dei canoni di locazione" per un importo pari a € 1.580.537,81 e "Misure di sostegno alla locazione finalizzate alla prevenzione degli sfratti finanziate con risorse regionali" per un importo pari a € 330.307,56. Inoltre la delibera regionale consente ai comuni di utilizzare le risorse del "Fondo nazionale morosità" assegnate con decreto regionale 3866 del 5 Marzo 2029 e quelle non utilizzate nel corso del 2019, e già destinate dai comuni stessi all'integrazione per l'annualità 2020 che già sono nelle disponibilità del comune, oltre al finanziamento storico da parte dell'Ente.".
Bernardi ha voluto esprimere apprezzamento per le parole che, sempre nella stessa intervista, l'assessore Galleni ha indirizzato ai dipendenti del settore sociale e servizi abitativi: " Ho apprezzato le parole dell'assessore perché i dipendenti del sociale davvero stanno dimostrando molta professionalità, abnegazione e un forte spirito di comunità che va ben oltre i doveri di dipendenti pubblici. A tutti loro, che conosco e stimo personalmente, mando un forte ringraziamento pubblico in quanto, se è pur vero che forse dall'esterno è difficile percepire qual è la mole di lavoro che stanno svolgendo, questo impegno e questa professionalità che emerge sono frutto dall'esperienza e dalla competenza acquisita in anni di duro e di gestione del settore che, proprio sulle emergenze, è sempre stato in prima linea . Non certamente dalla situazione gestionale, praticamente inesistente, in cui il sociale e la casa si sono ritrovati negli anni dell' amministrazione 5 Stelle. Tanta tanta solidarietà a tutti i dipendenti del nostro comune che stanno aiutando con il loro prezioso lavoro la nostra città.".
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"L'assessore comunale Baratta ci dice che togliere o abbassare la Tassa sui rifiuti non si può. Lo ringraziamo della risposta, ma dovrebbe girarla alle imprese turistiche e ai pubblici esercizi di Massa che sono chiusi da mesi e che da mesi non vedono alcun incasso e spiegargli con quali soldi dovrebbero pagare per un servizio di cui, purtroppo a causa del Covid 19, non stanno usufruendo" così il segretario del circolo Pd di Casone-Bondano-Ricortola, Osvaldo Bennati risponde all'assessore alle finanze del Comune di Massa che ha detto no alla proposta del Pd di abbattere la pressione fiscale comunale sulle imprese già colpite dall'emergenza Coronavirus.
"Se come dice l'assessore non si può – aggiungono dal Pd – dovrebbe spiegarci perché questo obiettivo se lo stanno ponendo altre amministrazioni della Toscana e del resto d'Italia. A Firenze, che ricordiamo all'assessore ha una notevole incidenza del turismo sul proprio Pil e che dalle imprese turistiche e dai pubblici esercizi incassa una quota fondamentale di tasse locali, il sindaco Nardella ha già coinvolto Alia, cioè l'azienda che si occupa di raccolta e smaltimento rifiuti nella Toscana centrale, per approntare un piano di riduzione delle tariffe spiegando che :"voglio arrivare all'abbassamento o alla esenzione della Tari per alcune categoria, ad esempio le imprese che sono state costrette a chiudere, se non producono rifiuti perché devono pagare per smaltirli?"
"Già, perché far pagare la raccolta e lo smaltimento di rifiuti a chi questi rifiuti non li sta producendo? Non si tratta di una domanda né sciocca né infondata- spiega Bennati - . Le stesse azioni le stanno facendo anche a Livorno, dove la Giunta Comunale su mandato del Consiglio Comunale ha deciso di studiare a riduzioni della quota variabile di Tari per le imprese ferme per covid 19, e pure a San Miniato, e a Fucecchio e in tanti e tanti altri comuni della Toscana e d'Italia. Perché il Comune di Massa non lo fa, perché non lo vuole fare? Eppure in quanto assessore Baratta dovrebbe conoscere bene gli obiettivi che s'è posto il sindaco Persiani e le promesse che aveva fatto ai cittadini: "Vogliamo ... diminuire in modo generalizzato la pressione fiscale , il turismo ... sarà un volano strepitoso per rilanciare il nostro territorio", ha scritto il sindaco nel proprio programma di governo due anni fa. Si tratta di impegni che ora è ancora più urgente e necessario mantenere dato che l'emergenza sanitaria ha messo in ginocchio tante imprese tante famiglie massesi".
"Non è quindi lesa maestà ora chiedergliene conto, soprattutto di fronte a decine e decine di aziende del turismo e del commercio che rischiano seriamente di dover chiudere. Perché forse l'assessore non l'ha ancora capito bene – conclude Bennati - , ma se queste imprese chiuderanno, anche per le casse comunali sarà un grosso guaio visto che non pagheranno più neppure un euro di tasse e la nostra città avrà parecchi disoccupati in più".
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Ci mette l’anima e il cuore e lo si capisce subito quando comincia a parlare del lavoro del settore che da tre anni guida come assessore al sociale: si capisce che l’ultima cosa che le interessa è il valore della poltrona su cui siede e che veramente ci sta mettendo tutto l’impegno possibile per fare qualcosa di buono per la fascia più delicata e fragile della società.
Un impegno che l’emergenza coronavirus ha reso totale e prioritario su tutti gli altri settori dell’amministrazione perché improvvisamente ha allargato a dismisura quella fascia sociale e perché sta battendo il tempo ad un ritmo forsennato con incombenze sempre più stringenti. Abbiamo chiesto all’assessore Anna Galleni di parlarci di questo momento particolarmente critico per il settore sociale e di ciò che l’amministrazione carrarese sta facendo per i cittadini in difficoltà.
Assessore, come sta affrontando il settore sociale l’emergenza in corso? Ci sono cambiamenti nel lavoro che viene svolto?
Questa pandemia ha stravolto la quotidianità e gli approcci, anche lavorativi. Al settore sociale abbiamo da subito scelto di fare colloqui solo allo sportello e di consentire a molti dei nostri dipendenti di lavorare da casa, altri invece sono in ferie. Ciò consente possibilità di turnazioni e di sostituire chi si dovesse ammalare, in modo da garantire sempre e comunque la continuità del servizio. Il personale sta dimostrando molta professionalità, abnegazione e un forte spirito di comunità che va ben oltre i doveri di dipendenti pubblici. L’antivigilia di Pasqua erano in settore, chi a rispondere alle chiamate, chi a compilare le schede dei bonus alimentari. Li ho visti davvero lavorare senza sosta. C’è chi ha terminato e inviato elaborati alle 23.00 della domenica. Forse dall’esterno è difficile percepire qual è la mole di lavoro che si sta svolgendo, ma assicuro che è davvero tanta e quindi li ringrazio di cuore. Un ringraziamento va anche alla dirigente, dottoressa Micheletti che oltre al sociale sta gestendo anche quello della Polizia Municipale, altrettanto importante ed impegnato in questo frangente. E’ riuscita a creare in poco tempo un’ottima sinergia e a gestire ritmi lavorativi davvero elevati. Infine, non posso non menzionare l’imponente lavoro che sta svolgendo anche la Protezione Civile e i sui validissimi volontari, che si interfacciano quotidianamente col mio settore.
Quali sono, in questo momento, le priorità che avete?
In questo periodo stiamo affrontando una battaglia contro il tempo per i contributi al sostegno alimentare: diversi nostri concittadini, oggi, non hanno alcun tipo di entrata mentre le loro spese continuano a correre. Sono arrivate a oggi circa 1670 domande e ne continuano ad arrivare ancora. La maggior parte sono state raccolte per via telefonica. Si è pensato a questa modalità per evitare occasioni di contagio come le file e gli assembramenti agli sportelli comunali e per aiutare anche chi non ha dimestichezza con internet. Le schede, comprese quelle inviate tramite mail, vengono poi passate al vaglio delle assistenti sociali che chiamano per chiarimenti o integrazioni e alla fine si esprimono sulla accoglibilità, con o senza priorità, della richiesta. I fascicoli ripassano al personale amministrativo che procede a preparare i buoni e le schede di consegna. A questo punto entrano in campo i nostri volontari, altrettanto eccezionali: sono loro, infatti, che raggiungono a casa i nostri concittadini e consegnano il tutto. La consegna a domicilio è stata pensata per preservare due valori: la salute, perché con una distribuzione centralizzata si sarebbero creati pericolosi assembramenti e la dignità, perché può essere umiliante stare in fila per percepire i buoni. Come ho già chiarito, stiamo dando la precedenza a chi non riceve alcun tipo di contributo, alle persone a reddito zero. So che ci sono persone che hanno un sostegno minimo, di poche centinaia di euro, assolutamente insufficiente. Penseremo anche a loro dopo aver evaso le richieste di chi non ha alcuna entrata e non sa come acquistare il cibo. Ma le nostre priorità non si fermano a questo: abbiamo anche in “cantiere” il bando per il contributo affitto; interventi per gli anziani soli che hanno necessità di fare la spesa; e proseguono tutte le attività del settore dei minori, che non si è mai fermato. Insomma, il settore sociale è un albero con diversi rami, tutti importanti e delicati che non possono essere trascurati.
A che punto è la consegna dei buoni pasto?
A oggi abbiamo consegnato buoni per un valore complessivo di circa 180.000 euro. Quindi siamo nell’ordine di circa 700 nuclei familiari che hanno ricevuto aiuti. Spero che entro fine aprile, inizio maggio, ce la faremo a portare a termine le valutazioni e le consegne. Ma come ho detto, le richieste continuano ad arrivare.
Ritiene sia sufficiente l’intervento dello Stato o pensa che sarà necessario una correzione affidata a ciascuna amministrazione locale? Nel secondo caso come pensa di agire?
In realtà credo che al dramma sanitario, che è enorme, si stia affacciando un dramma altrettanto imponente di tipo economico-sociale, che non si risolverà nell’arco di un mese. La risposta a uno scenario del genere deve essere necessariamente governativa: interventi strutturali su lungo periodo ed interventi tampone, tipo questo, sul breve periodo che non può però essere limitato a solo un mese. Nel caso ciò non si verifichi un comune come il nostro, già pesantemente indebitato, avrebbe enormi problemi nel dar risposte anche alla luce del fatto che, mentre le spese continuano a correre, buona parte delle entrate, fortemente riferite all’industria locale, sono cessate. In attesa di interventi ulteriori del governo, ho fatto predisporre l’apertura di un conto finalizzato ad aiutare i nostri concittadini su cui, chi è in condizione di farlo, può effettuare una donazione. Ho inoltre chiesto al settore di valutare quali capitoli di spesa non verranno utilizzati per eventualmente riconvertirli a tal fine. Infine ho rafforzato la rete del volontariato che si occupa della distribuzione del cibo. Anche loro persone eccezionali ed insostituibili.
Come è la sua giornata tipo, assessore, in questo periodo?
Da fine febbraio sono in comune tutti i giorni da mattina a sera inclusi i week nei quali, però, a volte vado solo il pomeriggio e tiro fino a tarda sera. Ho saltato solo un sabato, in cui non mi sentivo particolarmente in forma, ma mi sono collegata da casa in teleconferenza. Ma non sono da sola. Anche il sindaco e la maggior parte degli altri membri della giunta si stanno comportando allo stesso modo. Lo trovo un comportamento del tutto normale e doveroso, visto cosa sta passando il nostro paese e la nostra città.
Qual è la situazione reale delle famiglie in difficoltà a causa dell’epidemia? Quanto è cambiata rispetto a prima?
Quando nel dicembre del 2019 ho comunicato per la prima volta i dati relativi alle richieste del reddito di cittadinanza, quei numeri hanno fatto emergere in tutta la loro drammatica chiarezza l’enorme sommerso di povertà della nostra città. E devo dire che il RDC è stata una misura molto importante, che ha consentito a chi lo ha percepito di avere un po’ di respiro. Oggi abbiamo una nuova imponente ondata di persone nel bisogno: chi fino a ieri aveva una partita iva, chi aspetta la cassa integrazione, chi facendo qualche lavoretto ce la faceva a stare a galla. Oggi tutte queste persone sono in povertà. Sono coloro che erano fino a ieri “sconosciuti al settore”. Quanto durerà questo loro stato è direttamente proporzionale al tempo che occorrerà a riavviare l’economia. Una situazione, quindi, più che seria.
Le strutture ad alta densità abitativa come le Rsa e i Cas, secondo lei sono state sufficientemente tutelate? In che modo si potrebbe garantire maggior sicurezza a queste situazioni?
I CAS sono sotto l’egida della Prefettura e il nostro prefetto è persona molto attenta. So che alcuni CAS hanno provveduto a sanificare le strutture, attività virtuosa che denota attenzione. Quanto alle RSA, i loro utenti sono certamente le persone statisticamente più a rischio. La nostra RSA è stata una delle prime a chiudere immediatamente le visite ai parenti e so che il presidente, da subito in prima linea, è quotidianamente impegnato a risolvere e anticipare le problematiche. Anche il nostro sindaco segue con grande attenzione la situazione ed ha chiesto ad ASL di rafforzare la nostra RSA con personale sanitario, proprio per garantire ulteriormente gli ospiti.
Che ne pensa della polemica sul caso della partita dei migranti dell’hotel Dora?
Siamo in un periodo in cui la gente ha i nervi scoperti e prende a male parole anche chi passeggia per strada senza mascherina. Quindi permettere quella partita ha di fatto esposto questi ragazzi alle intemperanze del vicinato. So inoltre che la Polizia Municipale si è dovuta attivare due volte: a seguito della prima intimazione allo stop, i nostri agenti sono stati costretti ad intervenire 40 minuti dopo perché il gioco non era cessato. In questo caso, credo che chi era preposto alla gestione dei ragazzi non abbia fornito loro quantomeno un buon esempio: se la municipale chiede di cessare un’attività non si può far passare il messaggio che questa richiesta può essere bellamente ignorata. C’è un ulteriore fatto, generato da questo episodio, che ho trovato poi a dir poco rivoltante: siccome questi ragazzi hanno la pelle di un altro colore, l’accaduto è stato preso a pretesto da un branco di razzisti da tastiera per vomitare, per ore e giorni, il peggio del peggio. Evidentemente a questi la pandemia in corso non sta insegnando nulla sul valore della vita e sul sentimento di fratellanza.
Pensa che l’utilizzo degli orti urbani cittadini possa essere d’aiuto in questo momento?
In questo momento c’è un contenzioso aperto sugli orti perché il comune ha contestato i lavori alla ditta che li stava eseguendo, quindi è tutto fermo e non si può utilizzare il cantiere. Questa circostanza è ben nota, è stata riferita più volte in consiglio comunale. Inoltre anche se per “magia” fosse possibile aprirli domani, non è che dopodomani si raccolgono i frutti. La terra va fresata, le sementi piantate, annaffiate, le piante devono crescere… Dire apriamo gli orti così le persone possono cibarsi del raccolto e risparmiare sulla spesa è una narrazione populista che non mi appartiene e che lascio volentieri a chi si rivolge ai propri concittadini come se stesse parlando ad una massa di allocchi.
Qual è la situazione dei contagi a Carrara nel senso delle fasce d’età colpite?
Le fasce ricalcano le linee nazionali. I più giovani sono meno soggetti a contagio e reagiscono meglio. E’ statisticamente letale per le persone più avanti negli anni e con altre patologie in corso. Sulla pagina facebook del sindaco è sempre presente un link che rimanda a un grafico in cui è ben evidenziato il trend del contagio nel nostro Comune: è un ottimo strumento per monitorare la situazione, predisposto dall’assessore Andrea Raggi che lo aggiorna quotidianamente con i dati di Asl. Questi numeri ci dicono una cosa: non dobbiamo mai abbassare la guardia finché non verrà trovato un vaccino. E per abbassare la guardia intendo anche e soprattutto attenersi a nome igieniche e distanziamento. Tutti i giorni, nessuno escluso
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