Politica
Votata all'unanimità, ad eccezione di Polo progressista e di sinistra, la variante Aurelia: la critica del comitato NoVariante
Il comitato No Variante Aurelia ha commentato il voto del consiglio comunale di Massa a favore della Variante: "Nel consiglio comunale del 16 settembre hanno votato all'unanimità…

Non in mio nome: manifestazione per Gaza organizzata da Associazione Mycelium in Piazza Aranci a Massa il 21 settembre
L'associazione Mycelium ha organizzato un flash mob di protesta per Gaza. Ecco la loro dichiarazione: "In questo momento storico, tra i più bui che l'umanità abbia attraversato negli…

Politeama, l'inizio della fine: flash mob di Avenza Si R-Esiste in piazza Matteotti per segnalare i molti nodi del degrado della città
Sono arrivati in piazza Matteotti con un pullman riservato, intorno alle 20,15 di giovedì 17 settembre: il gruppo nutrito di cittadini di Avenza che fa parte del comitato…

Il Polo P&S: la variante Aurelia con 60 milioni di euro sommergerà di inquinamento Massa
Il Polo Progressista e di Sinistra, composto da M5S RC e Mcc, non si meraviglia per l’approvazione della delibera per il primo lotto della Variante Aurelia,…

"Incontriamoci a Massa": il Pd Massa Carrara apre la campagna elettorale il 20 settembre in piazza Aranci
Il Partito Democratico di Massa-Carrara inaugura la campagna elettorale per le elezioni regionali del 12 e 13 ottobre con…

Un incontro per aprire un dialogo sul porto di Carrara: i Paladini Apuoversiliesi a colloquio con il nuovo commissario dell'Autorità Portuale Bruno Pisano
I Paladini Apuoversiliesi sono stati ricevuti dall’Autorità portuale di Carrara, mercoledì 17 settembre, per conoscere il nuovo Commissario straordinario Bruno Pisano. L'obiettivo, secondo Orietta Colacicco, Presidente…

Partito Repubblicano di Massa: il ricordo del XX Settembre 1870 mito fondante della nazione Italia
Come ogni anno, gli amici Repubblicani della sezione G. Mazzini di Massa del PRI, ricordano la storica data del XX Settembre 1870, giorno nel quale si realizzò il…

Gruppo consiliare Pd e Massa è un'altra cosa sulla variante Aurelia: "Sì all'opera, ma con uno studio serio sulla mobilità per tutelare qualità della vita e sviluppo sostenibile"
Durante l'ultima seduta del Consiglio Comunale abbiamo espresso voto favorevole all'avvio del primo lotto della Variante Aurelia, un intervento strategico che potrà incidere profondamente sugli assetti…

"Parole rabbiose e scomposte": il consigliere Martinelli risponde al segretario del Pd Barattini
Il consigliere del Movimento 5 Stelle Matteo Martinelli ha risposto alla replica del segretario del Pd Luca Barattini alle sue posizioni sulla sanità locale: "Non ci stupisce…

Consiglio comunale di Massa del 16 settembre: minuto di silenzio per Kirk, Zaratuska chiesto dal consigliere Frugoli e per Gaza chiesto dal consigliere Ortori
Nella seduta del consiglio comunale di Massa di martedì 16 settembre, il presidente del consiglio comunale di Massa, Agostino Incoronato, su richiesta del consigliere Frugoli, ha accordato …
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Un mare di lamentele, che confermerebbero un vero e proprio disservizio, in relazione all’organizzazione, peraltro tribolata data la pandemia, dell’edizione 2020 dei centri estivi comunali. A rilevarlo è stato il coordinamento comunale della Lega che ha chiesto che vengano rimborsate le rette pagate dai genitori, come indennizzo, perché le famiglie avrebbero subito un gravissimo danno.
“È stata una inutile corsa contro il tempo – ha spiegato Nicola Pieruccini, commissario della Lega Salvini Premier - quella dell'amministrazione 5 Stelle per salvare i centri estivi e dare respiro alle famiglie. L’indirizzo politico dei 5 Stelle fin dal principio della pandemia da covid-19, era stato quello di negare alla categoria più colpita da questo lockdown, bambini e adolescenti, una ripresa piena e soddisfacente della vita sociale. Nonostante la Regione Toscana a maggio avesse deliberato a favore di un implemento dei centri estivi ed avesse elargito al comune di Carrara 30.990, 27 euro, l’amministrazione carrarese si è risvegliata solo dopo l’obbligo ad organizzare il servizio imposto dal governo, e con la delibera 39 del 2020 del consiglio comunale, ha stanziato 321 mila euro per i Centri Estivi prevedendo 400 iscritti. Sebbene per quest’anno ci siano stati a disposizione più fondi rispetto allo scorso anno, il servizio è risultato un flop per il numero di iscrizioni e per quello ancor più significativo delle frequenze.” La Lega ha giudicato scandalosa la gestione del servizio che ha rivelato l’ incapacità di organizzazione e la paura di prendersi le proprie responsabilità da parte del comune e di Nausicaa con la conseguenza di una grave ripercussione sulle famiglie che, non fidandosi dell'amministrazione 5 Stelle, hanno scelto i centri estivi privati per intrattenere i propri figli .
“Il fallimento annunciato della gestione pubblica – ha aggiunto Pieruccini - è di aver annientato il servizio ed aumentato le rette .Una sproporzione evidente tra potenziale domanda e scadente offerta che , secondo i nostri amministratori, era dettata dalla necessità di rispettare le linee guida anti contagio che richiedevano spazi molto ampi, un numero elevato di operatori professionali e costose misure di protezione.”. Pieruccini si è mostrato scettico sulla giustificazione usata dall’amministrazione ed ha ricordato che, secondo la Lega è molto peggio avere più risorse e non sapere come spenderle che non il contrario. “I servizi estivi che vediamo oggi non sono quelli che noi della Lega avremo voluto – ha concluso Pieruccini - sul flop hanno inciso anche diversi fattori di incertezza, primo fra tutti il non riconoscimento dei diritti del personale impegnato che, ancora oggi, dopo tre anni di promesse da parte del vicesindaco Matteo Martinelli, hanno dovuto indire uno sciopero, non avendo ottenuto quasi nulla. Noi della Lega non crediamo che sia stata la paura del covdi a bloccare le iscrizioni, ma la tardiva e raffazzonata organizzazione, la carenza di informazione, i tentennamenti e le incertezze e i cambi di rotta , la mancanza di mensa e trasporto a fronte di costi elevati rispetto ai benefici che hanno spinto le famiglie a cavarsela altrimenti. Per questo la Lega chiede che vengano rimborsare le famiglie dell’importo delle rette pagate per il grave danno subito da disservizio in merito ai Centri Estivi anti-Covi 19 finanziati da Martinelli e gestiti da Cimino.”.
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L’attenzione sul tema dei Pabe, piani attuativi del bacini estrattivi, accesa, in questi giorni dalla discussione sugli interventi decisi dall’amministrazione, ha portato i molti interessati all’argomento ad esaminare la documentazione, approvata dalla Regione, che il comune ha pubblicato sul proprio sito e, di conseguenza a scoperte che hanno suscitato sorprese. Seguendo questo percorso, Florida Nicolai, membro del Grig, Gruppo di intervento per le Apuane, ha notato un’anomalia significativa: una mappa dell’area Parco delle Apuane presenta invertiti i colori che rappresentano l’area Parco e l’area contigua.
“Si tratta di una “svista” clamorosa – ha fatto notare la Nicolai - ma ancor più clamoroso è il fatto che il comune abbia fatto propria una carta regionale. E’ sconcertante che questa carta sia quella del PIT che, nel sito della Regione, appare con il logo della Regione a sinistra e con il logo del Mibact – che ha co-pianificato lo stesso PIT - a destra. Vista l’arrendevolezza del Ministero nel co-pianificare un PIT che lede proprio quel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio che il Ministero dovrebbe tutelare e far rispettare, sembra legittimo domandare quale mappa sia stata presentata al Ministero. Quella vera o quella con le aree invertite dove i bacini estrattivi risultano presenti non in area Parco ma in area contigua? “
Florida Nicolai ha quindi richiesto all’amministrazione una spiegazione per l’ immaginifica carta che non corrisponde alla realtà presente nella documentazione sui Pabe resa pubblica dal comune di Carrara.
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La situazione delle scuole a meno di due mesi dalla riapertura e dall’inizio del nuovo anno scolastico è ancora molto nebulosa e il coordinamento comunale di Fratelli d’Italia non ha mancato di evidenziare l’incomprensibile e altalenante linea apparentemente seguita dalla ministra Azzolina pur cercando, tuttavia, di offrire all’amministrazione locale dei suggerimenti per ovviare al problema del reperimento degli spazi per la scuola in conformità alle norme di sicurezza anti-covid.
“Il governo PD/M5S brancola ancora nel buio sulle modalità da applicare per una ripartenza in sicurezza dell’anno scolastico – ha spiegato Lorenzo Baruzzo, coordinatore comunale di Frtelli d’Italia - con il ministro Azzolina che, dall'alto, o meglio dal basso, della sua evidente incapacità politico amministrativa - tipicamente grillina - cambia idea tre volte il giorno con proposte che vanno dal trovare nuovi spazi per le scuole, alle protezioni in plastica per ogni banco fino alla stravagante idea dei banchi di scuola con le rotelle che avrebbero se non altro il vantaggio di consentire agli alunni di schivare prontamente gli intonaci dei soffitti, nell’eventualità, purtroppo concreta, dato lo stato disastroso dell’edilizia scolastica, che questi crollino.”. Baruzzo insieme alla delegata FdI per le politiche scolastiche, Romina Baldoni hanno poi portato la critica sul piano locale ed ha lanciato agli amministratori 5 stelle un suggerimento per le scuole: “Vorremmo consigliare ai "compagni di partito" del ministro Azzolina, che governano Carrara, tristemente conosciuti per la loro inerzia amministrativa, un piano per reperire "nuovi" spazi per le aule scolastiche, senza che questi si possano offendere gridando al "reato di lesa maestà", e nella speranza che abbiano l'intelligenza di capire che le nostre proposte- vanno nell'esclusivo interesse della collettività .”. La proposta di FdI Carrara è quella di valutare le "opportunità" che potrebbero venire dalle scuole dismesse di proprietà comunale, come l'ex scuola elementare di Fossone, o di chiedere all'Asl il comodato d'uso della ex scuola media Leonardo da Vinci di Avenza acquistata da Asl, ma abbandonata a se stessa.
“Potremmo continuare con un lungo elenco - hanno concluso Baruzzo e Baldoni -ma pensiamo e speriamo che queste nostre idee servano ad "illuminare" anche le menti degli amministratori carraresi, molto assopiti sull'argomento.”.
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Un papa inutile. Questo, ormai, è ciò che pensa la stragrande maggioranza dei cattolici e dei cristiani che hanno conservato un briciolo di autonomia di pensiero e di indipendenza di giudizio. Un papa, Bergoglio, che non riesce a dare, ai suoi fedeli, quel senso di sicurezza e di tutela che, al contrario e, soprattutto, di questi tempi, meriterebbero e di cui avrebbero bisogno. Al contrario, papa Francesco non solo non difende la religione di cui è, fino a prova contraria, il massimo esponente e la più alta espressione, ma uccide, giorno dopo giorno la sua sacralità con comportamenti quotidiani devastanti.
In Francia i cristiani sono destinati a diventare gli ebrei del nuovo millennio, ma di questi non hanno né la coscienza di essere il popolo eletto né, tantomeno, la capacità di reazione e la volontà di reagire. Chiese date sistematicamente alle fiamme da immigrati più o meno regolarizzati che, addirittura, come a Nantes, vengono presi a lavorare dagli stessi sacerdoti i quali non vedono o fanno finta di non vedere l'odio e l'acredine che trapelano dagli occhi di molti di coloro che sbarcano a queste latitudini. Qualcuno, del resto, ricorda ancora l'attentato alla chiesa di Saint-Étienne-du-Rouvray dove il parroco Jacques Hamel fu sgozzato il 26 luglio 2016 a 85 anni? No, la memoria dell'Occidente è troppo corta presa com'è ad occuparsi solo e soltanto del contingente e, per di più, solo se serve a sollazzare anime e cuori.
Eppure quello che sta accadendo nel mondo, vedi guerra tra Armenia e Azerbajian, dimostra ancora una volta, come altri conflitti degli ultimi anni, che si combatte non più per l'ideologia, bensì per l'etnia e la religione, quanto di più antropologicamente ancestrale esista sulla faccia di questa terra. E, allora, cosa aspettiamo, proprio per evitare che accada anche qui da noi, a muoverci?
Che cosa aspetta papa Bergoglio, questo pastore di anime pavide e pronte al martirio, a scendere in campo con la sua autorevolezza e a restituire dignità e forza ad un messaggio cristiano ormai ridotto a quello di una apertura e accoglienza indiscriminate nei confronti di chiunque sbarchi sulle nostre coste?
Le chiese in Occidente vengono oltraggiate pressoché quotidianamente, ma da Roma tutto tace, non una parola si leva contro questa barbarie e i laici progressisti di una sinistra bastarda e malata fanno finta di nulla e chiudono gli occhi rilanciando, a ogni piè sospinto l'allarme fascismo come se ad appiccare le fiamme alle case di Cristo fossero uomini bianchi in camicia nera.
Nessun politicante occidentale di sinistra o all'interno degli organismi sovranazionali dove le identità vengono sistematicamente violentate e distrutte alza un dito per protestare e così le chiese vengono abbandonate a se stesse e non frequentate se non da quei poveri fedeli rimasti i quali credono ancora che gli asini volano e che sono già predisposti per fare la fine che, in Asia e Africa, hanno fatto i seguaci di Cristo per mano dei macellai dell'Isis. Le chiese in Occidente e da noi, servono solo se fanno arrivare turisti che spendono soldi. I nostri centri storici, ormai, sono diventati delle mangiatoie e le chiese sono solamente degli edifici laici che si ammirano per la loro storia e la loro esteriorità, ma, dentro, nel cuore, sono morte e nessuno sa come ravvivarne lo spirito.
Pensateci bene, le chiese finiranno per essere, piano piano, trasformate in moschee esattamente come è accaduto a Istanbul e, tempo fa, negli Stati Uniti. In Africa i cristiani finiscono al rogo o trucidati come in Asia, ma la Chiesa non protesta, non insorge, non dichiara 'guerra'. La Chiesa e papa Francesco hanno perso la sacralità e si sono ridotti allo stato laicale più simili a una confraternita misericordiosa.
Nemmeno una parola, dal santo padre, sulla cattedrale di Nantes, come se si trattasse di un banale rogo di sterpaglie mentre, al contrario, se ne sono andati in cenere secoli di storia e di arte, di bellezza e di cristianità. A cosa serve, domandatevi, un uomo così? Noi, la risposta, l'abbiamo sempre saputa.
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Arriva dal coordinamento massese, quello cioè di Stefano Benedetti, presidente del consiglio comunale di Massa, che in più occasioni non ha mancato di tenere viva la storica rivalità tra le due città che condividono il titolo di capoluogo di provincia, la proposta del progetto del traforo della Foce come cavallo di battaglia da cavalcare per le prossime elezioni regionali. In tempo di campagna elettorale, quindi, si può anche superare quel campanilismo storico che ha sempre diviso le due città, a volte ben oltre il sensato vantaggio di entrambe, e si può parlare dell’utilità – assolutamente oggettiva – di infrastrutture che favoriscano il collegamento tra i due comuni. E’ stato proprio Benedetti a spiegare il progetto: “ Il traforo della Foce è uno dei progetti principali sulle infrastrutture che Forza Italia di Massa Carrara porterà avanti in questa campagna elettorale per le elezioni regionali. La sua utilità era già stata avvertita nel 1910 dall’ onorevole Eugenio Chiesa e poi, in tempi meno remoti, dall’ ingegner Franco Ferrari che aveva provveduto alla stesura del progetto riproponendolo all’attenzione della politica locale, delle amministrazioni e della cittadinanza, grazie principalmente all’interessamento del Centro Studi Alcide de Gasperi. Questa infrastruttura, oggi, di fronte alla necessità di un rilancio economico del nostro territorio, diventa strategica e fondamentale e va oltre gli storici e ridicoli campalinismi fra le due città di Massa e Carrara e può diventare lo strumento per eccellenza del territorio, senza l’utilizzo di fondi comunali, ma statali o persino regionali. Il Traforo della Foce ha una valenza economica, sociale e sanitaria proprio per il collegamento tra le varie strutture mediche e con il Noa. Ma anche dal punto di vista turistico sarà basilare per il collegamento con le cave di Carrara, inserendosi in modo concreto in un progetto multituristico spinto in questo momento dall’amministrazione comunale di Massa, ma che mi auguro venga recepito anche da altri comuni della costa e della lunigiana.”. Benedetti ha parlato anche dei vantaggi ambientali del traforo della Foce:” L’attuale inquinamento prodotto dai mezzi di passaggio nei centri di Mirteto, Ortola, Castagnola e Romagnano verrà ridotto e si potrà superare la pericolosa percorribilità della strada ex Postale, soprattutto sul versante carrarese che ricalca ancora le caratteristiche della mulattiera della foce costruita nell’anno 1736. Questi sono i motivi principali per i quali ho chiesto agli alleati di Centro Destra di inserire il progetto del traforo a pieno titolo all’interno del programma elettorale delle regionali , nella certezza che la maggior parte dei cittadini saranno favorevoli ad un’opera interamente finanziata, che eliminerà disagi e problematiche emerse negli anni. Come riferisce il Centro Studi De Gasperi nella riflessione finale del volume dedicato al traforo della Foce, Il progetto assume una maggiore importanza strategica con l’avvicinamento delle due comunità nella futura prospettiva della costituzione di un grande ed unico comune di Massa e Carrara, un progetto che una parte del Centro Destra ha sempre promosso nel tempo.
Certamente il cammino dell’unificazione sarà lungo e richiederà un confronto complicato che, probabilmente, maturerà lentamente, ma certamente il primo passo per addivenire ad una soluzione del genere, è proprio la realizzazione del traforo della Foce e l’avvicinamento dei due territori limitrofi.”. Benedetti ha garantito il suo impegno nella prossima campagna elettorale sul tema del traforo, oltre a quelli del lavoro e della sanità, e ha annunciato l’intenzione di organizzare eventi ed incontri tra Massa e Carrara, per sensibilizzare la cittadinanza tutta e le due amministrazioni comunali sul progetto del traforo.
La storia secolare delle due città apuane è intrisa di episodi di campanilismo. Ma senza andare tanto indietro nel tempo, sono certamente freschi nella memoria di tutti i carrarini e i massesi l’autobus della Cttnord dedicato alla Carrarese imbrattato dai tifosi massesi e costretto a non circolare più nelle vie di Massa o le supposizioni rivolte dal sindaco di Carrara all’amministrazione massese di voler trasferire tutte le scuole superiori a Massa, per ricordare solo quelli più eclatanti degli ultimi tempi. Il superamento di questa rivalità sarebbe veramente un toccasana per entrambe le città per cui la sola speranza è che non siano solo promesse da campagna elettorale.
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Un morto, diciotto anziani e cinque operatori: fu questo il drammatico bilancio del passaggio di covid 19 nella casa di riposo Regina Elena di Carrara che ha pagato il suo tributo alla pandemia come la maggior parte delle strutture di questo genere, quasi tutte accomunate dall’inadeguata presenza di misure preventive nell’immediato scoppio dei contagi. Voci e polemiche non sono mancate neppure per il Regina Elena, sin da prima della scoperta dei casi conclamati. Oggi è arrivata la denuncia da parte del consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che mira ad individuare eventuali responsabilità nella diffusione del contagio da coronavirus nella struttura cittadina.
Al centro dell’esposto di Bernardi c’è la figura del presidente del consiglio di amministrazione del Regina Elena, Giuseppe Profili che avrebbe spiegato i ritardi con i quali sono stati fatti i tamponi a tutti gli ospiti della struttura con i ritardi, imputati alla Regione, nel recepire le istanze segnalate dalle case di riposo toscane. Anche in merito alla mancanza di presidi sanitari come le mascherine FPP2 e gli altri dispositivi di protezione, il presidente Profili avrebbe sempre invocato la lenta reattività della Regione, supplita, nel caso del Regina Elena dagli appelli diretti fatti ai cittadini per reperire il materiale. Indirettamente coinvolta nelle decisioni anche l’amministrazione comunale e la Asl che non avrebbe dato risposta alla richiesta del presidente Profili di trasferire gli anziani positivi al covid in una struttura dedicata.
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Il Partito Democratico intende, ancora una volta, portare all’attenzione della città, la difficile situazione che investe, ormai da mesi, le lavoratrici e i lavoratori del CUP.
"Lo facciamo, prima di tutto - esordisce Norberto Riccardi, segretario comunale del Partito Democratico -, perché le conseguenze del cosiddetto cambio contratto, creano elementi di grave incertezza che si scarica, prima di tutto, sulle lavoratrici e sui lavoratori. La politica, quella vera, quella che non fa riunioni per propaganda elettorale e video contradditori con quelli precedenti, si è interessata al problema; lo ha fatto con rappresentanti istituzionali, Gianni Lorenzetti, Presidente della Provincia, Giacomo Bugliani, consigliere regionale. Lo ha fatto il Partito Democratico con una costante e continua attenzione al problema, con la necessaria interlocuzione con CGIL, CISL ed UIL, oltre che con i lavoratori".
"Le varie sfaccettature della questione - spiega - creano indubbiamente problemi, alcuni di difficile soluzione per la complessità dei temi in campo: il contratto da applicare, la situazione economico- finanziaria della cooperativa di riferimento; temi che hanno richiesto un intervento autorevole della Regione Toscana che ha, dapprima concesso una proroga nella durata del contratto tra ESTAR e ASL e che continua ad impegnarsi per una conclusione condivisa della vertenza. Qualcuno pensa che tutto sia immediatamente risolvibile, che si possa risolvere un problema con una riunione in Comune con la candidata del centro-destra alla Presidenza della Regione Toscana. Non è così, perché trovare una soluzione ad un problema difficile richiede non propaganda, ma azioni concrete ed articolate che possano definitivamente individuare un percorso condiviso. Sappiamo bene che la campagna elettorale è, per sua stessa natura, foriera di posizioni contrapposte, ma la difesa del lavoro e dei lavoratori non può essere l’occasione per presentare in Consiglio Comunale, mozioni che hanno un evidente significato elettoralistico che cercano lo scontro piuttosto che la convergenza".
"Sulla difesa del posto di lavoro e dei diritti dei lavoratori - continua - non si possono artificiosamente creare elementi di divisione; per noi qualsiasi riunione deve rappresentare il luogo di discussione e di confronto, ma soprattutto il luogo che rafforza l’unità delle lavoratrici e dei lavoratori. Chi persegue velleitarie azioni in solitudine, con incontri ad invito e con l’esclusione della maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori, allontana la soluzione del problema, perché la lotta è di tutte e di tutti, nessuno escluso, perché la vittoria o la sconfitta non è solo di qualcuno. Lo diciamo perché, in questi giorni, qualcuno ha percorso questa strada, hanno sbagliato gli organizzatori degli incontri, hanno sbagliato i lavoratori che sono, magari inconsapevolmente, caduti in una sorta di trappola".
"La Ceccardi - attacca - ha fatto questo, sapendo, per il ruolo di minoranza che svolge il centro destra in Regione, che poco può fare in una vertenza difficile, come questa che stiamo vivendo. Il Partito Democratico lavora per l’unità, prima di tutto delle lavoratrici e dei lavoratori, ascolta le posizioni delle organizzazioni sindacali, interloquisce con la Regione Toscana. Il Partito Democratico ha proposte precise che mirano, prima di tutto, alla soluzione dei problemi contingenti che sono legati alla sicurezza, non solo del lavoro e dei diritti, ma dello stesso stipendio ed in secondo luogo, della individuazione del percorso di stabilizzazione che assicuri tutti, nessuno escluso, anche attraverso la costituzione di una società in house che assorba le lavoratrici e i lavoratori".
"Questa - conclude - è la posizione del PD disponibile, come sempre, a confrontarsi e discutere nel rapporto necessario con le Istituzioni e con le organizzazioni sindacali".
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Continua il botta e risposta tra il consigliere dell’oppsizione Massimiliano Bernardi e l’assessore ai lavori pubblici Andrea Raggi in merito ai dubbi sollevati dal primo sui rimborsi ricevuti da varie ditte per gli stipendi dell’assessore. Per Bernardi, la replica di Raggi, sarebbe solo l’ennesima arrampicata sugli specchi con la solita tecnica di contrattaccare l’avversario sul personale per evitare di dover dare risposte a domande per lui sconvenienti.
Bernardi ha risposto a tono: “C ‘è una bella e sostanziale differenza tra i gettoni presenza del sottoscritto e i rimborsi che il comune paga ed ha pagato alle tre ditte che fortunatamente per l’assessore Raggi, nonostante il fallimento della Selmar nel 2019 , hanno continuato a dargli fiducia, stipulando contratti da circa 60 mila euro all'anno. Credo che a fronte di ciò sia più che legittimo chiedersi quale sia l’utilità di una società che stipula un contratto consistente per un “ project Manager”, che dovrebbe essere la figura professionale di punta, e che invece per anni non lo vede proprio, visto che le ore lavorative le trascorre a palazzo comunale.”
Bernardi ha ribadito di conoscere perfettamente il sistema dei rimborsi grazie alla sua esperienza ventennale come amministratore ed ha spiegato: “I 3700 euro liquidati dal dirigente Cristiano Boldrini alle società che hanno indicato Raggi come project manager o amministratore delegato, alla fine arrivano nelle sue tasche attraverso lo stipendio che percepisce e se l’assessore sostiene il contrario è in assoluta malafede. E’ talmente logico da rendere superfluo il tornarci sopra. Detto ciò, da consigliere di opposizione nella piena libertà del mandato che mi è stato riconosciuto, non perdo certo tempo se chiedo più trasparenza e risposte serie e circostanziate sulla documentazione che attesti che i circa 200 mila euro che fino ad oggi ci è costato l’assessore Andrea Raggi, sono o non sono regolari.”
Bernardi ha riepilogato ancora una volta i nodi cruciali che suscitano perplessità nella vicenda degli stipendi di Raggi: “ Il dubbio nasce soprattutto dal fatto che non è per niente chiaro dove e con chi l’assessore Raggi abbia svolto le poche ore di lavoro segnate oltre a quelle del rimborso nel periodo che va dal marzo 2019, data del fallimento e della chiusura della Selmar, al 1 Aprile 2020, data della riapertura nella stessa sede di via Arzela a Santo Stefano Magra della Sems.”
Bernardi ha richiesto anche chiarimenti sull’eventuale attività svolta durante il periodo di lockdown nel quale tutte le aziende nautiche erano chiuse ed ha riaffermato la legittimità della sua richiesta di chiarimenti. “Proprio per questo motivo - ha concluso Bernardi - e in riferimento alla ricostruzione sia del suo percorso professionale sia di quello delle tre aziende Selmar, Seanet e Sems, che come ha detto lo stesso Raggi sono tra l'altro percorsi assolutamente “ deliranti ”, ma, secondo me anche invischiati e difficili da capire, ho deciso di presentare una denuncia circostanziata alla Guardia di Finanza e a seguire alla Corte dei Conti nonché Procura della Repubblica di Massa Carrara.”
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Protesta apolitica in Piazza Aranci per la gestione delle assunzioni degli insegnati nelle scuole: aderisce anche i coordinamento scuola MS.
Sono circa 500 mila gli insegnati che continuano ad avere un rinnovo del contratto a tempo determinato o annuale, per cui risulta quasi impossibile costruire rapporti solidi con gli studenti e creare percorsi scolatici continuativi. Il problema dei precari è una priorità assoluta. Un regolamento europeo prevede l'impiego definitivo di un lavoratore nell'ambito statale dopo 36 mesi di precariato. Questo nel nostro paese per la scuola non avviene: l'Italia continua a non aderire a questo regolamento subendo così delle more, che però forse risultano più convenienti dell'assunzione indeterminata degli insegnanti.
Oggi parte dei precari della scuola di Massa-Carrara con il coordinamento scuola hanno chiesto: "L'assunzione diretta dei docenti abilitati. L'immissione in ruolo a tempo indeterminato dei precari e dei precari storici, di tutti quegli insegnanti che da anni lavorano nelle scuole e che hanno competenze acquisite sul campo a cui spetterebbe un ruolo. La revisione radicale dell'ordinanza delle graduatorie provinciali. Sono stati cambiati i requisiti di punteggio nella graduatoria, fino ieri venivano contati gli anni di insegnamento, i dottorati e le specializzazione. Nelle nuove graduatorie si da un punteggio altissimo a chi fa ricerca universitaria ma questo non è un requisito che garantisce di avere una competenza ferrata nel mondo scolastico. Incremento degli investimenti nella scuola sia per l'aumento dell'organico (Docenti e ATA) sia per l'edilizia scolastica."
Hanno detto di no invece: "Al concorso straordinario che doveva essere un aiuto ai precari per l'assegnazione di un ruolo che è diventato, in questa situazione, come un concorso ordinario. Alle graduatorie provinciali, in cui la tabella di titoli e servizi deve rimanere inalterata rispetto a quella del 2017 e alle classi pollaio".
Presente anche il presidente della provincia Gianni Lorenzetti, ad ascoltare le voci di protesta, il quale ha risposto, alla richiesta di intervento, in questo modo: "Mi sembra il minimo essere qui, vengo qui con molta umiltà per ascoltare e per provare a muovermi ma è tutto è molto complicato e difficile. Non dobbiamo puntare il dito solamente contro le amministrazioni attuali è necessario prendere in considerazione quello che è stato fatto anche durante il corso degli anni antecedenti. Comunque in generale c'è una lontananza siderale con i problemi del territorio, la gente vive in una bolla".
N.B. A fine manifestazione, è arrivata in redazione questa nota a firma dei precari: "Ci teniamo a precisare che prendiamo le distanze da un gruppo con bandiere rosse presente in piazza di sua spontanea volontà e senza nostro invito e che quindi non ha nulla a che fare con la nostra manifestazione, che confermiamo essere apartitica".
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Casa della salute al vecchio ospedale di Massa, per la Uil Pensionati Massa-Versilia s'ha da far: "Accogliamo con favore le dichiarazioni della dirigente Asl Toscana Nord Ovest Monica Guglielmi, che di fatto indirizza la nuova destinazione della Casa della Salute di Massa al vecchio ospedale. Siamo d'accordo inoltre con l'ipotesi di realizzare altre 'mini' case della salute nelle zone di periferia per assicurare servizi essenziali e diffusi come prelievi, prenotazioni, spazi per medici di famiglia e la presenza in alcuni giorni della settimana dell'assistente sociale. La proposta della dottoressa Guglielmi, avallata, come sembra, anche dai vertici regionali della sanità, insieme all'apertura dei reparti di cure intermedie Covid e no Covid e alla terapia intensiva per Covid sembra ridisegnare una nuova visione della sanità pubblica a Massa Carrara di cui bisogna discutere in maniera approfondita con il territorio e i cittadini".
Per la Uil Pensionati finalmente si intravede una comunione di intenti che ora più che mai ha bisogno di collaborazione: "In tutti questi anni abbiamo cercato di indicare quale doveva essere la sede idonea della Casa della Salute e finalmente vediamo riconosciuti i nostri sforzi ma tutto questo non deve essere disperso inutilmente dalle beghe della politica locale. Temiamo – conclude la Uil Pensionati – che ci si possa trovare in una nuova fase di stallo a causa della politica, della volontà di mettere una 'bandierina' sulla realizzazione della nuova Casa della Salute a discapito del cittadino, dilungandosi in inutili e sterile polemiche".
- "Scuole, l’amministrazione comunale si è mossa prontamente"
- Raggi a Bernardi: «Si dedichi meno alla campagna elettorale con la Lega, e più al mandato di consigliere»
- Doppio stipendio per l’assessore Raggi: i dubbi del consigliere Bernardi
- Martinelli: «Ultimi passaggi “burocratici”, la tracciabilità dei blocchi diventa realtà»
- Frugoli e Tosi (Lega): "Carrara prenda esempio da Massa: apra la biblioteca"
- Presidio della legalità organizzato da Fratelli d’Italia
- Left: "Massa ha bisogno di azioni risolutive"
- La rinascita delle Accademie parte da Carrara
- Martisca (FI Giovani): “Riaprire le biblioteche di Carrara con la massima sicurezza”
- Mulazzo, Ciri: "Manutenzioni, la provincia fa acqua da tutte le parti"