Politica
Elezione del nuovo presidente della Provincia di Massa Carrara il 20 dicembre
Si svolgerà il prossimo 20 dicembre 2025 la tornata elettorale che porterà sindaci e consiglieri comunali del nostro territorio a scegliere chi sarà chiamato a…

Nessun miglioramento nella raccolta dei rifiuti porta a porta: l'ex presidente della commissione ambiente 5 Stelle Montesarchio chiede al sindaco di uscire dall'immobilità
"La situazione della raccolta differenziata porta a porta non accenna a migliorare" lo ribadisce Giovanni Montesarchio, ex presidente della commissione ambiente del movimento 5 stelle che…

Governo indecente che aspira al ritorno al ventennio: Rifondazione Comunista Massa Carrara attribuisce al governo la responsabilità della scritta minatoria comparsa a Massa sul muor del liceo scientifico Fermi
Rifondazione Comunista Massa Carrara si scaglia ferocemente contro Fratelli d'Italia e il centro destra e rinnova il mantra dell'attentato alla democrazia per la scritta "Siete nel mirino" e…

Cermec, massima fiducia nell'assessore Orlandi: la Lista Serena Arrighi
" La lista del sindaco Arrighi fa quadrato intorno alla prima cittadina e all'assessore Orlandi sul caso del Cermec: I consiglieri della Lista Serena Arrighi Sindaco esprimono massima…

Recinzione abbandonata cade a pezzi sulla strada della Foce:i residenti fanno segnalazioni al comune di Carrara ma parte il rimpallo delle responsabilità tra gli uffici
Un vecchio cantiere per costruire delle abitazioni proprio sulla sommità della via Foce, nel comune di Carrara, abbandonato da tempo e una recinzione in legno, ormai…

Arrighi scavalca il Prefetto e fallisce sulla sicurezza. Città abbandonata al degrado
"La gestione della sicurezza urbana da parte del sindaco Arrighi viene strumentalizzata e continua a sollevare perplessità e critiche. Arrighi, consapevole del suo immobilismo, ma anche che la…

No al biodigestore al Cermec: la posizione di Italia Nostra Massa Montignoso
La storia del biodigestore raccontata da Bruno Giampaoli di Italia Nostra Massa Montignoso:"Lavello e Alteta, due antichi luoghi bellissimi del nostro territorio deturpati dalle industrie chimiche tanto che anche…

Apuane: ecosistema o polo di sfruttamento produttivo? I dubbi del Cai di Massa
Le osservazioni ai piani attuativi dei bacini estrattivi che come Club Alpino Italiano abbiamo inoltrato all'amministrazione di Massa ben 4 anni fa hanno avuto un ben preciso obiettivo:…

Svastiche e scritte minatorie sui muri del liceo scientifico Fermi di Massa: la solidarietà dei Giovani Democratici Massa Carrara
I Giovani Democratici di Massa denunciano gravi minacce rivolte agli studenti, in particolare a quelli del Liceo Fermi di Massa. "Come movimento giovanile riteniamo fondamentale esprimere la nostra solidarietà…

"Sul futuro di Cermec le mie preoccupazioni sono le stesse dei sindacati: garanzie per il futuro e no all'ingresso di privati" : il sindaco Arrighi replica ai sindacati
Il sindaco di Carrara Serena Arrighi torna a parlare del futuro di Cermec e del progetto per la costruzione di un nuovo impianto. "Le preoccupazioni che esprimono oggi le segreterie…

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Grazie alle dichiarazioni dell'onorevole Barabotti sulla Variante Aurelia, con le quali riferiva che il rischio idraulico per quell'opera fosse eliminato attraverso le procedure già esistenti nel Piano Comunale di Protezione Civile, abbiamo scoperto dell'esistenza del Piano stesso e del fatto che fosse tornato accessibile in rete. Purtroppo, con un certo stupore, abbiamo anche scoperto che quel Piano non è aggiornato e fariferimento a dati, che in alcuni casi sono statiraccolti solo fino al 2010. Il Piano Comunale di Protezione Civile, occorre ricordarlo, è lo strumento fondamentale con cui enti e cittadini si preparano ad affrontare un possibile evento potenzialmente pericoloso in modo da limitarne le prevedibili conseguenze. Il Piano Comunale di Protezione Civile era queldocumento che quest'estate, quando è scoppiato l'incendio in zona industriale, eravamo andati a cercare, memori del disastro Farmoplant, proprio per verificare le corrette procedure da seguire, visto che non arrivavano notizie ufficiali dall'amministrazione.Ma il dato più sconvolgente l'abbiamo trovato a pagina 37 della Relazione Generale, laddove siriferisce che, a seguito dei tragici eventi verificatisi a Viareggio nel 2009, la linea ferroviaria La Spezia/Viareggio viene considerata ad "alta pericolosità per il passaggio di merci potenzialmente pericolose o inquinanti".
Domandiamo quindi al sindaco Francesco Persiani come sia compatibile questa affermazione presente in un documento ufficiale del comune di Massa con il progetto di costruzione della Casa Della Salute, la cui realizzazione è prevista esattamente in quella zona classificata "altamente pericolosa". Il sindaco Persiani ha oggi un doppio ruolo: quello di maggiore autorità di protezione civile nell'ambito comunale e quello di assessore ai lavori pubblici. Dovrebbe quindi chiarire come pensa di risolvere questo cortocircuito nel rispetto delle sue responsabilità di un buon amministratore. Ci rivolgiamo anche al Presidente Giani e per chiedergli come la Regione possa aver avallatoquesto progetto senza una preventiva valutazione ditutti i documenti di gestione territoriale. Nell'attuale situazione di criticità dei territori dovutaalla crisi climatica, il Piano Comunale di Protezione Civile avrebbe dovuto essere uno dei primi documenti da consultare e verificare. Non possiamo, infine, che chiedere a tutti gli amministratori, di qualsiasi livello, come sia possibile che i fondi del PNRR vengano destinati e spesi, senza alcun tipo di controllo, soprattutto in ordine alla tutela della salute e della sicurezza dei cittadini.
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Il Pd e la Sinistra cosiddetta progressista (sic!) insistono per riuscire ad accelerare i tempi per la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri che si trovano in Italia. A questo fine chiedono di ridurre gli obblighi e le incombenze per diventare, a tutti gli effetti, dei cittadini italiani. Così facendo non crede che, come è accaduto per i titoli di studio nel corso degli anni, anche la cittadinanza italiana rischi di essere svilita, svalutata e ceduta a un tanto al chilo?
Esattamente. Penso proprio così. Non dimentichiamoci che la Sinistra e il Pd che ne fa parte sono ideologicamente portati a considerare i valori e i principi oltre alle regole che governano il nostro mondo, cosiddetto borghese, una sovrastruttura e, quindi, da abbattere o quantomeno da ridurre ai minimi termini per far posto alle loro teorie pseudo-rivoluzionarie e distruttive di ogni identità. Non vogliono i confini e, di conseguenza, nemmeno i popoli distinti e differenti l'uno dall'altro. Invogliano l'immigrazione incontrollata, non a caso non più di due settimane fa hanno tentato di far passare una mozione al Parlamento Europeo per sottofinanziare Frontex, l'unica agenzia europea che dovrebbe difendere le frontiere del vecchio continente. Vogliono imporre, né più né meno del cosiddetto universo neoglobalista, una umanità il più possibile omogenea e omogeneizzata, priva di peculiarità in grado di contraddistinguerla, in sostanza una specie di tabula rasa su cui, poi, si potrà seminare quel che si vuole senza pericolo di ribellione alcuna.
Non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo. Verrebbe da usare le stesse parole con cui Pio VII rispose all'ufficiale napoleonico che gli voleva intimare di cedere il potere alla Francia.
Assolutamente sì. Non possiamo perché sarebbe una mancanza di rispetto della nostra memoria storica e di tutti coloro che hanno dato la vita per questo Paese e per la sua nascita avvenuta con enorme spargimento di sangue. Sviliremo anche chi per questo nostro grande paese si è spaccato la schiena nei campi, nelle fabbriche e nelle miniere per donarci un benessere un welfare che una immigrazione incontrallata non potrebbe che far tracollare. Non dobbiamo perché saremmo in grave colpa verso i nostri figli ai quali toglieremmo quelle radici che i nostri padri ci hanno lasciato e che noi stessi vogliamo tramandare a loro immutate nei loro valori fondamentali. Non vogliamo perché fin quando saremo vivi e lucidi, ci opporremo con tutte le nostre forze a chiunque cerchi di devastare il sistema di principi e di valori su cui l'occidente e la nostra patria si sono formati. Non basta il trascorrere del tempo per diventare cittadini e sentirsi italiani. La nazionalità non è cronologica e funzione di un certo numero di anni passati in una scuola come vorrebbe il manuale Cencelli della sinistra al caviale, perché così facendo nel giro di poco diventeremmo un gruppo di individui senza capo né coda con una grossa fetta di 'nuovi' italiani di seconda e terza generazione che della nostra storia e del nostro passato, presente e futuro, non ne sanno niente, se ne fregano e ambiscono a ottenere la cittadinanza solo per accedere a diritti per i quali ne loro ne i loro genitori e predecessori hanno versato una sola goccia di sudore. In Europa, in tutta Europa e, guarda caso, in tutti i paesi di provenienza della maggior parte degli immigrati, vale lo ius sanguinis proprio a riprova del fatto che la nazionalità si trasmette di padre in figlio come una specie di eredità che, guadagnata al prezzo del sangue, del lavoro e del sacrificio per una patria, si ha il diritto di trasmettere ai propri figli, e solo a loro. Se proprio vogliamo fare eccezione a questo principio, la cittadinanza la possiamo concedere solo a chi rappresenta un valore aggiunto per questo paese: ai talenti, alle persone che vogliono sentirsi italiane non per bisogno o opportunismo ma per amore e per passione e sono disposte anche a immolarsi per il nostro paese.
Infiliamoci, pure, la religione, per quasi tutti la musulmana che fa a cazzotti con il nostro modo di vere, di pensare, di agire. di credere.
La cultura, più che la fede, ha la sua grande importanza. Non si tratta di distinguere le persone in base alla religione di appartenenza. Si tratta, però, di pretendere da parte loro la completa disponibilità ad integrarsi nei valori che contraddistinguono la nostra cultura che si basa sulla libertà, sull'uguaglianza tra uomo e donna e su comportamenti sociali, culturali e alimentari improntati alla massima libertà che non siamo disposti a modificare per il volere di alcune minoranze. C'è anche un problema di reciprocità e se nei loro paesi di origine la cittadinanza non la ottieni (come in Marocco, se non sei figlio di marocchini) oppure se non puoi erigere una chiesa per pregare Cristo , non vedo in nome di quale principio si dovrebbe permettere a loro queste stesse libertà nel vecchio continente.
Si parla di integrazione a scuola, ma molti dirigenti lamentano che è inutile cercare di trasmettere ai ragazzi figli di immigrati i nostri principi perché le famiglie, spesso, non capiscono o non vogliono imparare l'italiano e a casa, lòa sera, pensano di essere ancora a Tunisi o ad Algeri o a Rabat e ascoltano la Tv in lingua araba che è Al Jazeera.
Il problema dell'integrazione delle giovani generazioni figli di genitori provenienti da paesi stranieri e, duole dirlo, spesso islamici, è il più grosso tra i problemi che il nostro Paese si trova ad affrontare. Peraltro ho sempre sostenuto che l'educazione è appannaggio della famiglia mentre l'istruzione è compito della scuola. Frequentare la scuola non vuol dire assimilare la cittadinanza. Alle mie figlie, che ora frequentano la 5^ elementare e la seconda media, a scuola non hanno mai insegnato l'inno d'Italia, nonostante esista una specifica legge che lo dispone. La scuola ha un ruolo, certamente, nell'integrazione delle nuove generazioni ma il tutto si estingue drammaticamente se prima non vengono integrate, e bada bene non incluse, le loro famiglie. L'inclusione, infatti, suona come costrizione, come obbligo, l'integrazione invece dovrebbe partire da una istanza volontaria di chi vuole giocare un ruolo attivo nella società ospite ed è pronto e disposto a conformarsi ad essa, altrimenti andrebbe a fare l'ospite da qualche altra parte. Le cattive pratiche di chi ha voluto accelerare i tempi, come in Belgio, in Francia e in altri paesi che hanno ceduto la cittadinanza alle seconde generazioni, hanno messo in luce vere e proprie mine vaganti che hanno causato stragi in nome di chissà quale diritto o Dio. Per diventare italiani occorre fare qualcosa per meritarselo, non soltanto aspettare che passi il tempo e, comunque, non prima di essere in grado di compiere una scelta ponderata che tenga conto anche e soprattutto che diventando italiani si acquisisce anche il dovere di difendere l'Italia in armi, anche a costo dell'estremo sacrificio.
Perché la Sinistra, secondo lei, sembra non capire tutto ciò e aprirebbe le porte a cani e, diciamolo pure, anche ai porci?
Non so se non lo capiscono o, piuttosto, se non lo vogliono capire accecati come sono dalla loro visione ideologizzata della realtà e di ciò che, per loro, dovrebbe essere. La Sinistra vede nell'immigrato quell'operaio al quale si rivolgeva decenni or sono sperando, così, di poter scardinare il sistema facendo leva sulle sue proteste. Sappiamo tutti com'è andata a finire, la classe operaia non esiste più e la Sinistra, incapace di una politica seria di rilancio del paese, si è gettata a capofitto su ogni tipo di minoranza, anche la più irrisoria e risibile, purché fosse in grado di assurgere al ruolo di vittima. Come la cultura woke, la sinistra fa della debolezza una virtù. Gli italiani devono svegliarsi perché, altrimenti, verrà un giorno in cui sarà qualcun altro a tirarli giù dal letto e, statene certi, non lo farà nei modi e con i mezzi ai quali siamo abituati e molti diritti che ormai sono considerati come acquisiti verranno spazzati via come nebbia al sole.
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Massimiliano Bernardi ha replicato al consigliere comunale del Pd Sirio Genovesi: “In molti sono rimasti sorpresi dalla recita basata su strumenti politici esclusivamente propagandistici, agita durante l’ultimo consiglio comunale dal Consigliere Sirio Genovesi, per due ordini di motivi. Il primo per aver dato ripetutamente del razzista al sottoscritto quando lui stesso ed, in maniera più disonorevole il sindaco Arrighi, sono stati discriminanti, intolleranti e praticanti odio razziale contro il consigliere Andrea Tosi della Lega , attraverso il voto dato e rilevato, con autorità, dallo streaming. L’altro motivo ricade sullo spregevole “impeachment Koudzi”, in quanto il Genovesi ha voluto negare il razzismo e l’antisemitismo espresso pubblicamente contro i due fratelli ebrei, oggi cittadini onorari di Carrara, dal musulmano siriano integralista consigliere comunale della lista Arrighi, chiamato dai compagni del PD e persino dal segretario dottor Paolini durante l’appello formale “fraternamente” Hichman. Sul tema della ” non ambiguità del Partito Democratico “ toccato dal consigliere Genovesi, chiedo chi più di lui ha espresso false interpretazioni, generando di conseguenza dubbi ed incertezze, dopo essersi risvegliato dal coma profondo durato anni ? In un delirio fuori luogo ha sventolato persino appunti presi dai social per far diventare certezze, i dubbi sul razzismo del sottoscritto di conseguenza chiedo: è mai andato a smanettare sul profilo del collega/compagno Koudzi su Facebook ? Peraltro a far emergere l’ennesima ambiguità, alimentando la rissa dietro le quinte che ha dilaniato il consiglio comunale, anche in vista del probabile emendamento mai concluso, è stato proprio il PD. Fino ad oggi, purtroppo rileviamo che da Presidente della Commissione Ambiente, mai abbiamo ascoltato un suo intervento in consiglio quando, anche di recente, le acque del Carrione sono diventate bianche oppure marroni a seconda dei giorni. Incredibile ma ha sempre taciuto persino sugli interventi di risanamento ambientale dell’area Sin ex Ferroleghe di Carrara, nonché sulle iniziative per tutelare l’ambiente e la salute pubblica in un’area colpita dai tumori. Per non parlare poi del viale Zaccagna (vicino agli impianti della Gasparri Menotti), dove si registrano livelli di sostanze inquinanti nella falda acquifera comunque allarmanti. Certo è evidente che è stato più facile farlo parlare imbeccandolo per attaccare il sottoscritto sul razzismo piuttosto che svolgere il Lavoro dignitoso da Presidente della commissione Ambiente”.
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“L' ex Mulino Forti terra di nessuno, lasciato al degrado a causa di una gestione scellerata del patrimonio pubblico da parte dell'amministrazione Arrighi – a parlare è il consigliere comunale di FdI Massimiliano Manuel - Visto che nelle linee programmatiche della Arrighi e della sua maggioranza si parla di riaprire e reperire centri di aggregazione , perché dopo due anni e più del mandato, non cominciare dall'ex Mulino Forti ? Fratelli d'Italia s'interroga peraltro sul perché, il Presidente della Consulta anziani Fabrizio Rocca che aveva presentato l'iniziativa tra "Sogni e bisogni”, che era rivolta al 30 per cento della popolazione composta da over 65 che abitano a Carrara, non aveva pensato anche alla riapertura dell'ex Mulino Forti, come hanno fatto invece alcuni residenti che si sono lamentati anche sul fatto che le porte d'ingresso del centro siano sempre aperte e che la proprietà rimane incustodita. Ripercorriamo un po' di storia e di decisioni sbagliate prese dalla politica: dopo anni di attività , improvvisamente l'assessore Anna Galleni dei 5 Stelle non aveva rinnovato la convenzione. Dopo questa decisione i 5 Stelle lasciavano che la struttura andasse in disuso ed il degrado dovuto all'abbandono è durato più di sei lunghi anni. Dopo circa due anni dalla chiusura , l' Erp di Massa Carrara, decideva di affittare la struttura ai privati con base d' asta di 1.000 euro al mese , di fatto cancellando definitivamente l'utilizzo della struttura come uso pubblico di socializzazione . Una scelta che aveva stupito la città, in quanto era uno dei pochi Centri di Aggregazione che dava vita al Centro storico dove si poteva vedere almeno qualche luce accesa nel buio totale. Oggi grazie ai grillini ma anche alla Giunta Arrighi è un bene pubblico che è stato sottratto alla città senza un motivo valido. Il Centro era infatti uno spazio sicuro, protetto, vivo e a disposizione di tutti, ma per volere dell'ex Assessore grillino Anna Galleni e della Amministrazione Arrighi , ora è chiuso. Nel luglio del 2023 dopo che per anni la Galleni aveva sostenuto pubblicamente che l'Amministrazione precedente aveva lasciato un debito di 500 mila euro, il CTU nominato cercava di trovare un accordo .L'opera di mediazione operata della Camera di commercio stabiliva che il debito del comune nei confronti di Erp non fosse di 500 mila euro, ma di 360mila euro da poter dilazionare in 19 anni e su cinque giunte. Non si riesce a capire dunque perché dopo questo risultato, l'assessore Roberta Crudeli che ha fatto tappa in tutti i quartieri e nei paesi a monte per valorizzare le politiche degli anziani, non riapre il Centro Anziani dell'ex Mulino Forti. Fratelli d'Italia invita quindi il sindaco Arrighi, l'assessore al Sociale Crudeli ed il Presidente della Consulta Anziani Rocca a ridare alla città e ai cittadini questo prezioso spazio”.
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"Nei giorni di Ferragosto – spiega la vicesindaca e assessore al Sociale Roberta Crudeli – i nostri uffici hanno dovuto trovare una sistemazione per un nucleo familiare in emergenza abitativa. In quel periodo l'unica struttura disponibile sul territorio che rientrasse nel budget giornaliero a disposizione del Comune era, per l'appunto, gestita dall'hotel Undulna. Si tratta di un appartamento staccato dal centro termale, senza alcun accesso ai servizi dell'hotel a 4 stelle e con un costo in linea con quanto il comune spende per situazioni analoghe. Quanto poi al fatto che il soggiorno sia stato prolungato oltre gli iniziali 7 giorni, questo è previsto dal regolamento comunale (proprio quello che Bernardi cita solo in parte) nel caso si tratti di soggetti seguiti dai servizi sociali e in condizioni di particolari fragilità. Nel caso specifico, inoltre, questa famiglia era riuscita a trovare autonomamente una nuova sistemazione, ma visto che servivano alcuni giorni in più per avere la disponibilità della casa si è deciso di prolungare il periodo di soggiorno in struttura. Si tratta di cose facilmente verificabili dal consigliere, eppure, anche questa volta Bernardi non si fa alcuno scrupolo a strumentalizzare l'intera vicenda arrivando persino a inventare di sana pianta fantasiose descrizioni di un soggiorno extralusso pur di gettare fango sugli uffici e sull'amministrazione. Ho ben chiaro cosa significhi amministrare la cosa pubblica e non mi servono certo lezioni da Bernardi".
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Non hanno creato dissesto sulla strada o sul marciapiede, non sono a rischio crollo, ma sono stati abbattuti e a breve ne verranno abbattuti altri due. Stiamo parlando dei pini di viale Colombo, a Marina di Carrara, e la segnalazione arriva dal professor Riccardo Canesi noto ambientalista che non riesce a comprendere il motivo di questa decisione presa dal comune. “Producono ossigeno e abbattono inquinanti e rumore – spiega Canesi - peraltro in un'area che ha particolarmente necessità di questi effetti benefici e vitali. Migliorano il nostro umore, ospitano colonie di uccelli e rendono più bella (meno brutta?) la città sottraendo alla nostra vista, almeno parzialmente, un capannone industriale. Sono su un marciapiede molto frequentato. Forse vengono abbattuti per far spazio a nuovo cemento? L'unica loro colpa è essere incappati nelle maglie di un assurdo progetto dell'Autorità Portuale (lotto 2 del water front) con l'avallo complice e acritico di una giunta comunale che sta brillando per insensibilità, mancata cura e distruzione del verde urbano (a quando il Piano del Verde?). Se mai ripiantassero qualcosa (ho i miei dubbi), occorreranno 50 anni perché le nuove piante garantiscano gli stessi servizi ecosistemici di quelle irresponsabilmente abbattute. Se una pianta è pericolosa, è più che giusto abbatterla. Ma, in un'epoca di cambiamenti climatici come questa e in una città in forte deficit di verde pubblico, prima di abbattere una pianta bisognerebbe rifletterci bene. E avvisare i cittadini, considerato che si tratta di un bene comune della collettività. Sono purtroppo arrivato alla conclusione che i nuovi amministratori di Carrara, che sicuramente hanno ereditato una situazione non ottimale, ma che si ostinano a non mutare la tendenza, vivano su Marte.Io, laicamente, con il disincanto dovuto all'età e pur non condividendo alcuni progetti politici (vedi ampliamento del porto), mi sono rapportato all'amministrazione sempre in maniera costruttiva e collaborativa, oltre che amichevole, su molti ambiti della vita cittadina (dal sociale alla cultura, dall'ambiente alla mobilità, dai rifiuti ai gemellaggi). Ho pensato e continuo a pensarlo, vista la mia esperienza e qualche mia minima competenza, di poter dare, con il mio solito entusiasmo, un piccolo contributo alla "riduzione del danno" e al miglioramento della nostra città da troppo tempo in una profonda crisi economica, sociale e culturale. Devo dire, con grande amarezza, che su molti temi, e il verde è macroscopicamente uno di questi, sono molto deluso dai nostri amministratori. Da uomo di sinistra, affermo con preoccupazione che, finora, da un punto di vista elettorale, è andata bene anche perché di là avevamo e abbiamo il vuoto cosmico. Se continuiamo ad amministrare così, però, nei panni dei dirigenti di quel che rimane dei partiti progressisti, comincerei seriamente a impensierirmi”.
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Sul caso Koudsi tratta nell'ultimo consiglio comunale di Carrara parla Adelindo Frullenti, presidente dell'associazione Italia Israele: "L' Associazione Apuana Amici Italia Israele di La Spezia Lunigiana Carrara Massa Montignoso Versilia
presente in delegazione al consiglio comunale di Carrara del 26 settembre, ha assistito attonita ad una serata in cui è mancata la chiarezza necessaria sulla questione ebraica. Abbiamo avvertito una posizione poco delineata sull'antisemitismo da parte dei rappresentanti della maggioranza, nonostante una timida linea di ragionevolezza nell'intervento del capogruppo del PD. Nell' ambito degli interventi della opposizione, si è apprezzato il discorso del consigliere Andrea Vannucci, che ha evidenziato una visione misurata e obiettiva degli eventi in discussione. Altrettanto valido, ponderato e incisivo l'intervento di Caffaz, come quello attento e puntuale di Maria Mattei nel giusto tentativo di proporre una mozione assolutamente condivisibile. Ricordiamo che la città di Carrara è Medaglia d'oro al valore civile ed ha nella Resistenza e nella memoria la sua cifra di identificazione. Recepiamo il"pentimento"del consigliere Houdsi, per il quale rigettiamo qualunque gogna mediatica, riaffermiamo con forza le nostre posizioni di assoluta tutela del mondo ebraico, della sua gente, della sua cultura. Siamo dalla parte di Israele come terra e rifugio degli Ebrei. Giochiamo a carte scoperte, ci abbiamo messo un giorno a scrivere questo comunicato perché volevamo che fosse equilibrato e che mostrasse che siamo pronti a un dialogo corretto e obiettivo che rappresenti un ponte di dialogo con chiunque voglia dialogare.Per non dimenticare".
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Interesse e partecipazione, alla Biblioteca diocesana di Massa, per il libro “Tra utopia e realismo. Appunti sul Sessantotto”. Giorgio Pagano, curatore del libro, ha dialogato con Carmine Mezzacappa, dell’Associazione Dal libro alla solidarietà, toccando i tanti aspetti affrontati nel libro – un caleidoscopio ricco di analisi e riflessioni – da alcuni tra i più importanti storici, filosofi e sociologi del nostro Paese.
Non è mancato un riferimento agli aspetti più vitali del Sessantotto, che ci parlano ancora. Secondo Pagano sono “la partecipazione, l’assunzione di responsabilità personale e l’intreccio tra democrazia diretta e democrazia rappresentativa, tutte indicazioni utili in una fase di crisi della democrazia, di apatia politica e di dispotismo” e “la giustizia sociale, tema attualissimo in una società sempre più diseguale e in cui il lavoro è ancora lavoro sfruttato”. Ma anche “il pacifismo del Sessantotto degli inizi, quello di Martin Luther King e del movimento hippy, una voce che giunge ancora fino a noi, persone che vivono in un mondo sempre più disumanizzato e pervaso dal bellicismo, in cui ritorna la minaccia della guerra nucleare”.
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