Politica
Elezione del nuovo presidente della Provincia di Massa Carrara il 20 dicembre
Si svolgerà il prossimo 20 dicembre 2025 la tornata elettorale che porterà sindaci e consiglieri comunali del nostro territorio a scegliere chi sarà chiamato a…

Nessun miglioramento nella raccolta dei rifiuti porta a porta: l'ex presidente della commissione ambiente 5 Stelle Montesarchio chiede al sindaco di uscire dall'immobilità
"La situazione della raccolta differenziata porta a porta non accenna a migliorare" lo ribadisce Giovanni Montesarchio, ex presidente della commissione ambiente del movimento 5 stelle che…

Governo indecente che aspira al ritorno al ventennio: Rifondazione Comunista Massa Carrara attribuisce al governo la responsabilità della scritta minatoria comparsa a Massa sul muor del liceo scientifico Fermi
Rifondazione Comunista Massa Carrara si scaglia ferocemente contro Fratelli d'Italia e il centro destra e rinnova il mantra dell'attentato alla democrazia per la scritta "Siete nel mirino" e…

Cermec, massima fiducia nell'assessore Orlandi: la Lista Serena Arrighi
" La lista del sindaco Arrighi fa quadrato intorno alla prima cittadina e all'assessore Orlandi sul caso del Cermec: I consiglieri della Lista Serena Arrighi Sindaco esprimono massima…

Recinzione abbandonata cade a pezzi sulla strada della Foce:i residenti fanno segnalazioni al comune di Carrara ma parte il rimpallo delle responsabilità tra gli uffici
Un vecchio cantiere per costruire delle abitazioni proprio sulla sommità della via Foce, nel comune di Carrara, abbandonato da tempo e una recinzione in legno, ormai…

Arrighi scavalca il Prefetto e fallisce sulla sicurezza. Città abbandonata al degrado
"La gestione della sicurezza urbana da parte del sindaco Arrighi viene strumentalizzata e continua a sollevare perplessità e critiche. Arrighi, consapevole del suo immobilismo, ma anche che la…

No al biodigestore al Cermec: la posizione di Italia Nostra Massa Montignoso
La storia del biodigestore raccontata da Bruno Giampaoli di Italia Nostra Massa Montignoso:"Lavello e Alteta, due antichi luoghi bellissimi del nostro territorio deturpati dalle industrie chimiche tanto che anche…

Apuane: ecosistema o polo di sfruttamento produttivo? I dubbi del Cai di Massa
Le osservazioni ai piani attuativi dei bacini estrattivi che come Club Alpino Italiano abbiamo inoltrato all'amministrazione di Massa ben 4 anni fa hanno avuto un ben preciso obiettivo:…

Svastiche e scritte minatorie sui muri del liceo scientifico Fermi di Massa: la solidarietà dei Giovani Democratici Massa Carrara
I Giovani Democratici di Massa denunciano gravi minacce rivolte agli studenti, in particolare a quelli del Liceo Fermi di Massa. "Come movimento giovanile riteniamo fondamentale esprimere la nostra solidarietà…

"Sul futuro di Cermec le mie preoccupazioni sono le stesse dei sindacati: garanzie per il futuro e no all'ingresso di privati" : il sindaco Arrighi replica ai sindacati
Il sindaco di Carrara Serena Arrighi torna a parlare del futuro di Cermec e del progetto per la costruzione di un nuovo impianto. "Le preoccupazioni che esprimono oggi le segreterie…

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"Privatizzare i profitti e socializzare le perdite", gli agri marmiferi come le spiagge libere: Rifondazione Comunista, a Massa, critica aspramente le politiche seguite a favore di lobby private, rivendicando la lotta portata avanti dal partito, in passato, sia a Firenze che in comune a Massa. L'amministrazione comunale invece, accusa Rifondazione Comunista, sta rincorrendo e applicando quelle stesse regole e pratiche, la cui opposizione, rimarca Rifondazione stessa, continua a essere il suo baluardo.
"Le due notizie apparse sulla stampa, le poche spiagge libere maltenute e la cessione discutibile di una concessione di agro marmifero-denuncia Rifondazione in un comunicato- sono entrambe figlie di una tendenza in atto da anni: cedere i beni della collettività per il profitto di pochi, cioè privatizzare i profitti e socializzare le perdite".
Prosegue la nota confermando il supporto alla protesta cittadina contro l'amministrazione e in favore del diritto di tutti, anche dei meno abbienti, a poter frequentare la spiaggia: diritto ostacolato dalla cessione a privati di arenili e ricorda il voto da destra a Pd alla Bolkestein, sia a Bruxelles che a Roma:"Sul mare la legittima protesta delle cittadine-insiste quindi Rifondazione- ha evidenziato il problema della fruizione delle spiagge pubbliche: poche e dimenticate dall'amministrazione. Mentre il dibattito si centra sulla attuazione della Bolkestein, votata da tutti, dalla destra al PD, sia in parlamento europeo che in quello italiano, nei periodi di crisi l'amministrazione comunale toglie il diritto di frequentare le spiagge a chi non se lo può permettere cedendo pezzi di arenili liberi ai privati, in cambio di servizi che spesso non vengono resi. Cittadine e cittadini becchi e bastonati".
Rifondazione rincara la dose facendo un parallelo con le Alpi Apuane e denunciando il fenomeno del socio parassita:" Sulle nostre Apuane si continua a favorire i concessionari di cava ai quali si permette di scambiare le concessioni camuffando il tutto con "trasferimenti di rami d'azienda" e creando così rendite parassitarie e danni della collettività".
Chiosa amara di Rifondazione parlando di esproprio dei beni collettivi:" Ci avevamo provato sia in Consiglio regionale che in Consiglio comunale di Massa a modificare queste regole, ma non abbiamo avuto successo: hanno vinto, sia a Firenze che a Massa, le forze che stanno dalla parte del profitto, di quelli forti, e che favoriscono l'esproprio dei beni collettivi, nonostante che, almeno formalmente, stiano sotto bandiere di partito opposte. Dal mare ai monti il furto dei beni pubblici continua con l'avallo delle forze che amministrano i territori. Denunciamo come Rifondazione Comunista questa sottrazione dei beni pubblici a favore dei potentati economici del nostro territorio che in cambio di queste regalie si impegnano quotidianamente ad accentrare la ricchezza del territorio in poche mani, ricchezza che spesso prende la via dei paradisi fiscali togliendo a tutte e tutti risorse per la sanità, per la scuola, per il sostegno sociale".
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"Una sentenza che salva un settore d'eccellenza e rimarca che il lavoro e lo sviluppo non confliggono con la tutela dell'ambiente" è il commento di Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia e membro della Commissione Ambiente, sul rigetto da parte del Consiglio di Stato del ricorso delle associazioni ambientaliste contro le cave apuane.
"La sentenza sottolinea l'importanza delle cave per le comunità locali e quanto esse siano parte integrante del territorio, non entità esterne venute per depredarlo a discapito della collettività come certe distorsioni vorrebbero far credere. Altro punto spesso omesso dai cosiddetti paladini dell'ambiente che invece merita evidenziare: le aziende che hanno tentato di colpire hanno compiuto molti sforzi per migliorare le proprie produzioni rendendole ancor meno impattanti".
Ecco perché la sentenza è secondo Mazzetti "un bel colpo a quell'ambientalismo spicciolo e ideologico di cui purtroppo le aziende, che in questo caso si sono dovute difendere, e i cittadini pagano le conseguenze".
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Il 6 agosto l'Inps ha confermato che procederà al riconoscimento dell'indennità previdenziale di malattia ai dipendenti che nel corso del 2020 sono stati assenti per quarantena Covid. Non erogherà, invece, nessun importo relativo al 2021 in quanto per l'anno in corso il legislatore non ha stanziato nuove risorse.
"E' scandaloso. Si tratta dell'ennesimo schiaffo agli imprenditori, che, dopo 12 mesi di sacrifici, si ritroveranno costretti a coprire i costi del mancato lavoro del dipendente in quarantena", affermano Raffaele Madeo e Cristina Tagliamento, rispettivamente portavoce e segretario di Tni Italia, sindacato di tutela delle imprese del mondo Horeca, nato a Firenze durante il primo lockdown con il nome di Ristoratori Toscana. "E' un vuoto normativo vergognoso. Ancora non c'è una normativa chiara e definita che tuteli il dipendente in caso di assenza da Covid. Chiediamo pertanto un intervento del legislatore affinché venga equiparata l'assenza del dipendente da quarantena Covid a quella per malattia, altrimenti rischiamo di perdere uno dei nostri patrimoni più importanti, le risorse umane".
"Siamo di nuovo al dividi et impera. La mancata copertura da parte dell'Inps per le assenze per quarantena nel 2021 porterà a conflitti e divisioni tra datori di lavoro e dipendenti. Questi ultimi, che mediamente si troveranno 600 euro in meno in busta paga per dieci giorni di quarantena Covid, andranno dai loro titolari a chiedere chi pagherà. E se evidentemente lo Stato non vuole garantire le risorse, cosa potremmo fare noi imprenditori – si chiedono i due rappresentanti di Tni Italia – se non vogliamo perdere il lavoratore?. Saranno perciò le imprese a pagare ancora una volta lo scotto più alto a causa dell'incapacità di chi ci governa".
"Ho appreso solo ieri sera che non mi spetterà l'indennità per la quarantena. E' ovvio che chi, come me, si troverà quei giorni scoperti in busta paga andrà dal proprio titolare e chiedere: 'Chi paga? Te o lo Stato? Qualcuno me li deve pagare'. Così nasceranno ulteriori divisioni tra dipendenti e datori di lavoro", commenta Marco Saccomanni, dipendente di un wine bar di Firenze.
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La lista civica 2.0 Futuro al centro, all'opposizione in consiglio a Fivizzano, in una nota stampa, rileva il comportamento dell'amministrazione che approvato, a detta della suddetta lista, le variazioni di bilancio il 17 agosto, quando da regolamento, sarebbero dovute essere approvate entro il 31 luglio: "Ovviamente - scrive- non ci siamo prestati "a reggere il lume" alla maggioranza ed altrettanto ovviamente segnaleremo agli organi competenti la cosa perché, nessuno ce ne voglia, "il nuovo che avanza deve imparare a rispettare le regole e a non piegare gli istituti democratici a proprio uso e consumo".
"Peraltro - continua- gli sbandierati investimenti a destra e a manca servono a precostituire l'ennesimo e strumentale attacco alla minoranza poiché si dirà, una volta che avremo segnalato il fatto, che agiremo "contro il bene del territorio " quando invece riaffermeremo, in mezzo ai barbatrucchi comunicativi di politici con poche idee ma confuse, il principio che le regole valgono per tutti poiché i fascismi ed i totalitarismi nascono proprio, oltre che sui cartelli provvisori da 12 anni, nell'incapacità da parte di una classe dirigente di rispettare le regole di cui dovrebbe essere custode".
"Non vorremmo - conclude - che nelle difficoltà di sintassi politica e sociale agite costantemente dal PD e dalla maggioranza da esso rappresentata si fosse preso a scambiare il concetto di autorevolezza con quello di autoritario".
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"Il green pass non aiuta l'economia. Anzi. I ristoranti che hanno solo posti al chiuso stanno soffrendo e in generale il nostro settore ha subito una battuta d'arresto. Per questo ci dissociamo dalle dichiarazioni di chi sostiene che sia necessaria un'estensione progressiva del green pass per incentivare la campagna di vaccinazione e chiudere la stagione delle misure restrittive alle imprese".
E' quanto afferma Cristina Tagliamento, segretario nazionale di Tni Italia, sindacato che tutela le imprese del mondo Horeca. "Non siamo medici e non vogliamo far parte del grande popolo degli opinionisti che dicono tutto e il contrario di tutto a proposito delle misure decise dal governo. Noi ci limitiamo a prenderne atto, ribadendo che non vogliamo fare i controllori e dunque non vogliamo chiedere i documenti di identità ai clienti. Il green pass ha provocato ulteriori perdite per il mondo Horeca e la situazione è destinata a precipitare nei mesi autunnali e invernali".
"Lasciamo ai tecnici la soluzione", conclude Tagliamento. "Ma se quello che il Governo si aspetta è che tutti si vaccinino grazie al green pass, allora i ristoranti potrebbero non aver problemi. Essendo però che la misura di costrizione surrettizia al vaccino è ritenuta da molti inefficace o peggio costrittiva, molti ristoratori continueranno ancora a vederla bigia, scontando più di altri questa nuova misura anti-covid".
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"Non ci stupisce che le risorse non utilizzate siano state dirottate su altri interventi, subito cantierabili. Ma ci lascia senza parole il silenzio con cui si sta sviluppando questa vicenda. Il silenzio della Regione Toscana, che non ha avvisato il Comune di Massa della decisione presa già a primavera assieme al Ministero della Transizione ecologica di definanziare le opere di riequilibrio del litorale fra Frigido e Lavello per ben 22 milioni di euro. Soldi peraltro stanziati nel 2010 assieme all'allora Ministero dell'ambiente. E ancora il silenzio che ancora riserva a questo territorio e al sindaco di Massa, Francesco Persiani, che ha chiesto lumi pochi giorni fa. Ci uniamo all'appello alla Regione, allora, sollecitando risposte e garanzie: i 22 milioni di euro verranno rifinanziati? E attraverso quali fondi?".
Una domanda che arriva dai vertici di Confartigianato Massa Carrara, tramite il presidente Sergio Chericoni e il rappresentante regionale dei balneari dell'associazione, Marco Pardi. "Non risparmiamo critiche alle amministrazioni locali che dal 2010 a oggi si sono succedute: se quei soldi sono stati tolti è perché non c'era neppure un progetto pronto – proseguono -. Diamo atto all'attuale giunta di aver avviato il percorso ma è stato fatto solo l'anno scorso ma a oggi non si sa se il progetto sia pronto e a che livello. Tuttavia è chiaro che se il territorio perde troppo tempo poi anche i soldi prendono altre destinazioni. Intanto sulla costa massese, dalla Partaccia fino a Ronchi e Poveromo, è stata una stagione difficile in molte zone perché ormai la sabbia inizia a scarseggiare. E' inutile avere i turisti e non avere la spiaggia per potersi godere mare e sole. Il turismo apuano si basa soprattutto su quello balneare senza il quale anche l'indotto sarebbe ridotto a zero: alberghi, ristoranti, locali e campeggi non potrebbero vivere senza la spiaggia. Invece sembra che l'erosione della costa apuana non sia un tema prioritario. Il ripascimento a sud del fosso Poveromo da 2,3 milioni di euro è fermo al 30% di realizzazione e speriamo che riparta in autunno. Gli interventi tampone da mezzo milione di euro realizzati a giugno sono durati il tempo di una mareggiata. E adesso i 22 milioni di euro stanziati nel 2010 si sono 'volatilizzati', dirottati sul Carrione, sul Serchio e quasi 12 verso Figline e Incisa Val d'Arno. Tutto senza comunicare nulla e al territorio o dare alcuna garanzia sul futuro". Risposte che non sono arrivate neppure in occasione del tavolo provinciale per il rilancio del territorio, a cui erano presenti anche gli assessori regionali e le associazioni di categoria. Lì si è parlato di erosione ma su quei 22 milioni di euro spostati altrove non è stata fatta chiarezza: "Non possiamo immaginare il futuro del litorale massese senza risorse per combattere l'erosione in maniera strutturale, lungo tutto il litorale fino al confine con la Versilia".
"E non possiamo neppure immaginare il futuro del turismo apuano se non possiamo sapere se ci sarà ancora sabbia e quanta – concludono Chericoni e Pardi -. Per questo chiediamo alla politica, agli operatori e alle associazioni di categoria di fare fronte unitario per chiedere risposte alla Regione Toscana. Chiediamo che quelle risorse siano rifinanziate, che ci siano date garanzie e che siano integrate tramite il recovery fund e il Piano nazionale di ripresa e resilienza, così da progettare un intervento unitario dal Lavello fino alla Versilia. Facciamo sentire una voce unica, c'è troppo silenzio da parte di tutti su questa vicenda".
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"La CISL FP Toscana è fortemente preoccupata dalle conseguenze sul personale in servizio e regolarmente vaccinato in merito all'applicazione del provvedimento circa la sospensione del personale non vaccinato" dichiara Mauro Giuliattini, reggente della segreteria regionale.
"Infatti, ad oggi, non abbiamo un quadro chiaro dei numeri e dei profili coinvolti, ma soprattutto non sappiamo come la Regione e le Aziende intendano sostituire il personale interessato dal provvedimento, visto il blocco delle assunzioni a cui si sta assistendo in tutta la Toscana. La sospensione del personale – precisa Giuliattini – non può certo essere compensata dal personale che rimane al lavoro, già gravato dalle assenze per le mancate assunzioni".
Cisl Fp Toscana chiede alla Regione di procedere con assunzioni veloci dalle graduatorie in essere, sia a tempo determinato che indeterminato, così da ripristinare dotazioni organiche necessarie alla salute dei cittadini e ad assicurare condizioni di lavoro sicure e dignitose.
"Come CISL FP Toscana è dal mese di luglio che segnaliamo criticità in tutte le Aziende sanitarie, soprattutto dopo aver verificato che i numeri dati dalla Regione, per esempio, sulle assunzioni di infermieri non corrispondevano alla realtà con circa 1500 unità in meno".
"La miopia politica è grave ma più grave sarebbe la irresponsabilità. I lavoratori e i cittadini – chiosa – hanno diritto a risposte chiare e veloci, prima che la situazione precipiti".
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Una numerosa platea ieri sera, giovedì, si è riunita nella piazzetta dei Ronchi a Marina di Massa per assistere all’evento “La salute derubata” organizzato dalla sezione toscana di Italexit, il movimento fondato dal senatore Gianluigi Paragone. L’iniziativa ha avuto lo scopo di portare gli spettatori in un «viaggio nello smantellamento della sanità pubblica italiana fra politiche di austerità e pandemia», cercando di andare oltre al racconto quotidiano del covid e ricordando come e perché la sanità pubblica ha subìto quasi esclusivamente tagli negli ultimi trent’anni.
«Abbiamo voluto ricreare un momento di riflessione e condivisione di alcune tematiche che sono state messe al margine dai grandi canali di comunicazione nazionali» ha affermato Nicola Dal Zotto, coordinatore apuano di Italexit. «Se da una parte infatti la pandemia ha messo a nudo tutti i deficit della nostra sanità pubblica, completamente destrutturata da anni di politiche neoliberiste improntate ai tagli e alle privatizzazioni, dall'altra l'enfasi posta sulla questione dei vaccini e più recentemente sul Green Pass, ha completamente oscurato quelli che a nostro avviso sono i veri problemi che in questo momento lo Stato Italiano dovrebbe affrontare e cioè le condizioni di ospedali e strutture sanitarie varie che hanno bisogno di essere riorganizzare e potenziate, attraverso nuove assunzioni di personale e nuove strumentazioni in grado di fronteggiare situazioni drammatiche come quella che abbiamo vissuto nell'ultimo anno e mezzo. Noi di Italexit – ha aggiunto Dal Zotto – in sostanza crediamo che ci sono delle alternative a questo modo di condurre la politica nazionale e ne vogliamo essere i portavoce».
«Il recupero dello stato sociale, questo è l’obiettivo e il motto dell’associazione Vox Populi» ha sottolineato Andrea Giumetti, della stessa associazione. «Tuttavia questa dimensione di stato costruito sul cittadino, non potrà diventare realtà senza cittadini informati e consapevoli. È con questo spirito che abbiamo partecipato a questa iniziativa, affinché alla cittadinanza di Massa-Carrara potessero essere offerte riflessioni e dati che i media inseriti nel sistema si guardano bene dal proporre, preferendo banalizzare questioni complesse e con molti aspetti in semplici confronti tra bianco e nero, in cui non esiste alcuna tonalità o sfumatura di grigio. In questa battaglia culturale noi siamo in prima linea, e saremo sempre in prima linea contro coloro che invece mirano a distruggere la bellezza e la complessità della cultura umana».
«Come e perché ci hanno derubato la salute»
È stata poi la volta di Matteo Bernabè, giornalista e amministratore di FEF Academy, società di consulenza, formazione e informazione economico-finanziaria, il quale ha ripercorso tutte le tappe dello smantellamento della sanità pubblica a partire dal 1992 e dai famosi parametri macroeconomici del Trattato di Maastricht, come il rapporto deficit/Pil al 3%. «Le politiche fiscali dei governi che si sono succeduti in Italia – ha affermato Bernabè – dovevano restare all’interno di quei parametri e, proprio dal 1992 ci avevano già avvisato quale sarebbe stata la fine che avrebbe fatto la nostra sanità: tagli e privatizzazioni, aveva annunciato l’allora ministro del Tesoro Guido Carli. Non a caso – ha proseguito – i dati elaborati da Anaao Giovani (un sindacato dei medici), oggi, ci dicono che le strutture pubbliche hanno perso il 9,5% di medici tra il 2010 e il 2017, mentre quelle private hanno avuto un incremento del 15%. E i responsabili di questi tagli sono stati tutti i governi di centro, destra e sinistra. E paradossalmente, come ammise qualche anno fa Massimo D’Alema, fu proprio il centrosinistra ad aver privatizzato di più».
La seconda parte dell’intervento di Bernabè ha invece riguardato il ribaltamento della narrazione su deficit e debito pubblico: «Queste politiche di tagli – ha evidenziato – sono state attuate perché dovevamo ridurre il debito pubblico. Ci hanno sempre raccontato che un debito pubblico troppo elevato fa aumentare lo spread e porta al fallimento dello Stato, ma questo non può avvenire se c’è una banca centrale che garantisce quel debito pubblico. Come mai – ha fatto notare – nel 2011, durante la crisi dello spread, il rapporto debito/Pil era circa il 120% e lo spread schizzò alle stelle mentre oggi con un debito che sfiora il 160% del Pil l’Italia paga il minimo storico di interessi sui suoi titoli di Stato? Perché oggi c’è una Banca Centrale che, a differenza di allora, effettua acquisti massicci di titoli di Stato. Ricordate: i mercati (quelli che speculano con lo spread) possono tutto, ma fintanto che la Banca Centrale lo consente».
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Di seguito si riporta il comunicato scritto da Paolo Biagioni del Comitato Primo soccorso e Urgenza Carrara, in merito alla situazione attuale della struttura ex monoblocco e della posizione del comitato in relazione ai rapporti con le istituzioni, ASL di zona in particolare:
"Era la mattina del 17 agosto 2016 quando il Comitato "Primo Soccorso e Urgenza Carrara" si incontrò a Pisa con i vertici di ASL Toscana Nord Ovest: dr.ssa De Lauretis, dr. Maccari, dr. Cellai, dr.ssa Guglielmi e dr. Biselli: il colloquio fu del tutto positivo, le rassicurazioni circa l'attuazione della Casa della Salute con medico h24 e autoambulanza fecero ben sperare.
Venne garantito che entro dieci giorni sarebbe stata chiarita la locazione, al vecchio civico o,come da sempre chiede il comitato, nel Monoblocco, nei locali ex Pronto Soccorso.
Sono passati 5 anni, il direttore generale De Lauretis ha lasciato il posto alla sua attendente Letizia Casani, il governo regionale è pressoché rimasto lo stesso e un'altra amministrazione civica sta volgendo al termine.
Dopo la prima grande sottoscrizione per ottenere un Primo Soccorso con punto di emergenza territoriale all'interno del monoblocco che raccolse migliaia di firme, cosa è cambiato sul fronte della sanità per noi cittadini? Siamo stati presi in giro da Asl che, non solo non ha mai avviato il Primo Soccorso ma che ha anche avallato la proposta di abbattimento del monoblocco avanzata dal sindaco De Pasquale, come ribadito dalla dr.ssa Guglielmi, davanti anche alla stampa, durante l'incontro con il Comitato contro la quale nell'ottobre 2019 si avviò un'ulteriore raccolta firme per impedire quella scellerata e illogica proposta che stava assumendo velocemente la forma di progetto esecutivo.
Oggi più che mai serve tenere maggiormente alta la guardia e stare con il fiato sul collo perché sia Asl che amministrazione pubblica decidano seriamente di pensare alla nostra città e alla nostra salute facendo sentire, anche con forza, la nostra voce."
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Situazione Ronchi: un centinaio di firme sono state spedite via Pec all’attenzione del sindaco, Francesco Persiani, e dell’amministrazione comunale per chiedere di ripensare la zona e di riportarla “all’antico splendore”.
"Per antico splendore - chiarisce l'associazione Insieme - si intende il decoro della piazza e del verde, la socialità, i punti di aggregazione. Insomma, la vitalità della piazza che purtroppo si è spenta, non essendoci più una gestione diretta. Purtroppo il bando per affidare la piazza e il parco è andato deserto e la zona si è impoverita sempre di più. A promuovere la petizione è stata l’associazione culturale Insieme, con l’obiettivo di sensibilizzare l’amministrazione al problema segnalato da molti residenti, proprietari di seconde case e turisti che ogni anni scelgono Ronchi come soggiorno per le vacanze estive".
“Non è una protesta – si legge nella nota dell’associazione – ma un modo per far riflettere chi ci amministra su questo evidente stato di abbandono. La piazza di Ronchi, in passato sempre frequentata e animata, quest’anno è desolante. Anche il verde è in stato di abbandono. Con questa petizione, a cui hanno aderito molti vacanzieri, fedeli frequentatori dei Ronchi, vorremmo dire che c’è bisogno di un’inversione di marcia, ovvero un intervento mirato a restituire alla piazza almeno il decoro che merita”. Un calendario estivo di appuntamenti esiste ma pare non sia rispettato. “Soprattutto il mercatino del venerdì, avviato da luglio – affermano alcuni firmatari – non è attivo. C’è stato solo due volte e abbiamo visto un solo banco”.
Eppure Ronchi in passato aveva un suo tradizionale mercatino arricchito dal settore dell’antiquariato: possibile che la zona non sia più appetibile e abbia perso ogni attrattiva? “Il nostro auspicio – conclude l’associazione Insieme – è che Ronchi, con un po’ di attenzione e amore per il territorio, possa rinascere prima possibile per continuare ad essere una località turistica di eccellenza”.
- Forza Italia Carrara: "Case popolari alla ex colonia Vercelli non sono la nostra idea di sviluppo"
- Massa città in Comune: "Dov'è finita l'ordinanza sindacale sulle fontane Rocca e Cristallo?"
- Asilo nido “La mimosa”: finanziato il progetto di rifacimento del comune di Massa per 2,9 milioni di euro
- Gianni Musetti: "Al via le ronde in borghese"
- Quali opere per il porto di Carrara? I Paladini hanno presentato istanza di accesso agli atti di partecipazione al procedimento anche del Waterfront
- Conferenza sullo smantellamento della sanità pubblica organizzata da Italexit Toscana
- Fratelli d'Italia: "Ci sono solo due parcheggi per disabili a Fossa Maestra"
- FdI: "La gestione della piscina comunale? Un buco nell'acqua"
- Massa Città in Comune: "Esiste ancora il divieto di transito per i mezzi pesanti sulla sp4?"
- FI: "Malamovida a Marina di Carrara, il sindaco intervenga con le forze dell'ordine"


