Politica
Nicola Tito confermato alla guida di Assohotel Massa Carrara
L’assemblea elettiva di Assohotel, l’associazione che rappresenta numerose strutture ricettive della provincia, ha confermato Nicola Tito alla guida di Assohotel Massa Carrara. Titolare dell’Hotel Villa Tiziana a Marina…

Il Polo P&S: amministrazione comunale non pervenuta sull’efficienza energetica
A dicembre 2024 il palazzo comunale è rimasto al freddo perché mancava il gasolio per la caldaia, mentre questa estate manca la climatizzazione negli uffici dell’anagrafe e in…

E' un errore nominare per la quinta volta consecutiva Panfietti a capo dell'Erp: la posizione di Luciano Morotti segretario del Pd di Carrara
Il segretario del circolo Pd Carrara centro Luciano Morotti e membro dell'assemblea regionale si dissocia dalla scelta di rinominare per la quinta volta consecutiva Luca Panfietti a capo…

Il Pd usa slogan e silenzi, ma non risponde alla vere domande: la critica di associazione ARCA sul sostegno del Pd al piano regolatore del porto di Carrara
Fortemente critica, la posizione di associazione ARCA nei confronti delle dichiarazioni fatte in questi giorni dal Pd di Carrara relative al piano regolatore del porto: "Il comunicato con…

Sarà ancora Luca Panfietti a dirigere Erp Massa Carrara: confermato alla presidenza dopo 15 anni di mandati rinnovati
Una presidenza durata 15 anni quella del dottor Luca Panfietti presso Erp Massa Carrara che è stata riconfermata all’unanimità dei presenti, 16 comuni su 17 per un totale…

I paladini Apuoversiliesi commentano l'intervento dell'onorevole Barabotti sul porto di Marina di Carrara
"La vera novità - lo dice Orietta Colacicco, Presidente dei Paladini Apuoversiliesi - nelle parole dell'onorevole Barabotti durante la conferenza stampa del 28 giugno sul porto di Carrara…

Commissione Attività Produttive sulla Zona Logistica Semplificata, il porto e le bonifiche : l'intervento dell'onorevole Barabotti
Si è svolta oggi una seduta della Commissione Attività Produttive del Comune di Massa, presieduta da Filippo Badiali, alla quale ha partecipato l’Onorevole Andrea Barabotti. Il confronto ha…

Strategie ambientali per combattere il caldo alternative all'aria condizionata proposte dal comitato Ugo Pisa di Massa
Il comitato Ugo Pisa propone un approccio diverso per combattere il caldo estivo in rispetto dell’ambiente: “Leggiamo le parole della presidente Incoronato e, ancora una volta, abbiamo la…

Il Partito Democratico di Massa-Carrara: "Sì convinto al Piano Regolatore del Porto per un futuro sostenibile e integrato"
Il Partito Democratico di Massa-Carrara, il PD di Carrara, il PD di Massa ed il PD di Montignoso esprimono pieno e convinto…

Toppa peggio del buco: continua il confronto a distanza tra Erp e Pierlio Baratta con il commento dell'econimista all'ultima replica dell'ente
“La toppa è sempre peggio del buco” è il commento dell’economista e ex assessore al bilancio del comune di Massa Pierlio Baratta all’ennesima replica di Erp relative al…

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Alcuni dipendenti storici della Biblioteca comunale di Carrara sono andati in pensione ma non sono stati sostituiti con nuove leve che avrebbero garantito la buona continuità dei servizi e quindi, da qualche mese la biblioteca civica si trova in grave difficoltà ed impossibilitata a dare tutti i servizi finora erogati all’utenza.
La segnalazione, arrivata da un gruppo di cittadini, è stata raccolta dal consigliere dell’opposizione Massimiliano Benrnardi che ha sottolineato: “L’ assessore alla Cultura e Biblioteche Federica Forti, ha il dovere di intervenire e di stanziare immediatamente fondi per nuove assunzioni per rimpiazzare il considerevole numero di dipendenti che sono andati in pensione. Purtroppo un servizio di questa importanza non può fare affidamento al caso ed alla scarsa previsione nel piano delle assunzioni del personale da parte dell' amministrazione grillina.” Bernardi ha anche richiesto di conoscere le misure che l’amministrazione vuole intraprendere per garantire che siano destinate risorse pubbliche certe e continuative alle biblioteche interrompendo l’esercizio emergenziale odierno della Biblioteca e che non si limitno solo a coprire il turn over del personale. “ Ho anche rilevato – ha continuato Bernardi - molte difficoltà e criticità che impediscono alla biblioteca di fornire i propri servizi secondo standard qualitativi e quantitativi adeguati, tra le quali la chiusura totale di un intero reparto. Si tratta di questioni già note, per le quali l’amministrazione non si è affatto impegnata nel prevedere una risoluzione. Nonostante che le dotazioni organiche delle biblioteche siano definite con norme previste da un processo tecnico rigoroso, che deve tenere in considerazione alcuni aspetti peculiari: dimensioni dell’edificio, accessibilità al pubblico e numero dei fruitori, qui manca sia il personale che gli spazi idonei a garantire la sicurezza. Per ogni biblioteca e obbligatorio quindi, procedere a calibrare il peso di alcuni profili professionali, in base a delle variabili influenti e la capienza degli spazi in rapporto agli utenti. Occorre infine considerare l’impatto negativo in merito della chiusura a sorpresa della sala Gestri in quanto inagibile e che a tutt'oggi l'amministrazione non ha ancora informato la cittadinanza sui tempi della messa in sicurezza.”.
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E’ il bilancio del suo primo intero anno da presidente del consiglio comunale di Massa e riporta dati lusinghieri per gli uffici da lui diretti. Stefano Benedetti ha colto l’occasione per fare una rapida sintesi del percorso fatto nel 2019 dal consiglio comunale di Massa e per ringraziare tutti colo che hanno dato il loro contributo:
“L’anno 2019 è stato molto produttivo e dai dati che allego si può comprendere quanto sia stato grande l’impegno profuso da tutti i consiglieri comunali di maggioranza e minoranza. Il primo dato che balza agli occhi sono i 35 consigli comunali tenuti, che ci hanno permesso di svolgere una mole di lavoro intensa che ha portato all’approvazione di 93 atti e 122 tra interpellanze e interrogazioni interamente discusse. Un ringraziamento particolare va al presidente della commissione Affari Istituzionali Agostino Incoronato, il quale, supportato dai consiglieri Martinucci, Ronchieri, Cofrancesco ( sostituito successivamente dal consigliere Bertucci ) ,Amorese, Carioli, Dell’Ertole, Berti e Mosti, Mencarelli, ha permesso la discussione e l’approvazione di ben 14 regolamenti, tra i quali alcuni molto importanti e strategici come il Regolamento della Consulta Comunale sulla Disabilità, Regolamento del Corpo di Polizia Municipale,Regolamento di Polizia Urbana ed infine l’approvazione definitiva del Nuovo Regolamento Urbanistico, strumento strategico per la città che porterà una boccata di ossigeno all’economia locale ed al Settore Edilizia.
Una grande soddisfazione viene anche dalla viva partecipazione dei consiglieri Comunali alle adunanze e alle commissioni consiliari che sono state ben 725 e ciò dimostra palesemente quanto siano stati impegnati i consiglieri tutti, nelle valutazioni e nelle discussioni delle varie problematiche locali. Nel merito intendo ringraziare le segretarie di commissione, Vilma Della Bona, Daniela Gianfranceschi, Piera Berti e Anna Maria Mosti per il lavoro svolto sempre con puntualità certosina e grande professionalità.
Non posso esimermi dall’esprimere una personale soddisfazione per i quattro consigli Comunali solenni: Festa della Toscana, Giorno del Ricordo, Giornata della Memoria e 10 Aprile La Liberazione della Città di Massa, organizzati dallo staff della presidenza: vicepresidenti Luana Mencarelli,Matteo Bertucci e i dipendenti Giovanna Alberti e Oreste Del Bergiolo, ai quali va tutta la mia stima per il lavoro che svolgono all’interno dell’ufficio di presidenza.
L’ultima informazione che trasmetto riguarda i due interventi fatti all’interno della sala consiliare con la manutenzione straordinaria e la sostituzione della porta d’ingresso, oltre al rinnovo dela convenzione con Antenna 3 per la diretta televisiva. Proprio in questi giorni l’emittente locale sta installando le nuove telecamere e il software di gestione video.
Per concludere, desidero citare per merito il segretario generale Federico Cuccolini e il dirigente Massimo dalle Luche, per avermi assistito con grande professionalità, sia durante i lavori del consiglio, sia in merito ai continui pareri richiesti durante tutto il periodo interessato.”
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Secondo il crono programma attualmente a disposizione, le porte della primaria Giromini torneranno a spalancarsi agli alunni a settembre 2022. Questo a seguito di un intervento da 3,5 milioni di euro finanziato con mutuo che garantirà l’adeguamento alla normativa vigente dell’intero edificio.
«Si tratta dell’investimento più importante voluto dall’amministrazione comunale dai tempi della Strada dei Marmi. Con questo atto abbiamo confermato quanto abbiamo detto fin dai tempi della campagna elettorale e cioè che la sicurezza degli edifici scolastici è una delle nostre priorità» ha esordito l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Raggi in occasione della presentazione del progetto della Giromini che si è tenuta giovedì pomeriggio.
B.F. Progetti Studio Associato, incaricato della progettazione, ha consegnato a novembre il progetto definitivo che è stato approvato dalla giunta e presenterà entro il mese di febbraio quello esecutivo. Subito dopo scatteranno le procedure di gara che richiederanno dai 3 ai 6 mesi di tempo per arrivare a conclusione, visto l’importo ingente dei lavori. Se non ci saranno complicazioni, il cantiere della Giromini si dovrebbe aprire in autunno e snodarsi per una durata totale di 20 mesi.
I lavori prevedono l’adeguamento della parte storica e della parte più recente dell’edificio e il totale rifacimento della zona di collegamento tra le due parti. Questo permetterà alla scuola di avere a disposizione 10 aule in più rispetto al vecchio assetto: la Giromini potrà accogliere oltre 200 alunni in 13 aule e potrà disporre inoltre di 5 aule specialistiche (informatica, arte e 3 polifunzionali), una aula multifunzione da 70 metri quadri (utilizzabile come palestra) e una mensa in grado di ospitare contemporaneamente 150 studenti.
Al termine dell’intervento inoltre l’edificio sarà completamente accessibile ai disabili e “N-Zeb”, acronimo di Nearly Zero Energy Building, ovvero con un consumo energetico quasi pari a zero. Questo grazie all’installazione sul tetto di pannelli fotovoltaici di ultima generazione, alla realizzazione su tutta la perimetratura di un cappotto energetico e all’installazione di nuovi infissi e di un nuovo impianto termico. «L’impatto ambientale della scuola sarà notevolmente abbattuto, cosa che ci ha permesso di accedere a un contributo di oltre 700mila euro da parte di Gse, il Gestore dei servizi energetici» ha spiegato ancora Raggi.
«La Giromini è il perno del nostro progetto di rinnovamento delle scuole del litorale. Con questo intervento, ambizioso e lungimirante, riusciremo a centrare diversi risultati importanti: i nostri impegni sul fronte della sicurezza, il recupero del patrimonio storico e la tutela dell’ambiente. Questa scuola, la più antica di Marina di Carrara, sarà uno dei fiori all’occhiello del nostro mandato e non a caso, per realizzarla, ci siamo impegnati con il più grande investimento mai realizzato dai tempi della Strada dei Marmi» ha concluso l’assessore ai Lavori Pubblici.
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Argomentazioni futili e pressapochiste: così sono state definite dal gruppo carrarese di Italia Viva le istanze portate dalla maggioranza grillina a difesa delle modifiche inserite nella bozza del nuovo regolamento del consiglio comunale e proprio per impedirne la trasformazione in leggi definitive è stata annunciata una raccolta firme contro il tentativo di blindare il consiglio comunale limitando la possibilità di interventi dell’opposizione. Giudizio severo, quello di Italia Viva, sulle argomentazioni dei 5 stelle, dalla mancanza di competenza politica della residente della commissione uno, Elisa Serponi, che non avrebbe capito il significato del concetto “togliere la parola ai cittadini”, al maldestro tentativo del presidente del consiglio comunale Michele Palma di far passare la modifica come un mezzo per snellire il consiglio che, a detta di Italia Viva, sarebbe già fin troppo snello data la frequenza con la quale il sindaco e gli assessori si riservano di rispondere in forma scritta. “ E’ grave la manovra antidemocratica dei 5 Stelle creata per dare più poteri al presidente Michele Palma - hanno detto da Italia Viva - con l'intenzione, nemmeno tanto velata, di concedere a sindaco e assessori “un aiutino” nel ripassare la lezione prima di dare risposte a vanvera.”. Italia Viva ha quindi annunciato l’intenzione di aprire una raccolta di firme per bloccare la linea, definita scellerata, dell' amministrazione grillina mettendo anche al corrente il Prefetto per l’impedimento dell’esercizio della funzione di controllo dell’attività amministrativa riservata ai consiglieri comunali attuato nonostante le ripetute sollecitazioni ricevute in merito..
Per Italia Viva occorre intervenire al fine di ripristinare i principi di democrazia che sono venuti meno all’interno dell’attività politico – amministrativa dei 5 Stelle e cercare così di anticipare e bloccare eventuali casi di censura più gravi. “ In base ai principi consolidati della giurisprudenza – hanno puntualizzato da Italia Viva - il singolo consigliere comunale è legittimato ad agire nei confronti dell'ente a cui appartiene, nell'ipotesi in cui i vizi denunciati si sostanzino nella lesione del diritto all'esercizio della carica di consigliere comunale e che siano direttamente impeditivi o lesivi delle funzioni consiliari. Sulla base di ciò confidiamo che i consiglieri di opposizione impugnino il Regolamento de quo davanti al TAR per le effettive violazioni attuate, a sostegno delle quali peraltro emerge che la modifica è stata più propriamente discussa in seno alla Commissione consiliare Affari istituzionali, attraverso un dibattito politico che ha permesso all’opposizione di approfondire il tema con assoluto rilievo e contro le modifiche proposte.”. Una critica feroce da Italia Viva è andata all’indirizzo del presidente del consiglio comunale Michele Palma per aver espletato nella peggior modalità possibile il suo ruolo, che non è strumentale all’attuazione di un indirizzo politico di maggioranza, bensì orientato al corretto funzionamento del consiglio. “ Sarebbe stato opportuno che – hanno concluso quelli di Italia Viva - invece di indire conferenze stampa, avesse ammesso onestamente le ingiustificate omissioni e violazioni dello statuto o dei regolamenti comunali vigenti perpetrati a danno della democrazia, della trasparenza e della comunità facendo un passo indietro.”
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Due commissioni secretate nel giro di pochi giorni: quella sul bilancio della Imm e quella sui beni estimati. Due argomenti tra quelli di cui più si attendevano le risposte non hanno potuto essere ascoltati direttamente dai cittadini. “Le commissioni secretate sono palesemente in contrasto infatti con l’idea della trasparenza amministrativa e ripropongono un atteggiamento borbonico del rapporto tra governanti e società civile” ha detto il consigliere Massimiliano Bernardi che ha anche ammesso di pensare seriamente all possibilità di chiedere il commissariamento del comune guidato dall’amministrazione 5 stelle.
“I grillini se ne sono infischiati alla grande delle regole democratiche, compromettendo la libera determinazione degli organi elettivi ed il buon andamento dell’amministrazione comunale. È chiaro che De Pasquale ed i suoi vorrebbero chiudere le questioni senza troppo dibattito e questo è un metodo per impedire ai cittadini di mettere bocca ed orecchi nei loro affari.” Bernardi ha detto di rivolgersi principalmente al presidente del consiglio comunale Michele Palma responsabile di aver avvallato quello che lui ha giudicato un vergognoso retaggio ed ha ricordato che, anche se i presidenti delle Commissioni Bilancio e Marmo hanno secretato le sedute, non potranno certo sigillare una ad una anche le orecchie dei consiglieri presenti, il che renderebbe, secondo Bernardi, la decisione ancora più senza senso. Bernardi ha annunciato l’intenzione di organizzare una protesta pubblica per questa assurda quanto scandalosa mancanza di trasparenza e di democrazia e per la violazione della legalità che ferisce profondamente l'istituzione comune.
“È di dominio pubblico - ha aggiunto Bernardi - che “le porte chiuse” possano essere invocate solo su questioni attinenti alla privacy delle persone: mentre le vicende dello statuto della IMM e i Beni Estimati non rientrano certo all’interno di questi vincoli, anche perchè nessuna motivazione a riguardo è stata resa pubblica. Le recenti vicende di negazione dei diritti acquisiti sono drammaticamente significative per far emergere lo stato di paura e di debolezza dell’attuale maggioranza che, al fine di evitare un confronto pubblico, si blinda. La richiesta è che si cambi rotta applicando semplicemente la legge vigente, che le commissioni siano pubbliche e che l’amministrazione si impegni concretamente a favorire la trasparenza, pubblicizzando le convocazioni dei consigli comunali e delle commissioni affinché siano accessibili a tutti i cittadini. Il tempo è galantuomo e quello che è rimasto è in scadenza .”.
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La segnalazione è partita da Lorenzo Baruzzo, coordinatore comunale di Fratelli d’Italia,dal suo delegato alle politiche sanitarie, Nicola Frediani e dai responsabili regionali dei dipartimenti sanità, Ezio Lucacci e sociale, Emanuela Busetto che hanno portato la questione dell’abbattimento del monoblocco di Carrara all’attenzione del consigliere regionale di FdI Paolo Marcheschi sollecitando un ‘interrogazione regionale in merito.
Della questione FdI Carrara ha anche interessato il senatore Achille Totaro, membro della commissione sanità del senato, che alcuni mesi fa ha fatto un sopralluogo nella struttura carrarese accompagnato dal coordinamento comunale di FdI. Oggi è arrivata la risposta all’interrogazione sul monoblocco fatta da Marcheschi da parte dell’assessore Saccardi che ha confermato la decisione di Asl di accogliere le istante espresse dai comitati e dai cittadini di mantenere la struttura dell’ex ospedale di Carrara, provvedendo ad adeguarla sismicamente.
“Ancora una volta Fratelli d’Italia – hanno fatto notare dal coordinamento comunale - unico partito ad interessarsi anche presso le sedi istituzionali, ha dimostrato di essere dalla parte dei cittadini e di fare politica nell’esclusivo interesse della collettività".
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Il “superamento del ghetto” di cui, nel 2018 aveva parlato il sindaco di Carrara, Francesco De Pasquale annunciando un rapido smantellamento del campo rom al Lavello è rimasta una promessa senza seguito.
A ricordarlo è il coordinamento comunale della Lega che ha segnalato come la zona sia ancora molto degradata e come i residenti si siano attivati per sollecitare il mantenimento della promessa fatta da De Pasquale.
“Negli ultimi anni al campo rom - ha spiegato Nicola Pieruccini coordinatore comunale della Lega - sono state costruite vere e proprie case in muratura con bagni in marmo e rifiniture pregiate ma vi sono rimaste alcune pericolose carcasse di roulotte bruciate. Il sito che si trova sotto il ponte dell’autostrada tra la ferrovia e un corso d’acqua inquinato, è del tutto irregolare e rigorosamente abusivo, oltreché in situazione malsana dal punto di vista igienico-sanitario e ambientale".
Pieruccini ha ricordato che il comune di Massa aveva a suo tempo certificato la presenza di sversamenti tossici e scarico rifiuti nel Lavello da parte dei residenti del campo che implementavano l'inquinamento delle acque. La gravissima situazione era stata segnalata più volte a GAIA "affinché sistemasse definitivamente il depuratore. Si sa infatti che le case presenti nel Campo non sono collegate alla rete fognaria e sono costruite su un terreno non edificabile, ma i Rom ci vivono tranquillamente da 30 anni col beneplacito della politica della sinistra che ha concesso loro di tutto.”
Secondo Pieruccini la parte “rossa “ dell’amministrazione grillina avrebbe manifestato tolleranza per la situazione del campo rom, ma che le lamentele sarebbero sempre più numerose, specie da parte di chi ha ricordato che gli stessi abusi fatti al campo rom non sarebbero stati tollerati se fatti da cittadini italiani.
“Gli abitanti del campo sono principalmente bosniaci – ha continuato Pieruccini - restano lì per scelta e non sono, come affermano molti buonisti, cittadini italiani. Quasi tutti sono pregiudicati che hanno scontato nel campo gli arresti domiciliari o sono stati obbligati alla firma, in tanti non lavorano e qualcuno non ha neppure i documenti in regola. A fronte della situazione come questa la Lega stigmatizza il comportamento del sindaco per il “mancato censimento“ che avrebbe permesso di capire chi e quante persone realmente vivono nel campo del Lavello perché i cittadini italiani pretendono e meritano legalità e non l’insicurezza. Basta con i continui roghi, la sporcizia, i cumuli di elettrodomestici sventrati, le bombole di gas abbandonare , le gomme e i chili di cavi elettrici oltre alla precaria situazione igienico sanitaria. “.
La Lega ha sottolineato l’urgenza dello smantellamento anche come misura per tutelare i minori presenti al campo e i residenti della zona circostante che hanno dovuto chiamare le forze dell’ordine a più riprese per roghi, schiamazzi L'obbligo di smantellare questo aggregato d'illegalità per la Lega è anche dovuto al fatto che in mezzo a tutto questo e altre forme di disturbo della quiete pubblica provenienti dal campo.
”Il sindaco - ha concluso Pieruccini - puntava a spostare gli attuali nuclei in zone più consone al decoro ed aveva anche individuato alcuni terreni che sarebbero stati acquistati dalle famiglie rom e chiedere alla Regione Toscana di assistere il comune in questo delicato percorso ed aveva anche ricevuto un encomio pubblico proprio dal governatore PD Enrico Rossi, alleato di governo. A questo punto ci dica il sindaco de Pasquale se e quando manderà le ruspe a smantellare il campo rom del Lavello come aveva promesso oppure se dopo l'inciucio del Movimento 5 Stelle con il Pd ci ha ripensato.”.
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“Apprendiamo con grande piacere che la Regione Toscana ha aumentato le risorse da destinare alle persone non autosufficienti, ora aspettiamo di vedere in che modo quei fondi saranno ripartiti alle Asl, e quindi ai territori, considerata la battaglia portata avanti negli ultimi mesi dal territorio apuano per far sì che fossero aumentate le quote disabili nelle Rsa”. Il sindaco Francesco Persiani e l’assessore al Sociale Amelia Zanti intervengono sulla notizia dello stanziamento delle risorse che la Regione ripartirà alle aziende sanitarie. Da tempo per il Distretto apuano, la Consulta provinciale per le disabilità sta portando avanti una battaglia perché vengano azzerate le liste di attesa (35 persone) e l’indice dei servizi essenziali di assistenza fermo al 5,54 sia adeguato a quello del territorio regionale del 9,8. L’amministrazione comunale ha sostenuto questa battaglia nella convinzione che ogni cittadino debba avere il diritto di essere assistito nel migliore dei modi. Sindaco e assessore avevano già espresso la propria posizione rispetto alle necessità di avere quote adeguate, inoltre, forte è stato l’impegno della commissione Sociale che ha portato in consiglio comunale un apposito documento, approvato all’unanimità.
“Il tema della disabilità e dell’assistenza è un tema trasversale a cui ognuno di noi deve, per le rispettive competenze, dare il proprio contributo. Lo stanziamento di maggiori risorse sembrerebbe essere una buona notizia, auspico ora che la Regione Toscana dimostri attenzione al territorio apuano, spesso dimenticato rispetto ad altre zone, e ci sostenga concretamente nell’aiutare i nostri concittadini” dichiara il primo cittadino.
Si unisce l’assessore Zanti: “bene che la Regione abbia aumentato di circa 4 milioni le risorse per la non autosufficienza, ma mi auguro che quei soldi vengano ripartiti tenendo conto delle criticità emerse e vadano a sanare le disuguaglianze tra il nostro ed altri territori regionali. Come diceva Don Milani “non c’è nulla che sia ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali”. Ecco, ripartire i fondi equamente, per il distretto Apuano significherebbe aver perso la battaglia vista la situazione di grande svantaggio in cui si trova”.
“La zona apuana è in difficoltà per quanto riguarda le quote disabili – concludono il sindaco Persiani e l’assessore Zanti – terremo alta l’attenzione per tutelare i nostri concittadini”.
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Malintesi, incomprensioni, finanche bugie: così la maggioranza ha definito sostanzialmente la polemica innescata dai consiglieri dell’opposizione sulla modifica al regolamento del consiglio comunale, attualmente ancora in bozza, che imporrebbe l’obbligo di presentare tutte le interrogazioni in forma scritta e almeno 24 ore prima dell’inizio del consiglio, salvo casi urgenti accaduti nel lasso di tempo vietato. L’annuncio della modifica sulle interrogazioni avvenuta in sede di commissione, aveva scatenato nei giorni scorsi l’indignazione di tutti i consiglieri dell’opposizione, che, in maniera compatta, avevano parlato di bavaglio messo ai cittadini. Stamani, il presidente del consiglio comunale Michele Palma, la consigliera grillina Elisa Serponi, presidente della commissione che sta lavorando alla modifica del regolamento e il capogruppo della maggioranza Daniele Del Nero, hanno voluto incontrare la stampa per chiarire l’entità del provvedimento e porre fine alle polemiche.
“E’ importante far sentire la nostra voce – ha detto Palma - perchè si sono lette tante opinioni e tante critiche, ma sono stati portati pochi fatti per cui bisogna dare ai cittadini gli strumenti per potersi fare la propria opinione. La modifica del regolamento del consiglio comunale è partita da diversi mesi per la necessità di adeguare la normativa locale alle mutate leggi nazionali. C’ è stata una serie di regole che abbiamo cambiato o soppresso in conformità alle indicazioni nazionali come ad esempio l’eliminazione della differenza tra consigli ordinari e straordinari, il superamento del divieto di fumare in sala di consiglio come norma ormai acclarata ovunque, la definizione delle regole sulla privacy nelle riprese dello streaming e le modalità di accesso agli atti migliorate nella direzione della trasparenza.
Un’altra serie di modifiche hanno riguardato l’aspetto organizzativo per ottenere il miglioramento della macchina comunale: tra queste l’uso della pec per le notifiche dei consigli, provvedimento già in atto ma non ancora codificato e l’istituzionalizzazione dell’uso della pagina Facebook della presidenza del consiglio comunale come veicolo di comunicazioni ufficiali su tutti gli appuntamenti del consiglio comunale. Abbiamo disciplinato anche l’uso del cellulare durante le sedute, mantenendo invariato il divieto di fare o ricevere telefonate, ma concedendone l’uso per l’accesso al web per informazioni dell’ultimo secondo. In relazione alla proroga del tempo da concedere a mozioni e interrogazioni abbiamo seguito l’usanza già in atto di votare per la concessione.”. Come ultimo passaggio nell’elenco delle principali modifiche apportate al regolamento attualmente in corso, Palma ha introdotto quelle di genere politico, che sono appunto quelle che hanno innescato la querelle con l’opposizione. “ Ho esaminato gli statuti di molti altri comuni specialmente di quelli limitrofi al nostro ed ho riscontrato alcune caratteristiche esistenti solo qui – ha continuato Palma –Come la possibilità di concedere interventi del pubblico che non esiste in alcun altro comune italiano, ma che abbiamo giudicato positiva e quindi abbiamo deciso di mantenere. Gli interventi del pubblico resteranno in consiglio comunale all’inizio delle sedute, come succede adesso. La novità sarà invece la possibilità concessa al sindaco di rispondere subito ai quesiti posti dai cittadini, cosa che finora non accade per regolamento.”
Sullo spinoso nodo delle interrogazioni Palma ha parlato di un’informazione errata fatta passare per sostenere la tesi del bavaglio e cioè che l’amministrazione 5 stelle non risponde alle interrogazioni dei consiglieri di opposizione. Dati alla mano, Palma ha sostenuto che, in realtà è vero il contrario: “Nell’ultimo consiglio comunale presieduto dall’ex sindaco Zubbani c’erano 36 interrogazioni, una delle quali attendeva risposta da cinque anni.- ha spiegato Palma – Oggi ne abbiamo tredici, delle quali una ripetuta tre volte per cui di fatto undici, in attesa di risposta, cioè un terzo rispetto a prima e con tempi molto più corti. Tuttavia, nonostante il buon impegno nel fornire risposta alle interrogazioni tanto di averle ridotte di due terzi, ne restano ancora in attesa per cui abbiamo capito che la gestione delle interrogazioni anche adesso è troppo lenta e farraginosa. Da qui è nata la modifica tanto discussa che punta solo ad abbreviare i tempi di attesa per le risposte, che sono l’obiettivo principale delle interrogazioni. Lo scopo è evitare sorprese alla maggioranza in modo che gli assessori abbiano il tempo di organizzare le risposte. La nostra proposta, infatti, dice che le interrogazioni vanno depositate in forma scritta 24 ore prima del consiglio. Sarà possibile fare interrogazioni solo orali per eventi, di ogni genere, accaduti nelle ultime 24 ore. Per queste si è parlato di casi di urgenza ma il termine può fuorviare: l’unico discrimine che verrà utilizzato è solo quello della temporalità. Riteniamo che questo sistema permetterà di diminuire ulteriormente il numero delle interrogazioni che attendono una risposta.”. La consigliera Serponi ha elogiato il percorso fatto in perfetto accordo tra maggioranza ed opposizione nella commissione da lei presieduta e ha ricordato che il fatto che nelle poche controversie emerse tra le due parti, la maggioranza abbia imposto la propria decisione avvalendosi dei numeri a proprio favore, altro non è che l’esercizio della democrazia e non un colpo di mano. “ E’ falso dire che abbiamo tolto il diritto di parola ai cittadini – ha aggiunto la Serponi – Questo diritto è rimasto inalterato, anzi i cittadini avranno un’opportunità in più perché otterranno una risposta immediata.”.
Il consigliere Del Nero ha respinto le accuse venute dall’opposizione di una maggioranza troppo prevaricatrice e intenzionata a mettere il bavaglio agli avversari politici e ha spiegato le diverse dinamiche del consiglio comunale attuale rispetto a quello precedente: “La consigliatura Zubbani aveva sei gruppi di maggioranza e tre di opposizione. Sommando il minutaggio a disposizione per legge ad ogni gruppo, poteva gestire due terzi del tempo . L’attuale consigliatura ha un solo gruppo di maggioranza e cinque dell’opposizione che quindi può disporre dell’83 per cento del tempo per le interrogazioni. Il silenzio che spesso abbiamo mostrato in consiglio non è da interpretare come incapacità di dire qualche cosa ma come rispetto delle regole che abbiamo trovato. Non siamo intervenuti sul tempo da dedicare alle interrogazioni ma sulla modalità con cui le interrogazioni devono essere presentate. La forma scritta anticipata di un giorno serve per dare tempo agli assessori di documentarsi e quindi per poter rispondere in sede di consiglio. Abbiamo poi invertito la scaletta di questa parte di consiglio mettendo prima le delibere e poi le interrogazioni, come abbiamo fatto spesso nei consigli passati chiedendo l’inversione dell’ordine del giorno. Questo è stato fatto per una nostra precisa visione: il dibattito non c’è nelle interrogazioni mentre c’è sulle delibere, per cui abbiamo ritenuto di dargli la precedenza.”
Del Nero ha poi spiegato che l’uso molto frequente della richiesta di inversione dell’ordine del giorno, diventato un classico dei consigli comunali dell’era grillina, era dovuto in molti casi a garantire il numero utile alla maggioranza per far passare alcuni provvedimenti trattati nelle delibere, cioè: si è preferito trattare prima argomenti che richiedevano il voto perché così i consiglieri di maggioranza che avevano impegni potevano andare via subito dopo l’inizio del consiglio garantendo comunque il buon esisto del voto alla maggioranza. “ Ma questa richiesta potrebbe perdurare anche con il nuovo regolamento: se per caso un relatore invitato a parlare dovesse arrivare più tardi rispetto all’ora di inizio del consiglio, chiederemo l’inversione e faremo prima le interrogazioni delle delibere.”
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Tutti d'accordo sul monoblocco: 6 mila 500 firme raccolte in due mesi dal Comitato Primo Soccorso e Urgenza Carrara. Tantissime le adesioni alla raccolta firme aperta dal Comitato Primo Soccorso e Urgenza Carrara per impedire l'abbattimento del Monoblocco. I membri del comitato fanno un bilancio della situazione ad oggi:
in poco più di due mesi dalla raccolta firme lanciata per chiedere garanzie sul futuro del Centro Polispecialistico Sicari e della Sanità Pubblica a Carrara e Provincia, il Comitato "Primo Soccorso e Urgenza Carrara" presenta un primo e provvisorio bilancio.
Quasi 6 mila 500 firme, un numero che già di per sé esprime quanto il tema della sanità pubblica e quello della salute stiano a cuore al territorio che per anni ha subito tutto quello che veniva calato dall'alto, ritrovandosi una sanità ridotta dai vertici amministrativi di Asl e dal governo della Regione a quello che appare oggi: indici LEA non rispettati (vedi anche quote per ricoveri in RSA inferiori a quanto prescritto) e PAL firmati per essere relegati tra scartoffie polverose. La raccolta firme è stata, nello spirito dei Volontari che l'hanno organizzata e nell'accoglienza ricevuta tra i Cittadini, la risposta ad un malessere già in atto ma esasperato dal tentativo di abbattimento del Monoblocco: a due anni di distanza dalla sua inaugurazione i vertici ASL, veloci nel decidere ma renitenti alla rendicontazione, avevano deciso un assurdo progetto di abbattimento, dopo averlo proposto in conferenza integrata della sanità senza che il sindaco di Carrara, presidente della Conferenza stessa, ne comprendesse appieno la gravità e da subito intervenisse, comunicando con la città e tutta la provincia.
Il consiglio comunale straordinario del 12 novembre 2019 è riuscito a stoppare questo tentativo, così come le insistenze del nostro Comitato hanno contribuito a far votare all'unanimità dal consiglio comunale del 16 dicembre 2019 un dispositivo in cui si chiede al sindaco di farsi interprete della volontà politica di tutelare i servizi sanitari al Monoblocco, richiedere certezza di tempi, risorse e modalità per i miglioramenti necessari alla struttura e soprattutto il rispetto del PAL. Contemporaneamente sono stati richiesti i verbali e le delibere della Conferenza integrata per prendere conoscenza e rendere pubbliche proposte, discussioni, decisioni e tutto ciò che bolle nella pentola di Asl.
Dopo il misterioso buco nero di 240 milioni di euro della ASL locale, i decisori politici devono comprendere che non si può sempre lasciare i cittadini nell'ignoranza, specie quando gli oneri li subiscono proprio loro. Non tutti i verbali sono stati consegnati ma ormai è chiaro a tutti gli attori del settore sanità che l'attenzione dei cittadini è vigile e accesa specialmente sull'operato del sindaco di Carrara, che deve garantire la gestione della Cosa Pubblica in modo trasparente e efficace, cercando di non cadere nel sistema tipicamente aziendalista di Asl e sull'operato della stessa Asl, encomiabile nel parlare di ascolto partecipato, ma di fatto sempre soggetta a prendere decisioni unilaterali. Aspetto confermato dalla recentissima chiusura temporanea del reparto radiologia del Monoblocco. Rileviamo arroganza e anche trascuratezza in un organismo che vorrebbe apparire efficiente e moderno e sensibile.
A questo proposito al direttore dipartimentale di immagine dottor Sabino Cozza chiediamo il motivo per cui, avendo due medici in servizio, diversamente dal passato, quando ve ne era solo uno, ha autorizzato la sospensione del servizio di Radiologia a Carrara e rileviamo ancora una volta il silenzio del sindaco di Carrara.
Su questo fatto rileviamo anche che non c'è stato nessun intervento pubblico da parte del sindaco di Carrara. Probabilmente nessuno di Asl si è curato di informare il sindaco ma quest'ultimo avrebbe potuto rivolgersi ad Asl e deprecarne l'operato, una volta appreso l'accaduto.
Come comitato rileviamo con rammarico, che c'è la tendenza a lasciare tutto nel vago e nel sospeso, specialmente la consegna di documenti richiesti e per questo chiediamo più rispetto per noi e per i cittadini.
In sostanza, ad oggi, anche se l'abbattimento del Monoblocco appare scongiurato non ci sembra allontanato il rischio di depauperamento dei servizi sanitari e di inosservanza del PAL. Per questo proseguiamo la raccolta firme e prevediamo iniziative pubbliche dove tutti possano intervenire, auspicando in primo luogo la presenza, oltre che delle organizzazioni sindacali, di amministratori e politici, che rappresentino quanto fatto e quanto prevedano di fare. Per adesso si contano a mala pena sulle dita di una mano quelli che hanno preso una precisa posizione! Defilati e silenziosi gli altri.
Ci facciano sapere tutti, soprattutto gli aspiranti governatori e amministratori regionali, quali nastri potranno tagliare anche a Carrara in ambiente sanitario!
Da ultimo non possiamo non esprimere una preoccupazione riguardante la comunicazione e gestione della cosa pubblica a Carrara. Non abbiamo apprezzato le ventilate modifiche dello Statuto del consiglio comunale, così come in precedenza la sistematica decisione di ribaltare l'ordine del giorno dei consigli comunali. E' imbarazzante una simile operazione che cerchi di togliere spazio e voce ai cittadini e alle espressioni democratiche della minoranza. E che non aiuterebbe neppure a governare al meglio chi ne ha la responsabilità. Ci domandiamo se veramente tutti i consiglieri di maggioranza siano d'accordo su questo stravolgimento opaco del dialogo politico istituzionale. Auspichiamo un ripensamento, per loro, destinati diversamente all'estinzione, e soprattutto per la nostra città.
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