Politica
Il Polo P&S: la variante Aurelia con 60 milioni di euro sommergerà di inquinamento Massa
Il Polo Progressista e di Sinistra, composto da M5S RC e Mcc, non si meraviglia per l’approvazione della delibera per il primo lotto della Variante Aurelia,…

"Incontriamoci a Massa": il Pd Massa Carrara apre la campagna elettorale il 20 settembre in piazza Aranci
Il Partito Democratico di Massa-Carrara inaugura la campagna elettorale per le elezioni regionali del 12 e 13 ottobre con…

Un incontro per aprire un dialogo sul porto di Carrara: i Paladini Apuoversiliesi a colloquio con il nuovo commissario dell'Autorità Portuale Bruno Pisano
I Paladini Apuoversiliesi sono stati ricevuti dall’Autorità portuale di Carrara, mercoledì 17 settembre, per conoscere il nuovo Commissario straordinario Bruno Pisano. L'obiettivo, secondo Orietta Colacicco, Presidente…

Partito Repubblicano di Massa: il ricordo del XX Settembre 1870 mito fondante della nazione Italia
Come ogni anno, gli amici Repubblicani della sezione G. Mazzini di Massa del PRI, ricordano la storica data del XX Settembre 1870, giorno nel quale si realizzò il…

Gruppo consiliare Pd e Massa è un'altra cosa sulla variante Aurelia: "Sì all'opera, ma con uno studio serio sulla mobilità per tutelare qualità della vita e sviluppo sostenibile"
Durante l'ultima seduta del Consiglio Comunale abbiamo espresso voto favorevole all'avvio del primo lotto della Variante Aurelia, un intervento strategico che potrà incidere profondamente sugli assetti…

"Parole rabbiose e scomposte": il consigliere Martinelli risponde al segretario del Pd Barattini
Il consigliere del Movimento 5 Stelle Matteo Martinelli ha risposto alla replica del segretario del Pd Luca Barattini alle sue posizioni sulla sanità locale: "Non ci stupisce…

Consiglio comunale di Massa del 16 settembre: minuto di silenzio per Kirk, Zaratuska chiesto dal consigliere Frugoli e per Gaza chiesto dal consigliere Ortori
Nella seduta del consiglio comunale di Massa di martedì 16 settembre, il presidente del consiglio comunale di Massa, Agostino Incoronato, su richiesta del consigliere Frugoli, ha accordato …
Striscioni contro la variante Aurelia/Barabotti: un assist per noi secondo la Lega Massa Carrara
In seguito all'approvazione in Consiglio comunale di Massa della modifica al progetto della Variante Aurelia, la Lega di Massa esprime la propria soddisfazione…

“La violenza genera povertà, il benessere si costruisce sui valori”: la dichiarazione di Maria Teresa Baldini di Noi Moderati
«La violenza, in tutte le sue forme – individuale, sessuale, psicologica – sta dilagando nella società. Lo dimostrano i fatti a livello internazionale ma anche nella vita quotidiana…

Finalmente si apre il tavolo di confronto per il mondo sportivo di Carrara: la soddisfazione di Azione che ha fatto la richiesta
Si terrà lunedì 22 settembre, alle 18, il Consiglio comunale straordinario per lo sport che vedrà sedersi allo stesso tavolo le società di settore interessate…

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La responsabilità dei contagi all’interno della casa di riposo comunale Regina Elena sarebbe del presidente Giuseppe Profili. Lo ha ribadito il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi, che a sostegno della sua teoria, ha portato gli esempi delle altre case di riposo presenti sul territorio comunale, delle molte case famiglia per anziani e della struttura per disabili ANFASS nelle quali non si sono registrati casi di contagio – segno evidente di gestioni vigili e competenti. Bernardi ha fatto riferimento alla lettera pubblica che il presidente Profili ha scritto due giorni fa per chiarire la vicenda della diffusione del coronavirus dentro il Regina Elena che ha portato a una trentina di contagiati tra pazienti ed operatori e a un decesso. “La lettera aperta di Giuseppe Profili – ha detto Bernardi - purtroppo appartiene alla modalità consolidata del “ triumvirato a 5 Stelle “ che consente al sindaco De Pasquale e al vicesindaco Matteo Martinelli assieme, in alternanza, coi presidenti delle partecipate, di trovare sempre una sponda a cui attribuire le colpe e un modo per minacciare di querele chi osa parlare. Nell'assenza della politica grillina in piena “ crisi di panico emergenza Coronavirus” le parole chiave colpa/querela sono diventate le linee guida di chi fino ad oggi ha governato la nostra città.”. Bernardi ha analizzato il testo divulgato da Profili e ne ha concluso che se le sue affermazioni corrispondessero a verità sarebbero gravissime per due ordini di motivi: “ Se tutte le misure possibili in termini di prevenzione fossero state adottate e la struttura e i propri dipendenti avessero sempre lavorato secondo le procedure e con i dispositivi di protezione individuali adeguati , non saremo in queste condizioni . E se la direzione aveva richiesto fin dal primo giorno ai vertici locali dell'Asl di attivarsi per riallocare gli ospiti infettati in strutture dedicate, ma nessuna risposta è stata fornita, perché non è stata denunciata immediatamente l’azienda-Usl ToscanaNordovest dal momento che un’ ospite della casa di riposo è deceduto?”. Secondo Bernardi la responsabilità della diffusione del contagio nella Rsa di Carrara e la morte della sfortunata paziente è da ripartire tra la Regione Toscana, l'amministrazione comunale e oi vertici della casa di riposo. “ La coscienza civile di una comunità – ha continuato Bernardi - non può assistere impotente alla sofferenza di un’intera generazione di anziani che ha dato tanto ai loro concittadini. Il presidente Profili nella sua narrazione aveva l'obbligo di dire la verità ed attenersi rigorosamente ai fatti invece di scaricare le colpe a più non posso, messaggio che ha evidenziato la pressante preoccupazione dei vertici del Regina Elena per una eventuale indagine approfondita che potrebbe far emergere falle sulle misure di sicurezza sia per il personale che assisteva gli anziani, sia per i ricoverati nella struttura.”.
Bernardi ha auspicato che vengano dette le cose come realmente stanno in riferimento alla richiamata “tutela della nostra gloriosa istituzione comunale” che sta a cuore ai cittadini di Carrara, oltre che agli operatori, agli ospiti stessi e ai loro familiari . “ La politica dell'opposizione che ha sollevato più volte il caso criticando la gestione 5 Stelle della struttura – ha concluso Bernardi - non si spaventa per le minacce contenute nella lettera aperta di Profili di ricorrere alle sedi opportune. Niente “ mascherine/bavaglio “ per nessuno, né meschini ricatti perché i fatti hanno dimostrato che il Regina Elena è la sola struttura per anziani del comune in cui si è diffuso il contagio e questo prova che qualcosa non ha funzionato e che si dovranno individuare le responsabilità. Ancora una volta, in piena pandemia da coronavirus, ci si accorge che tra chi ci governa, sia a livello nazionale, sia locale, non c'è proprio nessuno che può alzare la voce. Si ringrazia ancora il personale per il lavoro svolto con grande senso di responsabilità.”.
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Massa più avanti su tutti i fronti: questa la considerazione di Gianni Musetti di Forza Italia in relazione all’attivazione delle procedure comunali di distribuzione dei buoni pasto per le famiglie in difficoltà e per la distribuzione delle mascherine che sarebbero in ritardo rispetto a quanto fatto dal comune di Massa per non parlare del numero verde istituito per i buoni pasto che sarebbe sempre fuori uso.
“Troppi insopportabili ritardi da parte del comune di Carrara – ha detto Musetti - Anche se la Protezione Civile sta facendo quello che può e ci complimentiamo con loro, noi continuiamo a distribuire generi alimentari perchè a molti, a troppi, non sono ancora arrivati i famosi e promessi buoni per la spesa. A Massa, per fare un esempio, sono già stati distribuiti tutti e sono già stati fatti diversi incontri in tele conferenza con le associazioni di volontariato e di categoria come CNA e Confartigianato, per accordarsi e coordinare il tutto. A Carrara, invece, ancora nulla: le associazioni vengono gestite "telefonicamente" da qualche dirigente e nessuno si preoccupa di concertare.
Stessa cosa per le mascherine, che a Massa e a Montignoso, come a Pietrasanta, sono in distribuzione alla popolazione già dalla scorsa settimana, e, in queste ore, nel comune massese si stanno imbustando sotto vuoto, ognuna in ambiente sterile per ogni singolo nucleo familiare. Qui a Carrara invece si conoscono solo gli annunci ma non c’è ancora stata una distribuzione gratuita da parte del municipio.”. Musetti ha posto quesiti sulle motivazioni dei ritardi e sul perchè a Massa avevano le mascherine anche prima dell’arrivo di quelle della regione da distribuire alla popolazione mentre a Carrara non ce n’erano.
Musetti ha anche riferito di aver raccolto personalmente le proteste delle associazioni di categorie che hanno riferito di non aver nessun contatto con il comune di Carrara ed ha ribadito che, anche solo per chiedere informazioni, il numero verde è KO oppure occupato. Di qui l’invito al sindaco a non far sentire i cittadini di Carrara di serie B.
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«Ci siamo posti subito il problema di trovare una soluzione per i senzatetto ma creare dei luoghi dove farli vivere durante questa epidemia senza poter garantire un’attenta vigilanza sanitaria, ad oggi non attuata, significherebbe solo accendere dei focolai, andare a individuare cioè dei luoghi in cui il Coronavirus potrebbe proliferare indisturbato con gravi pericoli in primis proprio per chi si voleva aiutare. Per questo motivo l’idea è stata scartata. I ragionamenti su possibili rimedi alternativi sono comunque al vaglio del Settore Sociale, che lo ricordo in questo momento è particolarmente sotto pressione»: si apre così la replica dell’Assessore Anna Galleni al consigliere Massimiliano Bernardi. Al centro dello scontro, il tema delle persone senza fissa dimora durante l’emergenza Coronavirus.
E se Bernardi afferma che l’amministrazione pentastellata ha da sempre considerato queste persone come inesistenti, l’assessore Galleni rispedisce l’accusa al mittente: «Sconcerta che chi è stato per più di dieci anni al governo della Città abbia la faccia tosta di affermare una cosa del genere. Ricordo all’ex assessore, titolare per anni anche della delega alle politiche sociali, che le 35 persone che vede registrate in anagrafe come senza fissa dimora spesso hanno case di appoggio e che se guarda meglio i dati, la maggior parte sono state iscritte mentre proprio lui era al governo della Città. Circa il riferito disinteresse per loro, gli ricordo che siamo stati noi per la prima volta ad allestire posti letto per i senzatetto durante l’emergenza freddo. Non ho memoria di un suo analogo provvedimento in tal senso. Gli rammento che siamo stati noi a creare ed da attuare un bando per dare un tetto a parte di queste persone, investendoci denaro, competenze, progettualità. La convenzione, firmata a ridosso della pandemia – prosegue Galleni - è in essere e queste persone avranno modo di insediarsi in abitazioni condivise non appena i referenti delle associazioni, che temono la creazione di focolai, daranno il via libera. Di nuovo, non ricordo nulla in tal senso non dico attuato ma anche solo immaginato da lui. Perché è con questi strumenti che si aiutano le persone, non a chiacchiere, sparate sui giornali o limitandosi a far in modo che prendano la residenza in Città. Perché tra le persone che potranno avere un tetto sulla testa grazie all’operato di questa amministrazione, è vero, ve ne sono alcune che vivono in roulotte in cui spesso non c'è acqua corrente o energia elettrica. E ben lo sa Bernardi in che condizioni vivono, perché è stato proprio lui ad agevolare parte di queste persone nel prendere la residenza in quelle roulotte per poi, ovviamente, disinteressarsi per anni completamente del loro destino».
Quanto alle misure messe in atto durante l’emergenza in corso l’assessore al Sociale precisa: «La soluzione, come riferito, non è semplice perché in questo momento garantire la sorveglianza sanitaria necessaria a evitare che i rifugi si trasformino in focolai è materialmente impossibile. Ma non ci siamo dimenticati di loro. Abbiamo comunque garantito il servizio docce e mensa della Caritas tramite la Protezione Civile perché nessuno rimanesse senza cibo. Abbiamo dato in dotazione le mascherine e pass ai volontari che si occupano di fornire cibo caldo ai bisognosi e stiamo supportando quotidianamente il volontariato sociale. Abbiamo messo in campo tutte le risorse che abbiamo a disposizione per dare risposte serie e che garantiscano la sicurezza di tutti. Quella di Bernardi, anche alla luce anche del suo inesistente operato sul tema, pare solo l’ennesima occasione guadagnare un po’ di visibilità, come al solito sulla pelle delle persone più fragili » così conclude l’assessore al Sociale Anna Lucia Galleni.
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Non è piaciuto alla lista civica Massa in Azione, il gesto del presidente del consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti, di spostare in un angolo la bandiera dell’Unione Europea, allontanandola da quella italiana e Giacomo Zucchelli ha fatto sapere: “A nome di Azione Massa Carrara, voglio esprimere il nostro disappunto per un gesto come questo. Massa, come altri comuni italiani, ha usufruito di molti aiuti da parte dell'Europa, utilizzando i fondi strutturali con cui si sono realizzate importanti opere e realizzati diversi corsi che hanno permesso ad aziende di migliorare le proprie competenze e disoccupati di trovare un lavoro. In questo momento l'Europa, o meglio, alcuni stati Europei potrebbero comportarsi meglio, ma evidentemente in Germania vale il prima i tedeschi come in Italia vale il prima gli italiani. Il sovranismo e il nazionalismo, come il populismo, non sono le ricette migliori per combattere questa epidemia e facilitare la ripresa dell'economia. Auspichiamo che il sindaco di Massa e il presidente del consiglio smettano di fare propaganda politica.”.
Il monito a lasciar da parte la politica, Massa in Azione lo ha rivolto anche ai rappresentanti locali del Pd: “invitiamo anche il Pd a smettere di pubblicizzare con il simbolo di partito quanto sta facendo questo governo, che potrebbe anche fare di più. Non abbiamo bisogno di slogan, ma dell'impegno di tutti. Noi, come Azione, siamo disponibili ad aiutare le amministrazioni comunali della provincia per trovare le soluzioni migliori per gestire l'epidemia e organizzare la ripresa delle attività economiche nel rispetto della salute di tutti.”.
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Il contagio da coronavirus sicuramente non risparmia le persone senza fissa dimora presenti in città che, secondo il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi sarebbero state completamente dimenticate dal comune. Bernardi ha indirizzato la sua critica in particolar modo al settore sociale: “L’assessore al Sociale Anna Galleni , nonostante le richieste delle associazioni di volontariato che sui senza tetto sono in prima linea da sempre, dimostra scarsa attenzione sia sotto il profilo sanitario di contrasto all'epidemia da Covid-19 sia sotto il profilo umano. – ha detto Bernardi- Non possono essere abbandonate a se stessi in questo momento in cui l'igiene è indispensabile, persone che non si possono lavare , che non hanno disinfettanti o saponi, che vivono in stretto contatto tra di loro. La preoccupazione di molti concittadini , che si sono rivolti anche alle Forze dell'Ordine, riguarda soprattutto la difficoltà sotto il duplice aspetto di gestire misure di protezione e tutela verso queste persone fragili e contestualmente prevedere isolamenti e quarantene qualora i senza fissa dimora presentassero sintomi o malattia.” Bernardi ha riferito che l’unità di crisi della Protezione Civile nazionale, durante la conferenza stampa del 12 marzo 2020 , ha demandato questa responsabilità a Regioni e comuni e Angelo Borrelli ha rinnovato un accorato appello alle amministrazioni ad organizzare strutture per accogliere i senza fissa dimora. “Dai video serali – ha continuato Bernardi - postati sulla pagina Facebook del sindaco De Pasquale purtroppo non siamo stati informati se siano attive misure straordinarie per questa categoria di persone. La cosa non ci sorprende più di tanto perché in questi anni per l’amministrazione pentastellata i senza tetto sono stati “ individui inesistenti”. All’anagrafe del nostro Comune invece, nella strada fittizia Via Carrara, ve ne sono iscritti circa 35: persone in carne ed ossa che dormono sotto i ponti, in pineta, negli edifici pericolanti e che non hanno accesso regolare a servizi igienici, non ricevono cure mediche adeguate e difficilmente riescono ad avere una alimentazione decente. Spesso con condizioni di salute compromesse. Diventano molti di più se si contano anche coloro che vivono in baracche o in roulotte in cui spesso non c’è acqua corrente o energia elettrica.”. Bernardi ha fatto notare che proprio i senza tetto sono tra i soggetti più a rischio per la diffusione del contagio perché non hanno neppure una casa in cui restare in quarantena.
“ Alcuni giorni fa – ha concluso Bernardi - i militari dell’Arma dei carabinieri che ringraziamo assieme alle altre forze di polizia, in quanto ora più che mai mettono a repentaglio se stessi per la sicurezza dei cittadini, da un sopralluogo effettuato nel Politeama “Verdi” di Piazza Matteotti, hanno scoperto tracce di bivacco e giacigli abbandonati, coperte e viveri ed altri oggetti in una situazione igienico sanitaria ai limiti. Vista la gravità della situazione segnalata, tra le misure che raccomandiamo vengano prese in considerazione dal sindaco De Pasquale e dall’assessore Galleni, sarebbe urgente l’individuazione di strutture adatte ad ospitare i senza tetto ed eventualmente adattarle per chi dovesse presentare i sintomi del coronavirus e stare in quarantena perché risultati positivi. La situazione degenerata fino a questo punto appare sempre più difficile e le problematiche che ci vengono segnalate di giorno in giorno diventano sempre più complesse .Quel che è certo è che ad oggi anche su questa “emergenza senza tetto” al fine di contrastare l'infezione covid-19 il comune di Carrara è in colpevole e fortissimo ritardo.”.
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Un video di un minuto e mezzo girato all’interno dell’ufficio della presidenza del consiglio comunale di Massa per esprimere, forte e chiaro, il suo dissenso nei confronti della posizione politica dell’Unione Europea verso l’Italia in seguito all’emergenza pandemia. Il protagonista, attore e autore del filmato, è ovviamente Stefano Benedetti, presidente del consiglio di Massa che ha spiegato: “La mia è un’azione contro la tracotanza e l’arroganza dimostrata dall’Unione Europea verso l’Italia in questo momento di emergenza esponenziale ed è un atto dovuto nel rispetto della nostra popolazione. Sposto la bandiera dell’Unione Europea che si trova nel mio ufficio dalla postazione accanto a quella dell’Italia. Non posso toglierla da questo ufficio perché c’è una legge del 1988, nella quale noi non ci riconosciamo più, che obbliga a tenere la bandiera dell’UE negli uffici pubblici, ma posso allontanarla da quella italiana.”
Benedetti ha preso la bandiera europea e l’ha collocata nell’angolo opposto al suo sito originario: “ Questa è una protesta – ha spiegato Benedetti - che serve a far capire che noi, costituzionalmente , non ci riconosciamo più nell’Unione Europea. Ci auguriamo che nel più breve tempo possibile qualche gruppo parlamentare – qualcuno si è già attivato in questo senso – faccia una proposta di legge per togliere definitivamente la bandiera dell’UE da tutte le sedi delle istituzioni locali: comuni, province e regioni. Non possiamo più riconoscerci nell’Unione Europea perché ha mantenuto un comportamento inaccettabile e vergognoso".
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Hanno annunciato la richiesta di una commissione di inchiesta sia sulla morte e sui casi positivi di coronavirus alle Casa di Riposo Regina Elena, sia sulla gestione Cassa integrazione da parte della Multiservizi Nausicaa e poi hanno rivolto al sindaco di Carrara un appello affinché rimuova al più presto il presidente di Nausicaa, Luca Cimino e il presidente della Rsa Regina Elena, Giuseppe Profili per manifesta inadeguatezza nella gestione dell’emergenza coronavirus.
A parlare è il coordinamento comunale di Italia Viva che ha aggiunto: “Nausicaa non doveva far riscorso alla cassa integrazione per i propri dipendenti. Sarebbe stato più sensato che azienda e organizzazioni dei lavoratori, su indicazioni precise dell’amministratore comunale 5 Stelle Matteo Martinelli, avessero definito un importante accordo per individuare azioni di salvaguardia necessarie a superare l’emergenza, senza ricorrere a strumenti straordinari di sostegno al reddito attraverso l’accesso al fondo di solidarietà del decreto “Cura Italia”.
”Secondo Italia Viva si poteva evitare il ricorso a drastici strumenti anche nell’attuale scenario di grave crisi che, tuttavia, nel caso di Nausicaa ha riguardato solo settore dei servizi alla scuola momentaneamente sospesi. “Il presidente dell'Azienda Luca Cimino - hanno continuato da Italia Viva - a seguito di un lungo percorso di risanamento della società già iniziato dall’amministrazione precedente, non ha inteso tutelare i lavoratori attraverso un accordo per affrontare la “crisi con strumenti concertativi. Sarebbe bastato utilizzare un’ottica innovativa per evitare nel breve e medio periodo drastiche riduzioni degli stipendi dei lavoratori che hanno sempre garantito un servizio pubblico essenziale. Trovare soluzioni alternative possibili per i lavoratori della scuola e del decoro urbano poteva essere anche un messaggio di speranza per tutti gli altri lavoratori che sicuramente saranno preoccupati per ciò che sta accadendo. Candidamente avevamo creduto che l’amministrazione grillina intendesse investire su se stessa, con tutte le garanzie dovute, per ripartire proprio dalla multiservizi Nausicaa come volano importantissimo per la nostra comunità. Invece gli amministratori 5 Stelle hanno tradito cittadini e lavoratori perché non hanno gestito in maniera corretta né l’istituzione comunale Regina Elena, per la drammatica situazione creata dell’infezione Covid-19 e nemmeno la Cassa integrazione in deroga per decine di dipendenti di Nausicaa che non era necessaria”.
Italia Viva ha definito inqualificabili le continue giustificazioni fornite quotidianamente dall’amministrazione De Pasquale: “Apprendiamo che le misure a sostegno del reddito previste dal decreto legge n,°18 /2020 secondo Nausicaa potrebbero essere riconducibili ad una situazione di crisi interna all’azienda: nulla di più falso perché relativamente alle ipotesi di sospensione dell’attività lavorativa per eventi riconducibili all'emergenza epidemiologica coronavirus, ci ha marciato davvero alla grande. Italia vive dice no all’assegno ordinario del Fondo di integrazione salariale (FIS) limitatamente a nove settimane e soprattutto critica l’azienda se opterà per il pagamento diretto che non prevede l’obbligo di produzione della documentazione comprovante le difficoltà finanziarie , perché l’andamento dell’utile di bilancio sappiamo bene che è più che positivo”.
Italia Viva ha chiesto un intervento urgente al fine di riportare in servizio attivo i lavoratori colpiti dalla decisione della Cassa integrazione ed ha sollecitato l’amministrazione all’ammirazione affinché si assicuri che in tutti i settori esposti all'eventuale contagio da Covid-19 I lavoratori abbiano ricevuto i presidi sanitari necessari.
“Vista la sicura crisi economica - hanno concluso da Italia Viva - che si presenterà con tutta la sua violenza a partire dai più deboli e ciò che è emerso in queste settimane sulla discutibile gestione emergenza coronavirus sarà sicuramente necessaria una profonda valutazione sulle responsabilità in capo ai presidenti e agli amministrazione 5 Stelle per non essere stati all'altezza della gravità della situazione.”.
V. T.
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L'amministrazione comunale di Massa, guidata dal sindaco Francesco Persiani, replica all'opposizione e comunica la convocazione del consiglio comunale.
"Da fine febbraio - esordisce -, ben prima del primo decreto restrittivo del Governo, questa amministrazione ha iniziato a mettere in atto alcune misure ritenute utili ad un contenimento del contagio e di queste, come di molte altre notizie, tutti i consiglieri comunali sono sempre stati regolarmente tenuti al corrente. E’ stato creato un apposito gruppo proprio per fornire loro costanti aggiornamenti sull’andamento quotidiano dell’emergenza sanitaria. Non sono mai stati tenuti all’oscuro né della questione sanitaria né delle decisioni operative, prese – è bene sottolinearlo – da un’Unità di crisi composta anche da tecnici e dal coordinamento delle associazioni di Protezione civile".
"Inoltre - incalza -, al fine di garantire altresì la regolare attività amministrativa e istituzionale, ci siamo attivati prontamente, non appena è stato tecnicamente possibile, per convocare il Consiglio comunale. Quegli stessi consiglieri che oggi si sentono esclusi, dovrebbero ricordare di aver deciso di sospendere i lavori delle commissioni, nonostante fosse garantito il rispetto delle norme igienico-sanitarie e delle distanze vigenti. Se avessero voluto portare un proprio contributo e aiutare fattivamente non l’amministrazione, ma la cittadinanza (che è il nostro solo e unico obiettivo), non avrebbero certo trovato la porta chiusa".
"A seguito poi del DL Cura Italia - spiega -, abbiamo nel più breve tempo possibile messo in atto il sistema di videoconferenza che garantisse lo svolgimento di giunte, commissioni consiliari e consigli comunali. Allo scopo di adottare la migliore soluzione anche dal punto di vista tecnico, l’amministrazione ha monitorato l’evoluzione tecnologica dei vari sistemi che, alla luce dell’emergenza COVID-19 hanno visto un notevole sviluppo, testando varie proposte. Il 19 marzo tutti i consiglieri hanno ricevuto via mail informazioni circa la loro dotazione utile alla partecipazione ai consigli comunali in videoconferenza. In poco tempo sono stati predisposti gli appositi regolamenti e nel corso della settimana appena conclusa si è riunita la conferenza dei capigruppo con la volontà di convocare il primo consiglio comunale per il giorno 10 aprile, sia in forma solenne che in forma ordinaria".
"La volontà dell’amministrazione - conclude - è stata quella di adottare i migliori sistemi utili alla prosecuzione di tutti i lavori nel più breve tempo possibile e il sistema individuato sarà uno strumento utile anche ad emergenza covid-19 superata, in quanto offre la possibilità di gestire i consigli comunali in remoto analogamente a quelli fisici".
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L'amministrazione comunale di Massa, che nei giorni scorsi aveva iniziato un intenso servizio di distribuzione delle mascherine chirurgiche ai cittadini, si vede costretta a non proseguire l'opera. Una decisione, quella del sindaco di Massa Francesco Persiani, presa a malincuore, ma necessaria per garantire il benessere della comunità.
"A seguito delle polemiche scatenate dal Pd e dalla propria dirigenza locale, le quali hanno generato falsi pericoli e un allarmismo dilagante, si è determinata una fortissima tensione sociale che potrebbe destabilizzare la sicurezza della nostra comunità. - ha annunciato il sindaco - Dal momento in cui non è più possibile prevedere come la situazione possa evolversi, e pertanto garantire una corretta e sicura distribuzione delle mascherine di tipo chirurgico, comunico alla cittadinanza che l'Amministrazione Comunale si vede costretta a non procedere con le modalità annunciate".
I punti predisposti per la distribuzione delle mascherine, sarebbero stati 17, dislocati su tutto il territorio comunale in modo da evitare spostamenti, con l'assistenza di oltre 50 persone tra volontari di Protezione civile e altri volontari appositamente istruiti e formati.
"L'aver messo in discussione la correttezza di quanto predisposto dall'Amministrazione comunale di concerto con le associazioni di ProCiv al fine iniziare la distribuzione settimanale in modo rispettoso delle prescrizioni di legge e sanitarie i DPI a quella parte della popolazione ancora bisognosa impedisce di poter svolgere questo fondamentale servizio con quella serenità d'animo e tranquillità indispensabile. - ha spiegato il Sindaco -
Aver anche solo tentato di minare la credibilità di questa operazione, ne ha compromesso in modo irrimediabile la fattibilità".
Il Sindaco Persiani, ha comunque specificato che l'inconveniente non impedirà l'obiettivo, ovvero quello di essere vicini ai concittadini e proteggerne la salute.
"Certamente la distribuzione subirà, non per colpa nostra, dei rallentamenti - ha ribadito Persiani - ma stiamo studiando soluzioni alternative consci che in una emergenza sanitaria ogni azione anche la più corretta può comportare controindicazioni e quindi non si deve mai smettere di mettersi in discussione. In ogni caso questa stessa forma di distribuzione utilizzata finora dal Comune di Massa viene effettuata da molti altri Comuni: a riprova che non c'era e non c'è nulla di sbagliato."
L'amministrazione continuerà pertanto a consegnare i presidi medici mediante prenotazione al Ccn per le persone anziane o impossibilitate a muoversi e nelle zone di montagna.
"Solo ed esclusivamente per chi ne ha fatto o ne farà richiesta attiveremo in più giornate una consegna con il sistema drive through, nel più ampio rispetto della sicurezza - spiega il Primo cittadino - Chiedo infine a tutti i cittadini di rimanere uniti, pazientare e avere piena fiducia nelle istituzioni, solo così potremo superare questo situazione d'emergenza".
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Le prime voci si erano diffuse due settimane fa quando era stata ufficializzata la decisione della Regione di adattare alcuni spazi chiusi del Monoblocco di Carrara e di riaprire dei reparti nell’ex ospedale di Massa per aumentare i posti letto di terapia intensiva in previsione di una possibile escalation dell’epidemia da coronavirus. I soliti ben informati sostenevano che nella struttura di Carrara, che ha continuato a funzionare come centro polispecialistico, i nuovi posti in intensiva sarebbero stati ricavati nelle aree in cui al momento ci sono gli ambulatori di dermatologia e oculistica che offrono servizi fondamentali a moltissimi pazienti. La smentita, tuttavia, è arrivata dal sindaco Francesco De Pasquale supportato dalla direttrice della Asl 1, Letizia Casani. Entrambi hanno infatti negato l’eventualità dello spostamento di servizi da Carrara ad altre sede ospedaliere. Ma i dubbi sono tornati soprattutto al Comitato Primo Soccorso e Urgenza Carrara che mantiene da sempre una stretta vigilanza su quanto viene deciso riguardo al Monoblocco e che ha voluto fare il punto della situazione attuale:
“La situazione è certamente critica e delicatissima – hanno detto dal Comitato Primo Soccorso - Agli ambulatori specialistici del Monoblocco si rivolgono numerosissimi pazienti da tutta la provincia per cui la sicurezza della struttura, di chi vi lavora e degli utenti è fondamentale specialmente tenendo presente l’attuale diffusione dell’epidemia nella Lunigiana e nelle aree di costa. Dalla relazione fatta dall’ingegner Simoncini abbiamo appreso che gli spazi da dedicare a covid 19 nel Monoblocco prevedono l’utilizzo di aree di ex Oculistica e questa definizione ci ha molto toccato, riferendosi a parte di un Poliambulatorio molto attivo e rinomato.
Ad oggi sappiamo che a Carrara nell’ex Pronto Soccorso del Monoblocco saranno disponibili 16 letti per soggetti “dimissibili” e che al Piano 2, in uno spazio ricavato appunto dall’Oculistica verranno collocati alcuni letti per “soggetti ventilati” che, tuttavia saranno usati solo in caso di necessità estrema.”. Il comitato Primo Soccorso e Urgenza ha approvato la riorganizzazione dell’ex Pronto Soccorso del Monoblocco soprattutto nell’ottica di una sua definitiva futura riattivazione ma ha ribadito l’importanza di mantenere le attività ambulatoriali in tutta sicurezza evitando di collocare pazienti covid all’interno della struttura che riceve pazienti oncologici, diabetici e di altri reparti.
“Incisivo e chiarificatore – hanno continuato dal comitato - è stato il recente intervento sui quotidiani della dottoressa Giulia Manfredini, responsabile del Reparto di Endocrinologia attivo al Monoblocco che con chiarezza e competenza si è espressa in modo inequivocabile sull’utilizzo del Monoblocco, insistendo sulla necessità di mantenere l’intera struttura unicamente per pazienti non covid.
Ma una cosa positiva dobbiamo sottolinearla. Il Monoblocco oggi si presenta come un presidio sanitario vitale che offre prospettive e che potrà finalmente divenire quell’Ospedale di comunità che da tempo il nostro Comitato chiede: al piano terra nuove sale operatorie rispondenti alle attuali regole e procedure, con percorsi sporco/pulito, ambienti di sterilizzazione potranno essere realisticamente realizzate. Al primo piano potrà essere finalmente attiva la Senologia, bloccata da anni. L’adeguamento e il miglioramento in base alle nuove normative possono rimettere in attività anche il sesto e settimo piano del Monoblocco con la possibilità di utilizzarne appieno gli spazi.
Riteniamo quanto mai necessario che per il futuro del Monoblocco e della nostra sanità pubblica la Regione Toscana dia spazio a consigli e linee operative indicate da medici competenti attivi sul campo (sono tanti), ai sindaci, talvolta lasciati a margine di scelte calate dall’alto e magari anche al contributo propositivo dei Comitati.”.
- Mascherine obbligatorie per tutti: secondo Pieruccini bisogna seguire l’esempio dei sindaci leghisti
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- Prezzi rialzati per grande richiesta: Musetti (FI) chiede maggiori controlli
- Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl: "Master, lettera inaccettabile ai lavoratori dell'amministratore unico per farli rientrare in ufficio"
- Italia Viva: “Gravi responsabilità della casa di riposo comunale per il contagio da Covid-19”
- Anche il consigliere Bernardi contro la cassa integrazione per i dipendenti di Nausicaa
- Tre milioni di appalti urgenti per gli ospedali di Massa Carrara affidati ad aziende fuori provincia: la critica di Giannarelli
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- “Inopportune celebrazioni del compleanno di Nausicaa”: lo sdegno della Lega