Politica
Susanna Donatella Campione, senatrice di Fratelli d'Italia, sul tema sicurezza: "A Carrara il far west continua, anche stavolta per la sindaca è colpa del governo?"
«A Carrara si respira un clima di insicurezza e degrado tale che in quartieri come Avenza, i negozi restano aperti solo la mattina e chiudono poco…

Incidente a Fossone in via Pelucara nel punto già più volte segnalato dai consiglieri Bernardi Manuel e Tosi come pericoloso e in stato di degrado
I cittadini di Fossone sono esasperati: via Pelucara versa in condizioni inaccettabili e i lavori di ripristino nei punti critici ben noti non sono…

Polo Progressista e di Sinistra: "Persiani revochi il mandato all’amministratrice di Asmiu"
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa diffuso dal Polo Progressista e di Sinistra: "Il Polo Progressista e di Sinistra, composto…

Il futuro è Futura: grande successo di pubblico e di consensi per i giovani fondatori dell’associazione di promozione sociale carrarese nella serata evento a Spazio Made
Carrara ha un futuro, anzi, Carrara ha Futura. No, non è il solito, ridicolo e inutile modo di inseguire la parità di genere (solo) a livello…

Elezione del nuovo presidente della Provincia di Massa Carrara il 20 dicembre
Si svolgerà il prossimo 20 dicembre 2025 la tornata elettorale che porterà sindaci e consiglieri comunali del nostro territorio a scegliere chi sarà chiamato a…

Nessun miglioramento nella raccolta dei rifiuti porta a porta: l'ex presidente della commissione ambiente 5 Stelle Montesarchio chiede al sindaco di uscire dall'immobilità
"La situazione della raccolta differenziata porta a porta non accenna a migliorare" lo ribadisce Giovanni Montesarchio, ex presidente della commissione ambiente del movimento 5 stelle che…

Governo indecente che aspira al ritorno al ventennio: Rifondazione Comunista Massa Carrara attribuisce al governo la responsabilità della scritta minatoria comparsa a Massa sul muor del liceo scientifico Fermi
Rifondazione Comunista Massa Carrara si scaglia ferocemente contro Fratelli d'Italia e il centro destra e rinnova il mantra dell'attentato alla democrazia per la scritta "Siete nel mirino" e…

Cermec, massima fiducia nell'assessore Orlandi: la Lista Serena Arrighi
" La lista del sindaco Arrighi fa quadrato intorno alla prima cittadina e all'assessore Orlandi sul caso del Cermec: I consiglieri della Lista Serena Arrighi Sindaco esprimono massima…

Recinzione abbandonata cade a pezzi sulla strada della Foce:i residenti fanno segnalazioni al comune di Carrara ma parte il rimpallo delle responsabilità tra gli uffici
Un vecchio cantiere per costruire delle abitazioni proprio sulla sommità della via Foce, nel comune di Carrara, abbandonato da tempo e una recinzione in legno, ormai…

Arrighi scavalca il Prefetto e fallisce sulla sicurezza. Città abbandonata al degrado
"La gestione della sicurezza urbana da parte del sindaco Arrighi viene strumentalizzata e continua a sollevare perplessità e critiche. Arrighi, consapevole del suo immobilismo, ma anche che la…

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Ammonta a circa 4,4 milioni di euro, tra investimenti e spese correnti, la variazione di bilancio approvata dal Consiglio comunale di giovedì 29 settembre grazie alla quale l’amministrazione comunale potrà attuare investimenti, progetti e spese in diversi settori andando a migliorare alcune situazioni su tutto il territorio comunale.
Si evidenziano una maggiore spesa corrente per circa 1,9 milione (finanziata per 871 mila euro dal saldo delle maggiori entrate correnti, per 636 mila euro da avanzo libero e per 477 mila euro da avanzo vincolato corrente), mentre la maggiore spesa di investimento ammonta a circa 1,4 milioni (finanziata per 1,3 milione di euro da avanzo libero e i restanti da avanzo destinato). Importanti le cifre derivanti dagli introiti derivanti da un recupero dell’evasione (472 mila euro) e da maggiori entrate delle farmacie comunali (330 mila euro).
Va detto che con questo provvedimento l’amministrazione comunale incrementa l’iniziale stanziamento della spesa in conto capitale del 116% passando da una stima sul bilancio di previsione di 31.906.719 euro ad un assestamento attuale di 68.494.220 euro. Questo è stato possibile anche grazie ad una serie di contributi ottenuti dall’amministrazione comunale successivi alla predisposizione del bilancio previsionale.
Tra le principali spese correnti poi si annoverano 418 mila euro per le iniziative culturali, la prossima stagione teatrale e la predisposizione degli allestimenti natalizi, oltre a contributi al CCN e al Museo Guadagnucci. Circa 311 mila euro, invece, sono destinati al settore Lavori pubblici per la manutenzione di edifici e il Trasporto pubblico locale.
In questa variazione, che avrebbe addirittura potuto essere maggiore, purtroppo pesa particolarmente l’incremento dei costi delle utenze energetiche che si impennano di oltre 800 mila euro, solo in parte finanziati con stanziamenti del Governo.
Per quanto riguarda la spesa in conto capitale, da circa 1,3 milioni di euro, si destinano ben 721 mila euro alle manutenzione straordinaria di piazze e strade comunali, 140 mila euro a interventi sugli edifici scolastici, 40 mila a piantumazioni e sistemazione del suolo, 50 mila all’abbattimento delle barriere architettoniche, 20 mila euro all’arredo urbano, 30 mila euro alla manutenzione degli impianti sportivi. E ancora, per parchi ed aree verdi pubblici sono stanziati 50 mila euro, 100 mila per le infrastrutture idrauliche e, grazie all’avanzo libero, con 150 mila euro si procederà all’intervento di recupero del cimitero di Casania.
Come detto, rispetto al bilancio di previsione si sono aggiunti circa 30 milioni di contributi provenienti da amministrazioni centrali per finanziamenti ottenuti dall’amministrazione con importanti progettualità poste in essere dai settori Lavori pubblici, Patrimonio e Politiche comunitarie. Si ricordano il contributo ministeriale PINQUA (14.869.506 di euro per “Una colonia a.m.i.c.a.” e 5.843.000 di euro per “Montagna V.i.v.a.”), i 2,9 milioni di euro assegnati per la demolizione e la ricostruzione dell’asilo di via Fiume, 740 mila euro per il castello Malaspina, oltre 7 milioni di contributo ministeriale per la riqualificazione di palazzo Bourdillon, 4 milioni per l’intervento all’ex deposito Cat, circa 2,8 milioni per la riqualificazione dell’ex mercato coperto, altri 4 milioni dallo Stato per la messa in sicurezza dei ponti, 640 mila euro per il dissesto idrogeologico e 160 mila per le manutenzioni straordinarie di strade, marciapiedi ed arredo urbano.
Il lavoro fatto da questa amministrazione comunale è evidenziato dal dato relativo all’incremento del 161% dei finanziamenti ottenuti: tra il 2015 e il 2018 la media dei fondi intercettati dal comune di Massa era di circa 3 milioni e mezzo di euro, mentre dal 2019 ad oggi è salita a circa 9 milioni e mezzo di euro.
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Il porto di Marina di Carrara si appresta a diventare un vero e proprio porto turistico con i primi sbarchi sul territorio di crocieristi nazionali ed internazionali. Dopo il felice esperimento di maggio infatti, con l’arrivo della Valiant Lady, nave da crociera lunga ben 280 metri, che ha dato modo di far scoprire a quasi 1000 persone venute da tutta Europa, il territorio apuano e gran parte della Toscana nord, il porto carrarino è pronto ad accogliere nuovi turisti a partire dal 4 ottobre, data programmata per il prossimo arrivo.
Fratelli d’Italia tramite i suoi rappresentanti in consiglio comunale, chiede però spiegazioni all’amministrazione comunale attraverso un’interrogazione presentata in consiglio comunale, su come sia stata organizzata l’accoglienza dei numerosi turisti che sbarcheranno nello scalo di Marina di Carrara dopo quello che i consiglieri definiscono “il flop dei mesi scorsi”.
Pur riconoscendo infatti dell’importante impatto turistico che questi arrivi hanno sull’intero comprensorio della provincia di Massa Carrara e nelle provincie vicine, proprio per evitare poi spiacevoli imbarazzi dati da una pessima gestione dell’accoglienza, FDI chiede di sapere come sarà organizzato il trasporto tramite mezzi pubblici ,l’acquisto dei biglietti ,e quali iniziative siano state intraprese per veicolare i turisti nei musei comunali e nel centro storico cittadino.
In particolare FDI auspica un coinvolgimento attivo dei commercianti di Marina di Carrara che “se avvertiti tempestivamente - commenta Massimiliano Manuele, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale - potranno organizzarsi con aperture straordinarie e offerte apposite che sicuramente porterebbero un contributo economico e di immagine alle numerose attività di Marina di Carrara e zone limitrofe”.
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Giuseppe Mascambruno buongiorno. Lei è livornese doc oltre ad essere giornalista da una vita ed aver ricoperto il ruolo di direttore responsabile del quotidiano La Nazione di Firenze. A Livorno il candidato del Pd è un lucchese, Andrea Marcucci. Lei ne ha già scritto. Cosa pensa di questa scelta per una città che, comunque, è sempre stata rossa quasi per definizione?
Beh, cominciamo col dire che la <rossa Livorno> è un'identità che ormai appartiene più alla storia che all'attualità. Il dato vero, caso mai, è capire fino a quanto e, soprattutto fino a quando, il Pd possa ancora essere considerato l'erede politico di quella storia. Direi ormai poco, molto poco in termini quantitativi di rappresentanza delle fasce sociali più deboli e meno garantite e, anche per questo, molto poco anche in termini temporali. E, a confermarlo, c'è proprio la scelta di candidature, come quella del senatore Marcucci, posizionate esattamente all'opposto di quella domanda sociale. Scelte che spiegano meglio di tante altre pensose analisi quanto ignobile sia questa legge elettorale, non a caso espressione, stavolta per mano di Rosato, di quella <cultura renziana> che ha allevato anche il senatore Marcucci e che sottrae per l'ennesima volta agli elettori la possibilità di scegliersi il parlamentare di fiducia.
Alcuni giorni fa Enrico Letta, segretario del Pd, durante una festa de l'Unità a Pisa, la sua città, se ne è uscito come i dolori con un 'Livorno merda', ovviamente calcisticamente parlando, che, però, non è piaciuto alla città amaranto. Secondo lei Marcucci come avrebbe dovuto prenderla?
Non ho idea di come l'abbia presa Marcucci. Nell'agiografia del campanilismo pisano-livornese ormai è roba anche un po' decotta e noiosa. Marcucci è un signore che è cresciuto negli agi frutto di una ingente eredità familiare: non mi pare obiettivamente il più adatto a capire e soprattutto interpretare l'anima popolare di una comunità, quella livornese, forse in Toscana la più distante da quella vena lucchese cittadina, composta e formale fino ai confini, in certi casi, dell'adulazione interessata e per questo ipocrita. Un abito, un gessatino direi, che Marcucci mi pare indossi alla perfezione.
Battute a parte lei come vede la situazione politica nel capoluogo labronico alla vigilia delle elezioni politiche?
Livorno è in una fase storica delicata: agli effetti generali di una congiuntura carica di incognite e uguale per tutti, si aggiungono gli esiti di politiche di governo del territorio che, negli ultimi vent'anni, raccontando l'opposto hanno in realtà approfondito i solchi di divisione sociale della città. Attraverso miopie di programmazione industriale, inchiodata sulle alterne sorti del porto, ma anche per effetto di politiche urbanistiche che hanno finito per favorire speculazioni in mano ai soliti imprenditori dominanti, esplosione della grande distribuzione commerciale fuori dai confini e conseguente degrado, non solo commerciale, del centro e dei quartieri storici. Inevitabile che in questi ultimi, soprattutto quelli a nord della città dove si concentrano le case popolari, spesso occupate abusivamente, trovassero base operativa anche attività criminose. Fino a raggiungere episodi molto gravi che stanno spaventando proprio quella fascia di elettorato cresciuta nel culto del PCI e che oggi è obiettivo privilegiato della destra leghista e meloniana. Credo proprio che, da questo punto di vista, Livorno possa finire tra le sorprese di questa tornata elettorale.
Sinceramente, secondo lei candidare Marcucci a Livorno, Pisa e Viareggio è stato volergli fare un regalo oppure l'opposto?
Per quanto già detto, sinceramente ho trovato la scelta del Pd ben poco strategica. Non dico suicida, ma giù di lì. Non so quanto l'influenza di potere della famiglia Marcucci possa estendersi dalla Media Valle lucchese a Viareggio, ma penso che la reazione negativa all'effetto-paracadute di un candidato così estraneo alla cultura, non solo popolare, di Pisa e soprattutto Livorno alla fine risulterà evidente. Tanto più che si tratta di un personaggio vissuto male anche per quella sua promiscuità tra Pd e renzismo, interpretata come opportunismo di galleggiamento e conservazione del potere.
Noi ci siamo conosciuti proprio alla redazione di Livorno del quotidiano Il Telegrafo nel lontanissimo 1989. Lei era il caposervizio, noi soltanto dei borsisti di prima generazione. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti. Come è cambiato il giornalismo?
Il tema è di quelli che richiederebbero un'analisi molto articolata. Mi limito a dire che il giornalismo è sempre figlio del suo tempo e questo è un tempo di crisi gravissima, non solo economica e occupazionale, del giornalismo tradizionale, stampa in particolare. Per capire i tempi che viviamo, in qualsiasi tempo, vale sempre la regola del <follow the money>, segui il denaro. Il denaro per fare informazione oggi più che mai è concentrato solo nelle mani di poche figure dominanti che intrecciano interessi economici e politici. E non essendoci più il mercato di un tempo, anche le cosiddette <grandi firme> restano abbarbicate alle poltrone che garantiscono visibilità e soldi fin quando possibile. Il risultato è un appiattimento asservito, a tratti più che imbarazzante, che non può che accelerare l'agonia in particolare della stampa. Mi spiace soprattutto per i giovani che vorrebbero fare questo meraviglioso mestiere e che rischiano di trovare solo le macerie lasciate dalle generazioni precedenti. Quelle che si sciacquano la bocca in continuazione con il <largo ai giovani>. Confido nell'evoluzione digitale, anche se mi resta ancora difficile capire come raggiungere un livello di business davvero in grado di sostenere quel tasso di autonomia indispensabile a un briciolo di affidabilità dell'informazione.
Livorno è una città unica per molti versi, ma, a dirla tutta, lontana anni luce, per garbo, laboriosità e... anche ipocrisia o tirchiaggine, dalla Lucca che gli sta ad un passo. Cosa prenderebbe a Lucca per dare a Livorno e cosa di Livorno presterebbe volentieri a Lucca?
A metà degli anni Ottanta del secolo scorso, ho lavorato e vissuto per due anni a Lucca. E, vista anche di recente, resto ancora ammirato dalla pulizia e dal decoro della città. Un segno di rispetto dell'appartenenza che fa onore ai lucchesi e che stenta invece ad affermarsi a Livorno. Anche se non mancano i segnali di riscatto grazie a un associazionismo ambientalista che sfida con gigantesco impegno un menefreghismo diffuso e duro a morire. Ma di Lucca, convenzionalismo a parte, conservo anche un bel ricordo umano: anzi, approfitto della tua generosa ospitalità proprio per onorare la memoria di un carissimo collega scomparso di recente, Oriano De Ranieri. A noi livornesi piace l'immediatezza reattiva, possibilmente sempre condita da una battuta. L'irriverenza che, colorandosi di ironia, non scade mai a mancanza di rispetto. Anzi diventa segno di considerazione. Ecco, nella trasfusione ipotizzata, ai lucchesi forse potrebbe far bene un paio di gocce al giorno di questa miscela comunicativa. Un po' come imparare a prendere il ponce un cucchiaino alla volta.
Come vive un giornalista in pensione? E' vero che si rischia di annoiarsi con quell'adrenalina quotidiana che viene a mancare?
Confesso che il distacco a 56 anni, anche per la pesantezza delle ingerenze in cui è maturato, è stato duro. Molto duro. Tanto che, come accennato prima, tanti, anzi troppi direi, sono i colleghi che da pensionati ben più anziani continuano a rimanere attaccati anche all'ultimo sgabello pur di non sottrarsi all'autentica droga del lavoro diventato vita. La libertà è una condizione che richiede tante rinunce. Si dura fatica, ma ci si arriva. E quando la disintossicazione è completa, il piacere della libertà è impagabile: ti scegli gli interlocutori, assecondi chi merita, aiuti chi ha bisogno e mandi a quel paese i soliti ruffiani che vorrebbero usarti magari solo per il tuo passato. Si gode da matti. Poi da quando sono diventato nonno, capisco ancora meglio quanto sia rovinoso e stupido il culto della vaniloquenza.
I suoi anni a La Nazione: ce li può descrivere e ricordare sia pure in breve?
No, non posso descrivere in breve 40 anni di identificazione della vita con una passione nata a 16 anni. Mi limito a dire che ho goduto del privilegio di fare il giornalista in una testata che ha rappresentato meglio di altre la vitalità culturale della Toscana, la sua capacità di difendere e interpretare un'idea aprendosi anche alle altre. La Nazione è stata tutto questo fino a quando l'editore, l'unico tra quelli più in vista in Italia senza altri interessi in conflitto, ha avuto dalla sua i bilanci che gli consentivano di non svenarsi nei conti. Ma ormai da oltre 10 anni a questa parte la crisi ha aperto la porta a pesanti ingerenze esterne. Sotto forma di contratti pubblicitari e, soprattutto, di relazioni di potere clientelare politico-affaristico-bancario. La fine della mia direzione alla <Nazione>, ormai nel lontano luglio 2011, non a caso coincide con le intercettazioni che rivelano, a proposito di industriali farmaceutici, quale peso avesse la famiglia Aleotti della <Menarini> al cospetto dell'editore Riffeser. All'epoca coinvolti in un caso giudiziario dai risvolti pesantissimi, poi ridimensionati nei gradi di giudizio processuale. Rimando per chi è più curioso all'inchiesta dell'Espresso uscita di lì a poco intitolata <I domatori di giornali>. Ma all'editore e a chi per lui non detti la soddisfazione di licenziarmi, mi dimisi io.
Cosa ha Livorno a parte il mare?
Livorno è la città in cui ho vissuto fino all'assunzione al giornale, a 23 anni, che ho perso per tanti anni inseguendo la passione professionale ovunque mi fosse proposto e che ho ritrovato dieci anni fa. Me la godo come un matto, perché Livorno sì, è soprattutto il mare, un clima invidiabile soprattutto ora che l'età avanza, ma è anche tanto altro. E' il gusto, se si è liberi ovvero affrancati dal bisogno, del vivere fuori dalle convenzioni che ti imprigionano nell'opportunismo. Approfitto della tua ospitalità per fare anch'io una marchettina a mio vantaggio: è appena uscito <Livorno, le 100 meraviglie + 1>, Typimedia editore, in cui ho tentato di descrivere tutto il mio amore per questa città. A dispetto degli stereotipi distruttivi, carica di storia e di tante bellezze sottratte alla memoria e abbandonate al più ignobile e scellerato degrado. Per sciatteria, certo. Ma, secondo me, anche per un disegno politico preciso di rimozione del passato per favorire, ancora fino a pochi anni fa, il controllo del presente.
Giornalismo a Livorno adesso che il cartaceo è alla frutta: c'è spazio per chi volesse fare un tipo di giornalismo diverso, aggressivo e critico verso un certo modo di intendere la città?
Vale quanto già detto per il giornalismo in generale. E Livorno non sfugge a questo dato generale. Caso mai si può dire che non la metterei tra le città con le caratteristiche più adatte a sviluppare un mercato in grado di generare le risorse necessarie a sostenere un business professionalmente garantito e protetto. Ma è anche vero che il mercato lo fa anche l'offerta. E, secondo me, non esiste un giornalismo diverso, aggressivo e critico. Il giornalismo per essere tale, soprattutto nei confronti del potere, comunque si manifesti, non può che avere quelle caratteristiche. Si tratta solo di stabilire quanto vale la libertà.
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L'assessore alle politiche abitative Roberta Crudeli è intervenuta nella commissione consiliare presieduta da Guido Bianchini per fare il punto sull'emergenza abitativa nel comune. “Il regolamento ci dice che all'emergenza abitativa debba essere destinato fino al 40 per cento delle case che vengono assegnate – spiega Crudeli –. A valutare tutte le richieste per l'emergenza abitativa, come da regolamento comunale voluto dalla precedente amministrazione e votato all'epoca anche dal Pd, è una commissione tecnica di cui fanno parte la dirigente del settore Sociale Barbara Tedeschi, la responsabile del Servizio sociale professionale Giulia Dazzi e poi ancora Raffaella Biagioni per i servizi abitativi e Alessandra Masetti. Questo gruppo di lavoro si riunisce mensilmente e prende in esame i singoli casi. Solo nel 2022 in Comune sono arrivate ben 26 richieste per entrare nell'emergenza abitativa. Sei invece delle 17 case assegnate negli ultimi mesi rientravano in questa classificazione. Sempre per quanto riguarda l'emergenza abitativa, d'altronde, il Comune prevede anche altre forme di sostegno alle famiglie in difficoltà e questi possono andare dai contributi per la morosità incolpevole, a cui è destinato un fondo da 200mila euro coperto per 125mila dalla Regione e 75mila dal comune, fino al pagamento di una cauzione iniziale per fermare un alloggio sul mercato o al sostegno fino a 2mila per il primo anno di affitto, solo per citarne alcune”. Oltre all'emergenza abitativa sono però molte le novità in vista sul fronte casa. “Da pochi giorni – prosegue Crudeli – è stata pubblicata la graduatoria provvisoria per le case popolari. Le domande che sono arrivate in Comune in questi mesi sono state davvero tante e questo testimonia come il problema della casa sia davvero molto sentito, ma non solo, la fine del blocco degli sfratti sommato all'aumento dei costi e la crisi occupazionale sono destinate ad acuirlo sempre di più viste le crescenti difficoltà delle famiglie. Noi siamo al lavoro per farci trovare pronti e rispondere con celerità alle necessità della popolazione. In programma a stretto giro di posta c'è l'assegnazione di cinque alloggi per nuclei da due persone, ma allo stesso tempo abbiamo anche lavorato per l'apertura del bando di mobilità che scadrà il prossimo 15 novembre. Lo scorso 20 settembre è stata poi rinominata la commissione Casa, un altro organismo tecnico che resterà in carica fino al termine del mandato della sindaca e si dovrà occupare delle mobilità di urgenza e dei ricorsi, infine, la prossima settimana il Comune pubblicherà, come da bando regionale, una manifestazione d'interesse per cercare privati che vogliano vendere i propri immobili che poi saranno destinati a case popolari”.
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L'Italia svolta a destra e al contrario di quanto facciamo in auto il sorpasso si effettua mettendo la freccia a destra.
Grande affermazione di Fratelli d'Italia e della sua leader Giorgia Meloni che con insieme agli alleati Lega per Salvini, Forza Italia e Noi moderati ottiene la maggioranza in entrambi i lati del parlamento.
Ecco i risultati:
Senato
Coalizione centro destra: 11.989.197 pari al 44,14.
Fratelli d'Italia : 7.085.554 pari al 26,09
Lega per Salvini: 2.414.520 pari al 8,89
Forza Italia: 2.247.117 pari al 8,27
Noi moderati: 242.006 pari al 0,89
Coalizione centro sinistra: 7.062.461 pari al 26,00
P.D: 5.151.399 pari al 18,99
Alleanza Verdi e Sinistra: 959.562 pari al 3,53
+Europa : 798.889 pari al 2,94
Impegno Civico: 151.601 pari al 0,56
5 Stelle: 4.200.995 pari al 15,47
Azione più Italia viva: 2.099.434 pari al 7,73
Italia con Paragone: 508.214 pari al 1,87
Unione popolare: 365.574 pari al 1,35
Italia sovrana: 305.185 pari al 1,12
De Luca sindaco: 261,493 pari al 0.96
Vita: 194.234 pari all'0,72
Pci: 70.185 pari all'0,26
Mastella: 40.940 pari all'0,15
Alternativa per l'Italia: 39.977 pari all'0,15
Camera
Coalizione centro destra: 12.183.722 pari al 43,86
Fratelli d'Italia: 7.235.984 pari al 26,05
Lega per Salvini: 2.443.411 pari al 8,80
Forza Italia: 2.250.669 pari al 8.10
Noi moderati: 253.658 pari all'0,91
Colazione Centro sinistra:7,270.726 pari al 26,17
P.D.: 5,305.566 pari al 19,10
Alleanza Verdi e Sinistra: 1.010.438 pari al 3,54
+ Europa: 787.011 pari al 2,83
Impegno civico: 167.711 pari all'0,60
5 Stelle : 4.264.060 pari al 15,35
Azione più Italia viva: 2.158.978 pari al 7,77
Italia per Paragone : 529.130 pari al 1,90
Unione popolare: 397.923 pari al 1,43
De Luca sindaco : 203.438 pari all' 0,73
Vita : 200.269 pari all'0.72
S.V.P: 117.010 pari all'0,42
Mastella: 44,776 pari all'0.16
Pci: 24.792, pari all'0,09
Un risultato per certi versi atteso, ma sicuramente non nei numeri. Tra i dati che ci permettiamo di evidenziare non possiamo non considerare che dopo il calo dell' affluenza nel 2018 (72,94) la presente tornata si attesta al 63,91, con una perdita di quasi altri 10 punti. Un dato che non possiamo continuare a non considerare. Scarsa affezione, mancanza di fiducia, insomma l'astensionismo continua ad essere un "partito" in costante crescita.
Detto questo ci pare giusto anche dire che il partito di Giorgia Meloni è il primo partito in tante regioni, e che anche nelle roccaforti storiche della sinistra incalza da vicino il Pd, che in sostanza non perde rispetto al 2018, ma vede la sua leadership in forte calo.
Va oltre le più rosee aspettative il movimento cinque stelle, che pur perdendo, anzi dimezzando lo storico risultato del 2018, con quasi il 16 per cento coglie un risultato che molti non prevedevano.
Crolla la Lega che passa dal circa il 17,50 ad uno scarso nove per cento, così come Forza Italia che pur restando in scia dell'alleato Salvini vede dimezzarsi anche lei i precedenti consensi.
Poche ore, pochi giorni e vedremo,anche se non ci sono dubbi, a chi il presidente della Repubblica affiderà l'incarico di formare il governo. Anche per l'Italia il momento di una donna premier è arrivato.
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Dopo così tanti anni di carriera politica ad alto livello, sarebbe ingiusto non riconoscergli, almeno, l'onore delle armi. Eppure la sconfitta per non chiamarla batosta subìta dall'ex capogruppo al Senato per il Pd nonché, in precedenza, braccio destro in Toscana per l'amico Matteo Renzi, era stata da noi annunciata con una intervista all'ex direttore de La Nazione nonché labronico di scoglio Giuseppe Mascambruno. Per chi, come noi, è nato sul mare di quello che, un tempo, era soltanto un avamposto dei Medici affiancato alla ex repubblica marinara di Pisa, la candidatura del patron del Ciocco ci era sembrata subito una sorta di omicidio politico preterintenzionale se non, addirittura, volontario, dal momento che il segretario del Pd Enrico Letta, pisano di nascita, non poteva non conoscere i cugini amaranto e quale fosse il loro way of thinking. Così come ci era apparso un suicidio l'accettazione della proposta da parte di Andrea Marcucci, uno che, per vincere, avrebbe dovuto, quantomeno, giocare in casa propria e, forse, nemmeno sarebbe stato sufficiente.
E' andata com'è andata e quando abbiamo visto il video girato a Livorno sul palco del Pd con tanto di Enrico Letta, Andrea Marcucci e Laura Boldrini, beh, abbiamo compreso che ogni speranza sarebbe andata a farsi benedire. Sì, perché se c'è una cosa che in Labronia non sopportano, è proprio i radical chic del partito che fu di Enrico Berlinguer, tanto più che in quel di Livorno, nel lontanissimo 1921, vide la luce quel partito comunista italiano che fu di Gramsci, Terracini e Togliatti. Altri volti, altri tempi.
Noi che, con Andrea Marcucci, abbiamo avuto più scontri che sconti, che abbiamo ricevuto, dal suo avvocato, la richiesta perentoria di 180 mila euro di cui una parte immediatamente esigibile vista la causa che ci era stata intentata, di natura civile; noi che siamo stati costretti a rimuovere dai nostri giornali oltre 50 articoli che danneggiavano, a insindacabile giudizio del pool di avvocati che seguiva il senatore, la sua immagine; ebbene, noi, adesso potremmo esultare e annunciare, questa volta sì, con certezza, la fine di un'epoca.
Eppure non riusciamo a godere fino in fondo di questa sconfitta elettorale. E' innegabile che Andrea Marcucci, come tutta la sua famiglia, ha fatto più di qualcosa per la Garfagnana e se anche non siamo d'accordo su molte cose, il ruolo innegabilmente propulsivo esercitato dalla sua famiglia ha avuto dei risvolti positivi per molta gente abitante sul territorio. Ciònonostante all things must pass e anche per l'ex pupillo dell'ex boy-scout al secolo Matteo Renzi anche lui relegato in fondo alla sala, è arrivato il momento dei saluti.
Al suo posto, non abbiamo mai avuto dubbi, non ci saremmo presentati: sia per il vento che tirava, decisamente contrario sia perché quando il segretario del tuo partito ti manda a morte certa, l'unico modo per sopravvivere è ritirarsi e attendere tempi migliori. E' anche una questione di dignità politica, ma, evidentemente, Andrea Marcucci l'ha pensata diversamente o qualcuno lo ha convinto a credere che anything is possible.
Quello di oggi è stato un altro durissimo colpo inferto dall'elettorato all'ottimismo proverbiale di Andrea Marcucci: dopo la perdita della sua amata Lucca quando, dicono, aveva portato con sé nella sede elettorale del partito una bottiglia per festeggiare. Adesso è arrivata anche questa tremenda sentenza che sta a significare come il suo tempo sia, ormai, alle spalle. Che cosa farà, quindi, adesso, il più giovane della famiglia Marcucci? Avendo vissuto da protagonista sulla scena politica degli ultimi anni, dubitiamo che accetti un ruolo da comparsa. E questo potrebbe voler dire una sorta di ritiro dalle scene con tutto quel che ne consegue. Perdere non è un dramma, ma per chi è abituato a vincere rappresenta qualcosa di analogo.
Da ora in avanti che cosa faranno i tanti orfanelli di Andrea Marcucci che pullulano non soltanto in Media Valle e Garfagnana, ma anche altrove? Qualche mese fa apparve anche la notizia di una possibile candidatura a sindaco per il Pd di Marialina Marcucci in quel di Viareggio qualora il sindaco Del Ghingaro fosse sceso a Lucca. Sappiamo tutti come è andata a finire, ma siamo certi che la sorella più grande di Andrea potrebbe cercare un riscatto politico nella città che ha sempre frequentato e amato. E sempre nelle file del Pd. Con quale esito è difficile dirlo, ma noi, a dirla tutta, eviteremmo di sfidare nuovamente la sorte.
Sarebbe facile, adesso, sparare sulla croce rossa, ora che la sonora sconfitta mai messa, del resto, in discussione durante lo spoglio delle schede, è avvenuta. Preferiamo concedere all'avversario l'onore - non l'onere - delle armi consapevoli che, se ci avesse fatto quella telefonata di cui parlavamo prima, così come ci aveva fatto quella in cui ci disse che avrebbe avuto piacere a inviarci una copia del suo libro, ora non starebbe come sta e avrebbe conservato un ruolo e una credibilità politica da 'vecchio saggio'. Così non è stato, ma, in fondo, è meglio così. Andrea Marcucci, secondo noi, con la Sinistra e l'ex partito comunista c'è sempre c'entrato come i cavoli a merenda ossia niente. E il niente, alla fine, emerge inevitabilmente.
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Non c'è niente e non c'è nessuno in grado mdi compensare la perdita di una persona cara, soprattutto se, con quella persona, si è diviso una vita intera. Eppure siamo certi che, sia da lassù, sia da quaggiù, la vittoria del professor Marcello Pera e la conseguente conquista di un seggio al Senato rappresentino, per questo intellettuale prestato alla politica, un robusto contributo se non a superare, quantomeno ad affrontare meglio la scomparsa, recentissima, della adorata moglie Antonia Tomei. Glielo avevamo preannunciato in tempi non sospetti che, se candidato, avrebbe conquistato il diritto a fare ritorno nella capitale, ma adesso che ciò è avvenuto, aggiungiamo che siamo certi il nuovo primo ministro gli affiderà il dicastero delle riforme costituzionali. In fondo, è stata proprio una telefonata di Giorgia Meloni in questo senso a convincerlo a scendere di nuovo in pista.
Lucca, torna, così, sia pure sul versante opposto, a Roma e per un Marcucci che se ne va, c'è un Pera che vi approda con innegabile soddisfazione. La sua vittoria nel duello con il candidato del centrosinistra non ha avuto storia perché sin dall'inizio la distanza tra i due contendenti a favore di Pera è stata costante e consistente.
Che dire? Al professor Pera, nel momento più difficile della sua vita, un abbraccio e le congratulazioni che seppure non aiutano a lenire il dolore, almeno servono a manifestare un affetto sincero.
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Alla chiusura delle urne la provincia di Massa Carrara è in linea con il trend nazionale.
Carrara al 62,5 per cento, la Lunigiana ha anche superato il 70 per cento con i seggi a Filattiera, Mulazzo, Pontremoli e Villafranca.
Al momento Massa non ha ancora comunicato le percentuali di affluenza.
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