Politica
Palazzo Ducale: conclusa la procedura di gara per i lavori su via Guidoni
Inizieranno entro il mese di settembre 2025 i lavori del primo lotto dell'intervento previsto sul lato di via Guidoni del Palazzo Ducale di Massa con una durata…

"Poca equità nella gestione delle politiche abitative": la critica del consigliere Bernardi al settore sociale
Gestione incompetente, opaca e spesso non conforme ai regolamenti: è questo il giudizio che il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi dà delle politiche abitative del comune di Carrara, riferendosi,…

Il comitato Ugo Pisa contesta le parole del presidente Giani sul porto
Non è piaciuto al comitato Ugo Pisa l'intervento del presidente Giani alla Festa della Cgil di Carrara: "Le parole del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, pronunciate durante…

Il presidente Giani non viene mai a Massa, mi piacerebbe un confronto con lui: il commento del sindaco Persiani
Massa dimenticata dal presidente Giani: il sindaco Francesco Persiani commenta le dichiarazione del governatore della Toscana fatte alla festa della Cgil: "Prendendo le mosse dalle recenti dichiarazioni del…

Associazione Arci 31 Settembre: Villa Massoni diventi un bene comune della città
L’Associazione Arci 31 Settembre si appella all’intera città per un impegno collettivo nella creazione di un percorso che abbia come obiettivo finale la trasformazione di Villa Massoni in…

Emergenza erosione: il commento di Orietta Colacicco dei Paladini Apuoversiliesi
Orietta Colacicco Presidente dei Paladini Apuoversiliesi, l’associazione che da 26 anni si batte contro l’erosione della spiaggia sulla costa apuoversiliese erosione sulla costa apuana e versiliese ha dichiarato:…

"Votiamo no su assestamento di bilancio e mozione “Massa Capitale della Cultura”: l'appello del gruppo consiliare del Pd di Massa per il consiglio comunale del 31 luglio
In vista del Consiglio comunale di domani, 31 luglio, i gruppi consiliari Partito Democratico e Massa Un’Altra Cosa voteranno contro l’assestamento di bilancio e la mozione relativa alla…

Senso unico in via San Giuseppe Vecchio: il consigliere comunale Tarantino presenta la raccolta firme dei residenti
I residenti di Via San Giuseppe Vecchio chiedono il senso unico: “Così non si può più circolare” . Una raccolta firme per chiedere l’istituzione del senso unico in…

Viale da Verrazzano: al via le indagini per le bonifiche
L'accordo di programma per la prosecuzione degli interventi di bonifica del Sito di Interesse Nazionale e Regionale di Massa e Carrara, sottoscritto nel 2016 dal Ministero dell'Ambiente, dalla…

Il Polo P&S: sottoscritta la lettera al governo sulle aree interne per dare futuro ai nostri paesi
“In coerenza con il lavoro svolto in consiglio comunale in questi due anni non posso far altro che criticare il pessimo approccio del ministro Foti al tema delle…

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"Il lavoro c'è ma manca la liquidità che lo Stato deve erogare. La Sanac, legata all'ex Ilva, rischia di finire nel baratro: le commesse ci sono ma Acciaierie d'Italia ha pagato solo 10 dei 40 milioni di crediti dovuti e adesso 4 stabilimenti, 335 lavoratori di cui 100 solo a Massa, vedono il loro futuro appeso ad un filo in attesa che la politica faccia la politica e dia risposte a operai e famiglie. Porterò la crisi in Commissione Sviluppo economico perché la Regione deve sollecitare lo Stato ad erogare i contributi dovuti. Il prefetto si è impegnato a sollecitare i ministeri competenti ma anche la Regione deve fare la sua parte. Sono tante le crisi aziendali in Toscana, dobbiamo scongiurare licenziamenti a catena che farebbero collassare il tessuto economico regionale" dichiara il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Vittorio Fantozzi, che ha ricevuto le segnalazioni dal coordinatore provinciale Marco Guidi e dal capogruppo di Massa Alessandro Amorese.
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La dottoressa Alessandra Carnacina ha rassegnato le dimissioni dall’incarico come coordinatrice del servizio sociale del comune di Massa per ragioni di carattere personale e di necessità familiare, ma sottolineando la buona collaborazione instaurata con l’amministrazione comunale e il settore.
La dottoressa Carnacina aveva assunto l’incarico a tempo determinato presso questa amministrazione a fine maggio. In questo periodo ha avviato un lavoro di analisi del servizio per una ottimizzazione dello stesso. Il sindaco Francesco Persiani e l’assessore alle politiche sociali Amelia Zanti ringraziano la dottoressa Carnacina per il lavoro svolto ribadendo la volontà dell’amministrazione comunale di continuare ad investire nel settore sociale per meglio rispondere alle tante necessità del territorio, risposte che il servizio ha sempre reso in maniera eccellente anche in questo difficile momento di pandemia con un carico di lavoro straordinario che si è aggiunto all’ordinario.
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Il Luna Park ancora al centro di una polemica: Massa Città in Comune avanza infatti dei dubbi sul rispetto dei tempi previsti dal Regolamento comunale circa l'autorizzazione acustica. In un comunicato il collettivo di sinistra esprime tutte le sue perplessità.
"L'autorizzazione al "Luna Park Estate 2021" rilasciata dal comune di Massa, a firma del dirigente competente-premette nella nota stampa- sembrerebbe violare il regolamento comunale per la disciplina delle attività rumorose laddove indica in "almeno 30 giorni prima dell'inizio dell'attività rumorosa" il tempo necessario prima del rilascio della stessa. Dunque-deduce Massa Città in Comune- non è chiaro come possa essere stata autorizzata un'attività rumorosa, che ha presentato regolare istanza il 6 luglio scorso, a gestire dal 19 luglio l'attività rumorosa nell'area verde di via Mazzini a Marina di Massa"
Il collettivo sembrerebbe anche escludere sia stato possibile ricorrere alla norma che prevede la deroga. Infatti spiega nella nota stampa:" L'articolo 8.3 del regolamento comunale permette una deroga temporale per la domanda, che scende a due settimane, ma solo per attività rumorose della durata di tre giorni".
La nota si conclude rivolgendosi direttamente al funzionario firmatario dell'autorizzazione, alludendo a situazioni da chiarire in merito alla serenità d'animo con cui i dipendenti comunali abbiano lavorato a questa pratica:"A questo punto chiediamo al dott. Ticciati-chiosa il comunicato-di chiarire e rendere pubblico il parere del servizio Ambiente del comune di Massa che sembrerebbe non aver piena conoscenza del Regolamento comunale che disciplina le attività rumorose. Questo fatto risulta evidente anche dalla citazione dell'art. 9 del regolamento medesimo che non permette per niente deroghe ordinarie nel caso in questione. Abbiamo la sensazione che questa vicenda nasconda qualcosa di poco chiaro e che i dipendenti comunali non si siano ritrovati in condizione di poter lavorare con animo sereno alla pratica in questione".
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Faceva caldo ieri davanti alla lapide in marmo nei giardini intitolati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a Marina, a fianco della Asl, proprio come allora, in quel torrido pomeriggio del 19 luglio 1992. Il caldo appiccicava i vestiti addosso, proprio come quel giorno. Ma possiamo solo immaginare l'afa che si respirava a Palermo in via D'Amelio, quando Paolo Borsellino e la sua scorta saltarono per aria.
Erano le 16:58 del 19 luglio del 1992: nessuno poteva sapere cosa sarebbe successo dopo, la stagione o meglio l'epoca che si sarebbe aperta in Italia, ma tutti intuirono e in qualche modo immaginarono. Dopo Giovanni Falcone, il creatore e inventore di strumenti all'avanguardia nella lotta alla mafia studiati persino dalla Fbi, tra cui la principale intuizione, la Superprocura per le indagini coordinate sulle organizzazioni mafiose, fu la volta di Paolo.
L'amico fraterno che raccolse il testimone del magistrato ucciso nell' attentato a Capaci e che pur conoscendo bene il destino a cui stava andando incontro ("io sono un cadavere che cammina»" disse in un'intervista dopo l'uccisione di Falcone), non fece un passo indietro. Una trattativa con la mafia che non accettò. La sua Agenda Rossa, si sa, non fu più ritrovata lasciando così un vuoto nelle indagini e allungando l'ombra di inconfessabili sospetti nella popolazione. A saltare in aria in via d'Amelio e a Capaci due mesi prima e in via dei Georgofili un anno dopo, non furono infatti solo i due magistrati, le loro scorte e le cinque vittime di Firenze, fu la identificazione, la compenetrazione tra popolo e Stato. Lo schiaffo destinato al presidente della Repubblica proprio durante i funerali degli agenti della scorta di Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, ne fu un segno tangibile.
Tutto questo è stato ricordato dal coordinamento comunale di Fratelli d'Italia assieme al dirigente nazionale Alessandro Amorese e a Marco Guidi, coordinatore provinciale, davanti al monumento nei giardini pubblici marinelli.
Tra loro anche un ex agente di polizia che ebbe la fortuna, come dice lui stesso, di scortare il giudice Borsellino, cinque anni prima dell'attentato. Fu per un giorno solo, racconta e non ebbe paura nemmeno per un attimo. "Io guidavo, andavamo a Roma, venivamo dagli studi giuridici di Pontremoli organizzati da Ferri. Era un tipo taciturno-lo descrive Antimo Grassia, con l'inconfondibile accento di Napoli che stenta sempre a scomparire dalla bocca della sua gente anche quando si allontana e va a vivere altrove, proprio come è successo a Grassia, dal 1973 a Carrara-leggeva tutti quei faldoni e quelle carte e poi fumava. Fumava tanto. Sembrava una persona pacata, molto calma".
Amorese, in particolar modo, ha ricordato la battaglia culturale che vive dietro la lotta alla mafia: «Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo», ha rinnovato le parole pronunciate da Borsellino, il quale, ricorda con orgoglio Amorese, nel 1992 quando si trattò di andare a eleggere il nuovo presidente della Repubblica, e quando bruciò l'ipotesi Giulio Andreotti sul fragore della strage di Capaci, venendo poi eletto Oscar Luigi Scalfaro, l'Msi propose Paolo Borsellino, il quale però raccolse solo i voti del Msi o poco più. "Fu paradossale-rimanda alla cronaca di quei giorni Amorese-da lì nacque la trattativa con la mafia: il popolo insorse ma lo Stato trattava".
Ricorda ancora Alessandro Amorese: Borsellino si avvicina giovanissimo a Giovane Italia, il movimento giovanile studentesco di destra, poi nel Fuan, il movimento universitario di destra, approda infine al Msi:"Poi entrò in magistratura-racconta- e vorrei ricordare un aneddoto: prima di andare a trovare la madre in via D'Amelio, pranzò assieme all'amico Peppino Tricoli, deputato regionale Msi".
Lorenzo Baruzzo, responsabile regionale del dipartimento legalità e sicurezza di Fratelli d'Italia, nonché coordinatore comunale parla di presa di coscienza:"Dopo le stragi di mafia di quel periodo non abbiamo più dimenticato il grido di dolore di Rosaria Costa, vedova di Vito Schifani, agente di Falcone". Io vi perdono, straziata dal dolore e in lacrime disse in Chiesa, però voi dovete mettervi in ginocchio. "E molti allora capirono che la mafia era un nemico da sconfiggere" ha sottolineato Baruzzo.
Soprattutto ha fatto riflettere l'intervento di Marco Guidi, che ci rimanda involontariamente a un fatto singolare ma significativo: il ricorrere così spesso della parola mafia, sui muri delle vie e dei vicoli stretti di Carrara:"In una provincia come questa-ha detto Guidi- dove la disoccupazione è alta, la mafia trova terreno fertile-mette in guardia il coordinatore provinciale-ma come venne scritto su una maglietta di un ragazzo durante una delle tante manifestazione per ricordare i due magistrati: le loro idee cammineranno sulle nostre gambe. Finché li ricorderemo non moriranno mai".
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Ciao a tutti,
quelle appena trascorse sono state per me settimane di ascolto e riflessione.
Dieci anni fa interruppi con una libera scelta la mia esperienza pubblica per dedicarmi interamente al lavoro e alla famiglia. Ho sempre pensato che la politica non sia una professione e quando il contesto nazionale e locale cominciò a non piacermi più, decisi di ritirarmi.
Il riflusso nel privato, come si chiamava negli anni '80, e quindi la lontananza dalla vita pubblica è una comfort zone a cui mi ero abituato e che mi piaceva e, per questo, quando alcuni amici hanno cominciato a ipotizzare una mia candidatura a sindaco di Carrara, prima ho risposto in modo negativo, poi ho cercato qualcun altro che potesse ricoprire tale ruolo al mio posto.
Quando però una sera, tornando a casa, mia moglie mi ha detto che aveva avuto una sensazione di paura a rientrare con mio figlio sul passeggino, ho cominciato a riflettere e più guardavo mio figlio più avvertivo l'esigenza di fare qualcosa.
Non mi potevo più limitare a trasmettergli tutto il mio amore e a lavorare per garantirgli quei beni materiali che gli permettessero di crescere senza bisogni, ma dovevo riprendere a impegnarmi per contribuire a costruire un contesto sociale ed economico migliore in cui potesse crescere e perseguire i suoi sogni e le sue inclinazioni. E questo, sia chiaro, non vale solo per mio figlio, ma per tutti i nostri figli, non vale solo per me ma per tutti. Noi, tutti noi, abbiamo il dovere morale di garantire ai nostri figli di crescere e vivere in una città che offra loro almeno le stesse possibilità che ha offerto a noi, alle nostre madri e ai nostri padri perchè oggi, quelle possibilità, Carrara non le offre più.
Qualcosa la classe politica nelle due ultime generazioni ha sbagliato e forse più di qualcosa. E' un dato oggettivo che supera ogni steccato politico e ideologico che Carrara sia oggi meno bella, meno ricca, offra meno possibilità, abbia al suo interno più disagio di quanto ne avesse due generazioni fa. E questo nonostante tutto il contesto attorno a noi sia intanto cresciuto. Nei prossimi mesi cercheremo insieme di capire il perché e anche i responsabili ma oggi non è questo l'argomento.
Oggi l'argomento è l'esigenza di mobilitarci, tutti insieme, per invertire questa tendenza, per rimediare agli errori e alle scelte sbagliate del passato recente e di quello meno recente. Questa mobilitazione che chiedo a tutti voi è un atto d'amore, il più grande tra quelli possibili per la comunità in cui abitiamo, e si concretizza nel dedicare una parte del proprio tempo per migliorarla. Sottrarre qualche ora al privato per costruire una città migliore.
Io, da solo, non ce la posso fare, tutti insieme invece possiamo far rinascere Carrara.
Ciò che deve unirci non è un'appartenenza politica precostituita e tantomeno interessi personali o di gruppo, ma l'amore. L'amore verso noi stessi, verso i nostri figli, verso la nostra città.
Questo perché, ancor più della cattiva amministrazione, è stato l'odio a ridurre Carrara in queste condizioni. Un odio spesso pilotato dall'alto, dalla politica. Dapprima un odio ideologico che ha impedito a una parte di concorrere al progresso materiale e morale della comunità. Poi sociale, perché la solita politica, incapace di far progredire la città, ha cercato un capro espiatorio su cui scaricare le responsabilità e questo capro espiatorio lo si è individuato nell'impresa. Infine, siccome l'odio è sempre reversibile, si è trasformato in odio politico e si è rivolto a chi in un determinato momento storico amministrava la città per provocare un cambiamento estraneo alle logiche democratiche che, nella sostanza, c'è stato tra il 2014 e il 2017. Ma essendo sempre l'odio il comun denominatore, come scriveva nel Gattopardo Giuseppe Tomasi di Lampedusa, “tutto è cambiato affinchè tutto sia rimasto come prima”.
Oggi decido di riprendere il mio percorso insieme a voi e ringrazio i partiti, le associazioni, i movimenti e le liste che me l'hanno chiesto. Ringrazio tutti coloro che in queste settimane hanno speso una parola buona nei miei confronti, dai leader nazionali, regionali, provinciali e comunali ai tanti cittadini di destra e di sinistra: l'affetto che ho ricevuto mi ha commosso. Ringrazio pure quelli che hanno fatto distinguo, manifestato perplessità e pure quelli che mi hanno attaccato. Nei prossimi mesi spero di convincerli e far cambiare loro idea.
Ciò che vi chiedo è di costruire insieme la città dell'amore. Una città in cui si conviva tutti più felicemente e in cui Carrara possa essere rilanciata. I programmi non vanno annunciati dieci mesi prima delle elezioni ma vanno scritti assieme ai cittadini. Quello che si puo' fare dieci mesi prima delle elezioni, è avere una visione del futuro, l'obiettivo finale per poi trovare insieme gli strumenti per perseguirlo.
E allora noi dobbiamo rilanciare Carrara come città d'arte e di cultura, il centro deve diventare un museo a cielo aperto; dobbiamo promuovere il miglioramento di Avenza e Marina come luoghi residenziali, turistici e commerciali; dobbiamo studiare un ambizioso progetto di nuovo arredo urbano del centro, della Marina, delle frazioni e dei paesi a monte, promuovere il ritorno alla collaborazione tra la città e il settore lapideo, anche attraverso un sincero confronto con imprese e associazioni; una riorganizzazione dei servizi sanitari che, dopo decenni di tagli e accorpamenti, rimetta al centro il territorio e le realtà locali; la riforma organizzativa delle società partecipate caratterizzata da una maggiore efficienza e dalla dismissione dei servizi non strategici; una valorizzazione del porto di Marina come scalo marittimo, sia dal punto di vista turistico che commerciale; una grande attenzione alla sicurezza dei cittadini e alla piena vivibilità della città, di giorno e di sera; una maggior sensibilità verso l'ambiente e la salute sia attraverso il forte impulso alla realizzazione delle bonifiche, sia attraverso la valorizzazione delle aree e dei percorsi green.
Insomma, vogliamo una città più bella, più giusta, più paritaria, più meritocratica, più efficiente, più ricca, più verde.
Prima dicevo che solo tutti insieme potremo cambiare la città e questo accadrà il prossimo maggio. Io però ho deciso di inviare questo messaggio non per chiedere il vostro voto o di candidarvi assieme a me ma per ascoltarvi. In questi mesi voglio parlare con ognuno di voi, incontrarvi per strada, prendere un caffè, un aperitivo, cenare insieme. Contattatemi, telefonatemi, scrivetemi sui social-network, fermatemi per strada. Parliamo, parliamo, parliamo.
Io amo Carrara, se la amate anche voi, incontriamoci.
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Romagnano, frazione periferica del comune di Massa, per lungo tempo apostrofata "Romagnano Dallas", per essere una zona popolare e degradata, si è accesa di colori e vita: i muri grigi ed anonimi dello stadio Raffi si sono trasformati in poesia, grazie all'opera di Luca Marchini, con un grande murales dove si legge, nella bellezza dei colori sfavillanti, tutta la passione per il calcio, essendo lui stesso giocatore nello Spartak.
Un murales dedicato al mito Maradona e un altro su Roberto Baggio: la passione per questa tecnica, nasce da ragazzino, studente di ragioneria, e si mostra con murales realizzati per il locale supermercato e va avanti, affiancata alla sua attività di magazziniere.
Molto popolare su Facebook per le sue creazioni, coadiuvato da Elio e "Patrocolo", vorrebbe eseguirne un altro per Muhammed Alì. Di lui parla la consigliera comunale Elena Mosti: "Vorrebbe portare coloree meraviglia nella sua zona - dice - creando e lavorando sui muri grigi per farli diventare opere usufruibili da tutti e tutte. Parla di autoriqualificazione del territorio, del suo territorio, di casa sua, di quella periferia dove è cresciuto e che ci tiene a precisare, non è quel posto "brutto" che si tende ad immaginare, ma al contrario qualcosa su cui puntare, su cui porre cura ed attenzione:ed ha perfettamente ragione".
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Se dopo cinque anni un sindaco con le valige in mano, ancora non ha compreso a che gioco ha giocato per tutto questo tempo, che non ha capito che quando si parla di marmo si parla di imprese, lavoro, investimenti e che in gioco c’è il futuro della comunità che a lui si era affidata, questo deve preoccupare seriamente.
Caro sindaco, che Le piaccia o no, a Carrara il settore del marmo, nella sua complessità, comprende centinaia di imprese e migliaia di lavoratori che quotidianamente leggono le esternazioni schizofreniche di un’amministrazione e di un sindaco che proprio non ce la fa a capire che amministrare è anche fatica e sofferenza: la fatica di dover scegliere tra quello che si può e il rinunciare a quello che si vorrebbe.
Nelle dichiarazioni che sono spesso il contrario dei comportamenti il sindaco e i suoi fidi grillini non ce la fanno a lasciarsi alle spalle la vuota verbosità residuo dei bei tempi dei Vaffa.
Stando all’opposizione le cose venivano facili: via i “pluricentenari privilegi” le cave al Popolo, i Beni estimati si cancellavano con un semplice atto di consiglio comunale e, infine, via i “psedudomafiosi” dalle poltrone del potere.
In pochi giorni il Sindaco e l’amministrazione sono passati dalla volontà di allungare le concessioni all’infinito in cambio di pochi spiccioli, all’esproprio proletario con dichiarazioni squinternate che possono generare gravi conseguenze al comune e alle imprese.
Ci troviamo davanti alla schizofrenia di chi, dopo anni di Palazzo, vagheggia rivoluzioni incompiute come se in questo tempo avesse vissuto sulla luna e non da sindaco di una città che avrebbe necessità di essere amministrata con una visione di futuro ancorata alla solidità delle montagne e al lavoro in cava e al piano.
La cosa peggiore, stando alle cronache, è che non hanno imparato la lezione, anzi, l’hanno proprio sprecata.
No caro Sindaco: Lei ha sbagliato ancora una volta.
Confonde i sogni che ha fatto e le promesse che non ha mantenuto, con la realtà che la condanna ogni giorno oltre i Tribunali amministrativi e pare che più si avvicina la fine del mandato più tenti di avvelenare le sorgenti.
Carrara è città di fatiche e di lotte storiche ma non ha mai perso il senso della sua identità; quella delle cave è ancora la battaglia più significativa, simbolica anche, ma si fonda sul confronto quotidiano, con una storia propria che va conosciuta e con essa armonizzata.
Finiti i tempi di Nerone e Caligola, oggi, che lo si voglia o no, si amministra con leggi e regolamenti ma anche con un equilibrato dialogo alla luce del sole, cercando di disegnare traiettorie che devono partire con i tempi giusti per puntare verso obiettivi che la nostra Città può raggiungere.
E quando dico la Città intendo quella che verrà e che nascerà solo se oggi sappiamo mettere i semi giusti, di ragionevolezza, di volontà, di conoscenza, di rispetto e di tutela degli interessi di tutti, non dimenticando i lavoratori che ne fanno parte, a pieno titolo, con le loro famiglie.
Molte cose nel tempo si sono tentate, alcune ancora attendono risposte, le avevano avviate diversi sindaci, tutti più seri di Lei, alcuni più arditi altri più prudenti ma tutti sempre coscienti delle responsabilità che portavano davanti ai cittadini che alla fine comunque li hanno sempre rispettati perché li avevano sempre trattati da Cittadini e non da elettori da sedurre con promesse fondate sul nulla.
Per fortuna la primavera è prossima.
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"Si è rotta l'unità del centrodestra - commenta laconico, senza scomporsi, il coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia Marco Guidi all'indomani della ufficializzazione della candidatura di Simone Caffaz alla carica di sindaco di Carrara per la coalizione formata da Lega, Forza Italia e alcuni liste civiche - Spiace verificare che Lega e Forza Italia vadano avanti col candidato Simone Caffaz. E' rottura e qualcuno se ne dovrà fare carico".
Guidi non ha dubbi sulla rotta che seguirà Fratelli d'Italia: "Continueremo a lavorare con le liste civiche per trovare il candidato giusto che restituisca dignità a Carrara. Prendiamo atto che qualcuno ha voluto lavorare per rompere il centrodestra: per noi Caffaz non poteva fare sintesi tra le varie anime del centrodestra e di fatto stanno cercando di imporla. Ma Caffaz è il candidato di Forza Italia e Lega, non di Fratelli d'Italia".
Parla di liste civiche presenti in città con cui cercare sintonia, Guidi: "Caffaz è espressione di Forza Italia ma io penso che la città chieda un profilo diverso. Cercheremo di operare come abbiamo già fatto su Massa, che con Francesco Persiani ha aggregato e non diviso il centrodestra".
E' estremamente scettico Marco Guidi sulla strada imboccata da Lega e Forza Italia: "Pensare di affrontare la competizione elettorale senza Fratelli d'Italia - ha concluso il coordinatore provinciale - una forza politica attestata al 20 per cento nei sondaggi, non è un buon inizio per il centrodestra: speriamo che qualcuno faccia un passo indietro".
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Stefano Alberti denuncia in un comunicato, il protrarsi delle decisioni da prendersi nei confronti della scuola di Castsgnetola, che avendo pochi iscritti, rischia la chiusura.
"Il tempo scorre - scrive - e ancora non è stato messo un punto fermo, la formazione della classe prima in deroga al limite minimo dei , quindici alunni. C'erano e ci sono però forti motivazioni a supporto della deroga- continua - un numero di iscrizioni, tredici, non lontano dal limite stabilito dalle norme nazionali, con una bambina disabile affetta da una patologia neurodegenerativa. Senza contare l'importanza che la scuola riveste per tutta la comunità della frazione di Castagnetola".
"Non basta, - prosegue - come ha fatto il sindaco e l'assessore invocare che il loro impegno c'è stato tutto affinché la prima di Castagnetola partisse. Cartina tornasole del disimpegno di questa amministrazione è stata la Commissione Istruzione del comune di Massa presieduta dalla Consigliera Tognini. Ad una prima riunione veniva garantita, dal sindaco e dall'assessora, che la soluzione era stata trovata con il congegno della dislocazione, un meccanismo che non risolve del tutto il problema ma che permette di mantenere la prima " fisicamente" a Castagnetola ma con l'iscrizione in un altro plesso, e l'assegnazione di una maestra. Chiedo sia sensato e responsabile una azione amministrativa forte in difesa della scuola di Castagnetola chiedendo l'attivazione in deroga della prima classe con l'assegnazione della maestra di ruolo".
"Questo è quello che dobbiamo fare oggi - conclude - e per il futuro adeguare i criteri di programmazione della scuola dell'infanzia per cercare prevenire la cancellazione delle scuole di prossimità".
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Italia Nostra sez. Apuo-Lunense apre un ciclo di conferenze e di incontri, per parlare delle criticità dell'intero territorio e lo fa attingendo dal suo "quaderno", vale a dire dal suo archivio e dalle sue battaglie storiche. Si parte con Marina: il 21 luglio, alle 18:00, presso il "Fortino" la costruzione storica che si trova nella pineta dietro il campo dei pini in evidente stato di degrado. "Italia Nostra apre i suoi quaderni" è il titolo dell'iniziativa e nel comunicato l'associazione culturale e ambientalista spiega:" L'edificio, diversamente da quanto dice il nome con cui è comunemente designato dai marinelli non era parte di una fortificazione. Era la base di un telegrafo "ottico". Di questo sistema di comunicazione a vista, di cui saranno illustrate storia e funzionamento, vorremmo promuovere un intervento di recupero e di valorizzazione, convinti che anche interventi circoscritti, minimi, possono essere un punto di partenza per una riqualificazione e una manutenzione diffusa del territorio".
"Gli incontri successivi-prosegue la nota stampa di Italia Nostra elencando i nodi che verranno affrontati per quel che concerne Marina-ancora relativi a Marina di Carrara affronteranno anche aspetti molto critici, tra i quali i rischi legati all'ampliamento del porto, la pianificazione di un "sistema del verde", la creazione di un'oasi naturalistica tra Fossa Maestra e Parmignola, il ripristino dello "storico" giardino accanto al defunto hotel Mediterraneo - autentico monstrum in pieno centro -, il recupero a fini sportivi del Campo dei Pini, il miglioramento della mobilità, un sistema di controllo dell'inquinamento acustico, la gestione partecipata e responsabile dei beni comuni (storico-culturali e ambientali, materiali e immateriali)".
"Sarà una serie di incontri aperti ai cittadini aventi come focus alcune criticità a Marina di Carrara. In seguito, si ripeterà lo stesso format per altre frazioni del nostro Comune" si spiega nel comunicato.
Parteciperanno Emanuela Biso e Mario Venutelli, rispettivamente presidente ed ex presidente di Italia Nostra Apuo-Lunense. Interverranno l'ambientalista Riccardo Canesi e gli storici locali Pietro Di Pierro e Beniamino Gemignani.
"Italia Nostra invita i cittadini interessati al nostro territorio a partecipare in modo attivo con contributi di idee e di conoscenze, con la propria capacità critica e di controllo. Li invitiamo a scriverci, fortemente confidenti nella potenzialità incisiva di una cittadinanza attiva, corresponsabile e propositiva. (
- Simone Caffaz è il candidato sindaco del centro-destra
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