Politica
Piano parcheggi per Marina di Carrara che tenga conto delle esigenze dei residenti: la richiesta di Associazione Arca
Marina di Carrara, città di mare e meta turistica estiva, vive ogni anno un incremento esponenziale di presenze durante i mesi caldi. Se per i visitatori questa è…

"Massa e Ospedale del Cuore sono un esempio importante dell'impegno umanitario dell'Italia": l'onorevole Bergamini di Forza Italia visita i bambini palestinesi curati a Massa
L'onorevole Deborah Bergamini, vicesegretario nazionale di Forza Italia, ha visitato nella mattinata di giovedì 14 agosto 2025 l'ospedale del cuore di Massa, OPA. Bergamini,…

Privilegiati, beneficiati dalla politica e responsabili del degrado di Massa: Brunetti e Rivieri di Indipendenza si scagliano contro Persiani e Forza Italia
Durissimo attacco all’amministrazione massese del sindaco Francesco Persiani e a Forza Italia Toscana arriva dai responsabili comunali e provinciali di Indipendenza, Gian Luca Brunetti e Mauro Rivieri, peraltro…

"Giravolta del Pd sui beni estimati": il consigliere Martinelli ripercorre la vicenda in consiglio regionale
Si riaccende la polemica sui beni estimati. Il consigliere comunale di Carrara Matteo Martinelli interviene per ricostruire i passaggi della vicenda durante il periodo in cui consigliere regionale…

"Piscina di Carrara, probabile buco nell'acqua": la critica di Giuseppe Bergitto segretario comunale di Forza Italia Carrara
Giuseppe Bergitto, segretario Forza Italia Carrara, relaziona sul caso dei lavori ancora non ultimati alla piscina di Carrara centro: "L’annosa vicenda della piscina di Carrara centro da un…

Caldo torrido e fontane spente a Massa: la segnalazione di Italia Nostra Massa Montignoso
Fontane a secco a Massa, Italia Nostra Massa Montignoso torna a rivolgersi al sindaco: "Abbiamo più volte denunciato la cattiva manutenzione delle nostre fontane pubbliche e solo…

Il Polo P&S: in via Pisa la riparazione stradale è durata meno di 24 ore
“Questa mattina mentre andavo al lavoro percorrendo via Pisa ho dovuto constatare come la riparazione stradale effettuata ieri mattina sia durata meno di ventiquattro ore e così ho…

Amministrazioni accusate di abusivismo che restano in silenzio: Rifondazione Comunista Massa chiama in causa Massa e Montignoso sull'aeroporto del Cinquale
Ancora dubbi sull'aeroporto del Cinquale da parte di Rifondazione Comunista Massa: "Che il progetto vincitore della gara del Comune di Massa per la gestione dell'Aeroporto del Cinquale non…

"Il Consorzio torni a essere trasparente e super partes”: l'appello di Maria Teresa Baldini
«Difendiamo il territorio» – dichiara Maria Teresa Baldini, consigliera del Consorzio di Bonifica Toscana Nord – «perché la gestione di un ente così strategico deve basarsi su trasparenza,…

IMM paziente tenuto in vita artificialmente: l'analisi del segretario comunale di Forza Italia Giuseppe Bergitto
CarraraFiere un paziente ormai morituro: è questa l'analisi fatta dal segretario comunale di Forza Italia Carrara Giuseppe Bergitto che spiega: "IMM è una delle principali aziende partecipate del…

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso da Marco Guidi coordinatore provinciale Fratelli d'Italia e da Massimiliano Manuel coordinatore comunale Fratelli d'Italia.
"Mentre Eugenio Giani si lancia in promesse ambiziose per portare la sanità toscana al primo posto in Italia, chi vive fuori dal triangolo Pisa-Firenze-Siena assiste da anni a una realtà ben diversa. La sanità pubblica in Toscana è oggi un sistema sempre più sbilanciato, centralizzato nelle solite città, mentre le periferie, come la provincia di Massa-Carrara, sono condannate all'isolamento e al progressivo indebolimento dei servizi essenziali. A leggere le dichiarazioni del presidente uscente, sembrerebbe che la Toscana sia un modello perfetto: "seconda in Italia per qualità della sanità pubblica" e pronta a salire sul gradino più alto del podio. Ma basta guardare i disagi quotidiani dei cittadini nelle aree marginali per capire quanto questa narrazione sia scollegata dalla realtà. Liste d'attesa infinite, personale medico insufficiente, reparti depotenziati o a rischio chiusura: questa è la sanità che conoscono i cittadini apuani, sempre più costretti a rivolgersi altrove per ottenere cure tempestive e adeguate. L'accentramento su Firenze, Pisa e Siena non è una novità: è la regola. Tutte le riforme sanitarie targate Giani hanno avuto come effetto quello di rafforzare i grandi poli universitari e ospedalieri a discapito delle province. E ora si parla addirittura di fare della Toscana il centro nazionale per lo studio dell'intelligenza artificiale. Anche in questo caso, i territori che già godono di risorse e infrastrutture continueranno a crescere, mentre il resto della regione resta spettatore. Sul fronte occupazionale, il presidente rivendica una crescita del tasso di occupazione dal 65% al 70% in cinque anni. Ma la verità è che questa crescita è frutto delle politiche nazionali del governo Meloni, non certo delle scelte della Regione. La riforma del mercato del lavoro, la spinta alla formazione tecnica, l'abolizione del reddito di cittadinanza – che ha riportato molti cittadini al lavoro – sono tutte misure portate avanti da un governo che Giani ha sempre osteggiato. Infine, sul tema dell'istruzione, si promette di investire sugli ITS, gli istituti tecnici superiori. Ma anche qui servirebbe coerenza: non basta parlarne nei convegni, bisogna aprirli davvero nei territori che ne sono ancora privi. In provincia di Massa-Carrara, ad esempio, si attende da anni un investimento concreto in questo senso. La verità è che Giani non può fare altro che rincorrere i risultati ottenuti grazie all'azione del governo nazionale e delle amministrazioni locali guidate dal centrodestra. Mentre lui parla di "valori fondamentali" e "successi toscani", i cittadini delle province più trascurate continuano a confrontarsi con disservizi, mancanza di prospettive e una politica regionale sempre più autoreferenziale".
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“La vicenda del Murlungo passerà come emblema di questa esperienza amministrativa di Carrara, esperienza che ormai in molti auspicano arrivi al capolinea”: è quanto affermano dal comitato Avenza Si R-Esiste che ha ripercorso tutte le tappe della vicenda: “È da subito parsa assurda la dislocazione del progetto dalla ex Colonia Vercelli all’area ex SIN del Murlungo. Nel novembre 2023, l'assemblea dell’ERP di Massa Carrara aveva approvato la costruzione di 28 nuovi alloggi poplar nell’area dell’ex Campo Profughi. Il Progetto presentato dal commune di Carrara, che ha un potere decisionale in Erp del 40 per cento, aveva superato quello presentato dal commune di Massa per la zona Casette. Il Comitato Si R-Esiste ha, in più occasioni, ribadito che un intervento da sei milioni di euro in quella zona di Marina, avrebbe portato all’avvio del recupero di un bene pubblico in stato di abbandono, e, soprattutto, avrebbe consentito a famiglie in stato di bisogno, di abitare in una zona confortevole, munita di ogni servizio: prerogative,, queste alla base di una logica che il sociale dovrebbe fare propria. In una successiva assemblea di Erp nel 2024, a quanto pare, l’amministrazione comunale di Carrara, avrebbe sostituito il pogetto iniziale con quello in zona Murlungo, in quanto presumibilmente ritenuta dalla stessa amministrazione comunale più adatta.
Da quando è venuto a conoscenza di ciò, il Comitato Si R-Esiste si è mobilitato per mostrare l’erroneità di tale scelta, che pare a tutti gli effetti inadeguata e sintomatica di una totale non conoscenza dei luoghi. Da lì la necessità di organizzare due settimane fa un corteo di protesta a cui hanno aderito più di 200 persone, per fare rumore sulla vicenda e fare luce sui punti palesemente dolenti di tale ubicazione: mancanza di viabilità, rete fognaria insufficiente, assoluta assenza di servizi, ma soprattutto grandi e gravi incertezze sulla salubrità della zona scelta, che ancora paga il prezzo dell’inquinamento mai seriamente affrontato dell’area, che era SIN e poi SIR.
Un consiglio comunale disarmante ha buttato giù definitivamente la maschera sulla qualità e spessore di chi amministra la città: l’intervento dell’avvocato Antonio Battolla, portavoce di Si R-Esiste e dei cittadini coinvolti, non è stato ritenuto degno di una sola parola di replica o giustificazione da parte del primo cittadino, e neppure di uno sguardo. D’altra parte, è prassi consolidata del sindaco e di molti assessori non prestare attenzione a chi parla e distrarsi col cellulare. Cosa che non va assolutamente bene. Come Comtato Avenza Si R-Esiste abbiamo trovato estremamente disdicevole la risposta dell’assessore Moreno Lorenzini che, dopo l’infelice battuta sul fatto che noi non volessimo le case popolari, cosa assolutamente infondata e in netto controstato con la nostra costante attenzione ad un sociale non alla rovescia come quello proposto, ha provato a salvare il progetto con farraginose giustificazioni, ben smontate dagli interventi di Maria Mattei e di Andrea Vannucci, consiglieri comunali e dalle immediate proteste dei cittadini di Avenza. Siamo arrivati così alle ultime fasi della vicenda: il sindaco, dopo avere attaccato il presidente dell’ERP dottor Panfietti (fresco di rielezione con il voto anche del sindaco Arrighi) attribuendogli responsabilità non di sua competenza e vanificate dallo stesso ruolo ricoperto da chi ha proposto tale progetto, ha rimbalzato la colpa sulla maggioranza, che avrebbe deciso in tal senso.Infine abbiamo letto la nota del PD, che, di fatto prende le distanze da questa decisione, rendendo palese che il progetto del Murlungo non posava solo su un terreno malsano, ma che anche le fondamenta decisionali non erano solide.Il Comitato Si R-esiste, a prescindere dagli ultimi eventi, continuerà a far sua la battaglia per rendere questa zona, degna di essere non solo vissuta in sicurezza da chi già vi vive ma anche evitando che un’eccessiva cementificazione in una zona fragile sotto molti aspetti, deteriori definitivamente quanto già appare assi critico”.
Il comitato Avenza Si R-Esiste ha preparato anche una dichiarazione che è stata firmata da diversi cittadini. Ecco il testo:
"Noi cittadini di Avenza che risiediamo nella zona che da disposizioni del Comune di Carrara (ribadite e difese nel consiglio del 15 luglio scorso) sarebbe stata deputata alla costruzione di un edificio per 28 alloggi popolari, abbiamo fin da subito evidenziato l'errore di tale scelta.Per noi che ci viviamo quotidianamente, questa costruzione renderebbe ancora più difficili le condizioni di vivibilità della zona, in cui manca una viabilità scorrevole, in cui i mezzi di soccorso già faticano a passare, con strade strette, polverose, non curate, abbandonate e tenute pulite solo da chi abita la zona. Un'ulteriore congestione di traffico porterebbe al collasso la percorribilità. Da anni attendiamo interventi per migliorare la zona in cui viviamo. Che senso ha cementificare ancora in zona alluvionabile? Che senso ha costruire in una zona che andrebbe bonificata in primis per noi cittadini che la abitiamo? Senza considerare gli orribili odori ormai giornalieri che provengono dal vicino Cermec. Che senso ha non favorire prima il miglioramento delle condizioni per gli attuali residenti e poi semmai verificare la possibilità di nuove costruzioni? Il nostro timore è stato fin dall'inizio di trovarci a combattere una lotta impari, inascoltati e con i giochi già fatti. La nostra gratitudine va al Comitato SI R-ESISTE, che ci ha ascoltato e fatto propria la nostra battaglia che ha condiviso fin dall'inizio, promettendoci con onestà solo di unire la loro voce alla nostra nel grido disperato contro tale decisione, per noi e per i destinatari stessi di tale progetto. Ci siamo trovati con persone che hanno messo a disposizione, tempo, idee, energie e competenze. Non sappiamo come andrà a finire questa brutta pagine dell'attuale amministrazione comunale, ma dobbiamo fin da ora ringraziare il Comitato di cui ci sentiamo già parte integrante come loro si sentono parte di noi".
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Da settimane assistiamo a un dibattito interno al Comune di Carrara, sul quale questa amministrazione non intende intervenire sotto alcun profilo. Tuttavia, si tratta di una questione di interesse territoriale, riguardante l’utilizzo del finanziamento regionale per la realizzazione di nuovi alloggi popolari. Per comprendere appieno la vicenda, è utile fare un passo indietro e ricostruire quanto accaduto. Il Comune di Massa, così come quello di Carrara, era stato inserito nella graduatoria del programma PINQUA per due progetti inizialmente non finanziati: per Carrara, l’intervento previsto all’ex colonia Vercelli, comprendente diverse opere tra cui la realizzazione di alloggi popolari; per Massa, un progetto che prevedeva sia la riqualificazione della Filanda di Forno sia la costruzione di nuovi alloggi popolari nella località Casette. Quando, tempo fa, la Regione Toscana emise un bando per finanziare nuovi alloggi popolari, si aprì un confronto all’interno del LODE per decidere quale dei due progetti sostenere, se quello di Carrara o quello di Massa. In quella circostanza, i comuni amministrati dal centrosinistra decisero di appoggiare la proposta del Comune di Carrara, ritenendo prioritari i 24 alloggi previsti rispetto ai 18 previsti per Massa. Il Comune di Massa, pur riconoscendo che il numero degli alloggi a Carrara fosse superiore, sottolineò che quest’ultimo possedeva già un patrimonio abitativo popolare significativamente maggiore rispetto a Massa, con molte unità ancora da recuperare e ristrutturare. Inoltre, l’intervento a Casette avrebbe consentito la riqualificazione di un borgo montano a rischio spopolamento, generando un impatto sociale potenzialmente più rilevante. All’epoca prendemmo comunque atto della decisione, senza sollevare alcuna contestazione, obiezione o polemica, proprio nel rispetto dei rapporti istituzionali. Apprendiamo tuttavia, in queste settimane, che il Comune di Carrara non solo non è ancora riuscito ad avviare l’intervento e quindi a utilizzare i fondi regionali, ma ha anche deciso — per ragioni su cui non intendiamo esprimere giudizi — di spostare il progetto dall’ex colonia Vercelli alla zona del Morlungo, oggi anch’essa oggetto di discussione. Con il solo intento di evitare che preziose risorse regionali vadano perdute per il nostro territorio, l’amministrazione comunale di Massa intende formalizzare nei prossimi giorni agli enti competenti la propria disponibilità a subentrare, utilizzando le medesime risorse per realizzare l’intervento previsto nella località Casette.
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"La mozione approvata in Consiglio comunale su Massa Città della Cultura aveva l'obbiettivo di trovare, oltre alla condivisione e al sostegno trasversale di più enti, anche quello di tutte le forze politiche dell'assise massese, con il fine di accogliere proposte e di costruire un progetto, nonchè per rafforzare l'impegno su ogni fronte per far diventare tale idea ambiziosa una realtà. - dichiara Eleonora Cantoni, Segretario e consigliere comunale Lega Massa - Un risultato che l'Amministrazione Persiani sogna per la propria città e che potrebbe, non solo essere volano importante dello sviluppo culturale, turistico e dunque anche economico del Comune ma anche uno strumento con cui risvegliare la coscienza, la consapevolezza e l'orgoglio di un'identità territoriale e di una cultura di appartenenza storico culturale che tutti i cittadini massesi, per nascita o per scelta, dovrebbero avere. Teniamo conto poi di come un tal riconoscimento riverserebbe influenza positiva a cascata su tutto il territorio provinciale. Lo ha capito bene la Lega, la maggioranza, la minoranza di centrodestra. Lo ha compreso fortemente la Provincia e tutti i Sindaci dei suoi comuni, nonchè la Regione Toscana, tutte parti fondamentali che hanno deciso di collaborare e mettere insieme le forze unite, per la prima volta superando i diversi colori di partito, spinte dal solo Amore per il territorio. Lo hanno capito tutti tranne il PD e il centrosinistra massese, che con il loro voto contrario, non solo sono andati contro la maggioranza di Persiani, ma contro una città, un territorio intero, la Provincia e la Regione, enti amministrati dal centrosinistra, nonchè contro Sindaci del loro partito. Dicono di averlo fatto in nome di una mancanza di condivisione di un progetto che ancora non esiste e per la cui costruzione si chiedeva, proprio con la stessa mozione, la loro collaborazione in virtù del principio di spirito di squadra. Un cortocircuito che si complica ancora di più quando alcuni di loro, che rivestono il duplice ruolo di consiglieri comunali e provinciali, si sono espressi fortemente contrari nell'assise comunale e fortemente a favore nel contesto provinciale. Alla luce di tutto ciò ci chiediamo quale possa essere il vantaggio di una scelta di chiusura, che porta i consiglieri del PD e del centrosinistra massese solo all'isolamento nel panorama amministrativo comunale, provinciale e regionale nonchè nei loro stessi partiti. Ne hanno fatto una questione di forma, dicono, ma alla fine conta la sostanza: i fatti dimostrano che loro, incapaci di superare gli steccati partitici, non sono mossi dall'amore verso la città. Adesso i tempi sono maturi - conclude - per cominciare a buttare giù il progetto: chissà se chi, uscito dalla porta votando contrario in consiglio comunale con tanto di clamore mediatico, rientrerà dalla finestra in sordina per apportare il proprio contributo partecipando sotto altra veste".
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Durante la seduta del Consiglio Comunale di Massa del 31 luglio, la consigliera Dina Dell’Ertole, della lista “Massa è un’Altra Cosa”, ha espresso il proprio dissenso rispetto alla mozione presentata dalla maggioranza riguardante la candidatura della città a Capitale Italiana della Cultura. Pur riconoscendo l’importanza e il valore dell’iniziativa per la promozione del territorio, Dell’Ertole ha sottolineato come il percorso avviato sia stato condotto senza un adeguato coinvolgimento di tutto il Consiglio Comunale e, in particolare, delle forze di opposizione.«Un progetto così strategico – ha dichiarato – deve necessariamente poggiare su un ampio confronto democratico e sulla trasparenza, elementi che ad oggi sono mancati.» La consigliera ha evidenziato la mancata partecipazione nelle fasi iniziali, la costituzione del comitato promotore senza un confronto condiviso e la successiva presentazione della mozione da parte della maggioranza solo in una fase ormai avanzata, riducendo il ruolo del Consiglio a una mera formalità. Dell’Ertole ha ricordato che l’opposizione, nella sua interezza, rappresenta i consensi di una nutrita pluralità di cittadini massesi, che hanno il diritto di essere adeguatamente rappresentati e informati. «Proprio per questo – ha aggiunto – sarebbe stato fondamentale coinvolgere sin dall’inizio le minoranze, che rappresentano una parte consistente e viva della nostra comunità.» Nonostante la contrarietà espressa, la consigliera ha ribadito il suo amore per Massa e la volontà di vedere la città valorizzata al meglio. «La mia opposizione nasce dal desiderio che questa candidatura possa essere realmente rappresentativa e condivisa, coinvolgendo tutte le realtà politiche e culturali locali, per costruire insieme un progetto solido e credibile.»Dell’Ertole ha quindi invitato la Giunta e il Sindaco a riaprire un confronto aperto e trasparente, garantendo il coinvolgimento effettivo di tutte le forze politiche e delle realtà culturali del territorio, affinché il percorso verso la Capitale Italiana della Cultura diventi una vera occasione di crescita per tutta Massa.
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"Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Carrara ammette, nero su bianco, quello che i cittadini vivono ogni giorno sulla propria pelle: tre anni di immobilismo, silenzi, disconnessione con la realtà e assenza di iniziativa politica" la dichiarazione è del consigliere di FdI Massimiliano Manuel che spiega: "Con un tardivo slancio di autocritica, il capogruppo Gianmaria Nardi, ha ammesso pubblicamente che finora il contributo del Pd all’azione amministrativa è stato pressoché nullo, con una sola mozione concretamente attuata in tre anni. È una confessione grave che suona come un atto d’accusa alla loro stessa gestione e al fallimento di un modello amministrativo senza visione e senza guida. Non solo: è evidente lo scollamento tra il Pd e il sindaco Arrighi, da loro stessi scelta e sostenuta. Un sindaco “esterna” alla politica, che secondo il Pd doveva rappresentare una ventata di novità, ma che in realtà ha evidenziato tutti i limiti di un approccio esclusivamente burocratico e privo di sensibilità politica. Lo dicono loro stessi: «Serve tornare a far sentire anche la voce politica». Ma se ne accorgono dopo oltre metà mandato.Quanto al rilancio, le “sette proposte” con cui tentano di recuperare il tempo perduto sembrano un elenco di buoni propositi più che un piano strutturato, con idee già note, promesse riciclate e vaghe ipotesi per il futuro. Una “task force per il decoro urbano”? Dopo anni di segnalazioni inascoltate da parte dei cittadini su buche, rifiuti, aiuole incolte, ora si accorgono che il degrado è diventato insostenibile. Lo dicono loro: «Piccoli problemi che se non risolti diventano enormi». Ma sono già diventati enormi, e proprio grazie alla loro inerzia. Lo stesso discorso vale per l’ex Mediterraneo, simbolo di un’area lasciata al degrado per anni: ora si riscopre strategica per il parcheggio, con fondi già stanziati da tempo ma mai trasformati in lavori concreti. E l’idea di coinvolgere grandi aziende nel piano mobilità è l’ennesima prova che non c’è una visione di città, ma solo reazioni tardive a problemi evidenti. Quanto alla cultura e all’emergenza abitativa, servono piani strutturali, non spot. Un grande evento culturale ogni due anni non basta a rilanciare l’attrattività di Carrara. E sul tema casa, si propongono soluzioni che avrebbero potuto – e dovuto – essere messe in campo a inizio legislatura. Ma la conclusione è che è troppo tardi per i ripensamenti. Il Pd prova a rilanciare la propria azione a metà mandato, dopo aver trascorso tre anni a inseguire un’amministrazione che loro stessi definiscono senza voce politica. È una retromarcia che certifica, senza alibi, il fallimento del progetto Arrighi e di chi l’ha sostenuta".
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Nel corso dell'ultima seduta del Consiglio Provinciale è stata adottata la proposta del nuovo Piano Provinciale di Protezione Civile 2025, frutto di un intenso lavoro di aggiornamento delle procedure di intervento e di revisione del quadro dei rischi tra gli Uffici provinciali e la Prefettura, con il coinvolgimento dei comuni.Si tratta di un documento strategico di fondamentale importanza per la sicurezza e la gestione delle emergenze a livello territoriale provinciale: rappresenta infatti un significativo passo avanti nell'organizzazione della risposta pubblica in situazioni critiche, in linea con le attuali norme in materia.Il Piano nasce da un'analisi delle vulnerabilità locali, partendo dalla geografia e morfologia della nostra provincia, caratterizzata da un'alternanza di aree montane, collinari e costiere, comprendendo non solo l'esame di eventi naturali come alluvioni, frane, terremoti, incendi boschivi, ma anche di eventi di altra origine come incidenti industriali o emergenze sanitarie.L'obiettivo prioritario è quello di migliorare la risposta complessiva coordinata del "Sistema" provinciale di Protezione Civile, adeguando l'azione sinergica delle strutture tecniche dell'Amministrazione con le forze del Volontariato e di tutte le altre Strutture Operative operanti a livello provinciale, migliorando la comunicazione e il coordinamento tra le istituzioni attraverso il ruolo centrale della Sala Operativa Provinciale di protezione civile, per cercare di garantire una risposta più efficace in caso di emergenze e calamità naturali. Altro obiettivo del piano è quello di sensibilizzare la cittadinanza rispetto alla prevenzione e ai comportamenti corretti di fronte ai rischi del territorio, anche attraverso la promozione ed il supporto alle campagne informative per i cittadini da parte dei Comuni, e, nello steso tempo, alla realizzazione di esercitazioni periodiche sul territorio e di momenti formativi per operatori e volontari.L'iter del Piano prevede adesso l'invio alla Regione Toscana, alla Prefettura di Massa-Carrara, ai comuni del territorio e alle organizzazioni locali di volontariato di protezione civile per le eventuali osservazioni per poi tornare in Consiglio Provinciale per l'approvazione definitiva.
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La consigliera Maria Mattei ribadisce la sua posizione sul caso Murlungo e spiega il suo sostegno alla battaglia avviata dal comitato Avenza Si R-Esiste: "Sono certa che ormai sul Murlungo scenderà la parola fine. Tante persone hanno gridato un secco "No" ad un progetto scellerato. Lo abbiamo fatto tutti insieme scendendo per le strade di Avenza con Avenza Resiste, lo abbiamo fatto in consiglio comunale il 15 luglio, lo abbiamo fatto dando vita ad un dibattito sui social. Abbiamo detto tante volte che costruire al Murlungo significava costringere 28 famiglie ad un ambiente insalubre, al centro di un sito di interesse regionale, sopra una falda che una ordinanza sindacale del 2019, tuttora in vigore, preclude a qualsiasi uso. Quelle case condannerebbero 28 famiglie a vivere in una zona senza servizi, senza una farmacia, in attesa di una urbanizzazione che non avrebbe risolto alcun problema. In questi giorni abbiamo assistito ad un valzer di rimpalli incredibile e francamente vergognoso. Dapprima, il sindaco rivendica quella scelta e afferma la sua volontà di procedere, sostenuta dal fiume di parole dell’assessore all’urbanistica, dal PD e dalla maggioranza che, in consiglio, parlano della necessità di spendere quei sei milioni di euro a qualunque costo.È poi bastato l’intervento di ERP che ha sottolineato, di fronte alle proteste della gente e dei Sindacati, che quella scelta era stata voluta dal sindaco, che si è opposto al progetto a Marina, per assistere ad una piroetta che ha dell’incredibile e ad uno scaricabarile inaccettabile.Il primo cittadino ha fatto marcia indietro, durante l’ultimo consiglio, e ha detto che non era sua intenzione consumare suolo, che non voleva procedere con il Pinqua a Marina per non cementificare quella zona, come se edificare al Murlungo non significasse una colata di cemento. Ha detto che non voleva costruire a Marina perché è una zona priva di strade e parcheggi, come se al Murlungo ce ne fossero.Alla fine, chi voleva costruire in una zona dove la Regione Toscana stessa impedisce di edificare al di sotto della linea di campagna?In un crescendo incredibilmente imbarazzante, il sindaco ha poi scaricato le scelte su chi era andato in Regione e cioè l’assessore al ramo e ERP. Neanche in una commedia con un intreccio da terza categoria.Il PD, partito di maggioranza, oggi cerca di uscire da questo grande pasticcio e richiama la necessità di pensare ad un’area diversa dal Murlungo. Se così sarà, sarà una nostra vittoria, ma siamo consapevoli che il lavoro non è finito.Occorrono scelte urbanistiche corrette, proposte sociali attente al benessere delle famiglie capaci di sperimentare nuovi modi di costruire che “restituiscano” i territori non alle speculazioni e all’edilizia, ma alla bellezza, alla cura del territorio e delle persone a partire dalle fasce più deboli che hanno il diritto di aprire le finestre sul verde delle pinete, vicino al mare, piuttosto che su linee ferroviarie e depositi polverosi di aree artigianali e industriali da bonificare".
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Inizieranno entro il mese di settembre 2025 i lavori del primo lotto dell'intervento previsto sul lato di via Guidoni del Palazzo Ducale di Massa con una durata prevista di 365 giorni: si è infatti conclusa il 29 luglio 2025 la procedura di gara con l'individuazione della ditta a cui verranno affidati i lavori una volta espletate le verifiche previste per legge. Si tratta di una ditta toscana specializzata da lungo tempo in questa tipologia di intervento. L'importo complessivo ammonta a 789 mila 650 euro di cui 640.315,68 euro per lavori a base di gara.Sul primo lotto occorre ricordare che era già stata espletata una precedente gara con l'assegnazione dei lavori, ma in sede di esecuzione si è reso poi necessario arrivare ad una risoluzione del contratto e quindi indire una nuova procedura di gara, dopo una revisione del progetto con aggiornamento del computo relativo ai costi. Si è dovuta esperire nuova gara in quanto nella precedente era presente solo una ditta. Per quanto riguarda l'intervento sul secondo lotto, relativo alla parte restante del Palazzo Ducale, sulla base del finanziamento disponibile (4 milioni 275 mila 350 euro), è stata affidata la progettazione esecutiva e la direzione dei lavori a un raggruppamento di professionisti formato dall' architetto Anna Della Tommasina, dall'ingegnere Massimo Badalassi, dalla geometra Tiziana Marrazzo e dall'ingegnere Matteo Marchetti. Il progetto esecutivo è in corso di redazione e sarà approvato entro la fine del 2025 e con gli inizi del 2026 sarà avviata la procedura di gara per l'affidamento dei lavori.
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