Politica
Il Circolo Pd Bondano, Casone, Ricortola, Partaccia denuncia: «Ritiro rifiuti in difficoltà, la frazione è sporca»
Strade sporche, cassonetti strapieni e un servizio di raccolta che non riesce a stare al passo con le necessità del territorio. Sono queste le criticità denunciate dal Circolo…

Cava Fornace, il gruppo di maggioranza di Montignoso replica alla Lega: “Basta propaganda, serve responsabilità istituzionale”
Il gruppo di maggioranza del Consiglio Comunale di Montignoso ha deciso di intervenire in merito alle dichiarazioni della Lega su Cava Fornace per fare chiarezza e riportare il…

Piano parcheggi per Marina di Carrara che tenga conto delle esigenze dei residenti: la richiesta di Associazione Arca
Marina di Carrara, città di mare e meta turistica estiva, vive ogni anno un incremento esponenziale di presenze durante i mesi caldi. Se per i visitatori questa è…

"Massa e Ospedale del Cuore sono un esempio importante dell'impegno umanitario dell'Italia": l'onorevole Bergamini di Forza Italia visita i bambini palestinesi curati a Massa
L'onorevole Deborah Bergamini, vicesegretario nazionale di Forza Italia, ha visitato nella mattinata di giovedì 14 agosto 2025 l'ospedale del cuore di Massa, OPA. Bergamini,…

Privilegiati, beneficiati dalla politica e responsabili del degrado di Massa: Brunetti e Rivieri di Indipendenza si scagliano contro Persiani e Forza Italia
Durissimo attacco all’amministrazione massese del sindaco Francesco Persiani e a Forza Italia Toscana arriva dai responsabili comunali e provinciali di Indipendenza, Gian Luca Brunetti e Mauro Rivieri, peraltro…

"Giravolta del Pd sui beni estimati": il consigliere Martinelli ripercorre la vicenda in consiglio regionale
Si riaccende la polemica sui beni estimati. Il consigliere comunale di Carrara Matteo Martinelli interviene per ricostruire i passaggi della vicenda durante il periodo in cui consigliere regionale…

"Piscina di Carrara, probabile buco nell'acqua": la critica di Giuseppe Bergitto segretario comunale di Forza Italia Carrara
Giuseppe Bergitto, segretario Forza Italia Carrara, relaziona sul caso dei lavori ancora non ultimati alla piscina di Carrara centro: "L’annosa vicenda della piscina di Carrara centro da un…

Caldo torrido e fontane spente a Massa: la segnalazione di Italia Nostra Massa Montignoso
Fontane a secco a Massa, Italia Nostra Massa Montignoso torna a rivolgersi al sindaco: "Abbiamo più volte denunciato la cattiva manutenzione delle nostre fontane pubbliche e solo…

Il Polo P&S: in via Pisa la riparazione stradale è durata meno di 24 ore
“Questa mattina mentre andavo al lavoro percorrendo via Pisa ho dovuto constatare come la riparazione stradale effettuata ieri mattina sia durata meno di ventiquattro ore e così ho…

Amministrazioni accusate di abusivismo che restano in silenzio: Rifondazione Comunista Massa chiama in causa Massa e Montignoso sull'aeroporto del Cinquale
Ancora dubbi sull'aeroporto del Cinquale da parte di Rifondazione Comunista Massa: "Che il progetto vincitore della gara del Comune di Massa per la gestione dell'Aeroporto del Cinquale non…

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Il consigliere comunale PD Nicola Marchetti segnala, allarmato, un trend che sta creando problemi e apprensione in molti concittadini, soprattutto a quelli più fragili.“Nelle ultime settimane - dichiara Marchetti - una moltitudine di concittadini mi ha segnalato una situazione davvero spiacevole. Col progressivo pensionamento dei medici di famiglia più anziani, i nuovi dottori preferiscono concentrare la propria attività negli ambulatori di Carrara città, Avenza e Marina di Carrara, lasciando sguarniti gli studi di alcune zone che non sono davvero periferiche per la nostra città, come ad esempio Fossola e Bonascola. Una situazione che, oltre a rendere complicato il raggiungimento degli ambulatori da parte dei più anziani e da noi disabili, crea pure pressione e affollamento nei plessi più frequentati”. “Su questo argomento è mia intenzione presentare al prossimo consiglio comunale una mozione affinché si riesca ad aprire un dialogo con la dirigenza Asl per garantire una presenza costante dei medici di famiglia in tutti gli ambulatori esistenti nel nostro territorio comunale. Si tratta di un tema sentito da tutti, ma che crea effetti devastanti nelle persone più fragili. La mozione verrà presentata come un invito al nostro sindaco, Serena Arrighi, affinché sia la portavoce di questo appello presso l’Asl per individuare una procedura atta a sensibilizzare i nuovi medici di famiglia e trovare una soluzione. Immagino di non essere l’unico consigliere ad essere stato contattato, ma ritengo come membro di maggioranza che sia mio dovere cercare di stimolare una soluzione pratica ad un problema come questo perché il servizio che fa il medico di base resta fondamentale: sulla sua figura si base da sempre il modello sanitario nazionale e quello toscano in particolare”.
Bilancio EVAM approvato dal consiglio comunale di Massa: i dubbi del Polo progressista e di sinistra
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Il Polo progressista e di sinistra commenta l'approvazione del bilancio di EVAM:"L’approvazione del bilancio di EVAM avvenuta il 28 Maggio scorso ci ha preoccupato. Già da tempo abbiamo provato a sollevare il problema della tenuta dei conti della società, da tempo abbiamo provato a portare all’attenzione dell’amministrazione e del consiglio comunale la correttezza e la sostenibilità di alcune azioni intraprese dall’azienda nel recente passato, ma non abbiamo avuto alcun riscontro, solo un silenzio assordante. Oggi ci troviamo di fronte documenti tecnici che invece confermano i nostri dubbi che avevamo provato a mettere sul piatto della discussione. Il Revisore contabile evidenzia come gli indici di sostenibilità finanziaria siano sotto i valori minimi, evidenzia il notevole incremento subito dai debiti tributari a breve e come siano necessari continui “monitoraggi sugli andamenti economico finanziari” che possano far emergere “dubbi e/o incertezze in ordine alla continuità aziendale”: il tutto con una premessa, cioè che tutto questo sia stato “già declinato nella precedente relazione di bilancio chiuso alla data del 31 dicembre 2023”. Quindi la situazione di difficoltà finanziaria dell’azienda non nasce oggi, ma ha radici negli anni passati e non c’è stato evidentemente alcun miglioramento. Anche il collegio sindacale ricorda che nel corso del 2024 ha “sollecitato il CDA ad attivarsi verso l’Assemblea dei soci per gli opportuni provvedimenti” avendo “riscontrato il permanere della situazione di forte tensione finanziaria”.La stessa Banca Etica, che ha una importante linea di finanziamento con EVAM, ha ridotto l’affidamento in essere a seguito della “valutazione svolta in occasione della revisione periodica, sui principali indicatori patrimoniali, economici e finanziari presenti e prospettici.”. Banca Etica ha informato di questa situazione gli organi di controllo in ottemperanza ad un obbligo derivante dal Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza (CCII), codice che si pone, attraverso la trasparenza, di prevenire e gestire le crisi aziendali. All’inizio di Febbraio 2025, il 14 per essere precisi, i soci, cioè l’amministrazione comunale, è stata informata “del permanere della crisi finanziaria e del rischio di un suo aggravamento in mancanza di adeguate contromisure”.
Di tutto questo il consiglio comunale non è mai stato informato. Anzi ogni volta che abbiamo provato a sollevare il problema siamo stati “aggrediti” verbalmente e minacciate, neppure troppo velatamente, azioni contro di noi.Chiaramente la trasparenza non fa parte del lessico di questa amministrazione che, in tutta evidenza, ha approvato il bilancio del 2023 ed era al corrente della situazione di difficoltà già dall’ottobre 2023, come segnala il Revisore contabile in ottemperanza agli obblighi di legge, senza mai portare a conoscenza il consiglio comunale della situazione economico-finanziaria di EVAM. Oggi approva il bilancio 2024, con un utile finale di 689 euro, con una situazione che non è migliorata, anzi peggiorata alla luce delle prese di posizioni di Banca Etica, con ulteriori moniti degli organi di controllo che non lasciano dubbi sulla situazione di tensione dei conti di bilancio.Non possiamo che essere preoccupati di tutto questo, per la continuità aziendale e per la tenuta occupazionale conseguente. A pensare male di fa peccato, ma spesso ci si azzecca, diceva qualcuno, e non vorremmo che tutto questo facesse parte di un disegno preciso per “svendere” EVAM, metterla nelle mani di qualche grande operatore del settore: perdere in questo modo un’ azienda pubblica che, a detta dell’amministratore delegato, ha “una qualità di prodotto non paragonabile” a quella dei competitors, sarebbe uno smacco per tutta la città oltre che una minaccia concreta sulla gestione delle sorgenti di acqua del nostro territorio.
Un’ultima nota. Ci è molto dispiaciuto leggere nella nota integrativa di bilancio questo passaggio in relazione alle situazioni internazionali che avrebbero influenzato i conti di EVAM:” a causa dei forti shock causati prima di tutto dalla nascita del conflitto in Ucraina, con le relative sanzioni alla Russia, e poi dallo scoppio del tumulto il Medio Oriente”. Definire “tumulto” il genocidio in atto in Palestina che ha determinato la morte di 55’000 persone, tra cui migliaia di bambini e bambine, non dovrebbe essere accettabile da nessuna amministrazione che invece, quel documento, ha approvato senza battere ciglio".
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Gravissima situazione di Viale della Repubblica, secondo il consigliere di Massa è un'altra cosa Ivo Zaccagna che segnala come la strada sia stata lasciata completamente al buio da settimane. "Nonostante le segnalazioni inviate, ad oggi nulla è stato fatto per ripristinare l’illuminazione pubblica in una delle arterie più trafficate e frequentate del nostro territorio.Questa non è solo una questione di decoro urbano, ma riguarda in primis la sicurezza dei cittadini.Nella notte tra ieri e oggi sono stati segnalati anche episodi di furti in zona via Stradella, che confermano purtroppo quanto da tempo stiamo denunciando: la mancanza di luce favorisce un clima di insicurezza e rende le persone vulnerabili, specialmente nelle ore serali.Ricordo che lungo Viale della Repubblica e nelle aree limitrofe sono presenti impianti sportivi, frequentati quotidianamente da giovani, bambini e famiglie, oltre a diverse aziende operative anche in orari notturni.È inaccettabile che un’area così viva e importante per il tessuto economico e sociale della città venga trascurata in questo modo. È per queste ragioni che torno a chiedere con urgenza e fermezza il ripristino immediato dell’illuminazione pubblica in Viale della Repubblica, per garantire la sicurezza stradale e personale di chi transita e lavora nella zona; un incremento dei controlli da parte delle forze dell’ordine, specialmente nelle ore serali e notturne, per contrastare episodi criminosi e prevenire ulteriori atti illeciti e una programmazione seria e puntuale della manutenzione urbana, affinché simili situazioni non si verifichino più e la città possa contare su servizi affidabili e continuativi.Non possiamo più permettere che le segnalazioni dei cittadini restino lettera morta.Chi amministra ha il dovere di ascoltare e agire, garantendo a tutte e tutti condizioni di sicurezza, vivibilità e decoro.Il silenzio delle istituzioni non può essere la risposta a chi chiede solo di vivere in una città più sicura, curata e accogliente".
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Hanno definito "ipocrita" il cartello che riporta lo skyline delle Apuane viste dalla passeggiata sul molo ed hanno invitato a boicottare il cartello e la cerimonia di inaugurazione che si è tenuta nella mattinata di sabato 21 giugno alla presenza del sindaco di Carrara Serena Arrighi e del principale fauutore dell'installazione, il professor Riccardo Canesi. L'ipocrisia, per il gruppo Apuane Libere starebbe nel fatto che proprio dal porto di Marina di Carrara salpano le navi cariche di marmo e nel fatto che molti soggetti istituzionali si sarebbero piegati a "questa ennesima narrazione tossica sovvenzionata da chi giornalmente commercia con le montagne sopra Carrara". "Alcuni soci dell’organizzazione di volontariato Apuane Libere spiegano i contestatori - hanno assistito inorriditi all’inaugurazione di un farsesco cartello in alluminio con lo skyline delle Alpi Apuane rappresentato schematicamente senza la distruzione dovuta alle cave.L’istallazione, promossa ipocritamente da alcune sezioni di ben note associazioni riconosciute a livello nazionale in combutta con l’avida amministrazione comunale di Carrara e con qualche personaggio in cerca di poltrona, è stata posta sul nuovo molo di Marina di Carrara, pretendendo di elencare le stesse montagne che ogni giorno vengono divorate da escavazioni intensive: insomma un bel cartello da guardare mentre le Apuane reali spariscono, progettato artatamente in una cornice turistica dentro cui incastonare l’ipocrisia ambientale che ormai si è fatta sistema. Il cartellone – continuano dall’associazione ambientalista – se da una parte promette di offrire al cittadino e al forestiero uno sguardo informato sul profilo montano e sulle poche cime rimaste ancora integre, dall’altra si dimentica di palesare che quel profilo cambi a vista d’occhio, con versanti interi che crollano e spariscono per riempire container e navi di sassi di ogni pezzatura (a Marina di Massa ne sanno ancora qualcosa). Così, mentre sotto i nostri piedi fluiscono detriti e marmettola abbandonati giornalmente nel torrente Carrione e nelle falde acquifere della zona, sopra di noi si celebra la montagna con un’immagine statica, muta e rassicurante e se qualcuno intervenendo ha detto che lo scopo è sensibilizzare, il rischio è che si tratti solo di una cartolina commemorativa per un paesaggio che non c’è già più è altissimo e se soltanto si soffrisse meno di ipocrisia, si dovrebbe perlomeno aggiornarlo una volta al mese. L’estrattivismo è l’eterna finzione che vuole consolare mentre devasta, rassicurare mentre consuma, un disegno educato che cerca di coprire il rumore assordante delle ruspe, una rappresentazione che sottrae realtà alla realtà, per addomesticarla, per renderla vendibile. Ma la montagna vera non sta più nel cartello: sta nei cumuli di polvere ai piedi delle gru, nei container stipati, nel silenzio che segue la distruzione". "Stupisce e amareggia – spiega Gianluca Briccolani presidente di Apuane Libere - che a questa operazione di puro greewashing, abbiano aderito associazioni storicamente legate alla tutela ambientale come la sezione di Carrara del Club Alpino Italiano ed Italia Nostra: ma davvero qualcuno di loro crede ancora che basti un pannello bicolore per far finta di vedere ciò che invece non si vuole affrontare davvero, ossia la sistematica distruzione delle Apuane. Boicottare questa ennesima marchetta fatta dai baroni del marmo che hanno aperto le proprie bisacce per questo assurdo progetto, è l’unico gesto coerente e possibile che una persona amante dell’ambiente montano può fare di fronte a questa vergognosa messinscena. Perché non basta una verniciata di verde sopra ai siti estrattivi ad edulcorare un’economia di rapina che è tutto fuorché sostenibile e circolare; ed anche per chi dice di amare l’ambiente, sono finiti i tempi dei tesseramenti occulti e delle complicità silenziose con il sistema del marmo che ha fatto del nostro territorio una miniera a cielo aperto, senza limiti e senza futuro. Finché Carrara continuerà a considerare l’economia del marmo un’eccezione intoccabile, anche i diritti fondamentali – alla salute, al paesaggio, all’ambiente – saranno considerati secondari, negoziabili, sacrificabili. È ora di ribaltare la prospettiva: non servono più immagini da cartolina, ma azioni concrete per fermare la devastazione come quei monitoraggi che facciamo noi al monte al posto degli enti preposti ai controlli. Questo pannello – conclude Briccolani - non servirà di certo a salvare le nostre amate Apuane dalla distruzione, ma diventerà l’epitaffio di chi non ha voluto deliberatamente salvarle"
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Il comitato Dai monti al mare con Avenza si R-esiste torna a parlare dei problemi di sicurezza di Avenza: "Avenza da mesi è sotto l’assedio notturno della cosiddetta ‘banda del tombino’.l nome rievoca le famigerate bande di decenni fa, pare quasi roba da romanzo ‘noir’, peccato che di nero ci sia solo l’umore dei commercianti lesi nelle loro tasche e nella loro dignità di contribuenti, e anche quello dei cittadini. Nulla si può forse contro i bombaroli dei bancomat, certamente più organizzati, ma comunque consapevoli che Carrara sia la terra di nessuno. Di chi è la colpa? Si dirà del sistema, delle leggi, della carenza del personale delle forze dell’ordine. Il solito scaricabarile alle spalle di chi ogni volta si prende il colpo allo stomaco e lo deve accettare impotente in attesa del prossimo. A noi non interessa se la colpa è del governo, troppo lontano per sentire il soffocato grido dei gementi carrarini, a noi interessa l’evidente lassismo e disinteresse di chi ci amministra che avrebbe dovuto da tempo attivarsi per limitare i danni dilaganti. Come? Lo abbiamo suggerito più volte e l’attivazione postuma delle telecamere di stamani fa capire che, come tempismo, siamo al ridicolo. Da sempre il primo cittadino e chi di competenza fa sopralluoghi e mostra solidarietà alla comunità ferita, ne faremo a meno in futuro preso atto della protratta noncuranza finora mostrata. I cittadini stanchi non si arrendono, non abbiamo solo vetrine rotte, di rotto c’è ormai ogni legame di fiducia e di attesa. Ma chi vi credete di prendere in giro? Telecamere messe il 29 maggio e guarda caso attivate oggi? Pensate che la gente dimentichi. Se l’umore ribolle, il Comitato Si R-Esiste si ribella.E ci sentirete".
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Parlano di un servizio raccolta rifiuti poco efficiente e della necessità di rimuovere dal suo incarico l’avvocato Sabrina Borghetti, attuale presidente di Asmiu, la partecipata del comune di Massa che si occupa dei rifiuti. Le critiche arrivno da Stefano Benedetti e da Piergiuseppe Cagetti di Forza Italia che spiegano: “La città è sporca, il servizio di raccolta non funziona e come diremo più avanti l’ Asmiu ha generato una disparità di trattamento tra i cittadini, come non si era mai vista in precedenza. Si tratta dei bidoni per la raccolta differenziata che insistono all’esterno dei condomini sparsi per la città, quindi, facilmente raggiungibili anche da persone estranee all’ambiente interessato. Portiamo l’esempio di via Meucci a Camponelli, ma vi sono molti altri condomini sparsi per il territorio nella stessa situazione , dove tanti cittadini che frequentano la zona e il centro commerciale, ognuno per i suoi motivi, arrivano con sacchetti pieni di rifiuti mescolati che vengono quotidianamente scaricati nei cassonetti. Il problema si presenta quando l’operatore Asmiu è obbligato dall’azienda a non ritirare i sacchetti misti, cioè, quelli che contengono rifiuti di materiale diverso. A questo punto il cassonetto in oggetto viene “abbandonato” in loco per almeno sette /dieci giorni, fino a che l’ amministratore del condominio non chiama Asmiu che sopraggiunge trovando, ovviamente, ancora più rifiuti accumulati, per provvedere successivamente all’ addebito dei residenti con sanzione e costo del conferimento al Cermec. Questo sistema, soprattutto nel periodo estivo, causa una condizione di invivibilità generata dall’odore dei rifiuti che rimangono al sole per giorni e giorni, in una inaccettabile situazione igienica. Perchè dovrebbero pagarne la conseguenza sanzionatoria, i residenti, se tutti i cittadini hanno accesso ai bidoni in modo indiscriminato e non esiste assolutamente un sistema di video sorveglianza? Chi paga al contrario per le isole interrate come quella che insiste sotto il comune di Massa ? Anche in quei bidoni vengo conferiti sacchetti misti. Per quanto sopra, crediamo sia necessario migliorare il sistema di raccolta dei rifiuti , eliminando i bidoni condominiali e puntando su soluzioni tracciabili e condivise dai cittadini. Le isole ecologiche devono essere funzionanti e funzionali , non abbandonate a se stesse come ormai accade in tutta la città. E soprattutto le sanzioni devono colpire chi conferisce i rifiuti “illegalmente “ o in modo scorretto , non chi rispetta le regole. Chiediamo anche al sindaco Persiani la rimozione della presidente Boghetti, per dimostrata incapacità gestionale, chiediamo un’ indagine interna con commissione consiliare per cercare eventuali casi di illegalità o inopportunità che ci vengono riferiti da dipendenti Asmiu riferiti a forniture acquistate presso l’azienda del padre della presidente. Questa situazione sarà segnalata alla Procura della Repubblica di Massa con la richiesta di avviare una indagine per accertarne la regolarità o meno. Per concludere, informiamo che in questi giorni, sarà inoltrato anche un esposto alla Corte dei Conti Regionale su varie questioni che a nostro avviso hanno prodotto un danno erariale come i bandi pubblicati per l’assunzione di capi servizio , in considerazione del fatto che già all’interno dell’azienda vi sono diversi dipendenti di questo livello”.
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“L’abbattimento di un pino all’interno del complesso sportivo "La Caravella" – avvenuto in piena stagione di nidificazione, in violazione delle normative ISPRA e LIPU – è solo l’ultimo episodio di una gestione miope del patrimonio arboreo cittadino. Questo caso, tuttavia, offre lo spunto per una riflessione più ampia sul progetto di riqualificazione dell’area, finanziato con fondi PNRR, che rivela, a nostro avviso, criticità ambientali, tecniche e amministrative di grave entità”: parte così l’analisi di Associazione Arca sul progetto della Caravella di Marina di Carrara che ritiene sia un percorso carente di cultura del verde. “Nonostante la retorica della sostenibilità, nonostante il miglioramento degli impianti sportivi e alcuni aspetti estetici, il progetto dimostra una preoccupante assenza di attenzione per il valore ecosistemico del verde esistente. Gli alberi maturi vengono abbattuti senza analisi VTA, senza valutazioni strumentali puntuali, senza un bilancio dei benefici perduti (assorbimento di anidride carbonica, ombreggiatura, regolazione idrica), senza garanzie di sostituzione graduale, come previsto dalle linee guida nazionali ed europee. La loro perdita avrà effetti misurabili sul microclima urbano e sulla salute pubblica. Val la pena ricordare che ogni pino adulto assorbe in media circa 20 chili di anidride carbonica all’anno.
La relazione agronomica allegata al progetto generalizza lo stato di "senescenza" della pineta senza analisi individuali delle piante; senza indicazioni specifiche su quali, quante e in che condizioni; gnora il principio di gradualità, optando per un abbattimento in blocco, in un’unica soluzione, definito più economico (per chi?, per cosa?), ma certamente dannoso per l’ecosistema, in contrasto con la buona pratica della sostituzione graduale; non fornisce un bilancio ecosistemico tra alberi eliminati e nuovi impianti, lasciando un vuoto di anni, se non decenni, nei servizi ambientali. La cementificazione è mascherata da sostenibilità: sposta il cemento invece di ridurlo. Il progetto infatti vanta una riduzione delle superfici impermeabili, ma si tratta di un artificio, di un’illusione contabile: si demolisce cemento in disuso in alcune aree, mentre si costruisce su suolo verde in altre (pista skate, tribune, percorsi); il saldo numerico appare invariato, ma la pressione edilizia si sposta su zone prima naturali, peggiorando la qualità del suolo. Una vera decementificazione richiederebbe la restituzione di aree alla permeabilità naturale, non un mero rimpallo di superfici. Inoltre vi sono rischi di non conformità con il PNRR. I fondi europei impongono il rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm), trasparenza e coerenza con la transizione ecologica. Tuttavia l’abbattimento indiscriminato non è giustificato da urgenze documentate; manca una valutazione paesaggistica chiara (come richiesto dal D.Lgs. 42/2004) e, a quanto appare, il coinvolgimento della Soprintendenza; le tempistiche del PNRR non possono giustificare scelte ambientali affrettate. Rinnoviamo il nostro richiamo ad un cambio di paradigma, perché il verde urbano non è un ornamento, ma un bene comune essenziale per la salute, il clima e la vivibilità. È tempo di mettere il verde al centro delle politiche urbane, non in fondo alla lista. Chiediamo alle istituzioni la revisione tecnica del progetto, con perizie agronomiche puntuali e un piano di sostituzione graduale; la verifica della legittimità degli abbattimenti, incluso il rispetto delle norme sulla nidificazione; il bilancio ecosistemico trasparente, con garanzie sulla compensazione ambientale e il coinvolgimento civico nelle scelte, nel solco della trasparenza promessa dal PNRR.
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Un traliccio per antenna 5g sarà installato a breve vicino al campo sportivo di Codena. La notizia ha dato lo spunto al consigliere della lista Ferri Filippo Mirabella per fare una serie di osservazioni: “I residenti di Codena che hanno scoperto l’imminente installazione dell’antenna 5g sono insorti. La politica ambientale della giunta Arrighi sembra non abbia mantenuto alta l’attenzione sul piano delle antenne del territorio per tutelare i cittadini dall’inquinamento delle onde elettromagnetiche e le possibili conseguenze sull’uomo a seguito di questo tipo di nuove installazioni. Sia chiaro che queste posizioni non sono assolutamente contro la nuova tecnologia, ma contro una politica poco trasparente che non tiene conto né della salvaguardia della salute e neppure dell’impatto negativo dal punto di vista paesaggistico. Con la salute non si scherza e sono già 24 le antenne di telefonia mobile nel nostro comune, come previste tra l’altro nel Regolamento deliberato dall’amministrazione precedente nel 2009 e rivisitato ed integrato nel 2013, di cui il sindaco Arrighi sembra non conoscerne l’esistenza, visto che nelle linee programmatiche lo propone come nuovo. L’imponente struttura che sorgerà a Codena, sembra calata dall’alto senza alcuna informazione alla cittadinanza. Gli abitanti lo hanno scoperto casualmente, quando il Comune ha chiesto alla Pro Loco le chiavi del campo. Nessun avviso pubblico, nessuna partecipazione, solo scelte opache. Ora Codena è sul piede di guerra e il sottoscritto sosterrà questa battaglia. Domani peraltro è previsto un incontro pubblico sulle antenne, ma molti parlano già di una manovra tardiva, se non addirittura “riparatoria”. I cittadini chiedono chiarezza e denunciano un’amministrazione sorda e distante. Tre anni di inazione: Arrighi e Lorenzini assenti, accusati di non aver mai aggiornato il piano comunale delle antenne, fermo al 2013. Una totale assenza di visione urbanistica e ambientale, in contraddizione con le promesse elettorali di sostenibilità e transizione ecologica. In tre anni, nessun confronto con la cittadinanza, nessun tavolo tecnico, nessuna linea guida. Eppure, in Commissione, Lorenzini aveva accennato ai fondi del PNRR, che avrebbero potuto incentivare l’installazione di antenne anche nei paesi a monte. Ma anche in quel caso, nessun piano, nessuno studio, solo parole vaghe e atteggiamento superficiale. Nessun dubbio sulla situazione “Salute e 5G”. Anche quando è scientifico che, l’installazione di antenne soprattutto in aree residenziali, solleva forti preoccupazioni anche sul piano della salute. Numerosi studi indipendenti segnalano effetti biologici potenzialmente dannosi legati all’esposizione prolungata a onde elettromagnetiche ad alta frequenza, in particolare per il 5G. Molti comuni italiani e europei tra l’altro, anche molto più importanti del paese di Codena, hanno sospeso o limitato le installazioni, chiedendo verifiche serie sugli impatti sanitari. Qui, invece, non solo non si pone il problema, ma lo si evita completamente. Dito puntato anche sulla Commissione Ambiente che su questo tema, come su altri scottanti dossier ambientali, non ha mai preso una posizione chiara né sollecitato la giunta ad agire. Codena è solo l’ultimo di una serie di casi ignorati: la marmettola, l’inquinamento da cave, i residui industriali, la gestione dei rifiuti e delle acque. Nel frattempo, mentre i cittadini alzano la voce, la politica sembra guardare altrove. Ma la montagna, questa volta, potrebbe non restare in silenzio. Invece è assolutamente urgente adeguare quello esistente alle nuove tecnologie che negli ultimi anni hanno avuto evoluzioni epocali”.
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