Politica
Massa come Milano, secondo il comitato Ugo Pisa: "Urbanistica governata da interessi privati"
Il comitato Ugo Pisa ha trovato un parallelismo tra lo scandalo legato al settore urbanistica del comune di Milano con la situazione di Massa: "L’inchiesta che ha coinvolto…

«Incendio al campo di Lavello, sfiorata la tragedia. La sindaca faccia rispettare ordinanza di demolizione e sgombero»
"L'incendio che nella notte ha devastato una roulotte abitata nel campo rom di Lavello è l'inevitabile conseguenza di una situazione di illegalità e degrado che denunciamo da tempo.

«Trasporto pubblico a Colonnata, situazione segnalata da tempo, ora anche pericolosa: la giunta Arrighi resta sorda»
“Già in data 26 luglio 2024 e 14 ottobre 2024 attraverso la stampa locale avevo segnalato le allora gravi criticità del servizio di trasporto pubblico a Colonnata, con…

Il cambio di nome dell'aeroporto del Cinquale è irregolare: Italia Nostra Massa Montignoso si appella al prefetto e alla presidenza nazionale
La sezione Massa Montignoso di Italia Nostra ha fatto un appello al presidente nazionale per salvaguardare i toponimi storici della città di Massa: “A Massa, nel corso degli anni, sono…

Il Polo P&S: sono i sindaci azionisti di Gaia a dare le linee strategiche al CDA
Per il Polo Progressista e di Sinistra, composto da M5S RC e Mcc, chi risponde in nome e per conto di GAIA Spa non ha ben chiara la…

Azione U30 Massa: soddisfatti per la riapertura della Biblioteca, una risposta concreta alla città
Come Azione U30, accogliamo con soddisfazione la notizia della riapertura della Biblioteca Comunale di Massa nella sua sede temporanea presso la scuola Bertagnini. Si tratta di una soluzione…

Ponticello in legno sul fiume Frigido in stato di degrado: il consigliere Tarantino e il comitato "Tra la Gente" chiedono un intervento immediato
Ancora una segnalazione sullo stato di degrado delle infrastrutture pedonali nella zona del fiume Frigido. Questa volta è il comitato cittadino “Tra la Gente”, attraverso il suo rappresentante…

Ferro non zincato nel cantiere della scuola Buonarroti: il consigliere Mirabella sottolinea i ritardi, gli aumenti di spesa e le mancate risposte dell’amministrazione
Il ferro usato per i lavori alla scuola media Buonarroti di Marina di Carrara non è zincato, quindi molto più soggetto ad arrugginire, specialmente se usato in una…

Feneal Uil: rinnovato il contratto nazionale lapideo e materiale da escavazione
Lunedì 14 luglio a Milano si è conclusa la trattativa che ha portato al rinnovo del CCNL Lapidei e materiali da escavazione per circa 30mila lavoratrici (3mila…

Fondazione Antonino Capponnetto fa il punto sulla situazione apuana in attesa della Commissione Parlamentare antimafia
La recente operazione che ha visto il nostro territorio come un autentico hub del traffico illecito di sostanze stupefacenti è una ulteriore conferma su quanto sia la…

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Di seguito l'intervento del sindaco Serena Arrighi oggi al consiglio comunale congiunto sulla vertenza Sanac.
"Il consiglio comunale di oggi è molto più che un gesto simbolico, è un'azione concreta per accendere i riflettori su una situazione che da tanto, troppo tempo tocca da vicino tutto il nostro territorio. La vertenza Sanac non coinvolge d'altronde solo lavoratori e famiglie, ma porta con sé anche precise scelte politiche e strategiche che non solo la nostra provincia, ma la nazione tutta non possono più rimandare. Sto parlando di scelte che di certo devono tenere conto della crisi energetica, della guerra in corso in Ucraina e della politica dell'Unione Europea, ma non possono tacere nemmeno su temi come, primo tra tutti, quale debba essere il prezzo giusto da pagare per beni di prima necessità. Al giorno d'oggi, mi domando, ha senso continuare ad andare a comprare all'estero in maniera indiscriminata e, soprattutto, chiudendo gli occhi su quale sia la situazione politica, ambientale e, non ultima dei diritti civili e dei lavoratori nei paesi dove andiamo a spendere montagne di soldi? Io credo invece che questi debbano essere tutti fattori di primaria importanza e che dovrebbero guidare le strategie non solo dell'Italia, ma dell'Europa intera e di tutti quei paesi dove certi diritti esistono e dove sono stati conquistati con grandi battaglie di lavoratori e cittadini. Inutile dire che la vicenda Sanac rientri proprio in questo quadro. Dobbiamo fare sì che la filiera dell'acciaio resti tutta in Italia e per farlo lo stato, che in questi anni ha investito tanto in questo settore, deve avere un ruolo da protagonista e assumersi fino in fondo le proprie responsabilità".
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La cerimonia in memoria del 78° anniversario della prima Liberazione di Carrara e dell’eccidio di Avenza, si terrà giovedì 10 novembre ed è organizzata dal Comune di Carrara con il patrocinio della Provincia di Massa-Carrara
Alle ore 10.00 è previsto il ritrovo dei partecipanti presso il Parco del Partigiano, in via Marina. Dopo la deposizione di una corona al monumento dedicato ai Partigiani, in programma i saluti dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale e delle Autorità presenti.
La manifestazione celebrativa proseguirà con gli interventi di Almarella Binelli Presidente ANPI Carrara, dello storico locale Pietro Di Pierro e di Cristiano Corsini delegato alla Memoria del Comune di Carrara.
Al termine, la deposizione di una corona al cippo in ricordo delle vittime dell’eccidio di Avenza, posto in via Argine Destro Carrione.
La prima Liberazione di Carrara avvenne nel novembre 1944: in quei giorni i Partigiani, scesi dalle zone a monte, si insediarono a Carrara, costituendo una zona franca sotto il loro controllo. Il 10 novembre 1944, per mano dei tedeschi, ad Avenza persero la vita undici persone che vennero rastrellate e fucilate sul ponte: le cronache raccontano che l’allora Parroco Don Frediano Moni chiese il recupero dei cadaveri per dare loro degna sepoltura.
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La notizia era nell’aria ormai da parecchie settimane, forse mesi, ma negli ultimi giorni la certezza è divenuta granitica: Francesco Persiani, l’attuale sindaco massese, sembra non piacere più alla quasi maggioranza del centrodestra.
I motivi potrebbero essere, e sono, molteplici, ma la messa in discussione del sindaco potrebbe venare la futura campagna elettorale del centrodestra in vista delle elezioni comunali in programma nel 2023.
Chi al posto di Persiani? Fratelli d’Italia non ha impiegato molto a proporre un’alternativa, l’attuale assessore ai lavori pubblici Marco Guidi, e la possibilità che gli altri partiti dell’attuale coalizione decidano di seguire il partito di Giorgia Meloni, anche in funzione delle attuali dinamiche di potere a Roma, è molto alta.
Alcuni hanno già dato il loro appoggio incondizionato alla candidatura di Guidi, come il gruppo misto di maggioranza, capitanato da Antonio Cofrancesco.
Il consigliere, attraverso una nota ufficiale, avvalla pienamente la candidatura dell’attuale assessore, dando il definitivo addio all’idea di un Persiani bis. Per Cofrancesco non c’è più spazio di manovra col sindaco in carica: una situazione che porterebbe il gruppo misto a schierarsi con Guidi anche nell’evenienza che Persiani si presentasse nuovamente alle urne.
“Certamente – si legge nella nota ufficiale del gruppo misto – la notizia apparsa sulla cronaca locale, quella dell’ufficializzazione della candidatura a sindaco per il 2023 dell'esponente e segretario provinciale di Fratelli D'Italia assessore ai Lavori Pubblici Marco Guidi, l'accettiamo: era già nell'aria da qualche settimana. Ad intervenire nel merito è il consigliere comunale del gruppo misto di maggioranza Antonio Cofrancesco che già aveva dichiarato più volte di non appoggiare un Persiani bis. Da tempo si sta lavorando su un candidato che unisca il centro destra, e penso che l'esponente indicato da FdI abbia le caratteristiche per portare avanti un progetto che guardi la città con l'occhio del cittadino, delle associazioni di categoria e del turista. Siamo stati chiari – prosegue Cofrancesco – durante i primi incontri avuti con il futuro candidato a sindaco Marco Guidi, abbiamo sottolineato a chiare lettere, come per noi il cittadino dovrà essere sempre al centro del dibattito politico. Tengo a precisare come è importante giungere al 2023 con un centro destra unito, partiti politici e civismo: il nostro impegno è quello di recuperare quelle anime che per mille motivi non si sentono più rappresentate. Massa Futura movimento cittadino sarà presente convintamente con una propria lista a sostegno della candidatura a sindaco di Marco Guidi. La nostra lista civica sarà un serbatoio di idee, giovani che si affacciano ora alla politica e convintamente scendono in campo perché sentono il bisogno di poter dare un contributo alla società ma anche nostra città. Donne e uomini che credono ancora che la politica, se rappresentata da persone che si mettono a disposizione della città raccogliendo idee non guardando l'estrazione politica di quel cittadino o di quella associazione, potrà dare a Massa un cambiamento che tutti si aspettano da tempo. Sono stato il primo consigliere a dover fare i conti con un primo cittadino che non ha mai ascoltato; ho sempre raccolto il pensiero dei cittadini condiviso con il mio gruppo, che ringrazio perché ancora una volta mi è stato vicino condividendo questo cammino che ci apprestiamo a percorrere insieme. Siamo umani – prosegue il consigliere – possiamo sbagliare ma non ascoltare: persino i consiglieri comunali, che sono la voce del popolo, non possono più tollerarlo. Mi auguro che l'attuale primo cittadino metta in atto quanto dichiarato qualche giorno fa, che senza un centro destra unito avrebbe fatto un passo indietro. È chiaro chiude Cofrancesco che senza un centrodestra unito, e se i partiti di maggioranza convergessero su Persiani per un secondo mandato, siamo pronti a correre da soli con un nostro candidato.
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Il consigliere civico di Arcipelago Massa Andrea Barotti risponde alle dichiarazioni del consigliere di Iv Dina Dell’Ertole e scrive: “Il comunicato della collega mi ha sorpreso poiché non immaginavo che Italia Viva esortasse il centrosinistra all’unità ed invocasse le primarie forse perché continuo ad avere forti dubbi sull’identità del partito di Renzi. Per essere più chiaro, limitandomi al quadro locale, ricordo l’appoggio dato da Ferri, per le amministrative di Carrara, al candidato della destra sovranista perciò mi chiedo in base a quali condizioni Italia Viva scelga di far parte di un campo politico. Mi verrebbe da dire che per la forza politica in questione non vi sia alcuna differenza tra la destra e il centrosinistra come se i valori, la storia non contassero nulla”.
Barotti è restio ad un tavolo con Italia Viva: “Tali ragioni mi spingono ad invitare Dina Dell’Ertole a chiarire quale sia la posizione del suo partito poiché, per quanto mi riguarda, ho notevoli difficoltà a sedermi accanto ad una forza politica che avrebbe consegnato Carrara nelle mani della destra; se la Consigliera è di centrosinistra perché non ha preso le distanze da Ferri quando al ballottaggio ha stretto l’accordo con Caffaz? È doveroso considerare quanto accaduto oltre foce poiché è in gioco l’identità, la coerenza, la credibilità di una possibile compagine perciò spero che si apra una seria riflessione preliminare ad ogni ulteriore passaggio politico”.
Barotti prende posizione sulle primarie: “In merito alle primarie, rilanciate dal capogruppo Pd Carioli e sostenute da Dell’Ertole, esprimo la mia contrarietà a tale soluzione poiché non favorisce la sintesi ma acuisce le distanze; ci saranno dei candidati, ciascuno con un programma, che si scontreranno quindi non vi sarà spazio per la concertazione, per condividere un programma. Il vincitore, legittimamente, avrà la sua agenda che non potrà essere rivista al più potrà restare qualche ritaglio agli sconfitti. Ed ancora, ritengo non sia serio immaginare di recuperare con le primarie quanto non è stato fatto in cinque anni. In sintesi, non ho visto neppure un principio di rinnovamento, non è stata costruita una candidatura, non sono state avanzate proposte da opporre al malgoverno della Giunta Persiani”.
Il civico progressista pone una serie di domande: “È serio presentare un programma, magari da scrivere nel giro di qualche settimana, finalizzato alla campagna elettorale? È un bel segnale la candidatura di volti del passato o di perfetti sconosciuti che mai hanno scritto una riga di politica? creare una coalizione a pochi mesi dal voto ha il sapore di una unità vera ritrovata o di un comitato elettorale? Perché le primarie vanno bene soltanto a Massa?”
Per Barotti non c’è più tempo: “Temo che non ci siano più i tempi per rimediare ai danni delle divisioni, del correntismo, delle mancate assunzioni di responsabilità; la situazione in cui versa il centrosinistra è la conseguenza di una classe dirigente che si è autoassolta e crede ancora di vincere le elezioni con le tessere”.
La nota termina con un impegno: “Per quanto mi riguarda non intendo cedere il campo alla destra sovranista e sono pronto ad affrontarla, rispettando il progetto politico del civismo che rappresento, con quanti vedono in quello schieramento un avversario e non un alleato”.
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La querelle tra Europa Verde e sindaco Arrighi si arricchisce di un nuovo capitolo. Non sono passate nemmeno tre settimane dal consiglio “incriminato” del 18 ottobre, in cui, nonostante la giunta in carica avesse lasciato la porta aperta al partito ecologista, si era poi dimenticata di invitarlo alla riunione: un “disguido” che ha portato ad uno strappo insanabile, perlomeno tra sindaco e verdi, e che ha visto il partito di Amerigo Blosi posizionarsi con convinzione tra i banchi dell’opposizione.
Un atteggiamento che per i verdi, per bocca di Blosi, tra l’altro consigliere nazionale federale di partito, ha però una sua “logica”, visto che il programma della Arrighi, e chi la appoggia, hanno tutto tranne che un’impronta ecologista.
“Il presente comunicato viene redatto in risposta all’articolo pubblicato dalla stampa il primo di ottobre, nel quale la coalizione dichiara di lasciare la porte aperte ad Europa Verde Carrara. Riteniamo sia importante fare chiarezza sugli argomenti riportati. Notiamo innanzitutto che le dichiarazioni di apertura sono sottoscritte dai segretari, e che la sindaca Arrighi, guida della coalizione, non compare tra i firmatari. La scelta di passare all’opposizione, come già comunicato, è stata dettata proprio dall’assenza di coinvolgimento ed informazione, da parte della sindaca stessa, in merito alle questioni politiche locali fino alla clamorosa “dimenticanza” della mancata convocazione alla riunione di maggioranza tenutasi il 18 ottobre. Riunione peraltro supportata da un corposo dossier che abbiamo ricevuto quattro ore prima della riunione stessa, ma che era già in possesso delle altre forze da diversi giorni. Poco prima della riunione, della cui esistenza ricordiamo abbiamo appreso dai giornali ed alla quale ci siamo praticamente autoinvitati, abbiamo avuto un breve colloquio con la sindaca, durante il quale abbiamo annunciato, per i succitati motivi, la nostra intenzione di passare all’opposizione, senza ricevere dalla prima cittadina obiezione alcuna. Di fronte a questo atteggiamento, riteniamo che la sindaca Arrighi trovi quantomeno scomoda, se non incoerente con il suo programma, la presenza di un partito ecologista nella coalizione; pur utilizzando, in ogni occasione, la frase “sviluppo sostenibile”, ha ritenuto di allontanare il partito che da sempre in Italia e in tutta Europa, si batte per il rispetto della natura e dello sviluppo equo e sostenibile”.
Discorso chiuso? Sembrerebbe proprio di no. Nonostante l’addio alla maggioranza, Europa Verde ammette che sono ancora molti i membri della giunta Arrighi che vedono di buon occhio le loro proposte: un’occasione dunque, più che una vera alleanza, per discutere su alcune norme in grado di rendere Carrara una città realmente “sostenibile”, senza usare, come detto nello stesso comunicato, questa parola a sproposito per meri interessi elettorali.
“Proseguendo nell’analisi – continua Blosi – notiamo anche che tra le forze politiche che vogliono mantenere l’apertura ad Europa Verde, troviamo il nome dell’ex sindaco Angelo Zubbani. Il partito Socialista di Carrara non ha fatto parte della coalizione dall’inizio della campagna elettorale, entrandovi poi al ballottaggio. La sua visione politica è decisamente lontana dalle posizioni di Europa Verde, ma saremmo felicissimi di un cambio di rotta per sposare le politiche ecologiste in cui siamo impegnati. Infine, prima di scegliere una linea di comportamento, ribadiamo la richiesta alla sindaca di pubblicare il bilancio del suo comitato elettorale, affinché in nome della trasparenza, sia chiaro quali sono le realtà del territorio che hanno sostenuto e soprattutto sponsorizzato la sua campagna elettorale e la compatibilità di queste con Europa Verde e la nostra visione politica. Europa Verde Carrara, come sempre, dichiara la propria apertura al dialogo e ringrazia le forze della coalizione. Attendiamo una risposta in merito dalla sindaca”.
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Le Linee programmatiche dell’esecutivo Arrighi, per quanto riguardo l’abbattimento di una buona parte del tessuto verde della città, sembrano procedere a gonfie vele, ma i mormorii, tra la popolazione, l’opposizione e persino nella maggioranza, si fanno sempre più forti.
Le voci di dissenso per il progetto messo in piedi della giunta carrarina trovano ogni giorno di più degli appoggi giuridici e istituzionali: un riassetto della flora urbana è doveroso, ma di certo non seguendo le ultime disposizioni del comune.
Sulla questione, è entrata, a gamba tesa, anche l’associazione ecologista “Gruppo d’intervento giuridico, presidio Apuane”, che si dichiara fermamente contraria al progetto di abbattimento, nonostante l’Arrighi abbia già rassicurato che verranno piantati nuovi alberi e siepi in tutte le zone che verranno colpite dai lavori di taglio.
Per il GrIG, il piano del sindaco carrarino sarà un danno sotto tutti i punti di vista, danneggiando la salute dei cittadini, che avranno un “alleato” in meno nella lotta all’inquinamento, del verde urbano, che potrebbe impiegare decenni prima di un ritorno allo stato attuale, e persino per il turismo, con i viaggiatori che potrebbero trovarsi spaesati di fronte ad una città, perlopiù marittima, con meno alberi rispetto alle loro città di provenienza.
Cosa fare dunque? L’apertura di un tavolo delle trattative è, per l’associazione, sacrosanta, anche per limare quelle questioni che renderebbero il progetto di abbattimento attuale persino contro la legge nazionale, in ragione della salvaguardia degli alberi negli ambienti urbani.
“Durante l’ultimo Consiglio Comunale – si legge nel comunicato – la sindaca si affida a tre parole: dialogo, coraggio, immaginazione, per qualificare il modo di operare della giunta impegnata a fornire alla città “un domani più sostenibile dal punto di vista ecologico e ambientale”. In effetti, occorre davvero coraggio e immaginazione per ritenere che un ambiente più ecologico si raggiunga con l’abbattimento di tutte le piante esistenti (nelle pinete, nei parchi urbani e nei parchi ludici), sostituendo parte di esse (neppure tutte, dunque) con alberi di nuovo impianto, magari anche con siepi e arbusti se ritenuti più adatti al contesto. Eppure, l’assessore Lorenzini, nel corso di un incontro organizzato dalla CGIL, confessava di aver imparato molte cose sugli alberi: ad esempio, che i benefici ecosistemici di una pianta adulta non sono minimamente confrontabili con quelli di una giovane pianta, a parità di specie. Per non parlare del confronto tra specie diverse. Coraggio e immaginazione, dunque, non difettano. Non vediamo, però, il dialogo, sebbene collocato al primo posto del trinomio. Nelle linee programmatiche la giunta insiste sulla “co-programmazione, co-progettazione, processi partecipativi sui singoli progetti”: un abbattimento generale dei pini e degli altri alberi già presenti sul territorio appare un progetto di grande portata, decisamente impattante sulla qualità della vita dei cittadini; in quanto tale, meriterebbe condivisione. Ancora una volta assistiamo alla messa in scena della triste ritualità sul dialogo. Inaccettabile, non solo da un punto di vista di ecologia scientifica, ma anche da un punto di vista normativo abbattere alberi (qui, addirittura, interi parchi e pinete!) in assenza di una valutazione preventiva sia delle condizioni delle singole piante (stabilità, stato di salute, caratteristiche generali) sia del rapporto benefici/disvalori (anche in termini di servizi ecosistemici), cioè in assenza di un bilancio dei benefici, quantitativi e qualitativi, esplicati dagli alberi attuali rispetto a quali e quanti benefici saranno prodotti dalle nuove piantumazioni. Un danno in termini di salute pubblica, ma anche un danno economico. Conosce davvero, la giunta, il potere degli alberi nel combattere l’inquinamento, nell’assorbire le polveri sottili, responsabili di migliaia di morti ogni anno, la cui utilità ecosistemica è tanto più rilevante nei centri urbani, dove maggiore è l’inquinamento? Con orgoglio (essendo ingegnere e dunque, esperto di numeri), ancora l’assessore Lorenzini faceva osservare, durante un incontro con il comitato Rinverdi-amo Marina, che anche nel settore del verde sono importanti i numeri. Ha ragione. E i numeri parlano chiaro. Ad esempio, un albero di pino del diametro di 70 cm e alto 16 metri in un anno accumula 2.236 kg di CO2 nel legno (fusto, radici e rami) e sequestra 101 kg di CO2 mediante la fotosintesi. Riesce a rimuovere annualmente O3 (492 gr), diossido di Azoto (176 gr), anidride solforosa (36 gr), polveri sottili (21 gr). Può inoltre intercettare, sempre annualmente, 0,9 m3 di acqua e produce 73,6 kg di ossigeno. È poca roba? Due pini producono metà del fabbisogno necessario ad una persona adulta, tanto più necessari là dove maggiore è la richiesta di aria “pulita”: vicino alle case. Ma anche concepire piste ciclabili in un contesto desertificato o, addirittura, una Caravella privata di tutti i pini, perfino di quelli sopravvissuti alla tempesta agostana e alla furia umana successiva, è un’idea davvero molto fantasiosa. Perché un “villeggiante” dovrebbe venire a villeggiare in una località dove troverebbe meno verde che nella propria città? Dunque, la mancanza di una valutazione preventiva, l’abbattimento “ingiustificato” non rispondono neppure alla legge. E la tutela del patrimonio arboreo è stata ribadita da una sentenza di grande interesse e rilevanza depositata proprio in questi giorni dal Consiglio di Stato (sentenza n. 9178 del 27. 10. 2022, Sez. V), “un’autorevole pronuncia giurisprudenziale in favore degli alberi e del buon senso”, come la sintetizza Deliper, Presidente del GrIG. La sentenza sancisce un concetto basilare per la salvaguardia degli alberi, sempre più spesso vittime di un perverso accanimento che li vede abbattuti sulla base di una sbrigativa sentenza di colpevolezza, sempre più spesso indicati come “pericolo” per l’incolumità pubblica in mancanza di una reale e documentata motivazione. Nel nostro caso, non ci si appella neppure a questa motivazione: si abbattono e basta così. Noi siamo ancora in attesa di leggere le relazioni dei “verificatori” incaricati dall’amministrazione comunale, sulla cui base si presume siano state tratte le conclusioni per gli innumerevoli abbattimenti che, dal 18 agosto in poi, si sono susseguiti e ancora si susseguono, in aree pubbliche e private. Se tali relazioni da qualche parte esistono, è anche possibile che vi si trovi qualche riferimento ad una eventuale, futura caduta di qualche pianta, ma, quasi certamente, nessun riferimento, e semmai pochi, alla tenuta dell’albero alla trazione o ad altri riscontri di carattere strumentale. Noi siamo ancora in attesa di trovare, sull’albo pretorio, l’ordinanza contingibile e urgente in concomitanza con l’evento calamitoso, strumento che si adotta per far fronte a situazioni di carattere eccezionale e impreviste, non gestibili con i mezzi ordinari. La mancata informazione da parte dell’amministrazione, anche pubblicamente e formalmente sollecitata, la mancata pubblicazione sull’albo Pretorio di un’ordinanza contingibile e urgente (e, per inciso, la sola sovrintendenza ha risposto, informando che non risulta alcuna ordinanza, e che, se promulgata, deve per legge essere pubblicata) rendono illegittimi i tagli, se non di tutti, certamente di molti alberi. Rinnoviamo la richiesta, a sindaco e assessore all'ambiente, di trasparenza e di dialogo, da loro offerti spontaneamente. Chiediamo un'analisi razionale e "laica" e una valutazione pro/contro (funzionale ed economica) tra lo stato ante-massacro e quanto l'amministrazione prevede. Vogliamo valutare, con i numeri alla mano, come si riuscirà a controbilanciare le polveri sottili sottratte dagli alberi abbattuti, in corso di abbattimento e che saranno abbattuti, con gli alberelli, cespugli e arbusti previsti dal Piano del Verde che la Giunta ha in mente. Confrontiamoci sui numeri; vediamo se ci si dovrà arrampicare sugli specchi e se si dovrà ricorrere all’immaginazione per colmare il vuoto della realtà”.
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Avverrà nel 2023, ma sembra ormai che la campagna elettorale per le future elezioni comunali a Massa sia già iniziata. Il centrodestra, al governo da quasi cinque anni sotto la presidenza Persiani, sembra più sfilacciato che mai, con molte correnti che vorrebbero addirittura un cambio di figure nei piani alti della giunta, sindaco compreso. Anche il centrosinistra non se la passa però bene, con una galassia di partiti che lotta per quisquiglie e vede la possibilità di andare unito sempre più remota.
L’idea di andare compatti contro Persiani sembrano avercela tutti, ma tra il dire e il fare…
Qualche timido passo in direzione di un piano comune con cui presentarsi alle prossime elezioni sta uscendo nelle ultime settimane, e a rilanciarlo oggi è stata la consigliera di Italia Viva Dina Dell’Ertole, certa che un accordo si possa trovare: un progetto condiviso che sappia superare le anime di liste e partiti.
“In qualità di Consigliera Comunale di Italia Viva – si legge nel comunicato – non posso che sentirmi personalmente coinvolta dalle parole espresse dal nuovo direttivo del Partito Democratico, nonché, pochi giorni or sono, dal mio collega Gabriele Carioli. Concordo, infatti, sulla necessità che le persone e i movimenti politici che in questi anni si sono opposte con forza all’attuale amministrazione debbano rivestire un ruolo di primo piano nel tentativo di aggregazione delle forze politiche di centrosinistra che si riconoscono in un progetto alternativo all’attuale governo della città di Massa, che si è distinto per mancanza di programmazione e vuota arroganza”.
La Dell’Ertole si dichiara disponibile, sin da subito, ad intavolare una discussione sui possibili punti principali del programma, col PD che sembra già intenzionato a seguirla.
Le differenze sono molte, la consigliera non lo nega, ma durante gli ultimi cinque anni l’opposizione massese si è trovata d’accordo nella maggior parte delle questioni spinose, mostrando un’unità d’intenti sorprendente se pensiamo al numero di partiti coinvolti.
“Per questo motivo – rilancia Dell’Ertole – rispondo con chiarezza all’appello formulato dalla nuova dirigenza del Partito Democratico, e invito i miei colleghi di opposizione, nessuno escluso, a fare altrettanto, dichiarandomi disponibile ad un confronto paritetico e democratico con tutte le forze riformiste e progressiste che possa suscitare una ritrovata partecipazione attiva di tutti coloro che, come me e molti altri, hanno la volontà di confrontarsi apportando il proprio contributo in termini di idee, programmi e possibili candidati a sindaco per arrivare ad indicare democraticamente un figura rappresentativa unitaria in esito alle primarie del centrosinistra, che ritengo continui ad essere il più utile strumento di partecipazione condivisa. Concludo affermando che l’esperienza consiliare degli ultimi anni ha trovato noi consiglieri di opposizione spesso concordi sui temi fondamentali per lo sviluppo della nostra città: necessità di lavoro, tutela e valorizzazione della zona industriale, sviluppo del turismo, e molto altro ancora. Non dobbiamo, quindi, consentire che le divisioni prevalgano sui buoni programmi e una visione condivisa della città”.
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I comunicati degli ultimi giorni, firmati dal Comitato Primo Soccorso e Urgenza di Carrara, sembrano aver fatto finalmente breccia. La narrazione del comitato, senza proclami e basata solo su fatti e statistiche, ha reso chiara a tutti l’attuale condizione di precarietà dei servizi sanitari al monoblocco di Carrara, che si ritrova ormai con un organico ridotto all’osso e con sempre più richieste di visite e interventi.
I cittadini sono preoccupati, ma sembra, perlomeno, che qualche politico inizi ad alzare la voce contro un’inerzia di fatto che sta portando l’ospedale al collasso.
Il consigliere di Italia Viva Cosimo Maria Ferri ha infatti appoggiato in toto le idee e le critiche del Comitato, esortando l’attuale giunta Arrighi ad una presa di posizione decisa per salvare un luogo che fornisce un servizio essenziale alla popolazione, dopo anni di gestione superficiale in cui si era persino parlato di demolizione.
“Ho letto con interesse – si legge nella nota redatta da Ferri – le recentissime uscite sui quotidiani de Comitato Primo Soccorso e Urgenza di Carrara, da sempre impegnato in difesa della Sanità, che con dati puntuali, sta presentando il quadro di alcuni servizi sanitari attivi al Monoblocco, quali Oncoematologia e Endocrinologia, chiedendone il potenziamento. Argomentazioni valide da rilanciare e che sono accompagnate dai numeri delle prestazioni complesse rivolte a pazienti con varie e delicate problematiche: dietro tutti questi numeri da una parte c’è l’impegno di medici, infermieri, oss seri e preparati, dall’altra una popolazione che si trova in una situazione difficile, anche in stato di sofferenza, e che ha diritto al meglio dell’assistenza sanitaria. Il Comitato ha ragione, e si rivolge alle Istituzioni affinché veramente potenzino i servizi presenti al centro polispecialistico “Sicari”, al monoblocco, che è stato oggetto in un passato recente di una politica superficiale che ne voleva l’abbattimento, per poi cambiare idea grazie ad un appello firmato da numerosi cittadini. Ci pare opportuno ricordarlo anche oggi, perché non è certo positivo il silenzio di molti di fronte alle difficoltà della sanità pubblica sul nostro territorio e a Carrara in particolare. Anche chi è stato eletto in regione Toscana, e rappresenta il nostro territorio, dovrebbe essere più attento ai problemi della sanità. Ora, in Consiglio comunale siamo tornati a discutere a livello politico della sanità pubblica, e abbiamo soffermato la nostra attenzione, tra l’altro, anche sul Monoblocco e non solo. Il 18 ottobre scorso la commissione sanità del comune ha fatto un sopralluogo. Un passo importante che deve avere un seguito”.
Ferri lo ribadisce: non è di certo il primo a parlare dei guai della sanità apuana, ma vorrebbe che, per una volta, dalla parole si passasse ai fatti, rendendo la questione dei tagli al personale, specialmente nei reparti oncoematologia e endocrinologia, prioritaria nei prossimi consigli comunali, e di creare un tavolo delle trattative, con regione Toscana e Asl, per provare a dare all’ospedale quegli specialisti che ormai servono come l’acqua.
“Non basta raccontare – sottolinea il consigliere renziano – occorre entrare nei dettagli come ha fatto il comitato: parlare di organici effettivamente presenti, servizi svolti e di quelli che sono stati ridotti, sospesi o eliminati, proprio per carenza di personale, arrivando a “spremere” quello in servizio. Gli esempi di oncoematologia e di endocrinologia sono un esempio lampante di questa politica al ribasso da parte dell’ASL e della regione nel nostro territorio. A ciò deve aggiungersi che radiologia è rimasta chiusa in un periodo ad agosto, nel silenzio della sindaca Arrighi e della sua vice Crudeli. Per quanto riguarda oncoematologia e endocrinologia si sono espressi la vicesindaca Crudeli, con deleghe alla sanità, e il dottor Guido Bianchini, presidente della commissione sanità: mi auguro che anche nei fatti sappiano prendere le distanze dalla regione e dall’azienda in cui lavorano o hanno lavorato. Vanno difesi i servizi e i cittadini a costo di andare contro queste istituzioni. Per ora da parte della giunta, e della maggioranza, ho visto tante parole e pochi fatti. Venendo a endocrinologia voglio ricordare che a giugno di questo anno rivolsi un appello ad ASL per evitare il declassamento del reparto dopo il pensionamento della dottoressa Manfredini. Purtroppo, avevo ragione, e ASL ha declassato di fatto endocrinologia, nel silenzio di tutti coloro che oggi parlano dei nostri servizi come eccellenze. Non basta dirlo, vanno difesi realmente! Quello che ci interessa, nel caso specifico di endocrinologia, è che giunga finalmente un medico con le competenze necessarie, quelle di un endocrinologo, proprio per poter continuare a gestire e potenziare (lo chiedono tutti!) un reparto che resti veramente un “fiore all’occhiello”. Per questi motivi continueremo a tenere alta l’attenzione sui servizi del monoblocco. Il sopralluogo effettuato il 18 ottobre ha un significato importante: adesso passiamo ai fatti e alle risposte concrete, vogliamo vedere i risultati”.
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La piccola Miseglia, frazione a monte di Carrara, costituita da case popolari, è flagellata da numerosi problemi. Dopo anni di appelli rimasti quasi sempre inascoltati, i cittadini sono tornati a segnalare le condizioni di abbandono della frazione a pochi chilometri dalla città, ostaggio di vegetazioni fuori controllo con alberi pericolanti, di una discarica,, di canali di scolo pieni di marmettola, buche sull’asfalto, polveri sottili alzate dai mezzi che si dirigono alla galleria della strada dei marmi e dimenticati persino dal ritiro dei rifiuti.
I residenti ormai quasi rassegnati, dopo essersi costituiti in un comitato, hanno chiesto più volte un intervento concreto all’amministrazione che solo recentemente sembra aver recepito i disagi degli abitanti, tanto da aver promesso telecamere e cartelli stradali per regolare la velocità dei camion del marmo nella zona della pesa e più lavaggi ai mezzi che trasportano scaglie e blocchi e un lavoro importante di pulizia di via dei Campi, sia per la vegetazione sia per le strade, e pare anche che sarà installata (forse) una telecamera di videosorveglianza per la discarica.
La Lega Salvini premier di Carrara, appresa la notizia dell’interessamento del sindaco Arrighi e dell’assessore di riferimento Carlo Orlandi, auspica che tali promesse vengano mantenute e afferma che “vigilerà su questo tema anche perché i paesi a monte sono immersi nel degrado: zero decoro urbano, zero bagni pubblici, scarso rispetto per l’ambiente a causa di contenitori dell’immondizia ricolmi di rifiuti, strade a buchi, dissestate e pericolose, senza servizi postali , senza ambulatori, senza banda larga né internet”.
“Inoltre - commenta Andrea Tosi consigliere comunale e segretario comunale Lega Salvini Premier – “non si hanno notizie da parte della Giunta Arrighi sulla ripianificazione degli acquedotti finalizzata ad evitare la totale assenza di acqua potabile per i residenti (come succede spesso a Bedizzano)”.
“A fronte di tutte queste gravissime condizioni – continua Tosi – “possiamo dire che, la riunione con i residenti di Miseglia bassa è stata fatta all’indomani della approvazione delle linee di mandato della Arrighi, documento sostanziale di ogni amministrazione perché fissa nero su bianco gli obiettivi e le azioni che saranno portate a termine nei 5 anni di amministrazione della città. Nelle 50 pagine purtroppo nemmeno una riga sulle promesse fatte ai residenti di Miseglia. Invece nelle poche parole scritte e dichiarate qua e la sui paesi a monte si legge che per loro qualificazione la Sindaca avrebbe in mente di avviare la vendita di prodotti locali enogastronomici incentivando con le pro loco la realizzazione di manifestazioni e a pag 25 sarebbe prevista l’ organizzazione perfino di festival itineranti e di una biblioteca itinerante, ma niente pulizia, niente manutenzione delle strade, niente miglioramenti della raccolta rifiuti , né telecamere di video sorveglianza e nemmeno i lavaggi dei camion”.
“La Lega Salvini Premier non molla – chiude il consigliere – “e farà verifiche continue sugli impegni presi e sulle promesse annunciate in tale riunione e più in generale fatte ai cittadini”.
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