Politica
Non in mio nome: manifestazione per Gaza organizzata da Associazione Mycelium in Piazza Aranci a Massa il 21 settembre
L'associazione Mycelium ha organizzato un flash mob di protesta per Gaza. Ecco la loro dichiarazione: "In questo momento storico, tra i più bui che l'umanità abbia attraversato negli…

Politeama, l'inizio della fine: flash mob di Avenza Si R-Esiste in piazza Matteotti per segnalare i molti nodi del degrado della città
Sono arrivati in piazza Matteotti con un pullman riservato, intorno alle 20,15 di giovedì 17 settembre: il gruppo nutrito di cittadini di Avenza che fa parte del comitato…

Il Polo P&S: la variante Aurelia con 60 milioni di euro sommergerà di inquinamento Massa
Il Polo Progressista e di Sinistra, composto da M5S RC e Mcc, non si meraviglia per l’approvazione della delibera per il primo lotto della Variante Aurelia,…

"Incontriamoci a Massa": il Pd Massa Carrara apre la campagna elettorale il 20 settembre in piazza Aranci
Il Partito Democratico di Massa-Carrara inaugura la campagna elettorale per le elezioni regionali del 12 e 13 ottobre con…

Un incontro per aprire un dialogo sul porto di Carrara: i Paladini Apuoversiliesi a colloquio con il nuovo commissario dell'Autorità Portuale Bruno Pisano
I Paladini Apuoversiliesi sono stati ricevuti dall’Autorità portuale di Carrara, mercoledì 17 settembre, per conoscere il nuovo Commissario straordinario Bruno Pisano. L'obiettivo, secondo Orietta Colacicco, Presidente…

Partito Repubblicano di Massa: il ricordo del XX Settembre 1870 mito fondante della nazione Italia
Come ogni anno, gli amici Repubblicani della sezione G. Mazzini di Massa del PRI, ricordano la storica data del XX Settembre 1870, giorno nel quale si realizzò il…

Gruppo consiliare Pd e Massa è un'altra cosa sulla variante Aurelia: "Sì all'opera, ma con uno studio serio sulla mobilità per tutelare qualità della vita e sviluppo sostenibile"
Durante l'ultima seduta del Consiglio Comunale abbiamo espresso voto favorevole all'avvio del primo lotto della Variante Aurelia, un intervento strategico che potrà incidere profondamente sugli assetti…

"Parole rabbiose e scomposte": il consigliere Martinelli risponde al segretario del Pd Barattini
Il consigliere del Movimento 5 Stelle Matteo Martinelli ha risposto alla replica del segretario del Pd Luca Barattini alle sue posizioni sulla sanità locale: "Non ci stupisce…

Consiglio comunale di Massa del 16 settembre: minuto di silenzio per Kirk, Zaratuska chiesto dal consigliere Frugoli e per Gaza chiesto dal consigliere Ortori
Nella seduta del consiglio comunale di Massa di martedì 16 settembre, il presidente del consiglio comunale di Massa, Agostino Incoronato, su richiesta del consigliere Frugoli, ha accordato …
Striscioni contro la variante Aurelia/Barabotti: un assist per noi secondo la Lega Massa Carrara
In seguito all'approvazione in Consiglio comunale di Massa della modifica al progetto della Variante Aurelia, la Lega di Massa esprime la propria soddisfazione…

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Non erano ancora sicure le condizioni con cui potesse riaprire la stagione estiva: balneari e albergatori fino a poche settimane fa avevano ancora poche certezze.
"Lo scorso fine settimana, invece, abbiamo avuto la fortuna di vedere la nostra Marina finalmente piena di turisti e questo segnale oltre ad incoraggiarci, deve spingerci a battere un colpo d'ala, tenendo ben presente che le soluzioni davvero vincenti nascono sempre da un'ampia sinergia tra i settori produttivi e l'amministrazione" - ha commentato Domenico Piedimonte, coordinatore di Forza Italia, che propone una ricetta, a suo dire, vincente che porterà vantaggio tanto ai cittadini e turisti, che al settore balneare e gastronomico.
"Al di là della posizione già ribadita dal nostro coordinamento comunale e provinciale, che ritiene che i ristoratori abbiano pieno diritto a non vedersi almeno quest'anno portare via un parte di lavoro da sagre e feste di partito, come coordinatore ho ritenuto doveroso confrontarmi con i dirigenti del mio partito per ragionare sul miglioramento dell'offerta turistica nell'ottica di una collaborazione che abbia al centro le esigenze dei nostri cittadini - ha spiegato Piedimonte - Persone che non devono vedere ridotto neanche di un metro lo spazio delle spiagge libere a loro disposizione: uno spazio che deve rimanere libero da gabelle per poter consentire un tuffo in mare liberamente".
Pertanto Forza Italia a Massa, da sempre schierata dalla parte della legalità, del rilancio economico, della sicurezza (anche sanitaria) e della leale collaborazione sulla battaglia della Bolkestain, propone alla categoria dei balneari di contribuire a persuadere e convincere i propri associati che hanno chiuso i varchi al mare a ripristinarli immediatamente per consentire ai concittadini e ai turisti di raggiungere l'arenile senza dover attraversare obbligatoriamente il lido in loro concessione. "Chiediamo, inoltre, di tenere alta e costante l'attenzione sugli stabilimenti associati che confinano con i varchi previsti nel Piano dell'Arenile, che vanno mantenuti puliti e decorosi. E di aderire alla prossima CAMPAGNA INFORMATIVA sui danni provocati dalle merci contraffatte (una proposta che Forza Italia renderà pubblica a breve). Chiediamo di abbassare le siepi all'altezza di 1,2 mt e di restituire ovunque possibile la vista del mare ove ostruita da teloni, canneti, pannelli indecorosi e posticci usati solo per garantirsi una maggiore egoistica privacy a danno della collettività. Cose che comunque saranno previste nel prossimo futuro anche dal nuovo piano dell'arenile, che dovrà immancabilmente rispettare le leggi regionali e nazionali e quindi quanto appena detto" - ha continuato Piedimonte.
In cambio di tutte queste condizioni, Forza Italia proporrà con grande convinzione all' amministrazione di adottare un provvedimento di "delivery" sotto l'ombrellone.
"In questa drastica situazione sanitaria, per fortuna in evoluzione, vogliamo cogliere l'occasione per alleggerire il peso dei punti ristoro presso quegli stabilimenti dotati di cucina - ha continuato il coordinatore di Forza Italia - Avere la possibilità di fornire i pasti sotto l'ombrellone aiuterebbe a contenere gli assembramenti nei locali e favorire la permanenza all'aria aperta nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza. Per Marina di Massa ed i suoi operatori economici sarebbe tra l'altro una prima vera novità".
Chiaramente, ha spiegato il coordinatore di FI, dovranno essere usati piatti e bicchieri di carta monouso, materiale compostabile monouso o materiale plastico lavabile in lavastoviglie e riutilizzabile. Il tutto nel rispetto dell'ambiente. "Il delivery sotto l'ombrellone dovrebbe però esser consentito anche a soggetti esterni agli stabilimenti nell'ambito di una economia aperta. Se è corretto quanto abbiamo analizzato noi di Forza Italia, gli stabilimenti balneari, attraverso il loro vantaggio competitivo andrebbero comunque a coprire la domanda nel 92-96 % dei casi di richiesta pasti".
Forza Italia è certa si aprirà così un nuovo modo di vivere l'arenile per la soddisfazione di chi viene da noi al mare per vederlo e per viverlo pienamente. "Senza dimenticare che siamo in un periodo di sofferenza economica per cui ai nostri concittadini dobbiamo dare e non sottrarre - ha concluso il coordinatore di FI -Per questo motivo, in Forza Italia, siamo davvero fiduciosi che dai balneari possa arrivare anche un contributo economico che aiuti a coprire le spese necessarie per il servizio di sorveglianza da parte di giovani steward della nostra città. Steward necessari per una maggiore sicurezza (sanitaria ed ambientale) delle nostre sempre minori spiagge libere".
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“Ma gli esponenti di Fratelli d’Italia di Massa, Marco Guidi e Marco Amorese, lo sanno che proprio a Massa i residui degli sfalci della manutenzione dei corsi d’acqua non possono finire in mare perché il Consorzio gli stocca nei cassoni messi a disposizione del Comune? Infatti l’Ente consortile, il sindaco Persiani e l’azienda dei rifiuti hanno siglato una convenzione, esempio da imitare, che proporremo alle altre Amministrazioni della Costa: che prevede che gli sfalci vengano appunto depositati da tecnici e operai consorti nei cassoni approntati da Comune e Asmiu, e da lì smaltiti. Tutto ciò, lo facciamo, come detto, di concerto con ufficio tecnico comunale e azienda dei rifiuti del Comune di Massa e assessore comunale all’ambiente. Meraviglia che questi due amministratori massesi non ne siano al corrente; a meno che non si voglia fare politica strumentale. Ma al Consorzio interessa solo risolvere i problemi per i cittadini”.
Così il Consorzio 1 Toscana Nord, con una sua nota, risponde a Marco Guidi e Marco Amorese, amministratori del comune di Massa.
“Stando alle considerazioni di Guidi e Amorese, i cittadini massesi, che sono anche contribuenti del Consorzio perché proprietari di immobile, dovrebbero economicamente accollarsi pure la rimozione del lavarone, attraverso un aumento significativo nelle loro bollette (unico modo in cui ciò sarebbe possibile) – prosegue la nota del Consorzio – Ma perché dovrebbero pagare per questioni di cui non sono responsabili? E’ ben noto, infatti, che il contributo di bonifica è una tassa di scopo, che può essere utilizzata solo per le manutenzioni e le attività di prevenzione, strettamente collegate alla sicurezza idraulica del territorio. Senza aumentare le bollette, ma riducendo invece le spese burocratiche, da quest’anno l’Ente consortile ha aumentato a tre (uno in più rispetto al passato) gli sfalci annuali, realizzati sui corsi d’acqua che anche a Massa scorrono nei centri abitati. Guidi e Amorese sono d’accordo con queste scelte del Consorzio?”.
“Sul tema del lavarone, è impensabile imputare all’Ente consortile responsabilità, che in realtà non ha – sottolinea il Consorzio - Non solo tali affermazioni sono ingiuste: non capire la reale portata del problema, rischia soprattutto di rinviare ulteriormente la capacità di trovare finalmente soluzioni ancora più efficaci. E’ storicamente assodato che la formazione di tale materiale sulle spiagge è da sempre avvenuta, ben prima della nascita dei Consorzi di bonifica, in quanto fatto naturale, ed a conferma di ciò, anche quest’anno come tutti gli anni, ben prima dell’inizio delle attività di manutenzione del Consorzio, erano già presenti sul litorale quantità enormi di “lavarone” che non potevano essere certo attribuite all’attività del consorzio considerato che lo stesso non svolgeva alcuna attività manutentiva. La conferma inequivocabile che è un fatto naturale si ha proprio dall’evento alluvionale che si è abbattuto nelle scorse nel nostro comprensorio: basta guardare le immagini dei fiumi in piena, dei ponti occlusi da centinaia di tronchi, per vedere con quale enorme forza la corrente strappa tronchi, alberi, erba dalle sponde e le trascina al mare. Altro che i trattori del Consorzio di bonifica!”.
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Il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, è il nuovo presidente della Conferenza Aziendale dei Sindaci, eletto all’unanimità nella seduta di stamattina (24 giugno) che si è tenuta nella sede legale, a Pisa, della ASL Toscana nord ovest.
Giorgio Del Ghingaro è sindaco della Città di Viareggio dal giugno 2015, precedentemente sindaco di Capannori per due mandati, dal 2004 al 2014.
Attualmente è presidente della Conferenza dei Sindaci della Versilia (2017) e membro della Presidenza di Legautonomie Nazionale (2018), ha ricoperto inoltre la carica di presidente della Società della Salute della Versilia, presidente della Conferenza dei Sindaci della Asl 2 di Lucca. Dal 2009 al 2014 è stato Presidente di Federsanità Toscana e responsabile sanità dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI).
I sindaci, come prevede il regolamento, hanno definito anche la composizione dell’esecutivo: quattro amministratori più il presidente, in maniera che il territorio di ogni ex Azienda sia rappresentato.
Sono stati quindi nominati, oltre allo stesso Del Ghingaro, Gianna Gambaccini per il territorio di Pisa, Alessandro Tambellini per Lucca, Francesco De Pasquale per Massa Carrara e Daniele Donati per Livorno.
«Si riparte con l’Area Vasta – afferma Del Ghingaro - dall’integrazione degli ospedali, dalla possibilità di interloquire col territorio, dal ruolo importante dei medici di famiglia e dall’attività di questi mesi da parte di tutto il personale, sia sanitario sia amministrativo, a contrasto del covid19. E’ tornato il momento della progettazione. Gli obiettivi che ci dobbiamo porre sono l’attrazione di risorse, la valorizzazione dei nostri ospedali e dei nostri territori e di tutte le persone che lavorano in sanità. Ma soprattutto la tutela della salute dei cittadini. Mi impegnerò conclude il neo presidente - per quanto nelle mie possibilità e competenza, a tenere tutti uniti e a far valere la nostra Area Vasta, 4 province e 10 zone, sui tavoli regionali.
Ringrazio della fiducia accordatami in maniera unanime, cosa che da ancora più forza all’azione comune che intendiamo intraprendere».
Il prossimo appuntamento è stato fissato per il 10 luglio.
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Legambiente Carrara, prendendo spunto dalle polemiche sul nuovo ponte di Avenza, segnala gli errori da evitare, richiama l’attenzione sugli interventi assolutamente indispensabili e denuncia quella che l'associazione definisce "l'irresponsabile indifferenza" dell’amministrazione comunale verso il rischio alluvionale.
"Legambiente Carrara - esordisce - coglie l’occasione delle polemiche sulla costruzione del nuovo ponte di Avenza per affrontare pubblicamente due questioni tecniche con risvolti della massima importanza strategica: l’illusorietà di conseguire la sicurezza idraulica mediante scavi in alveo e l’assoluta necessità di realizzare i ‘ravaneti spugna’.
"Premesso - spiega Legambiente - che il nuovo ponte è necessario (visto che l’attuale, permettendo il transito di 180 m3/s, è inadeguato alla piena trentennale di 287 m3/s), l’associazione affronta di petto la domanda sollevata da alcuni: è davvero necessario rialzare il ponte? Non basterebbe abbassare l’alveo rimuovendo i sedimenti accumulati negli anni. La domanda è legittima, visto che il progetto del ponte attuale prevedeva la costante rimozione di sedimenti per mantenere l’officiosità idraulica e che, dunque, il ponte è divenuto inadeguato per l’accumulo di sedimenti conseguenti alla mancata manutenzione dell’alveo".
"Ma per Legambiente - incalza - ciò non dimostra la necessità di scavare l’alveo, bensì rivela l’errore di fondo di tale progetto. A suo tempo, cioè, si è preferito conseguire un risparmio immediato costruendo un ponte troppo basso, che ha reso necessari continui scavi in alveo (con costi cumulativi notevolmente superiori), a pena di compromettere la sicurezza. Spiega poi come i fiumi, trasportando i detriti prodotti dalla disgregazione delle rocce e depositandoli lungo il loro percorso verso il mare, costruiscano un proprio profilo d’equilibrio che tendono a mantenere rimuovendo le anomalie locali, cioè asportando gli eventuali accumuli di sedimenti e riempiendo le buche. Questo comportamento dinamico dei fiumi spiega l’illusorietà di raggiungere la sicurezza idraulica scavando l’alveo ad Avenza (anziché sopraelevare il ponte): in tal modo, infatti, si possono ottenere solo risultati temporanei, ma la sfida contro il fiume è sempre perdente".
"Il documento di Legambiente - continua la nota - richiama poi l’attenzione sulla grande anomalia del bacino montano del Carrione, dove la principale forza disgregatrice delle rocce è l’uomo e i detriti abbandonati dalle cave di marmo (scaglie e terre) superano di gran lunga quelli prodotti dalla natura. L’alveo del Carrione, pertanto, ricevendo una quantità eccessiva di apporti solidi dai ravaneti, si innalza, riducendo progressivamente la propria capacità: non sarà quindi possibile raggiungere la sicurezza idraulica finché i ravaneti non saranno adeguatamente sistemati. Inoltre va tenuto conto che, pur essendo indispensabile trattenere notevoli volumi idrici nel bacino montano, potranno essere realizzati solo pochi degli invasi temporanei previsti dalla relazione Seminara. Legambiente rilancia pertanto la proposta di un risanamento radicale dei ravaneti che preveda il loro smantellamento, l’allontanamento dei materiali fini che li predispongono a frane (terre e marmettola) e la loro ricostruzione con sole scaglie pulite, con opere di stabilizzazione. Ne risulterebbero ‘ravaneti spugna’ privi degli effetti negativi (ingente apporto di detriti agli alvei) e potenziati negli effetti positivi (assorbimento di ingenti volumi idrici e forte rallentamento dei deflussi). Ciò, oltre a ridurre il rischio alluvionale, comporterebbe vantaggi supplementari: fiumi e sorgenti finalmente puliti (non più torbidi da terre e marmettola), maggior ricarica della falda (con riduzione delle crisi idriche estive) e, infine, rilevante riduzione della necessità di rimuovere ripetutamente sedimenti in molti tratti del Carrione".
"L’associazione - conclude -, preso atto della indisponibilità del comune a realizzare i ravaneti spugna, denuncia l’insensibilità del sindaco e dell’amministrazione al rischio alluvionale. Un disinteresse inspiegabile, visto che la serietà delle argomentazioni di Legambiente sul ruolo idrologico dei ravaneti è stata autorevolmente confermata dall’università di Firenze che, su segnalazione dell’assiciazione, ha ricalcolato le portate di piena del Carrione: è proprio grazie alla minor portata che ne è risultata, infatti, che i ponti del centro città sono stati salvati dal rifacimento o sollevamento. L’insensibilità del Comune al rischio alluvionale è peraltro confermata anche dai PABE, dai quali emerge la stridente contraddizione tra la piena consapevolezza del ruolo idrologico svolto dai ravaneti e l’assoluta inadeguatezza delle misure adottate. Legambiente chiede al comune di superare al più presto questa insensibilità, non solo perché incomprensibile e ingiustificata ma, soprattutto, perché essa rischia di costare molto cara ai carraresi. Senza ravaneti spugna, infatti, il centro città continuerà ad essere soggetto a nuove alluvioni: una responsabilità terribile, di cui nessuna amministrazione dovrebbe macchiarsi".
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Alcuni tratti di strade cittadine completamente invase da vegetazione senza alcuna manutenzione li ha paragonati alla mitica Foresta di Sherwood e sull’onda dell’ironia ha inserito nella mappa della più famosa foresta della letteratura, una serie di istantanee che testimoniano lo stato di degrado in cui versano diversi punti della città. A riportare in auge i “ degrado tour”che tanto piacevano ad Assemblea Permanente e a quelli che all’epoca erano i consiglieri grillini dell’opposizione sono stati i cittadini di alcune zone del comune che hanno scattato immagini delle condizioni di strade e vegetazione nei pressi delle loro abitazioni e che poi le hanno inviate al consigliere Massimiliano Bernardi. Accanto alle immagini di strade soffocate dalle chiome degli alberi ci sono quelle dei tronchi e dei detriti portati sulla spiaggia libera dell’idrovora dalle mareggiate, quelle di buche malamente rattoppate nel manto stradale e quelle di aiuole poco curate di fronte allo stadio.
“Carrara fa schifo ai turisti ma anche ai residenti – ha detto senza mezzi termini Bernardi - c’è degrado e sporcizia ovunque. Lo spettacolo dell'incuria dà il meglio di sé in una foresta di piante e rovi che stanno invadendo completamente gli spazi pubblici e la segnalazione con foto di Via dei Corsi, inviatami dai residenti, fa emergere che camminare per strada tra i rami delle piante e le voragini del manto stradale è un rischio per l’incolumità anche per chi usa abitualmente come mezzo di trasporto biciclette e motorini.”
Bernardi ha chiamato in causa la multiservizi partecipata del comune Nausicaa che dovrebbe occupardi della pulizie di strade, del verde e del decoro urbano. “Il Codice della Strada stabilisce che – ha continuato Bernardi - al fine di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, il comune è obbligato alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi. Tutti servizi coperti dalle tasse corrisposte dai cittadini per questi scopi come la TASI, tassa diretta a coprire il costo per i servizi invisibili forniti dai comuni, quali illuminazione, sicurezza stradale, gestione della manutenzione delle strade che, insieme ad IMU e TARI, rientra nella IUC, Imposta Unica Comunale. Non dimentichiamoci che esistono anche una serie di disposizioni a tutela dei diritti dei consumatori nell’ ambito dei servizi pubblici locali in generale, e quindi, anche del servizio di gestione dei rifiuti urbani, dello spazzamento e pulizia delle strade.”
Secondo Bernardi ci sarebbe una responsabilità dell’amministrazione 5 stelle perché il comune di Carrara non rispetta il normale ciclo di manutenzione periodica di zone che sono state completamente dimenticate . “Lo scempio non è però mai stato così grave come ora – ha concluso Bernardi - e pertanto, mentre i cittadini si improvvisano fotografi e mi inviano le prove al fine di ottenere un immediato primo intervento che consenta almeno il ripristino della sicurezza nella circolazione pedonale . Si tratta di problemi conosciuti e denunciati al sindaco De Pasquale alla direttrice Lucia Venuti e al presidente Cimino che, nonostante la situazione tutti i giorni è impegnato ad elogiare se stesso e la gestione di Nausicaa, ha scritto persino che i turisti lo amano e noi invece anche no e lo paghiamo pure.”
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Verrà discussa nel prossimo consiglio comunale in programma per il 26 giugno e, secondo Fabrizio Volpi, coordinatore comunale di Italia Viva, proprio in quella occasione andrà in scena un golpe organizzato dall’amministrazione 5 stelle. Volpi non ha lesinato critiche a un modus operandi – quello dei 5 stelle locali- improntato, secondo il suo parere, alla poca trasparenza e alla mera convenienza personale.
“IMM dovrebbe essere una priorità per l’amministrazione comunale e per la Regione – ha detto Volpi - come del resto per i vertici aziendali che da un anno invece si rimpallano le responsabilità e le decisioni nei confronti di un’azienda che era un orgoglio per Carrara. Abbiamo assistito da parte all' endorsement del vicesindaco Martinelli per la nuova presidenza affidata al “ risanatore “ dottor Luca Nannini, ed anche alle rassicurazioni sulla grande capacità di management dei dirigenti in carica ma dopo dieci mesi nel silenzio più assordante non si conoscono ancora oggi i nuovi vertici, né i dati del bilancio 2019 che ci auguriamo essere migliorativi e in linea con il piano di risanamento rispetto il 2018. Pur essendo off- limits i dettagli del piano di risanamento pare evidente che puntino alla sostanziale riduzione degli stipendi del personale che, come sempre accade alle aziende in difficoltà, sono i primi a pagare gli insuccessi dei dirigenti che a differenza dei dipendenti ricevono ancora buste paga astronomiche.” Volpi ha sottolineato come sconcertante il fatto che durante la lunghissima fase di difficoltà e riduzione costante del fatturato, la IMM ha continuato ad elargire prebende in onerose consulenze esterne sfruttando la disattenzione degli azionisti che i magistrati della Corte dei Conti, nella loro relazione del 2019 avrebbero evidenziato.
“L’ azienda IMM – ha continuato Volpi - in rosso da anni per svariati milioni di euro, secondo la Corte dei Conti avrebbe continuato a fare ampio ricorso a non meglio precisate "consulenze tecniche varie" per un valore di circa 400mila euro. Queste spese inserite in un quadro già negativo, caratterizzato da una costante diminuzione del fatturato e la scelta di cancellare la Fiera Marmi e Macchine hanno ulteriormente aggravato la situazione , ma nonostante ciò comune e Regione hanno di nuovo rinviato l’assemblea dei soci a luglio prossimo.”.
Volpi ha prospettato tempi difficili per Imm e probabili tentativi dell’amministrazione di mettere il bavaglio alle forze di opposizione e, per questo, ha invitato la giunta ad assumersi le proprie responsabilità al fine di non dissipare un patrimonio che è di tutti e al quale manca un nuovo managment e nuove idee di sviluppo e di rilancio. Una nota polemica Volpi l’ha riservata all’annunciato evento del White Carrara Downtown previsto per fine luglio: “ Abbiamo saputo che IMM per festeggiare il “liberi tutti” dopo il Lockdown, ha deciso di impegnare risorse per organizzare manifestazioni serali e notturne in centro, che non sono certo la panacea né per i l turismo, né per il commercio, e tanto per non farsi mancare nulla il vicesindaco Matteo Martinelli ha pure annunciato la resurrezione della Fiera Marmi e Macchine dopo averla smantellata e dopo aver rottamato persino l’ufficio studi indispensabile per comprendere i mercati del marmo. A parte avere ripensamenti e cercare di rimediare agli errori gravissimi del passato recente, nessuno sta studiando alternative per riconvertire quegli spazi della struttura e non è certo con una Festa della Birra italianizzata nella gestione ma organizzata comprando prodotti stranieri che si risolvono i seri problemi di una Società al collasso. Sarebbero necessarie scelte serie, rapide e affidate a figure competenti capaci di definire progetti e prospettive e occorrerebbe che queste problematiche fossero discusse in un consiglio comunale aperto al dialogo, con i tempi e le argomentazioni basate sul principio della trasparenza e sostanzialmente democratico.”.
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La Lega commenta con soddisfazione l'ormai quasi certa candidatura di Susanna Ceccardi alla presidenza della Regione Toscana durante le prossime elezioni.
"Apprendiamo con soddisfazione - esordisce il Carroccio - che il Tavolo del Centrodestra è in procinto di formalizzare ufficialmente i nomi dei candidati Presidenti alle prossime elezioni regionali. Auspichiamo fortemente che si possa definitivamente indicare il nome di Susanna Ceccardi come candidata unitaria per la regione Toscana di Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Cambiamo e di altre formazioni civiche".
"Da parte del tavolo nazionale del centrodestra - spiega - sarebbe un bel segnale di ascolto del territorio e della nostra base. Ricordiamo infatti che l'europarlamentare, campionessa di preferenze e già Sindaco di Cascina, è stata scelta con votazione unanime da tutte le componenti della Lega Toscana e che il nome è stato indicato a Matteo Salvini affinché lo proponesse al tavolo del centrodestra già dal 7 marzo scorso. Attendiamo con estrema fiducia che, nelle prossime ore, i leader nazionali del Centrodestra possano rendere noti i candidati Presidente che, regione per regione, daranno vita alla prossima campagna elettorale".
"Non appena arriverà l’ufficialità - conclude la Lega -, insieme agli alleati con i quali ben governiamo tanti capoluoghi toscani e tante regioni italiane, siamo pronti ad impegnarci al massimo per esportare anche in Regione il buongoverno che ci contraddistingue. Il centrodestra ha idee chiare, uomini e donne preparati, capaci di segnare una forte discontinuità con una sinistra che governa ininterrottamente da 50 anni".
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Si sono detti fiduciosi nella capacità di Berlusconi di trovare il modo di anticipare i capitoli di spesa necessari per la ripartenza in molti settori dell’economia italiana con dei prestiti ponte ancor prima dell’approvazione definitiva del Recovery Fund e del MES ed anche certi i costi del servizio di vigilanza e coordinamento delle spiagge libere mediante steward potranno tranquillamente rientrare nelle spese sanitarie che prima o poi verranno sbloccate dall’Europa. Nelle certezze del coordinamento di Massa di Forza Italia ci sono anche le eccellenti abilità, conoscenze e capacità dell’assessore al Bilancio Pierlio Baratta grazie alle quali il progetto di richiedere alla regione fondi per attivare il servizio di steward nelle spiagge libere massesi – messo a punto nell’ultimo incontro del coordinamento provinciale di Forza Italia - andrà sicuramente a buon fine. A sostegno della loro richiesta i rappresentanti di Forza Italia Massa hanno portato l’esempio della riviera romagnola dove il servizio è già attivo con sei squadre di steward per 23 spiagge libere. Il coordinatore provinciale di Forza Italia Domenico Piedimonte ha fatto notare che il problema della gestione delle spiagge libere è comune a molte località toscane limitrofe che, a differenza di altre regioni, come l’Emilia Romagna, ad esempio, non hanno avuto supporto finanziario dalla regione.
“Forza Italia – ha detto Piedimonte - da sempre sensibile alla necessità di creare opportunità di lavoro, seppur stagionali, chiede un immediato intervento della Regione Toscana per avere dei contributi e consentire entro il primo luglio di poter individuare dei soggetti, associazioni, cooperative o altro, che prendano in carico il servizio di steward per garantire la sicurezza delle spiagge libere del nostro meraviglioso litorale. Chiunque sa che sul nostro territorio ci sono decine se non centinaia di giovani che possiedono il brevetto di salvataggio e che sono senza lavoro. In un periodo di grandi crisi economica come questo, siamo certi che i soldi spesi per questo servizio ricadranno tutti in termini di consumi sul territorio stesso.Ad esempio, a Massa abbiamo 13 spiagge libere e quindi potremmo proporre di replicare l’esempio di Rimini con tre squadre di steward che andranno ad occuparsi della zona della Partaccia, della zona di Marina Centro e della Zona di Ronchi Poveromo. L’assessore Baratta sicuramente saprà capire, meglio di noi, da quale capitolo attingere non più di 50 mila euro come anticipo per spese sanitarie. Perchè di una cosa siamo certi: seppur riuscissimo a convincere la Regione Toscana a dare il suo contributo per queste spese, i tempi non saranno sicuramente così brevi da consentire da consentire di finanziare e far decollare il progetto che proponiamo nei prossimi dieci giorni.”. Secondo Piedimonte seguire l’esempio di Rimini renderebbe Marina di Massa comune apripista ed esempio per le zone vicine nella gestione virtuosa delle spiagge libere dopo il tentativo fallimentare di affidarne la gestione agli stabilimenti balneari confinanti.
“L’industria del turismo – ha aggiunto Piedimonte - ha tanto necessità di strutture e stabilimenti balneari attrezzati di ogni comfort quanto di spiagge libere pulite, con i servizi doccia per chi vuole stendersi qualche ora sull’arenile senza dover sottostare a gabelle.”. Piedimonte ha poi ricordato che le spiagge libere massesi fino ad alcuni anni fa erano venti e che sono state ridotte a favore degli stabilimenti balneari dalle anmministrazioni di sinistra. “Nella proposta di Forza Italia - ha concluso Piedimonte - è scontata la richiesta di collaborazione ai balneari. Anche tramite un loro contributo alle spese per gli steward. E siamo certi che, per il bene del turismo, il loro aiuto possa esserci anche senza che occupino neanche il dieci per cento delle attuali spiagge libere. Il loro aiuto potrà esser visto come il contributo di solidarietà al pari dei volontari che hanno aiutato i propri concittadini ed il proprio territorio scendendo in campo in questa brutta battaglia contro il coronavirus. La Regione Toscana batta un colpo d’ala e dia immediatamente il suo contributo economico necessario per portare a termine la battaglia.”.
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Una serie di suggerimenti ben precisi è arrivata all’indirizzo del sindaco di Fivizzano Gian Luigi Giannetti da parte di Vittori Marini coordinatore comunale di Forza Italia attraverso una lettera aperta affidata ai giornali.
Marini è partito dall’analisi della non felice situazione economica e sociale del comune lunigianese e ha messo in luce le criticità maggiori ma anche le possibili soluzioni ai vari problemi: “Lo spopolamento in atto nel comune di Fivizzano – ha spiegato Marini - è sempre più inarrestabile: le nuove generazioni se ne vanno, non senza ragione, perché non siamo in grado di offrire loro quasi nulla, a cominciare dal lavoro, e in presenza di una popolazione anziana e vecchia è inutile progettare qualsiasi tipo di sviluppo.” Secondo Marini il primo passo per frenare l’esodo è quello di puntare sulla scuola e, nel caso specifico, sull’istituto agrario, riferimento scolastico distintivo di tutta la Lunigiana, che per anni ha avuto nella struttura sita a Soliera un ‘eccellenza. “Una scuola che guarda al territorio per svilupparne le attitudini produttive ed occupazionali – ha aggiunto Marini - era l'orgoglio del nostro territorio quando si trovava a Soliera e noi abbiamo sostenuto e continuiamo a sostenere che quella è la sede ideale, perché Soliera è centrale al territorio, più facilmente raggiungibile per chi viene da fuori, perché è sede dell'azienda agricola, per la struttura oggi vergognosamente abbandonata.”
Marini ha quindi invitato il sindaco Giannetti a farsi promotore di un incontro col presidente della Provincia per avviare la ristrutturazione di tutto l'edificio oggi abbandonato nel degrado. “La carenza di studenti – ha continuato Marinai - è largamente motivata non solo da un decadimento demografico per mancanza di lavoro e servizi, ma da altri fattori che inducono tante famiglie ad iscrivere i propri figli a indirizzi scolastici fuori dal nostro territorio. Forse si potrà invertire la tendenza con una particolare attenzione a soddisfare tre condizioni essenziali: eccellenza didattica e logistica, accoglienza per favorire l'iscrizione di studenti di comuni vicini e un dirigente scolastico presente sul territorio.” . Nelle note dolenti del territorio fivizzanese, secondo Marini, c’è anche la mancanza di strade a scorrimento facile e veloce per raggiungere la costa: progetto che costituisce da sempre un’ambizione per tutta la Lunigiana ma che non ha mai trovato la strada della realizzazione sebbene potrebbe essere la soluzione ai tanti problemi causati dalla marginalità del territorio.
“Senza rinunciare a priori al progetto di collegamento con la costa – ha argomentato Marini - cioè una direttissima Fivizzano-mare, vista come continuità di una "strada per l'Europa"che guardi oltre il crinale appenninico, va comunque completata con estrema urgenza la direttrice Fivizzano-Aulla e va migliorata la percorribilità della Monzone-costa detta Spolverina. Entrambe per favorire il pendolarismo e il turismo, ponendo un freno allo spopolamento.”
Le ultime battute, Marini, le ha spese per l’ospedale di Fivizzano: “L'esperienza del "corona virus" ha dimostrato la necessità di valorizzare i piccoli ospedali periferici che vanno specializzati per renderli di eccellenza. Il momento può essere favorevole perché l'insufficienza del NOA durante l'emergenza pandemica ha dimostrato il fallimento della politica dell'accentramento per cui è emersa la necessità di redistribuire le competenze in una logica specialistica e territoriale. Dunque è lecito insistere su un recupero funzionale del nostro ospedale.”.
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Ieri è iniziata ufficialmente l’estate ma le spiagge libere di Massa sono ancora chiuse e invase dai detriti portati dalle ultime mareggiate. Da questo spunto è partita la critica di Maurizio Bonugli e Andrea Biagioni di Left, Laboratorio Politco Massa Carrara, nei confronti dell’amministrazione massese del sindaco Persiani che ancora non ha trovato la strada per una adeguata gestione delle spiagge libere.
“L’amministrazione massese sembra non essersi accorta che è iniziata l’estate e procede con la modalità divieto su ogni cosa che è quella che sembra essergli più congeniale. – hanno detto Bonugli e Biagioni - Gli arenili liberi sono un patrimonio prezioso ed anche l’unico strumento democratico e gratuito nelle mani di tutti per poter godere delle spiagge e del mare.”
Left ha messo in evidenza le intenzioni di diversi enti di affidare le spiagge libere ai gestori privati aumentando così gli spazi delle loro concessioni ed il loro “potenziale” commerciale, in cambio di un po’ di pulizia e del controllo dei bagnanti da parte dei loro lifeguard con conseguente limitazione degli spazi liberi e gratuiti ed ha paventato la possibilità che anche Persiani possa seguire questa linea. Al netto dei dubbi sulle possibili gestioni delle spiagge libere resta, secondo il gruppo di Left, la realtà di fatto che vede le spiagge libere massesi ancora tassativamente chiuse in base all’ordinanza dello scorso 23 maggio per la quale sugli arenili liberi non si può sostare perché resta il divieto di: “posizionare sdraio, ombrelloni, asciugamani” e che concede solo l'attività motoria sulla spiaggia, pena l'intervento, sanzionatorio della Polizia Municipale. “ Questa palese violazione di un diritto e questa sostanziale discriminazione tra chi può permettersi l’affitto di un ombrellone in uno stabilimento balneare in concessione e chi no, deve essere interrotta senza se e senza ma. – hanno concluso da Left - Visto che questa estate si può andare al mare e visto che l’estate è arrivata, l’amministrazione deve trovare le soluzioni organizzative e le risorse necessarie per garantire a tutti la libera e gratuita fruizione degli arenili nel rispetto delle distanze e delle regole di sicurezza sanitaria. Sa bene il sindaco che l’accesso e il godimento del mare e delle nostre spiagge è un diritto sancito dal codice civile e che in ciascun comune le spiagge libere dovrebbero essere almeno la metà del territorio demaniale marittimo effettivamente utilizzabile . Il sindaco, senza ulteriori “scivolamenti” privatistici, deve attivare la miglior collaborazione con la Protezione civile, con le Associazioni, con le Pro Loco affidando agli ausiliari e ai volontari la gestione organizzata dell’accesso al mare anche a chi non potrà permettersi di affittare una sdraio o un ombrellone in un bagno privato. E, nel frattempo, sarebbe il caso di rimuovere -senza perdere altro tempo, quelle montagne puzzolenti di lavarone che stanno infestando in più punti il nostro litorale.”.
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