Politica
Il Polo progressista e di sinistra sulla riconferma di Panfietti a capo di Erp: "Quindici anni al comando hanno creato una dinastia"
La riconferma del Sig. Panfietti alla guida di ERP Massa Carrara è un pessimo segnale politico che non ci lascia soddisfatti sotto due punti di vista. Prima di…

Rivieri e Brunetti di Indipendenza: "Solidarietà a Benedetti nel caso Asmiu Borghetti"
La polemica sul presunto conflitto di interesse tra la presidente di Asmiu e Stefano Benedetti ha suscitato la presa di posizione di Mauro Rivieri responsabile rovinciale di Indipendenza…

Fratelli d'Italia Massa: pieno sostegno alla valorizzazione e alla sicurezza della zona del Candia
l gruppo consiliare di Fratelli d'Italia di Massa, composto dai consiglieri Marco Guidi, Massimo Evangelisti e Bruno Tenerani ha espresso con convinzione il proprio voto favorevole alla…

Spaccio e degrado in via Pradaccio a Massa: la segnalazione del gruppo consiliare del Pd
Massa, allarme in via Pradaccio: il PD ha chiesto un piano d’intervento contro spaccio, degrado e strade in rovina . Condizioni igienico-sanitarie critiche, problemi di illuminazione pubblica, strade…

Massa, frazione Ortola: ripulita l’area sopra la scuola, presto un nuovo spazio per la comunità
Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di pulizia e bonifica dell’area situata sopra la Scuola di Ortola, a seguito delle segnalazioni dei residenti che lamentavano una crescita…

Fratelli d'Italia: Marco Guidi nominato consulente della Commissione parlamentare d'inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità "Il Forteto"
Prestigiosa nomina per il coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia Il coordinamento provinciale di Fratelli d'Italia esprime la più viva soddisfazione e i più sentiti complimenti all'avvocato Marco Guidi,…

Il comitato Ugo Pisa critica l'appoggio del Pd al piano regolatore portuale di Marina di Carrara
Abbiamo letto con attenzione l'intervento del Partito Democratico provinciale relativo al nuovo Piano Regolatore Portuale di Marina di Carrara. In quanto realtà impegnata attivamente nella difesa…

Nicola Tito confermato alla guida di Assohotel Massa Carrara
L’assemblea elettiva di Assohotel, l’associazione che rappresenta numerose strutture ricettive della provincia, ha confermato Nicola Tito alla guida di Assohotel Massa Carrara. Titolare dell’Hotel Villa Tiziana a Marina…

Il Polo P&S: amministrazione comunale non pervenuta sull’efficienza energetica
A dicembre 2024 il palazzo comunale è rimasto al freddo perché mancava il gasolio per la caldaia, mentre questa estate manca la climatizzazione negli uffici dell’anagrafe e in…

E' un errore nominare per la quinta volta consecutiva Panfietti a capo dell'Erp: la posizione di Luciano Morotti segretario del Pd di Carrara
Il segretario del circolo Pd Carrara centro Luciano Morotti e membro dell'assemblea regionale si dissocia dalla scelta di rinominare per la quinta volta consecutiva Luca Panfietti a capo…

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Un video di un minuto e mezzo girato all’interno dell’ufficio della presidenza del consiglio comunale di Massa per esprimere, forte e chiaro, il suo dissenso nei confronti della posizione politica dell’Unione Europea verso l’Italia in seguito all’emergenza pandemia. Il protagonista, attore e autore del filmato, è ovviamente Stefano Benedetti, presidente del consiglio di Massa che ha spiegato: “La mia è un’azione contro la tracotanza e l’arroganza dimostrata dall’Unione Europea verso l’Italia in questo momento di emergenza esponenziale ed è un atto dovuto nel rispetto della nostra popolazione. Sposto la bandiera dell’Unione Europea che si trova nel mio ufficio dalla postazione accanto a quella dell’Italia. Non posso toglierla da questo ufficio perché c’è una legge del 1988, nella quale noi non ci riconosciamo più, che obbliga a tenere la bandiera dell’UE negli uffici pubblici, ma posso allontanarla da quella italiana.”
Benedetti ha preso la bandiera europea e l’ha collocata nell’angolo opposto al suo sito originario: “ Questa è una protesta – ha spiegato Benedetti - che serve a far capire che noi, costituzionalmente , non ci riconosciamo più nell’Unione Europea. Ci auguriamo che nel più breve tempo possibile qualche gruppo parlamentare – qualcuno si è già attivato in questo senso – faccia una proposta di legge per togliere definitivamente la bandiera dell’UE da tutte le sedi delle istituzioni locali: comuni, province e regioni. Non possiamo più riconoscerci nell’Unione Europea perché ha mantenuto un comportamento inaccettabile e vergognoso".
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Hanno annunciato la richiesta di una commissione di inchiesta sia sulla morte e sui casi positivi di coronavirus alle Casa di Riposo Regina Elena, sia sulla gestione Cassa integrazione da parte della Multiservizi Nausicaa e poi hanno rivolto al sindaco di Carrara un appello affinché rimuova al più presto il presidente di Nausicaa, Luca Cimino e il presidente della Rsa Regina Elena, Giuseppe Profili per manifesta inadeguatezza nella gestione dell’emergenza coronavirus.
A parlare è il coordinamento comunale di Italia Viva che ha aggiunto: “Nausicaa non doveva far riscorso alla cassa integrazione per i propri dipendenti. Sarebbe stato più sensato che azienda e organizzazioni dei lavoratori, su indicazioni precise dell’amministratore comunale 5 Stelle Matteo Martinelli, avessero definito un importante accordo per individuare azioni di salvaguardia necessarie a superare l’emergenza, senza ricorrere a strumenti straordinari di sostegno al reddito attraverso l’accesso al fondo di solidarietà del decreto “Cura Italia”.
”Secondo Italia Viva si poteva evitare il ricorso a drastici strumenti anche nell’attuale scenario di grave crisi che, tuttavia, nel caso di Nausicaa ha riguardato solo settore dei servizi alla scuola momentaneamente sospesi. “Il presidente dell'Azienda Luca Cimino - hanno continuato da Italia Viva - a seguito di un lungo percorso di risanamento della società già iniziato dall’amministrazione precedente, non ha inteso tutelare i lavoratori attraverso un accordo per affrontare la “crisi con strumenti concertativi. Sarebbe bastato utilizzare un’ottica innovativa per evitare nel breve e medio periodo drastiche riduzioni degli stipendi dei lavoratori che hanno sempre garantito un servizio pubblico essenziale. Trovare soluzioni alternative possibili per i lavoratori della scuola e del decoro urbano poteva essere anche un messaggio di speranza per tutti gli altri lavoratori che sicuramente saranno preoccupati per ciò che sta accadendo. Candidamente avevamo creduto che l’amministrazione grillina intendesse investire su se stessa, con tutte le garanzie dovute, per ripartire proprio dalla multiservizi Nausicaa come volano importantissimo per la nostra comunità. Invece gli amministratori 5 Stelle hanno tradito cittadini e lavoratori perché non hanno gestito in maniera corretta né l’istituzione comunale Regina Elena, per la drammatica situazione creata dell’infezione Covid-19 e nemmeno la Cassa integrazione in deroga per decine di dipendenti di Nausicaa che non era necessaria”.
Italia Viva ha definito inqualificabili le continue giustificazioni fornite quotidianamente dall’amministrazione De Pasquale: “Apprendiamo che le misure a sostegno del reddito previste dal decreto legge n,°18 /2020 secondo Nausicaa potrebbero essere riconducibili ad una situazione di crisi interna all’azienda: nulla di più falso perché relativamente alle ipotesi di sospensione dell’attività lavorativa per eventi riconducibili all'emergenza epidemiologica coronavirus, ci ha marciato davvero alla grande. Italia vive dice no all’assegno ordinario del Fondo di integrazione salariale (FIS) limitatamente a nove settimane e soprattutto critica l’azienda se opterà per il pagamento diretto che non prevede l’obbligo di produzione della documentazione comprovante le difficoltà finanziarie , perché l’andamento dell’utile di bilancio sappiamo bene che è più che positivo”.
Italia Viva ha chiesto un intervento urgente al fine di riportare in servizio attivo i lavoratori colpiti dalla decisione della Cassa integrazione ed ha sollecitato l’amministrazione all’ammirazione affinché si assicuri che in tutti i settori esposti all'eventuale contagio da Covid-19 I lavoratori abbiano ricevuto i presidi sanitari necessari.
“Vista la sicura crisi economica - hanno concluso da Italia Viva - che si presenterà con tutta la sua violenza a partire dai più deboli e ciò che è emerso in queste settimane sulla discutibile gestione emergenza coronavirus sarà sicuramente necessaria una profonda valutazione sulle responsabilità in capo ai presidenti e agli amministrazione 5 Stelle per non essere stati all'altezza della gravità della situazione.”.
V. T.
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L'amministrazione comunale di Massa, guidata dal sindaco Francesco Persiani, replica all'opposizione e comunica la convocazione del consiglio comunale.
"Da fine febbraio - esordisce -, ben prima del primo decreto restrittivo del Governo, questa amministrazione ha iniziato a mettere in atto alcune misure ritenute utili ad un contenimento del contagio e di queste, come di molte altre notizie, tutti i consiglieri comunali sono sempre stati regolarmente tenuti al corrente. E’ stato creato un apposito gruppo proprio per fornire loro costanti aggiornamenti sull’andamento quotidiano dell’emergenza sanitaria. Non sono mai stati tenuti all’oscuro né della questione sanitaria né delle decisioni operative, prese – è bene sottolinearlo – da un’Unità di crisi composta anche da tecnici e dal coordinamento delle associazioni di Protezione civile".
"Inoltre - incalza -, al fine di garantire altresì la regolare attività amministrativa e istituzionale, ci siamo attivati prontamente, non appena è stato tecnicamente possibile, per convocare il Consiglio comunale. Quegli stessi consiglieri che oggi si sentono esclusi, dovrebbero ricordare di aver deciso di sospendere i lavori delle commissioni, nonostante fosse garantito il rispetto delle norme igienico-sanitarie e delle distanze vigenti. Se avessero voluto portare un proprio contributo e aiutare fattivamente non l’amministrazione, ma la cittadinanza (che è il nostro solo e unico obiettivo), non avrebbero certo trovato la porta chiusa".
"A seguito poi del DL Cura Italia - spiega -, abbiamo nel più breve tempo possibile messo in atto il sistema di videoconferenza che garantisse lo svolgimento di giunte, commissioni consiliari e consigli comunali. Allo scopo di adottare la migliore soluzione anche dal punto di vista tecnico, l’amministrazione ha monitorato l’evoluzione tecnologica dei vari sistemi che, alla luce dell’emergenza COVID-19 hanno visto un notevole sviluppo, testando varie proposte. Il 19 marzo tutti i consiglieri hanno ricevuto via mail informazioni circa la loro dotazione utile alla partecipazione ai consigli comunali in videoconferenza. In poco tempo sono stati predisposti gli appositi regolamenti e nel corso della settimana appena conclusa si è riunita la conferenza dei capigruppo con la volontà di convocare il primo consiglio comunale per il giorno 10 aprile, sia in forma solenne che in forma ordinaria".
"La volontà dell’amministrazione - conclude - è stata quella di adottare i migliori sistemi utili alla prosecuzione di tutti i lavori nel più breve tempo possibile e il sistema individuato sarà uno strumento utile anche ad emergenza covid-19 superata, in quanto offre la possibilità di gestire i consigli comunali in remoto analogamente a quelli fisici".
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L'amministrazione comunale di Massa, che nei giorni scorsi aveva iniziato un intenso servizio di distribuzione delle mascherine chirurgiche ai cittadini, si vede costretta a non proseguire l'opera. Una decisione, quella del sindaco di Massa Francesco Persiani, presa a malincuore, ma necessaria per garantire il benessere della comunità.
"A seguito delle polemiche scatenate dal Pd e dalla propria dirigenza locale, le quali hanno generato falsi pericoli e un allarmismo dilagante, si è determinata una fortissima tensione sociale che potrebbe destabilizzare la sicurezza della nostra comunità. - ha annunciato il sindaco - Dal momento in cui non è più possibile prevedere come la situazione possa evolversi, e pertanto garantire una corretta e sicura distribuzione delle mascherine di tipo chirurgico, comunico alla cittadinanza che l'Amministrazione Comunale si vede costretta a non procedere con le modalità annunciate".
I punti predisposti per la distribuzione delle mascherine, sarebbero stati 17, dislocati su tutto il territorio comunale in modo da evitare spostamenti, con l'assistenza di oltre 50 persone tra volontari di Protezione civile e altri volontari appositamente istruiti e formati.
"L'aver messo in discussione la correttezza di quanto predisposto dall'Amministrazione comunale di concerto con le associazioni di ProCiv al fine iniziare la distribuzione settimanale in modo rispettoso delle prescrizioni di legge e sanitarie i DPI a quella parte della popolazione ancora bisognosa impedisce di poter svolgere questo fondamentale servizio con quella serenità d'animo e tranquillità indispensabile. - ha spiegato il Sindaco -
Aver anche solo tentato di minare la credibilità di questa operazione, ne ha compromesso in modo irrimediabile la fattibilità".
Il Sindaco Persiani, ha comunque specificato che l'inconveniente non impedirà l'obiettivo, ovvero quello di essere vicini ai concittadini e proteggerne la salute.
"Certamente la distribuzione subirà, non per colpa nostra, dei rallentamenti - ha ribadito Persiani - ma stiamo studiando soluzioni alternative consci che in una emergenza sanitaria ogni azione anche la più corretta può comportare controindicazioni e quindi non si deve mai smettere di mettersi in discussione. In ogni caso questa stessa forma di distribuzione utilizzata finora dal Comune di Massa viene effettuata da molti altri Comuni: a riprova che non c'era e non c'è nulla di sbagliato."
L'amministrazione continuerà pertanto a consegnare i presidi medici mediante prenotazione al Ccn per le persone anziane o impossibilitate a muoversi e nelle zone di montagna.
"Solo ed esclusivamente per chi ne ha fatto o ne farà richiesta attiveremo in più giornate una consegna con il sistema drive through, nel più ampio rispetto della sicurezza - spiega il Primo cittadino - Chiedo infine a tutti i cittadini di rimanere uniti, pazientare e avere piena fiducia nelle istituzioni, solo così potremo superare questo situazione d'emergenza".
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Le prime voci si erano diffuse due settimane fa quando era stata ufficializzata la decisione della Regione di adattare alcuni spazi chiusi del Monoblocco di Carrara e di riaprire dei reparti nell’ex ospedale di Massa per aumentare i posti letto di terapia intensiva in previsione di una possibile escalation dell’epidemia da coronavirus. I soliti ben informati sostenevano che nella struttura di Carrara, che ha continuato a funzionare come centro polispecialistico, i nuovi posti in intensiva sarebbero stati ricavati nelle aree in cui al momento ci sono gli ambulatori di dermatologia e oculistica che offrono servizi fondamentali a moltissimi pazienti. La smentita, tuttavia, è arrivata dal sindaco Francesco De Pasquale supportato dalla direttrice della Asl 1, Letizia Casani. Entrambi hanno infatti negato l’eventualità dello spostamento di servizi da Carrara ad altre sede ospedaliere. Ma i dubbi sono tornati soprattutto al Comitato Primo Soccorso e Urgenza Carrara che mantiene da sempre una stretta vigilanza su quanto viene deciso riguardo al Monoblocco e che ha voluto fare il punto della situazione attuale:
“La situazione è certamente critica e delicatissima – hanno detto dal Comitato Primo Soccorso - Agli ambulatori specialistici del Monoblocco si rivolgono numerosissimi pazienti da tutta la provincia per cui la sicurezza della struttura, di chi vi lavora e degli utenti è fondamentale specialmente tenendo presente l’attuale diffusione dell’epidemia nella Lunigiana e nelle aree di costa. Dalla relazione fatta dall’ingegner Simoncini abbiamo appreso che gli spazi da dedicare a covid 19 nel Monoblocco prevedono l’utilizzo di aree di ex Oculistica e questa definizione ci ha molto toccato, riferendosi a parte di un Poliambulatorio molto attivo e rinomato.
Ad oggi sappiamo che a Carrara nell’ex Pronto Soccorso del Monoblocco saranno disponibili 16 letti per soggetti “dimissibili” e che al Piano 2, in uno spazio ricavato appunto dall’Oculistica verranno collocati alcuni letti per “soggetti ventilati” che, tuttavia saranno usati solo in caso di necessità estrema.”. Il comitato Primo Soccorso e Urgenza ha approvato la riorganizzazione dell’ex Pronto Soccorso del Monoblocco soprattutto nell’ottica di una sua definitiva futura riattivazione ma ha ribadito l’importanza di mantenere le attività ambulatoriali in tutta sicurezza evitando di collocare pazienti covid all’interno della struttura che riceve pazienti oncologici, diabetici e di altri reparti.
“Incisivo e chiarificatore – hanno continuato dal comitato - è stato il recente intervento sui quotidiani della dottoressa Giulia Manfredini, responsabile del Reparto di Endocrinologia attivo al Monoblocco che con chiarezza e competenza si è espressa in modo inequivocabile sull’utilizzo del Monoblocco, insistendo sulla necessità di mantenere l’intera struttura unicamente per pazienti non covid.
Ma una cosa positiva dobbiamo sottolinearla. Il Monoblocco oggi si presenta come un presidio sanitario vitale che offre prospettive e che potrà finalmente divenire quell’Ospedale di comunità che da tempo il nostro Comitato chiede: al piano terra nuove sale operatorie rispondenti alle attuali regole e procedure, con percorsi sporco/pulito, ambienti di sterilizzazione potranno essere realisticamente realizzate. Al primo piano potrà essere finalmente attiva la Senologia, bloccata da anni. L’adeguamento e il miglioramento in base alle nuove normative possono rimettere in attività anche il sesto e settimo piano del Monoblocco con la possibilità di utilizzarne appieno gli spazi.
Riteniamo quanto mai necessario che per il futuro del Monoblocco e della nostra sanità pubblica la Regione Toscana dia spazio a consigli e linee operative indicate da medici competenti attivi sul campo (sono tanti), ai sindaci, talvolta lasciati a margine di scelte calate dall’alto e magari anche al contributo propositivo dei Comitati.”.
Mascherine obbligatorie per tutti: secondo Pieruccini bisogna seguire l’esempio dei sindaci leghisti
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Si è rivolto direttamente al sindaco di Carrara, Francesco De Pasquale, e lo ha invitato a seguire l’esempio dei sindaci della Lega firmando un’ordinanza che obblighi tutti a portare le mascherine quando escono da casa. L’appello è arrivato da Nicola Pieruccini, commissario straordinario della Lega Salvini Premier che ha ribadito come, da giorni, le mascherine manchino per tutti perché l’amministrazione non ha stanziato neppure un euro, a parte aver fornito come aiuti alle categorie più esposte una quantità irrisoria.
“Dall’inizio dell’emergenza- ha detto Pieruccini - i 5 Stelle stanno dimostrando con i fatti l’incapacità a governare nell’interesse dei più deboli, dei più fragili e dei soggetti a rischio . La Lega chiede al sindaco di essere più presente e preparato per non continuare a fare le solite figuracce . Nell'ultimo video di ieri sera ha dichiarato un “no secco alle mascherine per tutti “, mentre contestualmente il governatore della Toscana Enrico Rossi aveva appena comunicato di mettere a disposizione dieci milioni di mascherine per i cittadini toscani e 200mila kit sierologici per estendere ulteriormente lo screening della popolazione.”
Pieruccini ha approvato il provvedimento di Rossi giudicandolo una campagna di prevenzione decisamente soddisfacente ma non ha potuto fare a meno di sollevare ulteriori dubbi sull’operato del sindaco di Carrara: “ Con chi parla De Pasquale dalla mattina alla sera ? – ha continuato Pieruccini - Con chi prende decisioni e con quali vertici politici regionali e governativi intrattiene rapporti istituzionali ? “.
Pieruccini ha ricordato che per attenersi all’indirizzo politico di Rossi, De Pasquale sarebbe obbligato a varare subito un'ordinanza per imporre l'uso dei dispositivi di protezione individuale a tutti i residenti. Si tratta di una disposizione estremamente seria, tenuto conto delle nuove indicazioni degli scienziati riguardo al Covid-19 ed alle raccomandazioni dell’OMS che suggerisce che vengano imposte ai cittadini le mascherine per limitare la diffusione del virus. Del resto già moltissimi comuni limitrofi le stanno già distribuendo, porta a porta e gratuitamente, in alcuni casi insieme ai guanti usa-e-getta, e il comune di Carrara risulta non pervenuto.”
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Mancherebbero da mesi, a quanto riferisce il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi, i dispositivi di protezione dal contagio per gli operatori ecologici di Nausicaa e per questo motivo, il consigliere di Alternativa per Carrara ha definito irresponsabile la gestione della partecipata d parte dell’amministrazione comunale.
“E’ necessario sollevare un' ulteriore polemica contro Nausicaa e la gestione grillina - ha detto Bernardi - perché pretendiamo di sapere cosa è stato fatto per tutelare la salute degli addetti alla raccolta rifiuti da parte di Nausicaa La cosa è certa è che sono mancati da mesi i dispositivi di Protezione Individuale normalmente previsti per questi lavoratori. “ Bernardi ha ribadito la scelta di schierarsi al fianco dei dipendenti della partecipata che hanno denunciato sulla stampa le condizioni in cui sono costretti a svolgere il loro lavoro ed ha ricordato che le mascherine distribuite pochi giorni fa non sono sufficienti a tutelarli in quanto servirebbe un kit adeguato alla situazione.
“Tutti abbiamo visto operatrici ed operatori per le strade senza mascherina, e spesso ci siamo chiesti se fosse stata una scelta loro, ma mai avremo potuto pensato che invece l’azienda non aveva fornito alcuno strumento di protezione. – ha aggiunto Bernardi - È sempre più difficile tacere sulla irresponsabile gestione della partecipata. Il servizio di cui stiamo parlando è un servizio essenziale e oggi scopriamo che ai lavoratori che lo stanno portando avanti con spirito collaborativo e responsabilità non gli è stato riconosciuto il diritto alla salute e nemmeno pari dignità rispetto a tutte le altre categorie di lavoratori e lavoratrici che erogano servizi alla comunità con accorgimenti idonei.”
Una situazione ingiustificabile, secondo Bernardi, che ha voluto ricordare che gli operatori ecologici rientrano a pieno titolo nelle categorie esposte al contagio in quanto costretti al contatto con i rifiuti urbani. “Per capire meglio la situazione abbiamo preso informazioni – ha detto Bernardi - Rispetto alle rappresentanze dei lavoratori per la salute e la sicurezza che tutte le aziende devono avere in quanto previsti nel l D.Lgs. 81/08 ci è stato riferito che spesse volte nelle aziende del settore il numero di questi rappresentanti non è sufficiente a monitorare tutte le situazioni di rischio, in quanto le unità produttive hanno peculiarità molto differenti tra loro: dal comparto impianti e discariche, al comparto autisti automezzi; dalle officine a quello dello spazzamento, fino arrivare al personale impiegatizio degli uffici. Chiediamo quindi al presidente ed ai vertici di Nausicaa se, vista la situazione di emergenza coronavirus, siano stati redatti Documenti Valutazione Rischio in maniera dettagliata e specifica in merito ai luoghi di lavoro degli operatori per i rischi da contagio da Covid-19 e se tali documenti abbiano individuato ogni minimo rischio potenziale presente in ogni singola unità produttiva sul rischio per eventuale contagio. Chiediamo se almeno questi lavoratori siano stati sottoposti a tamponi che, come vanno ripetendo gli esperti in questi giorni di allarme collettivo, sono il minimo dei controlli che si possano fare per testare la situazione. Ma le rassicurazioni non bastano. La richiesta è di continuare a fornire a chi presta attività lavorativa nelle operazioni più critiche "presidi sanitari e mascherine" senza che, chi è responsabile di queste competenze, continui a nascondersi dietro un dito.”.
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I generi alimentari sono praticamente gli unici, dall’inizio delle restrizioni dovute all’epidemia di coronavirus, a movimentare il commercio e, in questa situazione potrebbe essere facile per qualcuno giocare sui prezzi delle merci per sfruttare la domanda molto più ampia che la circostanza attuale ha generato. Questa è la teoria di Gianni Musetti, di Forza Italia Carrara, che ha condotto anche un’indagine nei supermercati locali. L’obbligo a fare la spesa nel negozio di alimentari o nel supermercato più vicino alla propria abitazione, imposto dal decreto del presidente del consiglio, inteso a limitare la diffusione del contagio eliminando gli spostamenti della popolazione, avrebbe, secondo Musetti, annullato la concorrenza tra la grande e la media distribuzione. “ Sino dai primi giorni – ha fatto notare Musetti - sono spariti completamente i famosi volantini delle offerte, visto che non vi era, evidentemente più bisogno, di attirare nessuno con allettanti sconti o promozioni. I volantini, in realtà, esistono ancora online, per alcuni marchi, come quello Coop, ma abbiamo riscontrato che alcuni prodotti promossi a un prezzo sul volantino, nel punto vendita aveva un prezzo maggiorato.” Secondo Musetti la lista dei prodotti di prima necessità che hanno subito inspiegabili rincari sarebbe molto lunga e riguarderebbe in particolare quei prodotti che dovrebbero essere calmierati dal paniere spesa imposto a livello nazionale dal Ministero dell'Economia.
“Farina, lievito, pane, persino la pasta e il latte hanno subito aumenti vertiginosi – ha detto Musetti - La farina comune 00, che prima della pandemia non era mai sopra i 50 centesimi, ora l'abbiamo trovata a prezzi spaventosi, addirittura ad un euro ed ottanta. Tali gesti sono da considerare un reato da perseguire con ogni mezzo, da ritiro della licenza immediata a tali insegne di supermercati.” Musetti ha quindi chiesto l’intervento del sindaco De Pasquale, della Guardia di Finanza e dei carabinieri: “ per monitorare e per sanzionare tali vergognosi atti di sciacallaggio nel peggior momento che l'Italia Repubblicana abbia mai affrontato.”.
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"Inaccettabile. Arrogante e indisponente. Privo di ogni rispetto verso la tutela dei lavoratori, delle disposizioni dei Decreti del Presidente del Consiglio dei ministri sull'emergenza Covid19, prima ancora che dei rapporti con le organizzazioni sindacali. Non abbiamo altro modo di definire la lettera che l'amministratore unico di Master ha inviato ai dipendenti per invitarli a tornare al lavoro, in ufficio, in piena emergenza coronavirus, per un servizio che di essenziale non ha assolutamente nulla in questo momento dato che sono sospesi tributi e imposte. Più che un invito, un modus operandi autoritario e di stampo fascistoide di richiamo all'ordine che nulla ha a che vedere con la pubblica amministrazione di stampo democratico in cui ci troviamo a vivere e operare. L'amministrazione, e il sindaco in prima persona, dovrebbero intervenire per richiamare al rispetto istituzionale dei ruoli l'amministratore unico della società in house del Comune di Massa".
E' un affondo deciso quello che portano avanti, in maniera unitaria, i segretari delle funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil, Patrizia Bernieri, Enzo Mastorci e Claudio Salvadori. "I toni utilizzati dall'amministratore unico Corrado Panesi non possono passare sotto traccia. Chi sono i pavidi, gli irresponsabili e senza senso del dovere a cui fa riferimento nella lettera inviata ai dipendenti? L'amministratore unico fa una gran confusione – proseguono i tre segretari -, portando come punto di riferimento i lavori impegnati in servizi definiti essenziali come infermieri, medici, operatori sanitari o gli addetti di Asmiu per poi richiamare i dipendenti a rientrare al lavoro in ufficio da lunedì. L'unica modalità concessa è quella del telelavoro e metterli in condizioni di poter effettuare le pratiche essenziali tramite smart working è compito dell'azienda. Non può essere certo lasciata all'autogestione e alle risorse personali di cui ciascuno a casa può o meno disporre. Da quale servizio essenziale che svolge Master deriva un'esigenza tanto indifferibile da chiamarli a rientrare in ufficio da lunedì? Certo, non tutti hanno un computer completamente a disposizione a casa ma a quel punto spetta alla società sopperire alla mancanza, qualunque sia il loro numero".
Assenza di dispositivi tecnici personali che non possono in alcun modo giustificare per i sindacati l'alternativa messa in campo dall'amministratore unico Panesi: "Andrà personalmente ad aprire le porte di accesso di Master? Lo faccia, anche a petto nudo, con un fascio di grano in mano, telecamere al seguito, novello emulo di tempi andati che certo non ci mancano. Ma noi non possiamo in alcun modo accettare che sia messa a repentaglio la sicurezza e la salute dei lavoratori in nome di un servizio che oggi più che mai non è essenziale. Ben venga la sanificazione degli ambienti di lavoro, ben venga il fatto che i locali siano interdetti al pubblico. D'altronde è quanto prevedono i Dpcm in merito all'emergenza Covid19. Di meno non sarebbe nemmeno lecito. Invece pensare di riaprire contravviene a ogni direttiva del governo in merito, a ogni minimo criterio di buon senso nella tutela della salute pubblica e dei lavoratori a cui certo non può sopperire la promessa di un distanziamento all'interno degli uffici. Diffidiamo ufficialmente l'amministratore unico a procedere in tal senso e speriamo che quanto da lui stesso dichiarato nella lettera, ossia che la decisione sarebbe stata presa dopo 'franco e proficuo confronto con il sindaco', non corrisponda a realtà. Speriamo che lo stesso prima cittadino prenda le distanze da questa scelta. Altrimenti saremo pronti a utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione, anche a livello legale, per difendere la salute dei lavoratori che rappresentiamo"
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Diciotto contagiati su diciannove ospiti di un reparto del Regina Elena, casa di riposo comunale di Carrara e ieri anche la notizia del primo decesso. Per il coordinamento comunale di Italia Viva non ci sono dubbi: le responsabilità sulla gestione dell’epidemia di coronavirus della RSA comunale sono molteplici e, tra queste, il non aver vigilato con estrema attenzione è la più grave. Italia Viva ha fatto notare come la situazione delle case di riposo sia al centro del mirino della stampa nazionale da settimane, e come sia sempre stato chiaro che le case di riposo potevano essere le realtà a cui il coronavirus avrebbe fatto pagare il prezzo più caro. “Il sindaco non poteva non sapere – ha detto Laura Vanelli di Italia Viva Carrara - che il coronavirus avrebbe potuto essere già alle porte anche della nostra RSA e, in qualità di massima autorità sanitaria della città, era obbligato per legge a prendere provvedimenti per prevenire la diffusione dell'infezione all'interno della nostra Istituzione. Invece da come stanno oggi le cose è chiaro che abbia declinato ogni responsabilità, lasciando forse che le decisione venissero prese da qualcun altro. Immobilismo e sottovalutazione tuttavia sono stati gli atteggiamenti anche anche del presidente della Rsa, Giuseppe Profili e del direttore.”
Il coordinamento di italia Viva ha ricordato il rammarico e l’apprensione generale di tutta la cittadinanza di fronte alle notizie relative al contagio al Regina Elena ed ha ribadito la mancanza di trasparenza delle istituzioni nella gestione della vicenda. “ Se vane e confuse sono state le informazioni del sindaco De Pasquale – hanno proseguito da Italia Viva - che, dal giorno in cui è stato obbligato a diffondere la notizia dei due anziani ricoverati al Noa e del primo anziano positivo, ha continuato a confondere i cittadini con numeri che si contraddicono ogni volta, ancor più grave è la mancata informazione da parte dell'Asl. Infatti nonostante che nella Casa di riposo si stia consumando una vera e propria strage di positivi al covid-19 tra pazienti e operatori, nemmeno i familiari hanno potuto sapere la verità e pare che sulla positività o non-positività di più ospiti ci siano più versioni.” Da qui l’accorato appello di Italia Viva alla direttrice generale dell’ Usl Toscana Nord Ovest Letizia Casani affinché pubblicamente e con fermezza dica quanti dei tamponi effettuati siano risultati positivi e se sono state prese ad oggi tutte le misura possibili per contrastare il dilagare dell'infezione. “ Sarebbe grave – hanno concluso da Italia Viva - che si continuasse a tacere o a divulgare mezze verità, occorre che vengano prese decisioni immediate a tutela di quegli anziani che sono ancora ricoverati nella struttura in attesa di non si sa che cosa , con il rischio per tutti i cittadini che cresce con il tempo che passa. La prova di cosa non è stato fatto nella gestione 5 Stelle per contrastare l’infezione coronavirus alla Regina Elena la dice lunga su quello che ancora ci dobbiamo aspettare : il diritto alla salute non è una possibilità è davvero un obbligo.”.
- Anche il consigliere Bernardi contro la cassa integrazione per i dipendenti di Nausicaa
- Tre milioni di appalti urgenti per gli ospedali di Massa Carrara affidati ad aziende fuori provincia: la critica di Giannarelli
- Dipendenti di Nausicaa messi in cassa integrazione: critica e proposte di Fabrizio Volpi di Italia Viva
- Consigli comunali in videoconferenza: accolta la proposta di Benedetti
- “Inopportune celebrazioni del compleanno di Nausicaa”: lo sdegno della Lega
- XIII^ Giornata Mondiale dell’autismo: Italia Viva ricorda l’importanza degli aiuti alle famiglie
- 140 schede raccolto dal numero verde per i buoni spesa del comune: nessun disservizio, linea intasata per sovraccarico
- Il numero verde del comune per i buoni spesa non funziona: la denuncia del consigliere Bernardi
- Emergenza Covid-19, l’assessore Anna Galleni: "Un conto corrente per le donazioni ai meno fortunati"
- Coronavirus, De Pasquale: «Ancora un lutto. Apprensione e attenzione per la Casa di Riposo»