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Retiambiente, niente più biodigestore anaerobico. CGIL, CISL, UIL: “Vogliamo chiarimenti, le istituzioni si prendano le proprie responsabilità”
Sul biodigestore arriva la posizione congiunta dei sindacati Cgil, Cisl e Uil Carrara: "Abbiamo appreso dalla stampa, a seguito delle dichiarazioni del sindaco Arrighi prima…

Visione miope e ideologizzata del problema della crminilità: Fratelli d'Italia replica Rifondazione comunista
Fratelli d'Italia Massa Carrara ha risposto alle dichiarazioni di Rifondazione Comunista Carrara sulle misure per contrastare l'aumento della criminalità: "L’intervento di Daniela Marchini, esponente di Rifondazione…

Contro aumento della criminalità non si devono inasprire le pene: l'analisi di Rifondazione Comunista Carrara
Arriva da Daniela Marchini del partito della Rifondazione Comunista circolo Alfio Maggiani un'analisi sui dati della criminalità in Toscana: "Sono usciti ieri i dati sulla…

Massa ha più del doppio di agenti di pubblica sicurezza di Carrara: il sindaco Arrighi scrive al ministro degli Interni Piantedosi per colmare il divario
"Egregio signor Ministro, le scrivo per portare alla sua attenzione la situazione di forte criticità in cui versa il commissariato di pubblica sicurezza di Carrara…

Frigido, Barabotti e Frugoli scrivono al Consorzio di Bonifica: "Servono risposte e interventi urgenti per la sicurezza del fiume"
È stata inviata una PEC al Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, a firma dell'onorevole Andrea Barabotti, Deputato della Repubblica, e di Filippo Frugoli, Capogruppo della…

Sempre disponibili al dialogo con l'amministrazione sul regolamento del verde: associazione Arca tende la mano all'amministrazione comunale di Carrara
In relazione alla proposta di Regolamento sul Verde pubblico e privato di Carrara avanzata dall'amministrazione comunale e attualmente in corso di consultazione con le parti sociali,…

Tiro a segno nazionale di Carrara chiuso da due anni: l'appello della senatrice di Fratelli d'Italia Susanna Campione per una rapida riapertura
"Da oltre due anni il tiro a segno nazionale di Carrara, sotto il controllo della Marina Militare, è chiuso. Una prolungata inattività che sta causando danni…

Consiglio Provinciale: approvato il Documento Unico di programmazione 2026-2028
Con il voto favorevole della maggioranza e l'astensione della minoranza il Consiglio Provinciale di Massa-Carrara ha approvato nel corso dell'ultima seduta il Dup 2026-2028 (Documento…

Caos viabilità modificata nel centro di Carrara: i consiglieri Manuel e Bernardi chiedono l'apertura della strada dei marmi
I consiglieri comunali Massimiliano Manuel e Massimiliano Bernardi, constatate le prevedibili criticità alla viabilità dovute ai lavori del secondo lotto per l'adeguamento del Canal…

L'ex liceo scientifico è sotto la gestione della provincia di Massa Carrara, da sempre targata Pd: Manuel di FdI restituisce al mittente, il Polo progressista e di sinistra Massa le accuse di responsabilità rivolte al governo
L'arbitraria attribuzione al governo Meloni della responsabilità di recuperare lo stato di degrado in cui è caduto l'ex liceo scientifico Marconi di Carrara fatta…

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Chiuso il chiosco di piazza Matteotti a Carrara, in cui si vendono i biglietti del bus di Autolinee Toscana: la segnalazione arriva dal consigliere dell'opposizione Massimiliano Brnardi che spiega: "I cittadini si sono ritrovati di fronte a un chiosco chiuso senza nessuna spiegazione. La biglietteria di Autolinee Toscane in Piazza Farini è rimasta inaccessibile di nuovi a causa della malattia dell’unico impiegato, senza alcuna sostituzione prevista. Un disservizio grave che si ripete sempre più spesso, nonostante le promesse di miglioramento del servizio da parte dell’amministrazione Arrighi e della stessa Autolinee Toscane sempre più distante dai cittadini. Un fatto che non è nuovo, ma che lascia sempre più sconcertati, soprattutto se si considera che ultimamente il sindaco Arrighi aveva messo in evidenza l’ampliamento degli orari di apertura del chiosco. Una comunicazione entusiasta e autocelebrativa che però stride con la realtà dei fatti: cosa se ne fanno i cittadini di orari aumentati, se poi la biglietteria resta regolarmente chiusa per mancanza di personale? Il silenzio dell’ amministrazione in merito a quest’ultimo episodio è quanto meno imbarazzante, la sua assenza nel prendere posizione – o peggio, nel pretendere un servizio dignitoso da parte di Autolinee Toscane – non è più tollerabile. Ma non è tutto perché come ho sottolineato tantissime volte senza ottenere risultati, la biglietteria è ospitata in un ex chiosco che non era nato per offrire un servizio pubblico permanente, tantomeno delicato come quello del trasporto urbano. Una struttura priva di comfort e protezione, inadatta sia per l’utenza, sia per i dipendenti: d’estate si muore di caldo, d’inverno si congela o si resta sotto la pioggia. È questa la visione di servizio pubblico in città? Un banchetto improvvisato che chiude alla prima assenza? Autolinee Toscane, dal canto suo, continua a collezionare disservizi, tra corse saltate, ritardi, e ora anche personale insufficiente perfino per garantire la presenza in biglietteria. Il tutto scaricato passivamente sui cittadini, che spesso devono arrangiarsi a comprare i biglietti online o affidarsi al bar di turno o restare a piedi. Carrara merita di più. I cittadini meritano un servizio di trasporto degno di questo nome, e soprattutto amministratori che sappiano vigilare, pretendere, intervenire.Non basta annunciare aperture e migliorie sui social: bisogna esserci quando le cose non funzionano, bisogna metterci la faccia anche nei disservizi, e pretendere rispetto da chi gestisce un servizio pubblico essenziale".
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Il comitato Ugo Pisa ha trovato un parallelismo tra lo scandalo legato al settore urbanistica del comune di Milano con la situazione di Massa: "L’inchiesta che ha coinvolto alcuni grandi nomi dell’urbanistica milanese ha portato a galla una verità che in molti, da anni, denunciano inascoltati: la pianificazione urbana è diventata terreno fertile per speculazioni, interessi privati e decisioni scollegate dal bene comune. Quello che emerge a Milano, infatti, non è un caso isolato. Anche nella nostra città di Massa e nel territorio apuano - tra comitati, associazioni e cittadini attivi – è da tempo che segnaliamo lo svuotamento del ruolo pubblico nella gestione del territorio. L’urbanistica sembra essere scomparsa. Al suo posto, una pioggia di rendering patinati, spesso privi di visione, senz’anima e privi di una reale utilità sociale. Il problema non sta solo nei progettisti, ma soprattutto in chi decide che cosa si progetta, per chi e con quale obiettivo. È una questione politica, e non solo tecnica. Una politica che ha abdicato alla responsabilità di pensare il futuro delle città, lasciando campo libero a una logica fondata sulla rendita immobiliare e sull’interesse privato. Come scrive Paolo Pileri, professore di Pianificazione territoriale al Politecnico di Milano: “Il territorio non ha più voce. È stato ridotto a una rendita o a una superficie da asfaltare. Le competenze pubbliche sono state svuotate, rese inerti. Si progetta con l’immagine, non con la conoscenza.”
(“Progettare la lentezza”, Altreconomia). Nel frattempo, mentre nel resto del mondo si toglie asfalto per piantare alberi e combattere le isole di calore, qui si continua a cementificare ogni spazio possibile. Si progettano infrastrutture che aumentano traffico e inquinamento, come la Variante Aurelia o la nuova Casa della Salute. Si affidano spazi pubblici al miglior offerente – come nel caso dell’aeroporto del Cinquale – senza una reale valutazione degli impatti ambientali o sociali. Si celebra lo “sviluppo” a ogni costo, come nell’ampliamento del porto o nelle attività estrattive che devastano le Apuane.
La trasformazione urbana è ormai guidata da un’ideologia neoliberale del suolo, che considera il territorio solo come una risorsa economica da sfruttare. Ed è un’ideologia trasversale: la destra la sostiene apertamente, spesso con la retorica della “semplificazione”; ma anche il centrosinistra, spesso, non si oppone più. Anzi, in certi casi, ne diventa esecutore silenzioso e compiaciuto. Ma le città, oggi, non respirano più. E la causa è una cultura politica e amministrativa che ha smesso di interrogarsi, di pianificare con lungimiranza, di agire per il bene comune.
Per questo, oggi più che mai, la politica urbana è una questione morale. Ogni decisione sulla trasformazione dello spazio è una scelta etica. Continuare a trattare la città come un oggetto da capitalizzare è una forma di violenza moderna, che ricade sulle persone: in termini di salute, stress, accessibilità, qualità della vita.
Serve una svolta. Non basta più parlare di trasparenza o partecipazione: bisogna ripensare da capo la direzione dello sviluppo urbano. Rimettere al centro le persone, il paesaggio, la vivibilità quotidiana.
Un’altra città è possibile. Una città per chi la vive, non per chi la consuma.
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"L'incendio che nella notte ha devastato una roulotte abitata nel campo rom di Lavello è l'inevitabile conseguenza di una situazione di illegalità e degrado che denunciamo da tempo. Questo episodio non è un caso, ma il sintomo di un problema cronico figlio di abusivismo, degrado e assenza del comune di Carrara. La realizzazione di insediamenti illegali, dove famiglie intere vivono ammassate in baracche e prefabbricati fatiscenti, in condizioni igienico-sanitarie inaccettabili, non può che alimentare tensioni sociali ed episodi come quello a cui abbiamo assistito". Così interviene l'onorevole Andrea Barabotti, deputato della Lega, in merito all'incendio scoppiato nel campo di Lavello.
"L'incendio- prosegue Barabotti-ha messo a nudo un'altra, gravissima, criticità: il rischio per la sicurezza degli occupanti, tra cui dei minori e dell'intera area circostante. Le fiamme hanno interessato fabbricati di cui non si conoscono i materiali di costruzione, verosimilmente infiammabili e tossici, e dotati di impianti elettrici e a gas completamente improvvisati e fuori norma. Il pericolo di esplosioni e di una rapida propagazione del rogo alle proprietà confinanti è stato concreto e rimane altissimo. Non si può più tollerare questa bomba a orologeria alle porte della città.Grazie alla Lega esiste un'ordinanza del Comune di Carrara che intima la demolizione di questi fabbricati abusivi, un atto che abbiamo sostenuto con forza e che rappresenta, insieme allo sgombero delle aree, l'unica via per ripristinare legalità e sicurezza. Quanto accaduto rende l'esecuzione di tale ordinanza non più procrastinabile" conclude l'onorevole.
Andrea Tosi consigliere comunale e segretario provinciale Lega contesta: "È preciso onere e responsabilità della sindaca di Carrara, Serena Arrighi, agire immediatamente per far adempiere a quanto previsto. Deve garantire la salute e l'incolumità dei residenti del campo, e quella dei cittadini confinanti, esposti a rischi inaccettabili. La legalità non è un'opzione: è un dovere da applicare, ora più che mai. Come Lega continueremo a monitorare la situazione. Sull'episodio presenterò un'interrogazione in Consiglio comunale ".
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“Già in data 26 luglio 2024 e 14 ottobre 2024 attraverso la stampa locale avevo segnalato le allora gravi criticità del servizio di trasporto pubblico a Colonnata, con particolare riferimento all'utilizzo di navette inadeguate, non accessibili e pericolose per anziani e persone con disabilità” a scrivere è il consigliere di Fratelli d’Italia Massimiliano Manuel. “Anche gli studenti della frazione che frequentano gli istituti cittadini – prosegue il consigliere di opposizione - lamentavano problematiche con le coincidenze da carrara centro al paese poi risolte dopo la nostra pressante richiesta. Oggi, come riportato da nuovi articoli di stampa, emergono ulteriori elementi allarmanti: il manto stradale dissestato e la vegetazione che invade la carreggiata rappresentano un serio pericolo per residenti e visitatori, con episodi di infortunio già segnalati. Si tratta di una situazione indegna per un luogo simbolo del nostro territorio, conosciuto in tutto il mondo per il suo patrimonio gastronomico e culturale. Fratelli d'Italia si chiede – afferma il consigliere Manuel – come sia possibile che, di fronte a problemi così evidenti e documentati, l'amministrazione resti completamente sorda".
Aggiunge il consigliere: “Ho inoltre più volte chiesto, anche nelle commissioni competenti, di poter organizzare incontri con i residenti e gli operatori commerciali di Colonnata, al fine di affrontare in modo diretto e concreto le numerose criticità che affliggono la frazione:
- la carenza di parcheggi,
- il decoro urbano inadeguato,
- la mancanza di orari di trasporto compatibili con la frequentazione turistica serale, fondamentale per le attività legate al lardo IGP di Colonnata.
Noi di Fratelli d'Italia – conclude Manuel - ribadiamo la necessità di un intervento urgente e strutturale, che coinvolga cittadini e categorie economiche, affinché Colonnata torni ad essere valorizzata e rispettata, non solo nelle parole ma nei fatti. Non si può promuovere il territorio a parole e poi abbandonare i suoi luoghi più preziosi all'incuria e al disinteresse".
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La sezione Massa Montignoso di Italia Nostra ha fatto un appello al presidente nazionale per salvaguardare i toponimi storici della città di Massa: “A Massa, nel corso degli anni, sono stati sostituiti antichi toponimi di vie e piazze con delibere comunali, avallate dalla Prefettura, cancellando così parte della storia della città. Ad esempio la “strada di Baccio”, poi via del Tribunale ed oggi via Teresa Pamphili; l’antichissima via del Paradiso nel centro storico, diventata via Pedemontana e oggi via Bigini; l’antica via di Pontemoro, ora via Luigi Staffetti. Ultimo in ordine di tempo è il caso dell’aeroporto che si intitolava “Massa-Cinquale” dedicato ai piloti Massoni e Brizzola, ma che la nuova gestione da parte di una società svizzera ha deciso, con l’appoggio del comune di Massa, di chiamarlo in “Aeroporto dei Marmi - Massa - Versilia “, strizzando l’occhio alla vicina e più nota Forte dei Marmi e associandosi alla Versilia, territorio a noi confinante. Il toponimo di Massa deriva dalla pars massaricia della villa romana, del basso impero, e poi della curtis dell’alto medioevo con la Massa vetere del Marchese Alberto II degli Obertenghi dove ritroviamo il sistema della divisione in pars dominica e la pars massaricia, in seguito passa in secondo piano, mentre sparisce del tutto l’antichissimo toponimo di Cinquale che deriva dalla centuriazione dell’agro massese del 177 a.C. e si riferisce al quinto cardo della centuriazione. L’amministrazione comunale ha proposto Massa come capitale della cultura adottando lo slogan ” Massa, la luna, la pietra. Dove Tirreno e Apuane incontrano la storia.” ma la luna e la pietra non c’entrano per niente e neppure il Tirreno, essendo il mare quello Ligure. Inoltre il regolamento comunale della toponomastica è chiaro : “Nessuna denominazione può essere attribuita senza l’autorizzazione del Prefetto, udito il parere obbligatorio seppur non vincolante della Commissione Toponomastica”, ma il cambio di nome dell’aeroporto del Cinquale è stato fatto arbitrariamente. Un vero e proprio vulnus perpetrato col tacito assenso dell’amministrazione comunale. Ci chiediamo a che titolo e quali vantaggi porti un tale cambiamento che deve essere sottoposto alla Commissione toponomastica, al parere della Deputazione di Storia Patria e soprattutto al benestare del Prefetto che invitiamo a non dare l’assenso. I toponimi storici, ovvero i nomi di luogo legati alla storia di un territorio, sono un patrimonio culturale immateriale da proteggere. Essi rappresentano una preziosa fonte di informazioni sull'ambiente, la società e l'identità di un luogo nel passato. La loro conservazione è importante perché, con il passare del tempo e le trasformazioni del territorio, rischiano di scomparire, cancellando tracce importanti della storia locale”.
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Per il Polo Progressista e di Sinistra, composto da M5S RC e Mcc, chi risponde in nome e per conto di GAIA Spa non ha ben chiara la differenza tra efficace ed efficiente e non ha forse ben chiaro cosa sia il peso delle bollette in una famiglia. Preoccupa che non si abbia la minima idea di come la società pubblica rappresenti una infrastruttura fondamentale della vita quotidiana delle persone. Tecnicamente il bilancio è indiscutibile, tanto che nella nostra critica mai lo abbiamo messo in discussione -gestione efficiente-, ma rimarchiamo, anche e soprattutto a seguito della risposta della società, che non è stata una gestione efficace. L' oggetto sociale di GAIA Spa è infatti distribuire acqua, renderla disponibile a tutta la popolazione, nessuno escluso. Efficace sarebbe stato secondo noi, arrivare in assemblea dei soci con un accantonamento al fondo per gli investimenti e al fondo utenze disagiate molto più consistente. Questo avrebbe permesso di abbattere le tariffe che l' autorità nazionale ha aumentato e permesso quindi ad un maggior numero di persone di avere acqua a costi adeguati alle proprie condizioni.Riteniamo che, non i tecnici contabili della società, ma i sindaci, soprattutto quelli che detengono la maggioranza dei voti cioè dei comuni di Massa, Carrara e Viareggio, avrebbero potuto fare scelte differenti anziché accettare di aumentare il valore patrimoniale della società avrebbero potuto pensare di più alle fasce povere dei loro territori, quelle che spesso sono costrette a bussare alla porta dei servizi sociali. Ribadiamo qua, e lo faremo nelle sedi opportune, che GAIA deve essere al servizio della cittadinanza e non il contrario. Quando realizzi un utile 12 volte più alto rispetto a quello dell' anno precedente "quasi unicamente" frugando nelle tasche della gente comune, significa che non stai seguendo l'obiettivo sociale della società. Poco rileva quello che hai fatto dal 2011 se non sei cosciente di quello che dovresti fare oggi. Ed è bene che gli utenti lo sappiano.
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Come Azione U30, accogliamo con soddisfazione la notizia della riapertura della Biblioteca Comunale di Massa nella sua sede temporanea presso la scuola Bertagnini. Si tratta di una soluzione concreta che consente di garantire alla cittadinanza – e in particolare ai giovani – il diritto fondamentale all’accesso alla cultura, allo studio e all’informazione.Vale la pena ricordare che, nonostante i lavori in corso nella sede storica di palazzo Colombini, la biblioteca ha continuato a offrire i propri servizi in forma ridotta, grazie all’impegno del personale e dell’amministrazione. Anche durante i mesi più complessi, l’accesso ai libri, ai quotidiani e ad alcune postazioni studio è stato garantito, sia pure con le limitazioni imposte dagli spazi e dagli interventi di riqualificazione. Nelle nuove sale, già dal 21 luglio, saranno disponibili posti studio, postazioni per la consultazione dei quotidiani e il servizio emeroteca. A breve, riprenderanno anche il prestito libri e il prestito interbibliotecario. È un segnale importante: mentre i lavori di riqualificazione della sede storica proseguono, la città non resta priva di un luogo dedicato allo studio e alla crescita personale. Abbiamo seguito nelle scorse settimane il dibattito sulle difficoltà legate alla chiusura temporanea della Biblioteca Giampaoli e comprendiamo le preoccupazioni di chi vive quotidianamente questi spazi. Tuttavia, riteniamo che oggi sia giusto riconoscere lo sforzo compiuto dall’amministrazione per individuare e attivare una soluzione concreta e funzionale in tempi rapidi.Perché mettere al centro dell'azione amministrativa la cultura significa anche questo:realizzare nuove infrastrutture a beneficio della comunità e trovare forme di adattamento in attesa della restituzione di spazi nuovi e più confortevoli. E da giovani studenti non possiamo che apprezzare la soluzione individuata dall'amministrazione.
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Ancora una segnalazione sullo stato di degrado delle infrastrutture pedonali nella zona del fiume Frigido. Questa volta è il comitato cittadino “Tra la Gente”, attraverso il suo rappresentante Stefano Pucci, a richiedere un intervento immediato sul ponticello in legno che attraversa il corso d’acqua in prossimità di una zona urbana molto frequentata. La struttura, come documentato nella foto allegata alla segnalazione, presenta gravi carenze di manutenzione. In particolare, il punto di accesso risulta disconnesso dal livello stradale, con un’improvvisata base in cemento che non garantisce né stabilità né sicurezza. Inoltre, le ringhiere in legno sono visibilmente deteriorate, con parti mancanti o danneggiate, esponendo i passanti al rischio di cadute o incidenti. “Non possiamo aspettare che accada qualcosa di grave per intervenire – commenta Stefano Pucci – Questo ponticello è utilizzato quotidianamente da residenti, bambini, ciclisti e persone anziane. Serve un’azione concreta e tempestiva per metterlo in sicurezza”.La denuncia si aggiunge a quella già presentata nelle scorse settimane dal consigliere comunale Daniele Tarantino, che aveva sollevato la questione in sede istituzionale, sottolineando l’urgenza di un intervento di riqualificazione e messa in sicurezza dell’infrastruttura.Il comitato invita l’amministrazione comunale a dare priorità alla manutenzione delle opere pubbliche, in particolare dei passaggi pedonali che costituiscono un elemento fondamentale di collegamento e sicurezza urbana. Nel frattempo, il ponticello resta lì, tra incuria e mancate risposte dall’amministrazione , in attesa di risposte concrete.
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Il ferro usato per i lavori alla scuola media Buonarroti di Marina di Carrara non è zincato, quindi molto più soggetto ad arrugginire, specialmente se usato in una località molto vicina al mare come è quella in questione. Ad attestare la spiacevole verità è stata prima la commissione lavori pubblici del comune di Carrara presieduta da Augusto Castelli e poi lo stesso assessore di riferimento Moreno Lorenzini che ha portato la questione in consiglio comunale per chiedere una variazione di bilancio di 600 mila euro da destinare alla zincatura del ferro. La ricostruzione della vicenda è stata fatta dal consigliere della Lista Ferri, Filippo Mirabella, che ha anche spiegato che all’origine del problema ci sarebbe stato un errore nel bando iniziale nel quale, per motivi di risparmio economico, aveva previsto ferro non zincato. “Oggi quel materiale, che in parte è già stato montato, potrebbe arrugginire – ha spiegato Mirabella - Tra l’altro i ritardi che io ho segnalato da tempo non hanno ricevuto risposta concreta. Il progetto PNRR destinato alla Scuola Buonarroti di Marina di Carrara, con termine lavori fissato al 31 marzo 2026, è oggi al centro di un grave stato di stallo, nonostante le rassicurazioni formali e gli annunci istituzionali, ciò che i cittadini vedono in effetti è un cantiere abbandonato e materiali ferrosi per migliaia di euro che potrebbero arrugginire. A dirlo non è solo l’evidenza visiva, ma anche la frustrazione crescente di chi vive il disagio sulla propria pelle. Da mesi – anzi, da più di un anno denunciamo pubblicamente i ritardi e le inefficienze dell’amminIstrazione Arrighi segnalando in consiglio comunale lo stato di grave ritardo del cronoprogramma, chiedendo chiarezza sui tempi reali del progetto. Le risposte? Nessuna, se non il solito linguaggio burocratico per prendere tempo. Una situazione paradossale: i fondi europei e propri di bilancio ci sono, i lavori no. Il PNRR rappresenta una delle occasioni più importanti degli ultimi decenni per la riqualificazione scolastica. Ma a Carrara questa opportunità rischia di finire sepolta sotto strati di ruggine e silenzi. I pilastri abbandonati al sole, i ponteggi fermi da settimane e la totale assenza di operai non sono dettagli tecnici: sono la prova di un’amministrazione che non sa o non vuole controllare ciò che accade nei suoi cantieri. Nel frattempo, studenti e insegnanti continuano ad adattarsi a una precarietà che non meriterebbero. Famiglie che avevano accolto con entusiasmo l’idea di una scuola, nuova si ritrovano, invece, con una struttura a pezzi e un cronoprogramma che nessuno ha più il coraggio di mostrare. In conclusione: a poco servono le giustificazioni dell’ultima ora. La scadenza del 31 marzo 2026 si avvicina inesorabile e l’attuale stato di avanzamento dei lavori solleva dubbi legittimi sulla loro conclusione nei tempi previsti. Chi doveva vigilare non ha vigilato. Chi doveva coordinare non ha coordinato. Chi doveva ascoltare i cittadini, li ha ignorati. E chi oggi siede in silenzio, è corresponsabile di questa figuraccia istituzionale, che rischia non solo di compromettere il futuro di un’intera scuola, ma di far perdere risorse preziose alla nostra comunità. Serve un’assunzione di responsabilità immediata. Se gli amministratori non sono in grado di portare a termine i progetti finanziati, allora forse non sono nemmeno più in grado di governare”.
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Lunedì 14 luglio a Milano si è conclusa la trattativa che ha portato al rinnovo del CCNL Lapidei e materiali da escavazione per circa 30mila lavoratrici (3mila aziende) e lavoratori del settore.Questa settimana (venerdì 18 luglio) fa visita a Massa Carrara il Segretario Nazionale FENEALUIL Mauro Franzolini vista l'importanza che la nostra Regione, ed in particolare la nostra provincia, ricoprono per quanto concerne il comparto lapideo. Un comparto che per il nostro territorio è, e continuerà ad essere, cuore pulsante dell'economia continuando a mantenerne piena centralità sul piano regionale, nazionale ed internazionale.La visita del Segretario Nazionale FENEALUIL è l'occasione per proseguire nell'azione di ascolto e confronto che da diversi anni si sta portando avanti a Massa Carrara, contribuendo alla presentazione di un rinnovo contrattuale importante, forse uno dei più significativi dal punto di vista economico degli ultimi anni. Più nel dettaglio la parte economica prevede un aumento retributivo di 240 euro al parametro intermedio (136) sarà suddiviso in 3 tranche da 80 euro (luglio 2025, luglio 2026, luglio 2027). Riconosciuta una 'Una tantum' di 1000 euro in welfare da erogarsi in 4 tranche del valore di 250 euro (luglio e novembre 2025 e luglio e novembre 2026). Il montante complessivo nel triennio comprensivo di 5.520 euro di aumento dei minimi contrattuali e di 1000 euro di welfare sarà quindi di 6520 euro. Ottenuti, inoltre, incrementi sia sul piano della previdenza integrativa con un aumento dello 0,30% per il fondo Arco (0,10%; 0,10%; 0,10% da corrispondere al 1°gennaio 2026, 1° gennaio 2027 e 1° gennaio 2028) che sul piano dell'assistenza sanitaria integrativa con un aumento di 3 euro al Fondo Altea a partire da gennaio 2026. Intese raggiunte anche sulla parte normativa sulla quale vengono messi in evidenza diversi risultati : un aumento dei permessi per inserimento dei figli a scuola; un incremento dei giorni dei permessi per lutto; il riconoscimento di 1 giorno in più della normativa in occasione della nascita figlio; l'introduzione del permesso mestruale e la sottoscrizione di un protocollo contro la violenza sulle donne e a favore della parità di genere. Un accordo raggiunto in tempi brevi grazie alla volontà di tutte le parti presenti al tavolo negoziale, in particolar modo si è notato l'atteggiamento propositivo e positivo della realtà apuana, riuscendo a non prolungare i tempi di vacanza contrattuale e soprattutto a consentire il recupero di gran parte del potere di acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori del settore eroso negli ultimi anni dall'aumento vertiginoso dell'inflazione.Molte ancora le sfide in campo, soprattutto sul piano provinciale e regionale, da affrontare; ma la FENEALUIL non ha dubbi : "con questa sinergia e con questa visione del comparto si possono creare le migliori condizioni per il pieno sviluppo del settore, con lungimiranza e capacità di sintesi tra le diverse sensibilità in gioco. Il rispetto della sicurezza e dei diritti dei lavoratori viene e verrà sempre prima di tutto; lavoriamo insieme per dare piena dignità al lavoro e all'economia di questo territorio, spesso dimenticati dal livello regionale quasi fossimo una provincia di serie B. Rivendichiamo politiche di investimento serie e di prospettiva, un incremento occupazionale che ormai chiediamo da tempo assieme ad un rispetto della normativa sulla sicurezza che molte aziende oggi perseguono ma che non tutti rispettano".
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