Politica
Retiambiente, niente più biodigestore anaerobico. CGIL, CISL, UIL: “Vogliamo chiarimenti, le istituzioni si prendano le proprie responsabilità”
Sul biodigestore arriva la posizione congiunta dei sindacati Cgil, Cisl e Uil Carrara: "Abbiamo appreso dalla stampa, a seguito delle dichiarazioni del sindaco Arrighi prima…

Visione miope e ideologizzata del problema della crminilità: Fratelli d'Italia replica Rifondazione comunista
Fratelli d'Italia Massa Carrara ha risposto alle dichiarazioni di Rifondazione Comunista Carrara sulle misure per contrastare l'aumento della criminalità: "L’intervento di Daniela Marchini, esponente di Rifondazione…

Contro aumento della criminalità non si devono inasprire le pene: l'analisi di Rifondazione Comunista Carrara
Arriva da Daniela Marchini del partito della Rifondazione Comunista circolo Alfio Maggiani un'analisi sui dati della criminalità in Toscana: "Sono usciti ieri i dati sulla…

Massa ha più del doppio di agenti di pubblica sicurezza di Carrara: il sindaco Arrighi scrive al ministro degli Interni Piantedosi per colmare il divario
"Egregio signor Ministro, le scrivo per portare alla sua attenzione la situazione di forte criticità in cui versa il commissariato di pubblica sicurezza di Carrara…

Frigido, Barabotti e Frugoli scrivono al Consorzio di Bonifica: "Servono risposte e interventi urgenti per la sicurezza del fiume"
È stata inviata una PEC al Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, a firma dell'onorevole Andrea Barabotti, Deputato della Repubblica, e di Filippo Frugoli, Capogruppo della…

Sempre disponibili al dialogo con l'amministrazione sul regolamento del verde: associazione Arca tende la mano all'amministrazione comunale di Carrara
In relazione alla proposta di Regolamento sul Verde pubblico e privato di Carrara avanzata dall'amministrazione comunale e attualmente in corso di consultazione con le parti sociali,…

Tiro a segno nazionale di Carrara chiuso da due anni: l'appello della senatrice di Fratelli d'Italia Susanna Campione per una rapida riapertura
"Da oltre due anni il tiro a segno nazionale di Carrara, sotto il controllo della Marina Militare, è chiuso. Una prolungata inattività che sta causando danni…

Consiglio Provinciale: approvato il Documento Unico di programmazione 2026-2028
Con il voto favorevole della maggioranza e l'astensione della minoranza il Consiglio Provinciale di Massa-Carrara ha approvato nel corso dell'ultima seduta il Dup 2026-2028 (Documento…

Caos viabilità modificata nel centro di Carrara: i consiglieri Manuel e Bernardi chiedono l'apertura della strada dei marmi
I consiglieri comunali Massimiliano Manuel e Massimiliano Bernardi, constatate le prevedibili criticità alla viabilità dovute ai lavori del secondo lotto per l'adeguamento del Canal…

L'ex liceo scientifico è sotto la gestione della provincia di Massa Carrara, da sempre targata Pd: Manuel di FdI restituisce al mittente, il Polo progressista e di sinistra Massa le accuse di responsabilità rivolte al governo
L'arbitraria attribuzione al governo Meloni della responsabilità di recuperare lo stato di degrado in cui è caduto l'ex liceo scientifico Marconi di Carrara fatta…

- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 961
“La vicenda del Murlungo passerà come emblema di questa esperienza amministrativa di Carrara, esperienza che ormai in molti auspicano arrivi al capolinea”: è quanto affermano dal comitato Avenza Si R-Esiste che ha ripercorso tutte le tappe della vicenda: “È da subito parsa assurda la dislocazione del progetto dalla ex Colonia Vercelli all’area ex SIN del Murlungo. Nel novembre 2023, l'assemblea dell’ERP di Massa Carrara aveva approvato la costruzione di 28 nuovi alloggi poplar nell’area dell’ex Campo Profughi. Il Progetto presentato dal commune di Carrara, che ha un potere decisionale in Erp del 40 per cento, aveva superato quello presentato dal commune di Massa per la zona Casette. Il Comitato Si R-Esiste ha, in più occasioni, ribadito che un intervento da sei milioni di euro in quella zona di Marina, avrebbe portato all’avvio del recupero di un bene pubblico in stato di abbandono, e, soprattutto, avrebbe consentito a famiglie in stato di bisogno, di abitare in una zona confortevole, munita di ogni servizio: prerogative,, queste alla base di una logica che il sociale dovrebbe fare propria. In una successiva assemblea di Erp nel 2024, a quanto pare, l’amministrazione comunale di Carrara, avrebbe sostituito il pogetto iniziale con quello in zona Murlungo, in quanto presumibilmente ritenuta dalla stessa amministrazione comunale più adatta.
Da quando è venuto a conoscenza di ciò, il Comitato Si R-Esiste si è mobilitato per mostrare l’erroneità di tale scelta, che pare a tutti gli effetti inadeguata e sintomatica di una totale non conoscenza dei luoghi. Da lì la necessità di organizzare due settimane fa un corteo di protesta a cui hanno aderito più di 200 persone, per fare rumore sulla vicenda e fare luce sui punti palesemente dolenti di tale ubicazione: mancanza di viabilità, rete fognaria insufficiente, assoluta assenza di servizi, ma soprattutto grandi e gravi incertezze sulla salubrità della zona scelta, che ancora paga il prezzo dell’inquinamento mai seriamente affrontato dell’area, che era SIN e poi SIR.
Un consiglio comunale disarmante ha buttato giù definitivamente la maschera sulla qualità e spessore di chi amministra la città: l’intervento dell’avvocato Antonio Battolla, portavoce di Si R-Esiste e dei cittadini coinvolti, non è stato ritenuto degno di una sola parola di replica o giustificazione da parte del primo cittadino, e neppure di uno sguardo. D’altra parte, è prassi consolidata del sindaco e di molti assessori non prestare attenzione a chi parla e distrarsi col cellulare. Cosa che non va assolutamente bene. Come Comtato Avenza Si R-Esiste abbiamo trovato estremamente disdicevole la risposta dell’assessore Moreno Lorenzini che, dopo l’infelice battuta sul fatto che noi non volessimo le case popolari, cosa assolutamente infondata e in netto controstato con la nostra costante attenzione ad un sociale non alla rovescia come quello proposto, ha provato a salvare il progetto con farraginose giustificazioni, ben smontate dagli interventi di Maria Mattei e di Andrea Vannucci, consiglieri comunali e dalle immediate proteste dei cittadini di Avenza. Siamo arrivati così alle ultime fasi della vicenda: il sindaco, dopo avere attaccato il presidente dell’ERP dottor Panfietti (fresco di rielezione con il voto anche del sindaco Arrighi) attribuendogli responsabilità non di sua competenza e vanificate dallo stesso ruolo ricoperto da chi ha proposto tale progetto, ha rimbalzato la colpa sulla maggioranza, che avrebbe deciso in tal senso.Infine abbiamo letto la nota del PD, che, di fatto prende le distanze da questa decisione, rendendo palese che il progetto del Murlungo non posava solo su un terreno malsano, ma che anche le fondamenta decisionali non erano solide.Il Comitato Si R-esiste, a prescindere dagli ultimi eventi, continuerà a far sua la battaglia per rendere questa zona, degna di essere non solo vissuta in sicurezza da chi già vi vive ma anche evitando che un’eccessiva cementificazione in una zona fragile sotto molti aspetti, deteriori definitivamente quanto già appare assi critico”.
Il comitato Avenza Si R-Esiste ha preparato anche una dichiarazione che è stata firmata da diversi cittadini. Ecco il testo:
"Noi cittadini di Avenza che risiediamo nella zona che da disposizioni del Comune di Carrara (ribadite e difese nel consiglio del 15 luglio scorso) sarebbe stata deputata alla costruzione di un edificio per 28 alloggi popolari, abbiamo fin da subito evidenziato l'errore di tale scelta.Per noi che ci viviamo quotidianamente, questa costruzione renderebbe ancora più difficili le condizioni di vivibilità della zona, in cui manca una viabilità scorrevole, in cui i mezzi di soccorso già faticano a passare, con strade strette, polverose, non curate, abbandonate e tenute pulite solo da chi abita la zona. Un'ulteriore congestione di traffico porterebbe al collasso la percorribilità. Da anni attendiamo interventi per migliorare la zona in cui viviamo. Che senso ha cementificare ancora in zona alluvionabile? Che senso ha costruire in una zona che andrebbe bonificata in primis per noi cittadini che la abitiamo? Senza considerare gli orribili odori ormai giornalieri che provengono dal vicino Cermec. Che senso ha non favorire prima il miglioramento delle condizioni per gli attuali residenti e poi semmai verificare la possibilità di nuove costruzioni? Il nostro timore è stato fin dall'inizio di trovarci a combattere una lotta impari, inascoltati e con i giochi già fatti. La nostra gratitudine va al Comitato SI R-ESISTE, che ci ha ascoltato e fatto propria la nostra battaglia che ha condiviso fin dall'inizio, promettendoci con onestà solo di unire la loro voce alla nostra nel grido disperato contro tale decisione, per noi e per i destinatari stessi di tale progetto. Ci siamo trovati con persone che hanno messo a disposizione, tempo, idee, energie e competenze. Non sappiamo come andrà a finire questa brutta pagine dell'attuale amministrazione comunale, ma dobbiamo fin da ora ringraziare il Comitato di cui ci sentiamo già parte integrante come loro si sentono parte di noi".
- Galleria:
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 273
Da settimane assistiamo a un dibattito interno al Comune di Carrara, sul quale questa amministrazione non intende intervenire sotto alcun profilo. Tuttavia, si tratta di una questione di interesse territoriale, riguardante l’utilizzo del finanziamento regionale per la realizzazione di nuovi alloggi popolari. Per comprendere appieno la vicenda, è utile fare un passo indietro e ricostruire quanto accaduto. Il Comune di Massa, così come quello di Carrara, era stato inserito nella graduatoria del programma PINQUA per due progetti inizialmente non finanziati: per Carrara, l’intervento previsto all’ex colonia Vercelli, comprendente diverse opere tra cui la realizzazione di alloggi popolari; per Massa, un progetto che prevedeva sia la riqualificazione della Filanda di Forno sia la costruzione di nuovi alloggi popolari nella località Casette. Quando, tempo fa, la Regione Toscana emise un bando per finanziare nuovi alloggi popolari, si aprì un confronto all’interno del LODE per decidere quale dei due progetti sostenere, se quello di Carrara o quello di Massa. In quella circostanza, i comuni amministrati dal centrosinistra decisero di appoggiare la proposta del Comune di Carrara, ritenendo prioritari i 24 alloggi previsti rispetto ai 18 previsti per Massa. Il Comune di Massa, pur riconoscendo che il numero degli alloggi a Carrara fosse superiore, sottolineò che quest’ultimo possedeva già un patrimonio abitativo popolare significativamente maggiore rispetto a Massa, con molte unità ancora da recuperare e ristrutturare. Inoltre, l’intervento a Casette avrebbe consentito la riqualificazione di un borgo montano a rischio spopolamento, generando un impatto sociale potenzialmente più rilevante. All’epoca prendemmo comunque atto della decisione, senza sollevare alcuna contestazione, obiezione o polemica, proprio nel rispetto dei rapporti istituzionali. Apprendiamo tuttavia, in queste settimane, che il Comune di Carrara non solo non è ancora riuscito ad avviare l’intervento e quindi a utilizzare i fondi regionali, ma ha anche deciso — per ragioni su cui non intendiamo esprimere giudizi — di spostare il progetto dall’ex colonia Vercelli alla zona del Morlungo, oggi anch’essa oggetto di discussione. Con il solo intento di evitare che preziose risorse regionali vadano perdute per il nostro territorio, l’amministrazione comunale di Massa intende formalizzare nei prossimi giorni agli enti competenti la propria disponibilità a subentrare, utilizzando le medesime risorse per realizzare l’intervento previsto nella località Casette.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 457
"La mozione approvata in Consiglio comunale su Massa Città della Cultura aveva l'obbiettivo di trovare, oltre alla condivisione e al sostegno trasversale di più enti, anche quello di tutte le forze politiche dell'assise massese, con il fine di accogliere proposte e di costruire un progetto, nonchè per rafforzare l'impegno su ogni fronte per far diventare tale idea ambiziosa una realtà. - dichiara Eleonora Cantoni, Segretario e consigliere comunale Lega Massa - Un risultato che l'Amministrazione Persiani sogna per la propria città e che potrebbe, non solo essere volano importante dello sviluppo culturale, turistico e dunque anche economico del Comune ma anche uno strumento con cui risvegliare la coscienza, la consapevolezza e l'orgoglio di un'identità territoriale e di una cultura di appartenenza storico culturale che tutti i cittadini massesi, per nascita o per scelta, dovrebbero avere. Teniamo conto poi di come un tal riconoscimento riverserebbe influenza positiva a cascata su tutto il territorio provinciale. Lo ha capito bene la Lega, la maggioranza, la minoranza di centrodestra. Lo ha compreso fortemente la Provincia e tutti i Sindaci dei suoi comuni, nonchè la Regione Toscana, tutte parti fondamentali che hanno deciso di collaborare e mettere insieme le forze unite, per la prima volta superando i diversi colori di partito, spinte dal solo Amore per il territorio. Lo hanno capito tutti tranne il PD e il centrosinistra massese, che con il loro voto contrario, non solo sono andati contro la maggioranza di Persiani, ma contro una città, un territorio intero, la Provincia e la Regione, enti amministrati dal centrosinistra, nonchè contro Sindaci del loro partito. Dicono di averlo fatto in nome di una mancanza di condivisione di un progetto che ancora non esiste e per la cui costruzione si chiedeva, proprio con la stessa mozione, la loro collaborazione in virtù del principio di spirito di squadra. Un cortocircuito che si complica ancora di più quando alcuni di loro, che rivestono il duplice ruolo di consiglieri comunali e provinciali, si sono espressi fortemente contrari nell'assise comunale e fortemente a favore nel contesto provinciale. Alla luce di tutto ciò ci chiediamo quale possa essere il vantaggio di una scelta di chiusura, che porta i consiglieri del PD e del centrosinistra massese solo all'isolamento nel panorama amministrativo comunale, provinciale e regionale nonchè nei loro stessi partiti. Ne hanno fatto una questione di forma, dicono, ma alla fine conta la sostanza: i fatti dimostrano che loro, incapaci di superare gli steccati partitici, non sono mossi dall'amore verso la città. Adesso i tempi sono maturi - conclude - per cominciare a buttare giù il progetto: chissà se chi, uscito dalla porta votando contrario in consiglio comunale con tanto di clamore mediatico, rientrerà dalla finestra in sordina per apportare il proprio contributo partecipando sotto altra veste".
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 712
Durante la seduta del Consiglio Comunale di Massa del 31 luglio, la consigliera Dina Dell’Ertole, della lista “Massa è un’Altra Cosa”, ha espresso il proprio dissenso rispetto alla mozione presentata dalla maggioranza riguardante la candidatura della città a Capitale Italiana della Cultura. Pur riconoscendo l’importanza e il valore dell’iniziativa per la promozione del territorio, Dell’Ertole ha sottolineato come il percorso avviato sia stato condotto senza un adeguato coinvolgimento di tutto il Consiglio Comunale e, in particolare, delle forze di opposizione.«Un progetto così strategico – ha dichiarato – deve necessariamente poggiare su un ampio confronto democratico e sulla trasparenza, elementi che ad oggi sono mancati.» La consigliera ha evidenziato la mancata partecipazione nelle fasi iniziali, la costituzione del comitato promotore senza un confronto condiviso e la successiva presentazione della mozione da parte della maggioranza solo in una fase ormai avanzata, riducendo il ruolo del Consiglio a una mera formalità. Dell’Ertole ha ricordato che l’opposizione, nella sua interezza, rappresenta i consensi di una nutrita pluralità di cittadini massesi, che hanno il diritto di essere adeguatamente rappresentati e informati. «Proprio per questo – ha aggiunto – sarebbe stato fondamentale coinvolgere sin dall’inizio le minoranze, che rappresentano una parte consistente e viva della nostra comunità.» Nonostante la contrarietà espressa, la consigliera ha ribadito il suo amore per Massa e la volontà di vedere la città valorizzata al meglio. «La mia opposizione nasce dal desiderio che questa candidatura possa essere realmente rappresentativa e condivisa, coinvolgendo tutte le realtà politiche e culturali locali, per costruire insieme un progetto solido e credibile.»Dell’Ertole ha quindi invitato la Giunta e il Sindaco a riaprire un confronto aperto e trasparente, garantendo il coinvolgimento effettivo di tutte le forze politiche e delle realtà culturali del territorio, affinché il percorso verso la Capitale Italiana della Cultura diventi una vera occasione di crescita per tutta Massa.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 400
"Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Carrara ammette, nero su bianco, quello che i cittadini vivono ogni giorno sulla propria pelle: tre anni di immobilismo, silenzi, disconnessione con la realtà e assenza di iniziativa politica" la dichiarazione è del consigliere di FdI Massimiliano Manuel che spiega: "Con un tardivo slancio di autocritica, il capogruppo Gianmaria Nardi, ha ammesso pubblicamente che finora il contributo del Pd all’azione amministrativa è stato pressoché nullo, con una sola mozione concretamente attuata in tre anni. È una confessione grave che suona come un atto d’accusa alla loro stessa gestione e al fallimento di un modello amministrativo senza visione e senza guida. Non solo: è evidente lo scollamento tra il Pd e il sindaco Arrighi, da loro stessi scelta e sostenuta. Un sindaco “esterna” alla politica, che secondo il Pd doveva rappresentare una ventata di novità, ma che in realtà ha evidenziato tutti i limiti di un approccio esclusivamente burocratico e privo di sensibilità politica. Lo dicono loro stessi: «Serve tornare a far sentire anche la voce politica». Ma se ne accorgono dopo oltre metà mandato.Quanto al rilancio, le “sette proposte” con cui tentano di recuperare il tempo perduto sembrano un elenco di buoni propositi più che un piano strutturato, con idee già note, promesse riciclate e vaghe ipotesi per il futuro. Una “task force per il decoro urbano”? Dopo anni di segnalazioni inascoltate da parte dei cittadini su buche, rifiuti, aiuole incolte, ora si accorgono che il degrado è diventato insostenibile. Lo dicono loro: «Piccoli problemi che se non risolti diventano enormi». Ma sono già diventati enormi, e proprio grazie alla loro inerzia. Lo stesso discorso vale per l’ex Mediterraneo, simbolo di un’area lasciata al degrado per anni: ora si riscopre strategica per il parcheggio, con fondi già stanziati da tempo ma mai trasformati in lavori concreti. E l’idea di coinvolgere grandi aziende nel piano mobilità è l’ennesima prova che non c’è una visione di città, ma solo reazioni tardive a problemi evidenti. Quanto alla cultura e all’emergenza abitativa, servono piani strutturali, non spot. Un grande evento culturale ogni due anni non basta a rilanciare l’attrattività di Carrara. E sul tema casa, si propongono soluzioni che avrebbero potuto – e dovuto – essere messe in campo a inizio legislatura. Ma la conclusione è che è troppo tardi per i ripensamenti. Il Pd prova a rilanciare la propria azione a metà mandato, dopo aver trascorso tre anni a inseguire un’amministrazione che loro stessi definiscono senza voce politica. È una retromarcia che certifica, senza alibi, il fallimento del progetto Arrighi e di chi l’ha sostenuta".
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 172
Nel corso dell'ultima seduta del Consiglio Provinciale è stata adottata la proposta del nuovo Piano Provinciale di Protezione Civile 2025, frutto di un intenso lavoro di aggiornamento delle procedure di intervento e di revisione del quadro dei rischi tra gli Uffici provinciali e la Prefettura, con il coinvolgimento dei comuni.Si tratta di un documento strategico di fondamentale importanza per la sicurezza e la gestione delle emergenze a livello territoriale provinciale: rappresenta infatti un significativo passo avanti nell'organizzazione della risposta pubblica in situazioni critiche, in linea con le attuali norme in materia.Il Piano nasce da un'analisi delle vulnerabilità locali, partendo dalla geografia e morfologia della nostra provincia, caratterizzata da un'alternanza di aree montane, collinari e costiere, comprendendo non solo l'esame di eventi naturali come alluvioni, frane, terremoti, incendi boschivi, ma anche di eventi di altra origine come incidenti industriali o emergenze sanitarie.L'obiettivo prioritario è quello di migliorare la risposta complessiva coordinata del "Sistema" provinciale di Protezione Civile, adeguando l'azione sinergica delle strutture tecniche dell'Amministrazione con le forze del Volontariato e di tutte le altre Strutture Operative operanti a livello provinciale, migliorando la comunicazione e il coordinamento tra le istituzioni attraverso il ruolo centrale della Sala Operativa Provinciale di protezione civile, per cercare di garantire una risposta più efficace in caso di emergenze e calamità naturali. Altro obiettivo del piano è quello di sensibilizzare la cittadinanza rispetto alla prevenzione e ai comportamenti corretti di fronte ai rischi del territorio, anche attraverso la promozione ed il supporto alle campagne informative per i cittadini da parte dei Comuni, e, nello steso tempo, alla realizzazione di esercitazioni periodiche sul territorio e di momenti formativi per operatori e volontari.L'iter del Piano prevede adesso l'invio alla Regione Toscana, alla Prefettura di Massa-Carrara, ai comuni del territorio e alle organizzazioni locali di volontariato di protezione civile per le eventuali osservazioni per poi tornare in Consiglio Provinciale per l'approvazione definitiva.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 400
La consigliera Maria Mattei ribadisce la sua posizione sul caso Murlungo e spiega il suo sostegno alla battaglia avviata dal comitato Avenza Si R-Esiste: "Sono certa che ormai sul Murlungo scenderà la parola fine. Tante persone hanno gridato un secco "No" ad un progetto scellerato. Lo abbiamo fatto tutti insieme scendendo per le strade di Avenza con Avenza Resiste, lo abbiamo fatto in consiglio comunale il 15 luglio, lo abbiamo fatto dando vita ad un dibattito sui social. Abbiamo detto tante volte che costruire al Murlungo significava costringere 28 famiglie ad un ambiente insalubre, al centro di un sito di interesse regionale, sopra una falda che una ordinanza sindacale del 2019, tuttora in vigore, preclude a qualsiasi uso. Quelle case condannerebbero 28 famiglie a vivere in una zona senza servizi, senza una farmacia, in attesa di una urbanizzazione che non avrebbe risolto alcun problema. In questi giorni abbiamo assistito ad un valzer di rimpalli incredibile e francamente vergognoso. Dapprima, il sindaco rivendica quella scelta e afferma la sua volontà di procedere, sostenuta dal fiume di parole dell’assessore all’urbanistica, dal PD e dalla maggioranza che, in consiglio, parlano della necessità di spendere quei sei milioni di euro a qualunque costo.È poi bastato l’intervento di ERP che ha sottolineato, di fronte alle proteste della gente e dei Sindacati, che quella scelta era stata voluta dal sindaco, che si è opposto al progetto a Marina, per assistere ad una piroetta che ha dell’incredibile e ad uno scaricabarile inaccettabile.Il primo cittadino ha fatto marcia indietro, durante l’ultimo consiglio, e ha detto che non era sua intenzione consumare suolo, che non voleva procedere con il Pinqua a Marina per non cementificare quella zona, come se edificare al Murlungo non significasse una colata di cemento. Ha detto che non voleva costruire a Marina perché è una zona priva di strade e parcheggi, come se al Murlungo ce ne fossero.Alla fine, chi voleva costruire in una zona dove la Regione Toscana stessa impedisce di edificare al di sotto della linea di campagna?In un crescendo incredibilmente imbarazzante, il sindaco ha poi scaricato le scelte su chi era andato in Regione e cioè l’assessore al ramo e ERP. Neanche in una commedia con un intreccio da terza categoria.Il PD, partito di maggioranza, oggi cerca di uscire da questo grande pasticcio e richiama la necessità di pensare ad un’area diversa dal Murlungo. Se così sarà, sarà una nostra vittoria, ma siamo consapevoli che il lavoro non è finito.Occorrono scelte urbanistiche corrette, proposte sociali attente al benessere delle famiglie capaci di sperimentare nuovi modi di costruire che “restituiscano” i territori non alle speculazioni e all’edilizia, ma alla bellezza, alla cura del territorio e delle persone a partire dalle fasce più deboli che hanno il diritto di aprire le finestre sul verde delle pinete, vicino al mare, piuttosto che su linee ferroviarie e depositi polverosi di aree artigianali e industriali da bonificare".
- Galleria:
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 310
Inizieranno entro il mese di settembre 2025 i lavori del primo lotto dell'intervento previsto sul lato di via Guidoni del Palazzo Ducale di Massa con una durata prevista di 365 giorni: si è infatti conclusa il 29 luglio 2025 la procedura di gara con l'individuazione della ditta a cui verranno affidati i lavori una volta espletate le verifiche previste per legge. Si tratta di una ditta toscana specializzata da lungo tempo in questa tipologia di intervento. L'importo complessivo ammonta a 789 mila 650 euro di cui 640.315,68 euro per lavori a base di gara.Sul primo lotto occorre ricordare che era già stata espletata una precedente gara con l'assegnazione dei lavori, ma in sede di esecuzione si è reso poi necessario arrivare ad una risoluzione del contratto e quindi indire una nuova procedura di gara, dopo una revisione del progetto con aggiornamento del computo relativo ai costi. Si è dovuta esperire nuova gara in quanto nella precedente era presente solo una ditta. Per quanto riguarda l'intervento sul secondo lotto, relativo alla parte restante del Palazzo Ducale, sulla base del finanziamento disponibile (4 milioni 275 mila 350 euro), è stata affidata la progettazione esecutiva e la direzione dei lavori a un raggruppamento di professionisti formato dall' architetto Anna Della Tommasina, dall'ingegnere Massimo Badalassi, dalla geometra Tiziana Marrazzo e dall'ingegnere Matteo Marchetti. Il progetto esecutivo è in corso di redazione e sarà approvato entro la fine del 2025 e con gli inizi del 2026 sarà avviata la procedura di gara per l'affidamento dei lavori.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 434
Gestione incompetente, opaca e spesso non conforme ai regolamenti: è questo il giudizio che il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi dà delle politiche abitative del comune di Carrara, riferendosi, principalmente, al lavoro dell’assessore al sciale Roberta Crudeli e della dirigente e vicesegretario generale Barbara Tedeschi. “La realtà dei fatti è preoccupante – spiega Bernardi - assegnazioni illegittime, errori formali, disparità di trattamento e un approccio sprezzante verso chi si rivolge agli uffici in situazioni di disagio estremo. La dirigente Tedeschi pare che lavori su "regole fai da te" invece di garantire il rispetto delle normative nella sua qualità di alta funzionaria comunale, che dovrebbe applicare leggi e regolamenti . Come nel caso di una donna, già da tempo seguita dai servizi abitativi, che è riuscita in breve tempo ad ottenere due cambi alloggio, fino a vedersi assegnato un appartamento di circa 80 metri quadrati, completamente ristrutturato con due camere da letto, anche se vive con una sola figlia, mente ad una famiglia dalla graduatoria generale composta da tre persone è stata assegnata una casa di 68 metri con una solo camera. Tale assegnazione risulterebbe in contrasto con i criteri di congruità previsti dalle normative regionali e comunali. Perché tra l’altro non si possono assegnare case come cambio alloggio completamente ristrutturate. Con quale giustificazione tecnica o sociale? Perché altre famiglie attendono da anni e non ottengono lo stesso trattamento? Per quanto riguarda Crudeli, storica esponente del Partito Democratico, c’è da dire che ha chiuso la porta in faccia agli utenti, istallando un video citofono. Nel suo passato di consigliere comunale non ha mai perso occasione per attaccare l’amministrazione di turno, accusandola di mancanza di ascolto e di contatto con i cittadini. Oggi, invece, lei , si trincera dietro un videocitofono installato all’ingresso del proprio ufficio, decidendo chi può entrare e chi no, senza alcun criterio trasparente. Sono innumerevoli le segnalazioni di persone, soprattutto donne e madri in grave difficoltà economica e abitativa, costrette ad aspettare ore fuori dalla porta, senza essere ricevute. In molti casi peraltro , la pressione esercitata da queste persone ha portato a soluzioni forzate e non regolari, come se il disagio si potesse "archiviare" assegnando un alloggio fuori dai criteri, per chiudere la pratica. Come mai alcune persone riescono ad avere cambi casa in tempi rapidissimi, mentre altre attendono da anni? Chi stabilisce e con quali criteri, le assegnazioni straordinarie? Perché la dirigente Tedeschi non applica correttamente la legge della RT e regolamenti? Perché l’Assessore Crudeli si rifiuta di direttamente chi vive situazioni di disagio? Le politiche abitative sono una questione seria, che tocca i diritti fondamentali delle persone. La superficialità con cui vengono gestite da Crudeli e Tedeschi sta creando un clima di sfiducia, tensione e malcontento crescente. Le istituzioni devono garantire trasparenza, equità e ascolto, non favoritismi e chiusure e i cittadini non si accontenteranno più di silenzi, reticenze o regolamenti interpretati a piacimento”.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 454
Non è piaciuto al comitato Ugo Pisa l'intervento del presidente Giani alla Festa della Cgil di Carrara: "Le parole del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, pronunciate durante la chiusura della festa provinciale della Cgil, lasciano poco spazio a interpretazioni: più industria, più traffico marittimo, più estrazione .La provincia di Massa Carrara, secondo la sua visione, deve diventare un polo industriale, e per farlo “il porto va ampliato a ogni costo”.Ma di quale “costo” si parla esattamente? Nell’intervento del presidente non si è fatto alcun cenno alla salute dei cittadini, alla tutela del paesaggio o alla qualità della vita nelle aree urbane limitrofe al porto. Nessun accenno agli impatti ambientali, né alla necessità – finora completamente disattesa – di dotare lo scalo di una centralina di rilevamento dei fumi che misuri l'inquinamento atmosferico prodotto dalle navi. Ancora una volta, il lavoro viene messo in contrapposizione alla salute.
Un modello di sviluppo che pare ignorare i vari aspetti del territorio e i bisogni di chi lo abita.’ accettabile pensare ad uno porto “a ogni costo” senza aver avviato prima un dibattito pubblico trasparente, basato su dati ambientali aggiornati e valutazioni d’impatto indipendenti?Ci pare che il modello sia chiaro: estrazione, consumo, profitto per pochi. A pagare, però, sono in molti.Pagano i residenti, con un ambiente sempre più compromesso. Pagano le nuove generazioni, con un territorio impoverito e reso insicuro.
Il presidente Giani ha ribadito inoltre che “il marmo è parte del nostro Dna” e che la montagna va vista come una risorsa economica. Una visione, anche questa, che riduce l’identità del territorio a una questione di profitto, ignorando le fragilità ambientali dell’area apuana e le battaglie portate avanti da anni da cittadini e comitati.Non è sviluppo, questo: è la trasformazione di un bene collettivo in un profitto privato.E anche la promessa di “posti di lavoro” serve troppo spesso a coprire una verità scomoda: l’occupazione nel settore è in calo, mentre le ricchezze prodotte dall’escavazione si concentrano in pochissime mani. Le comunità locali restano a guardare, con fiumi inquinati, versanti instabili, polveri sottili nell’aria e nessun reale beneficio.Ma ciò che ci preoccupa maggiormente è l’assenza, nel discorso pubblico istituzionale, di parole chiave come “salute”, “transizione ecologica”, “tutela ambientale”, “giustizia climatica”.
Il futuro non può essere costruito con ricette del passato. Servono alternative credibili e concrete, che investano in nuovo modello produttivo che non sacrifichi il territorio.
Per farlo, serve prima di tutto una presa d’atto: lo sviluppo “a ogni costo” è un prezzo che Massa e Carrara non possono più permettersi di pagare.
- Il presidente Giani non viene mai a Massa, mi piacerebbe un confronto con lui: il commento del sindaco Persiani
- Associazione Arci 31 Settembre: Villa Massoni diventi un bene comune della città
- Emergenza erosione: il commento di Orietta Colacicco dei Paladini Apuoversiliesi
- "Votiamo no su assestamento di bilancio e mozione “Massa Capitale della Cultura”: l'appello del gruppo consiliare del Pd di Massa per il consiglio comunale del 31 luglio
- Senso unico in via San Giuseppe Vecchio: il consigliere comunale Tarantino presenta la raccolta firme dei residenti
- Viale da Verrazzano: al via le indagini per le bonifiche
- Il Polo P&S: sottoscritta la lettera al governo sulle aree interne per dare futuro ai nostri paesi
- Anche Avenza Si R-Esiste si schiera contro le case popolari in via Murlungo e critica alcuni ambientalisti
- Le polemiche sulla satira cinematografica distolgono dai problemi della città: il commento del segretario comunale di Forza Italia Giuseppe Bergitto
- Confimpresa Toscana apre le porte alla Cultura: imprese e territorio uniti nel segno dell'identità e della creatività


