Politica
Sopralluogo di Fratelli d’Italia al Castello di Moneta: “Subito un progetto per salvarlo, ci sono possibilità concrete di finanziamento”
Nel pomeriggio di giovedì 7 agosto il capogruppo della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, Alessandro Amorese (Fratelli d’Italia), ha effettuato un sopralluogo al Castello di Moneta a…

Il Polo P&S: la spiaggia libera alla foce del Ricortola non è degna di una città turistica
“La condizione della spiaggia libera alla foce del torrente Ricortola è una vergogna inaccettabile in pieno Agosto. Chi deve controllare che il litorale sia in condizioni presentabili? La…

Candidatura di Massa a Capitale Italiana della Cultura 2028: "Una sfida che unisce il territorio" secondo l'onorevole Barabotti
L'onorevole Andrea Barabotti, deputato della Lega ha commentato la candidatura di Massa a Capitale Italiana della cultura 2028: "La candidatura di Massa a Capitale Italiana della Cultura per…

Unire i comuni di Montignoso con Forte dei Marmi: solo una strategia per portare voti al sindaco Gianni Lorenzetti del Pd alle regionali, secondo la consigliera Baldini
Fusione dei comuni di Montignoso con Forte dei Marmi: ipotesi improbabile ma acchiappavoti per le prossime regionali secondo la consigliera Maria Teresa Baldini: "E’ iniziata la campagna elettorale…

Progetti bloccati per stornare i finanziamenti a favore dello Stadio: il consigliere Bernardi critica la gestione dell'amministrazione dei fondi dell'articolo 21
Il progetto “Ciclabile Michelangelo” sarebbe stato bloccato dall’amministrazione Arrighi per convogliare i finanziamenti derivati dall’articolo 21 per aumentare la capienza dello Stadio dei Marmi: lo sostiene…

Un nuovo manto per la Fossa dei Leoni Approvato il progetto, presto al via i cantieri: "Impegno continuo per i nostri impianti sportivi"
Grazie a un investimento da 360mila euro sarà completamente rifatto il manto in erba sintetica della 'Fossa dei Leoni'. Il campo da calcio di viale XX Settembre subirà così un importante…

Continuità educativa tra asilo nido e scuola dell’infanzia. Nasce ad Avenza un nuovo polo 0-6: "Risposta concreta ai bisogni di bambini e famiglie"
Nascerà ufficialmente ad Avenza un nuovo polo 0-6. Dopo gli ottimi risultati della sperimentazione dello scorso anno, dal prossimo settembre la scuola dell'infanzia 'Collodi" e l'asilo nido comunale 'Le…

Via Verdi a Carrara avrà i tanto attesi nuovi marciapiedi: approvato progetto da oltre due milioni di euro
Via libera della giunta comunale al progetto di fattibilità tecnico economica del rifacimento di via Verdi. La strada del centro storico cambierà completamente volto grazie a un investimento…

Pensiline bus: poche, disagevoli e degradate secondo il consigliere Filippo Mirabella
"Tre anni fa avevamo presentato una delle prime interrogazioni sullo stato di degrado e pericolosità delle pensiline degli autobus. - comincia così la denuncia del consigliere della Lista…

Restauro laboratori di scultura dell'Accademia della Padula e di Monterosso: lavori per un milione e mezzo finanziati con l'articolo 21
La ristrutturazione completa delle ex scuderie della Padula e un nuovo impianto di riscaldamento per i laboratori di via Carlo Fontana, a Monterosso. Sono questi gli interventi che, grazie a un investimento…

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"Tre gravissimi incidenti sul lavoro, di cui due mortali, nel giro di pochi giorni sono più di un campanello d'allarme. Sono un chiaro segnale che deve spingere tutti a un atto di responsabilità, a tutti i livelli. Ben venga la task force proposta dalla Prefettura di Massa Carrara ma quello che serve è un cambio di mentalità collettivo. Ci sono fattori scatenanti dietro ai gravi incidenti. Soprattutto ci sono silenzi e omissioni dietro a quelli piccoli che non vengono neppure denunciati e questi ci preoccupano ancora di più. Con la sicurezza sul lavoro l'attenzione deve essere sempre altissima e il nostro obiettivo come sindacato resta uno solo: incidenti zero. E' l'unico modo per cercare di migliorare sempre e rilanciamo la nostra proposta: formazione sulla sicurezza costante a partire dalla scuola".
A parlare è il segretario della Uil area nord Toscana, Franco Borghini, che analizza quanto accaduto nelle ultime settimane soprattutto nella provincia apuana e in Toscana anche alla luce dei dati Inail: "Ci stringiamo ancora oggi al terribile dolore di due famiglie e di tutta la comunità per la tragica scomparsa di due lavoratori, Andrea Figaia e Nicola Iacobucci. Due operai che stavano facendo il loro mestiere, difficile e faticoso, per portare a casa uno stipendio, il pane da mettere sulla tavola per la famiglia. Ma solo pochi giorni prima un altro grave incidente aveva coinvolto un operaio in via Lottizzazione a Massa. Troppi, in pochi giorni, per non pensare che qualcosa davvero non sta funzionando".
E allora bisogna dare un'occhiata al report Inail, fino al mese di settembre: "Da gennaio a oggi ovviamente il numero complessivo di incidenti in Toscana è diminuito di circa il 25% ma questo è un chiaro effetto del lockdown di tre mesi da marzo fino alla fine di maggio – dice ancora il segretario Uil area nord Toscana -. Il confronto, ancora da prendere con le molle, per il solo mese di settembre con l'anno scorso è inferiore al 20% di differenza e fa comunque riferimento ai soli fatti denunciati: 3.131 rispetto a 3.853. Nella provincia apuana il totale degli infortuni denunciati da gennaio a settembre è di 1.608 casi contro i 1.829 dell'anno scorso; per il mese di settembre 172 rispetto a 216. Cifre che insomma si avvicinano nonostante le evidenti contrazioni economiche e finanziarie di molti settori che rientrano in queste statistiche, dovute alla pandemia: basta pensare a tutti quelli che stanno lavorando in smart working, in particolare il pubblico. Per quanto riguarda poi gli incidenti mortali, il dato da gennaio a settembre era lo stesso sia per il 2019 sia per l'anno in corso: 2 decessi. Purtroppo quanto accaduto a ottobre mette in luce tutta la tragicità dei numeri di questo anno".
Numeri che sono però solo parziali e che rischiano di nascondere altre verità: "Ci sono che non vengono denunciati soprattutto oggi in cui si teme di perdere il lavoro in una situazione sempre più precaria. Il lavoro non è di qualità, i contratti non garantiscono stabilità e l'incertezza della pandemia sta mettendo in crisi tutto il sistema. Sistema che prevede lavori flessibili, non importa l'età". E' per questo che il segretario Borghini invita ad ampliare il più possibile la task force messa in campo dalla Prefettura ma, soprattutto, invita le istituzioni a lavorare su un radicale cambio della mentalità: "Occorre senso di responsabilità da parte di tutti. Servono più controlli. Ma bisogna coinvolgere i lavoratori nei processi decisioni e di elaborazione delle procedure di sicurezza. Infine invitiamo anche la nuova giunta regionale della Toscana a elaborare un progetto educativo e formativo che inizi a portare la sicurezza come materia educativa fin dentro le classi, magari almeno alle superiori".
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Il consigliere comunale di Massa, Stefano Alberti, ha presentato una mozione per completare il percorso per l'internalizzazione degli operatori e delle operatrici del C.U.P. (Centro Unico di prenotazione.
La questione delle operatrici e degli operatori dei CUP, la cui importanza è emersa durante la prima ondata della pandemia e riconosciuta prima delle elezioni regionali, secondo il consigliere andrebbe rimessa al centro del dibattito politico. Su questa vertenza si è registrata una sostanziale unità tra le forze politiche, le organizzazioni sindacali e le Istituzioni del territorio e la Regione Toscana ha espresso il suo impegno per garantire la messa in campo di un percorso per la stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori dei Cup. Gli operatori e le operatrici del CUP hanno svolto e stanno svolgendo un ruolo importante, in questa difficile e prolungata fase emergenziale, quale interfaccia tra il sistema sanitario e i cittadini. Stefano Alberi ha spiegato: "Il percorso di internalizzazione deve essere un obiettivo non più rinviabile perché queste lavoratrici e questi lavoratori vedano finalmente concluso il loro lungo periodo di precariato quale riconoscimento per la loro dignità e per ciò che hanno fatto e stanno facendo in queste difficili fasi legate all'emergenza e alla lotta contro il corona virus."
Il Consiglio Comunale di Massa ha quindi invitato la Regione Toscana e per quanto di loro competenza, Azienda USL Toscana Nord - Ovest, Estar Toscana e la Conferenza Zonale delle Apuane a garantire senza ulteriori indugi, la chiusura del percorso di internalizzazione degli operatori e operatrici del CUP Apuano. Il presente documento è stato inviato al Presidente della Regione Toscana dott. Eugenio Giani, alla direttrice generale dell'azienda USL Nord ovest dr.ssa. Maria Letizia Casani, al presidente della Conferenza Zonale delle Apuane dott. Francesco De Pasquale.
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La notizia della scomparsa di Giorgio Da Mommio si è diffusa da poche ore, ma già le testimonianze di cordoglio stanno arrivando da tutta la città di Carrara dove Da Mommio risiedeva e dove era molto conosciuto. Classe 1932, viareggino di nascita, ma carrarese d'adozione, Giorgio Da Mommio che tutti chiamavano Arturo, nel 1983 era stato deputato nella IX^ legislatura, guidata dal premier Bettino Craxi, eletto nelle file del partito repubblicano.
Laureato in economia e commercio, Da Mommio ha avuto per anni un grande impegno politico partendo dal ruolo di consigliere comunale e passando poi a quello di consigliere provinciale rinnovato più volte. Fu direttore della Cassa Mutua degli Artigiani e dopo la riforma sanitaria diventò dirigente prima della SAUB e poi della ASL 1 di Massa e Carrara. Mazziniano convinto fu anche segretario della Commissione Parlamentare per il Parere al Governo sulle Norme Delegate Relative alla Riforma Tributaria.
Dopo l'esperienza in Parlamento tornò a Carrara e venne nominato coordinatore amministrativo dell'ASL 3 Toscana di Viareggio e poi eletto assessore alle Finanze e presidente dell'UGIMA Unione Generale del Marmo e Affini. Giorgio Da Mommio, vedovo da alcuni anni, lascia i due figli e gli amatissimi nipoti.
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Il gruppo consigliare del Movimento 5 Stelle si dice convinto che la politica debba occuparsi sempre degli ultimi e dei più fragili, cosa che, siamo certi, è stato fatto nel settore sociale in questi tre anni e mezzo di durissimo lavoro.
Ci nausea - è scritto in una nota ufficiale - chi continua ad usare per fini di puro attacco politico le storie e le difficoltà di chi è nel bisogno, strumentalizzando i casi di persone disperate solo per avere un briciolo di visibilità. Ci riferiamo alle uscite del consigliere Bernardi, al fatto che affermi a mezzo stampa che l'amministrazione abbia imposto un TSO al senzatetto che pernottava sotto il Comune, atto che ci risulta mai avvenuto e che uno come Bernardi, che ha esercitato per tredici anni il ruolo di assessore, dovrebbe sapere essere un provvedimento che può aver luogo solo dopo la valutazione di due medici e non imposto dalla parte politica.
Ci pare anche grottesco - proseguono i Pentastellati - che ci si senta liberi di ledere l'immagine di questa persona in grave difficoltà e denigrarla con affermazioni fasulle, forse lo si fa solo perché si ritiene difficile che, data la sua situazione, si rivolga a un Tribunale. C'è un'altro aspetto che ci lascia senza parole: Bernardi, ora che è all'opposizione, straparla sui quotidiani di situazioni delicate come quella del senzatetto, dimenticando però che queste situazioni erano a lui arcinote ma le ha "nascoste sotto il tappeto" quand'era assessore. Ci risulta infatti che quest'uomo venne sistemato assieme ad altri in roulotte senza acqua, luce, gas. Così persone che avrebbero dovuto essere aiutate con percorsi in grado di dare loro dignità e futuro vennero invece relegate a solitudine e mancanza di prospettiva.
L'assessore Galleni - continua il documento - si è invece voluta occupare di quelle persone abbandonate negli anni, per non dire da decenni, e fin dall'insediamento ha lavorato per trovare soluzioni per le famiglie che abitavano al "Campo profughi" in condizioni di assoluto degrado e che Bernardi conosceva molto bene, ed ha creato il percorso "Housing First" che sta accogliendo persone in difficoltà che ora possono provare a costruire una vita migliore. Con orgoglio facciamo riferimento all'Housing First, che è stato definito un progetto coraggioso anche dal Professor Massimo Bricocoli, docente presso il Politecnico di Milano, in occasione di Con-Vivere, progetto creato dal nulla più assoluto che esisteva in questo Comune a favore degli ultimi" cosi Tiziana Guerra presidente della commissione sociale.
Ma per accedere a questo percorso di convivenza - scrive ancora l'amministrazione comunale di Carrara - occorre la verifica di condizioni che evidentemente il signore senza dimora non aveva. Nonostante questo, ci risulta che il senzatetto andava dicendo che "qualcuno" lo aveva informato che aveva diritto ad un posto in Housing First e che avesse possibilità di entrare in una casa popolare, informazioni del tutto sbagliate che hanno alimentato una sua aspettativa impedendogli di fare una scelta emotivamente per lui ben più difficile ma che sappiamo fin da subito gli era stata prospettata.
Infatti in tutti questi mesi - conclude la nota - costantemente e nel silenzio il settore sociale e l'amministrazione hanno lavorato quotidianamente con costanza ed in sinergia con altri enti coinvolti, per riuscire a rimettere in piedi questa persona in grandi difficoltà. Chi ha fatto politica nel sociale, a veder cosa ci ha lasciato e quello che ancora non ha capito, per noi dovrebbe solo fare silenzio.
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Uno scempio, uno schifo, la situazione più devastante di degrado di un immobile storico di tutto il comune di Carrara. Non ha usato mezzi termini il commissario comunale della Lega Salvini Premier, Nicola Pieruccini, per definire lo stato della ex Colonia Vercelli in viale Galilei a Marina di Carrara e ha rivolto un appello urgente al sindaco De Pasquale affinché intervenga al più presto.
“E’ necessario che il sindaco pensi a concretizzare azioni serie per preservare in nostro patrimonio e per promuovere la sicurezza ed il decoro urbano sul territorio. L’amministrazione 5 Stelle è obbligata a mettere la massima attenzione possibile su quella che è, quasi senza dubbio, la situazione di più devastante degrado su tutto il territorio comunale: lo scempio dell'ex Colonia Vercelli nel centralissimo Viale Galilei. Lo stato di abbandono del parco pubblico si vede immediatamente anche dalla strada: l’area verde, inutilizzata da anni, è piena di immondizia di vario genere e di sterpaglie, rovi e rami di pino molto grossi, quasi completamente staccati dal tronco e penzolanti che possono costituire un grave pericolo dal momento che si può facilmente accedere al parco e alla struttura attraverso un buco nella recinzione ormai fatiscente. Il livello di degrado è tra i più impressionanti. Non c’è un minimo di messa in sicurezza né di impedimento neppure per entrare all'interno della pericolosissima tensostruttura dal cui soffitto penzolano e sventolano pezzi lacerati di copertura. All'interno e all'esterno di tutta l'area abbondano le deiezioni di animali che la dicono lunga sulla situazione igienico sanitaria dei luoghi“.
Pieruccini ha ricordato che la struttura è praticamente confinante con la scuola elementare e materna Paradiso e con la stazione del carabinieri. La richiesta perentoria della Lega è stata quindi quella che il sindaco e l’assessore delegato si sveglino dal torpore e facciano applicare i regolamenti comunali e le leggi dello stato affinché con la massima priorità siano eliminate le brutture e le schifezze che squalificano la città.
“La deturpazione di uno spazio storico inaugurato nel 1937 – ha continuato Pieruccini _ che nell’immediato dopoguerra diventò luogo di accoglienza degli esuli istriani, un bene di proprietà comunale posto sotto tutela di vincolo monumentale da parte della Sovrintendenza, che negli anni è stato totalmente abbandonato per decenni dalla politica della sinistra e oggi dai 5 Stelle, che quella politica l'avevano aspramente criticata, non può essere ignorato. È impensabile mantenere in tali condizioni un bene pubblico così strategico nel centro di una cittadina che è meta di turismo balneare, in una situazione igienico sanitaria da terzo mondo, in mancanza di sicurezza e nell’indifferenza che le istituzioni hanno dimostrato ormai da anni. Il sindaco De Pasquale sapeva da quando sedeva sui banchi dell'opposizione quale era la situazione in cui versa quella zona, ma da quando è salito a palazzo se ne è infischiato e non è mai intervenuto”.
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La prima segnalazione in consiglio comunale venne da lei: Giuseppina Andreazzoli, consigliere comunale del Partito Socialista fece un‘interpellanza parlando del caso del senza tetto che viveva sotto le scale del comune già nel luglio scorso.
Sempre lei, a più riprese, si interessò sui provvedimenti presi per aiutare il clochard e oggi è lei che ripercorre tutte le tappe della vicenda alla luce della sua risoluzione che ha visto il senza tetto essere sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio richiesto dall’amministrazione.
“Avrei preferito non essere obbligata ad intervenire ancora sul comportamento dell’amministrazione nei confronti del senzatetto che ha dormito per mesi nell’ingresso del comune prima di essere sottoposto addirittura a un Trattamento Sanitario Obbligatorio, ma quanto accaduto e le scelte adottate impongono alcune precisazioni. – ha esordito Andreazzoli - Per prima, nel corso di una seduta del consiglio comunale la scorsa estate, ho fatto presente la situazione di una persona che, priva di mezzi e di sostegno adeguato, aveva scelto di dormire sotto le scale del comune. La cosa sicuramente non poteva essere sfuggita a sindaco e assessori e a chiunque avesse occhi per vedere e un minimo di sensibilità. In consiglio comunale, come rappresentante del PSI, sono stata rassicurata circa l’attenzione e l’impegno a risolvere immediatamente un problema che era, e resta, prima di tutto un caso umano che avrebbe dovuto essere affrontato con i diversi strumenti di cui dispone un’amministrazione che, per essere utilizzati, presuppongono sensibilità e capacità. Visto il protrarsi di una situazione oggettivamente grave, ho chiesto la convocazione urgente della commissione sociale avanzando, in quella sede, delle proposte per risolvere in maniera soddisfacente una situazione delicata ed ho avuto, messe a verbale, le stesse risposte: il problema sarebbe stato risolto indicando soluzioni che, evidentemente, non sono state messe in pratica”.
Il consigliere comunale Andreazzoli ha fatto notare che neppure dopo diversi mesi la soluzione era stata individuata e che col sopraggiungere dell’autunno il senza tetto aveva cominciato a rifugiarsi nell’androne del comune per passare la notte anche per l’evidente peggioramento delle sue condizioni fisiche e lì è rimasto fino alla decisione di sottoporlo ad un TSO, atto grave – per la Andreazzoli - ultima ed estrema opzione da adottare.
“In questo lungo lasso di tempo si poteva fare sicuramente meglio e di più – ha aggiunto la Andreazzoli - soprattutto da parte di chi amministra in nome di un movimento che si è vantato di avere abolito la povertà dimenticando che il disagio è parte integrante della povertà. Come già ricordato in consiglio e in commissione, il disagio non si può affrontare a colpi di ordinanze, ma impone scelte dettate dalla sensibilità, seguendo percorsi che prevedono l’utilizzo dei molti strumenti disponibili e questo episodio rappresenta, se ce ne fosse bisogno, l’ennesimo fallimento di un sindaco che proclamava di voler fare molto con molto poco e il fallimento di un modo di amministrare che non mostra la necessaria attenzione e sensibilità verso chi soffre ma privilegia sempre scelte che non mettono il cittadino al centro dell’agire. Si preparano mesi ed anni difficili perché la pandemia in atto genererà nuovi disagi e nuove povertà fra quanti perderanno il lavoro o dovranno chiudere negozi e attività commerciali, e mi auguro vivamente che il sindaco e la sua amministrazione non affrontino questo scenario con metodi tardivi e brutali e prestino attenzione ai disagi quando sorgono affrontandoli con tempestività e sensibilità senza ricorrere a metodi estremi.”.
Vi. Tes.
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Non finiscono i dubbi e le perplessità su tutta la vicenda Paradiso s.p.a., passata da una possibile transazione a dodici milioni di euro, vantata dal vicesindaco Martinelli come acutissima impresa finanziaria poi rivista in seguito alle contestazioni dell’opposizione che segnalavano la mancanza di una sentenza definitiva che quantificasse il reale importo, al pronunciamento finale del tribunale che ha stabilito un importo di cinque milioni da pagare da parte del comune di Carrara.
Alle molte voci di dissenso e incomprensione per l’operato contradditorio dell’amministrazione si è aggiunta anche quella del gruppo Insieme per Carrara, composto dai consiglieri Andrea Vannucci, Gianenrico Spediacci e Dante Benedini.
“Ricordiamo che il 14 febbraio 2020 – hanno detto Vannucci, Spediacci e Benedini - con altisonanti dichiarazioni il vicesindaco Martinelli ha rivendicato la paternità e la bontà d una proposta di transazione che a suo dire avrebbe evitato il dissesto del comune. Il merito rivendicato consisteva nell’aver concordato con il sinor Franzoni,titolare della Paradiso s.p.a., in quell’occasione lodato per la sensibilità e disponibilità evidenziata, il pagamento di dodici milioni e mezzo di euro, di cui tre in contanti ed il resto in comode rate, gravate da interessi, che avrebbero impegnato il comune per dieci anni.”. Il gruppo Insieme per Carrara ha ricordato che a fronte delle contestazioni dell’opposizione la giunta avrebbe capito lo sproposito della cifra e l’evidente difficoltà a far passare la transazione. “La giunta comunale ha poi impiegato quasi tre mesi per trovare una via d’uscita, il che dimostra che evidentemente l’ accordo era e continuava ad essere caldeggiato da una componente ben influente della giunta stessa. Quando è emerso con chiarezza che quell’enormità non si poteva proprio reggere, è stata partorita una soluzione che affidava al segretario del comune il compito di individuare un esperto che desse un giudizio su quella storica transazione e il nuovo esperto ha prodotto una stroncatura totale di quell’assurdo accordo per cui l’amministrazione ha dovuto ingranare la retromarcia e usare il solito jolly di dare le colpe agli altri, in questo caso al professor Ponzanelli, autore della prima perizia che giustificava la transazione voluta da Martinelli.
Adesso che la sentenza di primo grado ha stabilito che con quella geniale transazione il comune di Carrara avrebbe regalato al sensibile e disponibile signor Franzoni la bellezza di sette milioni e mezzo più interessi, ci domandiamo come l’amministrazione intenda cavarsela e se la consapevolezza di essere degli incapaci possa essere risolta con un semplice menomale che non è stata fatta la transazione.” Molti i quesiti posti da Insieme per Carrara: dalla responsabilità addossata all’avvocato Ponzanelli ma poi non perseguita ai dubbi sull’intervento dell’amministrazione nel lavoro da lui svolto. Domande per le quali Vannucci, Spediacci e Benedini chiedono chiarimenti al sindaco.
“Non è possibile che si volessero regalare sette milioni e mezzo di soldi pubblici senza che nessuno ne risponda. – hanno continuato i tre consiglieri dell’opposizione - Ricordiamo che se l’opposizione non avesse smascherato questa incredibile operazione, la sentenza di cui abbiamo parlato non ci sarebbe mai stata ed oggi avremmo ancora l’amministrazione a sostenere, come ha fatto a più riprese nel consiglio comunale del 25 febbraio, che quell’accordo era un accordo storico fatto nel miglior modo possibile e che avrebbe fatto finalmente il vero interesse dei cittadini. Pagando dodici milioni e mezzo di euro anziché cinque. Ma perché insistere tanto per fare un così grande regalo?”.
Vini. Te.
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Non sarebbe ancora stata firmata dal comune la convenzione con la Caritas di Marina di Carrara e il nuovo accordo avrebbe una durata di 30 mesi a partire dall’agosto di quest’anno, quando, cioè è scaduta la convenzione ultra decennale concordata con il comune che, fino ad allora non era mai stata interrotta.
Ad affermarlo è il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che torna sul tema dei rapporti tra comune e Caritas, oggetto di una risposta dell’assessore Galleni data sulla base di un comunicato dello stesso Bernardi ritirato dal suo stesso autore, quindi mai uscita sulla stampa.
In risposta alle perplessità esternate dall’assessore al sociale sulla richiesta di chiarezza sulla convenzione con Caritas fatta da Bernardi, il consigliere dell’opposizione ha replicato esternando tutte le sue personali perplessità sull’operato dell’assessore.
“Se lei è perplessa per le mie richieste su Caritas - ha detto Bernardi - dovrebbe pensare a quanto perplesso e addirittura stravolto sono stato io quando, in piena emergenza sanitaria e sociale nel marzo scorso, l’amministrazione di cui fa parte voleva spremere i cittadini che chiedevano i buoni spesa per mangiare, per regalare 12 milioni e 500 mila euro alla società Paradiso continuando poi, per mesi, a raccontare falsità. Ugualmente perplesso mi ha lasciato la risposta tempestiva, inviata dall’assessore a tutti gli organi di stampa, grazie alla soffiata ricevuta da un “online amico”, ad una domanda che io avevo posto ma che non era stata pubblicata, evento giustificato con l’attacco hacker subito dal server del comune.”.
Bernardi ha parlato chiaramente di una presa in giro ed ha ricordato: “Il mondo dell'informazione sta cambiando e nessuno porta più l’anello al naso. Se continuate a gestire così l'informazione rischiate di far la fine degli spioni.”.
Bernardi è quindi tornato sulla convenzione con la mensa dei poveri ribadendo che il documento non è stato ancora sottoscritto e che da quattro mesi l’associazione lamenta che sta portando avanti la mensa in assenza di una proroga formale tanto da coprire almeno le spese.
“Il comodato d'uso gratuito - ha continuato Bernardi - è riferito all'intero immobile distinto al catasto al foglio 95 particella 258 a fronte del quale si obbliga l'associazione ad effettuare la manutenzione e tutti gli altri interventi necessari a mantenere funzionale l'immobile a sue spese ma una parte della struttura e cioè: la sala del cucito, la segreteria, l’alloggio del custode, le due camere per l’emergenza e anche il punto ristoro sembrerebbe che non sia compresa nell’accordo per cui chiedo spiegazioni al riguardo. Ci sarebbe molto da aggiungere ma mi limito a sottolineare che nessuno ha detto che la Caritas chiuderà. Il “lapsus freudiano“ è letteralmente scappato di bocca all'assessore Galleni e noi faremo finta di non averlo letto pur restando a controllare ogni atto emanato dall'amministrazione grillina al riguardo.”.
Vini. Te.
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Sono arrivati anche a Massa i banchi a rotelle, tanto attesi. In merito è intervenuta la coordinatrice provinciale di Azzurro Donna, Sonia Castellini a cui è giunta voce della presenza di questa tipologia di banchi presso il Liceo Scientifico e il liceo Classico, che tuttavia non sarebbero adatti alle attività svolte dagli alunni.
"Chiunque abbia frequentato il liceo classico o scientifico, sa bene che il dizionario di Latino (o di Greco) è lo strumento indispensabile per capire queste materie e per tradurre le temutissime versioni, solo che nei bellissimi banchi a rotelle o ci metti il dizionario o ci metti il foglio perché entrambi non ci stanno, quindi questo è già un primo grande problema per i liceali" – ha commentato la Castellini.
La Castellini pone l'attenzione anche verso un'altra problematica che potrebbe scaturire dall'utilizzo dei banchi con rotelle. Infatti, in quanto banchi di piccole dimensioni, il loro utilizzo potrebbe creare episodi di bullismo verso studenti in sovrappeso: "Un ragazzo con qualche chilo in più nel banco non ci sta, il tavolino non si abbassa, la sedia stringe sui fianchi e le prese in giro dei compagni arrivano immediatamente. – ha commentato la Castellini - Facciamo campagne contro il bullismo con bellissimi spot televisivi e poi nelle nostre scuole mettiamo degli strumenti che ridicolizzano i ragazzi che sono o troppo alti o troppo in carne".
Sono molte infatti le segnalazioni pervenute alla Castellini circa questa problematica, ma il problema potrebbe riguardare moltissimi altri studenti. "Invito, per quando si potrà tornare in aula, i docenti ed i dirigenti a vigilare sulla situazione bullismo ancora di più di quanto già egregiamente fanno, auspico che per il ritorno in aula almeno per i licei, si possano avere dei banchi con una superficie d'appoggio più ampia, ma soprattutto, – ha concluso la Castellini - il mio invito ed incoraggiamento va agli studenti per il nuovo e difficile anno che li aspetta, ricordando che spesso una risatina rivolta al compagno o alla compagna in carne può davvero far male. Ragazzi non siete bulli, siete il nostro futuro, non prendete esempio da chi per essere leader prende in giro gli altri. L'attributo più importante di un Leader è la maturità, un leader non ha bisogno di deridere qualcuno per essere seguito".
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E’ il presidente del consiglio comunale di Massa ma, come lui stesso ha precisato, può, in base alla legge, anche esprimersi come semplice consigliere di maggioranza e in questa veste Stefano Benedetti ha detto la sua sul caso della sentenza del TAR che ha dato ragione ad associazione Cerbaja e sul riconoscimento del debito fuori bilancio: “ Dopo l’esultanza delle minoranze e gli sproloqui pubblici della consigliera Elena Mosti sul riconoscimento del debito fuori bilancio relativo alla gestione del Parco di Ricortola, vorrei chiarire, che i prepotenti e direi persino violenti, sono proprio i sostenitori dell’Associazione Cerbaja che in quel parco hanno sempre fatto di tutto e di più“.
Benedetti ha ricordato: "Proprio io, a suo tempo, feci rimuovere una casetta abusiva di legno fatta installare dall’allora assessore Martina Nardi, su richiesta dell’Associazione interessata e nel merito, sarebbe bene capire, ma presto ne chiederò delucidazioni al comune, se le strutture poste all’interno del parco sono regolari o abusive". “Gli estimatori dell’associazione hanno mostrato prepotenza e la violenza quando sono venuti ad insultare, minacciare, invadere il consiglio comunale, procurando volutamente la sospensione dei lavori - atteggiamento denunciato dal sottoscritto alla Procura della Repubblica ed oggi ancora oggetto di indagine. Per quanto riguarda la sentenza del T.A.R., preciso che il consiglio comunale non poteva far altro che legittimarla e votarla, cosa che invece non ha fatto la minoranza che ha sempre difeso i gestori. Infatti, è davvero anomalo che la stessa minoranza esulti alla sentenza del Tar e poi in votazione si astenga, come ha fatto persino la consigliera Elena Mosti, che forse può essere giustificata per un ipotetico conflitto di interessi, considerato che proprio il padre è uno storico gestore del parco pubblico di Ricortola.” Benedetti ha voluto ribadire che per legge tutti i riconoscimenti dei debiti fuori bilancio devono essere inviati alla Corte dei Conti, che poi farà tutte le dovute valutazioni circa le eventuali responsabilità di un ipotetico danno causato all’ente pubblico.
“Il Tar - ha continuato Benedetti -in questo caso non è sceso nel merito della questione, ma ha solo contestato il mancato invio del preavviso di annullamento della convenzione e non il fatto che ha generato il problema e cioè : l’aver concesso ad una associazione politica l’autorizzazione di svolgere una festa, senza, peraltro, aver informato il comune, come previsto dalla convenzione. Ricordo, inoltre, che seimila euro di debito fuori bilancio, sono davvero nulla rispetto a quelli pagati nel periodo in cui il sindaco era Volpi ed Alberti, Mosti, Carioli e Berti erano assessori, per cui se fossi in loro starei zitto, per evitare delle pessime figure.Per concludere, rendo pubblico il mio giudizio sull’ operato di questa associazione, che, a mio avviso, ha gestito il Parco di Ricortola male e nel mancato rispetto sia del Regolamento dei Parchi Pubblici sia della convenzione firmata dalle parti e per questo motivo mi riserbo di intervenire nuovamente al momento della scadenza del contratto per tutte le valutazioni del caso.”.
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