Politica
No al biodigestore al Cermec: la posizione di Italia Nostra Massa Montignoso
La storia del biodigestore raccontata da Bruno Giampaoli di Italia Nostra Massa Montignoso:"Lavello e Alteta, due antichi luoghi bellissimi del nostro territorio deturpati dalle industrie chimiche tanto che anche…

Apuane: ecosistema o polo di sfruttamento produttivo? I dubbi del Cai di Massa
Le osservazioni ai piani attuativi dei bacini estrattivi che come Club Alpino Italiano abbiamo inoltrato all'amministrazione di Massa ben 4 anni fa hanno avuto un ben preciso obiettivo:…

Svastiche e scritte minatorie sui muri del liceo scientifico Fermi di Massa: la solidarietà dei Giovani Democratici Massa Carrara
I Giovani Democratici di Massa denunciano gravi minacce rivolte agli studenti, in particolare a quelli del Liceo Fermi di Massa. "Come movimento giovanile riteniamo fondamentale esprimere la nostra solidarietà…

"Sul futuro di Cermec le mie preoccupazioni sono le stesse dei sindacati: garanzie per il futuro e no all'ingresso di privati" : il sindaco Arrighi replica ai sindacati
Il sindaco di Carrara Serena Arrighi torna a parlare del futuro di Cermec e del progetto per la costruzione di un nuovo impianto. "Le preoccupazioni che esprimono oggi le segreterie…

Iniziate le operazioni di rimozione nave Guang Rong. Paolo Balloni (Collaboratore On. Barabotti): "Buona notizia a lungo attesa. Rafforzare al massimo sinergia fra tutte le istituzioni per accelerare quanto più possibile la ricostruzione"
Si è tenuto in data odierna il sopralluogo al cantiere della nave mercantile Guang Rong, che si è scontrata e incagliata contro il pontile di Marina…

Il sistema di Retiambiente non ci piace: la critica del comitato Si R-Esiste
Retiambiente riserva ogni giorno spiacevoli sorprese: è la conclusione a cui è arrivato il comitato Si R-Esiste che ha commentato le ultime vicende collegate ai servizi…

"Serve una visione chiara per rilanciare la città": primo incontro a Massa del comitato Tra la gente
Si è svolto il primo tavolo di confronto promosso dal comitato “Tra la Gente”, un incontro partecipato che ha riunito cittadini, commercianti e operatori locali per discutere i…

Sicurezza e allagamenti: il consiglio comunale di Massa accende i riflettori su via Garosi
Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, il consigliere Tarantino ha riportato all’attenzione due questioni centrali per la città: la sicurezza pubblica e i continui allagamenti in via Garosi.«Negli…

Lavori a Carrara, chiuso l'accesso alla sede UIL. Il commento: "Problemi di sicurezza e danno economico rilevante ai servizi. Riaprire immediatamente l'accesso"
I lavori in corso che hanno invaso Carrara hanno chiuso l'accesso alla sede della Uil in via Roma. Una sistuazione aggravata dal mancato preavviso da parte del…

Bugie e accuse a vanvera sul Cermec. L'assessore Orlandi dica la verità: la replica del consigliere Martinelli
"Ancora una volta l'assessore Orlandi, anziché rispondere nel merito delle critiche oggettive che gli vengono poste, si abbandona al solito infantile scaricabarile, e non esita…

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Daniela Bennati, consigliere del Polo progressista e di sinistra (M5S e UP), il 4 luglio 2024 aveva inviato una diffida al presidente Incoronato in relazione alla decisione di impedire la pubblicità delle sedute delle commissioni consiliari sull’apposito sito dell’ente. Questo 27 marzo, il presidente ha inviato una lettera ai presidenti e vicepresidenti di commissione invitandoli a chiudere di nuovo lo streaming alla cittadinanza.
“Questa decisione del presidente, tra l’altro in contrasto con una sua precedente missiva in materia di accesso agli atti, conferma la sua inadeguatezza al ruolo e allo stesso tempo evidenzia una preoccupante mancanza di lucidità che si accompagna a ricordi sempre più confusi sulla sua attività di gestione dei lavori- sostiene il Polo progressista e di sinistra- La mancata pubblicità delle commissioni è contraria al testo unico degli enti locali, allo statuto comunale, al regolamento di consiglio e alla normativa sulla pubblicità e trasparenza degli enti locali. Questo ennesimo tentativo potrebbe essere l’anticamera di una deriva autoritaria da estendersi anche alla pubblicità dei lavori del consiglio comunale; per tale ragione, il Polo progressista e di sinistra non esclude il ricorso alla magistratura ordinaria per difendere i principi costituzionali da cui discende tutto l’ordinamento repubblicano”.
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Si sta concludendo in queste ore la raccolta firme promossa dal consigliere comunale Daniele Tarantino, insieme al Comitato dei Residenti, per chiedere interventi urgenti sulla sicurezza stradale in via Giovanni Minzoni. L’iniziativa, che ha registrato un’ampia partecipazione da parte dei cittadini, nasce dalla necessità di affrontare con decisione le criticità di un tratto stradale particolarmente frequentato e oggi considerato pericoloso.
Attraverso la petizione si chiede l’installazione di rallentatori per contenere la velocità dei veicoli, un miglioramento dell’illuminazione pubblica per garantire maggiore visibilità durante le ore serali, e la messa in sicurezza della strada tramite attraversamenti pedonali più visibili e una segnaletica adeguata.
“La sicurezza stradale non può più attendere – ha dichiarato Tarantino –. Non possiamo aspettare che accada qualcosa di grave per intervenire. Questa raccolta è la voce concreta dei cittadini.”
La raccolta firme terminerà poche ore prima dell’inizio del Consiglio Comunale del 1° aprile, dove sarà presentata per sollecitare un impegno diretto da parte dell’amministrazione.
Un’occasione importante per dare voce ai residenti e portare all’attenzione delle istituzioni una richiesta forte e condivisa, con l’obiettivo di rendere via Giovanni Minzoni finalmente più sicura per tutti.
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Non vogliono schieramenti politici le associazioni che aderiscono al Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni per la depurazione, le bonifiche e la ripubblicizzazione del servizio idrico che fanno sapere: "L’entusiasmo manifestato dal deputato massese della Lega Andrea Barabotti in occasione dello stanziamento di oltre 36 milioni di euro per le bonifiche del Sin/Sir apuano, da lui salutato come “un fatto storico per Massa”, ci sembra veramente eccessivo e fuori luogo. In primis per il fatto che a Carrara non andrà neppure un centesimo di questi nuovi finanziamenti, tutti destinati a Massa, dove, guarda caso, governa il centro destra, che, evidentemente, è già in campagna elettorale, mentre la sinistra dorme.Carrara, infatti, potrà continuare a contare solo sui 12 milioni già stanziati dalla Regione Toscana per la bonifica unitaria (in realtà più una messa in sicurezza) della falda Sin/Sir tra Carrara e Massa, perché si è vista bocciare la richiesta dei 14,5 milioni necessari alla rimozione dei cumuli di pirite dall’area residenziale di viale da Verrazzano, inclusa nel Sir. Per non parlare, poi, delle migliaia di tonnellate di fanghi contaminati da cromo esavalente, sostanza estremamente cancerogena anche se presente in piccole concentrazioni, che resteranno nell’area Sin ex Ferroleghe (Per questo problema il CCA dbr, oltre ad aver sollecitato le istituzioni a tutti i livelli di competenza nel 2020 fece anche un esposto alla Procura), perché nessuno si è ricordato di inserire nel fabbisogno aggiornato delle richieste gli 8 milioni che sarebbero serviti ad asportare questo veleno, riscontrato non solo all’interno della falda ex Ferroleghe, ma anche in quella dell’abitato del Murlungo, a valle dell’ex fabbrica, in concentrazioni fino a 16 volte superiori ai limiti e note fin dal 1990, quando furono rilevate dall’allora Asl n.2. Occorre poi aggiungere che i nuovi fondi, 24 milioni dei quali di provenienza statale, serviranno per effettuare interventi in due aree Sir massesi: 2,5 milioni saranno destinati alla messa in sicurezza della zona residenziale di Tinelli, contaminata da mercurio e 10,5 milioni serviranno per bonificare dall’amianto il terrapieno antistante l’ex colonia Torino. Gli altri due finanziamenti a cui fa riferimento Barabotti (11 milioni per la bonifica dell’area Sir Buca degli Sforza e i 12 milioni per l’intervento unitario sull’acquifero apuano) provengono da precedenti stanziamenti, erogati rispettivamente dal Ministero dell’ambiente grazie ai fondi Pnrr e dalla Regione Toscana, che li ha attinti dal proprio bilancio dopo la revoca dei 25,5 milioni previsti dagli accordi di programma del 2016 e 2018 per le bonifiche del Sin/Sir di Massa-Carrara. Stando così le cose, dunque, non appare corretto che il deputato leghista voglia prendersi i meriti anche per queste erogazioni. Infine, se pensiamo che i lavori finanziati con i fondi Pnrr dovranno concludersi entro il 31 marzo 2026 (tra un anno esatto!), Barabotti appare fin troppo ottimista sul fatto che si riesca a rispettare una tempistica così stringente. Evidentemente, dimentica che il nostro territorio, già in passato, si è visto revocare per scadenza dei termini i finanziamenti destinati alle bonifiche. Il CCAdbr si è sempre caratterizzato per non schierarsi dal punto di vista partitico nella convinzione che la salute e l’ambiente non debbano avere colore politico e tanto meno confini provinciali".
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Sul Cermec la posizione di Fit Cisl Massa Carrara Toscan Nord: "Ormai sono anni che la Regione Toscana ha deliberato l’ingresso delle Società di raccolta e spazzamento nonché degli impianti di trattamento rifiuti delle Province di Massa Carrara, Pisa, Livorno e Lucca nella società di area vasta Reti Ambiente. Ma mentre la maggior parte delle società di questi territori sono entrate a farvi parte nei tempi previsti ciò non è stato possibile, per motivi diversi ad esse riconducibili, per le società di proprietà dei Comuni di Massa e Carrara ovvero ASMIU, NAUSICAA e CERMEC. Società che hanno dovuto bypassare la normativa Regionale con accordi transitori tra le parti di anno in anno. Quindi bene che oggi si stia arrivando al termine di questo lungo percorso, tuttavia ci preoccupa la lentezza con la quale si sta cercando di dare un futuro a CERMEC. Del biodigestore infatti se ne parla da anni. All’inizio doveva essere finanziato da Reti Ambiente, poi dai fondi PNRR, poi dopo che i fondi PNRR sono volati via nuovamente da Reti Ambiente ma nel frattempo tutto si è arenato in quanto è emerso il problema di chi si facesse carico dei costi di bonifica dell’area, necessari alla realizzazione del Biodigestore e di come Reti Ambiente potesse finanziare un impianto che nei fatti non era ancora di sua proprietà. Da qua sono nate, rincorrendosi ciclicamente, varie possibilità; prima che CERMEC venisse affittato a Reti Ambiente, poi che CERMEC entrasse in Reti Ambiente dopo aver acquistato le proprietà di ASMIU e del settore ambientale di Nausicaa, oggi scorporato e diventato Reti Ambiente Carrara [RAC], poi che CERMEC entrasse in Reti Ambiente insieme ad ASMIU e Reti Ambiente Carrara dopo l’acquisto da parte di queste ultime delle quote di proprietà di CERMEC in mano ai Comuni di Massa e Carrara… Insomma mese dopo mese gli anni sono passati e oggi siamo arrivati all’ingresso delle società in Area Vasta ma la domanda sorge spontanea: quando veramente verrà realizzato il Biodigestore?Una domanda che riteniamo sia della massima pertinenza considerato che secondo noi apostrofare oggi CERMEC come un impianto obsoleto è certamente un complimento. Tutti i dipendenti CERMEC, diretti dall’Amministratore Unico Porzano, stanno quotidianamente facendo miracoli per farlo funzionare e certamente non si può pensare che durerà in eterno.CERMEC è un’azienda che dà lavoro a più di quaranta dipendenti, svolge un importante ruolo nell’ambito del ciclo dei rifiuti della nostra provincia e quest’anno chiuderà il bilancio con ampi margini di utile. Insomma crediamo che la società sia una risorsa per il territorio e come tale debba essere tutelata con i necessari investimenti e tutte le certezze del caso per un futuro tranquillo".
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Il caso del sindaco di Follonica Matteo Buoncristiani, al centro di una feroce polemica nel suo comune per aver indicato una residenza fittizia a Follonica, risiedendo, invece, in un altro comune, sarebbe assimilabile a quello del sindaco di Carrara, Serena Arrighi, secondo il consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella: “A Follonica, l’opposizione di sinistra, con a capo il PD, accusa Buoncristiani di voler dribblare le tasse e ne chiede le dimissioni. Un concittadino , su questo articolo, mi ha posto provocatoriamente una domanda: "Esistono casi di residenza fittizia anche nella giunta del nostro comune? “ Infatti, la trasparenza, come sostengono i consiglieri del PD di Follonica , non dovrebbe essere un optional, ma un dovere in tutte le città. Non dare risposte chiare su un tema così delicato, rischierebbe di alimentare sospetti e sfiducia nei confronti delle amministrazioni comunali . Cosa è successo a Carrara? Il sindaco Arrighi potrebbe ritrovarsi in un caso di residenza fittizia a Marina di Carrara, presso la residenza del padre. La notizia era già trapelata in sordina durante la campagna elettorale, da persone che conoscevano bene la Arrighi. Per fare chiarezza, la residenza di un cittadino all’anagrafe, deve corrispondere alla dimora nella quale passa la sua quotidianità, o comunque dove alloggia per la maggior parte dell’anno. Viene quindi definita “residenza fittizia” quella fissata in una casa disponibile al cittadino, nella quale non risiede abitualmente. Peraltro, dichiarare, ad esempio, in un atto pubblico, una falsa residenza costituisce un reato di falsità ideologica in atto pubblico (Art. 479 c.p.) che si verifica anche quando un Pubblico Ufficiale fa una dichiarazione falsa o incompleta in un atto pubblico, come la residenza anagrafica. Si potrebbe anche ipotizzare il reato di falsa attestazione : Art. 495 c.p.: dichiarazione ad un Pubblico Ufficiale sulla identita' o su qualita' personali proprie o di altri). Se per esempio il sindaco Arrighi avesse prodotto documenti (dichiarazioni di residenza) che non corrispondesse a verità, in questo caso, la falsificazione di documenti ufficiali, sarebbe un reato che potrebbe portare a sanzioni penali. Dal punto di vista politico, se la cittadinanza o altri membri dell'amministrazione scoprissero che la Arrighi avesse mantenuto una residenza fittizia, ciò potrebbe minare la fiducia dei cittadini e portare a richieste di dimissioni o a una crisi di legittimità politica come nel caso venuto alla luce a Follonica . La residenza fittizia è reato? Certo che sì. Questo per almeno due ordini di motivi: il primo è l’irreperibilità del cittadino nel recapito di comunicazioni da parte di una moltitudine di soggetti: (Postino, Carabinieri, Agenzia delle Entrate, Banche, Assicurazioni e Società di luce, gas e acqua) ancor più grave se si tratta di un sindaco. L’altro perché mantenere una residenza fittizia costituisce un reato di falsità ideologica, commessa dal privato in atto pubblico, come stabilito dalla sentenza della Corte di Cassazione, n. 15651/2014. Di certo ormai è noto ed è stato più volte rimarcato soprattutto sui social che, il sindaco Arrighi, non vive e non ha vissuto nella nostra città, infatti molti sono a conoscenza che vive in una località della Lucchesia. Si dice e non si dice, e quindi non abbiamo rivelato il “segreto di Pulcinella” giusto. In conclusione, visto il clamore che ha suscitato la questione del Sindaco di Follonica e la posizione netta del trasparente e zelante PD, sarebbe opportuno che direttamente il Sindaco Arrighi o il suo fidato portavoce, emettessero un comunicato ufficiale per fugare i dubbi che si addensano da tempo sulla faccenda. Tuttavia finora, a fronte di attacchi non tanto velati sui social , la Arrighi aveva scelto il silenzio, mentre i cittadini stanno aspettano una sola risposta: la verità”.
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Sembra irrisolvibile il problema del servizio di raccolta dei rifiuti, costantemente al centro di segnalazioni.
Ormai la limitatezza delle Isole Ecologiche lo si registra regolarmente nei fine settimana con l'accumulo fuori dai contenitori dovrebbe stimolare o a una maggior sensibilità dei cittadini a differenziare meglio o al servizio di raccolta di inserire un turno la domenica verso le 13:00. Ma qui si entra nel doppio canale che spazia dall'educazione dei cittadini alla lungimiranza del servizio di raccolta. Un ginepraio
instricabile. Ci vengono segnalate, e sono sotto gli occhi di tutti, discariche a cielo aperto, sacchi dell'immondizia abbandonati ovunque tanto da non risparmiare neanche il Parco del fiume Frigido, così come ci viene segnalato che, per le attività commerciali, non vengono ritirati i contenitori di RUR se presentano, all’interno, materiale altrimenti differenziabile. Tale pratica, il rifiuto del ritiro, è, a nostro avviso, un abuso. E’ nostra cura sollecitare, in ogni luogo, i cittadini, a fare una corretta raccolta differenziata al fine di procedere quanto più velocemente possibile, all’obiettivo dei rifiuti Zero.
Ogni qualvolta non si procede ad una corretta differenziazione relativo corretto conferimento commettiamo un errore di sottovalutazione dell’importanza di questa pratica, che ha un obiettivo ben preciso: significa evitare che servano inceneritori o discariche e serve a costituire quel principio di economia circolare che vede i rifiuti come materie prime seconde, principio che interessa tutti coloro che hanno a cuore il pianeta e che nello stesso tempo sperano in una riduzione delle
tariffe TARI.
Premesso questo è evidente che mancare un ritiro per una non corretta differenziazione produce un disagio pesante per coloro che hanno attività commerciali o collegate al comparto turistico.
Il non ritiro è un atto di prevaricazione che non deve essere assecondato, ma serve piuttosto un servizio di segnalazione dei comportamenti scorretti e reiterati e, se del caso, sanzioni pecuniarie
affinché ciò che appare economico per velocità (buttare tutto in un unico contenitore) diventi diseconomico per sanzioni. A fianco di tutto questo c’è la difficoltà che alcune attività
hanno nel prendere cestini al servizio di tutti e separare a posteriori il contenuto, prassi spesso pericolosa e anti igienica. Chiediamo dunque a chi presiede l’ASMIU di attivare un servizio che
ritiri comunque il RUR e che, in presenza di cattiva selezione, segnali
una ipotesi di sanzione. Questo richiede un Regolamento il più possibile equilibrato e le
maestranze, adibite al ritiro, ben istruite sul da farsi. Resta dunque da escludere l’ipotesi di rifiutare un ritiro lasciando
nei pasticci ulteriori chi non ha saputo o potuto fare l’opportuna selezione, anche perché quando gli operatori ecologici ritirano i rifiuti pubblici cittadini (parchi, strade, etc), raccolgono tutto senza
mettere in atto le restrizioni che chiedono a cittadini e commercianti.
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Il 26 marzo a Villa Schiff il Comitato dei cittadini per la chiusura di Cava Fornace, grazie al contributo del segretario pd di Montignoso Nicolini, ha incontrato l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni e il sindaco Lorenzetti. L’incontro con l’assessora, fortemente voluto dal Comitato in una fase estremamente delicata per il futuro della discarica, è stata l’occasione per avere aggiornamenti sulla situazioni dopo oltre 10 mesi dal disastro del 06 maggio scorso e per far il punto sugli scenari prossimi che ci troveremo ad affrontare.L’assessora Monni ha illustrato il recente incontro avuto con Alia, la multiutility di Firenze, Prato e Pistoia, in rappresentanza del gestore PAA, durante il quale pare che i toni siano stati molto aspri. La regione, confortata anche dai comuni di Montignoso e Pietrasanta intende prorogare il Paur, sospeso dopo lo sciagurato sversamento dello scorso maggio, Paur che avrebbe dovuto scadere a fine aprile. Questa proroga dovrebbe consentire al gestore di presentare un nuovo progetto ridimensionato nei conferimenti e finalizzato alla chiusura con messa in sicurezza della discarica e gestione del post mortem.Abbiamo apprezzato che da parte delle istituzioni sia venuta meno la fiducia nel gestore e abbiamo chiarito all’assessora e ai presenti la nostra posizione: il Paur attuale deve essere respinto, e nessun nuovo progetto che preveda ulteriori conferimenti sarà mai accettato, né in alcun modo avallato.L’unico progetto su cui noi possiamo ragionare e sederci ad un tavolo è quello di chiusura con la messa in sicurezza dell’impianto, per procedere alla completa bonifica di Cava Fornace, che per le caratteristiche geologiche, morfologiche e ambientali mai avrebbe dovuto essere autorizzato a discarica. Il costo della bonifica, che spaventa le amministrazioni e la regione non deve essere un ostacolo: la politica ha sbagliato e la politica deve trovare le risorse per rimediare. Anche chiedendo in modo formale al gestore (sottoposto al rischio d’impresa, dunque alla responsabilità diretta di investimenti sbagliati), di pagare tutto il possibile.Sul percolato a tutt’oggi convogliato nella pubblica fognatura, abbiamo ancora una volta espresso le nostre perplessità, visto che questa facilitazione avrebbe dovuto essere limitata alla fase emergenziale (evidentemente non terminata!).Con l’assessora abbiamo poi voluto evidenziare le carenze nella sicurezza dell’impianto, considerando quanto accaduto il maggio scorso e soprattutto le carenze nei controlli, nonostante i nostri continui richiami in tutte le sedi. E’ stato richiesto inoltre da parte del sindaco Lorenzetti un percorso partecipativo, da noi sempre auspicato, un percorso che per noi non significa pero’ atto di decisioni acquisite altrove, ma dare la parola ai cittadini che vivono qui, e permettere loro di decidere del proprio territorio. Per noi e per questo comprensorio il futuro di Cava Fornace, considerando quanto accaduto e i rischi concreti che ci sono, non può e non deve in alcun modo passare da ulteriori concessioni. Ci attendiamo dalle Amministrazioni atti formali concreti PRIMA delle elezioni regionali, che mettano nero su bianco la chiusura della discarica e la sua messa in sicurezza. Solo così la fiducia nella politica sarà riconquistata. Ciappelliamo a tutta la comunità, affinché mantenga alta l’attenzione in questo momento particolarmente delicato per il nostro territorio .
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Cantiere del PNRR alla Caravella di Marina di Carrara al limite del decoro urbano: è quanto sostiene il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che sottolinea come esso risulti un pessimo bilgietto da visita per eventuali turisti del periodo pasquali: “Quando si ricopre un ruolo politico, si è chiamati non solo a gestire risorse e progetti, ma anche a avere una visione della realtà che ci circonda. È sorprendente, nel caso della Caravella, come si preferisca ignorare l'evidenza che salta agli occhi di chi vive e lavora sul territorio. A Marina di Carrara, davanti agli stabilimenti balneari, dove è stato avviato un cantiere del PNRR per la realizzazione della Cittadella dello sport, c’è uno spettacolo deprimente dal punto di vista del decoro urbano. Prima dell'inizio dei lavori, quest'area era stata già colpita nel 2022 da un disastroso downburst che aveva distrutto la pineta e va ricordato tra l'altro che , sia i residenti che i turisti dal 2022 avevano dovuto subire la vista dei giochi per bambini distrutti dalla tempesta, che erano stati lasciati disseminati nel parco, creando una vera e propria discarica a cielo aperto , in totale degrado. Ora, con l'arrivo della stagione turistica e soprattutto della Pasqua, molti balneari si stanno giustamente lamentando di questo cantiere indecoroso, che rovina l'immagine della città e disturba l'esperienza dei turisti. Ma il problema non riguarda solo l'aspetto visivo, riguarda anche la fruibilità dell'area: per raggiungere la nuova e meravigliosa passeggiata sul porto, molti turisti sono costretti a passare proprio davanti a un cantiere che è uno spettacolo vergognoso. Cumuli di terra, radici di alberi sradicati, camion e ruspe, tutto circondato da una rete arancione da cantiere, divelta in più punti, che lascia tutto a vista in un caos totale. Non solo, abbiamo appreso che l’Autorità Portuale intende concedere la gestione dell’ex La Tuga che insiste proprio in quell’area. Questo non è solo un problema estetico, è una vera e propria mancanza di decoro che danneggia l'immagine della città e della zona. Chiedo con fermezza agli assessori Lorenzini e Guadagni di intervenire per risolvere questa situazione, prima che il disastro visivo e l'indecorosa presentazione di un cantiere diventino una costante nella nostra città. Esistono pannelli colorati, con illustrazioni e/o decorazioni artistiche utilizzati da altre città che nasconderebbero il cantiere , con creatività e senso estetico. Non possiamo permetterci di lasciare che questa situazione rovini la bellezza di uno dei luoghi più frequentati dai turisti e dai cittadini. L’assessore Lorenzini e l’assessore Guadagni dovrebbero agire tempestivamente per rendere decoroso quello che oggi è un vero e proprio disastro visivo. La città merita decoro, ordine e rispetto per chi ci vive e chi ci lavora e per chi la visita”.
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Massa e Carrara compiono un ulteriore passo avanti nel percorso di integrazione all’interno di RetiAmbiente. Entrambi i comuni hanno conferito ufficialmente alle proprie aziende partecipate, Asmiu e RetiAmbiente Carrara, le proprie azioni di Cermec.Si è dato cosi seguito a quanto deliberato poche settimane fa dai rispettivi consigli comunali, formalizzando quindi tutti gli adempimenti necessari al successivo conferimento in RetiAmbiente delle due società Asmiu e Reti ambienti Carrara. Serena Arrighi, sindaco di Carrara, dichiara: “Si tratta di un percorso virtuoso finalizzato al miglioramento dell’intero servizio di raccolta e conferimento dei rifiuti su tutto il territorio provinciale. Tutto ciò sarà possibile grazie a una maggiore efficienza gestionale che verrà garantita dall’ingresso definitivo in RetiAmbiente. È un’operazione articolata e complessa che abbiamo affrontato in sinergia con il Comune di Massa, nella convinzione che questo passaggio sia fondamentale per garantire un futuro solido e sostenibile a un settore che ha impatti rilevanti su cittadini e ambiente. L’obiettivo è ora lavorare insieme per il completamento del percorso, rappresentato dalla realizzazione di un moderno biodigestore.”Francesco Persiani, sindaco di Massa, aggiunge:“L’ingresso in RetiAmbiente che ormai appare inevitabile alla luce delle scelte effettuate dalla Regione Toscana in materia di ciclo del rifiuti, confidiamo possa rappresentare un beneficio anche per il nostro territorio. Per quanto ci riguarda abbiano condiviso questo percorso con il Comune di Carrara nella consapevolezza che soltanto una visione unitaria del territorio possa garantire risultati concreti e duraturi. Questo è un primo traguardo, ma anche un punto di partenza poiché ci attiveremo affinché RetiAmbiente possa rafforzare ulteriormente i servizi ai cittadini. La nostra priorità è quella di costruire un sistema moderno, sostenibile ed efficiente anche attraverso la realizzazione di infrastrutture innovative come il biodigestore.”
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L’amministrazione comunale di Massa informa che le dichiarazioni rilasciate da Matteo Bertucci in merito alla situazione di casa Ascoli sono infondate e le sue ricostruzioni distorte. L’ex assessore, che non ricopre più alcun incarico amministrativo, parla senza avere alcun titolo né conoscenza aggiornata dei fatti. Ignora completamente quanto questa amministrazione ha già fatto — e continua a fare — per affrontare in modo concreto e responsabile la situazione di Casa Ascoli.Si invita Matteo Bertucci per il futuro di evitare di fare dichiarazioni che possono ledere sia Casa Ascoli che i suoi dipendenti
- Forza Italia Carrara: risposta alla presidente confesercenti Carrara
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- Comune di Carrara: riorganizzazione del servizio bibliotecario
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