Politica
Massa, all'ospedale delle Apuane intervento programmato ma dopo ore di attesa è rimandato
Riceviamo e pubblichiamo il comunciato della pagina social 'Timeout'."Ospedale, tra burocrazia e abbandono: si reca in ospedale per un intervento programmato e dopo ore in cui viene…

Fratelli d'Italia Massa Carrara: «Grande soddisfazione per la nomina dell'avv. Fabio Squassoni nel Comitato di Indirizzo della ZLS Toscana»
"Fratelli d'Italia Massa Carrara - riferisce il coordinatore provinciale Marco Guidi - accoglie con entusiasmo la nomina dell'avvocato Fabio Squassoni all'interno del Comitato di Indirizzo della Zona…

Carrara, sulla sanità pubblica e territoriale interviene l'ex sindaco De Pasquale: «M5s a fianco dei cittadini»
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso dal M5S e dall'ex sindaco Francesco De Pasquale. "Nel Dicembre 2015, mentre gran parte della popolazione era impegnata nelle festività natalizie la Regione…

Nessuna passerella ma difesa dei diritti dei più fragili: il consigliere Mirabella rimanda al mittente le accuse dell'assessore al sociale Crudeli
“Non è una passerella, è difesa dei diritti delle persone più fragili e chi tacita la verità offende le persone, non me!”: è la replica del consigliere della…

"Nessun disinteresse del governo sulle aree interne, polemiche basate su falsità": la replica della segreteria provinciale di Fratelli d'Italia
In merito alle recenti polemiche relative alla presunta politica del Governo nei confronti delle cosiddette aree interne, la Segreteria Provinciale di Fratelli d'Italia, per voce del Presidente Provinciale…

La Casa della salute perfetta esiste ed è a Querceta: il comitato Avenza Si R-Esiste fa un sopralluogo e chiede alla Asl parità di trattamento
Una delegazione del comitato Dai monti al Mare Avenza si R-Esiste ha fatto visita alla casa della salute di Querceta e dal sopralluogo ha tratto delle conclusioni: “Abbiamo…

Politica, cultura e...tordelli: torna la Festa de l'Unità a Ca' Michele con molti dibattiti e ospiti illustri
Come ogni luglio, da decenni, arriva a Carrara la Festa dell’Unità: un evento conviviale e politico diventato quasi un classico dell’estate carrarina, capace di attirare simpatizzanti del Partito…

"Tutte illazioni per avere visibilità": l'assessore al sociale Roberta Crudeli smentisce le accuse lanciate dal consigliere Mirabella
Le accuse di inadeguatezza lanciate dal consigliere Filippo Mirabella al settore sociale del comune di Carrara e all'assessore di riferimento Roberta Crudeli, hanno trovato la pronta risposta di…

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La consigliera Daniela Bennati e il Polo Progressista e di Sinistra (M5S e UP) chiedono al sindaco Persiani e all’assessora Rossetti di smentire le voci di un’operazione urbanistica misto pubblico/privata che dovrebbe coinvolgere il campo comunale di via Casola a Marina di Massa. Si sarebbe tenuto un incontro ufficiale in Comune con un imprenditore del nord che avrebbe illustrato la sua intenzione di realizzare uno sviluppo immobiliare con la costruzione di residenze e parcheggi. L’amministrazione comunale verrebbe coinvolta trasformando il campo da calcio in parcheggi pubblici.Siamo convinti che il campo comunale di via Casola debba mantenere l’attuale destinazione sportiva e che anzi dovrebbe essere la stessa amminstrazione a comprare le aree private. La creazione di un polo sportivo comunale più ampio dovrebbe essere una priorità politica vista la carenze di aree sportive moderne per le associazioni del nostro territorio. La crisi climatica dovrebbe imporre quel minimo di difesa del suolo soprattutto lungo un litorale dove ormai le mareggiate entrano sul viale a mare con una certa frequenza.
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Finalmente:dopo anni di attese, proteste e richieste, l'amministrazione comunale ha deciso di illuminare Avenza con il bagliore scintillante del suo portafoglio. Ma non fatevi illusioni: non ci troviamo di fronte a un budget da capogiro. Di oltre due milioni di euro stanziati, ben 100 mila euro sono destinati al nostro piccolo angolo di mondo. Una cifra che fa tremare i polsi... dal ridere. Vediamo come verranno investiti questi soldi. 50 mila euro per la messa in sicurezza della famosa casa bombardata. Sì, proprio quella che da decenni campeggia come un monumento alla burocrazia e all'abbandono, le cui transenne occupano da tempo immemore il marciapiede impedendo il passaggio ai pedoni. Ci chiediamo: saranno inclusi nel prezzo anche i lavori di riqualificazione proposti dalla Pro Loco o dobbiamo accontentarci di una spruzzatina di calce e qualche tavola inchiodata qua e là? Gli altri 50 mila euro vanno alla progettazione delle opere per la Sala Amendola. Per chi non lo sapesse, “progettazione” significa che quei soldi non vedranno mai un mattone, ma serviranno per pagare disegni, consulenze per i progettisti. Un investimento che, come dire, appare “modesto” solo per chi non ha idea di come si disegnino linee rette.
Tra le spese spicciole troviamo poi manutenzioni straordinarie per strade e marciapiedi. E qui, cari passanti di via Giovan Pietro, non trattenete il fiato: i due parapedonali alla “centrale” mancanti da due anni resteranno esattamente lì... nella nostra immaginazione. Un capolavoro degno di una commedia alla Totò: tolti da una parte, messi da un’altra, ma il totale non cambia. Sempre due ne mancano. Avenza R-Esiste, ma i parapedonali no. Passando alle note positive, possiamo gioire per i lavori ripartiti presso il capannone dell’ex CAT. La Protezione Civile potrà forse ritrovare casa, e magari, chissà, il progetto originario verrà completato. O no? Perché tra incarichi esterni, interventi d’urgenza per l’occupazione abusiva e il solito balletto di fondi che si spostano ma non aumentano, il rischio di un "ridimensionamento creativo" è sempre dietro l’angolo.
E veniamo al caso del palazzo dell’ex CAT, il fiore all’occhiello della lungimiranza amministrativa. L’immobile, in condizioni pietose e pericolante, è stato messo in vendita... al prezzo di un appartamento! Sì, avete capito bene: il comune ha deciso di offrire questo pezzo di storia cadente a un costo che farebbe gola a qualsiasi speculatore immobiliare. Tra i potenziali acquirenti, c’è il proprietario dell’altra parte del palazzo, che in passato ha manifestato l’intenzione di acquistare la porzione comunale. Peccato che alla prima asta non si sia presentato nessuno. Si sarà pentito? Oppure starà aspettando un ribasso? Per ora, il mistero resta. Nel frattempo, la porzione di sua competenza non è esattamente un esempio di ordine e decoro: transenne sono state posizionate sul marciapiede adiacente, proprio all’altezza della fermata dell’autobus, per interdire l’area ai pedoni e ai passeggeri che attendono il mezzo pubblico. Certo, sarebbe un buon sistema di sicurezza, se qualcuno lo rispettasse. Invece, nell’indifferenza generale, il divieto viene sistematicamente ignorato, mettendo seriamente a rischio l’incolumità fisica delle persone. Insomma, il marciapiede è un campo minato e la fermata dell’autobus una roulette russa. Conclusione? Caro comune, grazie per averci dedicato “qualche spicciolo”. Forse non ci ricopriranno d’oro, ma di polvere e cemento sì. D’altronde, Avenza R-Esiste lo sa bene: qui si fanno le nozze con i fichi secchi e spesso i fichi neanche arrivano.
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Il 27 novembre, il consiglio comunale di Carrara ha celebrato la Festa della Toscana, commemorando l’abolizione della pena di morte del 1786 e sottolineando l’importanza dei principi di diritti, equità, giustizia e pace. Tuttavia, la realtà quotidiana della città, guidata dal sindaco Arrighi, sembra smentire tragicamente tali valori. Dal mare ai monti, il territorio evidenzia contraddizioni profonde, che mettono a nudo uno scollamento tra le parole e i fatti. Emblematica è la storia di Marco, un senzatetto che spesso trovava rifugio sotto il portico del distretto sanitario di Via Giovan Pietro. Marco, insieme al suo cane, viveva grazie alla generosità di alcuni cittadini, ma era anche una presenza costante nei corridoi della struttura, dove talvolta dormiva, persino durante gli orari di apertura degli ambulatori. I suoi effetti personali erano visibili nel corridoio che conduce al parcheggio riservato ai dipendenti del distretto. Eppure, nonostante questa presenza evidente, né la ASL né i servizi sociali sono intervenuti per offrirgli un supporto adeguato. La sua morte, avvenuta poco dopo quella di Tudor, un altro senzatetto deceduto in un’area abbandonata dell’ex Cat, di proprietà comunale, getta un’ombra cupa sulle celebrazioni dei principi di giustizia e solidarietà. Durante il consiglio comunale del 28 novembre, il consigliere Caffaz ha posto interrogativi sul caso di Marco. Il vicesindaco e assessore al sociale, Roberta Crudeli, ha dichiarato che Marco era stato avvicinato e aveva rifiutato l’aiuto delle istituzioni. Tuttavia, questa risposta appare inaccettabile. La vulnerabilità, l’indigenza e la malattia spesso impediscono alle persone di chiedere aiuto in modo esplicito. È proprio in questi casi che le istituzioni devono agire con maggiore determinazione, andando oltre le apparenze per individuare e supportare chi vive in condizioni di estrema difficoltà. Queste morti, segnate da un’evidente indifferenza istituzionale, svuotano di significato le dichiarazioni sui principi di giustizia e solidarietà. Mentre si celebrano la pace e i diritti, chi vive ai margini della società continua a morire nell’abbandono. Tali vicende non sono un caso isolato. Ad Avenza e in altre aree del territorio, numerosi "invisibili" sopravvivono in condizioni disumane, trovando riparo lungo le strade o in edifici abbandonati privi di servizi essenziali. Alla Grotta è persino sorta una baraccopoli. Di fronte a questa realtà, è inaccettabile che un consigliere comunale della lista Arrighi abbia liquidato il fenomeno come una "scelta di vita di persone libere". Una tale affermazione banalizza e sminuisce un problema complesso che richiederebbe invece attenzione e soluzioni concrete. Le celebrazioni dei principi di giustizia e solidarietà non possono limitarsi a parole e gesti simbolici. La politica ha il dovere morale di tradurre quei valori in azioni concrete, capaci di restituire dignità a chi l’ha perduta. In una società sempre più frammentata, ogni amministratore ha la responsabilità di non distogliere lo sguardo di fronte alla sofferenza. L’indifferenza non è solo complice dell’ingiustizia: è essa stessa una forma di ingiustizia. Carrara ha ancora l’opportunità di dimostrare che i principi celebrati durante la Festa della Toscana non appartengono solo alla storia, ma possono vivere nel presente. Agire subito è l’unico modo per evitare che altre vite si perdano nell'abbandono.
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Non c'è niente da dire e, a pensarci bene, nemmeno da fare. Alla Lega o, almeno, in qualcuno dei suoi dirigenti-militanti, la presenza e l'ingresso di Roberto Vannacci non sono graditi al punto che non mancano polemiche e attacchi gratuiti privi di spessore, ma, soprattutto, di senso. Alle ultime elezioni in terra umbra il generale autore del libro best seller Il mondo al contrario ed europarlamentare della Lega, ha appoggiato, ovviamente e in maniera lampante, la candidata Donatella Tesei, politica ed ex senatrice del partito di Matteo Salvini. Lo ha fatto senza indugio, da par suo, dicendolo chiaramente non soltanto alle conferenze stampa e agli incontri, ma anche in un video ad hoc dove solo i sordi o i malpensanti fanno finta di non capire. Ciònonostante una decina di giorni fa poco più o poco meno, un rappresentante leghista del Veneto, Roberto Marcato, assessore regionale allo Sviluppo economico del Veneto ed esponente storico del partito di Via Bellerio, fisico possente ancor più che potente, soprannonimato, bulldog, se ne è uscito come i dolori criticando ironicamente, ma concretamente Vannacci accusandolo di aver remato contro la candidata della Lega e di avere, invece, parteggiato per Marco Rizzo e il suo partito Democrazia Sovrana e Popolare. A dimostrazione di ciò, Marcato pubblica un post in cui Vannacci aveva dichiarato che se avesse avuto tempo sarebbe volentieri andato ad ascoltare il 9 novembre il dibattito su Morire per la Nato? organizzato a Perugia dal comitato guidato da Fabio Filomeni (Se potessi andrei ad assistere con grande interesse a questo evento con Fabio Filomeni e Marco Rizzo. Spero serva anche a schiarire le idee a chi prossimamente si recherà alle urne in Umbria. La vostra Decima può fare la differenza!)
Come abbia potuto Marcato prendere e comprendere fischi per fiaschi lo sa solamente lui visto che Vannacci aveva anche aggiunto in calce alla locandina dell'evento di augurarsi che chi ci fosse andato avrebbe sicuramente potuto schiarirsi le idee e avrebbe votato di conseguenza piazzando la decima al posto giusto.
Marcato non ha esitato a sparare addosso al generale, sport divenuto, negli ultimi tempi, diffuso, ma inutile.
Ancora una volta - spiega Vannacci - c'è chi si diverte a seminare zizzania tirando in ballo cose prive di corrispondenza con la realtà. E' evidente che a qualcuno dà molto fastidio che io militi nel partito della Lega, ma se ne devono fare una ragione. Io e Rizzo, anche se ci siamo confrontati più volte, navighiamo su due oceani opposti e non potrei certamente sponsorizzarlo alle elezioni politiche o di altro genere mentre ho sicuramente dato consenso e appoggio a Donatella Tesei e basterebbe ascoltare il mio video per prenderne atto. Purtroppo c'è chi fa finta di non vedere e vede solo quello che gli pare, ma noi andiamo avanti lo stesso.
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Il consigliere della lista civica Massimiliano Bernardi torna sulle criticità della casa di riposo comunale Regina Elena: “Nella relazione di bilancio 24/26 dell'Azienda Speciale Regina Elena si legge che, entrambi i dati di occupazione continuano a porre con forza il tema del forte squilibrio tra un’offerta di posti letto per anziani non autosufficienti e la forte domanda dei cittadini che non trova risposta nella capienza del fondo sanitario della Regione Toscana e che , tutto questo, chiaramente, crea un forte squilibrio tra costi e ricavi che è proseguito nel corso del 2024. Vorrei ricordare che il direttore Antonio Sconosciuto nel dicembre 2023, si era presentato in consiglio comunale con la richiesta di coprire una voragine di 650 mila euro e che quindi questi soldi non sono bastati a sanare la situazione, visto che oggi è la RSA e di nuovo in rosso per 300 mila euro e per circa un milione di euro in due anni. Nel prosieguo del documento si evidenzia che, gli ospiti privati hanno una presenza media di 10,6 e gli autosufficienti sono il 5,4. I dati non sono chiari: non si comprende la differenziazione tra i ricoveri di “privati” e quelli degli“autosufficienti”. Nel 2023, continua la relazione, la struttura ha lavorato con un tasso di occupazione elevato e una presenza media di 75,82 ospiti di cui due ospiti in stato vegetativo. A fronte del documento che il direttore aveva presentato in commissione, a seguito della mia denuncia, sono stati cancellati i “due stati cognitivi” che, se aggiunti, avrebbero fatto superare il numero massimo di 80 ospiti, e, da regolamento regionale, una casa di riposo non può registrare più di 80 ospiti. Quindi chiedo al vicesindaco Roberta Crudeli di attivare un sopralluogo da parte della commissione vigilanza e controllo dell’Asl per verificare il numero degli ospiti e di fornire una relazione dettagliata entro 30 giorni sui controlli effettuati da parte della commissione dell’Asl su tutte le strutture del territorio. Infatti, una volta autorizzata, la struttura è sottoposta a vigilanza da parte del comune attraverso la commissione multidisciplinare. L’attività di vigilanza è disciplinata dal comune e si svolge, con cadenza almeno annuale, per verificare la permanenza dei requisiti, attività di ispezione e controllo sulle strutture (art. 23 l.r. 41/2005) . Tornando al budget del 2023: prevedeva l’adeguamento delle tariffe per ospiti “privati quindi autosufficienti” al valore della tariffa convenzionata. Un ordine del giorno del consiglio comunale presentato dal PD, aveva poi sollecitato l’amministrazione a dare avvio alla nuova tariffazione prevedendo forme di sostegno (50 mila euro) per gli ospiti privati nel sostenere il nuovo significativo aumento della retta cui sarebbero andati incontro. Dopodiché nel documento, il direttore scrive che, l’attività delle commissioni consiliari non hanno, ad oggi, ancora definito il regolamento, per cui le rette dal 1° gennaio 2024 sono di fatto rimaste invariate, con significativi riflessi sul lato dei ricavi dell’azienda. Durante la commissione Bilancio molti intervenuti avevano ribadito che la bozza di regolamento era stata presentata in commissione nei primi mesi del 2024 per poi essere sparita nel nulla. Pressato dalle domande, alla fine il direttore Sconosciuto aveva fatto il nome della dirigente del Sociale nonché vicesegretaria Generale che avrebbe dovuto predisporre il Regolamento, ma che non lo aveva fatto . Ciò detto, nel pubblico impiego, durante la fase di gestione del rapporto di lavoro, tenendo conto delle attitudini e capacità professionali, avviene l'attribuzione dell'incarico della funzione dirigenziale, a norma del decreto 165/2001 art.19. Per quanto riguarda il mancato raggiungimento degli obiettivi del dirigente a cui è attribuito un incarico, il cui status non è legato alle mansioni, porta a tre sbocchi graduati a seconda della gravità del caso: l'impossibilità di rinnovo dell'incarico, la revoca dello stesso, il recesso dal rapporto di lavoro in particolare il decreto 165/2001 art 21 , comma 2, come modificato dalla Legge 145/2002, prevede tre previsioni sanzionatorie: le prime due rientranti nel mancato raggiungimento degli obiettivi o nella mancata osservanza delle direttive ricevute, “situazioni queste che certamente incrinano la fiducia nelle capacità manageriali del dirigente, che porta a sanzioni attinenti all’ incarico dirigenziale. Per il fatto che il mancato Regolamento abbia portato, come sostiene il direttore Sconosciuto, un buco di 200 mila euro si ricorda anche che ogni danneggiamento, spreco, impoverimento della “cosa pubblica” comporta un danno che viene definito “danno erariale” e quando si gestisce la “cosa pubblica”, e si provoca un danno, questo danno apre un procedimento amministrativo, ma anche penale. Ci sono, infatti, dei reati che possono essere commessi solo dai dirigenti pubblici, in virtù della carica da loro rivestita. L’elemento soggettivo di tale illecito amministrativo o penale è la “colpa grave”. La colpa grave presuppone un grado di imperizia o negligenza superiore alla normalità che non è considerata accettabile dall’ordinamento giuridico quando essa è imputabile a un dipendente pubblico che amministra il bene comune nell’interesse altrui. In conclusione chiedo che venga corretta la parte in cui, nel documento presentato, viene data la colpa alla commissione per non aver licenziato il Regolamento che avrebbe portato alla perdita di 200 mila euro , in quanto è un’affermazione falsa. Che venga aperta un’ indagine interna al fine di verificare chi sia il responsabile o i responsabili del mancato Regolamento che ha portato ad un buco di bilancio di 200 mila euro . Nell’indagine devono essere inclusi anche chi avrebbe avuto l’obbligo del controllo, ma anche lo stesso direttore Antonio Sconosciuto ed i vertici politici del CDA . Chiedo in ultimo che venga convocata sull'argomento la Commissione controllo e garanzia perché, sulla situazione che si è creata all’Azienda Speciale Regina Elena il menefreghismo ed il pressapochismo di tutti i personaggi coinvolti è allarmante”.
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Due città lontane, Carrara e Milano, si trovano ad affrontare situazioni che, a prima vista, sembrano diverse, ma hanno in comune problemi di sicurezza e un clima di divisione sociale. Da una parte ci sono cittadini che chiedono interventi concreti per migliorare la loro vita quotidiana, dall'altra istituzioni che, spesso, rispondono con accuse o retorica, senza risolvere nulla. Ad Avenza, una tranquilla richiesta di maggiore sicurezza si è trasformata in un vero e proprio scontro tra cittadini e istituzioni. Alcuni residenti, stanchi di convivere con furti, risse e degrado, hanno chiesto il ritorno di un presidio della Polizia Municipale. Ma durante l’inaugurazione di un pseudo sportello per la comunità dominicana, la sindaca Serena Arrighi ha bollato queste richieste come razziste. Risultato? Una comunità già fragile si è spaccata ancora di più. Michela e Adelmo, due cittadini del quartiere, si sono sentiti offesi dalle parole della sindaca e hanno deciso di portare la questione in tribunale. Michela spiega che per lei la sicurezza è una questione universale, non di colore della pelle, mentre Adelmo, con un passato nella sinistra, si sente tradito da una politica che non riconosce più. Secondo Avenza R-Esiste, il problema vero è l’uso di accuse come quella di razzismo per zittire chi solleva questioni legittime. Questo modo di fare non solo non aiuta a risolvere i problemi, ma impedisce un confronto costruttivo. A Milano, nel quartiere Corvetto, il disagio sociale è sfociato in violenza. Dopo la morte di Ramy Elgaml durante un inseguimento con i carabinieri, il quartiere è diventato teatro di scontri tra giovani, per lo più immigrati o figli di immigrati, e forze dell’ordine. Bottiglie lanciate, incendi e tensioni hanno trasformato le strade in un campo di battaglia. Ma la rabbia non nasce dal nulla. Corvetto è uno dei tanti quartieri delle grandi città italiane dove degrado, disuguaglianza, tensioni etniche, e marginalizzazione creano un terreno fertile per lo scontro. Qui i sogni di integrazione si scontrano con la dura realtà di una vita difficile, tra precarietà e abbandono. Che sia ad Avenza o al Corvetto, il tema di fondo è lo stesso: le persone vogliono sentirsi al sicuro, vivere in quartieri decorosi e avere opportunità per il futuro. Avenza chiede più presenza delle forze dell’ordine, ma anche la riqualificazione di spazi abbandonati come il Centro Culturale Amendola e l’ex mercato coperto. Al Corvetto, invece, la richiesta di sicurezza è legata a un bisogno di giustizia sociale, per dare ai giovani una prospettiva diversa dalla rabbia e dalla violenza. Un problema trasversale, però, è l’uso del moralismo per silenziare i “nemici” e chi chiede aiuto. Ad Avenza si parla di razzismo, a Milano di violenza giovanile, ma in entrambi i casi manca la volontà di ascoltare davvero. Le accuse e le etichette non fanno altro che alimentare divisioni, trasformando ogni dibattito in uno scontro tra fazioni. Le soluzioni non possono limitarsi a più polizia o retorica vuota. Serve un approccio che unisca sicurezza immediata e interventi strutturali: riqualificazione degli spazi, lotta alla povertà e creazione di opportunità per i giovani. Solo così si può sperare di ridurre il divario tra cittadini e istituzioni e affrontare il disagio sociale alla radice. Avenza R-Esiste lo ribadisce chiaramente: non basta parlare di giustizia e diritti, bisogna agire concretamente. Se chi governa non ascolterà le richieste dei cittadini, il rischio è quello di una frattura sempre più profonda e difficile da sanare.
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Martedì 10 dicembre, a partire dalle ore 21, presso Villa Schiff-Giorgini di Montignoso, si terrà la presentazione dell'ultimo libro di Saverio Tommasi, "Troppo Neri" (Feltrinelli). Un'occasione per approfondire il tema dell'immigrazione attraverso la voce dell'autore, il quale sarà intervistato dal giornalista Vladimiro Frulletti.
"Troppo Neri" racconta storie vere e drammatiche di migranti nel loro disperato viaggio dalla Libia verso l'Italia. Un'opera che scardina i luoghi comuni sull'immigrazione e invita alla riflessione sulla condizione di chi non ha scelta, ma solo speranza di una vita migliore. Accompagnato dalle potenti immagini del fotogiornalista Francesco Malavolta, che arricchiscono il racconto con fotografie intense e dirette, il testo offre una narrazione che non si limita alla mera cronaca, ma diventa un atto di testimonianza e di sensibilizzazione. Un'opportunità per confrontarsi con una delle voci più attive nel panorama giornalistico italiano e un'importante occasione di discussione e confronto sulla realtà dell'immigrazione e delle sue drammatiche implicazioni. L'ingresso è libero.
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La proposta, rivolta a tutti i membri della Giunta e del consiglio comunale di Carrara, era stata fatta nel corso della penultima seduta del consiglio: chiunque lo avesse voluto, in nome di quella trasparenza imposta dalla legge e citata, in particolar modo dalla maggioranza, a sostegno di alcune scelte politiche, avrebbe potuto sottoporsi a un test antidroga, rendendo pubblici i risultati per dare un segno preciso ai cittadini ed anche un esempio positivo. “Crediamo sia importante che i cittadini sappiano che chi è stato eletto per prendere decisioni per la collettività, lo faccia nel pieno possesso delle sue facoltà mentali e in assoluta lucidità”: è questa la convinzione di base sulla quale i consiglieri dell’opposizione Simone Caffaz e Massimiliano Bernardi, di liste civiche, Massimiliano Manuel di Fratelli d’Italia, Andrea Tosi della Lega e Filippo Mirabella della Lista Ferri, con l’appoggio anche della consigliera Maria Mattei, fuoriuscita dalla maggioranza di centrosinistra, hanno firmato e presentato l’interpellanza che chiedeva, appunto, l’adesione volontaria – non obbligatoria – a sottoporsi al test antidroga. Tuttavia la maggioranza compatta aveva votato contro, non lesinando, già in sede di consiglio, giudizi negativi sulla proposta stessa e aprendo la strada ai soliti squadristi da social assoldati per difendere sempre e comunque le scelte di sindaco e giunta che, in maniera assai più pesante hanno deriso la proposta del test antidroga. Tra questi, anche i membri della Consulta Giovani del comune di Carrara, a cui era stato indirizzato lo stesso invito, sempre in nome di quella trasparenza brandita, troppo spesso, a corrente alternata. In molti tra i membri della Consulta e tra i fedelissimi social dell’amministrazione Arrighi, hanno anche rilanciato la proposta di sottoporre i consiglieri – specie quelli dell’opposizione – al test d’intelligenza, piuttosto che al test antidroga, evidentemente convinti di poter ottenere, con il test del Q.I., valutazioni migliori, sia degli avversari, sia, forse, di quanto potrebbe emergere da un test antidroga. Nonostante il voto contrario e la campagna denigratoria per la proposta, i consiglieri Caffaz, Bernardi, Manuel, Tosi e Mirabella hanno dato seguito alla loro interpellanza e nella giornata di giovedì 28 novembre si sono sottoposti, ovviamente a proprie spese, al test antidroga presso il laboratorio Bruno di Avenza, abilitato per questo genere di analisi. Il test, che ha un costo di 40 euro, è ad alta specializzazione e corrisponde esattamente al test anti-doping: per legge deve seguire una procedura specifica che impone la presenza di telecamere con controllo al momento del prelievo del campione da esaminare. “Non è esattamente piacevole la situazione, ma è necessaria per non inficiare il test” hanno spiegato i consiglieri che sono risultati tutti negativi allo screenig dei sei ceppi principali di sostanze stupefacenti: oppiacei, cocaina, cannabinoidi, metanfetamine, MDMA extasy e metadone. “In consiglio – ha detto Andrea Tosi - i consiglieri del Pd ci avevano accusato di fare una proposta strumentale solo per ottenere consensi politici. Invece noi abbiamo dimostrato che è una cosa in cui crediamo e che ripeteremo ogni anno”. “Ci ha stupiro la reazione della maggioranza – ha spiegato il consigliere Mirabella – perché la proposta non era quella di un’imposizione, ma di una scelta volontaria. Nessuno sarebbe stato obbligato a fare il test. Peraltro esiste la normativa 81 del 2015 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, riferita anche ai dipendenti comunali che devono essere controllati obbligatoriamente anche dal punto di vista del consumo di droghe e, infatti, ciclicamente, a campione devono sottoporsi al test. Pensiamo semplicemente che una simile verifica possa essere estesa anche ai politici chiesti legge test dovrebbe essere estesa anche ai politici”.
“Ogni anno, in nome della trasparenza ha aggiunto il consigliere Manuel - vengono pubblicati i nostri redditi. Non ci dovrebbero essere problemi a dimostrare ai nostri concittadini che non usiamo stupefacenti. Chi si fiderebbe a lasciare la città nelle mani di qualcuno che si droga? Con i risultati di questo test, almeno su di noi, i cittadini possono essere tranquilli”.
“La levata di scudi contro la nostra proposta del test antidroga per i membri del consiglio comunale e della Consulta Giovani ci ha stupito – ha detto Bernardi – anche perché questo provvedimento è in atto già in diversi comuni italiani e anche il consiglio comunale di Massa lo ha approvato all’unanimità”.
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Con il voto favorevole della maggioranza e l'astensione della minoranza il Consiglio Provinciale di Massa-Carrara ha approvato, nel corso dell'ultima seduta, il DUP 2025-2027 (Documento Unico di Programmazione): si tratta del documento che viene allegato al bilancio di previsione e che costituisce lo strumento che permette l'attività di guida strategica ed operativa dell'ente. Negli anni precedenti, solitamente, veniva discusso nella stessa sessione dedicata al bilancio (adozione in prima battuta, e approvazione in seconda seduta, dopo il parere della Assemblea dei sindaci): quest'anno si è deciso di anticiparne l'approvazione per poi dedicare un'intera giornata alla approvazione del bilancio, in programma per il 16 dicembre 2024. Il Dup contiene al suo interno, tra le altre cose, il programma triennale delle opere pubbliche per il 2025-2027: la cifra complessiva che l'Ente di Palazzo Ducale destina agli investimenti per il prossimo triennio è di 18 milioni 38 mila 237,47 euro: di questi 4 milioni 86 mila 118, 96 euro nel 2025, 7 milioni 124 mila 611,25 nel 2026 e 6 milioni 827 mila 507,26 nel 2027. Di seguito l'elenco degli interventi previsti
- Lavori di messa in sicurezza della scarpata di monte SP 56 di Ugliancaldo (Casola in Lunigiana) al chilometro 8,250: 175 mila euro (2025)
- Lavori di manutenzione e ripristino barriere stradali SP 37 (Zeri) dal chilometro 3,850 al 23: 170 mila euro (2025)
- Accordo quadro per rilievi censimenti ed opere di manutenzione delle superfici i calcestruzzo, paramenti murari ammalorati, barriere di ritenuta, parapetti, opere di difesa, pil, spalle e sottofondazioni: 5 milioni 628 mila 258,03 euro (2025-2026-2027)
- Accordo quadro interventi manutenzione straordinaria piani viabili strade provinciali: 3 milioni 97 mila 390,43 euro (2025-2026-2027)
- Lavori di manutenzione straordinaria del muro SP 72 km 8 a Tendola (Fosdinovo): 671.000 euro (2025-2026)
- Lavori di completamento della messa in sicurezza versante di monte Sp 1 chilometro 9 a Corsanico (Montignoso): 366.000 euro (2025-2026)
- Accordo quadro interventi di manutenzione straordinaria consolidamento versanti lungo le strade provinciali: 988 mila euro (2025-2026-2027)
- Accordo quadro manutenzione dispositivi di ritenuta stradale compresi quelli per la sicurezza dei motociclisti: 897.969 euro (2025-2026-2027)
- Accordo quadro lavori di manutenzione straordinaria piani viabili e scarpate su Strada Regionale 445 della Garfagnana (Fivizzano e Casola in Lunigiana): 344.620,01 euro (2026-2027)
Istituto Alberghiero Minuto di Marina di Massa: lavori di sostituzione di elementi strutturali necessari all'adeguamento sismico, antincendio e adeguamento igienico funzionale e impianti – Lotto 2. 5 milioni 700 mila euro (2025-2026-2027). N.B. il finanziamento complessivo per l'alberghiero è di 6 milioni: i 300 mila restanti saranno inseriti nel successivo programma triennale per l'anno 2028- Avenza, ennesimo atto vandalico al palazzetto dello sport: una porta distrutta durante i lavori di ristrutturazione
- A Massa si accendono le luci del Natale
- Luci, musica, arte, giochi e laboratori. Ecco tutte le iniziative del Natale carrarino
- Demolizione della scuola Barsanti: grandi disagi per gli abitanti di Poggioletto riferiti dal Polo progressista e di sinistra Massa
- Sanità italiana e apuana: tra proclami e fallimenti, chi sta pagando il conto?
- Raccolta alimentare per le famiglie in difficoltà promossa dai Giovani della Lega: appuntamento il 29 novembre all'Ekom di Massa
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