Politica
Massa Capitale della cultura 2028? Per il comitato Ugo Pisa ci vogliono memoria, innovazione e responsabilità ecologica
Il comitato Ugo Pisa manifesta le sue perplessità sulla candidatura di Massa come caitale della cultura 2028: "Leggendo le dichiarazioni del sindaco Persiani sulla candidatura di Massa…

Massa, all'ospedale delle Apuane intervento programmato ma dopo ore di attesa è rimandato
Riceviamo e pubblichiamo il comunciato della pagina social 'Timeout'."Ospedale, tra burocrazia e abbandono: si reca in ospedale per un intervento programmato e dopo ore in cui viene…

Fratelli d'Italia Massa Carrara: «Grande soddisfazione per la nomina dell'avv. Fabio Squassoni nel Comitato di Indirizzo della ZLS Toscana»
"Fratelli d'Italia Massa Carrara - riferisce il coordinatore provinciale Marco Guidi - accoglie con entusiasmo la nomina dell'avvocato Fabio Squassoni all'interno del Comitato di Indirizzo della Zona…

Carrara, sulla sanità pubblica e territoriale interviene l'ex sindaco De Pasquale: «M5s a fianco dei cittadini»
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso dal M5S e dall'ex sindaco Francesco De Pasquale. "Nel Dicembre 2015, mentre gran parte della popolazione era impegnata nelle festività natalizie la Regione…

Nessuna passerella ma difesa dei diritti dei più fragili: il consigliere Mirabella rimanda al mittente le accuse dell'assessore al sociale Crudeli
“Non è una passerella, è difesa dei diritti delle persone più fragili e chi tacita la verità offende le persone, non me!”: è la replica del consigliere della…

"Nessun disinteresse del governo sulle aree interne, polemiche basate su falsità": la replica della segreteria provinciale di Fratelli d'Italia
In merito alle recenti polemiche relative alla presunta politica del Governo nei confronti delle cosiddette aree interne, la Segreteria Provinciale di Fratelli d'Italia, per voce del Presidente Provinciale…

La Casa della salute perfetta esiste ed è a Querceta: il comitato Avenza Si R-Esiste fa un sopralluogo e chiede alla Asl parità di trattamento
Una delegazione del comitato Dai monti al Mare Avenza si R-Esiste ha fatto visita alla casa della salute di Querceta e dal sopralluogo ha tratto delle conclusioni: “Abbiamo…

Politica, cultura e...tordelli: torna la Festa de l'Unità a Ca' Michele con molti dibattiti e ospiti illustri
Come ogni luglio, da decenni, arriva a Carrara la Festa dell’Unità: un evento conviviale e politico diventato quasi un classico dell’estate carrarina, capace di attirare simpatizzanti del Partito…

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Il cavalcavia di via dei Loghi, che collega via Pradaccio (in prossimità del Lago del Sole) a via dei Loghi, a Massa presenta una situazione molto pericolosa. La segnalazione arriva da Mauro Bonini, membro del coordinamento di FdI Massa che spiega: “La sicurezza stradale è una priorità fondamentale per preservare la vita dei conducenti e degli utenti delle strade. Tra gli elementi più cruciali per garantire questa sicurezza ci sono i guard rail, che svolgono un ruolo fondamentale nel proteggere i veicoli e i loro occupanti in caso di incidente. Tuttavia, negli ultimi anni, è diventato sempre più evidente che molti di questi sistemi di protezione sono obsoleti e non più all'altezza delle esigenze moderne di stradale. Uno di questi casi è proprio situato nel cavalcavia di via dei Loghi sia nel lato Viareggio, sia nel lato Carrara della carreggiata, che da troppi anni è in uno stato di totale degrado essendo franato in parte nella scarpata, per questo nonostante comunicazione agli enti preposti si chiede un intervento urgente da parte dell'amministrazione e degli uffici comunali per riportare in totale sicurezza quel tratto di strada”.
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Nei giorni scorsi è arrivato il parere favorevole da parte della Regione Toscana al nuovo piano comunale di protezione civile. Presto il documento passerà all'esame delle commissioni consigliari per poi essere definitivamente adottato dal consiglio comunale. Lo ha annunciato il sindaco di Carrara Serena Arrighi, ieri pomeriggio, durante l'incontro '5 novembre 2014. A 10 anni dall'alluvione. Per non dimenticare, per non ripetere' organizzato da Marina Si-Cura, Legambiente e Italia Nostra. "Pochi giorni fa abbiamo ricevuto da parte della Regione Toscana la comunicazione del proprio parere favorevole al nuovo Piano comunale di protezione civile. Ora dobbiamo attendere solo il parere da parte della Provincia e chiarire alcuni dettagli e poi potrà cominciare l'esame da parte delle commissioni – spiega il sindaco Serena Arrighi -. Si tratta di una notizia importante per tutta la città perché andremo così ad aggiornare quelle che sono tutto l'insieme delle procedure operative di intervento necessarie per fronteggiare una qualsiasi calamità attesa sul territorio. In questi anni abbiamo visto bene quanto tutto ciò sia importante nel momento in cui ci sono emergenze da affrontare". La prima cittadina si è poi concentrata su quello che era il cuore dell'incontro, la sicurezza idrogeologica del territorio. "Sono convinta – aggiunge Arrighi – che occasioni come questa siano molto importanti, non solo per ricordare quello che è avvenuto dieci anni fa, ma soprattutto per mettere un punto su quello che è stato fatto e quello che è ancora da fare. La stretta attualità di questi giorni ci ricorda una volta di più quanto quello del rischio idrogeologico sia un argomento rispetto al quale l'attenzione debba essere sempre massima, tanto in più in un momento come questo nel quale le conseguenze del cambiamento climatico rendono tutti i nostri territori più fragili. In questi dieci anni a Carrara molto è stato fatto, tanto dalla mia amministrazione quanto da chi ci ha preceduto, ma è innegabile che molto sia ancora da fare. Quando si parla di aspetti idrogeologici non solo molto spesso i comuni hanno un ruolo di poco più che spettatori interessati, ma soprattutto sono davvero tanti e variegati gli enti coinvolti con il risultato che i tempi corrono il rischio di dilatarsi all'infinito. Un esempio su tutti è sicuramente quello del Carrione. Sono passati 21 anni dall'alluvione che colpì il centro storico, da allora si sono fatti studi e la Regione ha fatto lavori di messa in sicurezza, ma con tempi lunghi. E' proprio per questo motivo che fin da quando ci siamo insediati abbiamo avuto numerosi incontri con i tecnici della Toscana per sollecitare un'accelerata negli interventi, ma anche per chiedere chiarimenti su diverse situazioni. Abbiamo per esempio più volte segnalato la necessità di un intervento più deciso per la rimozione delle sabbie che si accumulano alla foce del Carrione o abbiamo sollecitato interventi sull'alveo in centro storico. Su tutti questi aspetti serve senza dubbio un cambio di passo che speriamo sia all'orizzonte visto che quest'anno c'è stato presentato un cronoprogramma che prevede numerosi interventi. Tra le note positive, d'altro canto, vorrei invece ricordare l'apertura del bypass sul Parmignola, che rappresenta un'importante opera per la messa in sicurezza di Battilana e di una parte importante del nostro territorio, ma anche le norme riportate nei Pabe che regolamentano in maniera seria la gestione delle acque nei nostri bacini estrattivi. Per quanto riguarda gli interventi di competenza comunale sono in corso o stanno per partire lavori per oltre 6 milioni di euro. Il più importante è la messa in sicurezza del Canal del Rio, il canale che scorre sotto tutta Carrara est, la cui condotta sarà considerevolmente allargata in modo da superare le attuali criticità, ma non da meno sono anche l'intervento in corso a Sorgnano o quello già completato lungo la strada per Campocecina".
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Kamala Harris le aveva tutte per vincere. Multietnica che non si capisce se sia pellerossa, afro-americana o…californiana, sposata a un ebreo, povera alla nascita, colta e salita grazie allo studio e a capacità da arrampicatrice incredibili. Altro che dolce e sorridente mammina come si presentava! Ma era l’erede di Obama e Biden, che per l’americano medio non son proprio il massimo, checché se ne dica. Al solito, inutile pensare che l’élite culturale, chic liberal o radical possa indicare la via. Comandano i singoli voti, quelli della middle class che riunisce la più parte della gente, e lo statunitense medio coi problemi economici che ha preferisce un presidente che curi prima di tutto le questioni interne. Perché queste elezioni son state la debacle della politica DEM. E Kamala ha perso pure il referendum per ampliare l’ambito di applicazione dell’aborto. Un cappotto. Obama ha speso l’iradiddio all’estero, fra Iraq e Afghanistan, mentre Trump, oltre a dettare i tempi della smobilitazione da quei teatri, stava pure per eliminare la missione di sostegno a Israele. Oltre ad aver spinto le imprese a tornare negli States lasciando il comodo suolo messicano. E Biden – compresa la lobby che l’ha sostenuto – incaponendosi a volersi candidare, e poi a mettere Kamala al suo posto, non ha saputo mettere un freno alla guerra in Ucraina. Il sonnacchioso e rintronato presidente le sue grosse responsabilità le ha e gli States non se lo possono più permettere di varare Piani Marshall a ripetizione per tutto il mondo. Il mutare dello scenario economico mondiale è stato potente campanello d’allarme. Lo scrissi tempo fa, e questo epilogo mi convince sempre più che i DEM sapessero che avrebbero perso, e che abbiano giocato la carta della bella signora perchè qualcuno doveva farsi maciullare, in attesa del prossimo turno elettorale. Tanto gli statunitensi una donna ancora non la vogliono alla Casa Bianca, se non come first lady. In questo, chapeau a Obama, che ha fatto fare un passo indietro alla mogliettina Michelle.
Ma a noi, cosa interessa di tutto questo? Che forse Trump, per i suoi rapporti con Putin, ma soprattutto per la sua scarsa propensione a spendere per gli alleati dalla manina corta, troverà una fine alla guerra in Ucraina, anche solo per esaurimento del flusso di denaro e armi. E pure Israele dovrà star attento e attendersi minor supporto. Che i partners europei della NATO avranno una controparte per nulla disposta a praticare il “mi armo e parto e voi – ingrati – liberi di criticare, mentre comunque faccio pure i vostri interessi”. Questo farà gl’interessi del suo Paese. Che per la parte politica italiana che inneggiava a Kamala senza manco sapere cosa volesse fare, se la sua vittoria era la loro vittoria, per logica la sconfitta è la loro sconfitta, a seguire quella ligure. Da uscire pazzi. Filotto, anzi credo fil”12”, devastante, risolvibile solo attraverso l’oppiosuzione su scala industriale. Magari cominciano a pensare che dopo ciò che sta accadendo in Francia, Austria, Olanda, forse la visione del mondo della maggioranza della gente comincia a cambiare. Che forse inclusione a tutti i costi, anche a dispetto di logica e raziocinio, è carta perdente. Sarà però difficile abdicare a questa loro visione elitaria del mondo, che comporta la sicurezza di essere gli unici capaci di capire cosa vada fatto. Che magari oggi dà problemi, ma un giorno ci porta tutti al paradiso. Del resto era la visione comunista: sacrificarsi per ora tutti, nella certezza che quella fosse la strada giusta per giungere alla società ideale, per i pronipoti. Beh, i pronipoti stanno ancora ad attendere, e la classe media non ha tutta questa voglia di attendere, non disponendo di villa a Capalbio dove farsi l’apericena in attesa del preconizzato radioso futuro.
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Non rimane altro che scioperare nuovamente di fronte ad una parte datoriale cieca e al totale disinteresse delle Istituzioni. Sciopero che si concretizzerà l’8 novembre 2024 su tutto il territorio nazionale con una delegazione dei sindacalisti Autolinee Toscane della nostra Provincia di FIT-CISL, UIL Trasporti e FAISA che parteciperanno alla manifestazione nazionale a Roma davanti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questa la lettera aperta ai cittadini per spiegarne le ragioni:
“Cittadini e cittadine, utenti del trasporto pubblico locale ci rivolgiamo a voi sapendo che insieme a noi siete gli unici a subire le colpevoli mancanze di questa condizione che si protrae ormai da troppi anni. Questi Sindacati unitariamente proclamano per il giorno 8 novembre lo sciopero nazionale unitario del trasporto pubblico locale per l’intera giornata con riduzione delle fasce di garanzie per il rinnovo del contratto nazionale, per ottenere migliori condizioni di lavoro e per promuovere una profonda riforma del settore, che possa garantire un servizio pubblico di qualità da offrire alla cittadinanza, anche in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Il nostro obiettivo è trovare soluzioni per i lavoratori e le lavoratrici del settore e rispondere al bisogno di mobilità pubblica della cittadinanza. Quando ciò viene reso impossibile non dalle nostre rivendicazioni, ma dal disinteresse delle Istituzioni e dall’inadeguatezza delle controparti, lo sciopero rimane l’unico strumento legittimo per far sentire la nostra voce. La responsabilità degli scioperi risiede nello scarso interesse per il Trasporto Pubblico Locale dimostrato nel tempo dai Governi e dalle Associazioni Datoriali che rappresentano le imprese. Dal 2010 il sistema di finanziamento del settore, erogato attraverso il Fondo Nazionale del Trasporto Pubblico Locale, ha subito ingenti tagli oltre ai mancati adeguamenti al tasso di inflazione. Per parte loro, le Regioni, se non con rare eccezioni, non hanno finanziato i trasporti pubblici, né sono intervenute con mirate politiche di settore. Abbiamo assistito alla riduzione dei servizi e al decremento del potere d’acquisto dei salari, al peggioramento delle condizioni lavorative e all’aumento esponenziale delle aggressioni al personale front - line: per questi motivi la contrazione di personale operativo è in continuo peggioramento, producendo una carenza tra il 10% ed il 15% del personale necessario. Si stima che manchino più di 10.000 autisti per garantire non solo il servizio programmato, ma anche quello minimo essenziale. Davanti a tutto ciò le Associazioni Datoriali hanno dimostrato di essere incapaci di progettare e investire nel futuro del settore e le imprese di produrre piani industriali di prospettiva, persistendo nella miope finalità di richiedere aumenti di produttività, flessibilità normative e diminuzione di costi, che comporterebbero solo un ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro. La nostra è una legittima vertenza che si compone di proposte di buon senso, in linea con le esigenze del mondo del lavoro e della cittadinanza. Pertanto, la politica, le Istituzioni, il Governo e le controparti datoriali facciano seriamente la loro parte per il rinnovo contrattuale e per avviare una riforma complessiva di tutto il settore.”
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Mancanza di sincerità e trasparenza nelle spiegazioni sulla questione della presenza di pubblico alla palestra Dogali, durante l'ultimo consiglio comunale e reiterate con mancanza assoluta di dignità sulla stampa sono le ragioni, definite inaccettabili e gravissime, in base alle quali Filippo Mirabella, consigliere comunale della Lista Ferri ha chiesto ufficialmente le dimissioni dell’assessore allo sport del comune di Carrara Lara Benfatto. “L'assessore Benfatto che rappresenta il PD in giunta – ha spiegato Mirabella- non poteva non sapere della presenza del pubblico alla partita Legend Basket Carrara Vs Cmc in quanto il padre è il presidente della squadra dei Legend. Sono quindi venuti meno i basilari principi di rispetto e correttezza cui dovrebbero uniformarsi i rappresentanti delle istituzioni. In altri termini, sussiste un conflitto d’interessi di natura reale tra l’assessore allo Sport ed il presidente della squadra Legend Basket Carrara che si è realizzato in quanto l’interesse pubblico è stato deviato per favorire il soddisfacimento dell’ interesse privato, compromettendo l’imparzialità nell’esercizio del potere decisionale. Ciò posto a partire dal suo insediamento con la consueta aria di vaghezza con cui accoglie le critiche e gli scivoloni, la Benfatto non aveva risposto alla interrogazione del consigliere comunale Cosimo Maria Ferri sui quattro affidamenti diretti alla piscina di Marina di Carrara. Recentemente in Consiglio comunale, il nuovo appalto era stato riaffidato alla società Desport per quasi 100 mila euro senza prevedere il principio di rotazione previsto dal Codice degli appalti. L’assessore Benfatto era stata contestata sia per il metodo di affidamento diretto, sia perché la società era stata commissariata dalla Uisp regionale per gravi inadempienze che sono state segnalate alla Procura presso il Tribunale di Massa. E’ assolutamente incomprensibile inoltre che, mentre l’amministrazione sta mettendo in sicurezza il Palazzetto dello sport di Avenza, vengano postate immagini con i secchi d’acqua in mezzo al campo da gioco perché ci piove. Il tutto purtroppo denota una grande sciatteria da parte dell’assessore allo Sport che, anche in questo caso, aveva risposto di non saperne niente. Non lascia assolutamente perplessi il fatto che in questi giorni ben due società sportive, una di pallavolo e l’altra di basket , siano uscite sulla stampa per lamentarsi della decisione sulla divisione degli spazi delle palestre. Infatti da quando si è insediata la Benfatto non ha mai agito con chiarezza e rigorosità su questo punto, anzi è stata portata in tribunale per la richiesta di risarcimento danni di 52 mila euro, da una associazione sportiva proprio per l’errata valutazione nell’assegnazione delle palestre. Pur consapevole da tempo che le due palestre della scuole Taliercio e Buonarroti non sarebbero state più disponibili, in fase di programmazione, causa l’incompetenza dimostrata, l’assessore non ha portata in porto la trattativa con la Imm Carrarafiere per l’utilizzo degli spazi interni che avrebbero in parte risolto il problema. Circostanze che hanno pesato ulteriormente a mettere in grave imbarazzo il sindaco Arrighi che, peraltro, a cominciare dalle capacità di scegliere le persone più adatte per rivestire ruoli importanti, ha dimostrato di difettare in tutte le scelte fatte e nei criteri adoperati ed il PD pure nell’avere indicato ahimè, i nomi degli assessori, che si sono dimostrati seriamente inadeguati in merito alle deleghe loro assegnate”.
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L’amministrazione massese guidata dal sindaco Francesco Persiani spiega le tempistiche reali dei lavori per la sanità locale: “Prendiamo atto dell'avvio dei lavori per l’ospedale di comunità e la casa della comunità di Massa. Pur riconoscendo l'importanza di questo progetto per la nostra città e per i bisogni di salute della popolazione, non possiamo nascondere una certa delusione per come è stato gestito l'intero processo. Era evidente già da tempo che i ritardi e le difficoltà organizzative avrebbero compromesso il rispetto dei tempi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Eppure, nonostante fosse chiaro che si stavano accumulando ritardi, gli aggiornamenti sono stati sempre molto incerti e non sempre in linea con quanto ci saremmo attesi. Ora, con la decisione di suddividere l’opera in due fasi, ci troviamo a constatare che solo la prima fase rispetterà le tempistiche del PNRR, mentre la seconda ne è completamente esclusa e sebbene sostenuta da fondi aziendali, che in ogni caso attestano lo sforzo dell’azienda e della Regione, non abbiamo certezza sui tempi di completamento. Non possiamo dunque dichiaraci totalmente soddisfatti per quanto accaduto, soprattutto considerando che stiamo parlando di un progetto che riguarda la salute dei cittadini, un bene primario che richiede assoluta priorità e responsabilità. Siamo preoccupati per il futuro di quest’opera e per i possibili ulteriori rallentamenti ora che non è più vincolata dai termini stringenti del PNRR. La nostra amministrazione vigilerà quindi con fermezza sull’andamento dei lavori, monitorando da vicino ogni fase e ogni scadenza, per assicurare che gli impegni presi con i cittadini siano finalmente rispettati. La nostra comunità non può permettersi di perdere ulteriormente tempo su un’opera così importante per la tutela della salute di tutti.
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L'approvazione dei PAAV avvenuta nel consiglio comunale di Massa del 4 novembre non piace al Comitato Ugo Pisa, secondo cui si tratta di un piano di programmazione territoriale che sembra prescindere dai fatti di questi ultimi giorni. "Pur accennando alla crisi climatica si propongono soluzioni di gestione dei rischi che osiamo definire lunari - dicono i membri del Comitato Ugo Pisa -Si è deciso di non richiedere un aggiornato parere tecnico del Genio Civile, dichiarando che è validoquello dato due anni fa, come se nel frattempo nulla fosse cambiato. E' stata privilegiata una legittimità procedurale, meramente burocratica, anziché fare una scelta responsabile e lungimirante che avesse riguardo, in primo piano, all'interesse comune. Avremmo ritenuto più logico e responsabile che ,invece di rinunciare ad un parere tecnico su un eventuale rischio, fossero stati richiesti più pareri, accessori e facoltativi, per redigere un progetto contestualizzato e dimostrare il reale interesse dell'amministrazione per proteggere la città e chi la abita. Si è parlato di erosione, di influenza del porto di Marina di Carrara, di innalzamento del livello del mare come se questi fossero fenomeni solo da registrare, fenomeni ai quali assistere inermi, mentre abbiamo ancora la possibilità di intervenire e di difenderci contro questi eventi. Basterebbe ci fosse stata la volontà politica. Una volontà politica non pervenuta, perché ieri sera è mancata un'idea di progettazione coraggiosa e innovativa di una città rispetto agli ormai sopraggiunti cambiamenti climatici. Apprezziamo chi ha votato contro questo Piano edanche chi ha rifiutato di partecipare al voto. Quelli che hanno votato per l'adozione di un atto che non va nell'interesse dei cittadini massesi, che non si cura della salvaguardia della città e di chi la abita, dovranno assumersene la responsabilità anche di fronte alla città ed ai propri elettori. Ricordiamo infatti come, in Spagna, la folla, inferocita, abbia lanciato fango sulle autorità in visita, ma soprattutto abbia preteso le dimissioni del presidente Mazon, che aveva chiuso la struttura di prevenzione e disatteso gli allarmi".
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Dopo poco più di un anno di lavori e un investimento complessivo di quasi 400mila euro ha riaperto ieri le proprie porte l’asilo nido ‘I Cuccioli’ di via Erevan. La struttura comunale potrà ora ospitare ben 13 bambini in più, 53 anziché 40, mentre tutti gli ambienti sono stati completamente rinnovati. Gli interventi sono stati divisi in due tranche. La prima, finanziata con 191mila euro di fondi Pnrr, è servita per ampliare la struttura. Il lato posteriore dell'edificio è stato prolungato per fare posto a una zona spogliatoio e permettere l'aumento delle dimensioni di alcune delle aule già presenti. Il lato esterno dell’ampliamento, inoltre, è ora in collegamento diretto con la zona del giardino garantendo un rapporto diretto con il verde tramite l’utilizzo di ampie superfici vetrate. La seconda fase del cantiere è stata invece interamente finanziata dal Comune per 168mila euro ed è consistita in interventi di varia manutenzione tra i quali il rifacimento dell’impianto elettrico e l’antincendio, ma anche l’impermeabilizzazione del tetto, le pitturazioni interne, la sistemazione del marciapiede e del giardino. “Sull’asilo nido ‘I Cuccioli’ come amministrazione abbiamo deciso di fare un investimento aggiuntivo oltre a quello previsto dal Pnrr andando a rinnovare completamente la struttura – spiega l’assessore ai Progetti speciali Moreno Lorenzini -. Tutto ciò ci ha permesso di mettere a disposizione di bambini, famiglie e personale un edificio non solo più grande e più moderno, ma anche più funzionale alle loro esigenze. Quello di via Erevan è un altro progetto Pnrr che si conclude nel rispetto dei tempi ed è il primo dei tanti che riguardano le nostre scuole. In questo momento, lo ricordo, sono in corso e in uno stato avanzato anche gli altri cantieri che riguardano la completa ricostruzione delle secondarie di primo grado ‘Taliercio’ e ‘Buonarroti’ a Marina e l’ampliamento con la costruzione di una nuova mensa della primaria ‘Rodari’ di Avenza”. “Da lunedì l’asilo nido ‘I Cuccioli’ ha riaperto le proprie porte e ora, grazie ai lavori che sono stati eseguiti, può accogliere ben 13 bambini in più venendo incontro alla crescente richiesta delle famiglie – aggiunge l’assessore all’Istruzione Gea Dazzi -. La struttura di via Erevan non è ora solo più grande, ma è stata anche completamente rinnovata e questo grazie a ulteriori risorse che abbiamo deciso di investire per andare a integrare quelle del Pnrr. Tutto ciò ha richiesto qualche mese in più e di conseguenza un po’ di disagio per le famiglie, ma tutti i tempi e le previsioni sono stati rispettati e ora la città ha a disposizione un asilo più bello e funzionale. In questo momento si stanno ancora concludendo alcuni lavori di sistemazione dell’area esterna e, necessariamente, c’è ancora qualche piccola cosa da mettere a posto, ma tutta la struttura è assolutamente fruibile e pronta per accogliere bambine e bambini”.
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L’asilo nido “I cuccioli”, presentato dall’assessore ai lavori pubblici Moreno Lorenzini come un asilo nuovo a misura di bambino, in realtà non è ancora pronto e le famiglie dei bambini sono state dirottate all’ultimo minuto sul nido di via Erevan a Carrara. Ma anche la seconda struttura si è rivelata ancora non pronta per accoglierli. A riferire l’accaduto è il consigliere di Fratelli d’Italia Massimiliano Manuel che spiega: “La fretta per il trasferimento, nonostante che la struttura non fosse stata messa in sicurezza, secondo le mamme, è stata solo per l’interesse del comune, in quanto ormai erano due mesi che non venivano corrisposte le rette come d’accordo con l’ amministrazione per ricompensare le famiglie per il disagio subito. Tra l’altro, quando sono arrivati alla struttura di via Erevan, i genitori dei bambini non credevano ai loro occhi: l’asilo nido sembrava ancora un cantiere edile a cielo aperto, non un plesso pronto per accogliere dei bambini. Il giardino non era più tale, ma un accumulo di sporcizia e di rimasugli di cantiere. Dalla parte delle case sulla Foce, nel marciapiede intorno alla struttura: sedie, mobiletti, materassini, bidoni e sacchi neri. Già l'8 agosto le mamme dei 52 piccoli erano state deluse dalle promesse dell’assessore Lorenzini perché era emerso che la struttura non era ancora pronta ad accogliere i bambini per problemi di infiltrazione e dunque l’apertura del nido sarebbe slittata a novembre (30 ottobre fine lavori). I 52 piccoli utenti erano stati così smistati tra Bonascola, Avenza e Marina con grande disagio delle famiglie. Alcune mamme erano andate a protestare indignate per il poco preavviso avuto, soprattutto quando avevano comunicato che slittava l’apertura a settembre e si sono chieste come mai non si erano accorti prima delle infiltrazioni d’acqua alla struttura. Per cercare di aggiustare la situazione l’amministrazione allora aveva deciso di sospendere il pagamento della retta almeno per i mesi in cui avrebbero dovuto andare in altre strutture. Inoltre alla riapertura del nido di Via Erevan è stato negato dalle educatrici ai famigliari l’accesso alla struttura. Tutto ciò non solo è poco educativo , ma anche antipedagogico . I 52 minori infatti, in questi mesi si erano adattati ai contesti dei nidi che li avevano ospitati. È assolutamente negativo privare bambini e bambine piccoli di età dell’inserimento accompagnato, dato che gli spazi erano nuovi e i piccoli non avevano mai interagito con gli altri bambini per ovvie ragioni di smistamento. Inevitabile chiedersi se il divieto alle mamme di entrare, almeno per i primi giorni, non sia segno che qualcosa nella struttura non è in regola. Fratelli d’Italia sempre al fianco dei soggetti che vivono dei soprusi, continuerà a vigilare a tutela dei minori e delle loro famiglie”.
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Cronaca di una sconfitta annunciata è quanto avvenuto dal 25 ottobre in poi nell’ambito dell’assegnazione del titolo di Capitale Italiana dell’arte contemporanea 2026, secondo il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi. “Si sapeva che Carrara non sarebbe stata Capitale dell’arte contemporanea ancora prima che diventasse ufficiale – ha dichiarato Bernardi - Per sostenere la candidatura, per un mese, ci hanno sottoposto ad un record di messaggi di personaggi famosi, amici e sostenitori vicini e lontani e video dei più disparati artisti mondiali che ci hanno stordito. Tuttavia quello che siamo riusciti a capire del progetto è che si trattava di una opportunità per incassare un milione di euro e che serviva come vetrina per il sindaco Arrighi e per tutta la giunta. L’assegnazione del progetto alla Fondazione Fitzcarraldo di Torino peraltro, era stata fatta in modo del tutto nascosto, senza passare nemmeno dalla giunta e non è così che si dovrebbe agire quando si sta ‘gestendo’ una operazione importante come questa, infatti si partecipa per vincere non per essere tra i finalisti. Comunque il dossier della candidatura “Carrara, da 2000 anni contemporanea” era stato sintetizzato sul sito ufficiale del Ministero che evidenziava non solo le attività previste, ma anche l’impatto positivo sul territorio e la sostenibilità economica dei progetto stesso . E qui ci siamo persi la chance, perché la Commissione ha fatto le domande proprio su questi due punti. Le risposte sono state a dir poco imbarazzanti. Per spiegare l'effetto indiretto sull’economia della città, a seguito della realizzazione del progetto, il direttore della candidatura Franco Bianchini, ha buttato là che purtroppo Carrara non ha strutture ricettive, ma avrebbe potuto risparmiarsi la spiegazione. Invece nel dettagliare i tre milioni di euro degli sponsor, domanda del Commissario Vincenzo Santoro, ci ha pensato il project manager Alberto Gulli che, vagando genericamente tra industriali del porto e delle cave, non ce l'ha fatta a dettagliare gli importi e da chi sarebbero stati stanziati, perché in effetti i tre milioni di euro erano virtuali . Noi ci speravamo veramente di diventare la prima Città d’Arte Contemporanea 2026 perché, la maggior parte, non la pensava in modo così negativo, . Infatti come scritto in uno dei punti del progetto, Carrara è città all’avanguardia per l’arte ambientale e l’arte urbana. A ripensarci però, ci saremo sentiti a disagio per il danno d'immagine dovuto alla sporcizia ed al degrado del decoro urbano come si suol dire oggi diffuso, in cui si sarebbe mostrata la città . Sull'esito del bando, purtroppo Arrighi e la cabina di regia assieme ai Fitzcarraldo hanno dimostrato una evidente mancanza di capacità strategica e gestionale nel campo delle politiche culturali. Ammesso e non concesso fosse un bando in cui la città poteva avere delle aspettative, è evidente che la candidatura è stata costruita in maniera affrettata , peraltro con una mancanza totale di trasparenza sui contenuti della candidatura stessa. La gestione di un importante referato come quello della Cultura non può essere lasciato al caso, si pagano infatti gli anni dell’amministrazione 5 Stelle e i due anni in cui l’assessore alla cultura Gea Dazzi ha smembrato le istituzioni culturali di diretta competenza comunale, come il Mudac lasciato senza una vera visione, in una città nelle quale appaiono frequentemente idee dedicate all’arte contemporanea , ma dove nessuno sa metterle a sistema. Infatti tutto è lasciato al caso, con il risultato che alcune città che non possiedono lo stesso legame con l'arte contemporanea come la nostra, sono riuscite comunque a proporre progetti considerati dal Ministero più interessanti . A questo punto viene in mente la famosa frase “Quando sento parlare di cultura metto mano alla pistola”. C’è chi sostiene che l’abbia detta Stalin, chi Beria, chi Hermann Goering, ma calza a pennello alla figura che la nostra città ha fatto all’audizione di Roma. Tutti sanno invece chi ha detto l’altra famosa frase, molto più recente: “Con la cultura si mangia” era stata un’ esternazione felice del sindaco Arrighi".
- Discariche abusive a Battilana: la segnalazione dei residenti e di Avenza R-Esiste
- Mercatino della Partaccia nel degrado: intervengono i consiglieri della Lega Balloni e Tarabella
- Frugoli e Tosi della Lega: "Situazione inaccettabile al Lavello: degrado dilagante e abbandono scandaloso da parte dell'amministrazione comunale di Carrara"
- La Lega Massa approva il potenziamento del segretariato sociale voluto dall'amministrazione Persiani
- "Carrara Ha vinto, Arrighi ha perso": il commento di Simone Caffaz alla mancata designazione di Carrara Capitale Italiana dell'Arte Contemporanea
- Il Polo Progressista e di Sinistra: sulla variante Sogegross una pagina politica imbarazzante
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- I dominicani fanno baldoria nella sede di Avenza concessa loro dal comune di Carrara senza rispettare date e orari dell'accordo: il gruppo Avenza R-Esiste chiede controlli e chiarimenti
- Comune di Massa: potenziamento del Segretariato Sociale, una porta aperta alle comunità locali
- Casa Rossa di Montignoso: interrogazione dell'onorevole Amorese sulla gestione delle utenze