Politica
Tognini, consigliere provinciale FI: "Scelta vincente, la Provincia volta pagina. Archiviata l'egemonia della sinistra"
Omar Tognini, consigliere provinciale in carica e capogruppo di Forza Italia in Provincia, si congratula con Roberto Valettini per l'elezione a Presidente della Provincia, sottolineando con…

Provinciali di Massa-Carrara, Sottanelli deputato di Azione: “Congratulazioni a Valettini. Vince un progetto moderato, Azione decisiva”
"A Roberto Valettini rivolgo le congratulazioni di Azione per l’elezione a Presidente della Provincia di Massa-Carrara e i migliori auguri di buon lavoro. È stata…

Vallettini Presidente della Provincia di Massa-Carrara. Marco Guidi, coordinatore provinciale di FdI e consigliere regionale: "Questa è la sconfitta del PD"
«Ha vinto il territorio, ha perso il Partito Democratico», commenta così il coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia e consigliere regionale Marco Guidi dopo

Il consigliere Massimiliano Manuel di FdI: "Dalla Regione 480 mila euro per la manutenzione della palestra dell'Istituto Zaccagna di Carrara"
"Dopo 6 anni di chiusura della palestra e gravi disagi per studenti e professori, arriva finalmente una risposta concreta a un problema che per troppo tempo…

Roberto Valettini è il nuovo presidente della Provincia di Massa e Carrara. L'analisi del voto fascia per fascia. Al sindaco di Aulla il 50,94% dei voti ponderati
Roberto Valettini è il nuovo presidente della Provincia di Massa e Carrara. Il sindaco di Aulla, candidato della coalizione di centrodestra, ha battuto Gianluigi Giannetti, sindaco di Fivizzano,…

Materiali lapidei, Campione senatrice di Fratelli d’Italia: "Odg alla manovra sui residui lavorazione marmo è una bella notizia per tutto il comparto"
«È stato approvato dalla commissione Bilancio del Senato il mio ordine del giorno alla manovra, che propone una nuova regolamentazione per i residui di lavorazione del…

Consulta immigrati comune di Carrara: la presidente è Marinela Cuni che assicura "Ascoltare, integrare e collaborare sono i nostri obiettivi"
La consulta dei Cittadini immigrati ha una nuova presidentessa. Si chiama Marinela Cuni, è di origine albanese ed è stata scelta dai componenti della consulta giovedì scorso. Ad…

Lorenzo Pascucci nominato responsabile regionale dell'organizzazione di Forza Italia Toscana
“Accolgo con grande onore e profondo senso di responsabilità la nomina a Responsabile Regionale dell’Organizzazione di Forza Italia Toscana. Ringrazio il Coordinamento Regionale e il Segretario Regionale Marco…

Le liste civiche di Massa sosterranno Roberto Valettini alla Presidenza della Provincia di Massa-Carrara
Le liste civiche Civici Apuani e Lista Persiani Sindaco comunicano la propria decisione di sostenere la candidatura di Roberto Valettini, sindaco di…

Politeama Verdi a Carrara: incontro tra condomini e sindaco Arrighi che assicura che il prossimo passo sarà il progetto di consolidamento
Politeama: nuovo incontro a palazzo Civico per discutere del futuro dell'edificio di piazza Matteotti. Dopo che lo scorso 27 novembre si era riunito il tavolo tecnico a cui partecipano, oltre…

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"Sono tantissime le associazioni del terzo settore presenti nel comune di Carrara, tutte con l'obiettivo di aiutare la cittadinanza e offrire un supporto concreto, ma che a volte si trovano in situazioni di difficoltà, vista anche la quantità immensa di burocrazia che c'è dietro ad ogni associazione": la considerazione è di Lucian Martisca, segretario della Lega Giovani di Carrara che spiega: "Sarebbe opportuno, vista la presenza anche in altri comuni di organi come questo, instaurare una consulta o un tavolo di confronto per le associazioni del terzo settore, in modo da poter coordinare il lavoro sul territorio e renderlo più efficace, tenendo conto del fatto che spesso non si è a conoscenza di tutti i servizi che le associazioni mettono a disposizione della popolazione. Il volontariato dopo il periodo pandemico ha sofferto molto, i volontari sono in diminuzione e spesso non si hanno abbastanza risorse per far fronte ai servizi che offrono le associazioni, ed è proprio per questo che il comune di Carrara dovrebbe dar vita ad una consulta che possa far mettere in relazione tra loro le varie associazioni, sarebbe un passo avanti per il riconoscimento e il coordinamento delle realtà che operano nell'ambito del sociale, andando magari a potenziare alcuni servizi e cercando di aiutare le piccole associazioni. In qualità di segretario della Lega Giovani Carrara penso che avere un panorama chiaro, organizzato e funzionale del terzo settore aiuterebbe anche i giovani cittadini ad affacciarsi al mondo del volontariato, tenendo conto del fatto che dove c'è organizzazione è anche più facile lavorare. Pertanto, ritengo che una consulta delle associazioni di volontariato, in quanto portatrici di interesse generale, come si può evincere dal Codice del terzo Settore, possa diventare un valore aggiunto per il nostro comune e possa di conseguenza diventare uno strumento di partecipazione e condivisione. Dopo la consulta per le politiche giovanili, la consulta anziani e la consulta dei cittadini immigrati, nate tutte negli ultimi anni, una consulta per le associazioni di volontariato sarebbe un passo in avanti per l'amministrazione del comune di Carrara".
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Il segretario provinciale Gianenrico Spediacci, insieme al segretario di Massa Bordjgoni Sergio e il segretario di Carrara Giuseppe Bergitto hanno fatto visita al carcere di Massa, incontrando la direttrice dottoressa Antonella Venturi, il comandante e diverse guardie penitenziarie ed educatori in una riunione partecipata e sincera. I tre segretari ringraziano la direttrice e il comandante per dirigere un carcere che è sempre stato uno dei migliori carceri d'Italia per l'offerta rieducativa. "Quello che abbiamo appreso - hanno dichiarato Spediacci, Bordigoni e Bergitto -è che anche nel nostro carcere il numero dei detenuti è spropositato: la capienza prevede 174 detenuti ma la media è di 245. Questo sovrappopolamento rende difficile la gestione della vita in carcere per tutti, operatori e detenuti. Ci sono problematiche nella gestione delle telefonate e dei colloqui con i familiari, ad esempio. A questo si aggiunge la carenza di dotazione organica di operatori: quelli presenti hannoun’età media di 48 anni con punte di anni 60 e sono 127, mentre dovrebbero essere 139. Considerando le persone in malattia o infortunio ogni giorno mancano almeno 20 operatori e nel 2026 andranno in pensione 17 guardie. Inoltre l'attuale comandante gestisce anche il carcere di Pistoia, per due giorni la settimana. Un altro problema è quello che, godendo Massa di una situazione carceraria più tranquilla, rispetto ad altri istituti, i nuovi agenti di rinforzo spesso vengono destinati ad altre sedi. La carenza riguarda anche il personale civile. La pianta organica prevede cinque educatori, ma ce ne sono solo tre al momento. Il fenomeno migratorio riguarda il 60 per cento circa, dei detenuti stranieri, e l'immigrazione comporta altri problemi di gestione delle diverse etnie. Problemi che non si presentavano 10/15 anni fa. Molta attenzione è dedicata a intercettare fenomeni di radicalizzazione. La chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari ha generato ulteriori problemi di convivenza. Le REMS (residenza esecutiva misure sicurezza) sono limitate come numero di posti. In aggiunta, si segnala l’eccessivo ricorso a misure cautelari in carcere o la presenza in carcere di condannati a pochi mesi di reclusione, che potrebbero essere trattati con misure alternative. La magistratura di sorveglianza è in affanno, quindi le misure detentive si allungano per mancanza di personale in grado di trattare i singoli casi. Una proposta, per alleviare tale carenza, come ci ha spiegato la direttrice, sarebbe quella di estendere le competenze del personale dell’ufficio processi a magistratura di sorveglianza, mentre il decreto svuota carceri del 2024 sembra che non abbia comportato nessun beneficio, così come i provvedimenti del commissario per l’edilizia penitenziaria, che vedranno i risultati fra 10 anni. Altra soluzione, per ovviare a questo esubero di detenuti, è attuare la legge 199 del 2010 che prevede misure alternative per pene inferiori a 18 mesi, ma non è utilizzata per i ritardi nell'esame da parte della magistratura. Un'altra proposta per alleviare la situazione può essere l'uso della liberazione anticipata: sono previsti 45 giorni di bonus ogni sei mesi, per chi segue percorsi di formazione e lavoro. Giace in Parlamento una proposta di legge per portare tale bonus a 55/65 giorni. Riguarda carcerati che godono già di permessi. Ulteriore soluzione potrebbe essere l'uso dell'esecuzione penale esterna, ma che comporta indagini socio familiari molto lunghe e dispendiose in termini di personale destinato a tale compito. Servirebbe un potenziamento di figure, come le guardie, che possono seguire all'esterno il detenuto, per limitare le revoche dell'esecuzione esterna. Sono stati tanti i temi affrontati con operatori di alta professionalità a cui va solo il nostro ringraziamento per il senso civico che dimostrano e la passione che mettono nel loro lavoro spesso anche pericoloso. Un grazie sincero alla direttrice, al comandante e a tutti gli operatori che lavorano nel carcere di Massa".
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“Il Circolo Pd Bondano, Casone, Ricortola e Partaccia torna a chiedere chiarezza sulla situazione del mercatino della Partaccia, proprio mentre la stagione estiva è ormai iniziata". A farsi portavoce della preoccupazione dei cittadini della Partaccia è il consigliere del Pd Daniele Tarantino che spiega. "L’intervento di riqualificazione dell’area, annunciato da tempo, procede a rilento e senza risposte concrete sulle ricadute per gli operatori commerciali. Ci sono stati incontri con l’amministrazione, gli operatori e le associazioni, negli scorsi mesi, ma siamo ad inizio stagione e gli operatori chiedono ancora ulteriori spiegazioni. Servono certezze immediate su tempi e costi, soprattutto per tutelare chi lavora in quell’area da anni”. Il progetto prevede tre lotti: il primo, già avviato, comprende la costruzione di moduli prefabbricati, la cui apertura è prevista per l’estate 2025. I lotti successivi riguarderanno le coperture, una nuova piazza, aiuole, impianti e servizi. Il costo complessivo dell’opera si aggira sui 2,5 milioni di euro, in parte coperti da fondi comunali e in parte in attesa di finanziamenti statali. Nel frattempo, gli operatori si dicono preoccupati: la stagione turistica è iniziata, ma ancora non sono noti né i tempi precisi di realizzazione né i costi che dovranno sostenere per lavorare nei nuovi spazi. Per questo motivo, è in fase di organizzazione un nuovo incontro tra gli operatori e il circolo, richiesto con forza da chi da anni anima il mercato estivo della Partaccia. Il Circolo ribadisce la necessità di trasparenza e partecipazione: “La riqualificazione è positiva, ma non può avvenire calando decisioni dall’alto. Il mercatino è parte del tessuto economico e sociale del territorio e va rispettato. Non è accettabile trovarsi a maggio senza risposte”.
Resta dunque alta l’attenzione su un progetto strategico per l’economia turistica della costa massese, ma che rischia di partire senza aver prima garantito un confronto adeguato con chi ne sarà protagonista.
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Il professor Riccardo Canesi ha raccolto le proposte arrivate dai cittadini per migliorare la passeggiata sul molo e le ha inviate all’amministrazione carrarese e a Retiambiente, continuando la sua battaglia concentrata esclusivamente sulla – a suo giudizio – estesa e profonda maleducazione dei cittadini carraresi. Ecco la lettera pubblica di Canesi : “Ritenendo di fare cosa utile, Vi inoltro l'elenco delle proposte migliorative per la nuova passeggiata a mare formulate dai cittadini in occasione dell'incontro, promosso dalle associazioni ambientaliste il 16 aprile scorso, a cui hanno partecipato anche l'assessore Benfatto e l'amministratore di Reti Ambiente, Fabrizio Volpi.Ringraziando l'amministrazione e RetiAmbiente per la disponibilità dimostrata, debbo purtroppo far rilevare che, ad oggi, non si nota alcun miglioramento nella pulizia della passeggiata. Anzi, da assiduo frequentatore, debbo con rammarico rilevare che, negli ultimi giorni, c'è stata una recrudescenza di episodi di inciviltà, documentati anche sulla pagina Lozzbusters di FB, per chi volesse "ammirarli". Tirando le somme dell'incontro molto partecipato del 16 aprile, le criticità prioritarie da risolvere emerse all'unanimità sono:
- Maggiore pulizia della passeggiata e degli ex nuovi 20 bidoni soprattutto in merito alle deiezioni, solide e liquide, canine. All'uopo, ringraziando RetiAmbiente per il nuovo aspiratore, occorre maggiormente e sistematicamente CONTROLLARE e SANZIONARE i numerosi incivili che continuano a lordare, con feci e urine, la passeggiata. Se non siete in grado (come purtroppo sembra) l'unica soluzione è il divieto di accesso ai cani. All'uopo, stiamo ancora attendendo una nuova e più severa ordinanza comunale, valida per tutto il territorio, che contempli anche bottiglietta d'acqua e/o detergente per le urine.
- Sistemazione delle aiuole con uno strato superficiale di terra, al posto della sabbia, e la piantumazione di essenze mediterranee (vedi elenco nelle proposte)
- Contrasto (nel senso di divieto assoluto) ai monopattini e alle bici elettriche che sfrecciano a notevole velocità
- Realizzazione di almeno una fontana, nel vero senso del termine, all'inizio della passeggiata (vedi proposte)
- Cartello ad inizio passeggiata coi consigli per un "buon uso" della passeggiata
- In attesa del bar, a fine passeggiata realizzazione di un WC
Ci sono poi altre e interessanti proposte che potrete esaminare nel documento allegato. Forse sono affetto da una sindrome ossessivo-compulsiva ma frequentando quasi quotidianamente la passeggiata, come migliaia di cittadini molti dei quali forestieri, mi indigno profondamente nel constatare quanto una straordinaria e costosa opera pubblica, collocata in un contesto ambientale-paesaggistico di straordinario rilievo, in pochi mesi, possa essere già ridotta così. E' il luogo più frequentato del comune, e nel contempo, per la sua bellezza ne è anche il biglietto da visita ed io, da cittadino orgogliosamente carrarino, mi vergogno profondamente nell'assistere al suo degrado così come, da educatore, mi indigno assai nell'assistere alla sottovalutazione da parte Vostra di questi gravi episodi di inciviltà causati da gente impunita che mette a repentaglio la qualità della vita della maggioranza civile dei cittadini, crea conflittualità sociale, mina l'igiene urbana e la salute pubblica e danneggia un bene profumatamente pagato dalla collettività. L'atteggiamento che molti incivili hanno in passeggiata è paradigmatico di una crescente mancanza di senso civico ed è, purtroppo, estendibile a molte zone del territorio comunale.
Ed è per questo che ripeto per l'ennesima volta:l'amministrazione comunale nel superiore interesse della collettività, ha il dovere di agire subito e incisivamente. La maleducazione è contagiosa. Al di là di più o meno buone soluzioni tecnologiche per contrastare l'abbandono dei rifiuti e migliorare la raccolta, occorre a livello comunale promuovere una massiccia e duratura campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema rifiuti, di qualsiasi tipo, coinvolgendo tutti gli attori sociali, economici, associativi ed educativi. Una campagna che miri a ridurre la produzione dei rifiuti, a differenziarli meglio, a rispettare le regole e soprattutto a non sporcare.
Se educhiamo la cittadinanza a non sporcare avremmo non solo una città igienicamente migliore ma avremmo anche meno spese nel ripulire. E' ovvio che non tutti i cittadini si convinceranno immediatamente dell'importanza civile e sociale di comportamenti più virtuosi. E' fondamentale, quindi, come confermano tutte le esperienze svolte nel settore e non solo, che occorrano urgentemente sistematici controlli ed eventuali pesanti sanzioni. Per coloro che si ritengono sudditi e non cittadini laddove non arriva l'educazione arriva il portafoglio. E' molto triste affermare in un paese che formalmente ha sconfitto l'analfabetismo e vive in democrazia da ottant'anni. Avete il coraggio di fare tutto ciò oppure no? Non c'è nulla di rivoluzionario in questo. Nella città civile, di qualsiasi colore politico, è normale pratica amministrativa oltre che un dovere dettato dal rispetto della legge, Costituzione in primis, per chi amministra”.
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Dopo la sentenza del TAR sui dati alle cave, Legambiente Carrara ha chiesto le dichiarazioni ambientali delle aziende che la certificazione Emas prevede siano pubbliche ma è nata una polemica con un imprenditore del marmo al quale Legambiente ha replicato: "Ha ragione l’imprenditore del lapideo che aveva definito “strumentale” la nostra richiesta di accesso completo ai dati sull’escavazione nella cave comunali, oggi finalmente riconosciuto come legittimo (e persino doveroso) da una sentenza del Tar Toscana. Vero, questo accesso è uno strumento di trasparenza piena e incondizionata all’informazione ambientale, tanto più poiché riferita al “consumo di suolo” che l’attività delle cave produce su quel bene comune che sono i bacini marmiferi. Falso, invece, che la diffusione di questi dati riguardi dati sensibili per le imprese e generi un danno commerciale. È il Tar a sancirlo, non Legambiente. E l’imprenditore che ha deciso di farsi “giudice di appello” dovrebbe ben sapere che da tempo, ormai, lo stesso Tar Toscana e anche il Consiglio di Stato hanno ripetutamente affermato che l’escavazione rappresenta oggettivamente un danno ambientale per cui i tributi pagati da chi sfrutta le cave rappresentano a tutti gli effetti un indennizzo e non un’imposta. Forse è per questa intima consapevolezza che nel giudizio davanti al Tar nessuna impresa lapidea né associazione si è costituita, e oggi preferiscano affidarsi a incomprensibili polemiche di stampa? In tema di strumentalità, però, l’imprenditore dovrebbe dirci quanto non sia piuttosto, e per davvero, strumentale la massiccia registrazione EMAS delle aziende titolari delle concessioni di cava, condizione richiesta dal Comune per allungare i tempi del regime di proroga. Da una semplice e rapida analisi, sui siti delle stesse aziende, dei 47 siti di cava registrati EMAS risulta che solo 13 pubblicano sui propri siti la “dichiarazione ambientale” aggiornata e altre due indicano che è possibile richiederla: un documento obbligatorio nel quale chi è registrato EMAS deve proprio rendere conto sulle proprie performance ambientali. Eppure sono ben 32 le imprese (fra le quali anche quella del preoccupato imprenditore) che non mettono a disposizione quel fondamentale documento di rendicontazione ambientale. Per questo, mentre prendiamo atto con soddisfazione che la Sindaca si è dichiarata “lieta” della decisione del TAR e restiamo in attesa che il Comune ottemperi alla sentenza e fornisca i prospetti aggiornati al 2024 in forma non resa anonima, nei giorni scorsi abbiamo mandato a tutte le società con cave registrate EMAS la richiesta di inviarci e pubblicare le rispettive dichiarazioni ambientali, dato che questo regime di pubblicità (che ieri agli industriali lapidei piaceva – per ottenere benefici ma oggi non piace più) è una condizione indispensabile per la stessa registrazione. Nel caso di rifiuto od omissione sarà nostra cura segnalarlo ad Arpat e Ispra, enti pubblici che provvedono alla registrazione EMAS. A oggi hanno risposto alla nostra richiesta 13 aziende (per rispettive 18 cave) su un totale di 47 certificate.
NOTA: in questo comunicato abbiamo omesso il nome dell’imprenditore che qualche giorno fa ha rilasciato le dichiarazioni stampa a commento della sentenza. Lo abbiamo fatto per ricambiare la sua “cortesia” di non aver voluto specificare che il ricorso al Tar era stato presentato da Legambiente Carrara."
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Continua il confronto a distanza tra il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi e il presidente della commissione marmo Nicola Marchetti riguardo alla proposta, fatta da Bernardi, di una variazione da inserire nel regolamento del marmo per agevolare le piccole e medie imprese. Dopo la segnalazione di Bernardi di come a sua proposta sia stata sostanzialmente ignorata dalla commissione e dopo la replica del presidente Marchetti, affidata solo ad alcune testate e non alla nostra, sebbene anche La Gazzetta di Massa e Carrara fosse presente alla conferenza stampa di Bernardi, e del cui contenuto, quindi non possiamo dare riscontro, non per nostra volontà, arriva da Bernardi la controreplica:“ È francamente sconcertante che Nicola Marchetti, presidente della Commissione Marmo ed esponente della sinistra, abbia scelto di rispondere sulla stampa — e non nelle sedi istituzionali — alla mia proposta di emendamento , una questione che da troppo tempo attende una soluzione concreta. Ancor più grave è il tentativo, del tutto infondato, di screditare l’iniziativa definendola “fuori dalle regole”. La verità è un’altra, e non può essere taciuta: Marchetti ha scientemente evitato di portare l’argomento in Commissione non per ragioni tecniche, ma per obbedire agli ordini politici della sindaca Arrighi e del PD. Un comportamento che svilisce il ruolo delle istituzioni e ostacola il confronto democratico su un tema cruciale per il settore. Inoltre nell’ intervento ha dichiarato che il sottoscritto aveva depositato in modo irrituale, alcuni emendamenti sul regolamento per la concessione degli agri marmiferi senza che quest'ultimo fosse in discussione. Evidentemente, per Nicola Marchetti vale più il rispetto di certi rituali formali che il dovere di affrontare i problemi reali. Come se non bastasse, ad un certo punto Marchetti arriva anche a sostenere che avrei dovuto rendermi conto da solo del “poco senso” della mia proposta. Un’affermazione che oltre a essere presuntuosa, è anche offensiva verso chi lavora con serietà per cercare soluzioni concrete. La mia proposta è chiara, legittima e fondata sul buon senso: è proprio questo, forse, che dà fastidio a chi preferisce il teatrino delle obiezioni formali al confronto sui contenuti. Ribadisco l’importanza dell’emendamento per le medie e piccole imprese che sono circa l'80 per cento del totale, perché non riusciranno mai a rispettare l'obbligo del 50 per cento, in quanto per chi lavora materiali meno pregiati non c'è mercato sufficiente e, soprattutto, le aziende non strutturate, cioè quelle con pochi dipendenti e spazi limitati, non hanno depositi abbastanza grandi per stoccare il materiale non venduto. Il problema sarebbe facilmente risolvibile con una piccola variazione del regolamento, perfettamente nei limiti imposti dalla legge regionale, in base alla quale si dovrebbe fare la riquadratura dei blocchi non più in cava, ma nelle segherie al piano. Questo darebbe molto sollievo alle aziende perché la riquadratura rientrerebbe nel computo delle tonnellate lavorate. Ho proposto questa modifica a luglio del 2024 e i membri della maggioranza in commissione marmo hanno cominciato a prendere tempo, dicendo di voler prima esaminare la cosa tra loro. Il problema è molto serio perché non esiste una sanzione pecuniaria per chi non rientrerà nei limiti del 50 per cento previsto dalla legge: la conseguenza inevitabile sarà solo la revoca della concessione. Il vero nodo politico, però, è un altro e va denunciato con chiarezza: le politiche del marmo dell’amministrazione Arrighi sono fallimentari e e i referenti delle stesse non si accettano confronto”. Tutto il resto – i piccoli imprenditori, gli artigiani, le famiglie che vivono di questo lavoro – può essere sacrificato senza troppi scrupoli. È una deriva oligarchica, mascherata da legalità e burocrazia, che sta soffocando il pluralismo economico e la giustizia sociale nel nostro territorio. Opporsi a questo disegno non è solo un dovere politico, è un atto di responsabilità verso chi ogni giorno lavora con fatica, senza padrini né protezioni”.
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"Con l'approvazione definitiva al Senato della 'Legge Sbarra' sulla partecipazione, si scrive oggi una pagina storica per il mondo del lavoro e per l'Italia. Dopo 77 anni, l'articolo 46 della Costituzione trova finalmente attuazione grazie a una mobilitazione durata due anni". E' quanto sottolinea la segretaria generale della Cisl Daniela Fumarola. "Una lunga marcia che ha visto la Cisl raccogliere quasi 400.000 adesioni in tutte le regioni, nei luoghi di lavoro, nelle piazze, nei territori. Un cammino della responsabilità che ha fatto emergere con forza il valore popolare e antipopulista di questa riforma: una risposta democratica ai bisogni veri delle persone, verso un'innovazione che guarda al futuro e non al passato, lontana da ogni sterile ideologismo e demagogia. Questa legge rappresenta una svolta culturale oltre che normativa. Per la prima volta il legislatore riconosce la partecipazione non come opzione astratta, ma come motore concreto capace di rilanciare salari, produttività, sicurezza e benessere lavorativo, legalità e giustizia sociale. Si valorizza la contrattazione collettiva come leva fondamentale per accordi partecipativi costruiti dal basso, nei luoghi di lavoro, incoraggiati da incentivi economici alimentati da un Fondo dedicato alla partecipazione dotato dal Parlamento di 71 milioni. Un modello inclusivo, che non esclude nessuna impresa, e che rafforza coesione, corresponsabilità, formazione e dialogo: valori indispensabili per affrontare le sfide dell'economia globale e della transizione produttiva. Siamo orgogliosi del risultato, reso possibile da un forte lavoro collettivo e da un confronto aperto con le istituzioni. Ringraziamo chi ha creduto in questa riforma e l'ha sostenuta, dentro e fuori il Parlamento. Grazie a Luigi Sbarra per aver creduto dal primo momento in questo progetto. La Cisl continuerà ad accompagnare con responsabilità l'attuazione della legge, vigilando affinché diventi un'opportunità reale in ogni azienda. Perché solo insieme si costruisce
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Viale delle Pinete a Marina di Massa versa, da tempo, in una situazione di degrado con marciapiedi rotti, buche e segnaletica assente e, secondo i consiglieri del Pd, è necessario un intervento urgente. Nella zona è stata avviata una petizione per accendere i riflettori sulla situazione. Il gruppo consiliare del Partito Democratico ha deciso di alzare la voce sulle condizioni di degrado in cui versa viale delle Pinete, arteria fondamentale tra Marina di Massa e Marina di Carrara, e il centro città. A lanciare l’allarme sono i consiglieri comunali Giovanna Santi e Daniele Tarantino, insieme ai circoli Pd locali, che chiedono interventi immediati di messa in sicurezza e riqualificazione. «La situazione è ormai insostenibile – affermano – tra marciapiedi dissestati, buche nell’asfalto, segnaletica scolorita o assente e vegetazione incolta, la strada è diventata pericolosa per chi la transita». Un recente infortunio a causa di una buca ha riacceso l’attenzione sul tema. «Viale delle Pinete è una zona strategica per la viabilità e il turismo, ma sembra completamente abbandonata dall’amministrazione. Chiediamo che venga inserita tra le priorità del comune». A sostegno della richiesta, è stata anche attivata una raccolta firme da parte dei residenti, stanchi di convivere con una situazione che definiscono «intollerabile» e «dimenticata». L’iniziativa punta a sollecitare l’intervento delle autorità competenti in tempi rapidi.
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Un nostro sopralluogo sulla via che porta al Santo ci ha lasciato allibiti. Come Polo Progressista e di sinistra abbiamo sentito, in aula e sulla stampa, spendere fiumi di parole sull'importanza della montagna, sulla necessità di un recupero, sugli investimenti da fare per ripristinare le case nei paesi di montagna. Poi ci siamo accorti che sono solo parole, sono vane promesse, perchè in realtà i veri problemi degli abitanti della montagna non vengono affrontati, anzi oggi vivere in montagna comporta dei pericoli primari. Trasporti pubblici che la gara di privatizzazione ha ridotto ai minimi termini determinando enormi difficoltà per una popolazione che sta invecchiando; assenza di un servizio sanitario, e portiamo l'esempio di Forno dove manca nel paese il presidio di un medico di base; assenza di servizi pubblici che obbligano tutti gli abitanti della montagna a raggiungere sempre il centro città. C'è poi il problema del dissesto idrogeologico che in queste settimane ha rischiato di isolare le 50 persone che abitano il paese de "Il Santo". Alcune frane hanno bloccato la strada, hanno provocato un incidente che avrebbe potuto avere ben più gravi conseguenze, hanno costretto l'ennesimo intervento di emergenza che se da un lato sta permettendo la percorrenza della strada, dall'altro non risolve il problema e lascia gli abitanti a rischio isolamento e anche a rischio incolumità personale. E dire che pochi anni fa erano stati effettuati interventi di contenimento di movimenti franosi attraverso reti metalliche: oggi quelle reti metalliche sono state sradicate dalle frane e giacciono lungo i pendii, a margine della strada, bloccando il libero scorrere delle acque. Griglie otturate, canalette bordo strada ostruite, manto stradale fratturato dal cedimento di vecchi lavori che non reggono alle frane sottostanti. Lungo la strada ci sono diverse situazioni di questo tipo e il paese con i suoi abitanti rischia ogni giorno, ogni allerta meteo è momento di preoccupazione e ansia.
Come Polo Progressista e di Sinistra (M5S, Rifondazione Comunista e MCC) avevamo chiesto in sede di variazione di bilancio un maggior stanziamento per il dissesto idrogeologico, una maggiore attenzione per gli equilibri delicati della montagna, abbiamo chiesto a che punto siano gli studi sul dissesto dei versanti, abbiamo provato in tempi non sospetti a programmare, attraverso collaborazioni a livello nazionale, interventi organici per tutte le aree interne del comune. Ma siamo usciti dall'aula "X Aprile" con un nulla di fatto, con un'amministrazione e una maggioranza sorda alle nostre richieste. Oggi i nodi arrivano al pettine, dal Candia al Santo, da Forno ad Altagnana: una presa di coscienza da parte dell'amministrazione non è più rimandabile e le nostre aree interne necessitano di un intervento concreto ora, un intervento organico a 360 gradi.
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Il comune di Carrara ha ottenuto per il 13esimo anno consecutivo la Bandiera blu. Si tratta di un riconoscimento assegnato dalla Fee, Foundation for Environmental Education, sulla base della qualità delle acque di balneazione e sui servizi a disposizione del pubblico. Da quest'anno la Bandiera Blu tornerà a sventolare anche sulla spiaggia di Marina di Carrara Ovest, dove era mancata negli ultimi tre anni, oltre che su quella di Marina di Carrara centro dove, invece, il prestigioso riconoscimento è sempre stato confermato. "Qualità delle acque, educazione e informazione ambientale: la bandiera blu è sinonimo di queste tre cose e di molto altro ancora – sottolinea l'assessore all'Ambiente Moreno Lorenzini -. E' per questo che siamo davvero molto orgogliosi di poterci fregiare di questo prestigioso riconoscimento per il 13esimo anno consecutivo. Rispetto al recente passato, tra l'altro, nel 2025 la bandiera blu sventolerà su tutto il litorale di Carrara a testimonianza del grande lavoro che è stato fatto, e si continua a fare, tanto dal punto di vista ambientale che per quanto riguarda l'accoglienza dei visitatori". "Non è scontato ottenere la Bandiera Blu e, tantomeno, lo è conservarla per 13 anni di fila – aggiunge l'assessore al Turismo Lara Benfatto - Come ogni anno siamo felici di poter festeggiare questo risultato, ma al tempo stesso siamo consapevoli come questo non sia un traguardo, bensì un punto di partenza e uno stimolo per migliorare ancora in futuro. Per celebrare la Bandiera blu che sventolerà sul nostro litorale per tutta la prossima estate stiamo già lavorando a tanti eventi e a tante iniziative collegate tra cui la Notte blu che anche quest'anno sarà uno degli eventi più attesi di tutta la stagione".
Per aggiudicarsi la Bandiera Blu è necessario rispettare una serie di requisiti, che riguardano la qualità delle acque di balneazione certificata dai risultati delle analisi effettuate da Arpat durante tutta la stagione balneare. A questo requisito indispensabile se ne aggiungono altri quali le attività di educazione ambientale e informative attivate, la gestione ambientale, i servizi offerti e la sicurezza. Da questo anno è stato inoltre introdotto un nuovo strumento di monitoraggio il Piano di Azione per la sostenibilità, un action plan 2025-2027 di miglioramento continuo che prevede non solo azioni di carattere ambientale, ma anche infrastrutturali, sociali e culturali. Certificazione ambientale nata nel 1987, la Bandiera blu è come sempre il risultato del lavoro di squadra di vari soggetti, dagli operatori balneari alle scuole, dalle aziende di servizi alle associazioni, alla comunità locale. Un ringraziamento particolare va ai Settori Ambiente e Turismo del Comune, a Nausicaa, alla Capitaneria di Porto, alla Guardia Costiera e alle Associazioni dei Balneari
- Incontro pubblico organizzato dal comitato No Variante Aurelia al Teatrino dei Quercioli il 15 maggio
- La verità sul progetto di un nuovo palazzetto dello sport a Marina di Carrara: un'operazione per sanare i disastri di IMM secondo il consigliere Mirabella
- Pubblicità elettorale nelle sale del comune: trovati volantini per votare Sì al referendum
- Massa: anche Rivieri di Libertà e Diritti avanza dubbi sul trasferimento dell'ingegnere del comune Della Pina
- Ignorata da otto mesi la proposta di variare il regolmento del marmo: per Bernardi, autore della richiesta, c'è la volontà di non aiutare le piccole e medie imprese
- Bus vecchi, corse tagliate, continui disservizi: l'odissea del trasporto urbano a Forno e nei paesi vicini segnalata da Fratell' d'Italia Massa
- La Lega Carrara ringrazia Marco Schettini per il servizio svolto
- Amorese e Guidi (FDI): «Basta aggressioni nei pronto soccorso, serve subito un presidio di polizia fisso all'ospedale delle Apuane, interrogazione al ministro dell' interno
- Cresce Futura e cresce l'impegno dei giovani per migliorare Carrara
- Importante riconoscimento per Marco Amorese nominato responsabile provinciale di ASI - Associazioni Sportive e Sociali Italiane


