Politica
PABE del Comune di Massa, Consigliere Paolo Balloni (Lega): "Soddisfatti dell'approvazione, il Piano rispecchia la visione della Lega che coniuga impresa, ambiente e sicurezza"
L'approvazione dei Piani Attuativi di Bacino Estrattivo (PABE) da parte del comune di Massa è un passaggio cruciale per il futuro del settore del marmo. Il…

Risse, danni e furti a Massa: per i consiglieri del Pd Serve un tavolo per una città più sicura
Negli ultimi mesi Massa sta vivendo una situazione sempre più preoccupante. Si susseguono episodi di violenza, danneggiamenti a edifici e attività, risse, atti di vandalismo e perfino furti…

Degrado ex liceo scientifico Marconi di Carrara: secondo il Polo progressista e sinistra Massa la responsabilità del recupero è del governo Meloni
Il Polo progressista e di sinistra, composto da M5S RC e Mcc, deve evidenziare, sin qua, la totale indifferenza del governo Meloni di fronte alla necessità di recuperare…

Solidarietà del Comitato Cava Fornace ai cittadini di Empoli: "Il referendum è una battaglia di tutti"
Il Comitato ex Cava Fornace esprime il proprio sostegno ai cittadini e alle cittadine di Empoli che il prossimo 9 novembre 2025 saranno chiamati a…

Cade un masso sulla strada di Forno: la segnalazione da Rifondazione Comunista Massa che aveva segnalato lo stato di incuria delle strade montane massesi
"Non più tardi di qualche giorno fa denunciavamo lo stato di incuria e di estrema precarietà in cui vertono le strade della montagna massese. Nella giornata…

Impegno per garantire al Cermec il miglior futuro possibile: l'assessore alle partecipate del comune di Carrara spiega la linea nei confronti di Cermec
"Stiamo lavorando per garantire a Cermec investimenti alternativi nel caso non si realizzasse il biodigestore - spiega l'assessore alle Partecipate del Comune di Carrara Carlo Orlandi -. Cermec è una…

Cittadini a confronto a Marina di Massa il 3 novembre: il comitato “Tra la Gente” invita al dialogo
Un pomeriggio di confronto aperto, tra idee, segnalazioni e proposte concrete per migliorare la vita quotidiana dei cittadini. È questo lo spirito con cui il comitato…

Matteo Martinelli, consigliere M5S: "Si rischia di perdere 26 milioni di investimenti sul territorio. Orlandi si dimetta"
"Siamo di fronte all’ennesimo capitolo della saga dei pasticci dell’assessore Orlandi e della Sindaca – attacca il consigliere M5S Matteo Martinelli - e che questa…

Nausicaa, ancora un’ingiustizia ai danni di un lavoratore storico dei servizi cimiteriali: Fit Cisl chiede le dimissione della direttrice Lucia Venuti
Arriva da Fit Cisl il caso di un lavoratore di Nausicaa s.p.a.: "Assunto nel 2014 con un contratto part-time, dopo oltre 11 anni di servizio e numerose richieste…

Arresto spacciatori all'ex liceo scientifico di Carrara: Forza Italia approva gli arresti e chiede la riqualificazione dell'area
“Forza Italia continuerà a vigilare affinché non ci si fermi alla sola chiusura delle aree pericolose, ma si lavori per una vera rinascita dell’ex Liceo Scientifico Marconi. La…

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L'annuncio del ministro della cultura Giuli, in visita a Carrara lunedì 29 settembre, di  uno stanziamento di 500 mila euro per il recupero del castello di Moneta è  stata giudicata dal Pd di Massa Carrara come una sorta di mercimonio elettorale e per questo fortemente rigettato e condannato con accuse di regali calati dall'alto e di uso improprio delle istituzioni.  Ecco le rivendicazioni del Pd di Carrara: "Apprendiamo dalle cronache locali che il Ministro della Cultura Alessandro Giuli ha annunciato un finanziamento di 500mila euro per il Castello di Moneta, presentandosi a Carrara nel pieno della campagna elettorale. È doveroso denunciare con forza come queste risorse, che appartengono a tutti i cittadini italiani, vengano sbandierate come un "regalo" personale del Ministro e trasformate in passerelle elettorali a sostegno dei candidati di Fratelli d'Italia. Si tratta di un uso improprio delle istituzioni, che piega la funzione del Ministero a interessi di parte.
Carrara non ha bisogno di promesse calate dall'alto in cambio di voti. Ha bisogno di una strategia seria, di lungo periodo, per valorizzare il proprio patrimonio culturale e architettonico, che da anni soffre per mancanza di investimenti strutturali. Ricordiamo al Ministro che il degrado di tanti beni storici è il frutto di scelte nazionali e locali che hanno ridotto i fondi alla cultura e non certo della retorica che oggi si usa per attaccare l'opposizione. La cultura non è una "dote elettorale" da portare in giro per le città in campagna elettorale. È un diritto dei cittadini e un dovere delle istituzioni. La propaganda di Giuli non deve ingannare: i soldi non sono di Fratelli d'Italia, ma dei contribuenti italiani.Chiediamo quindi al Ministro di rispettare il ruolo delle istituzioni e di smettere di utilizzare il patrimonio culturale come strumento di propaganda. Carrara merita rispetto e serietà, non passerelle pre-elettorali".
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"Da settimane il postamat dell’ufficio centrale di Poste Italiane è chiuso e questo sta causando un disservizio alla clientela che ha anche un costo. Le persone che accedono all’ufficio per prelevare pagano un euro a prelievo mentre al postamat è gratuito. Chi invece decide di rivolgersi a un altro postamat deve prendere un qualsiasi mezzo per raggiungerlo sostendo un costo di mobilità e scaricandone uno ambientale sulla città" dichiara la consigliera Bennati. “Non è la prima volta che mi occupo del cattivo funzionamento dei postamat in città ma devo osservare che non sono una priorità né per la direzione provinciale di Poste Italiane né per il Sindaco Persiani. “Occorre non solo garantire l’accesso ai postamat nel territorio comunale ma sostituirli con modelli più nuovi che garantiscono maggiori servizi alla clientela” sottolinea Bennati.Il Polo Progressista e di Sinistra, composto da M5S RC e Mcc, ritiene che pur essendo Poste Italiane un’azienda privata ha pur sempre come principali azionisti Cdp Spa e il Mef. La cattiva qualità dei postmat della nostra città, soprattutto quelli di via Carducci e dell’ufficio centrale, non sono più tollerabili. Un’azienda così ricca di liquidità dovrebbe avere ben altre priorità rispetto alla distribuzione di dividendi agli azionisti. Più attenzione alla qualità dei servizi offerti nei territori, più attenzione alle condizioni di lavoro del personale che sono in prevalenza donne. Inoltre sarebbe necessaria una riflessione sul ruolo degli uffici postali della nostra montagna penalizzati dall’essere parte di una città e quindi per questo non rientranti nel progetto Polis. Se continuerà il disinteresse dell’amministrazione comunale porteremo la questione nelle sede istituzionali competenti.
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Non piacciono, agli ambientalisti di Associazione Arca, le palme Washingtonia piantumate sul lungomare di Marina di Carrara e spiegano anche il perchè: "L'amministrazione comunale di Carrara ha piantato palme Washingtonia sul lungomare. Una scelta che, alla luce delle evidenze scientifiche, non è solo anacronistica, ma dannosa per l'ambiente e la salute dei cittadini. Mentre il comune parla di 'decoro', la scienza ci dice che queste piante non assolvono a nessuna delle funzioni vitali del verde urbano: offrono scarsissimi benefici ecologici, non mitigano le isole di calore urbano che sempre più colpiscono le città costiere, hanno capacità irrisorie di assorbimento degli inquinanti (PM2.5, NO₂, Ozono), forniscono ombreggiamento trascurabile nei periodi di caldo intenso sempre più frequenti.Dal comunicato stampa dell’amministrazione emerge una giustificazione basata su criteri estetici, peraltro opinabili e arbitrari, anteponendo l’esotico al funzionale. Mentre le città europee investono in verde climaticamente resiliente (e sì che questo aggettivo abbonda sulla bocca dei politici, fino alla saturazione!), Carrara sceglie un’immagine da cartolina turistica, peraltro superata. L’inganno della soggettività estetica, potremmo definirlo. Ma c’è anche la beffa dell’incoerenza.Molti di quanti oggi esaltano queste messe a dimora (anche partiti politici) sono gli stessi che 6 anni fa le criticavano, allorché furono piantate in gran numero sul Viale Colombo in sostituzione di pini abbattuti senza alcuna giustificazione agronomica, in periodo di nidificazione e in assenza di autorizzazione paesaggistica (e noi siamo ancora in attesa che chi ha violato le leggi sia chiamato a risponderne). Questa inversione non viene spiegata né giustificata con alcun dato tecnico-scientifico -in verità difficile da trovarsi- lasciando spazio al sospetto di scelte dettate da mere opportunità politiche e/o economiche, piuttosto che dal bene della comunità. Le alberature non sono né di destra né di sinistra: non hanno colore politico, ma sono buone o cattive in base alle evidenze scientifiche: è auspicabile davvero la fine di un approccio "tifoso" alle politiche ambientali.
All’epoca, associazioni ambientaliste (tra cui Italia Nostra e Legambiente), comitati di cittadini, esperti indipendenti avevano espresso il proprio dissenso e il proprio parere negativo, sottolineando la mancanza di funzionalità ecologica di questa specie e la sua inadeguatezza per il nostro contesto climatico e paesaggistico. Un fronte avverso, dunque, perfettamente conosciuto, ma del tutto ignorato dall’amministrazione attuale che ha comunque proceduto.Oltre all'incompetenza ecologica, un altro aspetto merita di essere stigmatizzato: il disprezzo verso l'intelligenza dei cittadini. Il Comune non li tratta come soggetti informati e consapevoli, ma come spettatori passivi di un'operazione di immagine. Nasconde i limiti funzionali delle specie scelte, non fornisce dati misurabili, ignora i bisogni di benessere psico-fisico della popolazione. Sostituisce la sostanza con l'apparenza. E allora, considerata la ricchezza di letteratura scientifica disponibile e le numerose linee guida nazionali e internazionali sulla gestione del verde urbano, è legittimo chiedersi quanto c'è di incompetenza tecnica in queste scelte e quanto di calcolata disinformazione. Dunque: ignoranza o malafede? E allora, alcune domande sono necessarie e meritano una risposta:
- Quali valutazioni tecniche, con riferimento a letteratura scientifica, hanno dimostrato che le Washingtonia fossero preferibili alle già poco efficaci Dactylifere (previste nel progetto originale) e, ancor più, rispetto a specie autoctone e climaticamente resilienti?
- Come si giustifica sul piano della responsabilità amministrativa aver speso 300.000 euro di fondi pubblici per una soluzione che non mitiga il calore, non migliora la qualità dell'aria e non aumenta il benessere cittadino, vanificando gli obiettivi primari del verde urbano?
-Per porre fine a scelte dettate dall'emergenza e dall'opinabile gusto estetico, quali strumenti concreti intende adottare l'Amministrazione per garantire che le future decisioni siano basate su criteri scientifici trasparenti e sulla partecipazione informata dei cittadini?
Non si è fatto ciò che si sarebbe dovuto fare con un intervento serio e responsabile, anche in considerazione del fatto che l’area di cui si parla è particolarmente critica dal punto di vista ambientale, perché, oltre all’inquinamento proprio delle città, è soggetta al carico aggiuntivo delle attività cantieristiche e portuali, vere e proprie fabbriche di polveri sottili, i pericolosi e ben noti PM, una miscela complessa di particelle solide e liquide sospese nell'aria che penetrano in profondità nei polmoni e nel circolo sanguigno. Studi scientifici, pubblicati nelle più autorevoli riviste internazionali, forniscono prove quantitative del fatto che gli alberi urbani agiscono come importanti "recettori" per le microplastiche atmosferiche, migliorando la qualità dell'aria e, di conseguenza, proteggendo la salute umana. Sono le chiome degli alberi a intercettare le microplastiche dall'atmosfera, con diverse capacità di intercettazione e pini e abeti (con foglie aghiformi) risultano i più efficienti. Le palme, non pervenute. Questo dato, da solo, basterebbe a seppellire la scelta sotto il peso della sua inadeguatezza. Quello di Carrara non è solo un "intervento sbagliato", ma una prova di come la politica possa utilizzare il verde urbano come strumento di propaganda piuttosto che come opportunità di miglioramento della qualità della vita. I cittadini meritano risposte chiare e scelte trasparenti, non operazioni estetiche che nascondono il vuoto della progettazione ecologica. Pertanto, chiediamo, ed è un nostro diritto di cittadini essere presi sul serio e un dovere dell’amministrazione, che si fa vanto di essere trasparente e partecipativa, diprenderci sul serio: L’adozione di una delibera che renda obbligatoria la pubblicazione preventiva di tutti gli atti, i costi e le valutazioni tecniche per ogni futuro intervento sul verde pubblico. L’adozione formale di un protocollo vincolante che subordini le future scelte del verde urbano al parere preventivo e pubblico di un comitato scientifico indipendente. L’impegno a valutare, entro un anno, la sostituzione graduale delle Washingtonia con specie autoctone e climaticamente resilienti, sulla base di un progetto tecnico-scientifico ed economico trasparente.
Le palme non curano l'asma dei bambini né l’enfisema degli anziani; non abbassano la temperatura estiva, non purificano l'aria. E non sono neppure un habitat privilegiato per l’avifauna locale. I 300 mila euro spesi meritavano ben altro che un'operazione di immagine".
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Piazza Finelli ad Avenza è stata teatro, nel pomeriggio di domenica 28 settembre, di un appuntamento politico molto atteso e al tempo stesso controverso: l’arrivo del generale Roberto Vannacci, vicesegretario federale della Lega, in visita in Toscana per sostenere il percorso elettorale del centrodestra in vista delle imminenti elezioni regionali. L’incontro, organizzato come evento pubblico e aperto alla cittadinanza, ha attirato una numerosa partecipazione di cittadini, sostenitori e curiosi, interessati ad ascoltare le proposte del generale, divenuto negli ultimi anni una delle figure più discusse e influenti del panorama politico nazionale. Nel suo discorso, Vannacci ha affrontato i temi che più caratterizzano la sua linea politica e che, a suo giudizio, rappresentano alcune delle urgenze principali per il territorio apuano. "Dobbiamo riportare la sicurezza al centro dell’agenda politica – ha dichiarato dal palco –. Avenza, come molte altre città italiane, soffre di problemi reali: furti, spaccio, vandalismo, paura. Le istituzioni devono dare risposte concrete ai cittadini, non limitarsi a slogan o promesse elettorali" Il generale ha poi sottolineato la necessità di un presidio più efficace del territorio, di maggiori risorse per le forze dell’ordine e di politiche di contrasto al degrado urbano, invitando le comunità locali a collaborare con le istituzioni per promuovere un modello di sicurezza partecipata. La visita di Vannacci ad Avenza si inserisce in un contesto politico particolarmente delicato e strategico: quello della campagna elettorale per le elezioni regionali toscane, previste per il prossimo autunno. Il voto rappresenta un appuntamento cruciale non solo per la Toscana, ma anche per l’equilibrio politico nazionale, poiché la regione, storicamente governata dal centrosinistra, è considerata una delle roccaforti più simboliche e contese del Paese.Il centrodestra, con un fronte politico unito, punta quest’anno a consolidare il consenso ottenuto negli ultimi appuntamenti elettorali, proponendo un programma incentrato su sicurezza, infrastrutture, lavoro e sanità. In particolare, l’attenzione alle città di medie dimensioni e alle realtà periferiche come Avenza e la provincia di Massa-Carrara è vista come decisiva per intercettare il voto di quei territori spesso percepiti come “marginali” rispetto alle politiche regionali. Il comizio di ieri rientra dunque in una strategia più ampia di presenza e radicamento nei territori, con l’obiettivo di costruire un’alternativa politica credibile e capace di proporre un cambio di passo nella gestione amministrativa della Toscana. In questo senso, la tappa apuana di Vannacci è stata letta come un segnale di attenzione verso le esigenze locali e come parte integrante di una campagna che, nei prossimi mesi, si preannuncia particolarmente combattuta. La visita di Vannacci non è però passata inosservata, né priva di contestazioni. Fin dalla vigilia, diverse realtà politiche e associative locali avevano espresso critiche per la scelta di ospitare l’incontro proprio in piazza Finelli, luogo simbolico dell’antifascismo avenzino, dominato dal monumento a Giuseppe Mazzini e situato nel quartiere che diede i natali a Gino Menconi, storico militante repubblicano e figura centrale della Resistenza. Durante il comizio, un gruppo composto da esponenti di Rifondazione Comunista, associazioni mazziniane e cittadini antifascisti ha organizzato un contro-presidio pacifico nelle immediate vicinanze della piazza. Come forma di protesta simbolica, i partecipanti hanno diffuso a tutto volume canti della tradizione partigiana, tra cui l’immancabile Bella Ciao, per ribadire l’importanza della memoria storica e per denunciare quella che hanno definito "una provocazione politica e culturale". "Ospitare qui Vannacci, sotto il monumento a Mazzini e nel cuore di un quartiere medaglia d’oro alla Resistenza, rappresenta un’offesa alla nostra storia – hanno dichiarato i promotori – Il dissenso fa parte della democrazia e noi lo esprimiamo con la musica e con la memoria". Nonostante le differenze di vedute e il clima di tensione che ha accompagnato la manifestazione, l’iniziativa si è svolta senza incidenti né disordini. Le forze dell’ordine hanno presidiato la piazza e le vie adiacenti, garantendo lo svolgimento regolare dell’incontro e il diritto di espressione di tutte le parti coinvolte.L’evento ha rappresentato, per molti osservatori, un momento di confronto simbolico tra due visioni opposte dell’Italia contemporanea: da un lato la richiesta di maggiore sicurezza e ordine pubblico avanzata dal generale e dai suoi sostenitori; dall’altro, la rivendicazione dei valori dell’antifascismo e della memoria storica, sentiti come fondamentali per il futuro democratico del paese. La giornata di ieri ad Avenza testimonia come la politica italiana continui a suscitare partecipazione e divisione, soprattutto quando si confrontano temi identitari e simbolici. L’arrivo di Roberto Vannacci ha acceso il dibattito locale su sicurezza, degrado urbano e politiche territoriali, ma ha anche riaperto ferite storiche e culturali mai del tutto sopite.Al di là delle polemiche, il comizio e il contro-presidio hanno confermato l’importanza di un confronto pubblico pluralista e democratico, nel quale idee diverse possano coesistere e misurarsi alla luce del dialogo e del rispetto reciproco. La tappa di Avenza rappresenta così uno dei momenti più significativi della campagna per le elezioni regionali toscane, che si preannunciano decisive per gli equilibri politici futuri della regione e dell’intero paese.
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Un'altra previsione azzeccata dal consigliere dell'opposizione Simone Caffaz sui vincitori di bandi per figure dirigenziali del comune di Carrara. Dopo varie aver anticipato diverse nomine, Caffaz si è lanciato di nuovo a indovinare chi sarebbe stato il vincitore del concorso per il nuovo direttore del teatro Animosi e anche stavolta ci ha azzeccato. Caffaz potrebbe sicuramente avere incredibili poteri divinatori -  e allora corriamo a chiedergli dritte sulle combinazioni del Superenalotto -  oppure tocca pensare che forse a qualcuno sta scappando un po' troppo di mano il concetto di "ad personam", che peraltro, nella formulazione dei bandi di concorso pubblici, proprio non dovrebbe esserci. Ecco la dichiarazione di Simone Caffaz: "Il 9 giugno con riferimento all'avviso appena pubblicato (e poi annullato e ripubblicato) relativo alla nomina del nuovo direttore del teatro Animosi, nell'evidenziare le cose che non andavano nel bando, allo scopo di anticipare il vincitore già a tutti noto, chiedevo di che colore fosse la maglia del Torino. La risposta ovviamente era GRANATA. Sapete chi ha vinto il bando? Il signor Tindaro GRANATA. Ora, io chiedo: è accettabile amministrativamente, politicamente, eticamente, penalmente che accadano queste cose? E ancora: è accettabile amministrativamente, politicamente, eticamente, penalmente che accadano cose simili dall'inizio della legislatura, visto che ho anticipato sui miei profili social praticamente ogni nomina fatta con procedura pubblica dall'amministrazione comunale? Sulla nomina del signore sopracitato non è stato pubblicato ancora alcun atto pubblico ma è stata fatta una conferenza stampa.
Chiedo ai carraresi: vi aggrada tutto ciò? È questa la città che volete e in cui vi riconoscete? Come si fa ad essere a tal punto ciechi o collusi da non vedere (o far finta di non vedere) come funzionano le cose?"
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Una serata intensa, partecipata e ricca di contenuti quella organizzata da Confartigianato Imprese Massa Carrara Lunigiana nella sede provinciale a Carrara, in occasione dell'incontro pubblico con Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana e candidato alla riconferma. L'appuntamento, tenutosi sabato 27 settembre, ha visto la presenza di Gianni Lorenzetti, candidato al consiglio regionale, e di Nicola Del Vecchio, segretario provinciale della CGIL. A coordinare il dibattito è stato Sergio Chericoni, presidente di Confartigianato. L'incontro, preceduto da un buffet di benvenuto, ha rappresentato un'occasione preziosa per discutere delle prospettive di sviluppo della provincia apuana e delle sfide che attendono il territorio nei prossimi anni. Al centro del confronto, temi strategici come il potenziamento del porto di Marina di Carrara, la lotta all'erosione costiera, il rilancio del turismo, il sostegno alle imprese artigiane e industriali, e il rafforzamento della filiera del marmo e del manifatturiero locale. Il presidente Giani ha ribadito con forza il proprio impegno per il rilancio del porto di Marina di Carrara, definendolo «una infrastruttura strategica per tutta la Toscana costiera». Ha inoltre espresso la volontà di riportare la gestione del porto sotto una regia istituzionale toscana, garantendo nel frattempo il massimo impegno affinché almeno il segretario generale dell'attuale Autorità del Mar Ligure Orientale torni a essere espressione del territorio, così da assicurare una voce locale nelle scelte che contano.«Il porto è il cuore pulsante della nostra economia – ha sottolineato Giani – e deve tornare a parlare toscano, con una governance che sappia interpretare le esigenze del territorio e valorizzarne le potenzialità.» Accanto al tema portuale, si è parlato della Zona Logistica Semplificata, che proprio grazie alla presenza del porto può rappresentare un volano per le imprese locali, semplificando procedure e incentivando investimenti. Ampio spazio è stato dedicato anche a tanti altri temi, cruciali per il futuro del territorio in una visione strategica di ampio respiro all'interno della Toscana. A conclusione della serata, il presidente Giani ha ricevuto in dono una targa in marmo raffigurante il giglio fiorentino, realizzata dal maestro artigiano Michele Monfroni: un gesto simbolico che ha voluto celebrare il legame tra tradizione, artigianato e istituzioni.
"L'incontro ha confermato la volontà di Confartigianato di essere luogo di dialogo e confronto – conclude il presidente Chericoni -, capace di mettere in rete imprese, istituzioni e cittadini per costruire insieme il futuro della Toscana. Un futuro che passa dalla valorizzazione delle eccellenze locali e dalla capacità di fare sistema".
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"L'amministrazione di Massa predica ancora una volta affacciata al balcone di palazzo civico quella che è ormai una litania da comunicati stampa che poi non mette mai in pratica. Parla di dialogo costruttivo, di impegno a trovare soluzioni condivise, salvo poi disattendere ogni richiesta dei sindacati per mesi e mesi. Stiamo ancora aspettando una risposta alla nostra richiesta d'incontro urgente inviata il 10 luglio: questo è il dialogo costruttivo, la condivisione?". Non le mandano a dire i segretari delle funzioni pubbliche di Cgil, Csa e Uil, Laura Bacci, Annamaria Mosti e Claudio Salvadori, che tornano ad affondare il colpo, evidenziando le ormai croniche tensioni nelle relazioni fra i tre sindacati e l'amministrazione comunale. "La richiesta del 10 luglio riguardava le problematiche relazioni sindacali, dovute a decisioni del Segretario Comunale che hanno di fatto bloccato le relazioni sindacali, riducendole ad un tavolo "monosigla" con la Cisl – proseguono -. Avendo più volte richiesto la convocazione a tavoli separati, questo atteggiamento è ritenuto decisamente provocatorio, oltreché lesivo. Dunque, ci sembra ovvio che se la modalità tavoli separati renda meno problematico il raggiungimento di questi obiettivi, l'amministrazione non deve fare resistenza, ma attivarli senza problemi. A conferma di questo e per ulteriore informazione al Segretario Comunale, il sistema delle relazioni sindacali deve essere orientato alla prevenzione dei conflitti, cosa che non sta affatto facendo". C'è stato infatti un altro tentativo di tavolo unitario, il 27 agosto, "miseramente fallito", ribadiscono i tre sindacati che hanno abbandonato il tavolo "a causa del comportamento non collaborativo ed irrispettoso da parte del Segretario Comunale". Non ritenendo neppure necessario nessun chiarimento in merito, il segretario ha convocato altri due tavoli a settembre, ai quali non abbiamo partecipato e neppure le Rsu elette nelle nostre sigle". Per i sindacati si tratta di un comportamento "incomprensibile e provocatorio da parte del Segretario Comune che insiste a non voler convocare i tavoli separati che agevolerebbero le relazioni con tutte le organizzazioni sindacali presenti a entrambi i tavoli trattanti" e chiedono ancora una volta l'intervento del sindaco di Massa affinché dia "una risposta alla nostra richiesta del 10 luglio scorso, ritenendo necessaria una valutazione da parte dell'amministrazione, in primis da parte del Sindaco e dall'assessore al personale del comune di Massa (mai abbiamo avuto una così grave mancanza di confronto con un assessore al personale, come con quello attuale!). Le nostre organizzazioni sindacali continueranno a svolgere la loro attività sindacale con ogni mezzo consentito a tutela dei diritti del lavoratori del comune di Massa".
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“La costa apuo-versiliese sta scomparendo sotto i nostri occhi: in alcuni tratti si sono persi oltre cento metri di spiaggia, un danno ambientale ed economico enorme per un territorio che vive di turismo. Non è più tempo di rinvii o di soluzioni tampone” così Deborah Bergamini, candidata capolista di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana per la provincia di Lucca, ha risposto all’appello dei Paladini Apuoversiliesi.“Non parliamo solo di paesaggio e ambiente ma di un comparto che vale oltre 3,5 miliardi di euro di fatturato e garantisce lavoro a circa 100mila persone. La perdita progressiva delle spiagge mette a rischio interi settori produttivi, dalle imprese balneari all’indotto alberghiero e commerciale: difendere le spiagge significa difendere la nostra economia, la nostra identità e il futuro delle comunità locali. Per questo Forza Italia chiede la nomina di un commissario straordinario che abbia la responsabilità di coordinare studi scientifici approfonditi e la capacità di promuovere interventi immediati e di lungo periodo. I 3 milioni di euro previsti dall’ultimo bando regionale per le opere di manutenzione delle spiagge, di cui appena 700mila destinati a Marina di Massa, sono del tutto insufficienti. Non servono slogan ma una regia forte, capace di unire istituzioni, enti locali e categorie economiche. Solo attraverso programmazione, investimenti mirati e soluzioni scientificamente fondate sarà possibile arginare un fenomeno che avanza anno dopo anno. La costa apuo-versiliese non può più aspettare” conclude Deborah Bergamini, deputata di Forza Italia.
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 - Presentata la lista Casa Riformista con Giani a Carrara
 - Tosi, segretario della Lega Massa-Carrara e On. Barabotti: "Dal MIT guidato dal ministro Matteo Salvini in arrivo 5,6 milioni per riqualificare le strade di Massa-Carrara"
 
                                        
                                        
                                        
                                        
                                        
